Il preventivo di un rilievo topografico (aerofotogrammetrico)

7 Novembre 2019
Immagine di copertina dell'articolo sul preventivo di un rilievo fotogrammetrico

In questo articolo ti voglio parlare di che cosa intendo per preventivo di un rilievo topografico.
Del perchè mi piace chiamarlo “offerta tecnico-economica“.
Della sua importanza.
Del tempo e dell’attenzione che merita la sua stesura.
E del perchè tremo sempre un po’ alla domanda: “Mi fai un preventivo?“.

IL PREVENTIVO (DI UN RILIEVO)

Mi sa che lo sai già, ma te lo riscrivo.
Il preventivo è un documento dove qualcuno ti scrive quanto costa una prestazione che gli hai richiesto.
Te lo scrive, prima di fare, attivamente, qualunque cosa, affinchè tu possa avere tutte le informazioni per decidere se affidargli il lavoro o no.

E te lo scrive (non te lo dice a voce!) perchè rimanga traccia del prezzo, in caso di discussioni a fine lavori.
Sì perchè a volte il preventivo funziona anche da accordo tra le parti.

Un preventivo vale sia per i lavori che per i servizi.
Te lo fa l’idraulico, l’elettricista o la ditta edile.
Così come te lo fa il commercialista, il consulente di marketing o il progettista.

E il topografo!

Anche noi facciamo preventivi per rilievi che ci vengono richiesti dai nostri (potenziali) committenti.
Che, magari, ne hanno chiesti altri ad altri professionisti.

È lecito!
Anzi, si fa normalmente per trovare l’offerta migliore e, se possibile, risparmiare.

NON È SOLO UNA QUESTIONE DI PREZZO

Io credo che un preventivo dovrebbe mettere, chi lo riceve, in condizione di:

  1. capire come sarà svolto il lavoro;
  2. sapere in quanto tempo sarà finito, una volta iniziato;
  3. che cosa sarà consegnato alla fine;
  4. quanto costerà.

Nello specifico di un rilievo topografico (o di una prestazione di servizi tecnici) capita che i punti 1, 2 e 3 non siano così chiari ed espliciti.
E questo si ripercuote sulla decisione del committente che ha il prezzo, come unico parametro di valutazione.

Non è solo una questione di prezzo.

Spesso chi commissiona un rilievo non conosce le tecniche che si utilizzano, effettivamente, in campo.
E nel trattamento in ufficio dei dati acquisiti.

Non è tenuto a saperlo.
Non è il suo lavoro.
A lui/lei interessa raggiungere un risultato.

Ma non è una gara di corsa dove tutti corrono sullo stesso tracciato e la linea d’arrivo è lì per tutti.

Si possono usare tecnologie diverse.
Le strade da percorrere possono essere più di una.
Ed anche i risultati possono avere sfumature diverse.

UN ESEMPIO PRATICO

Se ti viene chiesto, in maniera molto generica, di rilevare il tracciato di una strada, si potrebbe optare:

  1. per un rilievo GNSS con un ricevitore in modalità nRTK e la misura delle coordianate del numero minimo di punti per descrivere la strada;
  2. per un rilievo celerimetrico – “stazione totale + prisma” che, di nuovo, restituisce le coordinate dei punti necessari a definire la strada;
  3. per un rilievo aerofotogrammetrico con drone (lo so, si dice APR) che generi una nuvola di punti della strada ed un’ortofoto ad alta risoluzione a supporto della planimetria in CAD;
  4. per un rilievo con laser scanner terrestre che prenda tutti i punti della strada e quello che ci sta intorno (edifici, pareti rocciose, alberi, …).

Provo a mettere in evidenza alcuni aspetti di ognuno dei quattro punti che ti ho appena elencato.
E lo faccio con lo stesso ordine.

  1. puoi lavorare in autonomia ed hai dati georeferenziati, lo strumento costicchia ed hai punti discreti, anche se non devi fare molte elaborazioni al rientro;
  2. se non hai una stazione totale robotica e motorizzata (che costa quanto una macchina) devi avere un aiuto con te, le precisioni sono molto spinte (mm vs cm), i punti sono ancora discreti e se vuoi georeferenziarli devi fare qualche operazione extra in campo;
  3. il costo della strumentazione impiegata inizia a pesare un po’ di più (drone, attestati, registrazioni, assicurazioni ed annessi + software di elaborazione fotogrammetria + strumentazione di appoggio topografico) ma puoi lavorare in auntonomia e restituire una nuvola di punti 3D (ad alta densità di informazioni) ed un’ortofoto, utile per il disegno 2D in CAD, i tempi di elaborazione del dato non sono trascurabili;
  4. la restituzione è una nuvola di punti 3D, di alta precisione ed inclusiva di un bel po’ di altre cose attorno alla strada, ma il laser scanner terrestre ha un prezzo piuttosto importante se paragonato al resto.

Come possono costare lo stesso prezzo?
Esperienza, titoli, investimenti…
Strumenti, personale, tempo…
Non puoi ricevere lo stesso prezzo per queste quattro prestazioni.

Ma se non dai a chi giudica gli strumenti per farlo in modo consapevole, l’unico parametro di valutazione è il prezzo.
Non può essere altrimenti.

Raccontando che cosa c’è dietro al lavoro che proponi, le cose potrebbero andare diversamente.

Il committente potrebbe rendersi conto che un’ortofoto georeferenziata della strada sarebbe molto utile per trovare, con buona accuratezza, anche le coordinate delle posizioni dei pozzetti o delle caditoie.
“Scelgo l’aerofotogrammetria da drone”.

Oppure potrebbe avere bisogno delle quote millimetriche distribuite sul manto stradale per fare avviare studio della corrivazione delle acque di pioggia superficiale.
“Scelgo il rilievo celerimetrico”.

E se invece trovasse utile l’informazione, contenuta all’interno di una nuvola di punti, degli edifici che sorgono ai lati della strada per supportare il nuovo progetto di illuminazione pubblica?
Allora “scelgo il laser scanner”.

Ma se poi, tutto sommato, è più che sufficiente avere un disegno del tracciato stradale, fatto con punti discreti, con precisione centimetrica, e risparmiare sul prezzo allora “scelgo il rilievo GNSS nRTK”.

Ho fatto un esempio un po’ rozzo ed anche semplicistico, ma spero di averti trasmesso il messaggio.
Racconta quello che hai intenzione di fare e dai più informazioni possibili a chi dovrà scegliere.

 

Sulla scia di questo articolo ne avevo scritto uno simile, un po’ di tempo fa, sulla relazione tecnica di un rilievo.
Lo trovi a questo link.
Anche lì scrivevo di spiegare il più possibile le cose che avevi fatto durante il lavoro.

Anche se temi, toni e contenuti sono simili, questo articolo si colloca, temporalmente, un po’ prima.
Riguarda la redazione di un preventivo di un rilievo topografico.
E, visto che la mia attività è principalmente la fotogrammetria (ed è su questa che faccio l’80% dei miei preventivi), questo articolo è calato un po’ di più sul preventivo di un rilievo topografico fotogrammetrico.

Spero però che possa essere di spunto anche per altri tipi di rilievi topografici o, perchè no, anche di altre prestazioni di servizi tecnici professionali.

OFFERTA TECNICO-ECONOMICA

A me piace chiamarlo così: “offerta tecnico-economica“.

