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COORDINATE GEOGRAFICHE E COORDINATE PIANE

6 Dicembre 2017
Immagine che rappresenta la mappa di Tolomeo

In questo articolo ti spiego la differenza tra coordinate geografiche e coordinate piane nell’uso tecnico e cartografico. Latitudine e Longitudine VS Est e Nord!

LE COORDINATE

1) Un punto sulla superficie della Terra è noto quando si conoscono le sue coordinate.
2) Le coordinate di un punto sono numeri che ne individuano la sua posizione sulla superficie terrestre.

Immagine che rappresenta un piano cartesiano e punti al suo interno con relative coordinateTi ricordi senz’altro il famoso piano cartesiano, dove una coppia di coordinate, x e y (ascisse ed ordinate), identificava uno ed un solo punto.
Il segno delle coordinate ti dice anche dove sta il punto rispetto all’origine degli assi.
Ne determina il quadrante.

Questo vale per un piano, ma la Terra non è piatta!

Non è complicato individuare la posizione di un punto su una superficie curva, matematicamente nota; il difficile arriva quando da qui si vuole passare su un piano, o viceversa.

Ecco perchè ci sono coordinate geografiche e coordinate piane.

Le coordinate geografiche valgono sulla superficie curva della Terra.

Le coordinate piane (o cartografiche) si usano nella rappresentazione piana, su una carta, della superficie terrestre.

COORDINATE GEOGRAFICHE

Rappresentazione del geoide terrestreLa Terra non è una sfera, anche se il mappamondo a scuola ce la diceva così.
Ha una superficie molto complessa: ci sono le terre emerse, ci sono le fosse oceaniche, le grandi catene montuose, gli altipiani e le depressioni.
E poi c’è la rotazione sul proprio asse, la rivoluzione intorno al sole ed i campi magnetici, che ne allontanano parecchio la forma da una sfera.
La superficie reale della Terra non è rappresentabile matematicamente.

Per questo motivo i topografi hanno trovato un’altra superficie che ne approssima bene la forma e di cui si conosce l’equazione: il Geoide (lo vedi nell’immagine qui di fianco).

Ma anche il Geoide è una superficie difficile per farci sopra dei calcoli matematici, per misurare distanze e stimare aree.

Allora il passo successivo è stato adottare l’ellissoide.

Per gli scopi topografici (ma non solo per quelli) la superficie della Terra è convenzionalmente approssimata da un’ellissoide di rotazione, una figura solida e curva che nasce dalla rotazione di un’ellisse attorno ad un asse, in questo caso quello minore.

MERIDIANI E PARALLELI

Immagine che mostra il reticolato geografico formato da paralleli e meridiani sulla superficie terrestreSulla superficie della Terra i geografi hanno hanno fatto correre linee immaginarie: i paralleli ed i meridiani.

Non te la prendere se ti dico queste cose semplici e banali, che sono già nel programma didattico dalla quarta elementare, ma mi servono dopo.

Un parallelo è una circonferenza che si ricava dall’intersezione della superficie della Terra (dell’ellissoide che la approssima!) con un piano perpendicolare al suo asse di rotazione.
L’Equatore è un parallelo, il più lungo.

Un meridiano è una circonferenza (…non proprio…) che viene fuori dall’intersezione della superficie terrestre con un piano passante per i due poli.
I meridiani sono tutti uguali ma quello di Greenwich è un po’ più famoso degli altri!

Anche se nel mappamondo puoi contare i paralleli ed i meridiani che ci sono disegnati sopra, questi sono in realtà infiniti.
Per ogni punto della superficie dell’ellissoide terrestre passa sempre un parallelo ed un meridiano.

LATITUDINE, LONGITUDINE E COORDINATE ELLISSOIDICHEImmagine che rappresenta la misura della latitudine e della longitudine

Paralleli e meridiani arrivano in soccorso di chi vuole sapere la posizione di un punto sulla Terra, perchè sono un po’ i genitori della latitudine e della longitudine.

La latitudine è l’angolo compreso tra il parallelo passante per un punto sulla superficie e l’Equatore.
Per semplicità ti dico che è l’angolo misurato al centro dell’ellissoide, ma le cose sono leggermente diverse.
Se un punto sta nell’Emisfero Boreale, sopra l’Equatore, ha Latitudine Nord, se sta nell’Emisfero Australe, sotto l’Equatore, di dice Latitudine Sud.
La Latitudine varia da 0° a 90° Nord e da 0° a 90° Sud.

La longitudine invece è l’angolo che si forma tra il meridiano passante per un punto ed il meridiano di Greenwich.
La longitudine prende valori che vanno da 0° a 180° sia ad Est che ad Ovest del meridiano di Greenwich.

Se la superficie dell’ellissoide è regolare, non lo è certamente quella del Geoide.
Non bastano quindi solo la latitudine e la longitudine per avere tutte le informazioni sulla posizione di un punto sulla Terra.
Ne serve un’altra che è la quota.
La quota ellissoidica è la distanza di un punto sulla superficie terrestre dall’ellissoide.

Latitudine, Longitudine e Quota Ellissoidica sono le coordinate ellissoidiche.
Si chiamano anche coordinate geodetiche.

LE COORDINATE GEOGRAFICHE

Ma la quota, per come la conosciamo nelle carte geografiche, o nei cartelli che vedi quando sei a fare una passeggiata sui sentieri del CAI, non è la distanza tra un punto e l’ellissoide ma quella tra lo stesso punto ed il geoide.
Avevo scritto alcune cose sul problema della quota in questo articolo, dove ci puoi trovare qualche informazione più specifica.

Non mi dilungo quindi e ti dico solo che nella terna di coordinate che ti ho scritto sopra si cambia la quota ellissoidica con quella ortometrica (o geodica).

