Pulire una nuvola di punti da rumore, sporco e punti doppi

26 Ottobre 2019
nuvola di punti fotogrammetria oggetto di pulizia

In questo articolo ti parlo di 3 strumenti che il software open source Cloud Compare ti mette a disposizione per pulire una nuvola di punti da sporco, rumore e punti doppi.

Sono:

  • Remove duplicate points;
  • SOR Filter;
  • Noise Filter.

PULIRE UNA NUVOLA DI PUNTI (fotogrammetrica)

Il rilievo fotogrammetrico non finisce con la generazione della nuvola di punti densa.
C’è di più!

Se ottieni in output una nuvola perfetta, già pronta da usare per estrarre, correttamente, tutte le informazioni che ti servono (sezioni, modelli digitali di elavazione, curve di livello, …), scrivimi assolutamente!
Mi interessa tantissimo sapere come fai!

Tutte le mie nuvole fotogrammetriche hanno bisogno di un po’ di lavoro per:

  • togliere parti in eccedenza che non riguardano l’area effettiva del rilievo;
  • eliminare punti che non c’entrano niente, ma che sono stati generati dal software di fotogrammetria;
  • distinguere punti del terreno da vegetazione ed altre cose a terra (auto, edifici, …).

Quanto lavoro serve?
Beh, dipende dalla complessità e della qualità/bontà della nuvola.
Da qualche mezz’ora (nei casi più piccoli, semplici e fortunati) a molte ore (quando è tutto difficile ed il dato in output deve essere curato maniacalmente).

In questo articolo ti parlo di come affrontare il secondo dei tre punti che ti ho elecanto qui sopra.

SPORCO, RUMORE E PUNTI DOPPI

Sporco e rumore sono formati da punti di una nuvola che sono stati elaborati, e generati dal software di fotogrammetria, ma che non rappresentano niente di fisicamente presente a terra (o sull’oggetto del rilievo) al momento dell’acquisizione delle foto.

Vanno tolti.
Sono “errori di produzione”.
Ed a volte possono essere anche pericolosi!

Infatti, se tracci l’inviluppo dei punti di una sezione (ne avevo parlato un po’ in questo articolo), estratta da una nuvola di punti con tanto rumore, c’è il rischio concreto che la polilinea del profilo passi per i punti di sporco e fornisca una rappresentazione sbagliata.

I motivi per cui ti ritrovi ‘sta roba tra i piedi sono vari.
Te ne elenco qualcuno:

  • elaborazione di bassa qualità della nuvola di punti densa, nel software di fotogrammetria;
  • niente filtro durante la generazione della nuvola, sempre nel software di fotogrammetria;
  • condizioni di illuminazione particolari durante la presa fotografica (il flare – il bagliore in una foto dovuto al controsole – tende a dare parecchio sporco in output);
  • oggetti complessi con elementi disposti su più piani (un traliccio di un elettrodotto dell’alta tensione);
  • fotografie frontali (o comunque non nadirali) di oggetti su sfondi “problematici“ (il cielo, una collina verdeggiante, …).

Il processo fotogrammetrico poi non può fare altro che trattare quello che trova nelle immagini.
Fa del suo meglio, ma oltre un certo limite proprio non ce la fa!

Il principio “passivo” dell’elaborazione fotogrammetrica è responsabile anche della presenza, in una nuvola, dei punti doppi.
Sono punti distinti che hanno, praticamente, le stesse coordinate (x,y,z).
Sono, di fatto, sovrapposti, e la loro presenza non aggiunge nessuna informazione utile alla nuvola di punti.
Anzi, se sono tanti, la appesantisce!

