• BLOG
  • INFO
  • PARTNER
  • EBOOK
    • PENSIERI TOPOGRAFICI 2020
    • PENSIERI TOPOGRAFICI 2018-2019
  • SUPPORTAMI

USARE UN DRONE IN CANTIERE – Comunicazione alla D.L., al C.S.E. e al R.U.P.

20 Marzo 2019
Immagine di foto aerea da drone di cantiere edile

In questo articolo scrivo un po’ di testo che puoi prendere, copiare, incollare ed usare in una comunicazione formale da mandare al Direttore Lavori, al Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione o al Responsabile Unico del Procedimento, nel caso in cui tu debba usare un drone in un cantiere.

Mi è capitato di recente di fare un rilievo aerofotogrammetrico con un drone in un cantiere edile di un’opera pubblica.
Il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione mi ha chiesto di preparargli una relazione descrittiva delle attività, per le sue valutazioni sulla sicurezza.
Il direttore dei lavori ha voluto un cronoprogramma delle operazioni per coordinare i lavori.
Ed il responsabile del procedimento (era un’opera pubblica) aveva bisogno di un documento descrittivo da mettere agli atti della gestione dell’opera.

Ho fatto una cosa sola, un unico documento valido per tutte e tre le richieste.
Te ne condivido la struttura, con un po’ di testo “formale” da prendere a piacimento.

Prima però di incartarmi tra i lunghi nomi delle figure coinvolte nella realizzazione di un’opera pubblica, permettimi di fare qualche semplificazione.
Se hai già lavorato in questi ambiti sai che è piuttosto comune farle.
D’ora in poi chiamerò:

  • CSE il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione;
  • DL il Direttore Lavori;
  • RUP il Responsabile Unico del Procedimento (della Stazione Appaltante);
  • e poi c’è il DES il Direttore Esecutivo del Servizio (che affianca il RUP di una Pubblica Amministrazione durante un appalto o un servizio).

Oh, così è molto meglio!

Questo articolo potrebbe esserti di aiuto anche nel caso in cui tu sia una delle figure che ho elencato qui sopra.
Non è legge, né una regola da applicare ad ogni situazione, ma può darti un’idea di che cosa chiedere ad un operatore APR che deve entrare nel tuo cantiere per far volare un drone.
Vale per ispezioni, rilievi aerofotogrammetrici, foto o video aerei.

E vale in caso di servizio svolto da personale esterno (anche se potresti mutuare un po’ di informazioni se sei all’interno della ditta che fa i lavori).

COMUNICA QUELLO CHE FARAI

Un cantiere edile è un posto dove:

  • si scava e si trasporta terra;
  • circolano mezzi pesanti;
  • lavorano mezzi MOLTO grandi;
  • ci possono essere tante persone;
  • i rumori possono essere alti;
  • chi si trova lì è lì per motivi legati all’avanzamento dell’opera: operatori, fornitori, controllori, tecnici;
  • le forniture di energia elettrica e di acqua sono spesso in cavi e condotte temporanee e fuori terra;
  • possono esserci demolizioni, anche con esplosivi;
  • la viabilità interna non è esattamente segnalata come una rotatoria in centro città;
  • si lavora velocemente;
  • …
  • …

E molto altro!

Ed ogni cantiere è diverso dagli altri.
Anche se le lavorazioni sono simili.

Insomma, entrare in un cantiere non è come andare in spiaggia o al parco giochi.
È un luogo dove i rischi legati all’incolumità delle persone sono più alti della media degli altri luoghi dove potresti andare.

Ok dai, non citarmi i casi di arrampicata libera senza corda!
(Tra l’altro ho visto da poco il documentario Free Solo sulle imprese di Alex Honnold. Se ti piace l’arrampicata vallo a vedere!)
🙂

Se entri in un cantiere, anche se per lavorare, devi rispettare le regole interne e devi fare in modo che chi è lì dentro sappia che ci sei anche tu.
E che cosa farai.
Se ti muovi a piedi, con il tuo giubbotto ad alta visibilità, scarpe e casco, stai attento a quello che ti succede intorno.
Sei un elemento in più a cui le persone non sono abituate.

Se poi voli con un drone in cantiere ci porti dentro un ulteriore elemento intruso:

  • che vola;
  • che attira l’attenzione delle persone;
  • che, oggetto ancora poco comune (almeno adesso che sto scrivendo, nel Marzo 2019), suscita un effetto “WoW” su chi lo vede (lavoratori inclusi);
  • che potrebbe intralciare i lavori dei mezzi in elevazione (gru, autocarri con cassone riballtabile);
  • che rischia di urtare un cavo aereo, una cisterna o qualsiasi altra cosa che sale in verticale.

Se il CSE ti chiede una relazione sulle sue attività è giusto che tu gliela fornisca.
Potrebbero esserci aree interdette al volo o potrebbe prendere delle misure precauzionali fermando le macchine per il tempo delle operazioni.

Se il DL vuole sapere quanto tempo starai in cantiere e dove sosterai per fare i voli devi dirglielo.
Se blocchi uno scavo per 4 ore l’impresa può destinare macchine ed operai a fare dell’altro.

È bene comunicare:

  • quello che farai;
  • dove lo farai;
  • come lo farai;
  • quanto tempo ci metterai.

Immagine di foto di cantiere edile

UN MODELLO DI COMUNICAZIONE

Potrei farti scaricare un file word con una relazione tecnico-descrittiva già fatta ma dovrei toglierti tutti i dati sensibili e specifici dei luoghi e delle operazioni.
Ne rimarrebbe un documento un po’ “bucato”.
Preferisco scriverti un po’ di testo, diviso in paragrafi e con qualche commento e considerazione.
Sarai tu a prendere le parti che ti servono e ad aggiustarle secondo le tue esigenze.
Se ti servono…

LINGUAGGIO FORMALE

Se hai letto altri articoli del blog avrai capito che non sono per niente un fan del linguaggio formale.

“Si raccomanda di prestare attenzione durante lo svolgimento delle attività di cui sopra…”
È un frase un po’ pesante!
È molto meglio scrivere: “Mi raccomando, stai attento quando fai le cose che hai scritto prima…”
Lo trovo più diretto.

