Aerofotogrammetria: perchè le foto nadirali (a volte) non bastano

8 Febbraio 2019
Vista assonometrica di modello tridimensionale ricostruito da rilievo aerofotogrammetrico

In questo articolo ti spiego perchè (a volte) non sono sufficienti solo le fotografie nadirali, scattate da un drone, in un rilievo aerofotogrammetrico.

Se devi rilevare un elemento a sviluppo verticale e se ti interessa ricostruirlo (e farlo bene) è meglio integrare le fotografie nadirali (che sono quelle scattate con la fotocamera che guarda in basso, inclinata di 90° sull’orizzontale) con immagini prese con camera inclinata di altri angoli.
Se devi ricostruire una facciata di un edificio o una falesia rocciosa “in piedi“, le immagini migliori sono quelle frontali, fatte con la fotocamera che guarda “dritta davanti a sé”.
Se invece l’elemento non è proprio verticale, puoi anche evitarti le foto frontali, ma dovresti comunque scattare fotografie un po’ inclinate sull’orizzontale.

LA PRESA NORMALE

Se vuoi ottenere il massimo da un rilievo fotogrammetrico, cerca di rispettare la configurazione che si chiama di presa normale (o stereoscopica).
L’asse ottico uscente dall’obiettivo della fotocamera dovrebbe colpire perpendicolarmente quello che stai fotografando.
E se fai più foto, sovrapposte una con l’altra, gli assi delle camere sono paralleli tra loro.

In fotogrammetria classica questa presa ti permetteva di avere dei modelli stereoscopici robusti, da cui tirare fuori informazioni valide di quello che hai rilevato.
In fotogrammetria moderna, tra foto digitali e software structure from motion, la presa normale a perso un po’ di autorevolezza ma rimane comunque importante.
Ti fa costruire delle belle nuvole di punti (e quindi anche dei bei modelli tridimensionali) di quello che hai fotografato.

UN ESEMPIO CONCRETO

Se speravi di leggere un luuungo articolo con migliaia di parole, centinaia di paragrafi e decine di capitoli, mi dispiace ma non è questo!
🙂

In questo post preferisco mostrarti un esempio concreto, che spero ti possa far capire come diversi angoli di presa fotografica incidano, e parecchio, nella ricostruzione tridimensionale in un processo fotogrammetrico.
Ci saranno tante immagini!
Sono “screenshot” di nuvole di punti, prese dal software che ha lavorato e che credo siano molto più esplicativi delle mie parole.
Che, tuttavia, non mancheranno!
🙂

Prima di partire ti dico che:

  • Ho rilevato un pezzetto di muro di mattoni, in parte coperto da vegetazione rampicante.
    È alto due metri e mezzo e lungo una decina.
    È davvero poca cosa, ma mi è servito per poter fare diverse elaborazioni senza invecchiare mentre il software processa i dati.
  • Ho scattato tutte le foto con un drone.
    Ho usato il DJI Spark.
    Ho volato in modalità manuale (senza piano di volo).
    Si vede! La posizione delle camere fa ridere!
  • Ho scattato foto nadirali, foto frontali e foto oblique con camera inclinata di 45° rispetto all’orizzontale.
    Ho sempre mantenuto, più o meno, una distanza drone-muro di una decina di metri.
  • Anche se il muro è davvero piccolo, il principio è scalabile e applicabile ad ambiti ben più grandi (edifici e versanti).
    Funziona!
  • Non ho usato punti di controllo a terra né sul muro (GCP e QCP).
    Lo so che non è rigoroso e che non si può parlare di rilievo ma lo scopo era solo quello di analizzare le nuvole di punti che si generano con i vari set di foto diverse.
  • Ho elaborato tutto quello che vedrai qui sotto con il software Agisoft Metashape.

Qui ti metto una vista assonometrica del muro su cui ho fatto i test.

