I droni si possono usare per ispezionare le opere paramassi lungo un versante e vedere se ci sono elementi strutturali danneggiati o reti da svuotare.
Si può fare sia per reti di placcaggio in aderenza che per barriere elastoplastiche, che intercettano i massi in rotolamento (come per questa foto).
Il piano di manutenzione di un’opera (e delle sue parti), un documento del progetto esecutivo, potrebbe integrare l’uso degli APR nei programmi di controllo periodico.
In casi complessi per l’accessibilità è sicuramente più economico che fare una pista di accesso diretto.
Queste strutture sono sempre in zone difficilmente accessibili.
Ed i controlli richiesti sono tanti.
Puntoni, grilli, piastre, morsetti, funi metalliche…
Corrosione, rotture, strappi…
Da terra e da punti accessibili si può vedere qualcosa, ma non tutto.
Un drone con sensori ottici performanti rendono un lavoro di questo tipo (per altro ripetuto nel tempo) piùà veloce e più sicuro.
Qui sopra sono a Manarola – Riomaggiore (SP) – nel Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Ho scattato questa fotografie con il drone DJI Phantom 4 Pro durante un sopralluogo preliminare in un’area dove avrei fatto un rilievo aerofotogrammetrico.
Il versante è caratterizzato da fenomeni di caduta massi e le barriere della foto servono per proteggere la passeggiata sottostante, la Via dell’Amore.
Per le opere paramassi i controlli e le manutenzioni sono davvero importanti per conservare l’efficienza funzionale e di difesa!
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