GEOREFERENZIARE UNA NUVOLA DI PUNTI IN CLOUD COMPARE

25 Novembre 2018
Immagine che mostra una nuvola di punti nel software Cloud Compare

In questo articolo ti dico come puoi georeferenziare una nuvola di punti con il software open source Cloud Compare.

Georeferenziare una nuvola di punti vuol dire assegnare, a ciascuno di essi (e spesso sono milioni di punti!), delle coordinate, in un opportuno sistema di riferimento.

La georeferenziazione è parente strettissima delle coordinate e dei sistemi di riferimento.
Direi che ne è proprio figlia legittima!
E si fatica a parlare di lei e delle pratiche operative senza introdurre i genitori.

Ma non lo faccio in questo articolo, perchè diventerebbe lughissimo e poi perchè l’ho già fatto, a pezzi, in altri post di questo blog.
Te li linko qui sotto:

Coordinate geografiche e coordinate piane;
I sistemi di riferimento;
Trasformare le coordinate;
I codici EPSG.

E ti segnalo anche questo articolo che parla proprio del principio teorico della georeferenziazione.

PERCHÈ GEOREFERENZIARE UNA NUVOLA DI PUNTI

Anche se in Italia vige l’obbligo di legge (almeno per le Pubbliche Amminstrazioni) di rilasciare i dati geografici nel sistema di riferimento ETRF2000 (e convertire quelli esistenti ed in circolazione!), si trovano ancora un sacco di informazioni territoriali nel vecchio Roma40.
O, peggio ancora, nell’ED50 (anche se ormai sono davvero pochi casi isolati)!

Potresti avere l’esigenza di portare i punti di una nuvola nel sistema di riferimento ETRF89, perchè magari li devi scambiare con qualcuno in Germania che li lavora a livello Europeo.
Oppure potresti avere a che fare con un cartografo americano che li vuole nel sistema ITRF o nel WGS84-UTM.

Vabbè, non mi allargo troppo!
Non serve…

Rimango in Italia e ti parlo di un caso concreto, che capita spesso.
Eccolo: hai ricevuto una nuvola di punti in coordinate geografiche (UTM) nel sistema di riferimento ETRF2000 e la vuoi portare in Roma40 e sempre in coordinate geografiche (Gauss-Boaga).

Ora ti dico come fare.

UN METODO NON RIGOROSO

Se hai letto qualche altro articolo del blog ti sarà capitato di trovare già queste parole: “non rigoroso“.

Non rigoroso si riferisce ad un metodo che lavora forzando un pochino i principi di base della topografia per ottenere un risultato utile, in poco tempo ed in pochi passaggi.
Non rigoroso non significa sbagliato ma piuttosto “non del tutto corretto“.
Con un metodo non rigoroso ottieni sempre un risultato ma devi stare molto attento a verificarlo e a vedere se va bene per il tuo lavoro e per i tuoi scopi.

Ecco, il metodo di cui ti parlo in questo articolo è non rigoroso.

Te la faccio breve.

Per georeferenziare qualcosa (una nuvola di punti las, un’ortofoto raster, una planimetria vettoriale in dxf), ballando tra due sistemi di riferimento, si usano delle trasformazioni matematiche più o meno complesse:

  • formule a tre parametri (Molodensky);
  • formule a sette parametri (Bursa Wolf o Helmert);
  • operazioni mediante grigliati di trasformazione (ctable, NTv1 e NTv2).

Le trasformazioni a tre o sette parametri non sono il massimo, perchè non riescono a considerare le distorsioni tra due datum.
La soluzione topograficamente migliore è quella di usare i grigliati prodotti dall’IGM.

Il procedimento che ti spiego in questo articolo assomiglia ad un metodo a tre parametri ma è ancora più rozzo!
Si tratta di applicare una traslazione piana per portare i punti di una nuvola da un sistema di riferimento ad un altro, conoscendo le coordinate di punti noti in entrambe i sistemi.