Vista assonometrica di modello tridimensionale ricostruito da rilievo aerofotogrammetrico

FOTO NADIRALI

Se l’obiettivo è ricostruire tutto il muro o, almeno, la parte sommitale, uno dei due lati verticali e quello che gli sta davanti, le sole fotografie nadirali non ti bastano.

Questa è la posizione delle foto che ho fatto con asse della camera inclinato di 90° rispetto all’orizzontale:

Immagine che mostra la poszione delle fotografie nadirali in un rilievo aerofotogrammetrico

Se guardi la nuvola dall’alto è tutto ok.
La parte superiore del muro c’è, così come c’è un bel po’ di terreno pianeggiante, davanti e dietro.

Immagine che mostra una nuvola densa da elaborazione fotogrammerica fatta con fotografie nadirali

Ma quando ruoti la nuvola le cose non sono più così felici.
Mancano un bel po’ di informazioni delle parti in elevazione.
Anzi, direi che mancano quasi tutte.

Immagine che mostra la vista frontale di una nuvola densa da elaborazione fotogrammerica fatta con fotografie nadirali

In una presa nadirale, anche se la fotocamera guarda dritto in basso, un po’ di informazioni delle aree verticali riescono ad essere registrate nelle immagini.
Le trovi in quelle foto in cui la combinazione tra poisizone del punto di presa della fotografia e l’angolo di campo dell’ottica (il Field of View – F.O.V.) ti permettono di vedere un po’ di muro.
Come in questa foto qui sotto dove il punto di presa della foto non sulla verticale del muro.

fotografia nadirale ripresa durante un rilievo aerofotogrammetrico

Un obiettivo grandangolare lo fa meglio di un tele-obiettivo.
In questo caso la fotocamera del drone ha un’ottica con lunghezza focale equivalente di 24 mm.
Anche se un po’ di muro lo vedi, non è comunque sufficiente per avere tante e buone informazioni da usare nella modellazione 3D.

FOTOGRAFIE NADIRALI + OBLIQUE

Ora integro le fotografie nadirali con immagine oblique, scattate con camera inclinata di 45° sull’orizzontale.
Eccole qui sotto.

Immagine che mostra la poszione delle fotografie nadirali e oblique in un rilievo aerofotogrammetrico

Le cose iniziano ad andare meglio.
La nuvola densa sulla parte verticale è migliorata parecchio.
Ma ci sono ancora delle zone un po’ “bucate” e non ben definite, soprattutto nella parte di muro dove c’è la vegetazione rampicante.

Immagine che mostra la vista assonometrica della nuvola densa da rilievo con fotografie nadirali e oblique

FOTOGRAFIE NADIRALI + OBLIQUE + FRONTALI

Ed ora facciamo “en plein“.
Scatto ed elaboro insieme fotografie nadirali, oblique ed anche frontali.

immagine che riprende i punti di ripresa fotografica nadirale, obliqua e frontale in un software di elaborazione fotogrammetrica

Il risultato in output è il più soddisfacente di tutti e tre.

Immagine che mostra la vista assonometrica della nuvola densa da rilievo con fotografie nadirali, oblique e frontali

Immagine che mostra la vista frontale della nuvola densa da rilievo con fotografie nadirali, oblique e frontali

Ci sono informazioni (quasi) ovunque:

  • nella parte superiore del muro,
  • nel paramento verticale,
  • nella zona coperta dalla vegetazione,
  • nel piazzale di fronte.

La zona che sta dietro al muro è più scarsa, ma non è stata oggetto di acquisizione fotografica.
E, se ci fai caso, ci sono dei buchetti nella nuvola di punti nella parte di muro più “sporcata” dai rampicanti.
Non compromettono però la qualità dei dati.

Il risultato è buono!

Qui sotto ti faccio vedere anche una vista assonometrica del modello tridimensionale: mesh triangolare 3D + texture.

