UN RILIEVO CON DRONE ALLE CINQUE TERRE

25 Agosto 2017
Fotografia aerea ripresa da drone del borgo di Manarola - Parco Nazionale delle Cinque Terre

In questo articolo ti parlo di un caso di studio: un rilievo con drone nelle 5 Terre a supporto di studi e progetti su importanti frane che hanno obbligato la chiusura della famosa “Via dell’Amore”.

Il lavoro è stato affidato da un Raggruppamento Temporaneo di Professionisti incaricati da IRE – Regione Liguria – di uno studio di fattibilità per sistemare i dissesti idrogeologici lungo un imponente versante nel Parco Nazionale delle Cinque Terre (La Spezia) e riaprire il sentiero pedonale chiuso per pericolo frana.
L’RTP era formato dalla società Flow-Ing s.r.l. , dal Geologo Carlo Malgarotto e dall’Agronomo Elena Lanzi (ENVI Area).

La Via dell’Amore è un suggestivo sentiero che collega, rimanendo in quota, i primi due borghi delle 5 Terre: Riomaggiore e Manarola. La sua prosecuzione, da Manarola a Corniglia, si chiama Sentiero Azzurro.
Da anni ormai questi percorsi sono chiusi per pericoli legati a frane e caduta massi dai versanti sopra di essi.
In questo lavoro abbiamo studiato la costa tra Manarola e Corniglia, dal livello del mare fino alla cima del tratto interessato dai dissesti.
Qui di seguito ti racconto che cosa ho fatto.

L’AREA

L’area studiata misura 65 ettari, ha uno sviluppo costiero di 1.500 m e un dislivello di 400 m.
E’ un versante parecchio pendente (pendenza media 45°-50°) con diversi dissesti idrogeologici diffusi: crolli in roccia e caduta massi, dilavamenti superficiali, frane attive, colate di detrito ed erosione marina.
La copertura vegetazionale è scarsa in basso, tra il sentiero e la spiaggia, ma è davvero rilevante dalle altre parti: macchia mediterranea e vigneti.
L’accessibilità è estremamente ridotta e solo pedonale.
Il Sentiero Azzurro attraversa il versante da Sud-Est a Nord-Ovest alla sua base, a circa 20-30 m di quota media.

Immagine di planimetria su base ortofoto con indicazione dei confini dell'area di rilievo lungo il Sentiero Azzurro - 5 Terre

CHE COSA USARE?

L’estensione dell’area, l’orografia e la scarsa accessibilità hanno guidato la scelta delle tecniche di rilievo: tecniche aerofotogrammetriche con l’uso di sistemi aerei a pilotaggio remoto (S.A.P.R.), insomma un rilievo con drone, integrato da misure GPS a terra.
Nonostante l’accuratezza di un rilievo aerofotogrammetrico sia inferiore rispetto ad altre tecniche (ho scritto qualcosa a riguardo in questo articolo) l’ho scelto perchè:

  • il rilievo con drone ottiene un’alta densità di informazioni e molto più velocemente rispetto a stazione totale o GPS;
  • un mezzo aereo rileva zone inaccessibili dalla strumentazione di terra o pericolose per i tecnici (aree in frana);
  • l’aerofotogrammetria, basandosi sulle immagini, unisce al rilievo la possibilità di guardare e studiare le fotografie, utile ed efficace per aree inaccessibili e parecchio estese.
  • i risultati del rilievo aerofotogrammetrico (ortofoto, DSM, modello 3D del terreno) sono interessanti per studiare e proporre gli interventi di sistemazione: danno una visione generale e complessiva dell’area, sono immediatamente fruibili (un’ortofoto è un’immagine visualizzabile da qualunque dispositivo elettronico), integrabili nei GIS e gestibili nei CAD.
  • uno studio di fattibilità non richiede precisioni millimetriche, come per un progetto esecutivo.

CHE COSA HO USATO

IL DRONE

fotografia di drone in sorvolo a corniglia - 5 TerreHo usato un drone DJI Phantom 4.
Un multicottero a quattro eliche che pesa un chilo e quattrocento grammi e trasporta una fotocamera da 12 Mpixel ed ottica grandangolare.

