Se hai sentito parlare di georeferenziazione e non sai se ci sono rimedi naturali per curarla, continua a leggere!
🙂
L’enciclopedia Treccani dice che la georeferenziazione è la tecnica di attribuzione di coordinate geografiche a un oggetto grafico, usata nelle procedure di cartografia computerizzata e nella costruzione di basi cartografiche digitali.
Facendola ancora più facile e calandoci nella pratica, la georeferenziazione è dire ad un rilievo qual è il il suo posto sulla superficie terrestre.
Si tratta quindi di una procedura esclusivamente digitale che si fa su file raster (immagini) e vettoriali.
Parlare di georeferenziazione senza parlare di Sistemi di Riferimento è un po’ come andare in bicicletta senza pedali, ma siccome non voglio rischiare la confusione (mia che scrivo e tua che leggi) ti parlerò meglio dei sistemi di riferimento in un altro articolo.
Rispondo ad alcune domande dirette che mi sono state fatte su questo argomento (e ad altre che ho inventato io).
A che cosa serve la georeferenziazione?
Serve per sapere in maniera precisa dov’è un rilievo topografico sulla superficie terrestre.
E perchè mi dovrebbe interessare sapere dov’è un rilievo sulla superficie terrestre?
Perchè se lo vuoi inserire all’interno di una carta georeferenziata come, ad esempio, una C.T.R. Regionale, la procedura è immediata (in tanti CAD c’è il fantastico comando incolla sulle coordinate originali o una sua variante analoga).
Ma non me ne frega niente di inserire il rilievo in una C.T.R. Non lo farò mai. Quindi?
Mai dire mai! Comunque metti che tra un po’ di anni dovrai fare un rilievo di una zona vicino a dove hai già lavorato o progettato, se i dati topografici che hai a disposizione sono georeferenziati, non diventerai matto a cercare di metterli insieme tramite punti comuni.
Ok, ho capito, ma è proprio così importante avere un rilievo georeferenziato se tanto posso spostare gli oggetti in Autocad dove mi pare?
Anche se georeferenziare un oggetto è un processo che si porta dietro alcuni errori è sicuramente più preciso che non spostare manualmente vettori o immagini in Autocad, soprattutto se non sei sicuro sul dove spostarli
Ma se mi arriva un rilievo non georeferenziato che cosa devo fare?
Se il topografo non può aiutarti georeferenziandolo per te, ti tocca procedere autonomamente. Dovrai cercare una mappa che comprenda l’area del rilievo e da cui tu possa sapere le coordinate. I primi strumenti che mi vengono in mente sono le carte tecniche regionali. Non dovrai comprare niente, ti basterà andare sul geoportale della regione di riferimento (ad esempio qui c’è quello Ligure), trovare l’area del rilievo, ricercare punti comuni tra rilievo e carta, interrogare le coordinate e trasportare il file del rilievo sui punti noti. Purtroppo non è così semplice riuscire a trovare punti omologhi, specialmente se il rilievo è molto dettagliato (ad esempio 1:500) e la carta a larga scala (1:25.000). Alla brutta potresti usare anche Google Earth. Google sta aggiornando costantemente i propri database con definizione sempre crescente. Potresti trovare l’area del tuo rilievo, se è vicino ad un centro urbano, rappresentata con buon livello di dettaglio, e con gli strumenti a disposizione puoi interrogare la mappa alla ricerca delle coordinate. E’ tutto un po’ brutale ma va detto che spetta al topografo fornirti un rilievo georeferenziato.
Quindi per georeferenziare uso latitudine e longitudine?
No, per una georeferenziazione corretta si devono usare coordinate piane. Te ne parlerò insieme ai sistemi di riferimento, qui ti dico solo che latitudine e longitudine sono coordinate geografiche (più o meno sono angoli misurati a partire dal centro della Terra) mentre le coordinate piane sono una X ed una Y (misurate in metri) che identificano punti sulla proiezione della superficie terrestre su un piano. Comunque: No latitudine/longitudine, Si X/Y (o Nord/Est).
Si possono georeferenziare solo disegni vettoriali?