Latitudine, Longitudine e Quota Ortometrica sono le coordinate geografiche!

LE MAPPE E LA CARTOGRAFIA

Nella sua storia millenaria, sin da quando i Sumeri iniziarono le prime forme di scrittura cuneiforme per fare l’inventario delle merci nei loro magazzini, l’uomo ha sempre disegnato mappe.
Le prime mappe servivano per orientarsi in brevi spazi.
Con lo sviluppo dei mezzi di trasporto (carri e imbarcazioni) e l’aumento dei territori esplorati, le mappe hanno coperto estensioni sempre maggiori.

Una mappa rappresenta su un piano, un foglio, una porzione di superficie terrestre.

Forse non ti sei mai posto il problema, ma ti assicuro che prendere una sfera e portare la sua superficie su un piano non è per niente banale.
Anzi, è impossibile farlo senza commettere degli errori o accettare compromessi.

LE PROIEZIONI

Prendere una superficie curva, come quella dell’ellissoide che approssima la Terra, e portarla su un piano è fare una proiezione.
Ci sono vari tipi di proiezioni possibili e tutte si portano dietro degli errori e delle deformazioni.

Se hai sei minuti di tempo extra e non hai problemi nel capire l’inglese ti consiglio di dare un’occhiata a questo video che spiega davvero bene il problema delle proiezioni.
Alla fine ti sarà chiaro il significato del suo titolo: “Perchè tutte le mappe sono sbagliate“!

schema di proiezione azimutale su un pianoLe proiezioni si distinguono in base agli elementi geometrici che non cambiano nel processo di trasformazione.

  • Una proiezione conforme non cambia gli angoli.
  • Una proiezione equidistante non cambia le distanze tra i punti;
  • Una proiezione equivalente non cambia le superfici (ma forme ed angoli sono distorti).

schema di proiezione cilindrica obliquaOltre alla proprietà della proiezione c’è anche da considerare la superficie su cui si proietta.

  • In una proiezione azimutale si usa un piano.
  • In una proiezione cilindrica, si proietta su un cilindro (che viene poi srotolato nel piano). La proeizione cilindrica è conforme e può essere normale, trasversa o obliqua, a seconda di come sono messi tra loro ellissoide e cilindro.Schema di proiezione conica
  • Un proiezione conica invece sviluppa la superficie su quella di un cono.

LA PROIEZIONE DI MERCATORE

La proiezione più famosa è quella di Mercatore, U.T.M. (Universal Trasverse of Mercatore).
Ne hai visto sicuramente un esempio nel planisfero globale appeso al muro di qualche aula delle scuole medie o delle superiori.

Immagine della Terra sviluppata su un piano secondo la proezione di Mercatore
E’ una rappresentazione cilindrica trasversa (si chiama anche proiezione conforme di Gauss), che si comporta piuttosto bene nelle zone equatoriali e aumenta la distorsione delle terre emerse (anche di quelle sommerse, ma si vede di meno!) andando verso i Poli.
E’ per questo motivo che la Groenlandia appare erroneamente grande quanto tutto il continente Africano!

In realtà la carta che ti ho messo qui sopra non è proprio uguale a quella che trovi sui libri di scuola. Nella mappa di Mercatore l’Antartide è davvero smisurato e quinsi si è scelto di rappresentare le calotte polari con un’altra proiezione, quella stereografica polare U.P.S. (Universale Polare Stereografica).

A questo link trovi uno strumento divertente dove puoi giocare con le dimensioni reali delle nazioni a partire dalla mappa di Mercatore.

DALL’ELLISSOIDE AL PIANO

Schema che rappresenta la suddivisione della superficie terrestre in fusi e fasceUsando i meridiani i cartografi hanno diviso la superficie della Terra in sessanta fusi fondamentali, proprio come gli spicchi di un’arancia, ognuno largo 6° di longitudine.

Allo stesso modo, grazie ai paralleli, si sono individuate venti fasce, parallele all’Equatore, ciascuna larga 8° di latitudine.

I fusi sono numerati da 1 a 60 (da Ovest ad Est a partire da Greenwich), le fasce da C a X.
Un fuso ed una fascia si incontrano in una zona.

Ogni fuso viene proiettato sulla superfcie di un cilindro che gli è tangente in corrispondenza del meridiano centrale del fuso stesso.

Rappresentazione piana dei fusi di meridiano nella cartografia UTM

Il territorio Italiano sta nei fusi 32, 33 e 34 (dove c’è un pezzetto del Salento, il tacco della penisola) e nelle fasce S e T.
Ci sono quindi 6 zone: 32T, 32S, 33T, 33S, 34T e 34S.

Rappresentazionde del reticolato UTM in Italia

LE COORDINATE PIANE

Il centro di un fuso è l’interesezione del suo meridiano centrale con l’Equatore.

Schema che rappresenta il reticolato e le coordinate chilometricheA partire da qui si costruisce il reticolato chilometrico da cui nascono le coordinate chilometriche.

Si tratta di un piano cartesiano con origine nel centro del fuso, asse X coindicendete con l’Equatore ed asse Y dato dal meridiano centrale.
Per evitare valori negativi delle X, l’origine delle ascisse è aumentata di 500 km.

Le coordinate cartesiane X e Y , che si riferiscono a questo sistema, insieme al valore della quota ortometrica, sono le coordinate piane o cartografiche.

L’ascissa si indica più spesso con la lettera E (Easting) e l’ordinata con la N (Northing).

In carotgrafia le coordinate piane si esprimono in metri!

F.A.Q.

Ora che conosci la differenza tra coordinate geografiche e coordinate piane ti porto qualche applicazione pratica.