Ma le comunicazioni tra i protagonisti della realizzazione di un’opera pubblica utilizzano un linguaggio formale.
Ed è per questo che le parti di testo che si riferiscono al documento tecnico usano questo stile.
Anche se non lo amo non significa che non vada usato.
È un po’ come se un abitudinario di “infradito + pantaloni corti” li usasse anche per andare ad un matrimonio.
Ogni contesto ha le sue regole.
Come in cantiere.
E qui serve il linguaggio formale.

Le parti che leggerai in corsivo hanno proprio questo stile.

Inizio!

PREMESSA

Penso che sia utile iniziare con una premessa, per introdurre a chi legge quello che c’è scritto in tutto il documento.

Si fa seguito agli accordi intercorsi, per comunicare che sono in programma, all’interno dell’area di cantiere in oggetto, attività ed operazioni che prevederanno l’impiego di Sistema Aereo a Pilotaggio Remoto (SAPR), comunemente noto come drone e finalizzate a … … ….

I LUOGHI

Sii chiaro nell’identificare le zone dove volerà il drone.
Aiutati con le mappe di Google o, se ne hai disponibilità, usa disegni o cartografie tecniche della zona.
La planimetria del progetto esecutivo delle opere è la migliore soluzione.
È su quella che l’impresa programma i lavori.
Ed è lì che legge meglio tutto quello che succede in cantiere.

Se il cantiere è grande suddividilo in sotto-aree.
Lo scopo è far capire subito a chi legge dove volerà il drone.

Dai anche indicazioni sull’entità delle superfici.
Ed usa tanti elementi visivi.
Sono più immediati del testo descrittivo.

L’area oggetto delle attività di sorvolo con APR interessa/è situata/…, come indicato nell’immagine di seguito riportata.

La superficie oggetto di indagine misura complessivamente … … … mq ed è ben identificata dal seguente estratto planimetrico … … ….

Specifica anche che potrebbero esserci altre zone occupate dal pilota: i punti di decollo.

In aggiunta alle suddette aree interessate dalle operazioni di volo si prevede altresì l’occupazione delle seguenti aree, da parte del pilota, per le operazioni di decollo, atterraggio e conduzione in volo dell’APR.
La superficie impegnata per ciascuna zona misura circa XX mq.
Si riporta di seguito una planimetria con indicazione della posizione di dette aree occupate dal personale specializzato e deputato alla gestione e controllo del volo dell’APR.

LE TECNICHE OPERATIVE

Il fatto che userai un drone, inteso come oggetto volante nell’area di cantiere, non ti dispensa da dare ulteriori informazioni su quello che effettivamente farai in campo.

Se devi fare un rilievo aerofotogrammetrico di un’area pianeggiante estesa il drone, presumibilmente, ci volerà sopra senza sensibili variazioni di quota.
Se prevedi di rilevare elementi verticale l’impronta a terra del volo del drone è ridotta ma è previsto un volo prevalentemente verticale.
Se ti occuperai di ispezioni potresti andare piuttosto vicino alle parti da indagare.

Racconta che cosa farà il drone in volo.

Qui sotto ti metto qualcosa che riguarda l’areofotogrammetria.

Viste le richieste tecniche e le caratteristiche dei luoghi si effettuerà un  rilievo di tipo aerofotogrammetrico mediante aereomobile a pilotaggio remoto (A.P.R.), integrato da misure di precisione con strumentazione topografica a terra.

Il rilievo aerofotogrammetrico prevede:

  • l’acquisizione di immagini digitali da mezzo aereo;
  • la misura, ad alta precisione, delle coordinate di alcuni punti di controllo a terra;
  • l’elaborazione di immagini e misure all’interno di software specifici;
  • la restituzione di nuvole di punti ad alta densità di informazione, tridimensionali, scalate orientate e georeferenziate;
  • l’estrazione, dai dati tridimensionali restituiti, di rappresentazioni fotografiche ortorettificate: ortomosaici ad alta risoluzione.

Il rilievo aereo sarà condotto in modalità di pilotaggio manuale assistito dalla strumentazione di bordo dell’APR.
Il pilota avrà pieno controllo sui movimento dell’APR in volo.
Potrà pertanto arrestarne il moto, modificare una rotta o annullare le operazioni a seguito di qualunque imprevisto sopraggiunto o su indicazione del responsabile dei lavori in sito.

Quello che ti ho appena scritto ha grandi margini di modifica, in funzione di quello che dovrai fare in campo.

ATTIVITÀ COMPLEMENTARI

Se prevedi di fare qualcos’altro oltre a volare, questo è il momento di dirlo.

In un rilievo aerofotogrammetrico è necessario rilevare le coordinate di un certo numero di punti di controllo da usare nella modellazione software.
Puoi sfruttare la presenza di elementi ben visibili che sono già a terra, oppure puoi materializzarne di nuovi con dei target artificiali.

Scrivi che cosa farai oltre al volo.
Presenta una planimetria con la disposizione dei target artificiali.
Sarebbe opportuno che nessuno parcheggiasse un escavotore sopra un GCP!

Il rilievo aerofotogrammetrico sarà orientato e georeferenziato mediante punti di appoggio materializzati a terra dei quali saranno rilevate le coordinate con strumentazione topografica ad alta precisione.

Prima delle operazioni di sorvolo e di ripresa fotografica saranno materializzati a terra target artificiali ad alta visibilità le cui coordinate, rilevate con precisione topografica, saranno utilizzate nell’elaborazione fotogrammetrica.

Il rilievo dei punti di appoggio sarà condotto con antenna satellitare GNSS.

Di seguito si riporta una planimetria con la posizione indicativa dei punti materializzati a terra.
È opportuno che tali target artificiali non siano in alcun modo coperti, da materiali o mezzi operatori, durante tutto lo svolgimento delle operazioni previste.

Metti anche una foto dei target.
È un’informazione in più!

Fotografia di un target artificiale di tipo GCP a terra e palina per rilievo GPS

IDENTIFICATI

Se usi un drone in un contesto del genere è necessario essere registrato negli elenchi ENAC.
È opportuno identificarsi.

Scrivi:

  • chi è l’operatore SAPR;
  • chi è il pilota SAPR;
  • quali sono i SAPR che userai.