No, anche un’immagine può essere georeferenziata. Puoi fare una scansione di un estratto di mappa cartaceo, di un’ortofoto aerea un po’ datata, oppure tirare fuori un’immagine da un file pdf e fare la georeferenziazione. Lavorare sulle immagini però non è immediato e bisogna affidarsi a software GIS che hanno al loro interno degli algoritmi per trasformare un file da semplice immagine ad immagine + informazioni di posizione. Altro argomento per prossimi articoli.
Ora sai qualcosa in più sulla georeferenziazione…
Sai che non è una malattia, che non morde, che non brucia e che non sporca!
Spero di averti dato delle informazioni utili, che ti possano aiutare nel tuo lavoro e che ti permettano di capire perchè chiedere al topografo che incaricherai di fare un rilievo, di restituirtelo georeferenziato: i pro sono decisamente di più dei contro.
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A presto!
Paolo.
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7 Comments
Buongiorno Paolo,
in Merito ad un rilievo Gps nel file che scarico trovo le seguenti coordinate
PN100,N 5056253.5132,E 471209.5284,EL332.9217,–CH
PN101,N 5056313.5925,E 471412.2598,EL332.5768,–CH
(UTM WGS84 – Zone 32)
Inserendo le coordinate in autocad la distanza è di 211,45m.
Stesso risultato con software topografico optando per il calcolo con “sistema di coordinate cartografiche”.
Se elaboro il rilievo Gps con baseline sul punto 100 con sistema locale la distanza è di 211,54m.
La distanza reale sul posto (verificata con ST) è di 211,53m.
Dovendo dare il rilievo georeferenziato sulle coordinate WGS84 avrei un errore di 9cm. Qual’è il metodo corretto per georeferenziare il rilievo?
Ciao Matteo,
non potendo “vedere” concretamente i dati non sono sicuro di poterti dare una risposta affidabile.
Mi pare però che il problema possa risiedere nella misura della distanza.
I dati che ottieni dalla misura della baseline e da quello della stazione totale sono paragonabili e sono, a tutti gli effetti, misure 3D.
CAD e software topografico, che immagino si appoggi anch’esso ad un interfaccia CAD, potrebbero effettuare una misura 2D.
I due punti hanno una differenza di elevazione di 45 cm e potrebbe essere compatibile con lo scarto di 9 cm che ottieni (più sono distanti e minore dovrebbe essere lo scarto).
Ti direi quindi di verificare se il CAD effettua effettivamente una misura 2D e, se sì, di provare a verificare la distanza 3D tra i punti.
Spero di essere riuscito ad aiutarti.
Ciao Matteo!
Paolo
Ciao,
in realtà le misure che ho indicato sono tutte in 2D. le coordinate wgs84 sono quelle leggibili dal file rw5 del gps. dovrei, forse, applicare un coefficiente per arrivare ad avere le wgs84 con distanza tra punti che corrispondano precisamente alla distanza reale?
Ciao Matteo,
in che modo hai rilevato le coordinate GPS in campo?
Hai usato un ricevitore rover collegato a basi fisse, oppure hai usato un sistema base-rover?
Oppure, ancora, hai fatto post processing di dati grezzi?
Il sistema di riferimento dell’acquisizione GPS in campo è importante per provare a capire le differenze che hai registrato in campo…
A presto!
Paolo
Ciao Paolo,
ho utilizzato un ricevitore rover collegato alle basi fisse SPIN GNSS Piemonte-Lombardia, in modalità RTK.
Ciao Matteo,
le basi della rete SPIN restituiscono le coordinate nel sistema di riferimento ETRF2000 – RDN2008.
Ed in formato geografico (latitudine e longitudine + quota ellissoidica).
Quindi il passaggio tra sistemi di riferimento si porta dietro, inevitabilmente, degli errori.
Lo stesso ellissoide di riferimento tra i due sistemi è diverso, in un caso WGS84 e nell’altro GRS80.
Credo che le discrepanze possano proprio collegarsi a questi aspetti…
Hai provato a fare verifiche sulle distanze senza cambiare sistema di riferimento?
Ed hai usato i grigliagi IGM per la gestione del dato misurato (soprattutto la quota)?
Ciao!
Paolo
Ciao Matteo,
Ho fatto un rilievo in modalitaà base-rover, come posso georeferenziare in maniera analitica il tutto. Considera che ho battuto degli spigoli di edifici presenti, ma non ho rilevato nessun punto di coordinate note.