Che coordinate misura il GPS?
Il GPS del tuo smartphone o di un ricevitore satellitare ad alta precisione (ne ho scritto un articolo a questo link), misurano coordinate ellissoidiche: latitudine, longitudine e quota ellissoidica.
Per utilizzare su mappa le coordinate rilevate sul campo dovrai trasformarle in coordinate piane.
E dovrai anche trasformare la quota da ellissoidica a ortometrica!

Che coordiante vedo in Google Earth? 
Google Earth si basa sulle coordinate geografiche ma ti dà la possibilità di consocere anche le coordinate piane di un punto.
Vai su “Strumenti–Opzioni” e nel riquadro “Visualizza Lat/Lon” scegli che coordinate vuoi sapere dei “pin” che metterai.

Come trasformo le coordinate geografiche in coordinate piane?
La trasformazione tra coordinate geografiche e coordinate piane è un argomento “zoppo” senza la trattazione sui Sistemi di Riferimento.
Ma te li risparmio, per non complicarti l’argomento.
Ti rimando a questo articolo sulla conversione tra coordinate, che ho scritto un po’ di tempo fa, e ti dico soltanto che ci sono software ed applicazioni, anche gratuite, che ti aiutano a muoverti tra le coordinate.

Perchè ho trovato coordinate piane diverse per il solito punto?
Perchè le coordinate, geografiche ed anche quelle piane, cambiano in relazione al sistema di riferimento a cui si riferiscono.
(E= 591.716; N= 4.881.296) e (E=1.591.564; N= 4.881.269) sono coppie di coordinate che identificano il solito punto.
La prima coppia lo fa nel sistema di riferimento ETRF2000, la secondo in quello ROMA40.

Perchè mi capita di trovare latitudine e longitudine scritte in modo diverso?
Perchè sono angoli ed in quanto tali li puoi scrivere in vari modi: sessagesimali, decimali, centesimali o radianti.
Anche se difficilmente troverai una latitudine espressa in radianti, potrebbe invece capitari di trovarla scritta indistintamente negli altri modi.
Anche Google Earth ti dà la possibilità di cambiare da un’unità di misura angolare all’altra (ancora in “strumenti-opzioni-visualizza lat/lon”)
A questo link puoi trovare un articolo sulla conversione dei gradi e scaricare un foglio di calcolo gratuito che magari ti può tornare utile.

Il mio topografo mi ha spedito delle curve di livello esportate dal suo modello tridimensionale, ma quando le importo in Autocad le vedo deformate. Perchè?
Probabilmente perchè ha lavorato in coordinate geografiche.
Anche se ti ha dato un file georeferenziato, Autocad non è un GIS e può gestire solo coordinate piane.
Al momento dell’importazione, i vettori vengono “stretchati” per adattare le informazioni geografiche originarie all’ambiente CAD di destinazione.
Dovresti chiedergli di rimandartele usando coordiante piane…

 

Spero di averti dato informazioni utili per aiutarti a distinguere coordinate geografiche e coordiante piane, se mai ti ci dovessi imbattere nel tuo lavoro o per altri motivi.
Se hai dubbi o domande non esitare a scriverle qui sotto.
Oppure contattami direttamente nel modo in cui preferisci!

 

A presto

Paolo Corradeghini

 

Le prime puntate del podcast di 3DMetrica hanno riguardato proprio l’argomento delle coordinate.
Mi vergogno un po’ per la qualità audio e per la produzione.
Ma le tengo online perchè possono esserti utili.

Le trovi qui:

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CARTOGRAFIA

Paolo Corradeghini

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6 Comments


ferdinando musto
21 February 2018 at 11:08
Reply

Ciao, volevo chiederti se esidte un metodo speditivo o una tabella per capire subito che tipo di coordinate sono.
Grazie



    Paolo Corradeghini
    22 February 2018 at 10:17
    Reply

    Ciao Ferdinando, se si tratta di angoli sono coordinate geografiche, altrimenti sono coordinate cartografiche.
    Una coppia di coordinate come: 44.152869; 10.124586 sono coordinate geografiche.
    Invece se trovi 488359.40; 1589755.51 hai coordinate piane e l’unità di misura sono i metri.
    Per quanto riguarda invece il sistema di riferimento in cui sono espresse non è così immediato ed è un dato che deve essere generalmente comunicato da chi restituisce i dati spaziali.
    Ciao!

Carmelo
16 December 2018 at 19:19
Reply

Ciao Paolo, ho questa coordinata Geografica: 33TYE390980
Mi potresti dare delle info per poterla leggere per individuare il punto esatto?
Dal tuo articolo intuisco che 33T è la zona del fuso, ma poi non riesco a decifrare il resto. Sarebbe utile per me decifrare la coordinata che ti ho indicata per trasformarla in coordinate longitudine e latitudine (spero di non aver detto troppe inesattezza). Grazie in anticipo per la risposta



    Paolo Corradeghini
    18 December 2018 at 22:57
    Reply

    Ciao Carmelo,
    purtroppo non riesco ad aiutarti nel tuo problema.
    Se quello che mi scrivi è un sistema di riferimento, mi risulta davvero nuovo e sconosciuto.
    33T si sposa bene con la zona (fascia+fuso) ma il resto di numeri e lettere lo ignoro.

    Ho fatto delle ricerche online ed ho trovato un vecchio documento dove è riportata l’intera stringa di testo che hai scritto.
    Sembra si riferisca ad un sistema catastale in vigore tra la fine del 1600 e metà del 1800.
    Puoi trovarlo a questo link.
    Se così fosse sarebbe impossibile risalire, con precisione, alle coordinate attuali delle zone che ti interessano.

    Spero di averti aiutato almeno un poco.
    Ciao Carmelo!