La misura laser scanner è meno affetta da questi problemi.
Il principio di misura “attivo” riduce parecchio sporco, rumore e punti doppi.
Non sono un esperto di laser scanner ma la nuvola generata al termine delle scansioni dovrebbe essere più pulita della nuvola fotogrammetrica dello stesso oggetto.
Se usi il laser scanner puoi venirmi in aiuto su questo tema!
🙂

Un discorso diverso vale invece per la misura LiDAR in movimento: LiDAR da UAV e su dispositivi inerziali (zaini).
Lì di rumore e di sporco da togliere ce n’è di più…

TRE STRUMENTI AUTOMATICI

Dopo averti detto che cos’è lo sporco ed il rumore in una nuvola di punti, ti faccio vedere come puoi toglierli con tre semplici strumenti che il software Cloud Compare ti mette a disposizione:

  • Remove duplicate points – Rimuovi i punti doppi;
  • SOR Filter – Filtro di rimozione statistica degli Outlier (non mi viene proprio una parola italiana corretta per tradurre outlier);
  • Noise Filter – Filtro di riduzione del rumore.

Come spesso succede, ti devo dare una notizia buona ed una mena buona.

Iniziamo da quella buona.

Tutti e tre i tool sono automatici.
Sono veloci e non richiedono azioni lunghe e ripetitive da parte tua.

Ed ora quella meno buona.

Non sempre funzionano al 100%.
Non aspettarti che alla fine del processo automatico di pulizia la tua nuvola sarà perfetta.
Non lo sarà.
Qualcosa sarà rimasto fuori.
E sarà necessario il tuo intervento manuale.
In ogni caso, la gran parte del lavoro l’avranno fatto i tre ragazzi che ora ti presento.

TOGLI I PUNTI DOPPI – REMOVE DUPLICATE POINTS

Il comando Remove Duplicate Points fa una cosa semplice: riduce il numeo dei punti di una nuvola affinchè essi non siano più vicini di una distanza minima.
Attento però a non usarlo per alleggerire la nuvola di punti perchè la ritieni troppo numerosa.
Per quello è bene usare gli algoritmi del comando Subsample a Point Cloud.
Funzionano molto meglio!

Remove Duplicate Points va scelto proprio per fare quello che dice il suo nome: togliere i punti che, di fatto, sono sovrapposti ed alleggerire così la nuvola, eliminando informazioni che non servono a niente.

Lo trovi in Tools – Other – Remove Duplicate Points.

È il più semplice dei tre strumenti di questo articolo.
Ed il primo che “faccio girare” su una nuova nuvola da trattare.

Al suo avvio ti compare una finestra dove devi scegliere una cosa sola: la minima distanza tra i punti nella nuova nuvola elaborata (Minimun distance between points).

Remove Duplicate Points Tool

Cloud Compare ti propone, di default, un valore molto, molto basso.
Da ingegnere, legato ai numeri “pratici”, mi verrebbe da dire “assurdo” e senza senso.
In realtà però, pensando a come lavora l’algoritmo ed ai suoi scopi, un senso ce l’ha.

Se la minima distanza fosse nulla, il processo potrebbe non funzionare in maniera efficace.
E poi lo “0” non è un valore che i filtri ed i processi automatici amano molto.

Un valore così basso (che è, praticamente, zero) ti assicura che saranno tolti sia i punti doppi, effettivamente sovrapposti, che quelli vicinissimissimi!

Ti consiglio di dare una chance a questo comando con le impostazioni di default.

Nel mio caso, dalla nuvola che ho trattato per estrarre questi screenshot, sono spariti circa 1.200.000 punti (quasi il 10% del totale)!
Niente male!

Nuvola di punti prima della rimozione dei punti doppi

Nuvola di punti a cui sono stati rimossi i punti doppi

Aumentando la “minima distanza …” i punti rimossi tenderanno ad aumentare.
Lascio a te le prove sul tuo caso specifico (ogni nuvola è diversa dalle altre).
Ti avverto solo di non “forzare” troppo la mano con i decimali, rischiando di togliere elementi che invece sono significativi.

Il comando (come tutti quelli di questo articolo) non è distruttivo.
Non viene modificata la nuvola originale ma il software ne genera una nuova.

SOR FILTER

Il secondo strumento che uso per pulire una nuvola di punti è l’SOR Filter.