Fai anche riferimento alla normativa aeronautica e alle regole dell’aria.
Se c’è qualche restrizione da osservare elenca un enventuale NOTAM che ENAC ti ha rilasciato o un’autorizzazione all’attraversamento di una zona Proibita (P).

Se invece voli in un’area “tranquilla” metti comunque uno stralcio della carta aeronoautica ENAV con indicazione dell’area.

Operatore e Pilota SAPR

L’operatore APR è il sottoscritto … … …, iscritto ai registri ENAC (Ente Nazionale dell’Aviazione Civile) per operazioni specializzate non critiche al n. … … …, registrato come operatore in possesso di mezzo inoffensivo al n. … … … ed autorizzato ad operazioni specializzate critiche in scenari standard S01, S04 e S06 (autorizzazione prot. … … … del … … … – rif. … … …).

Il sottoscritto coprirà altresì il ruolo di pilota in quanto in possesso di certificato di addestramento teorico N. … … … del … … … (ENAC.APR.OA…. … …) e di addestramento pratico N. … … …del … … … (ENAC.APR.OA…. … …), ad oggi convertiti ai sensi del nuovo regolamento nell’attestato di pilota I APRA … … … per la classe e categoria VL/Mc (… … …), VL/Mc/CRO (… … …) e L/Mc/CRO (… … …).

I Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto (SAPR)

I sistemi aerei impiegati nelle operazioni saranno i seguenti.

Un multicottero a quattro eliche con le seguenti caratteristiche:

  • ID APR: … … …
  • ID SPR: … … …
  • FLIGHT CONTROLLER: … … …
  • PESO AL DECOLLO: … … …

  • PAYLOAD: fotocamera digitale con sensore di dimensioni di 1” e risoluzione 20 MPixel

Un multicottero a quattro eliche inoffensivo con le seguenti caratteristiche:

  • ID APR: … … …
  • ID SPR: … … …
  • FLIGHT CONTROLLER: … … …

  • RIF. ENAC: … … …

  • CARATTERISTICA: INOFFENSIVO
  • PESO AL DECOLLO: 300GR
  • SENSORE FOTOGRAFICO: dimensioni di 1/2.3” e risoluzione 12 MPixel

Si allegano due immagini degli APR che saranno impiegati durante le operazioni di volo.

Normativa Aeronautica

Le operazioni si svolgeranno nel rispetto delle vigenti norme in materia di sorvolo con aeromobili a pilotaggio remoto (Regolamento ENAC “mezzi aerei a pilotaggio remoto” – Seconda Edizione – Emendamento 4).
Ne è stata verificata la fattibilità operativa sulla base della vigente normativa aeronautica emanata da ENAV (Ente Nazionale AViazione).
Si allega s
tralcio di Carta Aeronautica redatta da ENAV (Ente Nazionale AViazione) e localizzazione dell’area di indagine che risulta esterna da aree in cui il volo è proibito(P) o regolamentato (R), Aree di Traffico Aeroportuale (ATZ) ed aree naturali protette.

Quello che ti ho scritto in questa parte vale ora, nel momento in cui scrivo questo articolo (Marzo 2019).
Non so se sarà ancora così con le prossime modifiche al regolamento che seguono le nuove norme Europee EASA.

PROCEDURE OPERATIVE

Questa è forse la parte più importante.
È quella dove devi descrivere che cosa farai una volta entrato in cantiere.

Serve al CSE per verificare che sia tutto ok con la sicurezza dell’area (è responsabile anche della TUA sicurezza!).

Quello che devi scrivere cambia parecchio a seconda delle tue operazioni.

Qui sotto ti scrivo le procedure per un rilievo aerofotogrammetrico.
Anche se potrebbero comunque essere diverse dal tuo rilievo.

Le procedure operative da espletarsi sul campo sono le seguenti:

  1. ingresso nell’area di cantiere;
  2. posizionamento a terra di target artificiali ad alta visibilità, secondo lo schema planimetrico di cui al paragrafo precedente;
  3. avvicinamento al punto di decollo, indicato all’interno della planimetria suddetta;
  4. sorvolo delle aree di indagine con mezzo aereo a pilotaggio remoto ed acquisizione delle immagini fotografiche;
  5. rilievo topografico, con strumentazione GNSS ad alta precisione, delle coordinate dei target artificiali precedentemente disposti a terra;
  6. rimozione dei target artificiali a terra ed allontanamento dall’area di cantiere.

Gli spostamenti all’interno dell’area di cantier,e per l’espletamento delle operazioni di cui sopra, avverranno a piedi e lungo la viabilità temporanea presente in sito.

È davvero molto soggettivo e variabile.
Potresti avere più punti di decollo, oppure potresti muoverti con un mezzo piuttosto che a piedi.
Sta a te!
🙂

TEMPI E CRONOPROGRAMMA

Il DL potrebbe avere la necessità di sapere quanto tempo starai in cantiere.
Uomini e macchine ferme non sono mai una bella cosa per un lavoro in corso.
Soprattutto per la ditta appaltatrice!

Prova ad associare a ciascuna fase delle procedure operative una durata specifica.
Non devi spaccare il minuto.
L’ordine di grandezza della mezz’ora potrebbe essere sufficiente (ma questo dipende da accordi con DL, CSE e impresa).
Nel dubbio sii cautelativo e aumenta la durata.
È molto più apprezzato un operatore che dice di satre in cantiere 4 ore ma che termina in 3, piuttosto che uno che ci sta mezz’ora in più del concordato.

La durata complessiva delle operazioni è stimata, in circa 4 ore di lavoro secondo le indicazioni di seguito indicate:

  1. Posizionamento target artificiali – 1 h;
  2. Sorvolo con mezzo APR – 1 h;
  3. Rilievo topografico dei target artificiali – 1.5h;
  4. Rimozione dei target ed allontanamento dall’area di cantiere – 0.5h.

QUANDO E QUANTI

Forse va indicato prima, a volte è meglio dopo.
Dipende.
Di sicuro dovrai dire, prima o poi, quando andrai in cantiere.
Giorno e ora.

Le attività di sorvolo di cui alla presente nota sono previste per il giorno … … …, dalle ore … … alle ore … … .

È anche opportuno specificare quante persone saranno “tra i piedi”.
Ed anche i loro compiti specifici.