È una trasformazione a due parametri che:

  • funziona solo per trasformare una nuvola di punti tra due sistemi di riferimento da coordinate piane a coordinate piane (non funziona da coordinate piane a geografiche o viceversa);
  • dà dei risultati accettabili solo per superfici di estensioni ridotte (direi meno di 100 ettari).
  • non tiene per niente conto dei database EPSG ma devi conoscere le coordinate di qualche punto in entrambe i sistemi di riferimento, per sapere che traslazione applicare.

CLOUD COMPARE

Anche qui uso Cloud Compare che è, a mio avviso, il miglior software open source per elaborare nuvole di punti.
Le pagine di questo blog sono piene di articoli su Cloud Compare e sulla gestione delle nuvole di punti!
Un po’ perchè funziona davvero bene e ti dà la possibilità di trattare dati tridimensionali (nuvole di punti) senza investire soldi in licenze software e poi perchè le nuvole di punti sono un dato sempre più diffuso che deve essere sia da chi fa il rilievo ma, soprattutto, da chi lo commissiona, lo riceve e lo deve elaborare per i suoi scopi.

Qui ci sono due articoli su come usare Cloud Compare per fare delle sezioni:
una sezione da una nuvola di punti, 
sezioni con Cloud Compare.

Da qui puoi sapere come generare un Modello Digitale di Elevazione (DEM) e le curve di livello.

Qui invece ho parlato di come pulire una nuvola di punti da vegetazione ed elementi antropici sul terreno.

Qui puoi alleggerire una nuvola densa di punti.

Ed infine qui trovi come trattare i tappeti erbosi o la vegetazione a quota costante per provare ad arrivare al dato topografico a terra.

Presentazione e slogan finiti.
Iniziamo le operazioni!

COME GEOREFERENZIARE UNA NUVOLA DI PUNTI IN CLOUD COMPARE

PROBLEMA

Devo georeferenziare, in coordinate piane, una nuvola di punti portandola dal sistema di riferimento ETRF2000 al sistema di riferimento Roma40.

DATI

Una nuvola di punti, da rilievo aerofotogrammetrico, georeferenziata in ETRF2000.
Il file è in formato LAS.
Le coordinate dei punti di apoggio che ho rilevato sul campo ed usato nell’elaborazione fotogrammetrica, note nei due sistemi di riferimento ETRF2000 e Roma40.

SVOLGIMENTO 🙂

IMPORTA LA NUVOLA DI PUNTI NEL SOFTWARE

Quando carichi la nuvola di punti, georeferenziata, in Cloud Compare,  il software ti chiede due conferme:

  • una è per le informazioni da caricare insieme ai punti;
  • l’altra è per una traslazione che ti viene consigliato di fare per evitare errori nell’elaborazione di coordinate troppo grandi (tipiche delle coordinate piane nei sistemi di riferimento che si usano di solito).

Conferma tutto con un “Apply all” e “Yes to all“.
E non preoccuparti, la traslazione non è reale ma fittizia, funzionale esclusivamente al lavoro del software.

LEGGI LE COORDINATE DELLA NUVOLA DI PUNTI

Puoi interrogare la nuvola di punti per conoscerne le coordinate.
Usa lo strumento “Point Picking” che trovi nel menù “Tools“.

Immagine che mostra lo strumento di interrogazione delle coordinate in Cloud Compare

Seleziona la nuvola di punti nell’albero dei layer (DB Tree).
Vai su Tools – Point Picking.
Fai click in un punto della nuvola.
Ti apparirà una piccola finestrella, dove trovi:

  • nella prima colonna, le coordinate x,y,z, elaborate dal software per i suoi calcoli (sono il risultato della traslazione che hai accettato di fargli fare all’importazione dei dati);
  • nella seconda colonna, le coordinate x,y,z originali e non trattate (Est, Nord in ETRF2000 + la quota ortometrica);
  • nella terza colonna, le informazioni di colore, RGB (Red Green Blue) del punto.

