UNA FOTO DALL’ALTO NON E’ UN’ORTOFOTO

4 Agosto 2017
Porzionei di ortofoto di forte medievale

L’ortofoto è un risultato interessante dell’applicazione dei droni a supporto delle attività topografiche e di rilievo. In questo articolo ti dico che cos’è, come si ottiene e perchè non basta un drone che fa una foto dall’alto per fare un’ortofoto.

Questa è un’ortofoto:

Ortofoto di forte medievale

Può sembrare una foto aerea, ma non la è.
Ok, è costruita da foto aeree, non una ma tante.
Non è sufficiente far volare un drone molto in alto e scattare una fotografia con la camera puntata verso il terreno per fare un’ortofoto.
Bisogna fare alcune elaborazioni in più.

CHE COS’E’ UN’ORTOFOTO

L’ortofoto è una fotografia che ha la proprietà di essere una proiezione ortografica.
Posso provare a spiegarti con tante parole che cos’è una proiezione ortografica ma lo fa meglio questa immagine:

Schema esplicativo della vista ortografica

Nella vista ortografica tutte le parti verticali spariscono, è come se ciascuna di esse fosse vista proprio dalla sua sommità.
Nella vista prospettica invece, quella dell’occhio umano e delle normali fotografie, gli elementi verticali li vedi; il “come li vedi” cambia in funzione della posizione del punto di ripresa, dalla lunghezza focale dell’obiettivo della macchina fotografica sul drone (i grandangoli distorgono) e dall’inclinazione del piano del sensore. In teoria (nel caso di camera orientata verso il basso, in posizione nadirale) il sensore dovrebbe essere tenuto orizzontale dal sistema di stabilizzazione (gimbal) del drone ma in realtà ci sono sempre degli scostamenti di qualche grado.

Qui sotto vedi una fotografia aerea scattata da drone con macchina fotografica puntata verso il basso e lunghezza focale dell’obiettivo di 20 mm. Puoi vedere piuttosto bene i muri e le facciate dei palazzi sia in basso che a sinistra nell’inquadratura: muri verticali sono fotografati inclinati.

Foto aerea raffigurante un ambito urbano ripresa da drone durante rilievo aerofotogrammetrico

Ora capirai certamente come non sia sufficiente mandare un drone in aria e scattare fotografie nadirali per fare un’ortofoto.
O meglio, potresti prendere un drone, montare sulla macchina fotografica di bordo un’ottica “non distorsiva” (ad esempio un teleobiettivo 85 mm), e mandarlo in alto, molto in alto (davvero molto in alto!), a fotografare l’area che ti interessa. In questo modo la parte centrale di fotogramma si avvicinerebbe ad una proiezione ortografica, a meno di qualche errore. Tuttavia questa strategia non è concretamente applicabile per rilievi di superfici mediamente estese: fotografare da molto lontano costringe a perdere dettaglio e definizione nell’immagine (non apprezzeresti i particolari) e poi perchè le norme ENAC sul volo dei droni limitano ad un’altezza massima che, se va bene (dipende da dove si vola), è di 150 m dal punto di decollo. Ti assicuro che un’ottica con una focale di 85 mm restringe davvero tanto il campo inquadrato e si dovrebbe salire ben oltre i 150 m!

COME SI FA UN’ORTOFOTO

Per fare un’ortofoto si scattano tante immagini sequenziali dell’area da riprodurre cercando di mantenere un’alta sovrapposizione tra due fotogrammi vicini.
Le foto sono poi trattate in software specifici che le mettono insieme e generano una fotografia ortorettificata, dove gli errori dovuti al posizione del punto di ripresa, all’inclinazione della macchina fotografica ed ai dislivelli dell’area rilevata spariscono.
Avevo scritto un articolo sulle modalità operative di un rilievo con il drone a questo link; la generazione dell’ortofoto rientra all’interno dell’elaborazione del modello tridimensionale di cui parlo.

