DRONI: UNA MISSIONE DI VOLO AUTOMATICA CON THOPOS E LITCHI

23 Gennaio 2019
Immagine di una missione di volo caricata nell'app Litchi

In questo articolo ti parlo di una missione di volo automatico, per fare aerofotogrammetria da drone, usando il software Thopos e l’applicazione Litchi.

Se ti dovessi dire qual è la migliore applicazione per programmare voli automatici con un drone e, magari, farci pure dei rilievi aerofotogrammetrici, questo articolo si chiuderebbe qui.

Lo sviluppo velocissimo delle macchine volanti pilotate da remoto ed i loro, tanti, impieghi negli ambiti tecnici (e non) si trascina dietro un treno di accessori, applicazioni, software, …
Tra loro ci sono anche gli strumenti per pianificare una missione di volo automatico.

Pix4DCapture, Drone Deploy, Drone Harmony, DJI GS Pro, Altizure, UGCS …
Ognuna ha i suoi pregi e i suoi “meno-pregi”.
Mi piacerebbe dirti che le ho usate tutte, che le conosco nei dettegli e che te ne posso consigliare una per ogni necessità operativa.
Ma, purtroppo, non è così…

Ti posso però raccontare che cosa uso io.
Che, non per questo, è la soluzione migliore.
Litchi + Thopos (o Thopos + Litchi) sono una delle due soluzioni a cui mi affido per pianificare una missione di volo.
L’altro è UGCS Pro, di cui magari ti scriverò in un altro articolo.

Chiudo la premessa dicendoti anche che, considerando gli ambiti dove lavoro di solito (aree in dissesto idrogeologico, cave, versanti ripidi, …), l’ottanta per cento dei rilievi NON li faccio affidandomi a voli programmati, ma piloto manualmente.

Ci sono di sicuro altre persone, molto più esperti di me sul volo automatico.
Questo articolo non è un tutorial approfondito.
Mi fa piacere solo condiverti alcuni strumenti, sperando che queste informazioni possano esserti utile in qualche modo, nel tuo lavoro o in quello che fai con i droni.

IL VOLO AUTOMATICO

Quando fai volare un drone hai due possibilità.

Prima:
Decidi tu, estemporaneamente, dove mandarlo e che cosa fargli fare, intervenendo sui comandi del radiocomando (gli stick) che hai tra le mani.
Su, giù, avanti, indietro, destra, sinistra, ruota sul tuo asse, scatta una fotografia, registra un video, inclina la camera, …

Secondo:
Programmi delle azioni che carichi nel “cervello” del drone (prima di farlo decollare o anche quando è già in volo) e lui le esegue in automatico, senza che tu debba fare nient’altro che controllare che tutto vada bene.

Nel primo caso voli in modo manuale.
Nel secondo sei in modalità automatica.

CHE COSA SUCCEDE NEL VOLO AUTOMATICO?

Se prepari una missione di volo automatico scegli:

  1. l’altezza di volo del drone (di solito è la quota rispetto al suolo – A.G.L. Above Ground Level);
  2. la velocità di crociera;
  3. la sovrapposizione tra fotogrammi consecutivi (da cui dipende l’intervallo di scatto tra le foto);
  4. la sovrapposizione tra fotogrammi su strisciate adiacenti (che determinano le rotte di volo).

Devi anche consocere le caratteristiche della fotocamera che usi per fare le foto (sensore e risoluzione) e qual è l’angolo di campo dell’ottica (il FOV – Field of View).

La pianificazione, geografica, delle missioni si basa sulle mappe dei geoserver a cui si collegano, in remoto, le applicazioni o i software di mission planning.
È molto comune usare il modello digitale di Google.
Anche se non è il solo disponibile.

Dopo aver fatto le scelte dei parametri che ti ho scritto qua sopra (ce ne sono altri – direzione della prua, eventuale raggio delle curve, … – ma non entro troppo nel dettaglio), vengono create delle puntine virtuali, i waypoint, che tracciano una rotta di volo, un serpentone.

Immagine che mostra l'interfaccia di Litchi Mission Hub

Non pensare a queste rotte come a traiettorie dall’accuratezza chirurgica!
Il modello digitale di riferimento ha delle incertezze sulla posizione dei punti, anche di qualche metro.
Lo stesso si può dire per il GPS a bordo della maggior parte dei droni commerciali e, almeno per ora, in uso (cosa che non vale per quelli che montano sistemi di posizionamento di precisione, RTK).
Da qui puoi capire facilmente come la posizione di ciascun waypoint possa “ballare” in uno spazio di diversi metri.

A questo proposito però mi sento di dirti che:

  • se voli a 70 m dal suolo, un’incertezza di 3/5 metri sulla posizione dei waypoint, non è tragica né così significativa;
  • lavorando con una sovrapposizione tipica tra le foto dell’80% hai comunque dati sufficientemente ridondanti per poter fare una buona elaborazione fotogrammetrica, anche se l’accuratezza di ogni waypoint non è centimetrica.

PERCHÈ VOLARE IN AUTOMATICO?

