Il rilievo di una montagna

10 Aprile 2020
Rilievo 3D in montagna

Aprile 2020.
Pasqua.
L’Italia (e buona parte del mondo) è in piena emerganza Covid-19.
In tantissimi siamo fermi a casa, per contenere la diffusione del virus.
In questo articolo voglio portarti virutalmente fuori di casa e raccontarti di un rilievo aerofotogrammetrico (di un anno fa) e del modello 3D di una montagna.

Per inquadrarti il contesto, il motivo ed il rilievo, uso la tecnica giornalistica del: dove, quando, chi, perchè e come.

DOVE

Provincia di Cuneo.
Valle Gesso.
Comune di Valdieri.
Monte La Piastra.
Sito valanghivo di 250 ettari, tra le quote 1.800 e 800 m s.l.m..

Inquadramento sito valanghivo Monte Piastra su Google Earth
Ecco i limiti dell’area da rilevare (da Google)

QUANDO

Sopralluogo: Maggio 2019.
Rilievo: Giugno 2019.
Restituzione: Luglio 2019.

Vista del monte La Piastra da Entracque
Il monte La Piastra visto da Entracque

CHI

Il committente principale è la Provincia di Cuneo, Servizio Viabilità.
Ma il mio committente diretto è la società Flow-Ing s.r.l.
Sono amici e grandi professionisti, specialisti del dissesto idrogeologico e delle valanghe.

PERCHÈ

Il monte La Piastra è un sito valanghivo che scarica sulla strada Provinciale SP239, unico collegamento per parecchie località dell’alta Val di Gesso, tra cui Sant’Anna di Vinadio.

Vista aerea del fondovalle dal Monte La Piastra
Vista aerea del fondovalle dal Monte La Piastra

Negli inverni più nevosi la viabilità di fondovalle rimane chiusa, anche per parecchi giorni, proprio per il rischio valanghe.

Ci sono tre gallerie, in altrettanti punti critici, ma, spesso, non sono sufficienti per garantire adeguati livelli di sicurezza a mantenere la strada aperta.

Ed allora la Provincia di Cuneo ha deciso di affidare uno studio valanghivo di tutta l’area per supportare il progetto di opere di difesa attiva in area di distacco: reti o ponti da neve.

Queste analisi si affidano a modellazioni numeriche e simulazioni di dinamica tridimensionale.
I software specialistici (RAMMS è uno di questi) si basano su modelli digitali del terreno (DTM – Digital Terrain Model).
Non serve una risoluzione super spinta, ma la maglia del raster deve aggirarsi almeno intorno al metro.

Ecco perchè, oltre alla modellazione, allo studio delle aree di pericolisità ed alla definizione del P.Z.E.V. (Piano delle Zone Esposte al rischio Valanghivo) è stato richiesto anche il rilievo dell’intera area.

E ne è stato chiesto uno che fosse in grado di restituire il modello 3D di tutto il sito.

Ok, non si tratta proprio del rilievo di una montagna intera.
Ma di tutto il versante meridionale del Monte La Piastra, sicuramente sì!

COME

Zona di distacco del sito valanghivo La Piastra
Zona di distacco del sito valanghivo

La scelta della tecnica di rilievo è tra:

  1. Aerofotogrammetria da drone;
  2. Aerofotogrammetria da aereo o elicottero;
  3. LiDAR da drone;
  4. LiDAR da aereo o elicottero;
  5. Laser scanner terrestre.

Ha vinto l’aerofotogrammetria da drone.

L’impiego di elicottero o di aereo ha costi troppo alti per il budget a disposizione.

Il LiDAR da drone è più costoso rispetto alla fotogrammetria (per l’impiego di uno strumento ben più avanzato) e non darebbe reali vantaggi extra. L’area del rilievo è infatti quasi del tutto priva di vegetazione.

Il Laser Scanner terrestre è più complesso da trasportare, servirebbero molte scansioni, per evitare tutti gli angoli ciechi, e neppure uno scanner a lunghissima portata (2/3 km) potrebbe trovare un impiego efficace.
La Valle Gesso infattiin quel punto si allarga parecchio e non è facile trovare “posti buoni” nel versante di fronte.

Quindi si sceglie l’aerofotogrammetria da drone.
Ma non solo…

DATI LiDAR 1X1 DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE

Se devi fare un rilievo di un’area vasta, inizia con controllare i territoriali e cartografici disponibili.
Potrebbero esserci piacevoli sorprese.

Fallo anche se lo devi commissionare.

Per questo lavoro ho trovato:

  1. CTR vettoriale e raster in scala 1:10.000;
  2. CTR vettoriale in scala 1:5.000;
  3. Dati Lidar 3D (maglia 1×1 m) del Ministero dell’Ambiente.

I primi due dati sono ok per un inquadramento generale e (soprattutto il secondo) per uno studio, di massima, di pendenze, esposizioni e curvature. Ma non sono un granchè per fare DTM da usare nelle simulazioni valanghive.

I dati Lidar (maglia 1x1m) però non sono niente male!
Il dato rilevato è del 2010 (più o meno).
Non ci sono stati grandi cambiamenti in quest’area, tali da fare andare una valanga da un’alta parte o da cambiare le energie di impatto o le velocità di scorrimento.

Il dato LiDAR 1×1 è assolutamente utilizzabile.

Peccato però che l’area non sia coperta interamente.
Nell’immagine qui sotto vedi fino a dove arriva la copertura delle tavolette LiDAR, rispetto all’area da studiare.

Copertura del dati Lidar 1x1 nell'area del rilievo
Copertura del dati Lidar 1×1 nell’area del rilievo

Comunque non sembra male e quindi ne ho fatto richiesta.

Ed ecco il dato 3D che ho ricevuto (per la spesa di 2€ di diritti di archivio e ricerca).

Dati Lidar ricevuti dal Ministero dell'Ambiente
Dati Lidar ricevuti dal Ministero dell’Ambiente in vista 3D con informazione di elevazione

La qualità è buona.
La copertura è più scarsa rispetto a quella desumibile guardando il webgis del Portale Cartografico Nazionale.

Ma va bene così!