Qui di seguito ti metto un pezzetto di rilievo di un forte medievale, la Fortezza di Sarzanello, della mia città, Sarzana (l’ortofoto completa è quella all’inizio dell’articolo).
Dalle fotografie qui sotto puoi vedere come ho scattato le immagini durante il sorvolo (si leggono da sinistra a destra e dall’alto in basso). La sovrapposizione tra una foto e la successiva è di circa l’80%.

Insieme di foto aeree riprese durante un rilievo aerofotogrammetrico con drone di forte medievale

Invece qui sotto ti riporto il confronto tra una foto scattata dal drone (sopra) durante il rilievo e la stessa porzione (più o meno…) ritagliata dall’ortofoto finale (sotto).
Le differenze sono davvero notevoli!

Fotografia di fortezza medievale presa da drone

Porzione di fotografica ortorettificata di fortezza medievale

CHE COSA SI PUO’ FARE CON UN’ORTOFOTO

Le ortofoto sono un prodotto dei rilievi aerofotogrammetrici davvero interessante.
Uno dei loro vantaggi è che possono essere misurate.
All’interno di software come CAD e GIS, se opportunamente scalate, le misure planimetriche che prendi su di esse corrispondono alle effettive misure planimetriche reali.

Rilievi aerofotogrammetrici programmati e ripetuti sulla stessa area permettono di elaborare ortofoto nel tempo che possono essere analizzate cronologicamente per valutare, ad esempio, il peggioramento di una frana, per studiare l’assetto e le mutazioni vegetazionali di un’area rurale, per la pianificazione urbanistica e territoriale del territorio, per lo studio dell’erosione dei litorali e l’evoluzione della linea di riva, per supporto all’agricoltura, per analisi idrauliche ed idrologiche come lo spostamento dei meandri fluviali…

Per finire rispondo a questa domanda: “Con Google Earth vedi un’ortofoto?”
No.
Ma se togli il flag su “Edifici 3D” e “Rilievo” ed osservi il territorio da un’altezza abbastanza grande (da 1000 m in su) ti avvicini abbastanza a vedere un’ortoproiezione!
(A proposito, sai che Google Earth Pro è gratuito e scaricabile liberamente?!)

Spero di averti dato informazioni utili sulle ortofoto.
Se ti vengono in mente altri loro utilizzi ed applicazioni interessanti da aggiungerle quelle che ho scritto mi farebbe davvero piacere se li segnalassi nei commenti!

A presto!

Paolo

cartografiaorofotografiaortofotoortorettificazionevista ortografica
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CARTOGRAFIA

Paolo Corradeghini

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9 Comments


arnaldo
10 November 2018 at 19:09
Reply

Veramente interessante. Grazie



    Paolo Corradeghini
    10 November 2018 at 22:34
    Reply

    Ciao Arnaldo, grazie del tuo commento!
    Paolo

Francesco iurillo
15 May 2019 at 23:48
Reply

Grazie per i chiarimenti.
Esistono programmi free per elaborare ed unire immagini prese da droni a questo punto per a ere solo un quadro di insieme abbastanza reale?



    Paolo Corradeghini
    17 May 2019 at 18:08
    Reply

    Ciao Francesco,
    un software che genera un’ortofoto deve necessariamente passare attraverso un pocesso “SfM” (Sructure from Motion) per creare un allineamento delle immagini.
    Pertanto serve guardare ad un software di questo tipo.
    Ne esistono alcuni (che personalmente non conosco bene perchè non li ho mai testai).
    Te ne cito due: Mic-Mac e Visual SfM.
    L’ortofoto si deve appoggiare ad un “substrato” solido che può essere un modello digitale di elevazione, una mesh o una nuvola di punti.
    Lo stesso vale per l’ortorettificazione delle immagini.
    E questo substrato nasce dal processo fotogrammetrico.
    Ciao Francesco!
    Paolo

Jacopo
31 August 2019 at 11:01
Reply

Ciao, che programmi mi consigli per elaborare immagini e ottenere un’ortofoto?