Lo strumento Point Picking ti permette anche di sapere le distanze tra due punti della nuvola e di misurare superfici.
Ma questa è un’altra storia.

CALCOLA I VALORI DELLA TRASLAZIONE

Ora devi calcolare i valori della traslazione che dovrai applicare alla nuvola di punti per georeferenziarla.

Io lo faccio usando le coordinate dei punti di appoggio che ho usato per l’elaborazione fotogrammetrica.
Ho a disposizione 21 punti di cui conosco le coordinate, sia nel sistema di riferimento della nuvola da trasformare (ETRF2000) che in quello di destinazione (Roma40).
Le conosco perchè le ho trasformate, con il software Convergo ed i grigliati dell’IGM, dopo averle rilevate sul campo con un ricevitore satellitare in modalità nRTK.

Per ogni punto calcolo le differenze tra coordinata Est (X) e coordinata Nord (Y).
Faccio una media delle differenze, per trovare un valore unico per la traslazione lungo Est e un altro lungo Nord.

Immagine che mostra un foglio di calcolo con le differenze tra coordinate di punti in sistemi di riferimento diversi

Dallo screenshot del foglio di calcolo che ti ho messo qui sopra risulta che un punto nel sistema di riferimento ETRF2000 sta, mediamente, più in basso (asse Y, Nord) di 17,64 m rispetto allo stesso punto all’interno del sistema di riferimento Roma40, e più a sinistra (asse X, Est) di 1.000.027,67 m (questo numero altissimo è legato alla falsa origine delle coordinate X nel sistema cartografico Roma 40, riportato in piano con la proiezione di Gauss-Boaga).

Per georeferenziare la nuvola di punti nel sistema di riferimento piano Roma40 – GaussBoaga, partendo dal sistema ETRF2000 devo aggiungere 17,64 m alle coordinate Y e 1000027,67 alle X.
Questi sono i valori delle componenti del vettore di traslazione piana.

Attenzione però perchè questi valori non sono assoluti e non vanno bene per tutte le trasformazioni che vuoi fare in giro per l’Italia!
E neppure per la stessa provincia!
Verifica sempre i valori del vettore traslazione prima di procedere alla georeferenziazione.

Quando passi da un sistema di riferimento ad un altro incappi in un problema di deformazione tra datum diversi.
E questo implica che la differenza planimetrica tra le coordinate del solito punto non è per niente costante nel territorio italiano.
Non è un valore che puoi prendere ed usare ovunque e come vuoi!

I numeri che ti ho scritto qui sopra valgono solo per il rilievo che sto usando come esempio.
È una zona che sta nella parte orientale del Golfo di La Spezia.
Non li userei per convertire punti che stanno dall’altra parte, nella porzione occidentale del golfo.
Ma neppure per fare una trasformazione di punti ad 1 km di distanza in linea d’aria.

Il metodo non è rigoroso.
Non lo rendere una schifezza totale!
🙂

Se non hai a disposizione coordinate di punti locali, nei sistemi di riferimento di partenza e destinazione (la partenza in realtà la conosci sempre), potresti provare ad usare i portali cartografici regionali.
Il Geoscopio della Regione Toscana ti permette di interrogare i dataset cartografici al suo interno per sapere le coordinate dello stesso punto in più sistemi di riferimento.
Da queste informazioni, con qualche punto sparso nell’area dove stai lavorando, riesci a calcolare il vettore traslazione.

Immagine del portale cartografico della Regione Toscana con le informazioni di coordinate dei punti

APPLICA LA TRASLAZIONE

Ora che conosci, con buona confidenza, le componenti del vettore traslazione, sposta la nuvola di punti.

Per farlo usa il comando “Apply Transformation” che trovi nel menù “Edit“, o facendo CTRL+T.

Nella finestra che ti apparirà, seleziona il pannello “Axis/Angles” (da cui puoi applicare rotazioni o traslazioni).

Nella parte relativa alle traslazioni (“Translation“) inserisci in X ed in Y i valori del vettore traslazione.
Io ci ho messo i numeri che ho trovato prima (cambiati di segno).