Perchè ho scelto un drone così piccolo per un’area tanto vasta te lo spiego qui:

  • Un drone piccolo decolla ed atterra in poco spazio o, addirittura, dalle mani del pilota. Qui le situazioni in cui il punto di decollo ed atterraggio erano comodi sono state pochissime e quasi ovunque c’erano polvere e terra al suolo, non buone per i motori quando le eliche le alzano. Gli spazi stretti dei sentieri hanno obbligato a decolli ed atterraggi a due metri da terra, dalle mie mani. Con un drone più grande e senza un’altra persona sul campo sarebbe stato problematico.
  • Nonstante i droni ad ala fissa abbiano indubbi vantaggi per efficienza di volo e durata delle batterie, un multicottero è più agile nei movimenti. Può fare cambi di direzione e di quota in spazi ristretti e con immediata risposta ai radiocomandi. L’agilità di un multirotore è un pregio per un versante con marcato sviluppo verticale. Inoltre un multicottero può scattare facilmente non solo immagini nadirali (fotocamera puntata verso il basso) ma anche frontali ed inclinate a diversi angoli. Questo è importante per rilevare informazioni significative in un versante con pendenze alte.

IL GPS

Battere punti di riferimento (GCP: Ground Control Points) a terra è necessario per scalare ed orientare il modello elaborato. Il rilievo di appoggio l’ho fatto con un ricevitore satellitare a doppia frequenza in modalità Rover RTK (Real Time Kinematic) con correzione in tempo reale della posizione sulla base delle informazioni provenienti dalla rete di basi fisse Italpos.

LA CARTOGRAFIA

I sopralluoghi, la pianificazione delle operazioni e l’analisi dei risultati dei rilievi si sono sempre appoggiati a robuste basi cartografiche georeferenziate:

  • La CTR vettoriale tridimensionale della Regione Liguria – in scala 1:5.000 (shapefile scaricabili gratuitamente dal portale cartografico regionale);
  • il LIDAR con maglia 1×1 m del Ministero dell’Ambiente (ho scritto qui un articolo per l’acquisizione dei dati LIDAR)

IL RILIEVO CON DRONE

IL PIANO OPERATIVO

Il Regolamento ENAC sui mezzi aerei a pilotaggio remoto limita (in questo caso) il campo di azione di un drone ad un’altezza massima, dal punto di decollo, di 150 m e ad una distanza massima dalla stazione di terra di 500 m. Tutte le attività devono essere condotte in modalità “VLOS” (Visual Line of Sight), ossia il pilota deve sempre mantenere il contatto visivo con il drone in volo.
Se si aggiunge il fatto che la durata operativa di una batteria è di circa 17-18 minuti è evidente come il rilievo di un’area così vasta abbia richiesto un bel po’ missioni di volo.

I voli sono stati pianificati in modo che la distanza tra la macchina fotografica a bordo del drone ed il terreno fosse più o meno costante e circa pari a 70 m per un GSD (Ground Sampling Distance) di 2.5 cm/pixel (alcune informazioni sul GSD le trovi in questo articolo).

LE MISSIONI DI VOLO

Le missioni di volo le ho programmate secondo questi criteri:

  • le fotografie hanno coperto tutta l’area studiata;
  • visto lo sviluppo verticale del versante sono state scattate fotografie nadirali, fotografie con camera inclinata a 45° ed immagini frontali (queste solo per la parte rocciosa bassa, tra il Sentiero Azzurro e il mare);
  • i punti di decollo erano tutti accessibili a piedi dal pilota (con scarponi, zaino, casco, bastoni e prudenza!);
  • la sovrapposizione tra due foto consecutive è stata dell’80% e tra due “strisciate” adiacenti del 60%.

Le missioni di volo sono state precaricate all’interno del drone che ha volato in modo automatico.

  • Il versante è stato diviso in  31 settori
  • Sono state condotte 62 missioni per un totale di circa 6 ore di volo.
  • I punti di decollo sono stai 20.
  • Sono state scattate circa 5000 foto.
  • Le operazioni sul campo sono durate 3 giorni.

Nelle immagini qui sotto trovi la suddivisione del territorio in settori con le relative missioni di volo e la posizione dei punti di decollo.

Immagine con indicazione dei limiti delle aree rilevate da missioni di volo con drone e traiettorie delle missioni programmate

Planimetria con indicazione dei punti di decollo di missioni di rilievo con drone

IL RILIEVO SATELLITARE

L’elaborazione fotogrammetrica ha bisogno di punti di controllo a terra di coordinate note per orientare e scalare il modello che verrà generato. La posizione dei punti deve essere rilevata con strumenti topografici ed io ho usato un GPS.