Ti offro (ecco l’offerta) i mieri servizi,  raccontandoti che cosa faccio (questa è la parte tecnica) e ti scrivo quanto costa (questa è la parte economica)

NIENTE AFFIDAMENTI PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Ci tengo a scrivertelo: in questo articolo non faccio alcun riferimento alle procedure di affidamento di incarichi presso le Pubbliche Amministrazioni.

In quel caso le dinamiche sono diverse.
Dipendono dagli importi dell’affidamento.
A volte prevedono bandi di gara.
Altre volte si richiede un’offerta a professionisti iscritti in appositi Albi/Elenchi dell’Amministrazione.
In altri casi ancora si può procedere ad affidamenti diretti.

In ogni caso però la gestione del preventivo può subire delle distorsioni.

Non è mia intenzione entrarci nel merito.
E ci tenevo a farti questa precisazione.

CAPITOLI vs ELENCO PUNTATO

Io credo che sia molto più efficace impostare un’offerta in capitoli piuttosto che fare un elenco (puntato o numerato) delle prestazioni.

Lo so, ti richiede più tempo.
Assomiglia ad una relazione tecnica, che è un documento più complesso ed articolato.
Ma nessuno ti vieta di farti dei modelli e procedere alla rivoluzionaria tecnica dell’era digitale, il “copia ed incolla“.

E so anche che richiede più tempo, per la lettura, da parte di chi lo riceve.
D’altra parte, se una scelta deve essere ponderata per ottenere il meglio dall’offerente, credo che sia giusto spendere un po’ di minuti per leggerla bene.
Altrimenti si torna al punto di partenza: scegliamo sulla base del prezzo.

Capitoli con titoli chiari spezzano il “muro di parole” e rendono la lettura meno pesante.

Io, di solito, metto questi:

  1. PREMESSA
  2. AREA DEL RILIEVO
  3. TECNICHE DI RILIEVO
  4. RISULTATI
  5. OFFERTA ECONOMICA e TEMPI DI ESECUZIONE
  6. NOTE TECNICHE
  7. …
  8. …

Ogni capitolo può avere uno o più sottocapitoli.
Sentiti libero di usarne quanti te ne servono.
E ce ne possono essere anche altri.
Così come tutti potrebbero essere troppi.
Credo che l’obiettivo da tenere in mente sia quello di essere chiaro e diretto.

Ogni punto oscuro rischia di diventare un elemento di discussione e di approfondimento.
Ed approfondire richiede tempo.
Se riesci ad evitare una “perdita di tempo extra” a chi legge l’offerta (e che può darti il lavoro) gli fai un favore.
Il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo.

Ti consiglio di usare un linguaggio semplice.
Non usare tecnicismi.
Non preoccuparti delle supercazzole della scrittura formale.
Evitale.
L’obiettivo è un altro: farsi capire da chi non conosce la materia.

Non dico di fare i pensierini, ma neppure di scrivere frasi Manzoniane di dieci righe senza un punto e capo!

PREMESSA

La premessa è l’abstract dell’offerta.
Sono poche righe dove scrivi un super riassunto dei contenuti del documento.

Potresti anche valutare di non metterla.
Dipende dal lavoro.

A me piace metterla perchè è un po’ come fare le presentazioni!
🙂
Dico che cosa faccio, dove lo faccio, perchè lo faccio e come lo faccio.

AREA DEL RILIEVO

Descrivi BENE qual è l’oggetto del rilievo.

Inizia dalla parte amministrativa andando dallo specifico al generico:

  • Località;
  • Frazione;
  • Comune;
  • Provincia;
  • …

E poi individua, nel dettaglio, l’oggetto del rilievo:

  • che cos’è;
  • come è fatto;
  • quanto è grande;
  • da che cosa è delimitato;
  • quali sono (se ci sono) la quota minima e massima.

Includi immagini prese da Google Earth, fotografie di sopralluoghi o stralci di carte tecniche o catastali disponibili nei database online o dai repertori a cui hai accesso.

So che dipende dall’oggetto del rilievo, ma cerca di essere il più preciso possibile.
È nell’interesse del lettore e dell’esecutore.
Se il preventivo funziona anche da accordo tra le parti, nessuno potrà discutere sul fatto che si sarebbe dovuto rilevare anche un’altra area.
Così come il tecnico dovrà rispondere di non aver restituito un’area prevista in offerta.

In casi complessi e articolati, come, ad esempio, le piste di un comprensorio sciistico, potresti anche preparare una tavola, allegata all’offerta, dove sovrapponi una foto di Goole Earth alla CTR regionale e  definisci, planimetricamente ed inequivocabilmente, le aree oggetto di rilievo.
Fattela firmare per presa visione.

Se invece stai parlando di modellare un edificio, specifica se si tratterà di tutte le facciate ed anche della copertura.
O solo di parte della struttura…

Per una strada, localizza inizio e fine del tracciato essendo chiaro su eventuale fasce a destra e sinistra della carreggiata.

La chiarezza e l’inequivocabilità inizia dalla definizione delle aree e degli oggetti di un rilievo.

TECNICHE DI RILIEVO

Questo è il capitolo più lungo ed articolato di tutta l’offerta.
Contiene la descrizione:

  • delle scelte operative;
  • dei mezzi e degli strumenti;
  • delle tecniche e delle modalità di rilievo in campo;
  • dell’elaborazione dei dati;
  • e dei risultati attesi.

Condivido quello che scrivo in questa parte per un rilievo topografico aerofotogrammetrico.

Perchè un rilievo aerofotogrammetrico

Non è scontato che la tecnica fotogrammetrica sia conosciuta da tutti e che tutti conoscano come funziona.
Neppure la tecnica aerofotogrammetrica con l’impiego dei droni.

In questa parte descrivo brevemente (ma molto brevemente) come si svolge un rilievo fotogrammetrico (fotografie + misure topografiche + elaborazione dati +restituzione) ed elenco i motivi della scelta di questa tecnologia.

Nonostante le precisioni più scarse, rispetto ad altre tecniche topografiche, potrebbero esserci vantaggi interessanti, tali da far pendere l’ago della bilancia dalla sua parte:

  • accesso ad aree pericolose e/o inaccessibili tramite drone;
  • restituzione di un output tridimensionale;
  • registrazione di dati fotografici;
  • ortofoto e modelli digitali di elevazione.

Dopo la presentazione del metodo racconto gli strumenti e le fasi operative.

Droni e regole dell’aria

Se uso un drone riporto le generalità della macchina e del pilota:

  • numero di identificazione del SAPR;
  • registrazione dell’operatore;
  • autorizzazione CRO agli scenari standard;
  • attestati del pilota.

Credo che sia importante per chi legge sapere che chi offre il servizio è “in regola” con la parte burocratica ed amministrativa di ENAC.

Le carte aeronautiche ti permettono di sapere (più o meno) subito se un’area è “volabile” oppure no (a meno di autorizzazioni speciali).
Metto sempre uno stralcio della carta aeronautica ENAV (liberamente scaricabili, previa registrazione, dal sito istituzionale, alla sezioni servizi online), con identificazione dell’area di intervento.

stralcio di carta aeronautica ENAV

Se invece nell’area ci sono delle limitazioni speciali, ATZ o altre aree vietate (P, R, …), è importante indicare che cosa significa, in termini di regole del volo (applicate anche ai droni!) e per le operazioni previste, e come si intende procedere per la richiesta della autorizzazioni necessarie (richiesta di NOTAM, penetrazione di area P, …).