Immagine che raffigura la finestra del comando Apply Transformation in Cloud Compare

Quando confermi il comando, Cloud Compare ti chiede, di nuovo, se può gestire le coordinate per mantenere le precisioni.
I numeri sono ancora piuttosto alti e potrebbero creargli delle difficoltà.
Digli di “Yes“!

Immagine che rappresenta la finestra in cui si propone un cambio di coordinate dopo la trasformazioni in Cloud Compare

La nuvola sparisce dall’area di lavoro.
Ha subìto la traslazione.
Se passi ad uno zoom più ampio, dovresti trovarla nella nuova posizione.

Puoi controllare la traslazione ancora con lo strumento “Point Picking“.
Qui sotto ti metto le coordinate del solito punto prima e dopo la traslazione.

Immagine che mostra le coordinate di un punto di una nuvola di punti prima della traslazione

Immagine che mostra le coordinate di un punto di una nuvola di punti dopo la traslazione

La colonna centrale si riferisce alle coordinate nei sistemi si riferimento cartografici, prima e dopo.
La colonna di destra non è cambiata ed è relativa al colore del punto della nuvola.
Le colonne di sinistra hanno invece valori molto diversi perchè Cloud Compare ha adattato le nuove coordinate al suo spazio di lavoro.

ESPORTA LA NUVOLA TRASLATA E GEOREFERENZIATA

Ora che hai spostato la nuvola dove deve stare la puoi salvare o esportare nelle nuove coordinate e nei formati che preferisici: las, laz, ply, e57, dxf…

Se esporti in las (il formato più comune per le nuvole di punti), Cloud Compare ti mostra una finestra dove puoi scegliere la scala del file.
Scegli “Highest Resolution” così mantieni le coordinate al posto giusto!

Immagine che mostra una finestra di esportazione di una nuvola di punti in formato las di Cloud Compare

Ora puoi prendere il nuovo file e farci quello che vuoi.
Le coordinate dei punti sono cambiate e sono quelle del sistema di riferimento su cui ti sei spostato.

Fine del processo

 

Spero che questo articolo su come georeferenziare una nuvola di punti con Cloud Compare ti possa essere utile.

Puoi fare la stessa procedura in un CAD?
Sì, si tratta di fare la stessa procedura di traslazione che hai visto poco fa.
Tuttavia se lavori in CAD importando il file DXF della nuvola di punti, perdi le informazioni sul colore.

Questo procedimento è lo stesso che si usa nella georeferenziazione che si fa in un GIS?
No, in un GIS ti appoggi a procedure più rigorose che sfruttano tutti i parametri di trasformazione tra due sistemi di riferimento.
Il processo di questo articolo è un po’ barbaro ma più veloce perchè in un GIS non è banale gestire nuvole di milioni di punti tridimensionali.

Qual è il miglior modo per georeferenziare una nuvola di punti fotogrammetrica in un sistema di riferimento specifico?
Probabilmente non quello che ti ho appena descritto.
La cosa migliore che puoi fare è utilizzare, nell’elaborazione fotogrammetrica (software Structure from Motion), punti di appoggio che hanno coordinate espresse nel sistemi di riferimento di destinazione.
Fare l’orientamento (interno, esterno, relativo ed assoluto) delle immagini di un dataset già con le coordinate “giuste” è il metodo più rigoroso, sicuro e robusto che c’è.

Ci sono altri modi per georeferenziare una nuvola di punti?
Sì, ma questo è l’unico che mi viene in mente che sia veloce, facile, economico e che non ti richiede di conoscere nozioni avanzate di fotogrammetrica, laser scanning o misure.

Se conosci altri metodi e procedure simili ti prego di segnalarli nei commenti.
Sarebbe interessante ed utile per tutti!
🙂

 

Per qualsiasi dubbio, domanda, critica o suggerimento scrivimi su Telegram a telegram.me/paolocorradeghini.
Ti puoi anche iscrivere al canale di 3DMetrica che trovi a telegram.me/tredimetrica.