Una stazione totale permette precisioni maggiori di un GPS ma io l’ho scelto per questi motivi:

  • velocità: mettere in stazione una stazione totale non è proprio veloce come mettere in bolla il GPS;
  • praticità: la stazione totale ha bisogno di punti di coordinate note per conoscere la propria posizione assoluta e trasformare di conseguenza le coordinate dei punti battuti che, per altro, devono essere visibili dallo strumento, rendendo necessarie parecchie stazioni. Un ricevitore GPS, in RTK, necessita solo di una buona copertura satellitare visibile nella porzione di volta celeste sopra di esso ed una rete GSM;
  • trasportabilità: la stazione totale è pesante ed ingombrante rispetto ad un GPS su palina e l’accessibilità dei luoghi, ridotta e solo pedonale su sentieri poco agevoli, avrebbe complicato il trasporto;
  • operatori: la stazione totale ha bisogno di un operatore allo strumento e del canneggiatore che porta il prisma sui punti da battere: servono almeno due persone. Per il rilievo con GPS RTK basta un solo operatore che stazioni direttamente sul punto;
  • La precisione sulla misura del GPS, dell’ordine di 5 cm circa, è più che sufficiente per il livello di dettaglio richiesto in uno studio di fattibilità.

Ho rilevato 26 punti di controllo a terra. Sedici (GCP Ground Control Points) sono stati usati nella fase di elaborazione del rilievo per l’orientamento del modello restituito e gli altri dieci (QCP Quality Control Points) sono stati utilizzati per verificare l’accuratezza finale dei risultati.

Non ho messo a terra marker ad alta visibilità ma ho scelto piuttosto di rilevare elementi fisici già sul campo, visibili dalle fotografie del drone. Posizionare target artificiali sarebbe stato più efficace per individuarli meglio nelle foto ma non ero certo che sarebbero rimasti in posizione per tutta la durata delle operazioni e distribuirli uniformemente in un’area così vasta avrebbe richiesto un giorno in più sul campo, oltre a quello necessario per il rilievo.
Per questo motivo il rilievo dei punti a terra l’ho fatto dopo i sorvoli con il drone. Dopo aver scattato tutte le foto ho visto quali erano gli elementi a terra ben visibili da battere (blocchi in cemento, pavimentazioni, spigoli di muri, …).

Qui di seguito trovi una planimetria con la posizione dei punti di controllo GCP (blu) e QCP (viola).

Planimetria con posizionamento dei punti di controllo rilevati mediante GPS di rilievo aerofotogrammetrico

Due immagini che rappresentano il rilievo di un punto di controllo di rilievo con drone mediante antenna GPS

TRASFORAMZIONE DI COORDINATE E QUOTA

Le coordinate rilevate dal GPS a terra (come quelle registrate dal GPS del drone e associate a ciascuna immagine nei dati exif) sono riferite all’ellissoide WGS84 (codice EPSG: 4326): latitudine, longitudine e quota ellissoidica.

Per georeferenziare (qui un articolo sulla georeferenziazione) il rilievo nel sistema di riferimento cartografico scelto (Roma 40) e determinare la quota ortometrica (e qui un altro articolo sul problema della quota) dei punti a terra ho fatto le trasformazioni con il software Verto3K (IGM) usando il grigliato di trasformazione valido per l’intero foglio IGM della serie 50L – scala 1:50.000 248 – La Spezia.

ELABORAZIONE DEI DATI E RESTITUZIONE DEI RISULTATI

Finito il lavoro di campo (che è durato in tutto 5 giorni tra sopralluoghi, voli e rilievi GPS) inizia il trattamento dei dati e la restituzione dei risultati.

IL SOFTWARE

Per l’elaborazione del rilievo con drone ho usato il software Agisoft Photoscan che si basa sulla tecnologia structure from motion (SFM) per generare modelli tridimensionali a partire da immagini digitali e informazioni metriche. Non ti annoio con quello che c’è dietro alle tecniche SFM e ai principi di fotogrammetria per cui elenco solo i passaggi che ho fatto ed i risultati ottenuti.

ALLINEAMENTO DELLE IMMAGINI

Si caricano le immagini nel software che le allinea, ossia trova punti comuni tra di esse che servono per “agganciarne” una con l’altra.
Il risultato dell’allineamento è una nuvola di punti tridimensionale a scarsa densità: la nuvola sparsa.
La nuvola sparsa di questo lavoro conta di 3.300.000 punti.
Qui sotto vedi un pezzetto della nuvola sparsa e la posizione delle fotografie scattate.