Si prevede che gli operatori in sito siano in numero pari a due di cui uno dedicato alla conduzione delle operazioni di volo, in qualità di pilota, e l’altro, deputato all’assistenza a quest’ultimo, ricoprirà il ruolo di osservatore.

ALTRE INFORMAZIONI

COMUNICAZIONE AGLI ENTI LOCALI

Se in qualche modo c’entrano gli Enti Locali io ti consiglio di contattarli, prima, e di scrivere nel documento che con loro è tutto a posto.
Tuttavia, se si tratta di un’opera pubblica, il RUP è l’Ente Locale e potresti rimandare a lui eventuali note e comunicazioni specifiche.

A volte Ufficio Tecnico e Polizia Locale non dialogano…

ll sottoscritto … … … è in possesso di tutti i titoli professionali ed autorizzazioni per poter condurre missioni di volo con mezzi aerei a pilotaggio remoto e nelle aree interessate dalle suddette attività.

Si ritiene tuttavia opportuno comunicare le operazioni di sorvolo previste agli Enti locali competenti per il rilascio di eventuali autorizzazioni o, comunque, per loro opportuna conoscenza.

Si rimanda pertanto alla SV l’espletamente di dette procedura rimanendo tuttavia a disposizione per il supporto documentale ed esplicativo in merito alle attività previste.

INTERDIZIONE DI AREE

Il sorvolo di assembramenti di persone con un APR è sempre vietato.

Se non usi un mezzo inoffensivo dovrai fare un’analisi del rischio ed è molto probabile che lo scenario operativo sia quello critico.
È necessaria una valutazione attenta e, spesso, l’interdizione di alcune aree in relazione al volo del drone.

Potresti farti dare una “mano” dal CSE in questa fase, ma ti consiglio comunque di scriverlo.

Al fine di permettere lo svolgimento delle operazioni di sorvolo in ottemperanza al vigente regolamento ENAC sui Mezzi Arei a Pilotaggio Remoto, ed in relazione ai contenuti dell’analisi del rischio allegata alla presente, è opportuno che l’area interessata dal sorvolo e le aree di “buffer” limitrofe siano interdette a terzi non autorizzati all’accesso e non interessati alle operazioni di rilievo.

Si provvederà ad interdire mediante nastro ad alta visibilità gli accessi principali e le suddette aree ma si richiede comunque il supporto del personale dell’impresa in tal senso.

CONDIZIONI METEO

Questa è semplice ma è comunque importante.
Il meteo influisce parecchio sul volo di un drone.
Ed è bene scriverlo, perchè le operazioni potrebbero saltare o slittare per pioggia o forte vento.

Si fa presente che un mezzo aereo a pilotaggio remoto non può volare in condizioni meteorologiche avverse, con particolare riferimento alle precipitazioni piovose ed al vento.

L’effettiva fattibilità delle operazioni nella data concordata ed indicata precedentemente dovrà essere comunque preventivamente verificata e confermata tra le parti, in relazione alle previsioni meteorologiche di breve periodo.

Qualora non si ritenga possibile procedere alle operazioni sarà concordata, tra le parti, una nuova data per le attività di cui sopra.

ALLEGATI

Io allego questi documenti:

  • Attestato di Pilota APR … … …;
  • Autorizzazione ENAC No … … … per operazioni specializzate in scenari CRITICI;
  • Polizza di responsabilità civile per danni verso terzi derivanti dall’uso di Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto;
  • Relazione sull’analisi del rischio nell’ambito operativo specifico.

Completano il quadro!
🙂

INFINE

Anche se usi un linguaggio formale usa capitoli e la formattazione del testo per rendere il documento più leggibile.
Aiuta la lettura!

 

Mi rendo conto che questo articolo non rientra davvero nella Top 5 dei più avvincenti che hai letto qui (se poi di avvicente c’è nè qualcuno!).
Ma credo che sia comunque una tematica importante.

Anche se si parla tanto di droni, molti professionisti non li conoscono e non conoscono neppure le regole che ci sono dietro.
Spero che quello che ho scritto possa aiutare in qualche modo la familiarizzazione tra operatori SAPR ed i soggetti di in un cantiere e in un’opera pubblica.

Tante cose possono essere scritte in maniera diversa.
Altre le puoi togliere o aggiungere.
Ogni cantiere fa storia a sé.
Ed è per questo che non ti ho messo il file word da scaricare.
Il copia incolla, in questi casi, è spesso pericoloso.

Come (quasi) tutti i contenuti di questo blog, anche questo deriva dalla mia esperienza diretta.
Se ne hai fatte di simili anche tu e vuoi condividerle puoi farlo nei commenti qui sotto.
Sarebbe bello e molto arricchente avere altri punti di vista ed esperienze da leggere.
Lo spazio qui sotto è a tua disposizione!

 

Se hai dubbi, domande o osservazioni puoi mandarmi un messaggio o una nota audio su Telegram.
Mi trovi con il nome utente: paolocorradeghini.
Oppure telegram.me/paolocorradeghini.

Nella sezione chi sono trovi tutti i miei collegamenti Social Network.

Puoi iscriverti al canale Telegram di 3DMetrica che trovi  cercando tredimetrica(telegram.me/tredimetrica) o direttamente a questo link.
Ci sono aggiornamenti quotidiani, informali e dietro le quinte.

Trovi le puntate del Podcast di 3DMetrica che puoi ascoltare andando nella pagina PODCAST di questo blog.

Puoi aggiungere la tua email alla Newsletter di 3DMetrica dove, una volta alla settimana, riassumo i post che pubblico sui canali social network, linko l’ultimo articolo del blog, la nuova puntata del podcast e l’ultimo video tutorial.
Usa il box che trovi a destra e nella home page e che dice: “Iscriviti alla Newsletter“.

Ed infine c’è anche il canale You Tube in cui carico video tutorial sull’uso di specifici software per la fotogrammetria e la gestione dei dati tridimensionali.

 

Grazie davvero per il tuo tempo e per la tua attenzione!

A presto!

 

Paolo Corradeghini

 

Su questo argomento ho registrato un webinar assieme a Michael Elisei.
Lo puoi vedere qui sotto.