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Grazie per il tuo tempo e per la tua attenzione.
So che sono preziosi e mi onora sapere che li hai dedicati un po’ a leggere questo articolo.

A presto!

 

Paolo Corradeghini

 

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Paolo Corradeghini

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2 Comments


Nicola
20 May 2020 at 10:50
Reply

Ciao Paolo,

Ho Generato una nuvola di punti densa da Metashape referenziandola tramite GCP ed esportata in PLY con coordinate WGS 84 Epsg 4326. Per le successive elaborazioni la apro in Cloud Compare e la nuvola viene ricostruita come una lunga serie di punti disposti su un piano XY.
Non capisco se Sia un problema di export di Metashape o il mio (molto piu probabile) legato a qualche impostazione di lavoto che non ho considerato.
Per precisione, esportando la stessa nuvola in PLY ma con coordinate locali , mi viene letta correttamente da CC ma senza le informazioni geografiche.

Dove sbaglio?

Grazie mille per tutto.
Sei una persona di gran valore.



    Paolo Corradeghini
    20 May 2020 at 11:47
    Reply

    Ciao Nicola,
    si tratta di un problema di coordinate.
    Cloud Compare non digerisce le coordinate geografiche ma solo quelle proiettate.

    Ne parlo un po’ più diffusamente in questo video sul canale You Tube: https://youtu.be/O7YWdNAMnd8

    Spero possa esseri utile!

    Ciao e grazie per il tuo apprezzamento!

    Paolo

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_kNa0L9LUHU0 Hai un file di testo con una serie di informazioni, oltre che di coordinate, legate ad una serie di punti e lo vuoi portare dentro QGIS?

Ti condivido come si fa, creando un nuovo layer a partire dal file TXT.

E dopo ti dico anche come si fa a rappresentare, visivamente, le informazioni extra (la quota, il nome, la descrizione, ...) nell'are di lavoro di QGIS.


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0:00 Intro
0:46 Il file di testo
1:13 Aggiungo il layer
7:48 Il layer in QGIS
8:13 Aggiungo la quota
10:59 Cambiare il simbolo
12:28 QGIS in Azione e GTER
15:30 Lavorare con più informazioni
18:22 Outro
    Hai un file di testo con una serie di informazioni, oltre che di coordinate, legate ad una serie di punti e lo vuoi portare dentro QGIS?

Ti condivido come si fa, creando un nuovo layer a partire dal file TXT.

E dopo ti dico anche come si fa a rappresentare, visivamente, le informazioni extra (la quota, il nome, la descrizione, ...) nell'are di lavoro di QGIS.


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8:13 Aggiungo la quota
10:59 Cambiare il simbolo
12:28 QGIS in Azione e GTER
15:30 Lavorare con più informazioni
18:22 Outro
    In questo video ti mostro come accedere alle ortofoto del territorio italiano.
Ce ne sono moltissime: coprono tutta l’Italia e diversi anni passati.

Il principale fornitore a livello nazionale è AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), che ogni anno effettua rilievi aerei sul territorio italiano, suddiviso in tre aree.
A questo si aggiungono le Regioni, che spesso producono ortofoto proprie con campagne di rilievo dedicate e con un dettaglio maggiore.

Tutte queste informazioni si possono visualizzare tramite i Geoportali Regionali e si possono caricare in un GIS attraverso i servizi WMS (Web Map Service).
Quasi mai, però, è possibile scaricare il dato nativo, originale e georeferenziato.

C’è comunque un modo per “ritagliarti” una porzione di ortofoto e salvarla come immagine georeferenziata nel tuo archivio digitale.
Si parte sempre dal WMS: importi l’ortofoto nel tuo GIS, imposti l’area che ti serve e poi esporti un’immagine georeferenziata dalla mappa che stai visualizzando.
Modificando la risoluzione di output, puoi ottenere un risultato molto vicino alla risoluzione originale.