Posizione dei punti di ripresa fotografica nella modellazione 3D di rilievo aerofotogrammetrico

COORDINATE DEI PUNTI DI CONTROLLO

Nelle fotografie scattate si cercano i punti di controllo battuti a terra con il GPS e se ne inseriscono le coordinate.
La nuvola sparsa viene orientata e scalata correttamente sulla base dei GCP.
Con le coordinate dei punti di controllo si perfezionano anche alcuni parametri di orientamento delle singole fotografie.

LA NUVOLA DENSA

Questo è il passaggio che richiede più risorse hardware di ogni altra elaborazione: a partire dalla nuvola sparsa il software infittisce i punti comuni tra le immagini e genera una nuvola di punti densa tridimensionale, che è molto simile al risultato di un rilievo con laser scanner.
Questa nuvola di punti era davvero grande (27.000.000 di punti) ed è stata calcolata in una sessantina di ore di elaborazione.
La vedi qui sotto.

Immagine di una nuvola densa di punti da rilievo aerofotogrammetrico

MESH & TEXTURE

Ciascun punto della nuvola di punti densa diventa ora il vertice di un triangolo e tutti i triangoli formano una maglia tridimensionale (mesh) di tutta l’area rilevata. La mesh viene poi vestita dal software con la texture grafica ricavata dalle fotografie scattate. Si crea così un modello tridimensionale realistico.
Immagina la mesh come un manichino, la struttura e la forma, e la texture come il vestito che lo ricopre, il colore, i particolari e le informazioni.
Le facce della mesh triangolare sono state 5.400.000 e la texture ha una risoluzione di circa 3 cm per pixel di immagine.

Immagine di una mesh triangolare di un modello 3D

Immagine di un modello 3D con applicazione di texture ad alta risoluzione

ACCURATEZZA DEI RISULTATI

Tramite il confronto con le coordinate dei punti di controllo della qualità QCP (Quality Control Points) rilevate a terra e le coordinate resituite per gli stessi punti dal modello tridimensionale si può stimare l’accuratezza media del risultato.
Per questo lavoro si è stimata un’accuratezza planimetrica di 10 cm ed un’accuratezza altimetrica di 15 cm.

MODELLO DIGITALE DELLA SUPERFICIE

A questo punto il modello tridimensionale dell’area rilevata è fatto.
Eccolo qui sotto.

Da qui in poi si ricavano informazioni e strumenti da utilizzare nelle successive fasi di studio, analisi e proposta degli interventi.
Uno di questi è il Modello Digitale della Superficie (D.S.M. – Digital Surface Model).
Non si tratta del più famoso D.T.M. (Modello Digitale del Terreno) perchè il DSM descrive tutte le superfici rilevate (inclusi alberi, cespugli, case), non solo il terreno.
Il DSM ricavato ha una risoluzione di 30 cm/pixel ed è interessante per ricavare informazioni topografiche (ad esempio le curve di livello) significative nelle falesie rocciose, nelle aree di frana attiva e lungo spiagge e scogliere.
Il DSM è georeferenziato ed immediatamente utilizzabile dentro gli strumenti GIS.

Dettaglio dell'immagine di un DEM (Digital Elevation Model)

ORTOFOTO

L’ortofoto è un altro risultato interessante dell’elaborazione del modello tridimensionale da rilievo con drone.
Un’ortofoto permette di fornire informazioni aggiornate ad alta risoluzione di tutta l’area rilevata e, dato che anch’essa è georeferenziata, può essere usata all’interno di GIS e CAD come utile strumento di supporto alla progettazione.
Oltre all’ortofoto nadirale (qui un articolo sulle ortofoto) si ricavano anche viste assonometriche, anch’esse utili per una visione generale ed aggiornata del versante rilevato.

ortofoto di area rilevata con rilievo con drone

Immagine assonometrica di area rilevata - punto di vista Nord Ovest Immagine assonometrica di area rilevata - punto di vista Sud Ovest

INFINE…

Se sei arrivato a leggere fino a qui ti ringrazio!
Questo articolo è stato lungo, il lavoro è stato importante ed imponente e le cose che ti ho voluto raccontare non sono state poche.
Grazie davvero per il tuo interessamento!
Concludo con alcune considerazioni e brevi pillole finali su quello che ho fatto e che ho imparato in questo bellissimo lavoro:

  • Il lavoro è durato sei giorni di campo (due di sopralluoghi, tre di sorvoli e uno di misure GPS) ed altrettanti per l’elaborazione dei risultati in ufficio (escluso il tempo macchina per i calcoli nella modellazione tridimensionale), oltre alla pianificazione accurata di tutte le missioni di volo (altri due giorni);
  • I rilievi li ho fatti a Giugno 2017;
  • Con i droni e l’aerofotogrammetria una persona sola può rilevare ampie superfici anche parecchio pendenti;
  • Una delle fasi più importante del lavoro sono stati i sopralluoghi di campo e la pianificazione delle missioni di volo. Sbagliare questa attività vuol dire impiegare sul campo molto più tempo del necessari, scattare troppe o troppo poche fotografie o rilevare a terra punti non significativi;
  • Non è vero che con un drone da grande distribuzione come il Phantom 4 non si possa lavorare per ottenere risultati professionali ed affidabili;
  • Tutti i voli sono stati autorizzati dal Parco delle Cinque Terre (grazie al Direttore Patrizio Scarpellini e a Lorena Pasini – ufficio tecnico del Parco – per la disponibilità ed il supporto);
  • Ho camminato complessivamente per poco meno di 60 km;
  • E’ stato davvero bello stare tanto ed a lungo in mezzo alla natura godendo dei panorami mozzafiato delle Cinque Terre e di questo mi sento privilegiato.

 

Spero di averti dato informazioni utili o interessanti su quello che si può fare in un rilievo con drone.
Per qualsiasi domanda o dubbio sentiti libero di farti sentire come preferisci: o qui sotto nei commenti o tramite i miei contatti diretti che trovi nella sezione Contatti o sui canali Social Network che trovi in fondo alla pagine Chi Sono.

A presto!

Paolo

5 terreaerofotogrammetriaaprdissesto idrogeologicodronerilievorilievo aerofotogrammetricorilievo con dronesapruav
Share

LAVORI  / RILIEVI

Paolo Corradeghini

You might also like

[Video] SLAM “in & out”
8 Febbraio 2025
[Video] No Fly Zone? !SLAM!
25 Gennaio 2025
Rilievo: chiedi un risultato, non uno strumento
22 Ottobre 2024

Lasciami un commento!

  • Commenta nel riquadro qui sotto
  • Commenta con Facebook

4 Comments


Alessandro Vernassa
2 April 2018 at 21:28
Reply

Sono un collega topografo, e da tecnico ho apprezzato veramente l’approccio e la metodologia al rilievo , Tipico del rilievo tradizionale, come fosse stato condotto con i metodi tradionali, ma agevolato da tecnologie innovative, drone quadiuvato da gps.
Dato che Ho un caso concreto simile, mi piacerebbe confrontarci su alcuni dubbi che mi sono posto.
Se non le spiace potrei contattarla?
Grazie Alessandro Vernassa



    Paolo Corradeghini
    2 April 2018 at 22:18
    Reply

    Ciao Alessandro (mi sono permesso di darti del “tu”),
    grazie del tuo messaggio.
    Sono disponibilissimo ad un confronto e, se posso, ad un aiuto per il tuo caso.
    Nella sezione “contatti” del blog trovi tutti i miei recapiti.
    Scegli il modo che preferisci!
    A presto.
    Paolo

Matteo Donadi
19 March 2019 at 9:25
Reply

Ciao Paolo,
come collega e quasi coetaneo mi permetto di darti del tu (me lo suggerisce anche l’approccio “solare” delle tue pubblicazioni), complimenti per il tuo lavoro e per la dettagliatissima rendicontazione del metodo e delle procedure.
Se non ti dispiace ti contatterò, attraverso i canali che hai suggerito, per alcune mie curiosità.
Grazie, Matteo Donadi



    Paolo Corradeghini
    20 March 2019 at 17:09
    Reply

    Ciao Matteo, devi darmi del tu!
    🙂
    Grazie del tuo commento e ci sentiamo sui canali diretti che preferirai usare per contattarmi.
    Ciao!
    Paolo

  • CERCA NEL BLOG

  • CHI SONO

    Paolo Corradeghini immagine profilo
    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
  • Paolo Corradeghini

    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
    Condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.

    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_ZSw4wipuSnw È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


Questi sono i miei contatti preferiti:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: www.patreon.com/3dmetrica
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


Questi sono i miei contatti preferiti:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: www.patreon.com/3dmetrica
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    In questo video ti mostro come creare un nuovo attributo che riporti, come valore, il nome del layer.
Detta così sembra facile.
Ed in effetti lo è, se hai uno o pochi layer.
Ma se di layer ne hai tanti, decine o centinaia, le cose potrebbero complicarsi un po' ed allora QGIS ti permette di farlo in modo efficace usando il "calcolatore di campi" ("field calculator") in modalità "batch".