Se fai aerofotogrammetria, scegliere l’opzione “missione di volo” ha dei vantaggi.
Questi sono quelli più evidenti, almeno per me:

  1. Programmare, a tavolino, un’area che sarà “battuta” dal drone durante il volo non ti fa rilevare zone extra. Risparmi tempo, batterie, foto e lavori solo su quello che è davvero rilevante;
  2. Coprire un’area in missione di volo automatica è più veloce che non farlo in modalità manuale. Di nuovo, risparmi tempo e batterie;
  3. Il drone vola (più o meno) a velocità costante (che scegli tu) e risparmia batteria (ancora!) rispetto ad un andamento accelerato/decelerato che capita nel volo manuale (anche se sei un drago con gli stick!);
  4. Il drone segue le rotte di volo grazie al GPS che ha a bordo e questo fa sì che non passi tre volte sopra lo stesso punto 😛 (risparmiando tempo e, ancora una volta, batterie);
  5. Impostare un intervallo di scatto (di pochi secondi) tra le foto comporta che, a meno di errori grossolani di programmazione, tornerai in ufficio con immagini che hanno una sovrapposizione costante tra di loro. E saranno, probabilmente, meno di quelle che avresti scattato volando a mano. Nel volo manuale la paura di sbagliare qualcosa attiva un click compulsivo e ti ritroverai con un 20-30% di foto in più rispetto al necessario, da elaborare e archiviare;
  6. Una missione di volo automatico ti permette di tenere sempre gli occhi sul drone in volo, piuttosto che sullo schermo collegato al radiocomando (che trasmette le immagini riprese dalla fotocamera). Non ti devi preoccupare di “muoverti – inquadrare – scattare” ogni foto. È tutto più sicuro: sai sempre dove stai volando e puoi intervenire, subito, per ogni necessità.

THOPOS + LITCHI

Ora ti scrivo dei due strumenti che ti ho citato in apertura e che uso per il volo automatico.
Dopo ti racconto come programmare una missione.

THOPOS

Thopos è un software di topografia.
Ha un cuore centrale, il modulo Topografia e Catasto con CAD integrato, attorno a cui ruotano e si agganciano vari moduli, che puoi scegliere di acquistare in base alle tue esigenze.

È un software italiano, sviluppato da Fabio Guerra, e distribuito sia dallo Studio Guerra che dalla software house Gec Software, con il nome di Topografo.

Il modulo principale costa 350€ e (quasi) ciascun pezzo che puoi aggiungere costa 200€.
Il pagamento della licenza è una tantum e puoi scegliere di pagare un canone annuale di 150€ per l’aggiornamento alle nuove versioni e per l’assistenza.

Thopos è il mio software di topografia.
Oddio, detta così sembra un po’ totalitario!
È il software che uso per la topografia.
Ecco, così va meglio!
Se mi chiedi se vale la pena acquistarlo, ti dico: Sì!
Ma ci tengo a dirti anche che:

  • non è il solo software di topografia;
  • non è il migliore software di topografia;
  • non prendo un euro dallo Studio Guerra, anche se di recente sto collaborando con Fabio come Beta Tester per le nuove release.

Il modulo Topografia e Modelli 3D ha degli strumenti che ti permettono di pianificare una missione di volo automatico per un drone.

LITCHI

Litchi è un’applicazione per smartphone e tablet, Android e IOS, che ti permette di far volare un drone DJI (Spark, Mavic, Phantom, Inspire, …).

Colleghi lo smartphone al radiocomando, lanci l’app e puoi controllare l’APR in volo.
Scatti foto, registri video, hai lo streaming a terra di quello che riprende la camera del drone, puoi leggere tutte le informazioni telemetriche, …
E puoi anche creare delle rotte, tramite punti fissi, da seguire durante il volo, a velocità stabilita.
Volare su rotte di volo è utile anche per le riprese video creative.
Ma, soprattutto, lo è per l’aerofotogrammetria

Litchi tuttavia non è un’applicazione di fotogrammetria.
Non ti permette di selezionare un’area e generare una missione di volo su strisciate, decise in base alle sovrapposizioni.
È un’app di controllo del volo.
Ma funziona bene con Thopos perchè qui puoi pianificare ed esportare una missione di volo, in formato compatibile, che Litchi, dopo, può leggere ed eseguire.

Litchi (per Android) costa 25€.
Non è poco per un’app, ma se la usi spesso credo che valgano.

PROGRAMMARE UNA MISSIONE DI VOLO

Ora ti elenco i passi che faccio per programmare una missione di volo con Thopos e caricarla in Litchi per la sua esecuzione.

Inizio con Thopos.

SCEGLI L’AREA

La prima cosa da fare è scegliere l’area delle operazioni.

Thopos ti permette di caricare all’interno dell’area di lavoro le mappe di Google o di Bing, su cui disegnare i limiti dell’area del rilievo o, anche, indicare un tracciato, non chiuso, che sarà seguito dal drone.