Vista assonometrica di modello tridimensionale ricostruito da rilievo aerofotogrammetrico

ELABORAZIONI COMBINATE

Le foto sono poche e i tempi di calcolo sono brevi.
Ho fatto un po’ di altre elaborazioni SfM (Structure from Motion) combinando in modo diverso i vari dataset di immagini che ho acquisito:

  • solo foto frontali
  • solo foto oblique
  • foto oblique + foto frontali
  • foto nadirali + foto frontali

Ti faccio vedere che cosa è venuto fuori.

FOTOGRAFIE FRONTALI

Elaborare solo le immagini frontali dà degli ottimi risultati per la modellazione della parte verticale del muro.
Ma hai pochissime informazioni del piazzale pianeggiante che gli sta di fronte.
E non hai quasi niente della parte superiore del muro.
Qui addirittura i punti della nuvola si “impastano” con il cielo che c’è lì dietro ed è statao fotografato.

Immagine che mostra la vista assonometrica di una nuvola densa da rilievo con fotografie frontali

FOTOGRAFIE OBLIQUE

Se mi dovessi chiedere qual è il dataset che, da solo, ti dà la riproduzione migliore del muro ti direi quello costituito da foto oblique inclinate di 45° rispetto all’orizzontale.
Riesci a fotografare un po’ di tutto: parte superiore, parte verticale ed un po’ del piazzale frontale.
Ma con questo dataset non hai mai una presa normale.
L’asse ottico delle camere è sempre iclinato rispetto alle superfici fotografate (qui lo è di 45°).
Da un punto di vista della modellazione rigorosa e metricamente affidabile ti porta qualche problema in più che devi risolvere, sul campo, con punti di controllo ben distribuiti sulla superficie e sull’elevazione del muro.

Immagine che mostra la vista assonometrica di una nuvola densa da rilievo con fotografie oblique

Il piazzale di fronte al muro è meno esteso, la parte verticale ha dei buchi qua e là e la parte superiore più o meno c’è.
Tra i dataset singoli che puoi scegliere è “il meno peggio“.
Io non però non mi ci affiderei a scatola chiusa.
Meglio unirlo agli altri.
Meno peggio non è sinonimo di migliore.

FOTOGRAFIE OBLIQUE + FRONTALI

Se elaboro le foto frontali e quelle oblique ottengo questo.

Immagine che mostra la vista assonometrica della nuvola densa da rilievo con fotografie frontali e oblique

Immagine che mostra la vista assonometrica della nuvola densa da rilievo con fotografie frontali e oblique

È tutto ok nella parte verticale ma la zona superiore è un po’ incasinata e la nuvola è sporca.
Anche il piazzale frontale è ancora poco esteso.
E dietro al muro non c’è niente (anche se non è importante).

FOTOGRAFIE NADIRALI + FRONTALI

“Ma se voglio ricostruire bene il muro perchè non posso fare solo fotografie nadirali e frontali?
Quelle frontali servono per il paramento verticale e quelle nadirali per la parte superiore e per il piazzale.
Lasciamo perdere quelle oblique a 45°!”.

Non fa un piega!
Hai tutte le informazioni che ti servono.
Teoricamente è ineccepibile.
Praticamente lo è un po’ meno.

Le fotografie incliante hanno una funzione molto importante nella modellazione fotogrammetrica dentro i software Structure from Motion.
Le immagini oblique lavorano come un ponte nell’allineamento tra le fotografie nadirali e quelle frontali.
E l’allineamento è il processo più delicato ed importante di tutta l’elaborazione fotogrammetrica.

Guarda che cosa succede se provo a fare allineare, in modo automatico, foto nadirali e frontali.

Immagine che mostra il mancato allineamento tra fotografie nadirali e fotografie frontali in un software di elaborazione fotogrammetrica

Succede un casino.
Le fotografie non si allineano.
O meglio, si allineano tra di loro, nello stesso dataset (più o meno), ma non si allineano nel complesso.

Questo non vuol dire che non si riesca a fare l’allineamento e, dopo, una nuvola densa.
Si può lavorare sulle immagini ed aiutare il software a fare il suo lavoro.
In un modo o nell’altro ne puoi uscire.
È che non si riesce a fare un buon allineamento automatica.
È necessario il tuo intervento e, quindi, il tuo tempo.
E non è una cosa da poco in una commessa in corso.