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak


Se ti va di unirti alle discussioni su QGIS, puoi farlo in questo gruppo Telegram: https://t.me/+ZKm37iQHD083MTRk


Se vuoi prenderti più spazio e tempo per contattarmi i modi migliori per farlo sono questi:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:40 I dati
1:27 Il caso di un layer
2:37 Se hai più layer
7:24 Batch process
10:33 I risultati
10:51 Unire i layer
12:36 QGIS in Azione e Gter
15:30 Outro
    In questo video ti condivido come fare una sezione di una nuvola di punti in Cloud Compare.

Lo strumento da usare si chiama "Cross Section" e ti permette di "affettare" la tua nuvola di punti secondo le tue necessità.
Viene usato un volume di taglio che mantiene visibile solo quello che è al suo interno.

Da qui si aprono molte possibilità.
In questo video ti mostro come generare una sola sezione, esportando una fetta di nuvola.
E la polilinea di inviluppo, che in alcuni casi può essere molto interessante e utile!

Nei prossimi video ti dirò qualcosa di più.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


Se vuoi prenderti più spazio e tempo per contattarmi i modi migliori per farlo sono questi:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:38 Il tool Cross Section
4:25 Creo una sezione
11:11 Esportare i risultati
13:49 La nuvola di un appartamento
16:17 Altri tool dello strumento
19:19 La polilinea di inviluppo
24:49 Il DXF della linea di inviluppo
26:32 Countour/limiti
29:19 Outro
    L'Agenzia delle entrate ha reso disponibili, per tutti, la possibilità di scaricare lberamente e gratuitamente le mappe catastali di Italia, in formato vettoriali e georeferenziate.

In questo video ti mostro come fare.
Serve solo avere uno SPID (o una CIE/CNS).

I dati vettoriali sono in formato DXF e Geopackage (oltre ad altri formati meno "famosi") ed i sistemi di riferimento sono Cassini-Soldner (che è il sistema sorgente), Roma 40 e ETRF2000.

Nella seconda parte del video ti mostro anche come puoi fare per conoscere il foglio (o i fogli) di mappa che ti interessa acquisire.

Spero che possa essere utile.


A questo link puoi accedere al servizio dell'Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/vendita-della-cartografia-catastale/fornitura-dati-cartografici-online-professionisti

Qui trovi l'url del WMS catastale: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/consultazione-cartografia-catastale/servizio-consultazione-cartografia

Qui c'è Formaps: https://www.formaps.it/

E qui i limiti amministrativi ISTAT: https://www.istat.it/notizia/confini-delle-unita-amministrative-a-fini-statistici-al-1-gennaio-2018-2/



Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


Questi sono i miei contatti preferiti:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: www.patreon.com/3dmetrica
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:58 Dove andare
1:53 Accedere al servizio
3:37 Selezionare i dati
5:03 Scaricare i risultati
6:44 Il file GeoJson
8:25 Come sapere il foglio di interesse
9:09 Uso ForMaps
10:56 Uso QGIS
15:47 Outro
    In questo video ti condivido come fare a creare etichette prendendo informazioni dagli attributi dei layer di QGIS e combinandoli tra loro.

Ti faccio vedere le etichette semplici e quelle definite da delle regole che scegli tu.

Qui trovi la documentazione ufficiale di QGIS sulle etichette:
https://docs.qgis.org/3.40/it/docs/training_manual/vector_classification/label_tool.html


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak


Se ti va di unirti alle discussioni su QGIS, puoi farlo in questo gruppo Telegram: https://t.me/+ZKm37iQHD083MTRk


Se vuoi prenderti più spazio e tempo per contattarmi i modi migliori per farlo sono questi:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
1:28 Creare un'etichetta
2:22 Vederci meglio
3:33 Modificare le etichette
4:12 Sovrapposizione tra etichette
5:31 Etichette centrate
6:32 QGIS in azione e GTER
9:03 Rule based labeling
11:14 Etichette che spariscono
13:04 Etichette e HTML
14:35 Outro
    Come fai a sapere il volume di materiale inerte che è addossato ad un versante ed appoggiato ad un piazzale, avendo a disposizione una sola nuvola di punti, quella dello stato attuale?

Te lo condivido in questo video in cui uso il software open source CloudCompare e provo a ricostruire il versante al di sotto del materiale stoccato di cui vuoi sapere il volume.

Questo implica una grande incertezza nella sua determinazione perchè si interpreta, approssimando, qualcosa di sconosciuto.

Prendilo quindi come spunto per l'analisi dei tuoi dati avendo bene in mente le criticità del processo.