    Paolo

Matteo
21 July 2020 at 17:44
Reply

Ciao Paolo. Domanda (scusa la mia ignoranza) se io ho le coordinate geografiche, le posso passare a piane e poi coniche?? Seconda domanda, una volta fatto questo (se possibile), le coordinate risulteranno differenti di posizione da quelle iniziali grazie all’errore di cui si parlava sopra???



Matteo
21 July 2020 at 17:44
Reply

Ciao Paolo. Domanda (scusa la mia ignoranza) se io ho le coordinate geografiche, le posso passare a piane e poi coniche?? Seconda domanda, una volta fatto questo (se possibile), le coordinate risulteranno differenti di posizione da quelle iniziali grazie all’errore di cui si parlava sopra???



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    YouTube Video UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_9J3htcvTbHA Se utilizzi PointCab Origins per produrre output da elaborare in CAD, potresti volere un DWG già completamente in 2D, pronto nello spazio di lavoro per la vettorializzazione (o per altre cose).

In questo video ti faccio vedere dove intervenire (nelle opzioni legate alla creazione di Layout e Sections) e ti condivido anche come creare un PDF. 


A questo link trovi il tutorial in formato PDF che racconta le opzioni di vista dell'output del file CAD: https://pointcab-software.com/wp-content/uploads/2021/01/EXPORT-LAYOUTS-SECTIONS-FOR-CAD%E2%80%8B.pdf

Ed a questa pagina trovi un po' di turorial sul software: https://pointcab-software.com/en/learn/


Il riferimento online per le informazioni sul software è questo: https://pointcab-software.com/en/

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Qui sotto ti metto tutti i link ai video della serie su PointCab Origins:
01 - Panoramica: https://youtu.be/fgKBT9pTfiE
02 - Piante e Sezioni: https://youtu.be/rXsVU3fms_8
03 - Facciata: https://youtu.be/SXvrsJZE4_s
04 - Esportare in 2D per il CAD e stampa PDF: https://youtu.be/9J3htcvTbHA


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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02 - Piante e Sezioni: https://youtu.be/rXsVU3fms_8
03 - Facciata: https://youtu.be/SXvrsJZE4_s
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Se usi Cloud Compare, si crea una nuova "entità nuvola di punti" di cui puoi sapere le caratteristiche attraverso la finestra delle proprietà.

Te ne parlo in questo video, facendo un passaggio sulle varie sezioni delle proprietà, con un accenno anche a colore, unità di misura e matrice di trasformazione.


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0:00 Intro
0:37 La nuvola di punti di un versante
1:45 Il colore dello sfondo
2:23 Entità nuvola di punti e DB Tree
3:22 La finestra delle proprietà
4:04 Il volume di inviluppo
5:02 Uno sguardo alla finestra delle proprietà
5:38 CC Object
6:36 Il colore della nuvola di punti
9:11 Colore e Scalar Field
10:54 Box, dimensioni e traslazione
12:41 Unità di misura in Cloud Compare
15:00 Settore Cloud
16:09 Dimensione dei punti
18:09 Le proprietà dei campi scalari
19:39 La matrice di trasformazione
23:38 Metadati del file
23:56 Outro
    Agisoft Metashape Standard non ti permette di creare un output affidabile ed utilizzabile per scopi tecnici, perchè la nuvola di punti (ma anche la mesh) non è né georeferenziata, né scalata, né orientata correttamente.

Tuttavia se hai dei punti di riferimento puoi esportare la nuvola di punti da Metashap Standard per “sistemarla” in qualche altro software, rendendola utilizzabile.

In questo video uso Cloud Compare per fare una rototraslazione rigida con applicazione di fattore di scala.


Qui c’è un video dove ti parlo delle differenze tra le versioni Standard e Professional di Metashape: https://youtu.be/Le2-6mw-jDY?si=FSmR-t_dY4kXLv9B


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0:00 Intro
0:43 Standard VS Pro
1:52 Due progetti fotogrammetrici
3:41 La calibrazione interna delle camere
4:52 Differenze di elaborazione
6:17 Esporto la nuvola di punti
7:05 I punti di riferimento
8:17 Uso il software Cloud Compare
9:02 I dati in Cloud Compare
10:04 Rototraslazione della nuvola di punti
11:00 Il Tool di allineamento
14:16 Scelta delle coppie di punti
17:07 L’errore di trasformazione
19:40 Il risultato del processo
21:08 Considerazioni finali sull’elaborazione
23:42 Outro
    Uno dei vantaggi di PointCab Origins è quello di creare, molto velocemente, degli output 2D a partire da nuvole di punti 3D anche molto complesse e pesanti.

In questo video ti faccio vedere come creare una “facciata” attraverso una nuova sezione.

Non si tratta di un fotopiano o di un ortomosaico (se conosci il processo fotogrammetrico) ma della proiezione dei punti di una porzione di nuvola su un piano.

Ti faccio vedere anche come modificare i parametri di esportazione per vedere un output colorato o con informazione di riflettività e come richiamare, nella vista, queste cose.


Il riferimento online per le informazioni sul software è questo: https://pointcab-software.com/en/

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Qui sotto ti metto tutti i link ai video della serie su PointCab Origins:
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02 - Piante e Sezioni: https://youtu.be/rXsVU3fms_8
03 - Facciata: https://youtu.be/SXvrsJZE4_s
04 - Esportare in 2D per il CAD e stampa PDF: https://youtu.be/9J3htcvTbHA


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0:00 Intro
0:50 Le viste Standard
1:39 Creo una sezione
2:45 Modifico la traccia
3:21 Controllo la direzione di proiezione
4:12 Aggiusto il volume di taglio
7:18 Faccio una prima elaborazione
8:42 E valuto i risultati
9:37 Riprocessare un lavoro già fatto
11:50 Vedere colore, riflettanza e ombreggiatura
14:26 Attivare la vista dei livelli/sheet
16:00 File di output
17:51 Modificare la risoluzione
20:09 Attenzione al volume di taglio
23:07 Outro
    Una nuvola di punti contiene un sacco di informazioni ma come puoi fare ad accedervi?