Strumenti 1 – Fotografie

Poche righe per elencare le caratteristiche della fotocamera (o delle fotocamere) che userò:

  • dimensioni del sensore;
  • risoluzione (MPixel);
  • ottica fotografica.

Perchè?
Sempre per la chiarezza.

Perchè se il tuo cliente ti dice che si aspettava delle fotografie a 100 Mega Pixel su sensore a Medio Formato gli puoi dire che la tua strumentazione non le fa.
Ma anche perchè se invii delle foto scattate da uno smartphone del 2010, quando invece avevi scritto di usare una reflex Full Frame da 40 Mpixel, hai il dovere di essere preso per le orecchie!

Strumenti 2 – Misure

Visto che la fotogrammetria combina fotogafie e misure di precisione, in questa parte descrivo che strumenti di misura uso, per supportare il processo “structure from motion“.

Parlo del ricevitore satellitare GNSS (tipologia, costellazioni, modalità d’uso – nRTK, base-rover, statico + post processing).

Così come introduco (se serve) la stazione totale per misure di punti inaccessibili a piedi.

Nulla ti vieta di parlare di distanziometri laser o aste di lunghezza nota, se devi modellare qualche oggetto fotografato nelle condizioni controllate di uno studio.

Credo che l’importante sia comunicare il messaggio che la parte topografica non è dimenticata.
È quella più importante, quella che ti permette di dare robustezza al tuo modello tridimensionale.
E siccome non è raro sentire di rilievi fotogrammetrici fatti senza misure di punti di appoggio (GCP) e di controllo (CP) è bene indicare che hai ferri del mestiere!

Questa parte sugli strumenti di misure è importante anche nel caso in cui tu debba fare altri tipi di rilievi.
Se devi fare un monitoraggio di una galleria, scrivere che hai una stazione totale con precisione angolare di 1″ non è per niente superfluo.
Anzi!

Racconta quello che farai in campo

Ora è arrivato il momento di descrivere le tue azioni in campo.

Inizia dal sopralluogo, perchè lo fai e che informazioni ne trarrai.

Poi passa alla programmazione delle operazioni in campo:

  • Gestione di traffico, accessi ed interdizione a zone off limits;
  • Scelta del Ground Sampling Distance (GSD);
  • Missioni di volo automatico o volo manuale del drone;
  • Target artificiali a terra;
  • Ground Control Points;
  • Check Points;
  • Presa fotografica;
  • Misure topografiche.

Non devi fare però la storia “della rava e della fava“.
🙂
È pur sempre un’offerta tecnica.

Non esagerare con il testo oppure il contenuto si diluisce.

Descrivi tutto quanto per fare capire il lavoro che farai, gli sforzi, la programmazione e la cura, ma non farti prendere la mano.
Avrai tutto la spazio della relazione tecnica per arricchire il racconto.
Lo scopo qui è essere chiari e diretti.

Immagine di una missione di volo 3D caricata su Google Earth da Litchi Mission Hub

Elaborazione dati

Se la parte di campo è importante, lo è anche spiegare quello che c’è da fare una volta rientrati in ufficio.
Anche solo per far chiarezza sul processo fotogrammetrico.
E rendere evidente il fatto che la restituzione della fotogrammetria è questione di giorni e non certo di ore.

Io spiego un po’, a grandi linee, come si articolano le fasi di un’elaborazione “structure from motion” e che cosa ne viene fuori.
E scrivo quali sono i software che uso.

L’elaborazione della nuvola di punti è una fase che può portare via un sacco di energie e di risorse.
È spesso sottovalutata ma sono queste ore di editing che ti permettono di generare un DTM (Digital Terrain Model), classificare gli elementi della nuvola ed avere un output (vedi punto successivo) conforme alle richieste.
A volta si usano software altrettanto specialistici, le cui licenze non sono per niente trascurabili.

Credo che sia utile eplicitare anche questo passaggio.

RISULTATI

A questo punto dovresti scrivere che tipo di risultati otterrai (e darai) in output.

La descrizione della restituzione dovrebbe fare scopa con le richieste del (possibile) committente.
Ma potresti integrarla con prodotti che ritieni possano essere un valore aggiunto per lui/lei.

Spiega i prodotti, partendo dal più complesso.

Io inizio con la nuvola di punti, descrivo il formato dei file e metto dei link a delle nuvole di punti online che sono disponibili per la visualizzazione, a titolo di esempio.
Il formato pdf conserva i link esterni!
Con il tempo ho trovato che far vedere una nuvola di punti è mille volte più efficace che provare a descriverla.

Fornisci la nuvola grezza, la nuvola ripulita, la nuvola sottocampionata, la nuvola classificata?
Prevedi di caricarla online per la visualizzazione da remoto?

Può esserti richiesto anche il modello tridimensionale mesh+texture.
Fornirai un file OBJ, un file DAE o un altro formato?
Lo caricherai online per mostrare anche questo da remoto (io uso Sketchfab)?
Che risoluzione avrà la texture?

Passiamo ai dati bidimensionali.

Prima quelli 2.5D.

Darai in output anche un modello digitale di elevazione?
Un DSM o un DTM?
Qual è il passo della griglia del modello digitale?

Ora c’è l’ortofoto.
Che risoluzione ha?
Ne prevedi una nadirale o pensi di restituire anche degli ortomosaici secondo diverse proiezioni?
Quanti?

Se restituisci una planimetria vettoriale dì qualcosa anche su quella.
Qual è la scala di rappresentazione?
Devi fare un piano quotato? Secondo quale maglia saranno restituiti i punti?
Genererai delle curve di livello? Con che equidistanza?

Accuratezza

Non dimenticare di specificare l’accuratezza con cui fornirai i tuoi risultati.

Avevo scritto un articolo sull’accuratezza e sulla precisione che puoi leggere a questo link.
Ma, giusto per scrivere qualcosa anche qui, è un valore che ti dice quanto la posizione di un punto restituito si discosta dalla posizione rilevata in campo.

Dire che restituirai un rilievo con accuratezza di 2 mm, 3 cm o 50 cm è dire tre cose molto diverse fra loro.
È importante che chi legge sappia che cosa aspettarsi.
Perchè sulla base dei tuoi dati potrà o non potrà fare scelte e prendere decisioni legate al suo lavoro specifico.

Non serve essere svizzero in questa dichiarazione.
Se sai che restituirai con confidenza dati a 8 cm, puoi scrivere che la tua accuratezza sarà di 10 cm.
È meglio essere cautelativi, senza stravolgere il risultato.
Non scrivere che fornirai accuratezze millimetriche se fai un rilievo aerofotogrammetrico scattando foto con un Phantom 4 da 50 m di distanza, rilevando le coordinate dei punti di appoggio con un ricevitore satellitare in modalità RTK.
Non ce la puoi fare!
🙂

Georeferenziazione

Ed infine c’è l’informazione sulla georeferenziazione.
Non sempre serve (per me sì, ma so che non è per tutti così).
Comunicare il sistema di riferimento in output al tuo lavoro trasmette consapevolezza su un argomento a tanti un po’ oscuro: quello delle coordinate e dei sistemi di riferimento.

Se non hai ricevuto indicazioni precise, ti consiglio di indicare un Sistema di Riferimento con cui sei confidente e per il quale eviteresti errori di trasformazione (passaggi tra datum) che andrebbero ad inficiare un po’ anche l’accuratezza.
Di default io restituisco i lavoi nel Sistema ETRF2000 (RDN 2008), ma spesso lascio aperta la porta a restituzioni secondo riferimenti indicati dal committente.