Se pensi che possa essere utile ad altri, condividilo!Share on Facebook
Facebook
Share on LinkedIn
Linkedin
Tweet about this on Twitter
Twitter
Email this to someone
email

Related posts:

  1. DRONI E SICUREZZA 2 – DRONI E SISTEMI RADAR
  2. FOTOGRAMMETRIA CON LO SPARK
  3. QUANTO è PRECISO UN RILIEVO CON IL DRONE
  4. DRONI E SICUREZZA
cantiericomunicazionidronioperazioni di volorilievosicurezzauav
Share

RILIEVI  / STRUMENTI

Paolo Corradeghini

You might also like

MONITORAGGIO E CONSIDERAZIONI SUL TEMA
4 Maggio 2022
Lidar e software di elaborazione dei dati
20 Aprile 2022
TRASPORTARE UNA QUOTA CON LA STAZIONE TOTALE
31 Gennaio 2022

Lasciami un commento!

  • Commenta nel riquadro qui sotto
  • Commenta con Facebook

Leave A Reply


  • CHI SONO

    Paolo Corradeghini immagine profilo
    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
  • SE VUOI PUOI SUPPORTARMI

    Diventa finanziatore di 3DMetrica

    Se quello che pubblico e che condivido è interessante ed è qualcosa di valore per te, per il tuo lavoro e per la tua attività, puoi scegliere di supportare il progetto di 3DMetrica diventandone finanziatore.
    Clicca sull'immagine qui sopra per avere più informazioni.
  • C’È IL CANALE TELEGRAM!

    Canale Telegrma 3DMetrica
    Iscriviti al canale Telegram di 3DMetrica dove, ogni giorno, condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.
    In amicizia e senza formalità!
    ISCRIVITI QUI!
  • CERCA NEL BLOG

  • EBOOK – Pensieri topografici del 2020

    Ebook-pensieri-topografici-2020
  • EBOOK – Pensieri topografici 2018-2019

    Ebook-pensieri-topografici-2020
  • PUOI SEGUIRMI SU INSTAGRAM…

    tredimetrica

    Con lo strumento "Point List Picking" di Cloud Com Con lo strumento "Point List Picking" di Cloud Compare puoi selezionare diversi punti di una nuvola, da portare in planimetria.

Alla fine puoi creare un file di testo o una nuova nuvola di punti, fatta solo dai punti che hai selezionato.
O entrambe le cose.

In un software di topografia poi, i punti 3D si trasformano facilmente in punti "topografici" (anche se non derivano da una misura strumentale diretta) ai quali puoi assegnare uno stile del simbolo ed aggiungere diversi campi testuali.

#cloudcompare #nuvoledipunti #3d #pointlistpicking
    [Nuvole Lidar e classificazione automatica del ter [Nuvole Lidar e classificazione automatica del terreno - Prima di tutto togli (almeno) gli "Outliers"]
Prima di fare la classificazione automatica del terreno degli elementi di una nuvola di punti Lidar ti conviene pulirla un po' affinchè il risultato del processo sia buono.

Gli "outliers" sono i più insidiosi.
Se ad esempio ci sono punti isolati sotto il livello reale del piano campagna, questi possono dare indicazioni fuorvianti al classificatore.

Nelle immagini che condivido in questo post vedi:
1. una nuvola Lidar (completa e colorata);
2. la classificazione del terreno senza la preventiva rimozione degli outlier;
3. la nuvola vista di lato con evidenza degli outlier;
4. la classificazione del terreno dopo la pulizia.

#lidar #nuvoledipunti #3d
    [Stazione Totale - Misure di distanza - Coordinate [Stazione Totale - Misure di distanza - Coordinate proiettate e cose che non tornano]
Fai attenzione al fattore di scala dei sistemi di riferimento proiettati quando fai misure con la stazione totale.

La distanza diretta, misurata con stazione totale, tra due punti in campo è diversa tra la distanza proiettata sul piano e presa tra le coordinate Nord ed Est degli stessi punti misurati con un GPS.

Nel passaggio da un sistema di coordinate geografiche ad un sistema cartografico si applica un fattore di scala.
Nel sistema di riferimento ETRF2000-UTM, questo fattore di scala è 0.9996.

Su 100 m lasci per strada 4 cm.
Su 3 km perdi 1.20 m!

Credo che questa sia un'informazione molto importante da gestire nei rilievi e nella restituzione.
    [Laser scanner e ombre] Il laser scanner è una m [Laser scanner e ombre]

Il laser scanner è una misura attiva ma i raggi emessi non distruggono gli oggetti che incontrano nel loro percorso!

Ci sono scanner che permettono di registrare più ritorni, per lo stesso raggio, ma se questo sbatte contro un muro, un tetto, un'auto o il terreno, non riesce ad andare oltre.
E meno male!

Al di là di questa introduzione, in una scansione terrestre (TLS) è molto probabile che ci siano ostacoli che fermano parte dei raggi e proiettano delle "ombre" nella nuvola di punti.
Lì non ci sono informazioni.

La forma e, soprattutto, la distanza dell'ostacolo dall'emettitore determinano la dimensione dell'ombra.

Anche se un elemento sembra poco rilevante rispetto alla scena da scansionare, la sua ombra potrebbe cancellare parecchi punti che, tradotti in superficie da rilevare, possono diventare parecchi metri quadrati.

Se non puoi liberarti dell'ostacolo l'unico modo per riempire le ombre è quello di fare più scansioni, da punti diversi, in modo che l'emettitore riesca a "vedere" oltre.

La programmazione di un rilievo laser scanner in campo tiene conto anche di questo.
Più stazioni fanno aumentare i tempi operativi di lavoro.
E con uno scanner ad approccio topografico le scansioni extra si fanno sentire nel budget finale delle ore in campo!

#laserscanner #3d #nuvoledipunti #pointcloud #trimble #trimblesx10
    [Aerofotogrammetria - Ortofoto sull'acqua] Si poss [Aerofotogrammetria - Ortofoto sull'acqua]
Si possono creare ortofoto d'acqua (ferma) anche se il modello 3D fotogrammetrico fa schifo ed è bucato.