S.O.R. sta per Statistical Outlier Removal.

Non ho trovato una parola che traducess in italiano ed in maniera efficace la parola “Outlier“.
Letteralmente significa: colui/colei che giace fuori.

Gli Outlier sono dei punti che occupano posizioni nello spazio tridimensionale sbagliate ed anche un po’ lontane da tutto il resto della nuvola di punti.

Sono errori dell’elaborazione fotogrammetrica.
Personalmente mi è capitato di avere degli outlier dietro una scogliera o sotto una strada!

Non sono mai molti.
Ma spesso ci sono.
E il compito del filtro SOR è di individuarli e eliminarli.

L’algoritmo è un po’ più avanzato (anche se ancora semplice) di quello di rimozione dei punti doppi e si basa su un approccio statistico.

Il comando lo trovi in Tools – Clean – SOR Filter.
E questo è quello che vedi quando lo lanci.

SOR Filter Tool

Devi scegliere due parametri.
E due sono le cose che fa il filtro.

1) Calcolo della distanza media tra i punti

Per ogni punto della nuvola calcola la distanza media dai punti che gli sono vicini.

Tu decidi quanti sono i punti vicini che vuoi che il software consideri per fare il calcolo della media.
È il primo parametro (di default è 6) del tool.

In altri software (ma anche qui, e lo vedrai poco più avanti) lo puoi trovare indicato come Knn (dove nn sta per nearest neighboor – vicino più prossimo).

2) Calcolo della distanza di soglia

Una volta che lo strumento ha calcolato, per ogni punto, la distanza media dai suoi vicini, calcola una distanza di soglia su cui basare la scelta di considerare un punto un outlier (e quindi rimuoverlo) oppure no.

La formula per calcolarla la trovi esplicitata anche nella finestra del tool.
La soglia è uguale alla distanza media (calcolata nel passaggio precedente) a cui si aggiunge la deviazione standard delle distanze dai punti vicini moltiplicata per un fattore “nSigma“.
Ecco, tu devi scegliere proprio questo moltiplicatore.
Di default è “1”.
Più piccola è la soglia e maggiore è il numero di punti che saranno eliminati perchè considerati outlier

Come vedi anche questo filtro non è complesso, ma due parametri ti permettono di provare un bel po’ di combinazioni in più per eliminare in modo automatico il maggior numero di outlier, senza togliere punti significativi della nuvola.

Ti faccio vedere uno zoom della mia nuvola da cui il filtro ha tolto, bene e con i valori di default, un po’ di outlier.

Immagine di una nuvola di punti in cui sono presenti outlier

Nuvola di punti dopo l'applicazione del SOR Filter

Non posso però proprio dirti di fermarti ai valori di default!
Non sempre default equivale a meglio.

Le nuvole di punti sono talmente diverse (anche solo per l’oggetto modellato) che fermarsi ai valori proposti dal software rischia di precludere la possibilità di efficientare il filtro sul tuo caso specifico.

Prova varie combinazioni di valori.
Cambiane uno alla volta.
Sono piuttosto intuitivi da capire.
Se aumenti il numero di punti vicini, migliori il calcolo statistico della media.
Ma se ne metti troppi e la nuvola è rumorosa rischi di prendere anche dei punti di sporco, per il calcolo della media, ed ottieni un valore “sballato”.

Anche questo strumento è non distruttivo.
Non fai danni!

Ed inoltre è veloce anche con decine di milioni di punti.

Un po’ di prove costano davvero poco tempo e possono portarti ad un risultato migliore.

Insomma, prova!
🙂

TOGLI IL RUMORE CON IL NOISE FILTER

Ed ecco l’ultimo dei tre strumenti di questo articolo.
È quello un po’ più complicato (ma ancora semplice) ed è il Filtro di Riduzione del Rumore – Noise Filter.

Anche questo lo trovi in Tools – Clean – Noise Filter.

Prima di raccontarti come lavora provo a spiegarti che cosa si intende per rumore.
Lo faccio con un esempio.

