RISOLVERE UN TRIANGOLO QUALSIASI

13 Maggio 2021
triangolo scaleno

L’aggettivo “qualsiasi” per un triangolo non è un proprio un granchè.
Però è l’unico che mi è venuto in mente.
Dire “scaleno” non basta, perchè si potrebbe trattare di un triangolo rettangolo scaleno, semplificando un po’ le cose per via dell’angolo di novanta gradi (ho parlato dei triangoli rettangoli qui).
Quindi lasciamo pure l’aggettivo “qualsiasi” vicino al nomeo triangolo.

In quersto articolo ti parlo del Teorema di Seni e del Teorema di Carnot (o dei Coseni), due formule molto potenti che ti permettono di risolvere ogni triangolo, a patto che tu conosca almeno tre elementi (angoli o lati) tra cui almeno un lato (tre angoli non sono sufficienti perchè potresti avere un numero infinito di triangoli simili che hanno gli stessi angoli ma lati diversi).

PROPRIETÀ DEI TRIANGOLI

Prima di parlarti dei due teoremi, che ti ho anticipato qui sopra, ti elenco brevemente le proprietà dei triangoli, valide per tutti quanti:

  1. La somma degli angoli interni è l’angolo piatto (180° o 200c);
  2. Ogni lato è minore della somma degli altri due e maggiore della loro differenza;
  3. Le relazioni di uguaglianza/disuguaglianza/maggiore/minore che ci sono tra i lati (un lato è maggiore di un altro, …) valgono anche per gli angoli opposti ai lati (se guardi il triangolo qui sopra, c > a ed anche γ > α).

I TEOREMI PER RISOLVERE UN TRIANGOLO

Attingiamo a piene mani dalla trigonometria e devo dire che ci dà una grande mano.
Se ci pensi un attimo, poter risolvere qualsiasi triangolo conoscendo la metà dei suoi elementi (lati e angoli) non è niente male!
E da qui puoi risalire anche all’area perchè puoi trovare l’altezza lavorando sui due triangoli rettangoli che compaiono appena la tracci.

In teoria (ed anche in pratica) potrebbe bastarti sapere quello che ti ho detto sui triangoli rettangoli per risolverne uno qualsiasi (di triangoli).
Un’altezza lo divide in due triangoli rettangoli che, risolti separatamente, ti portano a trovare gli altri elementi incogniti.

Tuttavia questo metodo è poco conveniente.
Non perchè non funzioni (anzi!) o sia troppo lungo, ma perchè ci sono dei teoremi fondamentali, molto più efficienti per i triangoli qualsiasi.

In origine erano quattro:

  • Teorema dei Seni
  • Teorema di Carnot
  • Teorema di Nepero
  • Teorema di Briggs

Ma ora se ne ricordano (si studiano e si applicano) solo due, i primi due: il teorema di Seni ed il teorema di Carnot.
Non è che Nepero e Briggs siano stati cancellati dal libro della matematica è che le loro formule si usavano parecchi anni fa insieme alle tavole logaritimiche (se sei giovane forse non sai neppure che cosa siano) e sono stati “spazzati via” dalle calcolatrici.

Ed anch’io li lascio stare…

TEOREMA DEI SENI

Il Teorema dei Seni dice questo:
in ogni triangolo il rapporto tra un lato ed il seno dell’angolo opposto è costante (ed è uguale a raggio del cerchio circoscritto).

Ed in formula lo puoi scrivere così:
a/senα = b/senβ = c/senγ = 2R

La parte legata al cerchio circoscritto non la trovo così potente come la prima parte, quella del rapporto lato/angolo, ma deriva direttamente dalla dimostrazione del teorema.

Eccola.

Prendi un triangolo qualsiasi, ABC.
Ogni triangolo è sempre inscrivibile in un cerchio e questo non fa certo eccezione.
Ed allora ce lo inscivo.
Il centro del cerchio è il “circocentro“, punto di incontro degli assi del triangolo.

Ogni lato del triangolo è una corda del cerchio.
Ed ogni angolo opposto a ciascun lato è un angolo alla circonferenza che insiste sul lato/corda.