Se la nuvola di punti o la mesh sono "bucate" è perchè il software non è stato capace di trovare punti di legame nell'allineamento delle immagini.
Ma non è detto che l'ortofoto non possa venire fuori ugualmente bene.
Par farlo succedere devi creare una superficie di riferimento, su cui "stendere" le fotografie, ortorettificate, priva di buchi.
Puoi usare il DEM o la Mesh.
Quando fai creare il DEM (Modello Digitale di Elevazione) hai la possibilità di dire al software di interpolare i buchi.

L'interpolazione della mesh non sempre va a segno al primo colpo (in realtà neppure quella del DEM) ma ci sono altri strumenti (più o meno avanzati) che ti vengono in aiuto.

L'accorgimento da prendere in fase di presa fotografica è di estendere la copertura delle fotografie ad un bel pezzo extra di riva, dove sei sicuro che il software fotogrammetrico lavorerà senza problemi nella creazione di nuvola di punti e mesh.

#ortofoto #fotogrammetria #aerofotogrammetria #3d #nuvoladipunti #mesh #dem
    [Rilievi di argini e vegetazione] Gli argini di c [Rilievi di argini e vegetazione]

Gli argini di canali artificiali, realizzati in terra, si prestano bene ad un rilievo aerofotogrammetrico ma, affinché il rilievo sia davvero efficace, andrebbe fatto dopo la pulizia dalla vegetazione.

Un sorvolo su un argine pulito permette di creare una nuvola di punti efficace da cui estrarre informazioni per tutta la lunghezza del tratto rilevato.

Se invece le sponde sono vegetate, il dato che si ottiene potrà essere buono qua e là ma sarà comunque globalmente più scarso rispetto alle condizioni ideali.

Lo sfalcio ed il decespugliamento sono attività che possono avere costi importanti.
Gli Enti locali hanno solitamente un piano di sfalcio sulle aree di competenza, specialmente se si tratta di zone frequentate, aree verdi, parchi e percorsi ciclopedonali.
Se hai tempo di aspettare, vale la pena coordinarsi in tal senso per andare in campo subito dopo le pulizie programmate.
Se invece hai fretta si devono accettare costi maggiori per lo sfalcio straordinario.

O si può andare in campo con la tecnologia LiDAR su drone per riuscire a penetrare la copertura vegetale.
Anche se non sempre si riesce a fare!

P.S.
Tutto questo vale per la parte emersa.
Per andare sott'acqua servono altri strumenti!
    [Monitoraggio e considerazioni sul tema] Prendend [Monitoraggio e considerazioni sul tema]

Prendendo spunto da una recente installazione di sistema di monitoraggio della falesia del Cimitero di Camogli (con tecnologia GNSS da parte di Gter e Yet It Moves) faccio alcune considerazioni sul tema.
Gli strumenti per monitorare possono essere tanti e quello che accumuna ogni situazione è la ripetizione nel tempo delle misure.

La precisione del controllo può già fare una discriminazione.

Il caso di Camogli pone poi l'attenzione sul "quante misure fare nel tempo".
Una rete GNSS che elabora dati in continuo permette di accedere alle letture dei singoli nodi con una frequenza alta (si che può arrivare ad essere anche di qualche ora).

A Camogli mi sono occupato dei rilievi fotogrammetrici e laser scanner di tutta la porzione di costa, in due momenti differenti, da cui si sono potuti misurare movimenti macroscopici che hanno permesso di fare valutazioni successive per la scelta dei punti di installazione dei sensori del monitoraggio di precisione.

Credo anche che sia rilevante l'aspetto della responsabilità di chi restituisce un dato da monitoraggio.
Questi dati servono per scelte progettuali, decisioni di sicurezza e protezione civile per niente banali.
Vale la pena "metterci la testa".

Io non sono un esperto di monitoraggi, anzi non lo sono per niente, ma il tema della misura legata, in qualche modo, alla "quarta dimensione", quella del tempo, mi affascina molto.
Se hai contributi, commenti o esperienza da condividere fallo assolutamente perchè il tema è interessante!
    Sono iniziati (in realtà già da qualche mese) i Sono iniziati (in realtà già da qualche mese) i lavori di messa in sicurezza dei versanti sopra la Via dell'Amore ed il ripristino della passeggiata, chiusa ormai da diversi anni).

Reti di placcaggio, barriere paramassi, nuove gallerie e rifacimento di tutto il percorso per un po' di milioni di euro ed almeno due anni di tempo.

Dovrei supportare i lavori con alcune "cose" dall'alto...

#viadellamore #parcocinqueterre  #lavori #roccia #drone
    [Laser scanner, nuvole colorate e fotocamere integ [Laser scanner, nuvole colorate e fotocamere integrate]

Per colorare una nuvola di punti da scansione laser servono delle fotografie.
Ci sono ormai parecchi scanner con fotocamera integrata, che semplificano il lavoro dell'operatore.

L'esposizione delle immagini deve essere la più "corretta" possibile per  riprodurre al meglio l'informazione colorimetrica nei punti della nuvola.

Non conosco il funzionamento specifico di ogni camera ma vale la pena dedicare un po' di tempo a capire come lavora l'esposimetro ed evitare così punti bianchi (per foto sovraesposte) o neri (per sottoesposizione).

Nel caso della SX10 di Trimble (l'unico caso che conosco), si può fissare un'esposizione costante ed è ok se l'illuminazione della scena scansionata non cambia.
I risultati sono scarsini se si passa da alte luci ad ombre e viceversa.

Nelle prime due immagini la nuvola è colorata da foto con esposizione fissa e presa ai due estremi delle zone di luminosità della scena scansionata.

L'altra opzione possibile è quella di scegliere un'esposizione automatica e variabile che permette di compensare i cambi di luce, per un risultato più armonico.

Occhio che l'angolo di campo dell'ottica incide parecchio.
È difficile avere tutto quanto esposto perfettamente in un'immagine sferica a 360°.
A meno di non sfruttare la tecnica dell'HDR (che alcuni scanner fanno)

Se poi c'è la possibilità di usare più camere (a lunghezza focale diversa) per scattare foto da usare nella colorazione della nuvola, quella a campo più stretto permette una lettura dell'esposizione più accurata rispetto alle panoramiche.
Ma servono più foto per coprire l'intera scena.
    [Fotogrammetria ed attenzione al colore] Spoiler: [Fotogrammetria ed attenzione al colore]
Spoiler: questo post non è interessante se ti occupi solo di fotogrammetria per il rilievo del territorio.
Ma se fai anche ricostruzioni 3D di edifici storici, beni culturali, monumenti ed opere d'arte di ogni forma e dimensione, credo che serva molta attenzione anche alla riproduzione fedele del colore nel processo fotogrammetrico.

