IL RILIEVO DI UNA FRANA

16 Ottobre 2017
Foto area da drone della spiaggia di Punta Corvo

In questo articolo ti racconto come ho fatto il rilievo di una frana con il drone e le tecniche aerofotogammetriche in una spiaggia incantevole del Parco Naturale di Montemarcello.

LA SPIAGGIA DI PUNTA CORVO

 

Fotografia aerea della spiaggia di Punta Corvo

La spiaggia di Punta Corvo è un pezzetto di Paradiso tra due borghi inseriti tra i più belli d’Italia, Montemarcello e Tellaro
Sta nel Comune di Ameglia, vicino a Sarzana ed alla Lunigiana, alla Versilia, a La Spezia ed al Golfo dei Poeti.
Alla spiaggia di Punta Corvo ci puoi arrivare soltanto a piedi, dopo una picchiata di oltre settecento gradini naturali che inizia a Monte Marcello (250 m s.l.m.) oppure  via mare, con i “barconi“, come li chiamiamo qui, battelli che trasportano una trentina di persone e che salpano dalle località alla foce del Fiume Magra.
La spiaggia di Punta Corvo è una fetta di terra lunga centocinquanta metri e larga, mediamente, venti all’interno del Parco Naturale di Montemarcello.

I DISSESTI IDROGEOLOGICI E LE FRANE

Il bagno in mare si fa ai piedi di un versante piuttosto pendente, in parte boscato (nel bosco scende – o sale, a seconda del punto di vista – il sentiero di accesso) ed in parte segnato da crolli, frane e movimenti di massi proprio verso la spiaggia.
E’ sempre stato così, me lo ricordo sin da bambino quando i miei genitori mi ci portavano a fare i primi bagni di stagione, ad Aprile, o gli ultimi primi dell’inverno, ad Ottobre.

Tuttavia negli ultimi anni la situazione dei dissesti è peggiorata.
I nuovi regimi di pioggia, sempre più tropicali, hanno causato crolli di massi dai fronti rocciosi.
Grossi massi “galleggiano” su di un letto di detriti e rocce fratturate, scivolando lentamente verso valle.
Alcune pareti rocciose, proprio a monte della spiaggia, si sono in parte sgretolate ed altri grandi massi sono caduti in spiaggia.

Il Comune di Ameglia ha emesso tante ordinanze di chiusura alla fruizione pubblica di parte della spiaggia, quella direttamente esposta alla caduta massi.
In alcuni settori del versante si sono installate reti di placcaggio e barriere paramassi.
Ma la spiaggia è piccola e le persone a volte davvero tante, specialmente in piena estate.
In molti casi i cartelli di divieto sono ignorati ed il pericolo reale è sottovalutato…

Fotografia dal mare della spiaggia di Punta Corvo

LO STUDIO DEI DISSESTI E DELLA CADUTA MASSI

Il Comune di Ameglia ha incaricato il mio amico Geologo Paolo Petri di condurre un’analisi dello stato delle frane sul versante sopra la spiaggia di Punta Corvo, per valutare pericolosità ed il rischio derivante dalla caduta massi.

Paolo è un geologo con grande esperienza nel campo dello studio dei dissesti idrogeologici, della meccanica delle rocce e dei Sistemi Informativi Territoriali (GIS).
Mi ha chiamato per fare un rilievo generale a supporto di alcune simulazioni e modelli numerici di caduta massi ed un approfondimento più dettagliato per analisi geomeccaniche di un settore critico e vicino alla spiaggia.

Abbiamo lavorato insieme sin dall’inizio e ti racconto più o meno che cosa abbiamo fatto.

IL RILIEVO DI UNA FRANA CON IL DRONE

Abbiamo scelto di rilevare le aree utilizzando il drone e le tecniche aerofotogrammetriche.
Ho scritto in questo post un racconto di un  rilievo con il drone alle Cinque Terre.
Ci puoi trovare un po’ di informazioni generali e più specifiche su questo tipo di rilievo.

fotografia dell'attrezzatura impiegata nel rilievo durante il trasporto in barcaI dati topografici necessari per le simulazioni di caduta massi sarebbero dovuti arrivare fino ad una quota di circa 50 m s.l.m., a monte di alcuni grandi blocchi sopra la spiaggia.

Ad eccezione della spiaggia, tutte le aree da rilevare erano inaccessibili a piedi.

Abbiamo imbarcato tutta l’attrezzatura (impensabile trasportarla a piedi!) e siamo partiti all’alba di una mattina di Giugno, parecchio prima dell’arrivo dei primi turisti.

Avevamo: drone, ricevitore GPS e palina, target da posizionare a terra, mire da posizionare in parete, stazione totale e treppiede, scarponi, casco e tanta acqua.

POSIZIONAMENTO DEI TARGET E DELLE MIRE

Come prima cosa abbiamo posizionato i target e le mire che sarebbero serviti come riferimento per l’orientamento, la scalatura e la georeferenziazione del modello tridimensionale che sarebbe nato dalle fotografie.

target ad alta visibilità per il rilievo aerofotogrammetrico posizionati in spiaggia

Io ho posizionato target ad alta visibilità (pannelli quadrati 60×60 cm) uniformemente lungo la spiaggia mentre Paolo si è arrampicato sulle rocce, per quanto le condizioni di sicurezza glielo consentissero, attaccando alle pareti diverse mire che si era costruito appositamente.