Immagina di avere modellato una strada con un’elaborazione fotogrammetria.
Hai una nuvola di punti che rappresenta la superficie dell’asfalto.
In un caso ideale tutti i punti della nuvola stanno su questa superficie.
Nella realtà invece la maggior parte dei punti sta lì ma ce ne sarà un po’ che sta sopra ed un po’ che sta anche sotto.
Questi punti costituiscono il rumore.

Ecco la finestra che vedrai quando avvii lo strumento.

Noise Filter Tool

Qui le combinazioni possibili di variabili iniziano ad essere un po’ di più.
Ma non spaventarti.
È facile anche questo.

Il Noise Filter assomiglia un po’ all’SOR Filter ma la differenza c’è e non è banale.
L’SOR Filter considera la distanza tra punti vicini mentre il Noise Filter considera la distanza dei punti da una superficie di riferimento.

Il filtro infatti “fitta” un piano locale attorno ad ogni punto della nuvola di punti e poi toglie i punti che sono “troppo lontani” da questo piano.
È a tutti gli effetti un filtro passa basso (low pass filter).

Per stimare la superficie planare di riferimento puoi scegliere un raggio oppure un numero di punti vicini a quel punto della nuvola.

Se scegli l’opzione raggio (attiva di default) il software genera attorno ad ogni punto una sfera e prende i punti che ci sono al suo interno per fittare il piano di riferimento.

Con l’opzione punti invece decidi quanti punti prendere, vicino al punto specifico, per calcolare il piano (ecco la sigla Knn di poco fa).

In funzione delle caratteristiche della nuvola e per l’opzione raggio, il software ti propone già un suo raggio che ritiene sensato.
Vale anche qui tutto quello scritto per l’SOR Filter: prova parametri diversi!
Se scegli l’opzione Raggio, fai attenzione a scegliere un valore sufficientemente grande da includere all’interno della sfera almeno 6 punti.

La seconda decisione che puoi/devi fare con questo tool riguarda la scelta dell’errore massimo: il parametro che determina se un punto è considerato rumore (e quindi tolto) o no.
È la stessa cosa che succede con la soglia dell’SOR Filter.
Qui puoi scegliere un errore relativo (come moltiplicatore della riproiezione dei punti vicini sul piano calcolato) o assoluto.
Personalmente credo che funzioni meglio il primo.

Immagine di nuvola di punti con rumore

Nuvola di punti dopo il processo di riduzione del rumore

Tra i tre strumenti per pulire una nuvola di punti il Noise Filter è quello un po’ più delicato.

È formidabile sulle superfici piatte.
Meno su quelle curve (come questa degli screenshot qui sopra).
Ancora meno su spigoli e angoli solidi.

È anche lo strumento con il più alto rischio di rimozione di punti “buoni”.
Quindi stai all’occhio!

Potrebbe valere la pena fare un po’ di prove (del resto, non è una novità!) oppure dividere la nuvola a seconda delle sue caratteristiche ed applicare in modo diverso il Noise Filter.

(purtroppo) NON FINISCE QUI

Questi tre strumenti sono un grande aiuto all’editing della nuvola di punti finalizzato a tirare fuori un dato pulito, sensato e coerente con la realtà dell’oggetto o dell’elemento modellato.
Ma, come ti ho scritto in apertura, quasi sicuramente non saranno sufficienti.
È probabile che tu abbia ancora un po’ di lavoro da fare per raffinare il dato finale.

Ed allora tocca rimboccarsi le maniche, armarsi di pazienza e procedere a mano.

Ti consiglio di scegliere il metodo delle sezioni.
Lo stesso con cui puoi rimuovere la vegetazione o distinguere elementi antropici dal terreno.
Ne avevo parlato in questo articolo del blog.

Può essere lungo (lo sarà sicuramente), ripetitivo e poco divertente.
Impegno e durata dipendono senza dubbio dalle caratteristiche della tua nuvola.
In ogni caso credo che sia una procedura opportuna e necessaria.