Nella campagna di scatto è necessario utilizzare degli oggetti  che permettano di correggere le dominanti di colore in post elaborazione.
Si tratta generalmente di tabelle formate da quadrati colorati (in cui ogni colore è codificato).
In inglese si chiamano "color checker".
Li dovresti mettere nella scena e fotografare nelle stesse condizioni di illuminazione dell'oggetto del rilievo.

In post elaborazione poi si prendono le immagini in cui è presente il color checker e si applicano correzioni cromatiche sulla base del colore "letto" nell'immagine rispetto a quello che dovrebbe essere realmente (i valori codificati).

Tutto questo deve essere accompagnato da un altro paio di cose:
1. il controllo dell'illuminazione della scena;
2. un monitor calibrato (tutto passa attraverso i pixel del tuo schermo e se non sono "veritieri" il rischio di vanificare tutto il processo che ti ho raccontato, avendo una percezione sballata dei colori, è alto).

#fotogrammetria #colore #colorchecker
    [Lidar e software di elaborazione dei dati] Condiv [Lidar e software di elaborazione dei dati]
Condivido alcune caratteristiche che un software di elaborazione dati Lidar (da drone) dovrebbe avere.

1. Gestione dei dati grezzi della base GNSS di riferimento per il calcolo della traiettoria.

2. Aggiustare e/o correggere le traiettorie.

3. Dividere la traiettoria e, conseguentemente, la nuvola di punti.

4. Colorare la nuvola di punti e gestire problemi di "matching" tra immagine e traiettoria.

5. Gestione di datum, sistemi di riferimento e coordinate.

6. Misurare la nuvola di punti.

7. Visualizzare i punti secondo le informazioni dei campi scalari (intensità e numero di ritorni, tempo di acquisizione, ...)

8. Esportazione della nuvola in formati comuni.

Poi ce ne sono altri, non necessari, ma che possono aiutare l'elaborazione.

9. Segmentare, ritagliare ed eliminare parti della nuvola di punti.

10. Filtrare la nuvola per eliminare rumore ed outliers, oltre che sottocampionarla

11. Classificare i punti con algoritmi automatici.

12. Verificare l'accuratezza con punti di coordinate note.

13. Generare report di elaborazione.

Dimentico senz'altro qualcosa.
Se vuoi aggiungere, integrare o commentare in base alla tua esperienza sentiti davvero libero o libera.
È utile per tutti.

#lidar #nuvoledipunti #3d #pointcloud #software #editing #realitycapture
    Se sei in un posto aperto a misurare con il GPS pu Se sei in un posto aperto a misurare con il GPS puoi anche tenere la palina bassa, i satelliti si vedono ugualmente bene.

#gnss #gps #rilievo #topografia #misura
    È importante aggiornare i firmware degli strument È importante aggiornare i firmware degli strumenti di rilievo ed i software dei dispositivi che li controllano.

Credo che l'evoluzione tecnologica di quello che si usa in campo si porti con sé la necessità di una consapevolezza nuova sulla loro manutenzione.

Se prima gli aspetti legati alla taratura, al controllo delle parti meccaniche, ..., bastavano per permetterne il funzionamento, ora serve un'attenzione in più.

Non vale per ogni strumento che si vede in giro, ma credo che, piano piano, sarà un aspetto con cui tutti ci confronteremo.

Le case produttrici ti permettono di aggiornare continuamente una stazione totale o un laser scanner con nuovi firmware, che ne integrano funzionalità o correggono dei "bug".

E lo stesso succede per i software che girano sui dispositivi di controllo (smartphone, tablet, ...).

Nuove release migliorano la user experience o, anche qui, sistemano gli errori.

Se dopo un rilievo spari aria compressa e spennelli una stazione totale per togliere la polvere, prima di andare in campo dovresti controllare che software e firmware siano ok e tutto sia funzionante.

Usiamo strumenti tecnologicamente fantastici che tuttavia potrebbero incepparsi in campo per qualche "banale" conflitto software irrisolto.

#rilievo #strumenti #topografia #software #firmware
    La fotogrammetria non è la tecnica ideale per lav La fotogrammetria non è la tecnica ideale per lavorare con la vegetazione: copre il terreno che sta sotto (in una presa da drone) e non è facile ricostruirla.

Fotografie ad alta risoluzione, scattate da un sensore grande (full frame), possono avere problemi maggiori per ricreare nella nuvola di punti, le chiome di alberi.

Da quando ho iniziato ad usare una fotocamera più performante (full frame - 40 Megapixel) rispetto a quelle che ho usato in passato (1" - 24 Megapixel) sto verificando dei buchi nella nuvola di punti laddove ci sono alberi spogli.
Può sembrare controintuitivo ma è così.

Fotografie troppo dettagliate, di elementi molto complessi, porosi e con informazioni disposte su vari piani (tutta l'altezza degli alberi) non aiutano il software, anzi...

Per provare ad avere qualche informazione in più lì sopra,  puoi lanciare l'elaborazione della nuvola di punti ad una qualità inferiore.
Le immagini del dataset vengono sottocampionate (la risoluzione si riduce) ed il software structure from motion lavorerà con una minore quantità di dettagli descritti nei pixel.
Questo aumenta il numero di punti lungo gli alberi, anche se la loro confidenza (cioè l'attendibilità della posizione 3D) è piuttosto scarsa.
Oh, non è che il problema sia superato, anzi...
La nuvola di punti in effetti fa ancora piuttosto schifo.

La presenza di foglie aiuta il processo quindi se vuoi avere informazioni sulle altezza degli alberi è meglio acquisire i dati in estate.
Ed anche il tipo di albero (forma e dimensione) influenza il risultato...

#fotogrammetria #structurefrommotion #nuvoledipunti #3d #pointcloud
    Il back up dei dati subito dopo un rilievo, mette Il back up dei dati subito dopo un rilievo, mette al sicuro il lavoro della giornata.