Spero possa esserti utile. 


Sei sei un Finanziatore o una Finanziatrice di 3DMetrica, puoi scaricare il progetto .bin qui: 
https://www.patreon.com/posts/il-volume-di-un-143769306

Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


Se vuoi prenderti più spazio e tempo per contattarmi i modi migliori per farlo sono questi:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
1:11 Premesse
3:46 Il dato
4:40 Creo i piani di riferimento
14:00 Modifica un piano creato
18:14 Rifila i piani
28:29 Unisco i piani
29:55 Analisi volumetrica
34:29 Outro
    A Volta Mantovana c'è stato "CapoVolta 2025", il raduno internazionale di speleologia.
È un contesto unico, una grande festa, dalla mattina alla sera, a cui partecipano speleo (e non solo) da tutta Italia.

In questo video ti racconto di alcune attività che un gruppo di persone sta portando avanti da qualche anno e che riguardano i rilievi 3D impiegando, principalmente, il Lidar interno alle varie versioni dell'iphone pro.

Il gruppo si chiama Equipe Lidar ed è composto da ragazzi veneti del Gruppo Naturalistico Montelliano e di Treviso Sotterranea.

Dopo anni di tentativi, errori e chilometri di rilievi sotto terra hanno maturato un bel po' di esperienza e la Società Speleologica Italiana ha riconosciuto una nuova "Scuola di rilievo 3D con tecniche geomatiche".

Io ho la fortuna, il piacere e l'onore di supportarli e collaborare con loro per portare il mondo della Geomatica dentro ambienti complicati, stretti, bui e per niente banali.

Qui sotto trovi i riferimenti al gruppo: https://www.gnmnuvolegrotte.com/info/info.html
Questi sono i riferimenti al Gruppo Naturalistico Montelliano: https://www.gnmspeleo.it/
E a Treviso Sotterranea: https://www.trevisosotterranea.it/

Qui c'è il sito della Società Speleologica Italiana: https://speleo.it/site/
E questo è quello di Scintilena, notiziario di speleologia: https://www.scintilena.com/


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


Questi sono i miei contatti preferiti:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: www.patreon.com/3dmetrica
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:53 Perchè il Lidar
1:59 Come funziona
2:55 Le potenzialità del 3D
3:50 3D e catasto grotte
4:29 Il rilievo classico
5:46 Il soccorso in grotta
6:06 Affidabilità dei dati
6:46 Il cambiamento
7:14 Suggerimenti pratici
8:45 La scuola di rilievo
10:25 La forza della condivisione
12:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per condividere un layer, con tutte le sue informazioni di aspetto e rappresentazione, dentro QGIS.

Vediamo come funziona il file di defiinzione dei layer (QLR), che differenza c'è con il salvataggio di un progetto o con la creazione di un file geopackage e poi ti parlo anche del "file degli stili" applicato ad un layer.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak


Se ti va di unirti alle discussioni su QGIS, puoi farlo in questo gruppo Telegram: https://t.me/+ZKm37iQHD083MTRk


Se vuoi prenderti più spazio e tempo per contattarmi i modi migliori per farlo sono questi:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
1:19 File di definizione dei Layer
5:24 QGIS in Azione e GTER
8:36 Salvare un progetto
10:15 Salvare un Geopackage
14:21 Modificare il layer
15:43 Salvare il file degli stili
18:24 SLD
19:27 Outro
    In questo video ti faccio vedere come calcolare il volume del materiale, che costituisce una rampa, appoggiato a due bancate verticali in un'area di cava.

Ho disposizione una sola nuvola di punti e lavoro in Cloud Compare per creare una mesh chiusa dell'elemento che voglio misurare, per poi calcolarne il volume.

Il processo passa attraverso la creazione di piani di riferimento, che costituiscono i limiti del materiale, usando lo strumento "point list picking" e, successivamente, interpolando i nuovi punti con un piano.

Potrebbe essere un workflow un po' intricato (e forse lo è, quindi se conosci altri metodi più efficienti scrivilo nei commenti!) ma spero che ci possa essere qualche informazione utile per i tuoi lavori in CloudCompare.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


Se vuoi prenderti più spazio e tempo per contattarmi i modi migliori per farlo sono questi:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
0:43 Il caso
2:09 Inizio il processo
2:23 Nuvole di punti di riferimento
6:34 Genero piani dalle nuove nuvole
9:00 Creo il cuneo di riferimento
13:03 Tagliare gli elementi da misurare
22:27 Pulizia del DB Tree
23:10 Volume attravreso la mesh
28:37 Considerazioni finali
31:08 Outro
    In questo video ti condivido un'attività di campo in cui ho dovuto acquisire, velocemente, delle informazioni di un tratto stradale interessato da diversi accessi laterali.