Immagine di una mappa di Google caricata dal software Thopos

I PARAMETRI DEL VOLO FOTOGRAMMETRICO

Utilizzando gli strumenti CAD, disegno una polilinea che delimita tutta la superficie da rilevare.
Ed anche qualcosa in più…

In questo articolo ti parlo di una missione fotogrammetrica su superficie chiusa.
Non è l’unica opzione, ma non voglio complicare le cose…

Immagine che mostra il progetto di una missione di volo in Thopos

Nel Modulo Topografia trovi una serie di comandi dedicati alle applicazioni fotogrammetriche con APR.

Scelgo Progetta Missione – Missione su superficie con strisciate – e si apre una nuova finestra dove decido i parametri di progetto.

Immagine che mostra la scelta dei parametri di volo per la pianificazione delle missioni in Thopos

Qui dico al software:

  1. L’angolo di campo della fotocamera a bordo del drone (F.O.V.);
  2. La quota di volo, intesa come la distanza tra drone e terreno (è un dato relativo);
  3. Il formato dei fotogrammi, ossia il rapporto tra lato lungo e lato corto;
  4. La sovrapposizione tra le strisciate adiacenti.

Posso scrivere anche la risoluzione del sensore.
Permette di sapere il GSD (Ground Sampling Distance), ma non è necessario per la programmazione dei percorsi.

Qui ho subito un riscontro sull’abbracciamento di ogni fotogramma, ossia quanto terreno rientra dentro ogni immagine, e so anche quant’è la superficie complessivia del rilievo.

Il risultato del calcolo sono le strisciate che rappresentano le traiettorie di volo che seguirà il drone.

Immagine che mostra l'individuazione dell'area e calcolo delle strisciate di volo in Thopos

SIMULA LA MISSIONE E GENERA IL FILE MIS

Il passo successivo è quello di simulare la missione di volo e generare il file da esportare dentro Litchi.

C’è un comando apposito nella solita sezione degli strumenti di Topografia.
È Simula Missione.

Posso scegliere di simulare una missione su terreno pianeggiante o su terreno inclinato.

Il fatto di avere un terreno inclinato sotto il drone fa una bella differenza per una buona acquisizione fotogrammetrica!
Per ora però stiamo su terreno pianeggiante.

Immagine che mostra la simulazione di una missione di volo automatico in Thopos

Qui scelgo:

  1. la velocità di crociera del drone (km/h)
  2. l’intervallo di scatto tra le foto (secondi)

Da questa scelta dipende:

  1. la durata complessiva della missione (secondi);
  2. la distanza totale percorsa dal drone (metri);
  3. il numero di fotografie;
  4. la sovrapposizione tra i fotogrammi consecutivi.

Da qui verifico se il progetto della missione è giusto.
Se torna tutto quanto salvo il file della missione nel formato .mis, compatibiler per Litchi.

Immagine che mostra il salvataggio di una missione di volo da Thopos in formato MIS

Thopos permette di salvare una missione anche in altri formati, compatibili con altre app di controllo del volo:

  • DJI Ultimate Flight – CSV
  • DJS GS 4 – AWM
  • Mission Planner – WAYPOINTS
  • UGCS – XML
  • Yuneec – CCC
  • Google Earth – KML
  • ASCII generico – TXT

Ora prendo il file MIS, lo carico dentro lo smartphone o il tablet dove è installato Litchi e sono (quasi) pronto per volare.

MISSIONI SU TERRENI INCLINATI

La missione di volo che ho generato al passo precedente prevede che il drone voli sempre alla stessa quota.
Tutti i waypoint stanno su un piano orizzontale.

Ma se devi rilevare un’area inclinata non è corretto volare ad una quota costante.
Avresti un GSD diverso tra tutte le foto del dataset.
Non mi ci addentro nei dettagli ma piuttosto ti rimando ad alcuni articoli, che avevo scritto un po’ di tempo fa e che parlano del Ground Sampling Distance:

  • Questo (generico)
  • E questo (proprio per terreni inclinati)

Thopos ti dà la possibilità di generare missioni di volo tenendo conto della quota del terreno sottostante.

Devi caricare un DTM (che puoi prendere dal modello di Google Earth o dall’SRTM – Shutter Radar Topography Mission) e, con un paio di aggiustamenti, lo imposti come piani di riferimento per il calcolo delle quote.

Immagine che mostra l'importazione di un DTM in Thopos

Ora si può far simulare a Thopos una missione di volo su terreno inclinato.
I waypoint prenderanno delle altezze da terra relative al terreno che ci sta sotto, mantenendo costante la distanza scelta nei parametri di volo.

Non mi sono addentrato nelle spiegazioni specifiche di ogni passaggio su Thopos.
Non è tra gli scopi di questo articolo.
Mi fa piacere però segnalarti il Canale You Tube di Thopos, Thopos TV, dove trovi un sacco di tutorial specifici e dettagliati, così come nel Canale di Gec Software.

VOLA CON LITCHI

Una volta che il file della missione è pronto passo a Litchi.