Il primo step credo che sia quello di sapere chi metterà mano alla nuvola di punti, quali siano le sue necessità ed i suoi strumenti: tecnico, amministratore, progettista, professionista in altri settori, ...

Dopo si tratta di scegliere tra un visualizzatore o un software.

Se è “sufficiente” ispezionarla ed indagarla (anche quantitativamente) la soluzione più efficiente è il visualizzatore.
Meglio se online in modo da non dover scaricare dati pesanti o installare applicazioni nel tuo computer.

Se invece c'è la necessità di metterci sopra le mani, di fare elaborazioni o altre cose per il tuo lavoro o per i tuoi approfondimenti dovrai orientarti sui software.
Le scelte sono diverse, ma su tutte ti consiglio di iniziare con Cloud Compare che è un progetto open source, fatto molto bene, completo e ricco di contenuti e tutorial online.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:23 Che cos’è la nuvola di punti
1:08 L’utilizzo della nuvola
1:57 Perchè hai ricevuto la nuvola?
3:22 Il peso di una nuvola di punti
5:00 Un visualizzatore online
7:05 Interrogare la nuvola
10:19 I software
10:40 Lidar360
12:06 PointCab Origins
12:46 GIS & CAD
13:47 Un breve elenco di software
14:20 Cloud Compare
15:10 Download
16:12 Un giro per Cloud Compare
16:51 Outro
    Se non hai un computer super performante (ed hai una licenza Professional di Agisoft Metashape) puoi sfruttare "Agisoft Cloud", inviare i dati ai computer di Agisoft, e far processare i dati da loro.
È interessante il fatto che l'interfaccia operativa sia sempre Metashape.

Dopo aver fatto la registrazione al servizio, devi modificare un paio di opzioni nel software.
Da qui in avanti potrai scegliere se sfruttare le risorse del Cloud oppure quelle del tuo hardware.

Il collo di bottiglia di tutto quanto è la trasmissione dei dati attraverso la rete e se devi elaborare tanta roba potrebbe richiederti parecchio tempo.

Caricare i dati in cloud è anche un buon modo per condividere progetti e dati 3D attraverso la rete e l''uso di un browser.


A questo link trovi le informazioni per i servizi di Agisoft Cloud: https://www.agisoft.com/features/cloud/

Mentre qui ci sono un po' di informazioni e tutorial specifici: https://agisoft.freshdesk.com/support/solutions/folders/31000118608


Se sei una finanziatrice o un finanziatore di 3DMetrica (di livello alto) puoi trovare il progetto di Metashape Professional ed il link per navigare nei dati caricati in Cloud qui: https://www.patreon.com/posts/agisoft-cloud-89456359?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link


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0:00 Intro
0:36 Informazioni online su Agisoft Cloud
1:56 La gestione dei progetto in Cloud
2:42 Risorse online e tutorial
3:30 Il principio di lavoro
4:25 Impostazioni del software
6:42 Attenzione alla versione di Metashape
7:00 Allineamento di immagini
8:37 Il mio progetto in locale fatto in Cloud
9:21 Upload dei dati
10:32 Caricare dati nel Cloud da locale
11:13 Scaricare i dati dal Cloud in locale
11:31 Il progetto nel Cloud
13:31 Condividere informazioni
14:01 Misure e mesh
14:34 Gestione di elementi e layer
15:48 Inspection mode
17:50 Outro
    Una cosa molto facile da fare dentro il software PointCab Origins è creare output 2D a partire da una nuvola di punti.

In questo video ti faccio vedere come creare nuove proiezioni sul piano XY (piante, che il software chiama “Layout”) o nuove sezioni (section), lavorando sui parametri principali che governano la loro creazione, inclusa la gestione dei file.

P.S.
Al minuto 14:59 dico che si possono usare altre sezioni (diverse dalla viste Standard) per creare nuovi Layout.
È un errore perchè al momento della registrazione del video PointCab Origins ti permette di farlo solo appogiandoti alle viste Standard.


Il riferimento online per le informazioni sul software è questo: https://pointcab-software.com/en/

A questa pagina trovi già un sacco di tutorial fatti proprio da Pointcab Software  @PointCab  


Qui sotto ti metto tutti i link ai video della serie su PointCab Origins:
01 - Panoramica: https://youtu.be/fgKBT9pTfiE
02 - Piante e Sezioni: https://youtu.be/rXsVU3fms_8
03 - Facciata: https://youtu.be/SXvrsJZE4_s
04 - Esportare in 2D per il CAD e stampa PDF: https://youtu.be/9J3htcvTbHA


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0:00 Intro
0:14 La nuvola importata
1:18 Layout e Section
1:48 Creo una nuova sezione
2:15 Il volume di taglio
4:13 La direzione di proiezione ed il Job Editor
5:52 Stringere lo spessore della sezione
8:05 La gestione dei file
9:51 I file che vengono prodotti
11:01 Processing del lavoro
12:23 File dei risultati
14:29 Creo una nuova pianta
18:19 Outro
    Come nasce una nuvola di punti?
Come si fa a generare migliaia o milioni di punti nello spazio tridimensionale, magari colorati?

In questo video ti parlo dei metodi e delle tecnologie che servono proprio a questo: attivo VS passivo, fotogrammetria VS laser scanner.
Tutto in maniera semplice.