E, altrettanto velocemente, ho elaborato i dati per soddisfare l'urgenza del committente.

Ho usato uno SLAM, XGrids Lixelkity K1, con il modulo GNSS RTK attivo, per acquisire una nuvola di punti, camminando dove potevo.
In campo ho preso anche le coordinate di un po' di punti della segnaletica orizzontale, per supportare e controllare l'output.

Ti condivido anche i dati che ho trasmesso in relazione alla richiesta.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


SCARICA LA NUVOLA DI PUNTI
Se sei un finanziatore o una finanziatrice di 3DMetrica (di livello alto) puoi scaricare la nuvola di punti che hai visto nel video qui: http://bit.ly/4nKGVzU


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

I modi più veloce per contattarmi sono questi:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: www.patreon.com/3dmetrica
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:23 Il problema
1:20 L'ambito
2:05 Misure GNSS
3:50 Lo SLAM
4:47 Problemi di deriva
5:19 Tempi di campo
6:01 Dynatech
7:12 Considerazioni sul processo
10:28 La nuvola e i dati SLAM
16:07 Planimetria in CAD
16:55 PointCab Origins
17:50 La classificazione del terreno
18:28 Il modello 3DGS
20:09 Il controllo dei dati
20:49 Durata complessiva
23:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak


Se ti va di unirti alle discussioni su QGIS, puoi farlo in questo gruppo Telegram: https://t.me/+ZKm37iQHD083MTRk


Se vuoi prenderti più spazio e tempo per contattarmi i modi migliori per farlo sono questi:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:35 Preparo il lavoro
1:26 Ritaglio sulle estensioni
6:03 QGIS in Azione e GTER
7:55 Ritaglio su un poligono
13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    Se ti è capitato di lavorare per un po' di tempo in CloudCompare e poi accorgerti di aver perso tutto per un crash o una chiusura accidentale del software allora questo video potrebbe aiutarti.

Ti condivido come gestire un progetto, salvandolo in formato .BIN e mantenere ordine nei database dei layer.

Nel video trovi anche informazioni su come CloudCompare tratta i file (in modo non distruttivo ma senza salvare file di backup) e sul fatto che non esista l'opzione di "annullamento dell'ultimo comando" ("undo" o "CTRL Z").

Spero possa essere utile per i tuoi lavori sulle nuvole di punti.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


Se vuoi prenderti più spazio e tempo per contattarmi i modi migliori per farlo sono questi:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:40 La gestione dei file
4:36 Salvare un progetto
8:19 L'ordine dei layer
12:45 Aggiornare il progetto
14:03 Non esiste il CTRL+Z
15:55 Una panoramica sui file
17:14 Recap finale
19:19 Outro
    Carica altro... Subscribe
  • C’È IL CANALE TELEGRAM!

    Canale Telegrma 3DMetrica
    Iscriviti al canale Telegram di 3DMetrica dove, ogni giorno, condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.
    In amicizia e senza formalità!
    ISCRIVITI QUI!
  • SE VUOI PUOI SUPPORTARMI

    Diventa finanziatore di 3DMetrica

    Se quello che pubblico e che condivido è interessante ed è qualcosa di valore per te, per il tuo lavoro e per la tua attività, puoi scegliere di supportare il progetto di 3DMetrica diventandone finanziatore.
    Clicca sull'immagine qui sopra per avere più informazioni.
  • ARGOMENTI

    CARTOGRAFIA DRONI EBOOK FOTOGRAMMETRIA GNSS LASER SCANNER LAVORI LIDAR PODCAST RILIEVI Senza categoria SLAM SOFTWARE STRUMENTI TOPOGRAFIA TUTORIAL VIDEO
  • PAROLE CHIAVE

    3D 3dmetrica 5 terre aerofotogrammetria agisoft photoscan angoli apr cartografia cloud compare cloudpoints coordinate dem dissesto idrogeologico dji drone droni elaborazione fotografia Fotogrammetria GIS GNSS GPS GSD immagini laser scanner lidar misura misure nuvola di punti nuvole di punti ortofoto photoscan rilievo rilievo aerofotogrammetrico rilievo con drone sapr sezioni sistemi di riferimento software stazione totale structure from motion strumenti topografia tutorial uav



© Copyright Ing. Paolo Corradeghini 2021 - PIVA 01260880115