 

Sui dati che prevedi di restituire mi sento di fare una considerazione veloce.

Ci sono le esigenze del committente, che devono essere soddisfatte, e poi potrebbero esserci degli extra che scegli di fornire.
Attenzione però a non esagerare.
Non farla fuori dal vaso!
Non fare lo “sborone”!
🙂

Se ti viene richiesto un piano quotato con punti distanti 2 m uno dall’altro e tu proponi anche la nuvola di punti, l’ortofoto, un sacco di sezioni a passo 1 metro, il modello digitale di elevazione e le curve di livello a 20 centimetri, hai esagerato!
Il prezzo per tutto questo è evidentemente più alto rispetto ad un normale piano quotato.
E probabilmente è troppo alto per farti prendere il lavoro.
Sforeresti il budget a disposizione.

Se invece il prezzo è lo stesso di un piano quotato con GNSS nRTK allora permettini di dirti che è un prezzo insostenibile per le prestazioni che offri…

PREZZO E TEMPI

A proposito di prezzo!

A questo punto viene, almeno per le mie offerte, la quantificazione.
Quanto costa.
Quanto ci metto.

Prezzo

Beh, sul prezzo non c’è molto da dire.
O forse qualcosa sì.

Devi scrivere quanto costa tutto quello che hai offerto.

Io lo scrivo in numeri ed in lettere.
Non sono sicuro che abbia senso ma due anni nella Pubblica Amministrazione (ho lavorato in un Ente Parco appen laureato) mi hanno installato nel cervello un po’ di abitudini che fatico a cancellare.
Una è questa!

Una cosa rischiosa nello scrivere cifre e lettere è che, se fai copia/incolla (e puoi farlo!), rischi di non aggiornarne uno rispetto all’altro, creando confusione.
Se vuoi stare tranquillo, usa solo i numeri.

Ma non dimenticarti di specificare se il prezzo:

  • include o esclude oneri previdenziali (io ho il 4% di INARCASSA);
  • include o eslcude l’IVA (e se la esclude a quanto ammonta);
  • include o esclude eventuali spese vive per fare il lavoro (se non le include, specificale).

Tempi

L’aspetto dei tempi è una parte importante ma spesso dimenticata.

Sapere se quello di cui ho bisogno mi sarà consegnato in un giorno, dal termine delle operazioni di rilievo, o in un mese, potrebbe fare una grandissima differenza sulla scelta.
Se il tuo committente ha fretta, può essere disposto a spendere di più, a garanzia di una consegna più rapida.

E, d’altra parte, con questa specificazione puoi evitare di ricevere telefonate tipo: “è tutto pronto?“, dopo due giorni dal rilievo, soprattutto se nel preventivo hai scritto “consegna dopo 30 giorni”.

Io, solitamente, indico i tempi in questo modo:

  • sopralluogo e programmazione delle attività di campo, entro XX giorni dalla data di incarico;
  • le attività di rilievo in campo dureranno XX giorni ed avranno inizio entro e non oltre XX giorni dall’effettuazione del sopralluogo;
  • la restituzione dei dati avverrà entro XX giorni dal termine delle attività di campo.

Puoi aggiungere consegne parziali o qualsiasi altra cosa aiuti il tuo lavoro ed il committente.

Oppure puoi togliere il sopralluogo, se lo hai già fatto.

Insomma modula come preferisci.
Prendi quello che ti scrivo come una linea generale, estremamente personale.

Validità dell’offerta

Anche scrivere questa parte non è banale.
Eppure, nella sua semplicità, potrebbe risparmiarti menate o lavori in perdita.

La frase è questa:
La presente offerta tecnico-economica ha validità XX giorni dalla data del presente documento.

XX può essere 30, 60, 90, …
Vedi tu.

In questo modo rendi il tuo lavoro sostenibile in caso in cui la decisione non sia immediata.

Devo esere sincero, non ho mai avuto contatti che mi richiamassero dopo due anni dall’emissione di un’offerta per fare quel lavoro.
Ma mai dire mai…
Se da qui ai prossimi due anni cambi attrezzatura, aumenti la tua struttura operativa o altro, devi caricare dei costi fissi diversi (probabilmente maggiori) sul tuo prezzo e quel lavoro potrebbe non essere più sostenibile economicamente.

È una sola riga che però può essere d’aiuto!

NOTE TECNICHE

In coda all’offerta inserisco sempre alcune note tecniche che servono a spiegare meglio alcuni aspetti critici del lavoro.

Le tipiche note che metto spesso riguardano:

  • la passività della tecnica fotogrammetrica;
  • il vincolo operativo alle condizioni meteorologiche;
  • eventuali aspetti operativi/normativi legati all’uso di droni.

Anche se è compito deontologico di chi fa il lavoro conoscere i limiti delle tecniche e degli strumenti e non prendere lavori che non può fare, è comunque utile ribadirli.
Sapere che un rilievo aerofotogrammetrico sopra un bosco non restituisce niente se non le chiome degli alberi (e non il terreno che c’è sotto) può essere un’informazione molto utile per chi lo legge (e non conosce la fotogrammetria).

Così come fare presente i limiti nel far volare un drone con la pioggia o scattare fotografie nella Pianura Padana con la nebbia al suolo.

Meglio essere chiari anche su questo!

ESCLUSIONI

Se vuoi evitare che vengano richieste prestazioni ulteriori, piuttosto onerose (in termini di tempo e di risorse), puoi mettere un capitolo specifico sulle esclusioni.

Credo che qui si debba cercare di essere ragionevoli e non blindare il lavoro esclusivamente a quello che è scritto pedissequamente nella descrizione dei servizi.

Se viene richiesta una nuvola di punti extra con una decimazione maggiore della densità, non è ‘sto bagno di sangue!
Il comando Subsample di Cloud Compare lo fa in pochi secondi.
Fallo!

Se invece è richiesto un rendering, beh quello è diverso…

Escludi quello che, oggettivamente, per te e per le tue risorse, è un impegno significativo.

PAGAMENTI

Concorda il modo e i tempi del pagamento.

Sul modo direi che il bonifico ormai è sdoganato e comune ai più.
Ma ce ne possono essere altri.

Sui tempi spendici qualche riga:

  • pagamento anticipato;
  • anticipo + saldo alla consegna;
  • pagamento al termine delle attività di campo, prima della consegna dei risultati;
  • pagamento alla consegna;
  • pagamento a 30, 60, 90 giorni.

Sono tutte scelte opzionabili.

Credo che vadano valutate in relazione al committente.
Ed alle sua abitudini di pagamento ai fornitori.

Io sto dalla parte del pagamento anticipato ma in Italia è pura utopia.

Se fai un preventivo ad una S.p.A. che paga i suoi fornitori a 90 giorni, a meno di situazioni molto particolari, non ha molto senso richiedere il pagamento alla consegna dei dati.
Difficilmente sarai accontentato.

Questo è un argomento che potrebbe aprire un post dentro il post.
Mi fermo prima…
🙂

PREVENTIVO COME ACCORDO TRA LE PARTI

Se gli importi dell’offerta non sono alti (lo so, il concetto “alto” è molto soggettivo), utilizzo il preventivo come “accordo tra le parti”.
Non stipulo un contratto, successivo all’accettazione, e faccio riferimento ai contenuti dell’offerta.