Da un vertice traccio il diametro del cerchio (2R).
Lo faccio partire da B per arrivare all’altro punto sulla circonferenza: D.
Se unisco D con C e poi con A trovo due triangoli rettangoli DAB e DCB.
Perchè sono rettangoli?
Perchè gli angoli in C ed in A sono angoli alla circonferenza che insistono su una corda che non è altro che il diametro BD.
Dato che un angolo alla circonferenza è la metà dell’angolo al centro insistente sulla stessa corda e visto che l’angolo al centro BOD è 180°, i due angoli alla circonferenza, in A e in C, sono retti.

Ma posso dire ancora qualcosa su questo triangolo.
L’angolo BDC è uguale all’angolo α perchè sono angoli alla circonferenza che insistono sulla stessa corda BC e così vale per l’angolo BDA che, insistendo sulla corda AB, è uguale all’angolo γ.

Ok ora sfrutto la trigonometria applicata ai “nuovi” triangoli rettangoli.
L’ipotenusa ce l’hanno in comune ed è BD = 2R.

Da qui posso scrivere che:
2R = a/senα
e
2R = b/senβ

Se poi, con lo stesso principio, traccio il diametro del centro circoscritto partendo da A, invece che da B, riesco a scrivere anche che:
2R = b/senβ
e
2R = c/senγ

Ed ecco che ho trovato il teorema dei Seni:
a/senα = b/senβ = c/senγ = 2R

IL TEOREMA DEI SENI “ALTERNATIVO”

Forse questo titolo è esagerato.
È solo per dirti che la formula del Teorema dei Seni la puoi scrivere così:
a/b = senα/senβ
b/c = senβ/senγ
a/c = senα/senγ

che, a parole, si traduce nel dire che in ogni triangolo il rapporto tra due lati è uguale al rapporto tra i seni degli angoli opposti.

TEOREMA DI CARNOT (O DEI COSENI)

Se hai delle reminiscenze di Fisica e ti ricordi del Teorema di Carnot in Termodinamica ti potrà far piacere sapere che questo Carnot del Teorema dei Coseni ne era il padre.
Sadi Carnot era il fisico, mentre Lazare Carnot era il matematico a cui mi riferisco in questo articolo.
Magari non te ne frega niente…
Ma mi fa piacere scriverlo perchè io per primo credevo che si trattasse della stessa persona!
🙂

Quelli bravi dicono che il Teorema di Carnot rappresenti l’estensione del Teorema di Pitagora ai triangoli qualsiasi.
Ed in effetti hanno ragione!

Ti scrivo subito la formula, così ti è più evidente la similitudine
O meglio, le formule…

a2 = b2 + c2 – 2bc cosα
b2 = a2 + c2 – 2ac cosβ
c2 = a2 + b2 – 2ab cosγ

E qui c’è l’enunciato:
In ogni triangolo il quadrato della lunghezza di un lato è uguale alla somma dei quadrati degli altri due (e fino a qui ci avviciniamo al Teorema di Pitagora) meno il loro doppio prodotto per il coseno dell’angolo compreso (e mi riferisco agli altri due lati…)

Ed anche questo si può dimostrare in poche righe.

Guarda il triangolo ABC qui sopra.
Traccio l’altezza BH, che lo divide in due triangoli rettangoli AHB e BHC.
Prendo quello di destra, BHC, e applicando il Teorema di Pitagora posso scrivere che:
a2 = CH2 + BH2

Se mi sposto sul triangolo di sinistra, AHB, posso scrivere che:
BH = c senα
AH = c cosα

Tornando al primo dei due triangoli posso scrivere anche che
CH = AC – AH
CH = b – c cosα

Se ora prendo quello che ho trovcato per CH e per BH e lo porto nella formula di a2 trovo questo:
a2 = (b – c cosα)2 + (c senα)2
Faccio un po’ di calcoli e sviluppo il quadrato del primo binomio (tralascio questa regola algebrica…)
a2 = b2 + c2cos2α – 2bccosα + c2sen2α
a2 = b2 + c2 (cos2α + sen2α) – 2bccosα