La cosa davvero positiva è che il dato Lidar copre tutta la parte di fondovalle che è quella maggiormente interessata da vegetazione ad alto fusto.
Questo significa che potrei estrarne, con confidenza, l’informazione del terreno per farci il DTM.

A monte del limite di copertura del LiDAR la vegetazione è praticamente inesistente (tranne che per la parte occidentale dell’area), tipico degli scenari di alta montagna e dei siti valanghivi, e la fotogrammetria da drone darebbe risultati robusti, senza necessità di post-elaborazioni funamboliche.

Limite di copertura dei dati Lidar (rosso) e area da rilevare con aerofotogrammetria
Limite di copertura dei dati Lidar (rosso) e area da rilevare con aerofotogrammetria (blu)

Il piano quindi è quello di usare il dato Lidar per la parte di fondovalle (ed ovunque sia presente) ed integrarlo con il rilievo aerofotogrammetrico da drone per la zona a monte.

Avrei rilevato 200 ettari dei 250 iniziali.

SOPRALLUOGO

Se il sopralluogo è importante per ogni tipo di rilievo, per un lavoro in un’area così grande e logisticamente complessa diventa necessario e fondamentale.

Ho camminato, ho fatto dei voli di ricognizione con il mio drone (multirotore) ed ho fatto dei test di misure topografiche.
C’è voluta una giornata intera, ma ne è valsa la pena.

Fotografia aerea dell'area di distacco scattata durante il sopralluogo
Fotografia aerea dell’area di distacco scattata da drone durante il sopralluogo

Ecco le informazioni che ho reperito.

LOGISTICA

Ho toccato con mano le difficoltà logistiche legate agli spostamenti nell’area.
L’uso di auto, fuoristrada o altri mezzi motorizzati è impossibile, ad eccezione della strada di fondovalle (zona coperta dai dati LiDAR).

Quindi: scarponi, bastoni e camminare!

Questo implica un’attenta analisi di strumenti ed attrezzatura da trasportare (in spalla!), per evitare sovraccarichi che, alla lunga, diventerebbero una tortura.

Ho trovato due accessi “facilitati“.
Uno, tramite strada forestale e sentiero, che permette di raggiungere le zone alte dell’area di distacco.
E l’altro, a partire dal fondovalle, tramite una strada di arroccamento di cava per arrivare, più o meno, alla parte centrale.

Significano po’ di fatica in meno, ma c’è comunque molto da camminare!

Accessi all'area del rilievo su Google Earth
Accessi principali all’area del rilievo (Google Earth)

Le dimensioni e la logistica chiariscono le idee su quanto tempo è necessario passare in campo.

CONTROLLO DELLA STRUMENTAZIONE TOPOGRAFICA

Ho fatto un test di ricezione e misura con il mio ricevitore satellitare.
Preferirei di gran lunga usare un solo ricevitore in modalità nRTK.
È più agile e veloce per il rilievo dei punti di appoggio e controllo del processo fotogrammetrico.

Ricevitore GNSS durante il sopralluogo in campo
Ricevitore GNSS durante il sopralluogo in campo

Posizionare un sistema GNSS base-rover in un’area così vasta non è per niente banale.
Di stazione totale non se ne parla proprio!

Ma devo essere sicuro che il mio ricevitore sia in grado di collegarsi, tramite segnale GPRS, alla rete di basi fisse per riceverne le correzioni di rete.
In alta montagna non è scontato.
Ed allora l’ho testato nel sopralluogo.

Test superato!
Posso usare un solo ricevitore nRTK.
A vantaggio della praticità delle misure topografiche.

IL PROGRAMMA DELLE OPERAZIONI

Dopo il sopralluogo ho studiato come pianificare le operazioni.

CHE DRONE USARE?

La prima domanda a cui rispondere è legata al tipo di drone da usare per il rilievo aerofotogrammetrico.

Io ho un DJI Phantom 4 Pro, multirotore a quattro eliche.
Ho fatto tanti lavori con lui.
Anche di aree vaste.

Ovviamente ho pensato di usarlo, pianificando le operazioni sulle sue caratteristiche ed in relazione ai risultati attesi in output.

Ma ho deciso di lasciar perdere.

Non perchè non sia in grado di svolgere il compito, anzi!
Ma piuttosto perchè il tempo e le risorse a disposizione sono limitate.

Ho calcolato che, usando il Phantom 4 Pro, dedicherei 3 giorni ai voli in campo.
A questi ci va aggiunto un giorno interno per il posizionamento ed il rilievo dei target a terra (i GCP e i Check Point).

Quattro giorni in campo non sono semplici da gestire, per le risorse da sostenere (spese vive, costi di campo e giorni/uomo), ma soprattutto è raro trovare quattro giorni, interi e consecutivi, di stabilità meteo in alta montagna, in estate e quando è tipico il fenomeno della pioggia/temporale pomeridiano per accumulo di calore e umidità diurna anche in assenza di perturbazioni e fronti di bassa pressione.

È troppo rischioso e le attività di campo potrebbero dilungarsi tanto, con conseguente aumento dei costi.

Ed allora ho deciso di rivolgermi a qualcuno che potesse fare il volo con un mezzo più efficace per la copertura delle aree molto estese: un drone ad ala fissa.

Ho chiamato l’amico Flavio Angoli, di Zenith Aerial Solutions, e gli ho chiesto di venire con il suo Sensefly Ebee.

Flavio Angoli - Zenith Aerial Solutions - in campo con drone ad ala fissa
Flavio Angoli – Zenith Aerial Solutions – in campo con drone ad ala fissa

Ho valutato più conveniente destinare delle risorse in un servizio esterno, e fare i voli in un solo giorno, piuttosto che tenere tutto in casa ma con il rischio concreto di rimetterci di più in caso di intoppi o inciampi durante il percorso.

PIANO DEI PUNTI A TERRA

Uso Google Earth Pro per pianificare la posizione dei punti a terra da mettere, rilevare ed usare per le elaborazioni fotogrammetriche.

Li ho posizionati in base ai sentieri che ho trovato in campo, durante il sopralluogo, e che so di poter percorrere.