    Paolo Corradeghini
    4 September 2019 at 12:23
    Reply

    Ciao Jacopo,
    direi che ogni software di elaborazione fotogrammetrica va benissimo per generare un’ortofoto passando attraverso l’elaborazione delle immagini.
    Te ne scrivo alcuni:
    Agisoft Metashape Pro;
    3DFlow Zephyr Pro/Aerial;
    Pix4D;
    GVI LiMapper;
    Bentley Context Capture;
    Capturing Reality.

    Ne dimentico sicuramente alcuni ma questi sono senza dubbio tutti molto performanti.

    Spero di averti risposto!
    Ciao e a presto!

    Paolo

Biagio
26 March 2020 at 14:48
Reply

ciao Francesco.
Ti chiedo un chiarimento sulla tua definizione di ortofoto. Parto dalla definizione che, generalmente, utilizzo io, ossia quella che una ortofoto è, genericamente, una immagine (o una serie di immagini opportunamente mosaicate) aerea o satellitare che sia, che ha subito un processo di “ortorettifica” sulla base di un modello digitale di elevazione. Ora, se il modello digitale di elevazione usato è un DTM, si ottiene una “ortofoto” in cui tutti gli elementi che si trovano altimetricamente a quota più elevata del piano camapgna, per intederci, che risulta definito dal DTM, appunto, risulteranno visibili in modo “prospettico” tanto più accentuato quanto maggiormente defilata e la loro posizione all’interno del fotogramma dal quale sono stati rilevati. Se il Modello Digitale di Elevaizone scelto è un DSM (che comprende, perciò, anche elementi posti altimetricamente al di sopra del piano campagna, ottieni una “ortofoto di precisione” che, se corredata dei dati altimetrici, diviene una ortofoto solida. Le definizioni che ti ho proposto sono desunte dalle Linne Guida del CISIS che, seppur datate, costituiscono ancora oggi uno tra i pochissimi riferimenti in merito (almeno per quanto ne so io).
ciò premesso, nel tuo articolo chiami “ortofoto” solo quella generata in seguito ad un processo di eliminazione della visione prospettica degli elementi posti altimentricamente al di sopra del piano campagna. Posso chiederti perchè? Puoi indicarmi altri riferimenti bibliografici dai quali trarre le tue stesse conclusioni?
Grazie



    Paolo Corradeghini
    27 March 2020 at 22:33
    Reply

    Ciao Biagio,
    grazie del tuo commento.
    Sicuramente la tua definizione è molto più completa, precisa e rigorosa della mia.
    Nell’articolo ho semplificato molto il concetto di ortofoto per renderlo il più comprensibile possibile anche a chi non è un addetto ai lavori.
    Questo comporta necessariamente delle semplificazioni piuttosto grossolane.
    🙂
    Il tuo contributo, che condivido, dà modo a chi vuole approfondire di più di poterlo fare con definizioni e risorse “solide”.
    Grazie mille!
    A presto!

    Paolo

fabrizio
1 October 2020 at 12:24
Reply

Buongiorno, volevo chiedere una informazione: l’ortofoto è un DTM anche? Grazie



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    Paolo Corradeghini immagine profilo
    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
  • Paolo Corradeghini

    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
    Condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.

    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_ch53ozUXiLs In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:35 Preparo il lavoro
1:26 Ritaglio sulle estensioni
6:03 QGIS in Azione e GTER
7:55 Ritaglio su un poligono
13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


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13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    Se ti è capitato di lavorare per un po' di tempo in CloudCompare e poi accorgerti di aver perso tutto per un crash o una chiusura accidentale del software allora questo video potrebbe aiutarti.

Ti condivido come gestire un progetto, salvandolo in formato .BIN e mantenere ordine nei database dei layer.