Se ti ricordi la relazione fondamentale della trigonometria puoi scrivere che (cos2α + sen2α) = 1
E quindi:
a2 = b2 + c2 – 2bc cosα

Se ripeti il procedimento tracciando le altre due altezze arrivi facilmente alle altre due formule del Teorema di Carnot.
Si chiama anche Teorema dei Coseni perchè la funzione trigonometrica che finsice dentro le relazioni è proprio il coseno.
Ma credo che fosse piuttosto evidente…
🙂

PERCHÈ IL TEOREMA DI CARNOT?

Prova a risolvere con il Teorema dei Seni un triangolo di cui conosci i tre lati…
Non ci riuscirai.

Se non vuoi passare attraverso i triangoli rettangoli che spuntano fuori con le altezze devi usare il Teorema di Carnot.
Riesci a trovare un angolo compreso tra due lati e da qui ti si sblocca la risoluzione del triangolo per conosere gli altri due angoli.

Ecco ora hai a disposizione un piccolo arsenale di informazioni per risolvere ogni triangolo.
E dai triangoli si passa facilmente anche ai poligoni con più lati perchè puoi sempre dividerne la superficie in due o più triangoli.
Ci vorrà un po’ di tempo per risolverli uno dopo l’altro ma il triangolo ti permette di tirar fuori le gambe da un problema geometrico.
E da un problema geometrico ad uno topografico il passo è breve!

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Paolo Corradeghini

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
  • Paolo Corradeghini

    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
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    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_ZSw4wipuSnw È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


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0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


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5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    In questo video ti mostro come creare un nuovo attributo che riporti, come valore, il nome del layer.
Detta così sembra facile.
Ed in effetti lo è, se hai uno o pochi layer.
Ma se di layer ne hai tanti, decine o centinaia, le cose potrebbero complicarsi un po' ed allora QGIS ti permette di farlo in modo efficace usando il "calcolatore di campi" ("field calculator") in modalità "batch".


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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1:27 Il caso di un layer
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7:24 Batch process
10:33 I risultati
10:51 Unire i layer
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15:30 Outro
    In questo video ti condivido come fare una sezione di una nuvola di punti in Cloud Compare.

Lo strumento da usare si chiama "Cross Section" e ti permette di "affettare" la tua nuvola di punti secondo le tue necessità.
Viene usato un volume di taglio che mantiene visibile solo quello che è al suo interno.

Da qui si aprono molte possibilità.
In questo video ti mostro come generare una sola sezione, esportando una fetta di nuvola.
E la polilinea di inviluppo, che in alcuni casi può essere molto interessante e utile!

Nei prossimi video ti dirò qualcosa di più.


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16:17 Altri tool dello strumento
19:19 La polilinea di inviluppo
24:49 Il DXF della linea di inviluppo
26:32 Countour/limiti
29:19 Outro
    L'Agenzia delle entrate ha reso disponibili, per tutti, la possibilità di scaricare lberamente e gratuitamente le mappe catastali di Italia, in formato vettoriali e georeferenziate.

In questo video ti mostro come fare.
Serve solo avere uno SPID (o una CIE/CNS).

I dati vettoriali sono in formato DXF e Geopackage (oltre ad altri formati meno "famosi") ed i sistemi di riferimento sono Cassini-Soldner (che è il sistema sorgente), Roma 40 e ETRF2000.

Nella seconda parte del video ti mostro anche come puoi fare per conoscere il foglio (o i fogli) di mappa che ti interessa acquisire.

Spero che possa essere utile.


A questo link puoi accedere al servizio dell'Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/vendita-della-cartografia-catastale/fornitura-dati-cartografici-online-professionisti

Qui trovi l'url del WMS catastale: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/consultazione-cartografia-catastale/servizio-consultazione-cartografia

Qui c'è Formaps: https://www.formaps.it/

E qui i limiti amministrativi ISTAT: https://www.istat.it/notizia/confini-delle-unita-amministrative-a-fini-statistici-al-1-gennaio-2018-2/



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9:09 Uso ForMaps
10:56 Uso QGIS
15:47 Outro
    In questo video ti condivido come fare a creare etichette prendendo informazioni dagli attributi dei layer di QGIS e combinandoli tra loro.