Scrivilo.

 

Ora devi solo mettere la data e la firma.
🙂

 

MI FAI UN PREVENTIVO?

Qualche anno fa, all’inizio del mio cammino in 3DMetrica, ogni volta che sentivo la domanda “Mi fai un preventivo per un rilievo …?” ero felicissimo!
Mi dedicavo con zelo a confezionare offerte tecnico-economiche complete e ricche, con i contenuti che ti ho appena descritto in questo articolo.
Spesso facevo anche i necessari sopralluoghi!

Poi però facendo due conti sui lavori presi, a fronte dei preventivi emessi, mi sono accorto che ci avevo dedicato un mare di tempo.
Ed ho smesso di fare così.

Alcune persone hanno la “sindrome della richiesta del preventivo“.
Chiedono preventivi formali anche per andare a tagliarsi i capelli.
E ne ho incontrati.

Altri chiedono preventivi con doppi fini non proprio nobili: concorrenti (non mi piace come parola ma rende l’idea) che sondano il mercato o altri che prendono i contenuti della tua offerta e li mettono in un loro bando per affidamento servizi

Nel momento in cui sto scrivendo questo post, alla domanda a freddo (cioè da un contatto nuovo e mai incontrato prima): “mi fai un preventivo?“, non mi precipito più a scrivere.

Il tempo è la risorsa più preziosa che abbiano (mi sembra di avertlo già scritto 🙂 ).
Quello di chi legge ma anche quello di chi scrive.

Quello che faccio è farmi spiegare al meglio il lavoro – tramite email, telefonata, supporto di fotografie o di mappe di Google – fare una stima di massima (tendenzialmente in eccesso per ammortizzare tutte le possibile fluttuazioni che derivano dalla specificazione delle attvitià) e scrivere un’email in cui dico:

“Grazie per la richiesta, per quello che ci siamo detti e che ho potuto analizzare, preventivamente, il mio lavoro costa XXXX Euro.
Lo farò usando questa tecnica e ti consegnerò questi dati.
Se il budget che hai a disposizione copre la cifra che ti ho preventivato e se va bene la soluzione tecnica che ti ho proposto, ti posso preparare un’offerta dettagliata e, se puoi, dovrai darmi qualche altra informazione più specifica, per centrare al meglio le tue esigenze”.

Facendo così:

  • dedico poco tempo alle richieste “deboli“;
  • fornisco un’indicazione di massima del prezzo che, a primo impatto, è il dato più rilevante;
  • taglio i “fuori budget” rispondendogli con contezza.

Se chiedi 1.000, a qualcuno che ha un budget 100, è molto probabile che non ti chiederà di fargli l’offerta formale.

Mi è capitato una sola volta.
Ricevetti una richiesta per un rilievo, piuttosto importante, di un promontorio roccioso su una strada.
Alla mia risposta, sulla falsariga di quello che ti ho appena scritto, ne ebbi un’altra in cui mi si diceva che il budget era il 70% della mia proposta.
Sempre informalmente risposi che per quel budget avrei fatto il lavoro riducendo l’area del rilievo alle porzioni più critiche, allegando mappe indicative.
Ottenni una risposta in cui mi si diceva che per procedere alla valutazione ed all’affidamento era necessario un preventivo formale.
Lo feci, con tutti i crismi che ti ho raccontato.
E poi il silenzio…

🙂

Al di là di questo caso, l’approccio informale con indicazione del budget funziona bene e non fa perdere tempo a nessuno.

Se il rapporto va avanti e se non ci sono stravolgimenti di tecniche, aree e restituzioni, è buona norma non superare la cifra iniziale o, eventualmente, ritoccarla al ribasso.

 

 

Spero che questo post possa darti qualche spunto su come affrontare il preventivo di un rilievo topografico.
Ops, di un’offerta tecnio-economica!
🙂

Ci tengo a ripetere che quello che ho scritto è solo la condivisione di quello che faccio.
Non è legge (ci mancherebbe!).
Né una guida rigida.
Anzi!
Mi piacerebbe che potesse diventare uno spunto di discussione.
Se ti va sentiti libero di commentare come preferisci e condividere la tua esperienza.
Sia da redattore che da lettore di preventivi!

 

Grazie per il tuo tempo e per la tua attenzione!

A presto!

 

Paolo Corradeghini

 

P.S. UN FOGLIO DI CALCOLO PER STIMARE IL PREVENTIVO DI UN RILIEVO

Per stimare il costo di un rilievo, anche in fase preliminare informale, utilizzo un foglio di calcolo, piuttosto articolato, che mi sono costruito e che ho aggiustato nel tempo, in base alle esperienze che ho fatto.

Il foglio è disponibile a questo link per i finanziatori di 3DMetrica dal livello “Apro la cassetta degli attrezzi” in su.

Ho scelto di riservare ai finanziatori del materiale extra, per ringraziarli del loro preziosissimo supporto.

 

P.P.S. INFORMAZIONI DI SERVIZIO

Mandami un messaggio o una nota audio su Telegram.
Mi trovi con il nome utente: paolocorradeghini (telegram.me/paolocorradeghini).

Oppure, nella sezione info trovi tutti i miei collegamenti Social Network.

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Usa il box che trovi a destra e nella home page e che dice: “Iscriviti alla Newsletter“.

Ed infine c’è anche il canale You Tube in cui carico video tutorial sull’uso di specifici software per la fotogrammetria e la gestione dei dati tridimensionali.

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Trovi tutte le informazioni e puoi scoprire come fare a questo link.

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Paolo Corradeghini

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2 Comments


marta
8 January 2020 at 10:46
Reply

Complimenti!!
Articolo davvero ben fatto!



    Paolo Corradeghini
    9 January 2020 at 21:23
    Reply

    Ciao Marta,
    grazie mille!

    Paolo

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  • CHI SONO

    Paolo Corradeghini immagine profilo
    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
  • Paolo Corradeghini

    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
    Condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.

    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_Jxzyzr-lAWI In questo video ti condivido come fare ad unire tutti i layer di un progetto di QGIS e salvarli in un unico file di formato Geopackage.
Si usa lo strumento "Package Layer" ed è piuttosto semplice.
Funziona con i vettori ma non con i raster e ti crea una copia dei file non permettendoti un'eventuale sincronizzazione dei layer con database esterni.

Il processo è molto veloce e quindi nella seconda parte del video ti dico qualcosa su: layer, vettori, raster e formati di file associati.
Inoltre ti faccio un confronto tra file geopackage e shapefile da cui spero che emergano i vantaggi di usare un geopackage e del perchè la tendenza generale sia quella di abbandonare gli shapefile.


"Package layer" lo trovi descritto qui: https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/processing_algs/qgis/database.html#package-layers


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica  
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak
Nel video dico, erroneamente, che i Geobreak sono settimanale ma in realtà hanno cadenza mensile!


Se ti va di unirti alle discussioni su QGIS, puoi farlo in questo gruppo Telegram: https://t.me/+ZKm37iQHD083MTRk


Se vuoi prenderti più spazio e tempo per contattarmi i modi migliori per farlo sono questi:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:27 I dati di lavoro
0:53 Package Layer
2:56 Carico il file in QGIS
4:07 Due considerazioni sul processo
5:02 QGIS in Azione
7:46 Che cos'è un layer
8:43 Vettori e Raster
9:36 I formati di file
11:30 Shapefile VS Geopackage
15:43 Perchè ha senso raggruppare i layer
17:22 Gli svantaggi del geopackage
18:26 Non si impacchetta un raster
19:16 Geopackage VS Progetto di QGIS
19:51 Outro
    In questo video ti condivido come fare ad unire tutti i layer di un progetto di QGIS e salvarli in un unico file di formato Geopackage.
Si usa lo strumento "Package Layer" ed è piuttosto semplice.
Funziona con i vettori ma non con i raster e ti crea una copia dei file non permettendoti un'eventuale sincronizzazione dei layer con database esterni.