IN CONCLUSIONE

Tutti gli esempi che ti ho fatto si riferiscono ad un muro piccolo e corto.
Ma verticale.
Puoi applicare i concetti di base a tutti i casi simili dove c’è uno sviluppo verticale prevalente.

Ti metto le foto di due esempi.

Falesie rocciose verticali o sub-verticali.

Immagine che rappresenta un ortomosaico ad alta definizione della parete verticale ricavata dalle foto del Phantom 4 Pro

O versanti più o meno pendenti.

Immagine aerea da drone di un versante inclinato nelle Alpi Apuane

AEROFOTOGRAMMETRIA CON DRONI MULTIROTORI

Tutte le considerazioni operative di questo articolo valgono se fai un rilievo aerofotogrammetrico con un drone multirotore.
Quadricottero, esacottero, ottocottero…
Non è importante il numero dei motori o dei bracci, ma è importante poter variare l’asse ottico della fotocamera.
Devi poter cambiare il “pitch della gimbal” per fare prese diverse da quella nadirale.

Anche se alcuni droni ad ala fissa hanno implementato la funzione di scattare fotografie con camera leggermente inclinata sull’orizzontale (circa 30°), non si riescono a raggiungere valori maggiori, né tantomeno, l’inclinazione 0° per le foto frontali.
In più, un drone ad ala fissa scatta fotografie nel senso di avanzamento, con la camera che guarda avanti a sé.
Non è per niente comodo per rilevare un elemento verticale.

Un multirotore può avanzare di lato, mentre scatti le fotografie con la fotocamera che guarda il muro, l’edificio o la parete.
E ci sono anche multirotori che, sollevando i piedi ed il carrello di appoggio, ti permettono di ruotare la fotocamera di 360°.

Ed infine le situazioni di rilievo di elementi verticali sono poco adatte ai droni ad ala fissa perchè poco agili nelle manovre di cambio quota e rotta di volo…

Devo dire però che le cose stanno cambiando.
Stanno nascendo droni ad ala fissa a decollo verticale, ma credo che per un rilievo “in piedi” il multirotore sia il drone migliore, anche solo per il suo rapporto qualità/prezzo.

 

Spero che questo articolo ti possa essere utile.
Se hai dubbi, domande o osservazioni puoi scrivere tutto quanto nei commenti qui sotto.
Magari sono comuni a quelli di altri, che possono quindi beneficiare della risposta pubblica.

Sentiti libero di contattarmi nei modi che preferisci.

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Ed infine c’è anche il canale You Tube in cui carico video tutorial sull’uso di specifici software per la fotogrammetria e la gestione dei dati tridimensionali.

 

 

Grazie davvero per il tuo tempo e per la tua attenzione!

A presto!

 

Paolo Corradeghini

3DaerofotogrammetriafotografiaFotogrammetriarilievostructure from motion
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RILIEVI

Paolo Corradeghini

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_RJk0s-zlgZg In questo video ti condivido un'attività di campo in cui ho dovuto acquisire, velocemente, delle informazioni di un tratto stradale interessato da diversi accessi laterali.

E, altrettanto velocemente, ho elaborato i dati per soddisfare l'urgenza del committente.

Ho usato uno SLAM, XGrids Lixelkity K1, con il modulo GNSS RTK attivo, per acquisire una nuvola di punti, camminando dove potevo.
In campo ho preso anche le coordinate di un po' di punti della segnaletica orizzontale, per supportare e controllare l'output.

Ti condivido anche i dati che ho trasmesso in relazione alla richiesta.