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0:00 Intro
0:15 Che cos’è una nuvola di punti
1:30 La posizione dei punti ed il rilievo discreto
2:59 Milioni di punti 3D
3:36 Tecniche attive e passive
5:13 Laser scanning
7:12 Laser scanner nella vita di tutti i giorni
8:46 Laser scanner a tempo di volo
9:58 Laser scanner a differenza di fase
11:13 Scansioni laser in movimento
13:29 Fotogrammetria
16:40 I dettagli di una nuvola di puntiInfl
17:55 Una nuvola di punti da scansione laser statica
19:51 Una nuvola di punti da SLAM
21:01 Colorare una nuvola di punti
21:57 Una nuvola di punti da Lidar da drone
22:40 Una nuvola di punti fotogrammetrica
23:27 Più dettagli in fotogrammetria
24:08 Nuvole di punti alla fine del rilievo
24:57 Outro
    Che cosa devi mettere dentro al tuo computer per poter fare elaborazioni fotogrammetriche?
O meglio, come entrano in gioco le componenti hardware di un pc per permettergli (e permetterti) di elaborare un dataset fotogrammetrico in maniera efficiente (cioè senza piantarsi ed in tempi ragionevoli)?

In questo video ti parlo, in maniera semplice, di CPU, RAM, Scheda Video, Hard Disk.

Prendo spunto dai contenuti già prodotti e pubblicati da Agisoft, per il loro software Metashape, ma spero che questo video possa essere utile anche per chi usa un programma diverso.

In coda faccio anche qualche considerazione su Laptop VS Desktop e sugli investimenti in questo campo.


Qui trovi le indicazioni di Agisoft sulle configurazioni hardware proposte per diverse prestazioni: https://www.agisoft.com/downloads/system-requirements/

A questo link trovi un articolo semplice ma abbastanza completo sulle componenti hardware: https://www.pugetsystems.com/solutions/photogrammetry-workstations/agisoft-metashape/hardware-recommendations/

Questo è un "white paper" dove puoi leggere i risultati di elaborazioni diverse (in termini di tempo) e di come interviene la RAM in tutto ciò: https://www.agisoft.com/pdf/tips_and_tricks/PhotoScan_Memory_Requirements.pdf

Ed infine un post dall'Helpdesk di Agisoft che mostra come variano i picchi di memoria (CPU) ed i tempi di calcolo al variare della qualità del processing: https://agisoft.freshdesk.com/support/solutions/articles/31000157329-memory-requirements-for-processing-operations


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0:00 Intro
0:46 Le indicazioni di Agisoft
2:05 Contenuti online sull’hardware per la fotogrammetria
2:35 La mia classifica dell’hardware
3:17 CPU
3:52 Core e frequenza di clock
5:07 GPU
6:06 Schede video per Metashape
7:09 RAM
8:32 Analisi della RAM in processi di elaborazione
9:17 La qualità dell’elaborazione dei calcoli
10:35 Hard Disk
11:16 Laptop VS Desktop
13:35 La mia configurazione hardware ed alcune considerazioni sull’investimento
17:29 Outro
    PointCab Origins è un software che tratta nuvole di punti.
Lavora con ogni tipo di nuvola (fotogrammetrica, Lidar, scanner terrestre, SLAM, ...) ed è molto orientato per la trasformazione da 3D a 2D, in modo semplice ed efficiente.

In questo video creo un nuovo progetto e ti faccio una panoramica del software spendendo qualche parola sul principio di funzionamento e sulla gestione dei file di progetto.


Il riferimento online per le informazioni sul software è questo: https://pointcab-software.com/en/

A questa pagina trovi già un sacco di tutorial fatti proprio da Pointcab Software: @PointCab 


Qui sotto ti metto tutti i link ai video della serie su PointCab Origins:
01 - Panoramica: https://youtu.be/fgKBT9pTfiE
02 - Piante e Sezioni: https://youtu.be/rXsVU3fms_8
03 - Facciata: https://youtu.be/SXvrsJZE4_s


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0:00 Intro
0:29 L’interfaccia principale
1:08 Il sito pointcab software
2:17 Pointcab Origins - Geoslam e Stonex
3:07 La nuvola di punti
4:53 Un nuovo progetto
7:25 La cartella di lavoro
9:42 Le viste standard 2D
11:55 La vista 3D
13:40 Gestione delle finestre
13:57 Il principio dei lavori
14:34 La gestione dei file dei lavori
16:12 Esploro il file DWG di una pianta
19:14 Layout & Section - Piante e Sezioni
19:50 Outro
    Se hai sentito parlare di nuvole di punti ma non sai che cosa sono, provo a spiegartelo in questo video.
In modo semplice.
Molto semplice.

Proprio come una nuvola, una nuvola di punti è un ammasso (un insieme di tanti elementi vicini) di punti, ognuno con una posizione nello spazio tridimensionale.

Poi può esserci molto di più, ma nella sua natura più intima una nuvola di punti è questo.

Se crei nuvole di punti, questo video non è per te.
Se lavori sulle nuvole di punti che qualcun altro ha creato, questo video non è per te.
Ma se conosci qualcuno che non ha idea di che cosa sia una nuvola di punti magari glielo puoi segnalare.
Grazie!

P.S.
Lo so che nella copertina del video c'è scritto Cloud Compare, ma lo uso e non ne parlo mai...
Lo farò tra qualche video sempre sul tema delle nuvole di punti.