Un rilievo fotogrammetrico non finisce (mai) con la generazione della nuvola di punti!
🙂

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Proprio come quelli qui sopra!

 

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A presto!

 

Paolo Corradeghini

 

 

 

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Paolo Corradeghini

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2 Comments


Cono
7 May 2020 at 16:21
Reply

bUONASERA VOLEVO SAPERE QUALE SOFTWARE USARE PER FARE I PROSPETTI CON PUNTI PRESI CON LASER SCANNER DAL BASSO (O STAZIONE TOTALE O GPS) E DRONE. GRAZIE



    Paolo Corradeghini
    16 May 2020 at 16:58
    Reply

    Ciao Cono,
    io sono un utilizzatore prevalente delle tecniche structure from motion.
    Uso i software di questo tipo per la creazione di ortomosaici: Agisoft Metashape e 3DFlow Zephyr.
    Ciao.
    Paolo

    P.S.
    Con i dati GPS e da Stazione Totale non è possibile fare ortomosaici.

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    Paolo Corradeghini immagine profilo
    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
  • Paolo Corradeghini

    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
    Condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.

    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_STVTw1YiaX8 In questo video ti condivido un po' di cose sulle curve di livello in QGIS.

Come si creano a partire da un raster (DTM);
Come si smussano (se sono troppo nervose);
Come mostrare le quote (attraverso le etichette);
Come differenziare la rappresentazione in base alle quote;
Come allineare in modo ordinato le etichette delle curve;
Come trattare un dato per avere "davvero" le curve di livello.

Spero possa esserti utile.


Qui c'è l'articolo del blog pigrecoinfinito di Totò Fiandaca da cui abbiamo preso spunto per una parte del video: https://pigrecoinfinito.com/2020/01/31/qgis-come-allineare-le-etichette-delle-isoipse/


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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0:00 Intro
0:25 Visualizzazione del DEM
1:40 Creare le curve di livello
3:09 Smussare le curve
6:20 Mostrare le etichette
9:12 QGIS in Azione e GTER
11:41 Spunti dalla comunity
12:41 Rappresentare le curve
16:07 Sistemare le etichette
21:55 Curve di livello e terreno
23:50 Outro
    In questo video ti condivido un po' di cose sulle curve di livello in QGIS.

Come si creano a partire da un raster (DTM);
Come si smussano (se sono troppo nervose);
Come mostrare le quote (attraverso le etichette);
Come differenziare la rappresentazione in base alle quote;
Come allineare in modo ordinato le etichette delle curve;
Come trattare un dato per avere "davvero" le curve di livello.

Spero possa esserti utile.


Qui c'è l'articolo del blog pigrecoinfinito di Totò Fiandaca da cui abbiamo preso spunto per una parte del video: https://pigrecoinfinito.com/2020/01/31/qgis-come-allineare-le-etichette-delle-isoipse/


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0:00 Intro
0:25 Visualizzazione del DEM
1:40 Creare le curve di livello
3:09 Smussare le curve
6:20 Mostrare le etichette
9:12 QGIS in Azione e GTER
11:41 Spunti dalla comunity
12:41 Rappresentare le curve
16:07 Sistemare le etichette
21:55 Curve di livello e terreno
23:50 Outro
    Vuoi crare facce triangolari 3D vettoriali, da una nuvola di punti, per portarle in un CAD?
Te lo condivido in questo video, usando il software CloudCompare.

Lavoro con punti del terreno, li sottocampiono e poi genero la mesh, che posso esportare in formato DXF, mantenendo le informazioni di georeferenziazione.

Ti faccio vedere due strade: la prima genera la mesh dalla nuvola (eventualmente pre-trattata) così com'è, mentre la seconda passa attraverso la rasterizzazione e crea facce triangolari tutte ugali.

L'esportazione è possibile solo in DXF che, pur essendo "il" formato di interscambio di dati vettoriali, è anche piuttosto vecchio e fatica a gestire dati pesanti con molti elementi.
Attenzione quindi a non esagerare con il numero di facce da esportare, anche in relazione al tuo pc.