LITCHI MISSION HUB

Prima di passare all’app sul dispostivo mobile, uso uno strumento integrativo di Litchi, utile ed interessante: il Mission Hub.

Immagine che mostra Litchi Mission Hub ed una rotta di volo adattata al terreno sottostante

Lavora su browser.
E si basa, anche lui, sulle mappe e sui modelli di Google.

Qui posso:

  • Caricare il file della missione di volo che ho creato con Thopos;
  • Verificare o cambiare i parametri del volo (velocità, direzione della prua, rotta da seguire in corrispondeza delle curve, …);
  • Inserire nuovi waypoint;
  • Modificare la quota dei waypoint in relazione al terreno sottostante (un po’ come fa Thopos nella modalità specifica che ti ho raccontato prima);
  • Importare un DEM (Modello Digitale di Elevazione) ed usarlo come riferimento per le quote del terreno;
  • Esportare la missione in formato KML 3D, per vederla in Google Earth;
  • Esportare il file della missione, modificata, o salvarla in un account personale, pronta per essere lanciata nell’app.
Immagine che mostra come inserire un nuovo waypoint nel Mission Hub di Litchi
Immagine di una missione di volo 3D caricata su Google Earth da Litchi Mission Hub

Se ti registri con un account (puoi farlo anche con Facebook), gratuitamente, nel Mission Hub ed anche nell’app su device mobile, puoi sincronizzare automaticamente le missioni di volo senza spostare fisicamente dei file.
È comodo!
Soprattutto per i dispositivi IOS.

Immagine che mostra il salvataggio di una missione di volo modificata in Litchi Mission Hub

LITCHI APP

Litchi ha queste opzioni per condurre il volo:

  • FPV
  • Waypoint
  • Orbit
  • Pano
  • Focus
  • Track

Scelgo Waypoint e carico la missione di volo, scegliendola tra quelle che ho preparato e salvato.

La missione è pronta per essere eseguita dal drone.
La posso avviare con drone a terra (armato) o in volo.
E lui la esegue.

Devo solo ricordarmi di scegliere la modalità “Intervallo” per lo scatto della fotografie ed impostare il tempo tra una foto e l’altra.

Immagine di una missione di volo caricata nell'app Litchi

Se c’è qualcosa che non torna, posso comunque intervenire ancora sui waypoint e sulle rotte, direttamente sul campo e lavorando nell’app.

Non aggiungo altro sulla programmazione dei voli automatici con Thopos e Litchi.
Spero di averti dato un’idea di come funzionano.

Capisco che possa sembrare non immediato, né banale.
Ci sono un po’ di passaggi da fare, servono due strumenti diversi e un investimento economico non trascurabile.
Tuttavia sono strumenti che mi danno parecchio controllo durante tutte le fasi.
E con cui posso personalizzare il volo, in funzione delle specificità dell’area del rilievo, in ogni step della programmazione, ma anche delle operazioni di campo.

Di certo capisco come possa non essere semplice consigliarti Thopos, come software di mission planning, se non lo usi anche per fare altro (leggi topografia).
Se sai che potrai usare anche le altre sue funzioni vale la pena pensarci.
Altrimenti potresti provare altri strumenti o lavorare direttamente con una sola app e potrebbe essere bello avere un tuo riscontro, per condividere altri strumenti per la pianificazione del volo automatico per fare fotogrammetria.

 

Se hai dubbi, domande o osservazioni puoi scrivere nei commenti qui sotto oppure contattatami direttamente.

Mi trovi su Telegram a telegram.me/paolocorradeghini.
Oppure trovi un sacco di modi per farlo nella sezione contatti e chi sono di questo blog.

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Usa box che trovi a destra e nella home page e che dice: “Iscriviti alla Newsletter“.

Ed infine ora c’è anche il canale You Tube in cui ho iniziato a caricare video tutorial sull’uso di specifici software per la fotogrammetria e la gestione dei dati tridimensionali.

 

Grazie per il tuo tempo e per la tua attenzione!

A presto!

 

Paolo Corradeghini

 

Ti segnalo anche questo articolo del blog dell’Ing. Giampaolo Beretta che parla di programmazione di volo automatico con strumenti open source o, comunque, low cost: fogli di calcolo, QGIS e Litchi: lo puoi leggere a questo link.
E qui puoi vedere anche il relativo tutorial video.

 

Ho parlato di missioni automatiche e volo manuale anche in questa puntata del podcast di 3DMetrica:

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Paolo Corradeghini

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12 Comments


ezio
10 July 2019 at 10:40
Reply

ciao Paolo, come sempre bell’artico e fatto bene, ma per quello che riguarda voli di durata maggiori con litchi, quando cambi la batteria,anche se metti precedentemente in pausa la missione, poi litchi riparte dal primo waipoint, e non dall’ultimo fatto, ti risulta, oppure cè qualche impostazione di litchi che mi sono dormito?
grazie ancora per i tuoi articoli sempre interessanti e piene di info utilissime



    Paolo Corradeghini
    12 July 2019 at 18:02
    Reply

    Ciao Ezio,
    grazie del tuo commento.