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Se sei già finanziatrice o finanziatore di 3DMetrica (livello alto), puoi scaricare le slide che ho usato e farti un giro sulla nuvola di punti che ho mostrato in video qui: https://www.patreon.com/posts/che-cose-una-di-88854820?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link


0:00 Intro
0:12 Nuvola ed ammasso
1:18 Punto e posizione
2:59 Il mosaico: una nuvola di punti particolare
4:31 Una nuvola di punti in 2D
5:44 Le proprietà di una nuvola di punti
8:23 Ecco una nuvola di punti
9:46 Modello ed elementi discreti della nuvola
11:35 Coordinate dei punti e misure 3D
12:47 Usi, genesi ed affidabilità delle nuvole di punti
12:31 Outro
    Quali sono le differenze principali tra la versione Professional e quella Standard del software di Fotogrammetria Agisoft Metashape?

La prima e più evidente è il prezzo: ci sono 3000$ di differenza.
Ma la versione Standard non fa un sacco di cose rispetto a quella Pro e non ti permette di produrre in output una nuvola di punti (o una mesh) che sia affidabile e che possa essere usata confidentemente per scopi tecnici.
Infatti non è georeferenziata, scalata né ruotata.

A questo link trovi info sui prezzi delle due versioni: https://www.agisoft.com/buy/online-store/

Qui invece una lista di cose che possono o non possono fare: ttps://www.agisoft.com/features/compare/

Qui sotto c'è un video di @giampaolo-beretta che mostra come gestire la nuvola di punti prodotta dalla versione Standard in Cloud Compare: https://youtu.be/LofJDZW-t5w

E qui Fabio Guerra di @ThoposTV lo fa con il suo software di topografia Thopos: https://youtu.be/q0Kyxo0RFTQ?si=DFZCz6gNIRDXEryY


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I finanziatori di 3DMetrica possono scaricare i dati e gli output che mostro in questo video a questo link: https://www.patreon.com/posts/agisoft-pro-vs-88759184?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link


0:00 Intro
0:29 Quanto costano le versioni di Agisoft Metashape
1:03 Confronto tra le versioni del software
1:33 Puoi usare Metashape Standard per output affidabili?
3:11 Altre differenze tra le due versioni
3:50 Le due versioni a confronto
4:44 Il pannello delle Referenze nella versione Pro
6:28 La versione Standard ed il geotag delle immagini 
6:58 Altre differenze tra le due versioni
8:39 Come puoi usare Metashape Standard per scopi tecnici
9:32 Due nuvole di punti a confronto in Cloud Compare
10:40 Trasformare una nuvola di punti da Metashape Standard
12:31 Outro
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    [VIDEO - PointCab Origins - CAD in 2D e Stampa PDF [VIDEO - PointCab Origins - CAD in 2D e Stampa PDF]

Se utilizzi PointCab Origins per produrre output da elaborare in CAD, potresti volere un DWG già completamente in 2D, pronto nello spazio di lavoro per la vettorializzazione (o per altre cose).

In questo video ti faccio vedere dove intervenire (nelle opzioni legate alla creazione di Layout e Sections) e ti condivido anche come creare un PDF.

https://youtu.be/9J3htcvTbHA
    Quando porti una nuvola di punti dentro un softwar Quando porti una nuvola di punti dentro un software che la gestisce sei in grado di accedere a tutte le informazioni che ci sono racchiuse all'interno.

Se usi Cloud Compare, si crea una nuova "entità nuvola di punti" di cui puoi sapere le caratteristiche attraverso la finestra delle proprietà.

Te ne parlo in questo video, facendo un passaggio sulle varie sezioni delle proprietà, con un accenno anche a colore, unità di misura e matrice di trasformazione.

https://youtu.be/6gI38_ela40
    [Sezioni Idrauliche - Numerazione] Quando restitui [Sezioni Idrauliche - Numerazione]
Quando restituisci delle sezioni idrauliche (trasversali alla direzione della corrente di un corso d'acqua) assegna dei numeri che siano multipli di 10.
In questo modo ne puoi sempre aggiungere di nuove senza mandare all'aria la numerazione che hai già definito.

Di solito il nome delle sezioni segue la corrente.
Io parto da monte e vado a valle.
Così te le ritrovi ordinate anche lungo il profilo longitudinale dell'alveo.

Se usi una numerazione sequenziale 1, 2, 3, ... e devi aggiungere qualcosa tra le sezioni 2 e 3 (o perchè devi integrare il rilievo in campo o perchè vuoi estrarre qualcos'altro da un modello 3D continuo) può essere noioso.

Con i multipli di 10 puoi infilare una nuova sezione 25, tra la 20 e la 30, in modo indolore.

Ok, non si tratta di un post che cambia il mondo del rilievo e della modellazione fluviale, né di qualcosa che possa invalidare un rilievo, ma mi fa piacere condividere anche questo, sperando che possa risparmiarti "la prima volta in cui ti renderai conto di non aver pensato alla numerazione delle sezioni".
:)
    Agisoft Metashape Standard non ti permette di crea Agisoft Metashape Standard non ti permette di creare un output affidabile ed utilizzabile per scopi tecnici, perchè la nuvola di punti (ma anche la mesh) non è né georeferenziata, né scalata, né orientata correttamente.

Tuttavia se hai dei punti di riferimento puoi esportare la nuvola di punti da Metashape Standard per “sistemarla” in qualche altro software, rendendola utilizzabile.

In questo video uso Cloud Compare per fare una rototraslazione rigida con applicazione di fattore di scala.

https://www.youtube.com/watch?v=4seaI0-f5FY&feature=youtu.be
    Mi è capitata "in mano" questa foto, rimasta nel Mi è capitata "in mano" questa foto, rimasta nel catalogo di Lightroom appartenente ad un rilievo fatto l'anno scorso al Colle dell'Agnello.

Si trattava di un lavoro per la generazione di un DTM di supporto a studi di dinamica di valanghe.