Programma dei target a terra
Programma dei target a terra

Carico il file kmz nel mio smartphone, tramite l’app GPX Viewer, così in campo posso sapere quando mettere il target a terra.
Mi avvisa con un “beep” quando sono in posizione!

PIANO DEI SORVOLI

Il piano dei sorvoli è gestito interamente da Flavio che ha recepito le mie necessità sulla registrazione del dato fotografico:

  • GSD almeno di 6 cm/pixel;
  • Sovrapposizione tra immagini consecutive del 70%;
  • Sovrapposizione tra strisciate adiacenti del 70%.
Missioni di volo per rilievo aerofotogrammetrico con Ebee
Missioni di volo per il rilievo aerofotogrammetrico con Ebee

L’accuratezza in output del rilievo a cui miro è di circa 30 cm sulla posizione 3D dei punti della nuvola.
Si tratta della solita accuratezza dei punti dei dati LiDAR 1x1m del Ministero.

PROGRAMMA DELLE OPERAZIONI

Il programma delle operazioni è piuttosto semplice:

  • Giorno 1: posizionamento e rilievo di target per l’elaborazione fotogrammetrica in tutta l’area.
  • Giorno 2: sorvolo con drone ad ala fissa.

In realtà poi, al giorno 2 va aggiunto anche un piccolo rilievo aerofotogrammetrico di dettaglio (con il mio multirotore) di una delle tre gallerie paravalanghe di fondovalle.
Ma è cosa davvero da poco rispetto al resto.

PRONTI… VIA!

Questo è il momento di partire.

Premetto che in campo non sono solo.
In montagna è meglio non andare soli.

Con me c’è Claudio Morini, ingegnere reggiano, amante del trail running, che mi ha raggiunto con grandissimo entusiasmo, nonostante il mio scarsissimo preavviso prima di partire!

Grazie Claudio!
Sei stato davvero indispensabile!

Claudio Morini in Valle Gesso
Claudio Morini all’opera

GIORNO 1 – RILIEVO DEI TARGET

Il primo giorno è dedicato al posizionamento dei target ad alta visibilità a terra ed al loro rilievo (al rilievo delle loro coordinate).

Ti riporto giusto qualche considerazione.

Non è pensabile posizionare target che andranno recuperati dopo il volo. Abbiamo usato solo target a perdere.
Si tratta di stampe su carta, fissata a terra con pietre trovate lì vicino ed in grado di resistere una notte.
Lo so che non è la migliore soluzione ecologicamente opzionabile, ma pioggia e vento li avrebbero poi rotti, sfatti e dispersi nel breve tempo.

Rilievo GNSS di target in quota
Rilievo GNSS di target in quota

Per ogni target messo ne rileviamo la posizione con antenna GNSS nRTK, e passiamo oltre.

Il lavoro è diviso su tre aree.

La prima è quella di monte: la zona di distacco della valanga.
La affrontiamo per prima, è la più difficile e faticosa.
Meglio farla con tutte le energie in corpo.

Salto in roccia in area di distacco della valanga
Salto in roccia in area di distacco della valanga

La seconda è la parte centrale, a cui accediamo tramite una strada di arroccamento di cava.
Camminiamo un po’ meno ma, comunque, camminiamo per quasi tutto il pomeriggio.

Cava in area di scorrimento della valanga
Cava in area di scorrimento della valanga

L’ultima è la parte bassa nel limite occidentale dell’area di studio.
Ci arriviamo già stanchi, ma possiamo spostarci comodamente in auto sfruttando la viabilità di fondovalle.

E dopo quaranta target ed un bel po’ di sole il primo giorno è andato.

GIORNO 2 – RILIEVO AEROFOTOGRAMMETRICO

Il secondo giorno è quello dei voli.

Raggiungiamo la squadra di Flavio in un’area in quota dove abbiamo valutato insieme che un drone ad ala fissa sarebbe riuscito a decollare ma, soprattutto, ad atterrare in sicurezza al termine delle missioni di volo.

Flavio Angoli e stazione di base in quota
Flavio Angoli e stazione di base in quota

Il programma è quello di fare più punti di decollo per ottimizzare le batterie a disposizione, sfruttare le caratteristiche di volo di un drone ad ala fissa e coprire tutta l’area da studiare.

Voliamo in quota e poi ci spostiamo in basso, per volare anche da lì.
Il dislivello è troppo per fare base in un posto solo.

Drone: Sensefly Ebee
Pilotaggio: 100% auomatico

Flavio angoli e decollo del drone Sensefly Ebee
Flavio angoli fa decollare il drone Sensefly Ebee

Abbiamo volato dalle 8 di mattina alle 5 del pomeriggio, inclusi tutti gli spostamenti, in quota e da monte a valle.

In un paio di occasioni siamo ripassati sulla solita rotta perchè abbiamo rilevato alcuni “problemi” di scatto in fase di volo.
Meglio essere sicuri di avere le immagini.
Qualche buco c’è stato ma i dati sono sufficienti per la modellazione.

Il totale delle fotografie scattate e da processare è di 1.500.

Posizione delle fotografie da drone
Punti di presa delle fotografie da drone

Non entro nel dettaglio dell’uso di un drone ad ala fissa nel rilievo aerofotogrammetrico.
Questo articolo è il racconto della storia del rilievo e del modello.
E c’è ancora un po’ da dire.

Però, se ti va di approfondire l’uso di un drone ad ala fissa, ho raccontato un po’ di cose in più su questa parte, a caldo, in questa puntata del podcast di 3DMetrica che trovi a questo link.

NOTA METEO

Quasi a voler confermare la mia scelta tecnica, al termine dei voli, mentre stavamo concludendo il rilievo della galleria paravalanghe si è abbattuto in Valle un violentissimo temporale estivo!

C.V.D.

Rilievo GNSS di target ad altà visilità
Rilievo dei target sulla galleria di fondovalle con il temporale in arrivo alle mie spalle

FINE LAVORI, SI RIENTRA IN UFFICIO

Rilievo finito.
È tempo di rientrare in ufficio e trattare i dati.

L’elaborazione lavora su due strade separate, che si incontrano appena prima dell’output finale.