Nel video trovi anche informazioni su come CloudCompare tratta i file (in modo non distruttivo ma senza salvare file di backup) e sul fatto che non esista l'opzione di "annullamento dell'ultimo comando" ("undo" o "CTRL Z").

Spero possa essere utile per i tuoi lavori sulle nuvole di punti.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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0:00 Intro
0:40 La gestione dei file
4:36 Salvare un progetto
8:19 L'ordine dei layer
12:45 Aggiornare il progetto
14:03 Non esiste il CTRL+Z
15:55 Una panoramica sui file
17:14 Recap finale
19:19 Outro
    Quando produci l'output di un rilievo (fotogrammetrico) ti assumi la responsabilità dei dati che condividi e che, spesso, saranno usati da altre persone per le loro elaborazioni, studi e progetti.

È importante che l'accuratezza restituita sia in linea con gli obiettivi del lavoro e che le informazioni che trasmetti siano affidabili e attendibili
    Accuratezza e precisione sono due concetti spesso confusi nel mondo della misura e del rilievo.
Ma sono diversi.
Un output di un rilievo può essere molto preciso ma completamente sballato nella posizione (e quindi per niente accurato).

Mi capita di sentire spesso di rilievo aerofotogrammetrici fatti in assenza di punti misurati a terra, o sull'elemento da ricostruire, solo perchè si è usato un drone con antenna GNSS RTK.

Non usare punti di appoggio e controllo può essere molto pericoloso in relazione a quello che succederà con i dati del tuo rilievo fotogrammetrico.
    Accuratezza e precisione sono due concetti spesso confusi nel mondo della misura e del rilievo.
Ma sono diversi.
Un output di un rilievo può essere molto preciso ma completamente sballato nella posizione (e quindi per niente accurato).

Mi capita di sentire spesso di rilievo aerofotogrammetrici fatti in assenza di punti misurati a terra, o sull'elemento da ricostruire, solo perchè si è usato un drone con antenna GNSS RTK.

In questo video ti condivido i passaggi che faccio dentro il software di fotogrammetria (Agisoft Metashape Pro) per elaborare i dati, analizzare la precisione e controllare l'accuratezza degli output del processo.

Non si tratta di un "tutorial", quanto piuttosto di una condivisione di metodo di lavoro, sperando di poter accendere un riflettore sull'importanza del controllo dei dati e della loro attendibilità anche in considerazione delle conseguenze che un output fallace avrà su lavoro e decisioni di altri che seguiranno.

Ti faccio vedere:
L'analisi preliminare dei dati
La definizione del sistema di riferimento
La scelta della quota di lavoro (ellissoidica o ortometrica)
La valutazione della precisione sui GCP
La verifica dell'accuratezza sui Check Point
Un controllo extra
La consegna dei risultati

Spero che questo video possa far comprendere l'importanza dell'attenzione che si deve porre nel condurre rilievi aerofotogrammetrici e nella responsabilità che si porta dietro la scelta di restituire un output che, si suppone, sia affidabile ed attendibile in relazione agli obiettivi del lavoro.

Se ti va di aiutarmi nella mia personale "missione responsabilità" potresti condividere questo video con chi si occupa di queste cose o con chi riceve dati da rilievi aerofotogrammetrici

P.S.
Il concetto di verifica, controllo, accuratezza, affidabilità e responsabilità vale per tutte le attività di misura e per le acquisizioni 3D attraverso laser scanning (statico, lidar e SLAM).



