Per un disegno efficace nello spiegare l’altimetria del terreno si ricorre alle curve di livello, o isoipse.
Prima poche note tecniche.
Una curva di livello è, appunto, una linea curva che collega punti del terreno che hanno la stessa quota.
La rappresentazione del terreno che si ha usando le curve di livello si chiama piano a curve di livello.
La differenza tra la quota dei punti di una curva di livello e la quota di quelli di una curva vicino è costante e si chiama equidistanza. Equidistanza e scala di una carta sono generalmente legate. In una Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000 le curve di livello hanno equidistanza 10 metri. In una restituzione aerofotogrammetrica di un Comune in scala 1:2.000, le curve di livello hanno equidistanza 2 m. Si considera quindi un’equidistanza pari alle migliaia della scala. Con le dovute eccezioni.
Le curve di livello indicano la quota ortometrica (se vuoi approfondire il concetto di quota ho scritto un articolo che trovi a questo link).
Questa immagina spiega quello che fanno le curve di livello:
Le curve di livello hanno il grande vantaggio di darti informazioni rapide ed immediate sull’andamento del terreno, senza necessità di calcoli ed elaborazioni, come nel caso dell’analisi di un piano quotato. Sono particolarmente efficaci dove il terreno è fortemente accidentato ed acclive.
Ecco perchè:
Curve di livello molto vicine indicano un terreno a forte pendenza.
Curve di livello diradate rappresentano un tratto pianeggiante.
Curve di livello concave indicano un avvallamento.
Curve di livello convesse indicano un dosso o un crinale.
Nell’immagine qui sopra c’è un pendio ripido nella parte sinistra/alta dell’immagine, c’è un pendio meno acclive nella parte bassa, c’è una valle dove le curve formano una “V” rovesciata ed un po’ inclinata e c’è una vetta intorno alla quota 430 m slm. Più o meno nel centro della mappa, alla quota 350 m, c’è un’area pianeggiante, tipo “terrazzamento”. La linea che scende in basso dalla cima si chiama displuvio (qui è un crinale), mentre la linea che passa per i punti più bassi della valle si chiama anche espluvio.
La linea che unisce un punto di una curva di livello con quella sottostante con cui forma un angolo retto è la linea di massima pendenza. In questo modo puoi disegnare facilmente la linea di massima pendenza di un versante.
INTERPOLAZIONE ALTIMETRICA
Quando si localizza un punto su una cartografia e questo sta proprio su una curva di livello allora la sua quota è nota. Però non tutti i punti stanno sulle curve di livello, anzi. Per sapere con precisione la quota di un punto, si possono sfruttare le curve di livello e si applica un processo di interpolazione altimetrica.
Si prende l’equidistanza delle curve di livello (qui sotto è 5 metri);
Si traccia un segmento che unisca ortogonalmente le due curve e passi per il punto M di cui vuoi conoscere la quota secondo la linea di massima pendenza;
Si misura il segmento AB e il tratto d.
Con la proporzione tra i triangoli rettangoli simili: Delta : e = d : D si ricava Delta = (e x d) : D.
Si trova il valore della quota di M aggiungendo il valore di Delta alla Quota di A.
Spero che questo articolo ti sia stato utile se volevi avere un’informazione generale sulle curve di livello e su come si leggono nella rappresentazione del territorio.
Quello che ho scritto vale assolutamente anche per la lettura delle carte escursionistiche, così potrai evitare strapiombi e burroni!!!
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A presto!
Paolo
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7 Comments
quando mi capita di usare la cartografia regionale toscana uso qgis , davvero interessanti i tuoi articoli , complimenti
Ciao Stefano.
QGIS è davvero un ottimo software, lo uso anch’io parecchio.
Grazie per il tuo apprezzamento!
Ciao.
Paolo
Complimenti, estremamente chiaro.
Ciao Michele, grazie per il tuo riscontro!
Paolo
[…] Fonte immagine: 3D Metrica […]
Sono arrivato al suo interessantissimo posto nell’ambito di una ricerca sul diagramma di piena. Complimenti, mi si sono chiarite molte cose.
Grazie per il tuo commento Franco!
Paolo