La prima strada è quella del processo structure from motion che gestisce immagini e misure topografiche per creare il modello 3D fotogrammetrico.

La seconda è quella della gestione del dato LiDAR.

Le due strade confluiscono nell’unione delle nuvole di punti, per formarne una unica, da cui elaborare il modello digitale del terreno per le modellazioni numeriche valanghive.

ELABORAZIONE STRUCTURE FROM MOTION

Non c’è molto da aggiungere ad altri articoli che ho scritto sull’elaborazione structure from motion.

Immagini + misure = modello 3D orientato, georeferenziato e scalato.

Non è proprio così semplice ma dovrebbe essere sufficiente per sorvolare velocemente su questa fase del lavoro.

Scrivo solo qualche numero.

La nuvola sparsa – i punti di legame tra le immagini – ha circa un milione di punti.
Quella densa cento trenta milioni.

Nuvola di punti sparsa e posizone delle immagini
Nuvola di punti sparsa e posizone delle immagini
Nuvola di punti densa del Monte La Piastra
Nuvola di punti densa

Qui puoi vedere il modello 3D della nuvola di punti fotogrammetrica, sottocampionata.
L’ho generata con Potree.

Dalla nuvola densa viene fuori il DSM (Modello Digitale delle Superfici) e da questo l’ortofoto generale dell’area.

DSM Modello Digitale delle Superfici
DSM – Modello Digitale delle Superfici
Ortofoto generale area valanghiva
Ortofoto generale dell’area valanghiva

ACCURATEZZA E SISTEMA DI RIFERIMENTO

Il controllo degli scarti sui punti di controllo ha dato in output un’accuratezza generale di 25 cm.
Non è un risultato da Formula 1 ma è assolutamente in linea con le previsioni e più che sufficiente per le esigenze di studio.

Il dato è restituito in output nel Sistema di Riferimento Roma 40/Gauss Boaga – EPSG3003.

TRATTAMENTO DEI DATI LiDAR

Uso i punti del rilievo LiDAR in formato XYZ.
Qui c’è tutto, terreno, vegetazione, fabbricati.
Tutto.
E tutto riferito al sistema di riferimento geografico WGS84 – EPSG4326.

CAMBIO DI SISTEMA DI RIFERIMENTO

La prima cosa da fare è cambiare sistema di riferimento e coordinate dei punti.

È piuttosto semplice.
Prendi i file XYZ, li carichi in Convergo (usando il grigliato IGM), scegli le impostazioni di conversione ed il software passa da un file di testo con coordinate geografiche WGS84 (latitudine, longitudine e quota ellissoidica) a coordinate cartografiche Roma40 (Est, Nord) e quota ortometrica.

CLASSIFICAZIONE DEL TERRENO

Il secondo step è l’estrazione dei punti del terreno.
Si fa tramite la classificazione della nuvola di punti.
Con un dato LiDAR si riesce piuttosto bene ad arrivare al “Ground“.

Uso gli algoritmi automatici del software Lidar360 (davvero molto efficaci) che in pochissimo tempo fanno un ottimo lavoro.

Nuvola di punti Lidar con terreno e vegetazione
Punti Lidar con terreno e vegetazione (il terreno è arancione e tutto il resto è in bianco)
nuvola di punti con classificazione del terreno
Punti Lidar del solo terreno

Da qui il lavoro di editing manuale è davvero veloce.

UNIONE DI FOTOGRAMMETRIA E LIDAR

A questo punto si tratta di unire la nuvola di punti da drone con quella Lidar.

Prima però devo dirti che ho trattato un po’ la nuvola fotogrammetrica per eliminare la vegetazione, gli alberi isolati e gli elementi, pochi e comunque rimasti, che c’entravano poco con il terreno.

Visto che sistema di riferimento e coordinate dei punti delle due nuvole sono gli stessi, i due dati si parlano bene.
L’unione è velocissima e si può fare in qualsiasi software che gestisce nuvole di punti.

Io uso Cloud Compare.

Footgrammetria e LiDAR si integrano bene ed ora il modello 3D totale va dalla cima del Monte La Piastra fino al Torrente Gesso sul fondovalle.

Unione Lidar e fotogrammetria
Unione di nuvola di punti da Lidar e da fotogrammetria

ECCO IL DTM!

Questo è il momento di passare dal dato 3D al raster 2.5D.
Dalla nuvola di punti al DTM (Modello Digitale del Terreno).

Il dato sorgente (la nuvola di punti) è già pronto per la rasterizzazione.
I punti sono tutti già rappresentativi del terreno.

Si tratta solo di scegliere la dimensione della maglia del modello digitale.

Concordiamo, con i ragazzi di Flow-Ing, tre modelli diversi:

  1. DTM con risoluzione 50 cm/pixel
  2. DTM con risolzione 1 m/pixel
  3. DTM con risoluzione 2 m/pixel

Avrebbero usato quello migliore in termini di gestione del dato da parte del software di modellazione (DTM troppo spinti di vaste aree possono portare a rallentamenti nel calcolo o, anche, crash) e di fluidità del fenomeno valanghivo.
Ho scoperto dopo che hanno simualto le valanghe sul modello con maglia 1x1m.

DTM con maglia 1x1 m
DTM finale con risoluzione 1 m/pixel

Arrivati al DTM questo racconto finisce!
Spero ti abbia lasciato con qualcosa di utile per il tuo lavoro o le tue attività.
O anche solo ti sia piaciuto.

Se è così, fammelo sapere!

🙂

QUALCHE PENSIERO FINALE

La prima cosa che penso alla fine di questo racconto e vista l’emergenza nazionale Covid-19, è che vorrei davvero tornare quanto prima a fare rilievi così.
Il mio lavoro mi permette di stare all’aperto e spesso in luoghi bellissimi, come questo.
Impagabile!

Le altre considerazioni, in ordine sparso, sono:

Avrei potuto avere un risultato migliore in termini di accuratezza (25 cm non sono molti) dell’output.
Ma non sarebbe stato significativo per lo studio valanghivo e mi avrebbe richiesto più risorse.
Non esagerare!
Lavora per ottenere il risultato richiesto.
Guadagnare punti in più possono richiederti sforzi importanti che, a volte, non sono giustificati, ripagati o, semplicemente, non vale la pena raggiungere.