Le facce 3D sono utili in software "CAD-based" per fare progettazione, computi di scavi e riporti, sezioni, modellazione idraulica, analisi di fenomeni gravitativi...

Assicurati di lavorare su una nuvola di punti i cui elementi siano solo i punti del terreno o comunque di quello che vuoi rappresentare con le facce 3D.

Spero ti sia utile.


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0:00 Intro
1:36 Taglio la nuvola
2:08 Sottocampionamento
2:51 Creo la mesh
5:18 Esporto la mesh
7:30 CloudCompare on Demand
8:18 Rasterizzazione
10:17 Modifico la nuova mesh
13:36 Esportare le facce 3D
15:02 Sezioni dinamiche
16:09 Quale metodo preferire
17:45 Outro
    C'è uno strumento, nel software open source CloudCompare, che ti permette di generare sezioni trasversali, di un alveo fluviale o di una galleria stradale, lungo un profilo.

Le sezioni sono ortogonali al centro dell'alveo o all'asse stradale e vengono estratte, automaticamente, secondo la larghezza ed il passo di cui hai bisogno.

Puoi generare anche una polilinea che passi per i punti della nuvola di ogni sezione che è stata generata.
E così avrai le sezioni, vettoriali, dell'alveo o della galleria (completa) da elaborare in CAD o in un altro software che usi abitualmente.


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0:00 Intro
0:44 Lo strumento da usare
2:09 La nuvola di punti
3:17 Genera il profilo
4:20 Traccia delle sezioni
6:57 Creare sezioni e profili
9:40 Salvare la traccia
10:25 Vediamo i risultati
13:14 Esportarte in DXF 
16:00 Attenzione ai dati
16:38 CloudCompare on Demand
17:33 Il caso di una galleria
21:25 L'output della galleria
22:38 Outro
    Hai un file di testo con una serie di informazioni, oltre che di coordinate, legate ad una serie di punti e lo vuoi portare dentro QGIS?

Ti condivido come si fa, creando un nuovo layer a partire dal file TXT.

E dopo ti dico anche come si fa a rappresentare, visivamente, le informazioni extra (la quota, il nome, la descrizione, ...) nell'are di lavoro di QGIS.


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0:00 Intro
0:46 Il file di testo
1:13 Aggiungo il layer
7:48 Il layer in QGIS
8:13 Aggiungo la quota
10:59 Cambiare il simbolo
12:28 QGIS in Azione e GTER
15:30 Lavorare con più informazioni
18:22 Outro
    In questo video ti mostro come accedere alle ortofoto del territorio italiano.
Ce ne sono moltissime: coprono tutta l’Italia e diversi anni passati.

Il principale fornitore a livello nazionale è AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), che ogni anno effettua rilievi aerei sul territorio italiano, suddiviso in tre aree.
A questo si aggiungono le Regioni, che spesso producono ortofoto proprie con campagne di rilievo dedicate e con un dettaglio maggiore.

Tutte queste informazioni si possono visualizzare tramite i Geoportali Regionali e si possono caricare in un GIS attraverso i servizi WMS (Web Map Service).
Quasi mai, però, è possibile scaricare il dato nativo, originale e georeferenziato.

C’è comunque un modo per “ritagliarti” una porzione di ortofoto e salvarla come immagine georeferenziata nel tuo archivio digitale.
Si parte sempre dal WMS: importi l’ortofoto nel tuo GIS, imposti l’area che ti serve e poi esporti un’immagine georeferenziata dalla mappa che stai visualizzando.
Modificando la risoluzione di output, puoi ottenere un risultato molto vicino alla risoluzione originale.

Nel video ti faccio vedere tutto questo usando QGIS.