Questo video è sponsorizzato da Metashape Italia.
Se ti interessa acquistare una licenza, seguire un corso o ricevere una consulenza specifica puoi usare questo link:
https://metashapeitalia.it/?coupon=3dmetrica


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
1:41 Il contesto fotogrammetrico
2:06 Operazioni preliminari
2:48 La posizione delle immagini
4:42 Il Sistema di Riferimento
6:53 La quota di lavoro
11:19 L'allineamento delle immagini
13:27 I target
17:20 GCP e Check Point
18:52 Precisione e Accuratezza
21:58 Distribuzione degli errori
22:57 Lo Sponsor Metashape Italia
24:30 Esporto la nuvola densa
25:24 Classificazione della nuvola
25:57 Un controllo extra sulla quota
30:53 La relazione tecnica finale
31:17 Un recap finale
36:30 Outro
    Hai la possibilità di personalizzare la tua area di lavoro di QGIS attraverso l'utilizzo delle "decorazioni".

Te ne parlo in questo video facendoti vedere come inserire titoli, copyright, loghi, riferimento di orientamento, griglia di coordinate...

È molto semplice ma spero che possa essere utile per il tuo lavoro iun QGIS.


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0:00 Intro
0:32 Il titolo
3:02 La griglia
5:03 Il Nord
6:20 Righello e Copyright
6:51 Inserire un'immagine
7:53 QGIS in Azione e GTER
10:31 Decorazioni e layout
11:28 Decorazioni e progetto
11:52 Titoli concatenati
13:50 Outro
    Una cosa che capita spesso a chi elabora nuvole di punti, soprattutto di fabbricati, è allineare dati che provengono da acquisizioni diverse e che descrivono parti specifiche di una scena.

Il caso tipico è unire una nuvola di punti, fatta con scansioni laser, dell'interno di un edificio, con quella della copertura, fatta attraverso l'uso di un drone.

Ti mostro come si fa dentro il software CloudCompare, attraverso lo strumento di "allineamento" che richiede, inevitabilmente, una sufficiente sovrapposizione tra di dati che tratti.


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0:00 Intro
0:37 I dati
1:23 Sovrapposizione tra dati
2:47 Allineamento tra nuvole
3:50 Operazioni preliminari
7:29 Analizzo le corrispondenze
9:05 Avvio il processo
14:08 Distribuzione dei punti
16:27 Controlli pre allineamento
18:40 Concludere il calcolo
20:27 Analisi del risultato
22:28 Unisci le nuvole allineate
24:03 Outro
    Nel mondo degli strumenti del Geomatico le cose cambiano velocemente.
Nuovi strumenti entrano nel mercato, permettendo attività prima difficilmente fattibili, soprattutto da parte di piccole realtà e professionisti.

Ed allora credo che possa essere molto utile partecipare ad un "Demo Day" in cui un brand (o un rivenditore) mostra i propri prodotti ed il loro uso, inclusi pregi e difetti.

In questo video ti condivido la prima data del Roadshow organizzato da @lidaritalia per i prodotti di @GreenValleyINTL tenutosi a Genova il 21 Ottobre 2025


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche scrivimi.

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0:00 Intro
0:20 Perchè un Demo Day?
2:09 I prodotti GVI
4:30 Vantaggi dello SLAM
5:05 I campi di applicazione
6:06 Il futuro della Reality Capture
7:40 Vale la pena partecipare?
9:03 Outro
    In questo video ti condivido il modo per inserire, lungo una linea, dei punti ad una distanza, definita da te, dall'origine della linea.
Insomma si tratta di definire delle distanze progressive o delle "chilometriche".

Si usa il tool "punti casuali lungo una linea" e poi si sistemano le cose combinando qualche attributo con il calcolatore di campi.


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0:00 Intro
0:37 Casi applicativi
1:26 La lunghezza della linea
3:21 Punti arbitrari sulla linea
5:21 Applicare la distanza giusta
7:32 Il calcolatore di campi
10:20 Controllo del risultato
10:46 QGIS in Azione e GTER
14:08 Outro
    In questo video ti faccio vedere come fare per calcolare il volume di un cumulo di materiale stoccato (terra, ghiaia, ...).

La procedura usa il tool "Volume Calculation" che prevede il passaggio attraverso un modello digitale di elevazione (rasterizzazione).