Lavora con un occhio alla sicurezza.
In montagna o in luoghi isolati è meglio non andare da soli o, se proprio non puoi farne a meno, comunica sempre quando e dove andrai.
Usa l’attrezzatura giusta per l’ambiente in cui sei.
Scarponi, bastoni, ramponi, corde, caschi.
Lavorare fuori è bello ma qualche rischio in più c’è.
E non dimenticare acqua e crema solare.
Un giorno in montagna può essere lungo!

Conosci i tuoi strumenti e sii preparato per come si dovranno comportare in campo.
Testali e sii confidente sul loro utilizzo in modo da limitare il più possibile intoppi, inciampi o qualsiasi cosa che possa rallentare o, molto peggio, bloccarti in campo.

Valuta tecniche di rilievo che possono integrarsi tra loro o l’uso di dati già pronti per avere, subito ed in modo efficace, le informazioni che ti servono.
Se scegli una strada, guida senza para-occhi e guardati sempre intorno in cerca di spunti o aiuti che possono arrivare da altre vie (strumenti e tecniche).

Divertiti!

🙂

A presto!

Paolo Corradeghini

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9 Comments


Carlo Gambillara
15 April 2020 at 16:15
Reply

Cosa dire, lavoro eccellente. Complimenti!



    Paolo Corradeghini
    26 April 2020 at 10:56
    Reply

    Ciao Carlo.
    Grazie del tuo commento!
    Paolo

Antonio
26 April 2020 at 9:14
Reply

Dalla Sardegna , ho letto il Resoconto del rilievo. complimenti e auguri per i prossimi lavori



    Paolo Corradeghini
    26 April 2020 at 10:53
    Reply

    Ciao Antonio,
    grazie del commento!

    Paolo

Matteo Bergaglio
4 June 2020 at 23:25
Reply

Accidenti che Bello! il resoconto del rilievo, l’oggetto e lo scopo del rilievo, e il desiderio di tornare a sperimentare altri simili Servizi Professionali e a vivere queste Esperienze! Bravo davvero, Complimenti !!!
E grazie per voler condividere tutto questo



    Paolo Corradeghini
    9 July 2020 at 15:15
    Reply

    Ciao Matteo,
    grazie per il tuo commento!

    Mi fa piacere che l’articolo abbia suscitato la voglia di andare in campo!
    😉

    A presto!

    Paolo

Fabrizio Cocirio
8 June 2020 at 10:29
Reply

Complimenti,
Riassunto interessante per ripassare tutto il flusso di lavoro. un saluto!



    Paolo Corradeghini
    9 July 2020 at 15:14
    Reply

    Ciao Fabrizio!
    Grazie!
    🙂

    Paolo

sergio
10 September 2020 at 16:54
Reply

Spett. Paolo
seguo con entusiamo i tuoi articoli questo mondo mi affascina , non sono un professionista ma mi piacerebbe inserire tale attività nella protezione civile, anche se penso che tale lavoro sia per persone come te,comunque grazie del tuo supporto informativo che lo reputo di alto livello, e lo rendi disponibile a tutti



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    Paolo Corradeghini immagine profilo
    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
    Condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.

    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_JxXHmyCyZ9o In questo video ti parlo delle coordinate che servono per individuare univocamente la posizione di un punto sulla superficie della Terra.

Ti racconto di latitudine e longitudine, astronomiche e geografiche, di coordinate geocentriche e Euleriane.

Non posso non accennarti ai paralleli ed ai meridiani ed infine ti dico anche qualcosa sulla curvatura della superficie dell'Ellissoide: gran normale, primo verticale, raggio del meridiano, ...


La bibliografia di questo video è questa:
A. Riggio, R. Carlucci - Topografia Generale
R. Maseroli - Geometrie della Terra
R. Barzaghi, L. Pinto, D. Pagliari - Elementi di Topografia e trattamento delle osservazioni
A.M. Mazino - Quaderni di Topografia Vol. 1
L. Baratin, V. Grassi - Topografia
G. Folloni - Topografia
R. Cannarozzo, L. Cucchiarini, W. Meschieri - Misure, rilievo, progetto


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY


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0:00 Intro
3:33 Lo sponsor
5:41 Le Coordinate
10:32 Coordinate ECEF
16:24 Coordinate astronomiche
23:50 Paralleli e Meridiani
31:49 Coordinate Geografiche
52:41 Coordinate Euleriane
1:01:17 Curvatura dell'Ellissoide
1:12:19 Da coordinate geografiche a cartesiane
1:14:49 Outro
    In questo video ti parlo delle coordinate che servono per individuare univocamente la posizione di un punto sulla superficie della Terra.

Ti racconto di latitudine e longitudine, astronomiche e geografiche, di coordinate geocentriche e Euleriane.

Non posso non accennarti ai paralleli ed ai meridiani ed infine ti dico anche qualcosa sulla curvatura della superficie dell'Ellissoide: gran normale, primo verticale, raggio del meridiano, ...


La bibliografia di questo video è questa:
A. Riggio, R. Carlucci - Topografia Generale
R. Maseroli - Geometrie della Terra
R. Barzaghi, L. Pinto, D. Pagliari - Elementi di Topografia e trattamento delle osservazioni
A.M. Mazino - Quaderni di Topografia Vol. 1
L. Baratin, V. Grassi - Topografia
G. Folloni - Topografia
R. Cannarozzo, L. Cucchiarini, W. Meschieri - Misure, rilievo, progetto


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY


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0:00 Intro
3:33 Lo sponsor
5:41 Le Coordinate
10:32 Coordinate ECEF
16:24 Coordinate astronomiche
23:50 Paralleli e Meridiani
31:49 Coordinate Geografiche
52:41 Coordinate Euleriane
1:01:17 Curvatura dell'Ellissoide
1:12:19 Da coordinate geografiche a cartesiane
1:14:49 Outro
    Ho fatto un rilievo integrato del Castello Doria, a Vernazza, nelle 5 Terre.
Te lo racconto in questo video.