Nel video ti faccio vedere tutto questo usando QGIS.

All’interno trovi anche:
Che cos’è un’ortofoto (proprietà, utilizzi, risoluzione, ecc.)
Come accedere alle ortofoto in Italia tramite i Geoportali Regionali
Come usare i servizi WMS per visualizzarle in GIS ed esportarne una parte sul tuo PC
Come importare un’ortofoto esportata dentro un CAD e georeferenziarla

Le ortofoto sono una risorsa potente e accessibile, utile per tanti professionisti (ma non solo).
In Italia la situazione dei dati geografici è ancora molto frammentata e spero che questo video possa aiutarti ad orientarti e trovare ciò che ti serve.

Ma soprattutto spero che possa stimolare una discussione e la condivisione di informazioni.
Se hai già esperienza, se hai scaricato ortofoto, se le usi nel tuo lavoro, se conosci risorse diverse da quelle che cito o se hai ulteriori suggerimenti, scrivilo nei commenti: contribuirai a creare ancora più valore, per tutti.

Grazie!

P.S.
Fai molta attenzione a quello che è possibile fare con i dati presenti online.
Le ortofoto disponibili sui geoportali sono liberamente visualizzabili e importabili nel tuo GIS.
Ma non è certo possibile usare il metodo che ti ho condiviso per crearti un database di immagini georeferenziate sul tuo PC e, magari, venderle.
Credo che sia ok farne un uso personale ma verfica sempre le possibilità operative in questo senso.


A questo link trovi un video che ti mostra come georeferenziare un'immagine in QGIS usando il Georeferenziatore: https://youtu.be/p1pVECtsDPE 


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


Questi sono i miei contatti preferiti:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
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0:00 Intro
1:47 Che cos'è una ortofoto
2:52 Orotofot VS Foto aerea
3:49 Meglio dire Ortomosaico
4:16 Perchè un'ortofoto
5:25 Risoluzione e GSD
7:19 Google Maps e Ortofoto
8:32 Ortofoto in Italia
12:00 Visualizzare ortofoto italiane
13:19 Il caso Veneto per scaricare ortofoto
15:39 Importare ortofoto in GIS
17:03 I WMS regionali
17:49 Ortofoto in GIS tramite WMS
21:33 Scarica un pezzo di ortofoto
24:10 Migliorare la risoluzione in output
26:23 Dislaimer Uso di QGIS e proprietà dei dati
28:02 Georeferenziare un'immagine in QGIS
28:47 Importare ortofoto in CAD
33:29 Outro
    In questo video ti condivido alcuni modi con cui puoi portare i tuoi dati vettoriali dal tuo CAD al GIS.
Nello specifico, QGIS.

Un'opzione è salvare i dati in CAD in DXF, che è un formato di interscambio per i dati vettoriali leggibile da QGIS.

C'è poi il modo di importare un file DWG/DXF attraverso l'importatore "nativo" dentro QGIS.

Ed infine potresti usare il plugin "Another DXF Importer" che ti aiuta a mantenere l'organizzazione dei layer.

Per ciascuno di questi modi operativi ti parlo anche di pregi e difetti per aiutarti, spero, a capire quale sia il metodo migliore per te.


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0:00 Intro
1:29 I dati in CAD
1:54 Usare il DXF
5:42 Importa DWG/DXF
11:16 Il plugin Another DXF Importer
14:54 QGIS in Azione e GTER
16:57 Georeferenziare dati vettoriali
19:53 Outro
    Lo strumento "Sezione" ("Cross Section") di CloudCompare può diventare il tuo migliore alleato quando devi pulire una nuvola di punti da elementi indesiderati (rumore) o da cose che non ti interessa mantenere (alberi, auto parcheggiate, ...).

Attraverso la possibilità di fare sezioni multiple, una attaccata all'altra, lungo una direzione, crei nuove nuvole di punti, affettate, dove, auspicabilmente, sei in grado di vedere meglio (e quindi rimuovere) quello che non ti interessa.