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0:23 Il problema
1:20 L'ambito
2:05 Misure GNSS
3:50 Lo SLAM
4:47 Problemi di deriva
5:19 Tempi di campo
6:01 Dynatech
7:12 Considerazioni sul processo
10:28 La nuvola e i dati SLAM
16:07 Planimetria in CAD
16:55 PointCab Origins
17:50 La classificazione del terreno
18:28 Il modello 3DGS
20:09 Il controllo dei dati
20:49 Durata complessiva
23:02 Outro
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E, altrettanto velocemente, ho elaborato i dati per soddisfare l'urgenza del committente.

Ho usato uno SLAM, XGrids Lixelkity K1, con il modulo GNSS RTK attivo, per acquisire una nuvola di punti, camminando dove potevo.
In campo ho preso anche le coordinate di un po' di punti della segnaletica orizzontale, per supportare e controllare l'output.

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10:28 La nuvola e i dati SLAM
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17:50 La classificazione del terreno
18:28 Il modello 3DGS
20:09 Il controllo dei dati
20:49 Durata complessiva
23:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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0:00 Intro
0:35 Preparo il lavoro
1:26 Ritaglio sulle estensioni
6:03 QGIS in Azione e GTER
7:55 Ritaglio su un poligono
13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    Se ti è capitato di lavorare per un po' di tempo in CloudCompare e poi accorgerti di aver perso tutto per un crash o una chiusura accidentale del software allora questo video potrebbe aiutarti.

Ti condivido come gestire un progetto, salvandolo in formato .BIN e mantenere ordine nei database dei layer.

Nel video trovi anche informazioni su come CloudCompare tratta i file (in modo non distruttivo ma senza salvare file di backup) e sul fatto che non esista l'opzione di "annullamento dell'ultimo comando" ("undo" o "CTRL Z").

Spero possa essere utile per i tuoi lavori sulle nuvole di punti.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
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0:00 Intro
0:40 La gestione dei file
4:36 Salvare un progetto
8:19 L'ordine dei layer
12:45 Aggiornare il progetto
14:03 Non esiste il CTRL+Z
15:55 Una panoramica sui file
17:14 Recap finale
19:19 Outro
    Quando produci l'output di un rilievo (fotogrammetrico) ti assumi la responsabilità dei dati che condividi e che, spesso, saranno usati da altre persone per le loro elaborazioni, studi e progetti.

È importante che l'accuratezza restituita sia in linea con gli obiettivi del lavoro e che le informazioni che trasmetti siano affidabili e attendibili
    Accuratezza e precisione sono due concetti spesso confusi nel mondo della misura e del rilievo.
Ma sono diversi.
Un output di un rilievo può essere molto preciso ma completamente sballato nella posizione (e quindi per niente accurato).

Mi capita di sentire spesso di rilievo aerofotogrammetrici fatti in assenza di punti misurati a terra, o sull'elemento da ricostruire, solo perchè si è usato un drone con antenna GNSS RTK.

Non usare punti di appoggio e controllo può essere molto pericoloso in relazione a quello che succederà con i dati del tuo rilievo fotogrammetrico.
    Accuratezza e precisione sono due concetti spesso confusi nel mondo della misura e del rilievo.
Ma sono diversi.
Un output di un rilievo può essere molto preciso ma completamente sballato nella posizione (e quindi per niente accurato).

Mi capita di sentire spesso di rilievo aerofotogrammetrici fatti in assenza di punti misurati a terra, o sull'elemento da ricostruire, solo perchè si è usato un drone con antenna GNSS RTK.

In questo video ti condivido i passaggi che faccio dentro il software di fotogrammetria (Agisoft Metashape Pro) per elaborare i dati, analizzare la precisione e controllare l'accuratezza degli output del processo.

Non si tratta di un "tutorial", quanto piuttosto di una condivisione di metodo di lavoro, sperando di poter accendere un riflettore sull'importanza del controllo dei dati e della loro attendibilità anche in considerazione delle conseguenze che un output fallace avrà su lavoro e decisioni di altri che seguiranno.