Ti faccio vedere le etichette semplici e quelle definite da delle regole che scegli tu.

Qui trovi la documentazione ufficiale di QGIS sulle etichette:
https://docs.qgis.org/3.40/it/docs/training_manual/vector_classification/label_tool.html


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1:28 Creare un'etichetta
2:22 Vederci meglio
3:33 Modificare le etichette
4:12 Sovrapposizione tra etichette
5:31 Etichette centrate
6:32 QGIS in azione e GTER
9:03 Rule based labeling
11:14 Etichette che spariscono
13:04 Etichette e HTML
14:35 Outro
    Come fai a sapere il volume di materiale inerte che è addossato ad un versante ed appoggiato ad un piazzale, avendo a disposizione una sola nuvola di punti, quella dello stato attuale?

Te lo condivido in questo video in cui uso il software open source CloudCompare e provo a ricostruire il versante al di sotto del materiale stoccato di cui vuoi sapere il volume.

Questo implica una grande incertezza nella sua determinazione perchè si interpreta, approssimando, qualcosa di sconosciuto.

Prendilo quindi come spunto per l'analisi dei tuoi dati avendo bene in mente le criticità del processo.

Spero possa esserti utile. 


Sei sei un Finanziatore o una Finanziatrice di 3DMetrica, puoi scaricare il progetto .bin qui: 
https://www.patreon.com/posts/il-volume-di-un-143769306

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0:00 Intro
1:11 Premesse
3:46 Il dato
4:40 Creo i piani di riferimento
14:00 Modifica un piano creato
18:14 Rifila i piani
28:29 Unisco i piani
29:55 Analisi volumetrica
34:29 Outro
    A Volta Mantovana c'è stato "CapoVolta 2025", il raduno internazionale di speleologia.
È un contesto unico, una grande festa, dalla mattina alla sera, a cui partecipano speleo (e non solo) da tutta Italia.

In questo video ti racconto di alcune attività che un gruppo di persone sta portando avanti da qualche anno e che riguardano i rilievi 3D impiegando, principalmente, il Lidar interno alle varie versioni dell'iphone pro.

Il gruppo si chiama Equipe Lidar ed è composto da ragazzi veneti del Gruppo Naturalistico Montelliano e di Treviso Sotterranea.

Dopo anni di tentativi, errori e chilometri di rilievi sotto terra hanno maturato un bel po' di esperienza e la Società Speleologica Italiana ha riconosciuto una nuova "Scuola di rilievo 3D con tecniche geomatiche".

Io ho la fortuna, il piacere e l'onore di supportarli e collaborare con loro per portare il mondo della Geomatica dentro ambienti complicati, stretti, bui e per niente banali.

Qui sotto trovi i riferimenti al gruppo: https://www.gnmnuvolegrotte.com/info/info.html
Questi sono i riferimenti al Gruppo Naturalistico Montelliano: https://www.gnmspeleo.it/
E a Treviso Sotterranea: https://www.trevisosotterranea.it/

Qui c'è il sito della Società Speleologica Italiana: https://speleo.it/site/
E questo è quello di Scintilena, notiziario di speleologia: https://www.scintilena.com/


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0:00 Intro
0:53 Perchè il Lidar
1:59 Come funziona
2:55 Le potenzialità del 3D
3:50 3D e catasto grotte
4:29 Il rilievo classico
5:46 Il soccorso in grotta
6:06 Affidabilità dei dati
6:46 Il cambiamento
7:14 Suggerimenti pratici
8:45 La scuola di rilievo
10:25 La forza della condivisione
12:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per condividere un layer, con tutte le sue informazioni di aspetto e rappresentazione, dentro QGIS.