Il processo è molto veloce e quindi nella seconda parte del video ti dico qualcosa su: layer, vettori, raster e formati di file associati.
Inoltre ti faccio un confronto tra file geopackage e shapefile da cui spero che emergano i vantaggi di usare un geopackage e del perchè la tendenza generale sia quella di abbandonare gli shapefile.


"Package layer" lo trovi descritto qui: https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/processing_algs/qgis/database.html#package-layers


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0:00 Intro
0:27 I dati di lavoro
0:53 Package Layer
2:56 Carico il file in QGIS
4:07 Due considerazioni sul processo
5:02 QGIS in Azione
7:46 Che cos'è un layer
8:43 Vettori e Raster
9:36 I formati di file
11:30 Shapefile VS Geopackage
15:43 Perchè ha senso raggruppare i layer
17:22 Gli svantaggi del geopackage
18:26 Non si impacchetta un raster
19:16 Geopackage VS Progetto di QGIS
19:51 Outro
    Hai ricevuto una nuvola di punti un po' pesante e non sai se il tuo hardware sarà in grado di gestirla?
In questo video provo a darti delle indicazioni su come snellire il dato dentro il software open source Cloud Compare.

Ti faccio vedere:
Come dividere una nuvola .LAS (o .LAZ) in file contigui e più piccoli.
Rimuovere punti dalle nuvole attraverso il "sottocampionamento".
Eliminare parti che non ti interessano con il "ritaglio".
Togliere il rumore con i filtri "SOR" e "Noise".
Riunire tutte le nuvole elaborate in un unico elemento finale, da salvare.

Spero possa essere utile


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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0:00 Intro
1:03 Dividere la nuvola in input
3:20 Metto ordine nel DB Tree
4:34 Sottocampionare le nuvole
7:03 Eliminare parti di nuvole
9:44 Riunire le nuvole in una unica
11:40 Salvare la nuvola finale
12:19 Il progetto CC on Demand
13:26 Lavorare con TXT, PLY o E57
14:36 Rimozione del rumore
16:50 Attenzione alle versioni di CC
17:26 Un pensiero sulle nuvole di punti
18:36 Outro
    In questo video prendo una mappa raster, che non è georeferenziata e, usando QGIS, gli fornisco le informazioni di posizione.

Non ho punti di coordinate note e pertanto mi appoggio alle mappe accessibili online (Google, Bing, OSM, ...) ricercando punti omologhi che vedo nel dato da trattare e nella mappa di riferimento.

Uso il plugin QuickMapServices per sfruttare la base di Google, come riferimento per le coordinate https://plugins.qgis.org/plugins/quick_map_services/
E poi uso il "Georeferenziatore raster (Georeferencer)" per gestire la trasformazione, che può essere una semplice traslazione, una rototraslazione con o senza fattore di scala o trasformazioni con deformazione.
https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/managing_data_source/georeferencer.html

Nella seconda parte del video approfondisco un po' di più il funzionamento dello strumento di georeferenziazione, analizzando gli errori residuali, le varie tipologie di trasformazione ed i metodi di ricampionamento dell'immagine trasformata.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
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Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
0:52 QuickMapServices
1:38 Il dato da lavorare
1:58 Georeferenziatore raster
2:39 Scelta dei punti omologhi
4:27 Le informazioni di georeferenziazione
5:18 Avviare la trasformazione
6:33 QGIS in Azione e GTER
8:42 Salvare i GCP
10:36 Errori e dati di trasformazione
13:02 Ottimizzazione della trasformazione
14:47 La tipologia della trasformazione
17:47 I risultati delle trasformazioni
20:19 I metodi di ricampionamento
22:17 Altre impostazioni
23:39 Outro
    In questo video ti racconto come dividere una linea in parti uguali.
Utilizzo il plugin "Qchainage" per creare punti equidistanti lungo la linea e, successivamente, il plugin "Split lines by points" per dividere effettivamente la linea in features che hanno tutte la stessa lunghezza.

Nella seconda parte invece approfondisco un po' di più il funzionamento e le opzioni del plugin "QChainage".


Qchainage docs: https://plugins.qgis.org/plugins/qchainage/#plugin-about
Split Lines by Points - di cui ringraziamo l'autore Giulio Fattori - docs: https://plugins.qgis.org/plugins/SplitLinesByPoints/#plugin-about 


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/


Se ti va di unirti alle discussioni su QGIS, puoi farlo in questo gruppo Telegram: https://t.me/+ZKm37iQHD083MTRk


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Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:24 Il plugin QChainage
2:02 Il plugin Split lines by points
3:35 Controllare i risultati
4:56 QGIS in Azione
6:54 Suddisione in lunghezza prescelta
7:50 Lavorare con un layer di punti
8:50 Editare sulle features di una linea
10:20 Le altre opzioni di QChainage
10:58 Le ultime note tecniche
13:32 Outro
    Quanto è accurato il rilievo fatto con uno SLAM low cost?
Te ne parlo in questo video in cui uso lo strumento @XGRIDS LixelKity K1 in un ambito urbano misto, per un'acquisizione con lo scopo di analizzare l'attendibilità della nuvola di punti 3D.

Nella prima parte del video c'è il rilievo in campo organizzato in:
1. preparazione del rilievo e individuazione dei punti di controllo;
2. rilievo GNSS dei punti a terra;
3. acquisizione SLAM.

Nella seconda parte ti condivido l'elaborazione dei dati (e la scelta delle impostazioni nel software di calcolo - Lixel Studio) oltre a fare un'analisi quantitativa dell'accuratezza della nuvola.
Questa si basa sul confronto tra le coordinate di punti discreti misurate in campo e la loro posizione tirata fuori dalla nuvola di punti dello SLAM.

I risultati sono interessanti!

È importante però distinguere accuratezza e qualità della nuvola SLAM ed allora ti condivido anche qualche considerazione su questo secondo aspetto.

Spero che possa essere interessante ed una utile integrazione al primo video che ho condiviso sulle applicazioni di questo strumento che trovi qui: https://youtu.be/MvGOkd_Q5vo

P.S.
In merito ad un problema di visualizzazione in tempo reale della nuvola di punti su smartphone è notizia recente (talmente recente che non sono riuscito ad inserirla nel video!) che a fine Agosto uscirà una nuova versione dell'app "Lixel Go", che supporterà i processori Samsung Exynos e la nuvola sarà visibile anche da smartphone Samsung che montano questo tipo di processore.


*LO SPONSOR*
Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


*I DATI*
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti di questo video, a questo link: https://bit.ly/3IZVEbl


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.

Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

I modi più veloce per contattarmi sono questi:
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Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
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*SE TI VA, PUOI SUPPORTARMI*
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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:35 Il video precedente
1:35 Lo sponsor
3:11 L'ambito operativo
6:26 I punti a terra
11:21 La misura GNSS dei punti
13:11 Il rilievo SLAM
18:22 Consigli per usare lo SLAM
22:59 La durata del rilievo
25:06 I dati elaborati
29:13 I parametri di elaborazione
39:09 Analisi dell'accuratezza
49:07 Analisi della qualità
58:43 Classificare la nuvola SLAM
1:00:31 Le facciate dei fabbricati
1:03:23 La presenza di acqua
1:04:47 La planimetria 2D
1:08:17 Outro
    Tra tutti gli strumenti del Geomatico, gli SLAM sono quelli che (nel momento in cui pubblico questo video - Luglio 2025) stanno vivendo un momento decisamente vivace.

Il mercato è attivissimo, ci sono diversi produttori che propongono le proprie soluzioni e stanno arrivando sistemi che sono caratterizzati da avere un prezzo inferiore rispetto ai primi prodotti o, comunque, agli SLAM di alta fascia.

In questo video ti racconto una delle soluzioni SLAM "low cost" attualmente disponibili in commercio: @XGRIDS  LixelKity K1 (https://xgrids.com/lixelk1)
Come altri suoi competitor sfrutta il sensore LiVox (MID360) attorno al quale costruisce un'unità completa di batterie, camere, sensori e (opzionale) modulo GNSS RTK.

Ti condivido le caratteristiche dell'hardware, le cose che si fanno in campo con l'app di acquisizione, LixelGo, per dispositivi mobili, Android e IOS, e il software di elaborazione dati Lixel Studio.

Nella seconda parte del video ti racconto poi un po' di esperienze che ho avuto con il K1, avendolo portato in diverse situazioni e ambiti: edifici, residenziale indoor, centro storico, ambito fluviale e boschi.

Ed infine ho fatto anche un confronto con i miei strumenti: un laser scanner statico ed un altro SLAM.

Spero che possa essere un video utile per aiutarti a capire se una soluzione di questo tipo può fare al caso tuo oppure no.
E spero che possa anche essere un'occasione per aprire una discussione, condividendo le proprie esperienze, legate al mondo SLAM: ne hai uno? di che tipo? ne hai provato qualcuno? in che ambito lavori? hai ricevuto dati presi da uno SLAM? ...
Se ti va di partecipare i commenti sono a tua disposizione.
Grazie!


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


I DATI
Se ti interessa scaricare qualche nuvola di punti, tra quelle che ho condiviso nel video, lo puoi fare sempre attraverso questo link: https://bit.ly/44uzrKW
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare tutte le nuvole di punti e lo puoi fare attraverso questo link: http://bit.ly/44OCuMG


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
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0:00 Intro
0:28 Lo sponsor
1:54 Il mercato SLAM
4:05 SLAM low cost?
5:54 Le caratteristiche del K1
10:52 La scansione in campo
13:32 Il software Lixel Studio
17:25 I dati elaborati
24:00 Esperienze dal campo
26:16 Ambito residenziale outdoor
30:13 Un appartamento indoor
36:42 Le strade di un centro storico
43:55 Un ambito fluviale
55:23 Rilievo nel bosco
59:46 Dati grezzi VS dati elaborati
1:05:04 K1 e scanner statico
1:11:22 K1 e altro SLAM
1:19:21 K1 - un sistema completo
1:20:24 Gaussian Splatting e Lixel Cyber Color
1:28:39 Considerazioni finali
1:39:41 Outro
    Arrivati alla fine di questo percorso sui sistemi di riferimento ti condivido l'ultimo video in cui ti racconto che cos'è un Datum Geodetico.

È un concetto che si può scambiare con quello di Sistema di Riferimento e, se per Sistema di Riferimento intendi "regole condivise" allora in effetti sono due cose piuttosto vicine.
Ma se per Sistema di Riferimento intendi "semplicemente" Latitudine o Longitudine o Est e Nord, allora il Datum ha molto di più.

E poi ti dico come si fanno a distinguere tutti i Datum Geodetici che sono in uso per la nostra Terra.
E sono tanti.
Si usano i codici EPSG.
Te ne parlo qui e ti condivido le risorse online riguardo a questi codici oltre a dirti come sono catalogati i Datum che si sono succeduti in Italia, attraverso una nota ufficiale dell'IGM.

Spero che questo video ti sia utile e spero che l'intero percorso sui Sistemi di Riferimento (e sulle coordinate) abbia contribuito ad aggiungere anche solo un pochino di valore in più rispetto alle tue conoscenze su questo tema.

Grazie del tuo tempo!


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
13 - Proiezioni cartografiche: https://youtu.be/YETsGOCncJ8
14 - Datum Geodetici e Codici EPSG: https://youtu.be/31asvAltEUM


Se vuoi supportare questo percorso, puoi condividere questo video con chi pensi possa esserne interessato.
Se vuoi aiutarmi puoi usare i commenti per darmi indicazioni su temi da trattare, cose rimaste oscure, suggerimenti sul taglio e sui contenuti dei video.
Ogni indicazione e critica costruttiva sono preziose.


Questo video è supportato da  @GterGeomatica 
Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto sul corso "Posizionamento GNSS con software open source" che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/


Puoi fruire di tutto il percorso senza pubblicità di YouTube, introduzioni e code ai video di ogni tappa acquistandolo qui: https://hotm.art/snLBlvR
Se sei un finanziatore di 3DMetrica, il link per acquistarlo è questo: https://tinyurl.com/mt3btaw3


Vorrei provare a creare una piccola comunity attorno a questo tema.
Se ti va puoi unirti a questo gruppo Telegram
https://t.me/+PrmaNiPK79FkOGVk


Se vuoi prenderti più spazio e tempo per contattarmi i modi più veloce per farlo sono questi:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
4:23 Lo sponsor
6:37 Il Datum Geodetico e i suoi ingredienti
17:26 Tipi di Datum
20:25 I Datum in Italia
23:14 Trasformazioni tra Datum
25:13 I codici EPSG
28:51 epsg.org
34:51 epsg.io
39:35 I codici EPSG in QGIS e Convergo
42:58 I codici EPSG in Italia e la nota IGM
51:07 La fine del percorso
52:47 Outro
    Qualche tempo fa ho condiviso un video che parlava di droni, di posizionamento GNSS RTK e dell'antenna DJI DRTK3.
Sono venute fuori alcune domande su temi che non avevo trattato e allora pubblico questo nuovo contenuto per provare a rispondere.

Ecco i temi:
1. Misura con palina inclinata con l'antenna DRTK3;
2. Assegnare le coordinate alla DRTK3 quando lavora come base (anche in assenza di connessione dati);
3. Compatibilità tra DRTK3 e droni DJI Enterprise un po' più vecchiotti (Matrice 300, Mavic 3 Enterprise, ...)
4. Qual è il sistema di riferimento del posizionamento GNSS RTK
5. Qual è la precisione del posizionamento RTK del drone
6. Acquisizione statica e post processing di dati grezzi


N.B.
Il codice sconto che leggi nei primi minuti del video e che ti permette di risparmiare il 10% sull'acquisto di prodotti DJI Enterprise presso lo store di Personal Drones è sbagliato.
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0:00 Intro
0:29 Lo sponsor
1:39 Misura inclinata
5:31 Assegnare coordinate alla DRTK3
10:45 Quota ellissoidica e ortometrica
13:38 Compatibilità con Matrice300 e Mavic 3 Enterprise
15:50 Sistema di riferimento RTK
18:19 La precisione dell'RTK
25:33 Acquisizione statica con DRTK3
25:53 Outro
    Se vuoi rappresentare le informazioni relative a punti della superficie terrestre su un piano ti scontri con un problema piuttosto ingombrante: la terra non è piatta e neppure la superficie che la approssima (l'ellissoide) ma lo è il piano su cui vuoi disegnare.