Ti faccio vedere:
L'analisi preliminare dei dati
La definizione del sistema di riferimento
La scelta della quota di lavoro (ellissoidica o ortometrica)
La valutazione della precisione sui GCP
La verifica dell'accuratezza sui Check Point
Un controllo extra
La consegna dei risultati

Spero che questo video possa far comprendere l'importanza dell'attenzione che si deve porre nel condurre rilievi aerofotogrammetrici e nella responsabilità che si porta dietro la scelta di restituire un output che, si suppone, sia affidabile ed attendibile in relazione agli obiettivi del lavoro.

Se ti va di aiutarmi nella mia personale "missione responsabilità" potresti condividere questo video con chi si occupa di queste cose o con chi riceve dati da rilievi aerofotogrammetrici

P.S.
Il concetto di verifica, controllo, accuratezza, affidabilità e responsabilità vale per tutte le attività di misura e per le acquisizioni 3D attraverso laser scanning (statico, lidar e SLAM).



Questo video è sponsorizzato da Metashape Italia.
Se ti interessa acquistare una licenza, seguire un corso o ricevere una consulenza specifica puoi usare questo link:
https://metashapeitalia.it/?coupon=3dmetrica


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0:00 Intro
1:41 Il contesto fotogrammetrico
2:06 Operazioni preliminari
2:48 La posizione delle immagini
4:42 Il Sistema di Riferimento
6:53 La quota di lavoro
11:19 L'allineamento delle immagini
13:27 I target
17:20 GCP e Check Point
18:52 Precisione e Accuratezza
21:58 Distribuzione degli errori
22:57 Lo Sponsor Metashape Italia
24:30 Esporto la nuvola densa
25:24 Classificazione della nuvola
25:57 Un controllo extra sulla quota
30:53 La relazione tecnica finale
31:17 Un recap finale
36:30 Outro
    Hai la possibilità di personalizzare la tua area di lavoro di QGIS attraverso l'utilizzo delle "decorazioni".

Te ne parlo in questo video facendoti vedere come inserire titoli, copyright, loghi, riferimento di orientamento, griglia di coordinate...

È molto semplice ma spero che possa essere utile per il tuo lavoro iun QGIS.


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0:00 Intro
0:32 Il titolo
3:02 La griglia
5:03 Il Nord
6:20 Righello e Copyright
6:51 Inserire un'immagine
7:53 QGIS in Azione e GTER
10:31 Decorazioni e layout
11:28 Decorazioni e progetto
11:52 Titoli concatenati
13:50 Outro
    Una cosa che capita spesso a chi elabora nuvole di punti, soprattutto di fabbricati, è allineare dati che provengono da acquisizioni diverse e che descrivono parti specifiche di una scena.

Il caso tipico è unire una nuvola di punti, fatta con scansioni laser, dell'interno di un edificio, con quella della copertura, fatta attraverso l'uso di un drone.

Ti mostro come si fa dentro il software CloudCompare, attraverso lo strumento di "allineamento" che richiede, inevitabilmente, una sufficiente sovrapposizione tra di dati che tratti.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:37 I dati
1:23 Sovrapposizione tra dati
2:47 Allineamento tra nuvole
3:50 Operazioni preliminari
7:29 Analizzo le corrispondenze
9:05 Avvio il processo
14:08 Distribuzione dei punti
16:27 Controlli pre allineamento
18:40 Concludere il calcolo
20:27 Analisi del risultato
22:28 Unisci le nuvole allineate
24:03 Outro
    Nel mondo degli strumenti del Geomatico le cose cambiano velocemente.
Nuovi strumenti entrano nel mercato, permettendo attività prima difficilmente fattibili, soprattutto da parte di piccole realtà e professionisti.

Ed allora credo che possa essere molto utile partecipare ad un "Demo Day" in cui un brand (o un rivenditore) mostra i propri prodotti ed il loro uso, inclusi pregi e difetti.

In questo video ti condivido la prima data del Roadshow organizzato da @lidaritalia per i prodotti di @GreenValleyINTL tenutosi a Genova il 21 Ottobre 2025


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche scrivimi.