È stato un lavoro particolare per almeno due aspetti: i tempi e la logistica.
Dovevo acquisire informazioni 3D di spazi esterni ed interni della Torre e dell'intera fortificazione, ma avevo campo libero solo per 5 ore.
E poi non avevo nessun accesso al Castello in auto e ho scelto di muovermi, con gli strumenti, in treno ed a piedi.
Da solo.

Ho integrato allora un rilievo SLAM (laser scanning in movimento/mobile mapping) con un rilievo fotogrammetrico degli spazi esterni fatto attraverso drone, il tutto supportato da misure GNSS.

Per la presa fotografica ho sfruttato le caratteristiche del drone DJI Matrice 4E che mi ha permesso di fare una programmazione di volo completamente automatico, a partire da un modello 3D preliminare creato direttamente nel radiocomando, per acquisire immagini ravvicinate con un GSD costante e basso.

Oltre alla parte di campo ti condivido anche i dati elaborati per arrivare al risultato finale: una nuvola di punti inclusiva della parte SLAM e di quella fotogrammetrica, degli spazi esterni e di quelli interni.

Spero che possa essere interessante.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, approccio, strumenti o modi di fare qualcosa scrivimi.
Puoi usare i commenti qui sotto o contattarmi direttamente.
I modi più veloce per farlo sono questi:
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0:00 Intro
0:20 Vernazza e Castello Doria
3:50 Il tempo e la logistica
6:40 La scelta degli strumenti
10:19 I target
13:25 Il rilievo SLAM
18:05 La misura GNSS
20:34 La presa fotogrammetrica
29:56 Considerazioni dal campo
34:23 I risultati dello SLAM
42:48 Gli output fotogrammetrici
54:34 Elborazioni finali in Cloud Compare
1:04:52 Ancora qualcosa in PointCab Origins
1:08:29 Outro
    L'Ellissoide biassiale di rotazione è la figura geometrica che riesce a descrivere piuttosto bene la forma della Terra, superando le difficoltà del Geoide e scendendo a compromessi con la complessità del nostro pianeta.

È una superficie di riferimento, ossia un interprete che permette di passare dalle misure e dalle osservazioni, che si fanno durante una campagna di rilievo sulla superficie della Terra, ed arrivare alla sua rappresentazione 2D (una carta, una mappa, ...).

Te ne parlo in questo video che è la quinta tappa del percorso di approfondimento sui Sistemi di Riferimento e sulle Coordinate.

Ripartendo dal Geoide (e dalla sua complessità) ti racconto di Ellissoide, Ellissoide biassiale di rotazione (con i suoi parametri geometrici), di quali Ellissoidi si sono succeduti in Geodesia, di Ellissoidi locali e globali, di GRS80 e WGS84 e di trasformazioni tra Ellissoidi.


La bibliografia di questo video è questa:
A. Riggio, R. Carlucci - Topografia Generale
R. Maseroli - Geometrie della Terra
R. Barzaghi, L. Pinto, D. Pagliari - Elementi di Topografia e trattamento delle osservazioni
A.M. Mazino - Quaderni di Topografia Vol. 1
L. Baratin, V. Grassi - Topografia
G. Folloni - Topografia
R. Cannarozzo, L. Cucchiarini, W. Meschieri - Misure, rilievo, progetto


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY


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0:00 Intro
3:57 Lo sponsor
6:08 Perchè l'Ellissoide
8:38 Ripartiamo dal Geoide
11:02 Ecco l'Ellissoide
15:32 Ellissoide e rotazione terrestre
17:43 Geoide, Sferoide e Ellissoide
21:30 Come si arriva all'Ellissoide
27:33 Non un solo Ellissoide
31:23 Ellissoide locale e globale
33:42 GRS80 e WGS84 Ellissoidi dinamici
41:11 GPS non è sempre WGS84
42:32 Passare da un ellissoide all'altro
47:38 Outro
    L'unico modo per sapere (più o meno) dove si trova la superficie del Geoide è stimare le differenze rispetto ad una superfice più gestibile.
Queste differenze rappresentano l'ondulazione del Geoide.

Te ne parlo in questa quarta tappa del percorso sui Sistemi di Riferimento e ti condivido anche gli strumenti che sono disponibili per sapere, concretamente, il valore di questa ondulazione su un punto della superficie della Terra.


Qui ci sono i link alle risorse che cito in merito al Geoide online:
ISG - International Service for the Geoid - https://www.isgeoid.polimi.it/
ICGEM - International Centre for Global Earth Models - https://icgem.gfz-potsdam.de/home
UNAVCO Geoid Calculator: https://www.unavco.org/software/geodetic-utilities/geoid-height-calculator/geoid-height-calculator.html

Per scaricare il software CONVERGO puoi andare qui: https://www.geoportale.regione.lombardia.it/trasformazioni-di-coordinate
o qui: https://geoportale.regione.vda.it/servizi/ufficio-cartografico/trasformazione-coordinate/


La bibliografia di questo video è questa:
A. Riggio, R. Carlucci - Topografia Generale
R. Maseroli - Geometrie della Terra
R. Barzaghi, L. Pinto, D. Pagliari - Elementi di Topografia e trattamento delle osservazioni
A.M. Mazino - Quaderni di Topografia Vol. 1
L. Baratin, V. Grassi - Topografia
G. Folloni - Topografia
R. Cannarozzo, L. Cucchiarini, W. Meschieri - Misure, rilievo, progetto


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY


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0:00 Intro
4:00 Lo sponsor
6:00 Il Geoide
10:02 Il riferimento per la quota
14:34 Lo Sferoide
26:20 Misure di gravità
30:03 Rappresentazione del Geoide
31:40 Ondulazione del Geoide
35:20 I modelli di Geoide
41:37 ll Geoide online ISG e ICGEM
49:08 Conversione di altezze
53:54 Convergo
57:27 I grigliati IGM
1:08:29 Planimetria e Altimetria
1:12:01 Outro
    Hai sentito parlare di RTK ma non sai che cosa voglia dire?
Ti hanno detto che si può usare l'RTK anche su un drone?
È vero.
E che se lo usi non devi più mettere i target in un rilievo?
NON è vero.
Ma se hai un drone che non ha un'antenna GNSS per fare RTK lo devi cambiare perchè non va bene per fare rilievi fotogrammetrici?
Anche questo NON è vero.