Vediamo come funziona il file di defiinzione dei layer (QLR), che differenza c'è con il salvataggio di un progetto o con la creazione di un file geopackage e poi ti parlo anche del "file degli stili" applicato ad un layer.


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0:00 Intro
1:19 File di definizione dei Layer
5:24 QGIS in Azione e GTER
8:36 Salvare un progetto
10:15 Salvare un Geopackage
14:21 Modificare il layer
15:43 Salvare il file degli stili
18:24 SLD
19:27 Outro
    In questo video ti faccio vedere come calcolare il volume del materiale, che costituisce una rampa, appoggiato a due bancate verticali in un'area di cava.

Ho disposizione una sola nuvola di punti e lavoro in Cloud Compare per creare una mesh chiusa dell'elemento che voglio misurare, per poi calcolarne il volume.

Il processo passa attraverso la creazione di piani di riferimento, che costituiscono i limiti del materiale, usando lo strumento "point list picking" e, successivamente, interpolando i nuovi punti con un piano.

Potrebbe essere un workflow un po' intricato (e forse lo è, quindi se conosci altri metodi più efficienti scrivilo nei commenti!) ma spero che ci possa essere qualche informazione utile per i tuoi lavori in CloudCompare.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
0:43 Il caso
2:09 Inizio il processo
2:23 Nuvole di punti di riferimento
6:34 Genero piani dalle nuove nuvole
9:00 Creo il cuneo di riferimento
13:03 Tagliare gli elementi da misurare
22:27 Pulizia del DB Tree
23:10 Volume attravreso la mesh
28:37 Considerazioni finali
31:08 Outro
    In questo video ti condivido un'attività di campo in cui ho dovuto acquisire, velocemente, delle informazioni di un tratto stradale interessato da diversi accessi laterali.

E, altrettanto velocemente, ho elaborato i dati per soddisfare l'urgenza del committente.

Ho usato uno SLAM, XGrids Lixelkity K1, con il modulo GNSS RTK attivo, per acquisire una nuvola di punti, camminando dove potevo.
In campo ho preso anche le coordinate di un po' di punti della segnaletica orizzontale, per supportare e controllare l'output.

Ti condivido anche i dati che ho trasmesso in relazione alla richiesta.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


SCARICA LA NUVOLA DI PUNTI
Se sei un finanziatore o una finanziatrice di 3DMetrica (di livello alto) puoi scaricare la nuvola di punti che hai visto nel video qui: http://bit.ly/4nKGVzU


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:23 Il problema
1:20 L'ambito
2:05 Misure GNSS
3:50 Lo SLAM
4:47 Problemi di deriva
5:19 Tempi di campo
6:01 Dynatech
7:12 Considerazioni sul processo
10:28 La nuvola e i dati SLAM
16:07 Planimetria in CAD
16:55 PointCab Origins
17:50 La classificazione del terreno
18:28 Il modello 3DGS
20:09 Il controllo dei dati
20:49 Durata complessiva
23:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
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Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak


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0:00 Intro
0:35 Preparo il lavoro
1:26 Ritaglio sulle estensioni
6:03 QGIS in Azione e GTER
7:55 Ritaglio su un poligono
13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    Se ti è capitato di lavorare per un po' di tempo in CloudCompare e poi accorgerti di aver perso tutto per un crash o una chiusura accidentale del software allora questo video potrebbe aiutarti.

Ti condivido come gestire un progetto, salvandolo in formato .BIN e mantenere ordine nei database dei layer.

Nel video trovi anche informazioni su come CloudCompare tratta i file (in modo non distruttivo ma senza salvare file di backup) e sul fatto che non esista l'opzione di "annullamento dell'ultimo comando" ("undo" o "CTRL Z").

Spero possa essere utile per i tuoi lavori sulle nuvole di punti.


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0:00 Intro
0:40 La gestione dei file
4:36 Salvare un progetto
8:19 L'ordine dei layer
12:45 Aggiornare il progetto
14:03 Non esiste il CTRL+Z
15:55 Una panoramica sui file
17:14 Recap finale
19:19 Outro
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