Molti dispositivi di controllo sono palmari, smartphone o tablet, piuttosto avanzati, ma pur sempre a rischio di danneggiamento software o, peggio, furto o danno fisico.

Perdere i dati di una giornata di lavoro può avere conseguenze importanti.

Se hai rilevato qualcosa che non c'è più (scavo, abbancamento, demolizione) non potrai ripetere il rilievo.

Ci sono vari livelli di "sicurezza" per i dati di uno strumento.

Salvare i dati in una memoria interna (ad uno scanner o una stazione totale) ed in quella del controller ti permette di avere i file in due posti distinti.

Backuppare un lavoro in una chiave USB o in un hard disk esterno è un'altra opzione valida. Vale però per dispositivi dotati di porta USB.

Salvare i dati nel cloud è forse la scelta più sicura. Attivando un hot spot con lo smartphone riesci a mandarli in posti che sono a prova di furto o danno. Il cloud ti permette anche di essere molto efficiente se c'è qualcuno pronto a riceverli ed iniziare subito ad elaborarli.

Una volta ho temuto di aver perso i dati di un rilievo "un po' complicato".
Non ho passato una bella mezz'ora!
    [Laser scanner e traffico] Un camion che passa da [Laser scanner e traffico]

Un camion che passa davanti ad un laser scanner e è un ostacolo al rilievo.
A volte il traffico si riesce a gestire (movieri, gestione del cantiere o indicazioni specifiche, ...).
Altre volte no.
L'ideale immobilismo è, di fatto, irrealizzabile.

Alcuni scanner hanno la possibilità di mettere in pausa, una scansione per riprenderla una volta passato il mezzo.

Anche aumentare la qualità della scansione può aiutare.
Spesso una qualità maggiore significa effettuare la scansione, della stessa area, più volte.
Se i mezzi si muovono, ci sono buone probabilità che, se te li ritrovi tra i piedi al primo giro, non ci saranno più al secondo.

Fare scansioni da punti diversi aiuta.
Scegli punti di scansione in modo che si integrino uno con l'altro.

Oppure  puoi sempre considerare l'ipotesi di fare il rilievo di notte quando, auspicabilmente, il traffico è ridotto o assente.
    Un ponte può creare problemi ad un rilievo con Li Un ponte può creare problemi ad un rilievo con Lidar lungo un alveo

Manca il pezzo d'alveo sotto al ponte.
Non è sempre vero.
Ma può capitare.

Non c'è l'intradosso ed i dettagli non sono ricchissimi.

La classificazione del terreno può venire ingannata.
Non è facile per un software di classificazione automatica  distinguere il ponte dal terreno.
Se ci pensi ha la stessa quota del piano stradale.

Questi problemi si possono risolvere.

Una scansione con laser terrestre mette (forse) a posto i primi due punti 

Se c'è acqua o non riesci ad andare sotto all'impalcato puoi interpolare il terreno con le informazioni a monte ed a valle.
Se però c'è una soglia o un salto dovrai battere dei punti con una stazione totale.

Per la classificazione automatica l'intervento manuale è la soluzione migliore per garantire un risultato confidente.

Il Lidar da drone è molto efficace per acquisire dati in questi ambiti (occhio alla vegetazione!) ma l'integrazione strumentale è sempre la soluzione più efficiente.

#rilievo #rilievo3d #lidar #drone #lidardadrone #3d #realitycapture #alveo #idraulica #dtm #nuvoledipunti
    Non è detto che quello che ti serva sia un'ortofo Non è detto che quello che ti serva sia un'ortofoto di una facciata.
Potresti correggere la distorsione prospettica con software di fotoritocco e "raddrizzare" l'immagine (per i tuoi scopi).

Il punto di presa e la forma dell'oggetto fotografato deformano la rappresentazione secondo una vista prospettica.
Linee parallele nella realtà (muri verticali) sono convergenti nello spazio immagine.

Tutti i principali software di photoediting hanno strumenti di correzione della prospettiva.
Ci sono nel famoso Photoshop, nell'open source Gimp e nel "nuovo" ed economico Affinity Photo.

Funzionano più o meno nel solito modo.
Intervieni sulle immagini alterando i pixel e, aiutato da una griglia virtuale, allinei gli elementi dell'immagine alla maglia.
È veloce e non richiede hardware super.

La posizione reciproca tra punto di presa ed oggetto fa molto.
Così come la forma di quello che hai fotografato è rilevante.

È diverso dal fare un'ortomosaico.
Così come è diverso dall'usare, in campo, un obiettivo basculante e decentrabile ("tilt/shift") per le foto.
Ma è piuttosto pratico e può funzionare ugualmente.

Dopo tutto il raddrizzamento delle foto del costruito è una tecnica che gli architetti usano da parecchio tempo.
😉
    Carica di più... Seguire Instagram
  • VUOI ISCRIVERTI ALLA NEWSLETTER?

    Newsletter di 3DMetrica Ti prometto che riceverai una sola email alla settimana.
    Salvo qualche (rara) eccezione...
    Una volta alla settimana ti scrivo i post che pubblico quotidianamente sui miei canali social network, ti metto il link all'ultimo articolo del blog (sperando di farcela a scriverne uno ogni settimana!) ed anche il link per ascoltare la nuova puntate del podcast di 3DMetrica.
  • ARGOMENTI

    CARTOGRAFIA DRONI EBOOK FOTOGRAMMETRIA LASER SCANNER LAVORI LIDAR PODCAST RILIEVI Senza categoria SOFTWARE STRUMENTI TOPOGRAFIA TUTORIAL
  • PAROLE CHIAVE

    3D 3dmetrica 5 terre aerofotogrammetria agisoft photoscan altimetria angoli apr cartografia cloud compare cloudpoints coordinate dem dissesto idrogeologico drone droni elaborazione fotografia Fotogrammetria GIS GNSS GPS GSD immagini laser scanner lidar misura misure nuvola di punti nuvole di punti ortofoto photoscan quota rilievo rilievo aerofotogrammetrico rilievo con drone sapr sistemi di riferimento software stazione totale structure from motion strumenti topografia tutorial uav



© Copyright Ing. Paolo Corradeghini 2021 - PIVA 01260880115