    Non ti sei perso nessuna impostazioni particolare di Litchi!
    È proprio come dici tu: Litchi non ti dà la possibilità di riprendere una missione dall’ultima interruzione per cambio batteria (o per qualsiasi altro motivo).
    È un semplice “esecutore” di volo automatico.
    Se hai una missione che dura più dell’autonomia della tua batteria è necessario “spezzarla” prima, prendendosi anche un po’ di margine, per fare il cambio.

    A presto!

    Paolo

Nicola
11 October 2019 at 14:00
Reply

Buongiorno, sono un ingegnere civile alle prime armi con la fotogrammetria.
Innanzitutto complimenti per i contenuti fantastici, veramente uno dei pochi siti dove si riescono a trovare informazioni serie e chiare su topografie ed aerofotogrammetria, per altro aggiornate!
Ho acquistato “per gioco” un drone fimi a3, e scherzando scherzando sono riuscito a fare dei modelli 3D ed ortomosaici con le trial di zephyr lite e pix4d. vorrei passare a qualcosa di più adeguato, vorrei capire se il fimi x8 sE è programmabile oppure devo andare per forza su dji o parrot…
dall’app proprietaria consente di pianificare il volo, ma non ha le caratteristiche necessarie per scopi di aerofotogrammetria, pix4capture non lo supporta… Sapresti dirmi se c’è qualcosa di compatibile?
un saluto cordiale!



    Paolo Corradeghini
    11 October 2019 at 19:18
    Reply

    Ciao Nicola,
    grazie per il tuo commento.

    Purtroppo però non riesco ad aiutarti con una risposta alla tua domanda perchè non conosco il drone che hai citato e pertanto non so dirti che cosa lo supporto a livello di software e di pianificazione delle operazioni.
    So di per certo che i droni delle case “principali”: DJI; Parrot, Yuneec, sono supportati.
    Ma non ho idea per quanto riguarda il resto.

    Proverei a contattare direttamente la casa madre del tuo drone e/o le aziende che sviluppano app e software per la pianificazione ed il controllo del volo…
    Oppure prova ad addentrarti nel magico mondo di You Tube dove forse qualcuno potrebbe aver già affrontato il tuo stesso problema.
    È molto probabile che troverai solo materiale in inglese.

    Ciao Nicola!

    Paolo

Nicola
12 October 2019 at 17:11
Reply

Ti ringrazio per la risposta velocissima! sto cercando ma non trovo nulla… sembra che la fimi non rilasci le informazioni software necessarie alle app di terze parti per potersi interfacciare… Ho scritto un messaggio alla fimi, nel caso ti aggiorno! invece sai dirmi qualcosa sulla versione platinum oppure zoom del mavic? anche questi non sono supportati ufficialmente da pix4d, ma sono dei modelli interessanti, il zoom per la sua versatilità nelle riprese, il platinum per il rapporto prezzo/prestazioni…
A presto e grazie ancora per i contenuti divulgati!



    Paolo Corradeghini
    14 October 2019 at 17:25
    Reply

    Ciao Nicola,
    purtroppo non so darti informazioni neppure su queste versioni del mavic.
    Non li ho mai testati!
    🙂

    A presto!
    Paolo

GIANCOLA,COSIMO
18 December 2019 at 0:34
Reply

Ciao Nicola hai trovato una risposta alla tua domanda sul fimi x8? Io non ancora



marco
25 January 2020 at 11:51
Reply

ciao
ti seguo da tempo e volevo chiederti una info riguardo litchi
di solito utilizzo dji gs pro e successivamente elaboro i dati con metashape e thopos
da poco ho iniziato la pianificazione anche del volo con thopos e successivamente con litchi.
quando pianifico il volo con thopos inserisco anche la velocità di folo e l’intervallo dei fotogrammi ma quando esporto il file su litchi non mi riconosce questi dati e devo reimpostare l’intervallo delle foto e di conseguenza mi ricalcola il numero di foto
sbaglio qualcosa ?
grazie mille in anticipo e complimenti per il blog



    Paolo Corradeghini
    25 February 2020 at 20:26
    Reply

    Ciao Marco, grazie per la tua pazienza nell’aspettare la mia risposta…
    Lavorando con Thopos e Litchi ti “scontri” con il problema che Litchi è un esecutore di azioni e non un software di mission planning…
    Ciò significa che non riesce gestire i parametri del drone per mantenere la sovrapposizione necessaria in automatico.
    Ultimamente però hanno implementato l’opzione di gestire l’intervallo di scatto tra le foto.
    Puoi provare a generare la missione di volo con Thopos e poi passare attraverso la piattaforma Litchi Mission Hub (basata su browser) per impostare l’intervallo di scatto.
    Puoi comunque sempre segnarti l’intervallo di scatto calcolato da Thopos ed impostarlo poi manualmente nell’App di Litchi.
    Ciao!
    Paolo

Federico
9 July 2020 at 11:21
Reply

Ciao Paolo. Innanzitutto complimenti per l’articolo e per tutti i video-tutorial presenti sul tuo canale you-tube. Faccio parte di una ditta che realizza cartografia tecnica con metodologia aerofotogrammetrica (da aereoplano, per intenderci) e topografia. recentemente ci siamo affacciati nel mondo dei droni e ci stiamo rendendo conto che è una giungla fittissima di leggi, permessi e di una quantità infinita di app… a proposito di questo vorrei chiederti se sei a conoscenza della compatibilità tra i software litchi e ugcs e il drone parrot anafi.
Grazie ancora



    Paolo Corradeghini
    9 July 2020 at 15:02
    Reply

    Ciao Federico, grazie per il tuo commento.