All’interno trovi anche:
Che cos’è un’ortofoto (proprietà, utilizzi, risoluzione, ecc.)
Come accedere alle ortofoto in Italia tramite i Geoportali Regionali
Come usare i servizi WMS per visualizzarle in GIS ed esportarne una parte sul tuo PC
Come importare un’ortofoto esportata dentro un CAD e georeferenziarla

Le ortofoto sono una risorsa potente e accessibile, utile per tanti professionisti (ma non solo).
In Italia la situazione dei dati geografici è ancora molto frammentata e spero che questo video possa aiutarti ad orientarti e trovare ciò che ti serve.

Ma soprattutto spero che possa stimolare una discussione e la condivisione di informazioni.
Se hai già esperienza, se hai scaricato ortofoto, se le usi nel tuo lavoro, se conosci risorse diverse da quelle che cito o se hai ulteriori suggerimenti, scrivilo nei commenti: contribuirai a creare ancora più valore, per tutti.

Grazie!

P.S.
Fai molta attenzione a quello che è possibile fare con i dati presenti online.
Le ortofoto disponibili sui geoportali sono liberamente visualizzabili e importabili nel tuo GIS.
Ma non è certo possibile usare il metodo che ti ho condiviso per crearti un database di immagini georeferenziate sul tuo PC e, magari, venderle.
Credo che sia ok farne un uso personale ma verfica sempre le possibilità operative in questo senso.


A questo link trovi un video che ti mostra come georeferenziare un'immagine in QGIS usando il Georeferenziatore: https://youtu.be/p1pVECtsDPE 


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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
1:47 Che cos'è una ortofoto
2:52 Orotofot VS Foto aerea
3:49 Meglio dire Ortomosaico
4:16 Perchè un'ortofoto
5:25 Risoluzione e GSD
7:19 Google Maps e Ortofoto
8:32 Ortofoto in Italia
12:00 Visualizzare ortofoto italiane
13:19 Il caso Veneto per scaricare ortofoto
15:39 Importare ortofoto in GIS
17:03 I WMS regionali
17:49 Ortofoto in GIS tramite WMS
21:33 Scarica un pezzo di ortofoto
24:10 Migliorare la risoluzione in output
26:23 Dislaimer Uso di QGIS e proprietà dei dati
28:02 Georeferenziare un'immagine in QGIS
28:47 Importare ortofoto in CAD
33:29 Outro
    In questo video ti condivido alcuni modi con cui puoi portare i tuoi dati vettoriali dal tuo CAD al GIS.
Nello specifico, QGIS.

Un'opzione è salvare i dati in CAD in DXF, che è un formato di interscambio per i dati vettoriali leggibile da QGIS.

C'è poi il modo di importare un file DWG/DXF attraverso l'importatore "nativo" dentro QGIS.

Ed infine potresti usare il plugin "Another DXF Importer" che ti aiuta a mantenere l'organizzazione dei layer.

Per ciascuno di questi modi operativi ti parlo anche di pregi e difetti per aiutarti, spero, a capire quale sia il metodo migliore per te.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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0:00 Intro
1:29 I dati in CAD
1:54 Usare il DXF
5:42 Importa DWG/DXF
11:16 Il plugin Another DXF Importer
14:54 QGIS in Azione e GTER
16:57 Georeferenziare dati vettoriali
19:53 Outro
    Lo strumento "Sezione" ("Cross Section") di CloudCompare può diventare il tuo migliore alleato quando devi pulire una nuvola di punti da elementi indesiderati (rumore) o da cose che non ti interessa mantenere (alberi, auto parcheggiate, ...).

Attraverso la possibilità di fare sezioni multiple, una attaccata all'altra, lungo una direzione, crei nuove nuvole di punti, affettate, dove, auspicabilmente, sei in grado di vedere meglio (e quindi rimuovere) quello che non ti interessa.

Te ne parlo in questo video ma ti avverto, il processo può essere lungo, in relazione alle caratteristiche della tua nuvola di punti ed a quello che vuoi rimuovere.
Potrebbe volerci tempo e pazienza.

Se ti imbarchi in questo "viaggio" ricordati di gestire i dati di CloudCompare in modo attento, salvando il progetto generale in formato .bin, evitando perdita di dati dopo ore di lavoro!