Te ne parlo in questo video ma ti avverto, il processo può essere lungo, in relazione alle caratteristiche della tua nuvola di punti ed a quello che vuoi rimuovere.
Potrebbe volerci tempo e pazienza.

Se ti imbarchi in questo "viaggio" ricordati di gestire i dati di CloudCompare in modo attento, salvando il progetto generale in formato .bin, evitando perdita di dati dopo ore di lavoro!


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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0:00 Intro
0:42 La nuvola
1:59 Sezionare la nuvola
6:09 Pulire le sezioni
11:39 Il risultato
13:42 Outro
    È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    In questo video ti mostro come creare un nuovo attributo che riporti, come valore, il nome del layer.
Detta così sembra facile.
Ed in effetti lo è, se hai uno o pochi layer.
Ma se di layer ne hai tanti, decine o centinaia, le cose potrebbero complicarsi un po' ed allora QGIS ti permette di farlo in modo efficace usando il "calcolatore di campi" ("field calculator") in modalità "batch".


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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0:00 Intro
0:40 I dati
1:27 Il caso di un layer
2:37 Se hai più layer
7:24 Batch process
10:33 I risultati
10:51 Unire i layer
12:36 QGIS in Azione e Gter
15:30 Outro
    In questo video ti condivido come fare una sezione di una nuvola di punti in Cloud Compare.

Lo strumento da usare si chiama "Cross Section" e ti permette di "affettare" la tua nuvola di punti secondo le tue necessità.
Viene usato un volume di taglio che mantiene visibile solo quello che è al suo interno.

Da qui si aprono molte possibilità.
In questo video ti mostro come generare una sola sezione, esportando una fetta di nuvola.
E la polilinea di inviluppo, che in alcuni casi può essere molto interessante e utile!

Nei prossimi video ti dirò qualcosa di più.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:38 Il tool Cross Section
4:25 Creo una sezione
11:11 Esportare i risultati
13:49 La nuvola di un appartamento
16:17 Altri tool dello strumento
19:19 La polilinea di inviluppo
24:49 Il DXF della linea di inviluppo
26:32 Countour/limiti
29:19 Outro
    L'Agenzia delle entrate ha reso disponibili, per tutti, la possibilità di scaricare lberamente e gratuitamente le mappe catastali di Italia, in formato vettoriali e georeferenziate.

In questo video ti mostro come fare.
Serve solo avere uno SPID (o una CIE/CNS).

I dati vettoriali sono in formato DXF e Geopackage (oltre ad altri formati meno "famosi") ed i sistemi di riferimento sono Cassini-Soldner (che è il sistema sorgente), Roma 40 e ETRF2000.

Nella seconda parte del video ti mostro anche come puoi fare per conoscere il foglio (o i fogli) di mappa che ti interessa acquisire.

Spero che possa essere utile.


A questo link puoi accedere al servizio dell'Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/vendita-della-cartografia-catastale/fornitura-dati-cartografici-online-professionisti

Qui trovi l'url del WMS catastale: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/consultazione-cartografia-catastale/servizio-consultazione-cartografia

Qui c'è Formaps: https://www.formaps.it/

E qui i limiti amministrativi ISTAT: https://www.istat.it/notizia/confini-delle-unita-amministrative-a-fini-statistici-al-1-gennaio-2018-2/



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0:00 Intro
0:58 Dove andare
1:53 Accedere al servizio
3:37 Selezionare i dati
5:03 Scaricare i risultati
6:44 Il file GeoJson
8:25 Come sapere il foglio di interesse
9:09 Uso ForMaps
10:56 Uso QGIS
15:47 Outro
    In questo video ti condivido come fare a creare etichette prendendo informazioni dagli attributi dei layer di QGIS e combinandoli tra loro.

Ti faccio vedere le etichette semplici e quelle definite da delle regole che scegli tu.