Guardandola penso che non esiste altro modo per acquisire dati da elaborare se non quello di "volarci" sopra,

Non deve essere per forza un drone.
Anzi!
Per aree molto grandi (ed in alta montagna) un multicottero può perdere di efficienza (perchè soffre la rarefazione dell'aria e le temperature basse).
Allora è meglio un aereo o un elicottero, entrambe equipaggiati con strumenti ad hoc.

Ma si potrebbero usare alla grande anche le immagini satellitari.
Se il DTM non ha bisogno di un passo spinto (ed in questi casi 1 m/pixel è un ottimo risultato), la risoluzione delle immagini satellitari commerciali (30 cm/pixel) è sufficiente a fare il lavoro.
L'importante è la descrizione della morfologia.

Qui, tra Lidar e Fotogrammetria, preferisco la fotogrammetria.
Un po' perchè mi piace di più come tecnica, processo e risultati, poi perchè riesce ad essere più economica e poi perchè non c'è un albero o un ostacolo che copre il terreno.
Ma anche il Lidar va benissimo.
Lo vedo meglio a bordo di aereo o elicottero perchè non servono un gran numero di passate per coprire l'area e si limita un po' di rumore generale (considerando anche l'altissima qualità dei Lidar che si montano su questi mezzi).

Un aspetto complesso è il controllo dell'accuratezza su punti noti.
Qui la fotogrammetria da drone, aiutata da una campagna di presa mista (non solo foto nadirali ma anche oblique per una buona triangolazione) e da sistemi di posizionamento RTK, dà una bella mano.
Si tratterebbe alla fine di prendere punti di controllo nelle aree (ragionevolmente) accessibili a piedi.
Cosa non sempre banale.

In estrema sintesi, in un posto così, la chiave di tutto è prendere dati dall'alto.
    Uno dei vantaggi di PointCab Origins è quello di Uno dei vantaggi di PointCab Origins è quello di creare, molto velocemente, degli output 2D a partire da nuvole di punti 3D anche molto complesse e pesanti.

In questo video ti faccio vedere come creare una “facciata” attraverso una nuova sezione.

https://youtu.be/SXvrsJZE4_s?si=7jh-bw53bWn318Tp
    Settembre, di solito, è il mese in cui Amminstraz Settembre, di solito, è il mese in cui Amminstrazioni Comunali, Regioni, Consorzi locali, Province ed altri soggetti (pubblici) programmano e fanno tagli “importanti” sulla loro rete idrica e di drenaggio superficiale (torrenti e canali).

Il motivo (credo) è quello di offrire meno resistenza al deflusso delle acque nel periodo autunnale (dove si presume pioverà di più ed il rischio idraulico è maggiore).
Non entro nel merito del fatto che questo sia corretto o meno né di come e quando si debbano fare questi interventi, anzi se vuoi condividere il tuo pensiero su questo tema (in ambito idraulico, forestale e climatico) ne sarei contento.

In ogni caso la pulizia dell’asta è evidente.

Per questo motivo il momento è buono anche per fare rilievi finalizzati ad aggiornare le conoscenze dell’alveo (e delle aree vicine) e supportare eventuali nuove modellazioni idrauliche per il deflusso delle portate e la determinazione delle aree esondabili.
Se vuoi darmi il tuo parere anche sul tema dell’aggiornamento degli studi idraulici in relazione agli eventi di pioggia intensa frequenti sarebbe fantastico!

Questi rilievi si possono fare anche in inverno, quando la crescita della vegetazione spondale è più lenta.
Tuttavia il rischio di avere presenza d’acqua è maggiore.
E l’acqua può complicare i lavori o, in alcuni casi (rilievi lidar) crare proprio un bel buco nei dati acquisiti.
In un bacino piccolo è probabile che l’alveo sia in secca per la maggior parte dell’anno ma quando le dimensioni (superfici e lunghezze) ed i tempi di corrivazione aumentano l’acqua potrebbe rimanere lì per parecchio tempo.

Della pulizia degli alvei ne beneficiano tutti i tipi di rilievo: con GNSS, con Stazione Totale, Aerofotogrammetrico ed anche Lidar…

Attenzione alle temperature, perchè se continuano a mantenersi alte la ricrescita vegetazionale sarà comunque veloce ed i tempi per organizzarsi (programmi, offerte, incarichi, rilievi, …) si riducono!
    Una nuvola di punti contiene un sacco di informazi Una nuvola di punti contiene un sacco di informazioni ma come puoi fare ad accedervi?

Se è “sufficiente” ispezionarla ed indagarla la soluzione più efficiente è il visualizzatore.

Se invece c'è la necessità di metterci sopra le mani dovrai orientarti sui software. Su tutte ti consiglio di iniziare con il progetto open source Cloud Compare.

Ne parlo in questo video: 
https://youtu.be/0VYUiX7174s
    [Post per “smanettoni” di Potree Converter - T [Post per “smanettoni” di Potree Converter - Trascina un file LAS su PotreeConverter.exe e generare anche il file HTML]

Se prendi una nuvola di punti e ne trascini il file LAS su PotreeConverter.exe, si creano tutte le cartelle da caricare online ma manca il file HTML.
Grazie all’email di Dario Candela ti scrivo come fare.

La soluzione è creare un link sul desktop a PotreeConverter.exe e nelle proprietà del link inserire questi parametri: "C:\Program Files\PotreeConverter_windows_x64\PotreeConverter.exe" "-p index -i"
Fatto ciò, una volta trascinato il file LAS sul link, Potree genererà la cartella con anche insieme al file index.html

Con lo stesso principio si possono aggiungere altri parametri ed istruzioni ma l'importante è che il parametro "-i" stia sempre alla fine.

Grazie di cuore a Dario per aver condiviso con me questa informazione e per aver acconsentito a condividerla qui con te.

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