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:42 La nuvola
1:59 Sezionare la nuvola
6:09 Pulire le sezioni
11:39 Il risultato
13:42 Outro
    È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


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0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    In questo video ti mostro come creare un nuovo attributo che riporti, come valore, il nome del layer.
Detta così sembra facile.
Ed in effetti lo è, se hai uno o pochi layer.
Ma se di layer ne hai tanti, decine o centinaia, le cose potrebbero complicarsi un po' ed allora QGIS ti permette di farlo in modo efficace usando il "calcolatore di campi" ("field calculator") in modalità "batch".


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0:00 Intro
0:40 I dati
1:27 Il caso di un layer
2:37 Se hai più layer
7:24 Batch process
10:33 I risultati
10:51 Unire i layer
12:36 QGIS in Azione e Gter
15:30 Outro
    In questo video ti condivido come fare una sezione di una nuvola di punti in Cloud Compare.

Lo strumento da usare si chiama "Cross Section" e ti permette di "affettare" la tua nuvola di punti secondo le tue necessità.
Viene usato un volume di taglio che mantiene visibile solo quello che è al suo interno.

Da qui si aprono molte possibilità.
In questo video ti mostro come generare una sola sezione, esportando una fetta di nuvola.
E la polilinea di inviluppo, che in alcuni casi può essere molto interessante e utile!

Nei prossimi video ti dirò qualcosa di più.


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0:00 Intro
0:38 Il tool Cross Section
4:25 Creo una sezione
11:11 Esportare i risultati
13:49 La nuvola di un appartamento
16:17 Altri tool dello strumento
19:19 La polilinea di inviluppo
24:49 Il DXF della linea di inviluppo
26:32 Countour/limiti
29:19 Outro
    L'Agenzia delle entrate ha reso disponibili, per tutti, la possibilità di scaricare lberamente e gratuitamente le mappe catastali di Italia, in formato vettoriali e georeferenziate.

In questo video ti mostro come fare.
Serve solo avere uno SPID (o una CIE/CNS).

I dati vettoriali sono in formato DXF e Geopackage (oltre ad altri formati meno "famosi") ed i sistemi di riferimento sono Cassini-Soldner (che è il sistema sorgente), Roma 40 e ETRF2000.

Nella seconda parte del video ti mostro anche come puoi fare per conoscere il foglio (o i fogli) di mappa che ti interessa acquisire.

Spero che possa essere utile.


A questo link puoi accedere al servizio dell'Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/vendita-della-cartografia-catastale/fornitura-dati-cartografici-online-professionisti

Qui trovi l'url del WMS catastale: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/consultazione-cartografia-catastale/servizio-consultazione-cartografia

Qui c'è Formaps: https://www.formaps.it/

E qui i limiti amministrativi ISTAT: https://www.istat.it/notizia/confini-delle-unita-amministrative-a-fini-statistici-al-1-gennaio-2018-2/



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0:00 Intro
0:58 Dove andare
1:53 Accedere al servizio
3:37 Selezionare i dati
5:03 Scaricare i risultati
6:44 Il file GeoJson
8:25 Come sapere il foglio di interesse
9:09 Uso ForMaps
10:56 Uso QGIS
15:47 Outro
    In questo video ti condivido come fare a creare etichette prendendo informazioni dagli attributi dei layer di QGIS e combinandoli tra loro.

Ti faccio vedere le etichette semplici e quelle definite da delle regole che scegli tu.

Qui trovi la documentazione ufficiale di QGIS sulle etichette:
https://docs.qgis.org/3.40/it/docs/training_manual/vector_classification/label_tool.html


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0:00 Intro
1:28 Creare un'etichetta
2:22 Vederci meglio
3:33 Modificare le etichette
4:12 Sovrapposizione tra etichette
5:31 Etichette centrate
6:32 QGIS in azione e GTER
9:03 Rule based labeling
11:14 Etichette che spariscono
13:04 Etichette e HTML
14:35 Outro
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