    Al momento UGCS non supporta il parrot Anafi (ho appena controllato nella lista “veicoli”).
    Per quanto riguarda Litchi non ti so dire con precisione.
    L’app (robusta) si chiama Litchi for DJI e quindi è esclusivamente per questi droni ma non saprei dirti se ci sono altre soluzioni, sempre di casa Litchi, per il Parrot…

    Ciao!

    Paolo

Michele
3 October 2020 at 17:03
Reply

Interessante. Mi Chiedevo se è possibile Programmare un Volo anche con l app dji. Vedo video dove Passano in parti molto strette anche a distanze molto lontane quindi presuppongo si tratti di prendere Dei punti programmati e poi far ripartire in automatico a seconda di questi punti



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    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_kNa0L9LUHU0 Hai un file di testo con una serie di informazioni, oltre che di coordinate, legate ad una serie di punti e lo vuoi portare dentro QGIS?

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15:30 Lavorare con più informazioni
18:22 Outro
    Hai un file di testo con una serie di informazioni, oltre che di coordinate, legate ad una serie di punti e lo vuoi portare dentro QGIS?

Ti condivido come si fa, creando un nuovo layer a partire dal file TXT.

E dopo ti dico anche come si fa a rappresentare, visivamente, le informazioni extra (la quota, il nome, la descrizione, ...) nell'are di lavoro di QGIS.


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0:00 Intro
0:46 Il file di testo
1:13 Aggiungo il layer
7:48 Il layer in QGIS
8:13 Aggiungo la quota
10:59 Cambiare il simbolo
12:28 QGIS in Azione e GTER
15:30 Lavorare con più informazioni
18:22 Outro
    In questo video ti mostro come accedere alle ortofoto del territorio italiano.
Ce ne sono moltissime: coprono tutta l’Italia e diversi anni passati.

Il principale fornitore a livello nazionale è AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), che ogni anno effettua rilievi aerei sul territorio italiano, suddiviso in tre aree.
A questo si aggiungono le Regioni, che spesso producono ortofoto proprie con campagne di rilievo dedicate e con un dettaglio maggiore.

Tutte queste informazioni si possono visualizzare tramite i Geoportali Regionali e si possono caricare in un GIS attraverso i servizi WMS (Web Map Service).
Quasi mai, però, è possibile scaricare il dato nativo, originale e georeferenziato.

C’è comunque un modo per “ritagliarti” una porzione di ortofoto e salvarla come immagine georeferenziata nel tuo archivio digitale.
Si parte sempre dal WMS: importi l’ortofoto nel tuo GIS, imposti l’area che ti serve e poi esporti un’immagine georeferenziata dalla mappa che stai visualizzando.
Modificando la risoluzione di output, puoi ottenere un risultato molto vicino alla risoluzione originale.

Nel video ti faccio vedere tutto questo usando QGIS.

All’interno trovi anche:
Che cos’è un’ortofoto (proprietà, utilizzi, risoluzione, ecc.)
Come accedere alle ortofoto in Italia tramite i Geoportali Regionali
Come usare i servizi WMS per visualizzarle in GIS ed esportarne una parte sul tuo PC
Come importare un’ortofoto esportata dentro un CAD e georeferenziarla

Le ortofoto sono una risorsa potente e accessibile, utile per tanti professionisti (ma non solo).
In Italia la situazione dei dati geografici è ancora molto frammentata e spero che questo video possa aiutarti ad orientarti e trovare ciò che ti serve.

Ma soprattutto spero che possa stimolare una discussione e la condivisione di informazioni.
Se hai già esperienza, se hai scaricato ortofoto, se le usi nel tuo lavoro, se conosci risorse diverse da quelle che cito o se hai ulteriori suggerimenti, scrivilo nei commenti: contribuirai a creare ancora più valore, per tutti.

Grazie!

P.S.
Fai molta attenzione a quello che è possibile fare con i dati presenti online.
Le ortofoto disponibili sui geoportali sono liberamente visualizzabili e importabili nel tuo GIS.
Ma non è certo possibile usare il metodo che ti ho condiviso per crearti un database di immagini georeferenziate sul tuo PC e, magari, venderle.
Credo che sia ok farne un uso personale ma verfica sempre le possibilità operative in questo senso.