Questo è IL problema della cartografia e, a meno di situazioni particolari, non è superabile se non facendoci pace ed accettando dei compromessi.

In questo video di parlo di cartografia, di proiezioni cartografiche, di Mercatore, di Gauss e di Boaga, oltre che a condividerti quello che è successo in Italia e che usiamo attualmente per la rappresentazione cartografica.


La bibliografia di questo video è questa:
C. Monti - La Cartografia Moderna;
A. Riggio, R. Carlucci - Topografia di Basa;
A.M. Manzino - Quaderni di topografia Vol. 1
R. Cannarozzo, L. Cucchiarini, Meschieri - W. Misure, rilievo, progetto Vol. 2
C. Pigato - Topografia Vol. 2


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
13 - Proiezioni cartografiche: https://youtu.be/YETsGOCncJ8
14 - Datum Geodetici e Codici EPSG: https://youtu.be/31asvAltEUM


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Se vuoi aiutarmi puoi usare i commenti per darmi indicazioni su temi da trattare, cose rimaste oscure, suggerimenti sul taglio e sui contenuti dei video.
Ogni indicazione e critica costruttiva sono preziose.


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0:00 Intro
3:30 Lo sponsor
5:07 Verso la rappresentazione piana
8:59 Il problema della cartografia
11:30 Sviluppare un cilindro e un cono
13:09 Le deformazioni
19:35 Tipologia di proiezione
23:32 La proiezione di Mercatore
28:06 La proiezione UTM (di Gauss)
33:48 I fusi di proiezione
38:58 La struttura del sistema UTM
45:12 Da coordinate geografiche a piane
47:25 La cartografia italiana
51:29 La proiezione di Gauss-Boaga
56:20 Fuso Ovest e fuso Est
1:01:21 La cartografia attuale UTM
1:04:46 Convergo e le proiezioni
1:06:07 Tasformazioni e conversioni
1:08:25 Convergo e i fusi
1:10:48 Fuso Italia e Fuso 12
1:13:54 Outro
    Che cosa succede ad un sistema di riferimento quando smette di essere il riferimento ufficiale per una nazione?
Decade, ma la transizione verso il nuovo non può essere breve.
È necessaria e può durare anni.
In Italia sono quasi 15 anni che stiamo passando da Roma 40 a ETRF2000.
:)

Nella coesistenza, all'interno dello stesso territorio, tra due sistemi di riferimento è necessario che si definiscano delle modalità per passare da uno all'altro, convertendo le coordinate dei punti.

Te ne parlo in questo video, raccontandoti di rototraslazioni, delle trasformazioni di Helmert, delle formule di Molodenskji e del lavoro dell'IGM che in Italia ha definito le griglie di trasformazione (grigliati) da usare all'interno di software specifici.

Ti mostro come funziona il software Convergo, dove trovare i grigliati IGM, come sfruttare servizi online per fare conversioni (PLANIMETRICHE) senza acquistare i grigliati ed un tool per convertire coordinate in tutto il mondo.

Alla fine poi affronto anche il tema del WGS84 che torna sempre fuori in ogni conversazione in cui si parli di Sistemi di Riferimento!
:P


La bibliografia di questo video è questa:
R. Maseroli - Geometrie della Terra


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
14 - Datum Geodetici e Codici EPSG: https://youtu.be/31asvAltEUM


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0:00 Intro
3:17 Lo sponsor
4:46 La fine di un sistema di riferimento
11:08 La rototraslazione
18:52 L'importanza dei punti doppi
22:41 Le trasformazioni di Helmert
27:19 Le formule di Molodenskji
29:44 Le trasformazioni in Italia
37:00 Il progetto Verto di IGM
44:45 Trasformazioni con EPN
48:09 Trasformazioni tra ITRF
49:34 Il software Convergo
56:23 I grigliati IGM
1:00:52 Conversioni con Verto On Line
1:06:48 Conversioni globali con TWCC
1:09:08 WGS84
1:21:04 La precisione
1:24:25 Outro
    Il sistema di riferimento ufficiale italiano è l'ETRS89, la sua materializzazione è l'ETRF2000 e l'epoca a cui sono riferite le posizioni delle stazioni delle Rete Dinamica Nazionale che lo realizza è l'anno 2008.

In questo video prosegueo il percorso sui sistemi e, finalmente, arrivo a raccontarti come si è arrivati all'attuale riferimento italiano, ufficializzato dal DPCM del 2011, partendo dall'ETRF89, passando per la rete IGM95 (che ne è un raffittimento) per arrivare alla Rete Dinamica Nazionale (necessaria per soddisfare le esigenze del rilievo GNSS nRTK) ed alla situazione attuale.

Spero possa esserti utile!


La bibliografia di questo video è questa:
R. Maseroli - Geometrie della Terra
L. Baratin, V. Grassi - Topografia


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02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
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11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
13 - Proiezioni cartografiche: https://youtu.be/YETsGOCncJ8
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0:00 Intro
3:15 Sponsor
5:37 Un breve recap
7:51 ETRF89 e misure GPS
10:13 IGM95
26:33 L'impulso del nRTK
33:55 La Rete Dinamica Nazionale
40:46 ETRF2000
43:56 Il monitoraggio della rete
53:36 Informazioni sulla RDN
55:13 I punti IGM95
59:42 I vantaggi della RDN
1:08:27 Reti di stazioni permanenti
1:11:54 Outro
    Ti racconto il lavoro dietro ad un rilievo di una frana.
Si tratta di un versante, piuttosto acclive ma non super esteso, in cui si trova un'area in erosione che alimenta la discesa di materiale incoerente verso valle.

La zona è in parte vegetata ed al momento del rilievo (Aprile) le piante si stavano risvegliando dopo il letargo invernale ma la situazione era ancora ok per acquisire informazioni del terreno al di sotto delle chiome.

Ho usato un approccio integrato:
Lidar montato su drone per il rilievo generale del versante e la definizione di topografia e morfologia del terreno;
Fotogrammetria da UAV per l'ortomosaico generale e per caratterizzare nel dettaglio la nicchia di distacco della frana (cosa che il Lidar non riesce a fare benissimo);
Appoggio topografico con antenna GNSS RTK;
Scansione laser per poter verificare l'output in parti dell'area in cui mi era impossibile andare a mettere target e fare misure di controllo.

Alla fine della parte di campo ti condivido anche i risultati con qualche pensiero e considerazione durante alcune fasi dell'elaborazione.

Spero possa essere interessante.


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0:00 Intro
0:44 La logistica
1:56 Lo scopo del lavoro
3:29 L'approccio operativo
5:19 L'appoggio topografico
7:28 Il rilievo Lidar
11:58 Fotogrammetria per l'ortomosaico
15:09 Fotogrammetria di dettaglio
17:55 Scansione laser 3D
19:46 Elaborazione dati
20:29 Il dato Lidar
28:15 Le informazioni del terreno
32:43 Il controllo dei dati
46:12 Il dato fotogrammetrico M300 e P1
51:29 Un problema sulla quota
55:26 Il dato fotogrammetrico del Matrice4E
1:01:49 L'integrazione dei dati
1:08:35 Output
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