In questo video ti racconto come funziona l'RTK a bordo di un drone (ma il principio vale in general), come si fa concretamente a farlo e faccio un focus sui droni DJI e sulla nuova antenna DJI DRTK3 che ti permette di fare RTK sia per misurare punti a terra che per correggere la posizione di uno o più droni in volo.

Grazie ai ragazzi di Personal Drones per avermi mandato una "demo unit" dell'antenna DRTK3 per farci un po' di prove e che mi hanno permesso di condividere questo contenuto.


Questo video è sponsorizzato da Personal Drones - https://www.personaldrones.it/
Hai la possibilità di beneficiare di uno sconto del 10% sui droni DJI della serie Enterprise e sui relativi accessori se usi questo codice sconto al momento del checkout: 3DM10DJIENT


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0:00 Intro
0:16 Sponsor
1:26 Come funzion l'RTK
5:50 RTK con un'antenna in campo
9:30 RTK con reti GNSS
11:33 Pro e Contro
14:10 Perchè è utile l'RTK
17:01 Lavorare con la DRTK3
19:39 Misurare punti con la DRTK3
22:13 Più droni con una base
24:15 Precisioni RTK
25:09 È necessario un drone RTK?
27:02 Considerazioni finali
29:34 Outro
    Il Geoide è una superficie molto particolare che rappresenta, per il geodeta, la "vera forma della Terra".
È come se le acque degli oceani si infilassero sotto le terre emerse e le piattaforme continentali.
È un solido un po' particolare ed ha molto, molto, molto a che fare con la Forza di Gravità.

Ed allora in questa nuova tappa provo a raccontarti il Geoide partendo proprio dallo studio della Forza di Gravità, passando per il campo gravitazionale per arrivare alle superfici equipotenziali di cui il Geoide fa parte!


La bibliografia di questo video è questa:
A. Riggio, R. Carlucci - Topografia Generale
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R. Barzaghi, L. Pinto, D. Pagliari - Elementi di Topografia e trattamento delle osservazioni
A.M. Mazino - Quaderni di Topografia Vol. 1
L. Baratin, V. Grassi - Topografia
R. Cannarozzo, L. Cucchiarini, W. Meschieri - Misure, rilievo, progetto


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY


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0:00 Intro
3:48 Lo sponsor
5:56 La Geodesia
7:08 La gravità
9:30 La superficie topografica
12:00 La forma della Terra
16:39 La direzione della forza di gravità
20:23 Le forze sulla Terra
24:00 L'attrazione Newtoniana
33:38 La forza centrifuga
40:12 La forza Gravità
46:09 Il campo vettoriale
50:20 Linee di forza
53:30 Energia potenziale gravitazionale
57:07 Linee di forza e superfici equipotenziale
1:10:00 Il Geoide come superficie equipoenziale
1:11:22 Il Geoide e la quota
1:16:08 Outro
    Qual è la forma della Terra?
Una sfera? Un ellissoide? Il Geoide?
I dettagli tecnici te li racconto più avanti, in questo percorso sui sistemi di riferimento, mentre in questo video ti condivido quale è stato il pensiero dell'uomo e la sua consapevolezza sulla forma della Terra.

Parto da piuttosto lontano con i Babilonesi e gli Egizi, passando per Greci (con lo studio di Eratostene), Romani, "incagliandoci" un po' nel Medioevo per ripartire con le grandi esplorazioni via mare ed approdare ai padri della moderna Geodesia.

Sarà un'altra tappa narrativa ma introduttiva per la Geodesia che è la scienza che studia la forma della Terra e la forma della Terra è la base per i Sistemi di Riferimento. 


La bibliografia di questo video è questa:
A. Riggio, R. Carlucci - Topografia Generale
R. Maseroli - Geometrie della Terra


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY


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0:00 Intro
2:30 Lo sponsor
4:29 La forma della Terra nella storia
6:13 Le prime rappresentazioni
8:36 Babilonesi ed Egizi
11:55 I Greci
16:38 Eratostene e il raggio terrestre
30:13 I Romani e il Medioevo
33:28 La navigazione
35:25 1600 - 1700
39:07 Richer e lo schiacciamento terrestre
47:10 Le basi della Geodesia
49:02 La Geodesia
53:23 Outro
    Un Sistema di Riferimento è un insieme di regole condivise.
È una definizione piuttosto scarna, lo so, ma credo che racchiuda, bene, al suo interno l'essenza di un sistema di riferimento.
Anche di quelli che si usano per descrivere la superficie della Terra e sapere, con certezza, dove si trova qualcosa.

Ma sono così importanti (i Sistemi di Riferimento)?
Forse non per tutti (anche se tutti li usiamo), ma in alcuni ambiti operativi e per alcune professioni sono nozioni imprescindibili.

In questo video ti dico che cosa sono e perchè è così importante che esistano.
Lo faccio con qualche esempio preso dalla vita reale e, spero, capibile da tutti.

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03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
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0:00 Introduzione
2:44 Lo sponsor
4:25 Il percorso
6:20 Per chi è questo percorso
9:11 Gli argomenti del percorso
11:35 Che cos'è un Sistema di Riferimento
12:40 I riferimento in Fisica
14:45 La posizione sulla Terra
16:10 I confini agricoli
17:45 I riferimenti nei giochi
19:49 Il piano cartesiano
24:19 Il caos senza sistemi di riferimento
26:37 Infrangere le regole di un sistema di riferimento
30:47 La rappresentazione della Terra
34:50 Disegnare un parcheggio
36:36 Rappresentare un'area vasta
38:53 Un riassunto della prima tappa
41:25 Outro
    Da qualche settimana è disponibile il nuovo drone DJI Matrice 4.
Sembra proprio un'evoluzione del DJI Mavic 3 Enterprise.
Sono cambiate alcune cose.
Ma ne sono rimaste invariate delle altre.