A questo link trovi un video che ti mostra come georeferenziare un'immagine in QGIS usando il Georeferenziatore: https://youtu.be/p1pVECtsDPE 


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0:00 Intro
1:47 Che cos'è una ortofoto
2:52 Orotofot VS Foto aerea
3:49 Meglio dire Ortomosaico
4:16 Perchè un'ortofoto
5:25 Risoluzione e GSD
7:19 Google Maps e Ortofoto
8:32 Ortofoto in Italia
12:00 Visualizzare ortofoto italiane
13:19 Il caso Veneto per scaricare ortofoto
15:39 Importare ortofoto in GIS
17:03 I WMS regionali
17:49 Ortofoto in GIS tramite WMS
21:33 Scarica un pezzo di ortofoto
24:10 Migliorare la risoluzione in output
26:23 Dislaimer Uso di QGIS e proprietà dei dati
28:02 Georeferenziare un'immagine in QGIS
28:47 Importare ortofoto in CAD
33:29 Outro
    In questo video ti condivido alcuni modi con cui puoi portare i tuoi dati vettoriali dal tuo CAD al GIS.
Nello specifico, QGIS.

Un'opzione è salvare i dati in CAD in DXF, che è un formato di interscambio per i dati vettoriali leggibile da QGIS.

C'è poi il modo di importare un file DWG/DXF attraverso l'importatore "nativo" dentro QGIS.

Ed infine potresti usare il plugin "Another DXF Importer" che ti aiuta a mantenere l'organizzazione dei layer.

Per ciascuno di questi modi operativi ti parlo anche di pregi e difetti per aiutarti, spero, a capire quale sia il metodo migliore per te.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
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0:00 Intro
1:29 I dati in CAD
1:54 Usare il DXF
5:42 Importa DWG/DXF
11:16 Il plugin Another DXF Importer
14:54 QGIS in Azione e GTER
16:57 Georeferenziare dati vettoriali
19:53 Outro
    Lo strumento "Sezione" ("Cross Section") di CloudCompare può diventare il tuo migliore alleato quando devi pulire una nuvola di punti da elementi indesiderati (rumore) o da cose che non ti interessa mantenere (alberi, auto parcheggiate, ...).

Attraverso la possibilità di fare sezioni multiple, una attaccata all'altra, lungo una direzione, crei nuove nuvole di punti, affettate, dove, auspicabilmente, sei in grado di vedere meglio (e quindi rimuovere) quello che non ti interessa.

Te ne parlo in questo video ma ti avverto, il processo può essere lungo, in relazione alle caratteristiche della tua nuvola di punti ed a quello che vuoi rimuovere.
Potrebbe volerci tempo e pazienza.

Se ti imbarchi in questo "viaggio" ricordati di gestire i dati di CloudCompare in modo attento, salvando il progetto generale in formato .bin, evitando perdita di dati dopo ore di lavoro!


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:42 La nuvola
1:59 Sezionare la nuvola
6:09 Pulire le sezioni
11:39 Il risultato
13:42 Outro
    È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


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0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    In questo video ti mostro come creare un nuovo attributo che riporti, come valore, il nome del layer.
Detta così sembra facile.
Ed in effetti lo è, se hai uno o pochi layer.
Ma se di layer ne hai tanti, decine o centinaia, le cose potrebbero complicarsi un po' ed allora QGIS ti permette di farlo in modo efficace usando il "calcolatore di campi" ("field calculator") in modalità "batch".


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0:00 Intro
0:40 I dati
1:27 Il caso di un layer
2:37 Se hai più layer
7:24 Batch process
10:33 I risultati
10:51 Unire i layer
12:36 QGIS in Azione e Gter
15:30 Outro
    In questo video ti condivido come fare una sezione di una nuvola di punti in Cloud Compare.

Lo strumento da usare si chiama "Cross Section" e ti permette di "affettare" la tua nuvola di punti secondo le tue necessità.
Viene usato un volume di taglio che mantiene visibile solo quello che è al suo interno.

Da qui si aprono molte possibilità.
In questo video ti mostro come generare una sola sezione, esportando una fetta di nuvola.
E la polilinea di inviluppo, che in alcuni casi può essere molto interessante e utile!

Nei prossimi video ti dirò qualcosa di più.


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0:00 Intro
0:38 Il tool Cross Section
4:25 Creo una sezione
11:11 Esportare i risultati
13:49 La nuvola di un appartamento
16:17 Altri tool dello strumento
19:19 La polilinea di inviluppo
24:49 Il DXF della linea di inviluppo
26:32 Countour/limiti
29:19 Outro
    L'Agenzia delle entrate ha reso disponibili, per tutti, la possibilità di scaricare lberamente e gratuitamente le mappe catastali di Italia, in formato vettoriali e georeferenziate.

In questo video ti mostro come fare.
Serve solo avere uno SPID (o una CIE/CNS).

I dati vettoriali sono in formato DXF e Geopackage (oltre ad altri formati meno "famosi") ed i sistemi di riferimento sono Cassini-Soldner (che è il sistema sorgente), Roma 40 e ETRF2000.