I casi concreti che ti possono capitare sono due.
1. Il cumulo è appoggiato su un piano orizzontale (un piazzale).
2. Il cumulo è appoggiato su un versante inclinato.

Nel secondo caso le cose sono un po' più complicate ma ti dico come poter fare.

Spero possa essere utile.

P.S.
In realtà ci sarebbe un altro caso, che non ho trattato nel video, e che non riguarda un vero e proprio cumulo quanto piuttosto del materiale "appoggiato" ad un versante.
Qui le cose sono ancora più complicate.
Magari ci faccio un altro video del progetto.
:)


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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:40 Cumuli su piazzale
3:00 Ritaglio la nuvola
5:29 Calcolo il volume
7:47 I risultati
11:22 Cloud Compare On Demand
12:02 Cumuli su versante inclinato
12:43 Creare un piano di riferimento
20:00 Il nuovo calcolo del volume
23:00 Un risultato non corretto
24:18 Outro
    Credo che, nel lavoro del tecnico geomatico (ma non solo in questo), le attività debbano essere svolte in modo efficiente: avendo chiaro il risultato da raggiungere e scegliendo gli strumenti adatti per minimizzare le risorse necessarie (tempo, denaro, persone, ...).

Con questo obiettivo in mente, ti condivido questo video dove ho utilizzato uno SLAM (Li Grip O2 Lite di @GreenValleyINTL  ) ed un'antenna GNSS  per mappare, nella maniera più completa possibile, un'area urbana, senza avere necessità di precisioni millimetriche (che poi non è che si ottengano così facilmente come magari ti senti dire!) o dettagli geometrici super definiti.

Ti racconto:
- dell'obiettivo del rilievo;
- dell'ambito in cui ho lavorato;
- degli strumenti che ho scelto;
- della programmazione delle attività;
- del rilievo;
- dei dati elaborati e della loro accuratezza;
- di alcune considerazioni sull'efficienza.

Spero che possa essere interessante.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con @lidaritalia https://www.lidar-italia.it/
Attraverso la loro homepage puoi iscriverti, gratuitamente, alle due date del roadshow sugli strument ed i software Greenvalley International


I DATI
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti attraverso questo link: https://tinyurl.com/slamefficiente 


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

I modi più veloce per contattarmi sono questi:
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0:00 Intro
0:45 Location
1:35 LiGrip O2Lite
4:17 Programmazione
8:15 I target e la misura GNSS
8:48 L'acquisizione SLAM
10:37 La nuvola di punti
13:55 Criticità della nuvola
16:17 Verifica dell'accuratezza
19:03 Considerazioni finali
22:41 Outro
    In questo video ti condivido come poter fare per integrare un progetto di QGIS all'interno di un altro.

Può essere un'operazione utile nell'ambito di un gruppo di lavoro in cui i singoli lavorano su tematiche specifiche (viabilitò, ambiente, edificato) di un'area che poi devono essere riunite in un unico contenitore.

La procedura è semplice e nella seconda parte del video ti condivido anche come provare a risolvere alcuni problemi che potrebbero capitare, come la gestione di layer che hanno lo stesso nome.


A questo link puoi scaricare lo script di Python che ti mostro nel video: https://gist.github.com/3dmetrica/b854db28411daaa532f811bea9d5b99a


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak


Se ti va di unirti alle discussioni su QGIS, puoi farlo in questo gruppo Telegram: https://t.me/+ZKm37iQHD083MTRk


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0:00 Intro
0:43 Perchè integrare?
1:53 Integro un nuovo progetto
3:27 Inserire i progetti ex novo
5:00 Dati collegati
6:26 QGIS in Azione
9:39 Gestire layer con lo stesso nome
11:06 Usare i file di definizione dei layer
14:03 Usare uno script di Python
17:45 Un progetto in QGIS
19:52 Progetto VS Geopackage
22:10 Outro
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