Qui trovi la documentazione ufficiale di QGIS sulle etichette:
https://docs.qgis.org/3.40/it/docs/training_manual/vector_classification/label_tool.html


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0:00 Intro
1:28 Creare un'etichetta
2:22 Vederci meglio
3:33 Modificare le etichette
4:12 Sovrapposizione tra etichette
5:31 Etichette centrate
6:32 QGIS in azione e GTER
9:03 Rule based labeling
11:14 Etichette che spariscono
13:04 Etichette e HTML
14:35 Outro
    Come fai a sapere il volume di materiale inerte che è addossato ad un versante ed appoggiato ad un piazzale, avendo a disposizione una sola nuvola di punti, quella dello stato attuale?

Te lo condivido in questo video in cui uso il software open source CloudCompare e provo a ricostruire il versante al di sotto del materiale stoccato di cui vuoi sapere il volume.

Questo implica una grande incertezza nella sua determinazione perchè si interpreta, approssimando, qualcosa di sconosciuto.

Prendilo quindi come spunto per l'analisi dei tuoi dati avendo bene in mente le criticità del processo.

Spero possa esserti utile. 


Sei sei un Finanziatore o una Finanziatrice di 3DMetrica, puoi scaricare il progetto .bin qui: 
https://www.patreon.com/posts/il-volume-di-un-143769306

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0:00 Intro
1:11 Premesse
3:46 Il dato
4:40 Creo i piani di riferimento
14:00 Modifica un piano creato
18:14 Rifila i piani
28:29 Unisco i piani
29:55 Analisi volumetrica
34:29 Outro
    A Volta Mantovana c'è stato "CapoVolta 2025", il raduno internazionale di speleologia.
È un contesto unico, una grande festa, dalla mattina alla sera, a cui partecipano speleo (e non solo) da tutta Italia.

In questo video ti racconto di alcune attività che un gruppo di persone sta portando avanti da qualche anno e che riguardano i rilievi 3D impiegando, principalmente, il Lidar interno alle varie versioni dell'iphone pro.

Il gruppo si chiama Equipe Lidar ed è composto da ragazzi veneti del Gruppo Naturalistico Montelliano e di Treviso Sotterranea.

Dopo anni di tentativi, errori e chilometri di rilievi sotto terra hanno maturato un bel po' di esperienza e la Società Speleologica Italiana ha riconosciuto una nuova "Scuola di rilievo 3D con tecniche geomatiche".

Io ho la fortuna, il piacere e l'onore di supportarli e collaborare con loro per portare il mondo della Geomatica dentro ambienti complicati, stretti, bui e per niente banali.

Qui sotto trovi i riferimenti al gruppo: https://www.gnmnuvolegrotte.com/info/info.html
Questi sono i riferimenti al Gruppo Naturalistico Montelliano: https://www.gnmspeleo.it/
E a Treviso Sotterranea: https://www.trevisosotterranea.it/

Qui c'è il sito della Società Speleologica Italiana: https://speleo.it/site/
E questo è quello di Scintilena, notiziario di speleologia: https://www.scintilena.com/


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0:00 Intro
0:53 Perchè il Lidar
1:59 Come funziona
2:55 Le potenzialità del 3D
3:50 3D e catasto grotte
4:29 Il rilievo classico
5:46 Il soccorso in grotta
6:06 Affidabilità dei dati
6:46 Il cambiamento
7:14 Suggerimenti pratici
8:45 La scuola di rilievo
10:25 La forza della condivisione
12:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per condividere un layer, con tutte le sue informazioni di aspetto e rappresentazione, dentro QGIS.

Vediamo come funziona il file di defiinzione dei layer (QLR), che differenza c'è con il salvataggio di un progetto o con la creazione di un file geopackage e poi ti parlo anche del "file degli stili" applicato ad un layer.


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0:00 Intro
1:19 File di definizione dei Layer
5:24 QGIS in Azione e GTER
8:36 Salvare un progetto
10:15 Salvare un Geopackage
14:21 Modificare il layer
15:43 Salvare il file degli stili
18:24 SLD
19:27 Outro
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