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0:00 Intro
0:20 Perchè un Demo Day?
2:09 I prodotti GVI
4:30 Vantaggi dello SLAM
5:05 I campi di applicazione
6:06 Il futuro della Reality Capture
7:40 Vale la pena partecipare?
9:03 Outro
    In questo video ti condivido il modo per inserire, lungo una linea, dei punti ad una distanza, definita da te, dall'origine della linea.
Insomma si tratta di definire delle distanze progressive o delle "chilometriche".

Si usa il tool "punti casuali lungo una linea" e poi si sistemano le cose combinando qualche attributo con il calcolatore di campi.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica  
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak


Se ti va di unirti alle discussioni su QGIS, puoi farlo in questo gruppo Telegram: https://t.me/+ZKm37iQHD083MTRk


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0:00 Intro
0:37 Casi applicativi
1:26 La lunghezza della linea
3:21 Punti arbitrari sulla linea
5:21 Applicare la distanza giusta
7:32 Il calcolatore di campi
10:20 Controllo del risultato
10:46 QGIS in Azione e GTER
14:08 Outro
    In questo video ti faccio vedere come fare per calcolare il volume di un cumulo di materiale stoccato (terra, ghiaia, ...).

La procedura usa il tool "Volume Calculation" che prevede il passaggio attraverso un modello digitale di elevazione (rasterizzazione).

I casi concreti che ti possono capitare sono due.
1. Il cumulo è appoggiato su un piano orizzontale (un piazzale).
2. Il cumulo è appoggiato su un versante inclinato.

Nel secondo caso le cose sono un po' più complicate ma ti dico come poter fare.

Spero possa essere utile.

P.S.
In realtà ci sarebbe un altro caso, che non ho trattato nel video, e che non riguarda un vero e proprio cumulo quanto piuttosto del materiale "appoggiato" ad un versante.
Qui le cose sono ancora più complicate.
Magari ci faccio un altro video del progetto.
:)


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0:00 Intro
0:40 Cumuli su piazzale
3:00 Ritaglio la nuvola
5:29 Calcolo il volume
7:47 I risultati
11:22 Cloud Compare On Demand
12:02 Cumuli su versante inclinato
12:43 Creare un piano di riferimento
20:00 Il nuovo calcolo del volume
23:00 Un risultato non corretto
24:18 Outro
    Credo che, nel lavoro del tecnico geomatico (ma non solo in questo), le attività debbano essere svolte in modo efficiente: avendo chiaro il risultato da raggiungere e scegliendo gli strumenti adatti per minimizzare le risorse necessarie (tempo, denaro, persone, ...).

Con questo obiettivo in mente, ti condivido questo video dove ho utilizzato uno SLAM (Li Grip O2 Lite di @GreenValleyINTL  ) ed un'antenna GNSS  per mappare, nella maniera più completa possibile, un'area urbana, senza avere necessità di precisioni millimetriche (che poi non è che si ottengano così facilmente come magari ti senti dire!) o dettagli geometrici super definiti.

Ti racconto:
- dell'obiettivo del rilievo;
- dell'ambito in cui ho lavorato;
- degli strumenti che ho scelto;
- della programmazione delle attività;
- del rilievo;
- dei dati elaborati e della loro accuratezza;
- di alcune considerazioni sull'efficienza.

Spero che possa essere interessante.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con @lidaritalia https://www.lidar-italia.it/
Attraverso la loro homepage puoi iscriverti, gratuitamente, alle due date del roadshow sugli strument ed i software Greenvalley International


I DATI
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti attraverso questo link: https://tinyurl.com/slamefficiente 


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


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0:00 Intro
0:45 Location
1:35 LiGrip O2Lite
4:17 Programmazione
8:15 I target e la misura GNSS
8:48 L'acquisizione SLAM
10:37 La nuvola di punti
13:55 Criticità della nuvola
16:17 Verifica dell'accuratezza
19:03 Considerazioni finali
22:41 Outro
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