Nella seconda parte del video ti mostro anche come puoi fare per conoscere il foglio (o i fogli) di mappa che ti interessa acquisire.

Spero che possa essere utile.


A questo link puoi accedere al servizio dell'Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/vendita-della-cartografia-catastale/fornitura-dati-cartografici-online-professionisti

Qui trovi l'url del WMS catastale: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/consultazione-cartografia-catastale/servizio-consultazione-cartografia

Qui c'è Formaps: https://www.formaps.it/

E qui i limiti amministrativi ISTAT: https://www.istat.it/notizia/confini-delle-unita-amministrative-a-fini-statistici-al-1-gennaio-2018-2/



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0:00 Intro
0:58 Dove andare
1:53 Accedere al servizio
3:37 Selezionare i dati
5:03 Scaricare i risultati
6:44 Il file GeoJson
8:25 Come sapere il foglio di interesse
9:09 Uso ForMaps
10:56 Uso QGIS
15:47 Outro
    In questo video ti condivido come fare a creare etichette prendendo informazioni dagli attributi dei layer di QGIS e combinandoli tra loro.

Ti faccio vedere le etichette semplici e quelle definite da delle regole che scegli tu.

Qui trovi la documentazione ufficiale di QGIS sulle etichette:
https://docs.qgis.org/3.40/it/docs/training_manual/vector_classification/label_tool.html


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0:00 Intro
1:28 Creare un'etichetta
2:22 Vederci meglio
3:33 Modificare le etichette
4:12 Sovrapposizione tra etichette
5:31 Etichette centrate
6:32 QGIS in azione e GTER
9:03 Rule based labeling
11:14 Etichette che spariscono
13:04 Etichette e HTML
14:35 Outro
    Come fai a sapere il volume di materiale inerte che è addossato ad un versante ed appoggiato ad un piazzale, avendo a disposizione una sola nuvola di punti, quella dello stato attuale?

Te lo condivido in questo video in cui uso il software open source CloudCompare e provo a ricostruire il versante al di sotto del materiale stoccato di cui vuoi sapere il volume.

Questo implica una grande incertezza nella sua determinazione perchè si interpreta, approssimando, qualcosa di sconosciuto.

Prendilo quindi come spunto per l'analisi dei tuoi dati avendo bene in mente le criticità del processo.

Spero possa esserti utile. 


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0:00 Intro
1:11 Premesse
3:46 Il dato
4:40 Creo i piani di riferimento
14:00 Modifica un piano creato
18:14 Rifila i piani
28:29 Unisco i piani
29:55 Analisi volumetrica
34:29 Outro
    A Volta Mantovana c'è stato "CapoVolta 2025", il raduno internazionale di speleologia.
È un contesto unico, una grande festa, dalla mattina alla sera, a cui partecipano speleo (e non solo) da tutta Italia.

In questo video ti racconto di alcune attività che un gruppo di persone sta portando avanti da qualche anno e che riguardano i rilievi 3D impiegando, principalmente, il Lidar interno alle varie versioni dell'iphone pro.

Il gruppo si chiama Equipe Lidar ed è composto da ragazzi veneti del Gruppo Naturalistico Montelliano e di Treviso Sotterranea.

Dopo anni di tentativi, errori e chilometri di rilievi sotto terra hanno maturato un bel po' di esperienza e la Società Speleologica Italiana ha riconosciuto una nuova "Scuola di rilievo 3D con tecniche geomatiche".

Io ho la fortuna, il piacere e l'onore di supportarli e collaborare con loro per portare il mondo della Geomatica dentro ambienti complicati, stretti, bui e per niente banali.

Qui sotto trovi i riferimenti al gruppo: https://www.gnmnuvolegrotte.com/info/info.html
Questi sono i riferimenti al Gruppo Naturalistico Montelliano: https://www.gnmspeleo.it/
E a Treviso Sotterranea: https://www.trevisosotterranea.it/

Qui c'è il sito della Società Speleologica Italiana: https://speleo.it/site/
E questo è quello di Scintilena, notiziario di speleologia: https://www.scintilena.com/


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0:00 Intro
0:53 Perchè il Lidar
1:59 Come funziona
2:55 Le potenzialità del 3D
3:50 3D e catasto grotte
4:29 Il rilievo classico
5:46 Il soccorso in grotta
6:06 Affidabilità dei dati
6:46 Il cambiamento
7:14 Suggerimenti pratici
8:45 La scuola di rilievo
10:25 La forza della condivisione
12:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per condividere un layer, con tutte le sue informazioni di aspetto e rappresentazione, dentro QGIS.

Vediamo come funziona il file di defiinzione dei layer (QLR), che differenza c'è con il salvataggio di un progetto o con la creazione di un file geopackage e poi ti parlo anche del "file degli stili" applicato ad un layer.


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1:19 File di definizione dei Layer
5:24 QGIS in Azione e GTER
8:36 Salvare un progetto
10:15 Salvare un Geopackage
14:21 Modificare il layer
15:43 Salvare il file degli stili
18:24 SLD
19:27 Outro
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