Ho fatto alcune prove in campo, nello stesso ambiente e con entrambe i droni, e te ne parlo in questo video.
L'obiettivo è provare a darti informazioni utili per valutare un eventuale upgrade, un nuovo acquisto o un "nulla di fatto" ma con un focus sulla fotografia per la fotogrammetria.

Uso il Matrice 4E ed il Mavic 3 Enterprise con modulo RTK.
Non ho lavorato con camere termiche o multispettrali.

Le dimensioni del Matrice 4 E sono maggiori.
E lo è anche il radiocomando e la valigia di trasporto.
L'RTK sembra essere un po' più performante, anche grazie alla portante L5.
Il comparto fotografico (per la fotogrammetria) è rimasto invariato, purtroppo :( (CMOS 4:3 da 20 Mpixel con ottica da 24 mm in formato 35mm equivalente).
Lo zoom del Matrice 4E è più spinto di quello del Mavic3E.
In realtà gli zoom sono 2.
C'è un telemetro laser (molto utile) ed inizia a lavorare anche l'intelligenza artificiale.
Ma la cosa più interessante, per me, riguarda il mission planning che, da una lato, sfrutta i maggiori movimenti della gimbal della camera del Matrice 4E per fare prese oblique più efficienti e, dall'altro, permette di creare modelli 3D interni al radiocomando per programmare missioni di volo di grande dettaglio e di elementi verticali (fabbricati, fronti di roccia, ...).
Tutto in modo automatico e senza intervento del pilota per voli manuali o semiautomatici.

Ecco, qui sopra ti ho fatto giusto una sintesi (un po' estrema) ma nel video mi dilungo di più!
:)

In ogni caso, spero che possa esserti utile.
Si tratta di considerazioni soggettive che derivano dalla mia esperienza con questi due droni.
Se hai tuoi feedback scrivili pure nei commenti.
Sarà utile per tutti.
Grazie!


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Ne sarei felice.


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0:00 Intro
1:20 Dimensioni
3:11 Radiocomando
4:15 RTK
6:45 Batterie
7:50 Velocità
8:07 Video
9:04 La fotocamera
13:00 Telemetro
14:20 Prezzo
14:15 Lo sponsor
16:53 Intervallo di scatto
18:08 Cruise Control
19:04 Missione nadirale
20:08 Terrain Follow
21:15 Prese oblique
27:38 Missioni su modelli 3D
34:10 AI e Tracking
35:33 Fotografie a confronto
40:50 Fotogrammetria in Metashape
47:24 Modelli di dettaglio
57:00 Conclusioni
1:05:44 Outro
    Se hai una stazione totale robotica potresti avere la possibilità di usarla come un livello e fare una livellazione geometrica dal mezzo usando un prisma montato su palina.

Te ne parlo in questo video in cui uso il mio strumento ed un'applicazione esterna che si installa nel software del controller e permette di lavorare in modo piuttosto efficiente per calcolare i dislivelli tra i punti su cui fai le misure.

Anche in questo caso si tratta di una condivisione di esperienze.
Non è l'unico modo per raggiungere un obiettivo specifico.
Si potrebbe usare un classico livello e relative stadie, così misure "classiche" con stazione totale.

Spero però di esserti utile.


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0:00 Intro
0:49 Livellazione
2:06 Inizio della livellazione
2:35 Lavorare da solo
3:28 Backsight e Foresight
4:08 Spostare la stazione totale
4:35 Attenzione alle distanze!
5:52 Posizione della stazione tra i punti
6:27 Istituzione della stazione
7:23 Lettura dritta e capovolta
7:58 Misure multiple
8:20 Un po' di movimento
9:25 Prisma e tripode
10:52 Misurare punti extra
12:42 Chiusura della livellazione
13:15 Il percorso fatto
14:37 Settop LevelMe
15:45 I risultati della livellazione
20:43 Considerazioni finali
23:57 Outro
    Potresti avere la necessità di fare un rilievo GNSS di tipo statico.
Vuol dire che lasci la tua antenna, in campo, a registrare informazioni che arrivano dai satelliti, per un po' di tempo.
"Quanto tempo" dipende dagli obiettivi della tua misura, ma un rilievo statico ti permette di raggiungere precisioni maggiori rispetto ad un più celebre RTK: subcentimetriche ed anche qualcosa in più!
Tuttavia non basta fare una misura prolungata.
Serve usare i dati che hai registrato in campo e elaborarli in qualche modo.

In questo video ti condivido alcune cose che riguardano il rilievo GNSS statico, tra cui:
- come funziona;
- differenze con l'RTK;
- procedure in campo;
- elaborazione dei dati.

Per quanto riguarda l'elaborazione dei dati ti condivido le due possibilità a tua disposizione:
- caricare i dati in un portale che gestisce tutta l'elaborazione per te senza che tu ti debba preoccupare dei parametri e delle opzioni di calcolo;
- scaricare dati grezzi di una base ed usare un software per il processing avendo maggiore controllo sul processo.

Non entro nel dettaglio della post elaborazione perchè le cose da raccontare sarebbero davvero tante.
Spero però di riuscire a darti informazioni utili o spunti per approfondire il tema del rilievo GNSS statico.


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0:00 La misura GNSS di precisione
1:36 RTK
3:31 Perchè un rilievo statico?
7:15 Lo sponsor
9:43 Il rilievo in campo
18:15 I dati scaricati
20:33 Le opzioni di processing
21:28 Processing online 1: Hexagon Smartnet
26:47 Processing online 2: Trimble
29:40 Elaborazione con software
30:27 Scaricare i dati della base da reti GNSS
36:32 Processing con Trimble Business Center
40:13 RTKLib
45:15 Outro
    In questa live (ri)faccio una chiacchierata con Fabio Guerra, ideatore, sviluppatore e creatore del software topografico Thopos.

Che cos'è Thopos
A chi è rivolto
Come nasce
I moduli e le applicazioni
Il CAD
Sviluppi futuri

Proveremo a parlare sia agli utenti di Thopos sia a chi si sta muovendo nel mondo dei software topografici.

Intanto ti lascio i riferimenti principali.
Sito web - https://www.thopos.it/
Canale YouTube (ricco di tutorial) - https://www.youtube.com/user/ThoposTV
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