SORVOLI

Immagine del drone utilizzato nei rilievi aerofotogrammetrici, il DJI Phantom 4 Appena possibile abbiamo volato per scattare le fotografie da drone.
Era importante finire i voli prima dell’arrivo dei primi bagnanti. Inoltre, nel giro di poco tempo, il sole sarebbe spuntato dalla sommità del versante, illuminandolo e creando condizioni di luce non ottimali, ombre dure e contrasto, che non aiutano l’elaborazione del modello tridimensionale.
Siamo riusciti a fare tutte le foto in condizioni di luce diffusa (pendio in ombra), morbida e non contrastata, le condizioni migliori per lavori di questo tipo.
Sono condizioni del tutto simili a quelle che ci sono in una giornata di cielo nuvoloso.

Abbiamo utilizzato il fidato DJI Phantom 4.

  • Per il rilievo generale delle aree abbiamo volato in modalità automatica secondo missioni di volo precaricate, ad una distanza di circa 40 metri dal suolo, da cui ne è risultato un Ground Sampling Distance (G.S.D.) di 1.25 cm/pixel (in questo articolo ho scritto alcune cose su questo parametro).
  • Per il rilievo di dettaglio della parete rocciosa, più critica e vicina alla spiaggia, abbiamo scelto di volare in modalità manuale tenendo il drone a circa 7/10 metri dalla parete per un G.S.D. di 0.3 cm/pixel.

MISURE TOPOGRAFICHE

Terminati i voli siamo passati alle misure topografiche.

Viste le caratteristiche dell’area da rilevare e la sua parziale inaccessibilità abbiamo unito misure GPS e misure celerimetriche da stazione totale.

Con il GPS (in modalità RTK) abbiamo rilevato le coordinate di tutti i target ad alta visibilità a terra, sulla spiaggia o su grandi massi accessibili.
In tutto abbiamo battuto le coordinate di 10 punti.

Dopo abbiamo usato la stazione totale e, facendo stazione su alcuni (tre) target a terra, rilevati dal GPS, abbiamo battuto tutte le mire posizionate in parete.
In questo modo, note le coordinate del punto di stazione, abbiamo ricavato le coordinate dei punti in parete che non avremmo potuto battere con il GPS.
Le mire battute sono state 15.

OPERAZIONI CONCLUSE

Finite le operazioni di rilievo a terra la spiaggia era ormai piuttosto popolata.
Paolo Petri ha completato le sue analisi di prossimità sulla parete rocciosa fratturata, misurando le inclinazioni dei piani di giacitura e le dimensioni delle fratture a cui è riuscito ad accedere in sicurezza.


Nell’attesa del barcone che ci riportasse indietro abbiamo approfittato del tempo a disposizione per un bagno nelle acque limpidissime di Punta Corvo!

Ci abbiamo messo in tutto quattro ore.

ELABORAZIONE DEI DATI

L’elaborazione dei dati rilevati (fotografie, dati GPS, dati celerimetrici) ha seguito la solita strada del lavoro di cui ti ho già parlato all’inizio di questo articolo e relativo al rilievo alla Cinque Terre.
Qui l’estensione dell’area era molto più ridotta ma gli step sono stati gli stessi:

  • Importazione delle fotografie scattate da drone dentro Agisoft Photoscan;
  • Allineamento delle immagini e generazione della nuvola di punti sparsa;
  • Elaborazione delle misure GPS e celerimetriche ed inserimento delle coordinate dei target;
  • Allineamento, scalatura e georeferenziazione della nuvola di punti;
  • Generazione della nuvola di punti densa;
  • Costruzione della mesh triangolare tridimensioale;
  • Generazione della texture ad alta definizione;
  • Generazione del modello tridimensionale texturizzato;
  • Creazione di D.S.M. (Digital Surface Model), ortofoto ed estrazione delle curve di livello.

In questo caso abbiamo scelto di lavorare su due modelli distinti: uno generale relativo a tutta l’area ed uno di maggior dettaglio, specifico per la falesia di roccia fratturata.

I risultati del modello generale, ortofoto, modello digitale delle superfici e curve di livello, li ho passati a Paolo Petri per le sue analisi in ambito GIS e la preparazione dei modelli tridimensionali di caduta massi.
Il modello tridimensionale texturizzato e dettagliato della falesia rocciosa, derivante da volo e fotografie di prossimità, l’abbiamo usato per valutare le giaciture dei piani di discontinuità, le dimensioni delle fratture e per stimare i volumi dei blocchi che avrebbero potuto potenzialmente distaccarsi e cadere.

Tutte queste informazioni sono servite a Paolo per uno studio di fattibilità tecnica ed economica di interventi di mitigazione del rischio di caduta massi e miglioramento delle condizioni di sicurezza per la spiaggia.

Ti metto qui sotto i due modelli 3D:

OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI

Ti elenco brevemente alcune considerazioni, osservazioni e miei pensieri finali:

  • utilizzare un drone e le tecniche aerofotogrammetriche permette di risparmiare davvero tanto tempo rispetto ad un rilievo fatto con tecniche tradizionali (stazione totale o GPS) e la densità di informazioni topografiche è decisamente maggiore (misurata in punti battuti a metro quadrato di superficie);
  • il drone può volare sopra zone inacessibili o accessibili con difficoltà e/o costi elevati (la falesia rocciosa);
  • il drone può volare sopra zone pericolose (la frana);
  • nel rilevare una parete rocciosa è meglio volare in manuale;
  • le tecniche di ricostruzione degli algoritmi structure from motion (quelli che usano i software specifici) ricostruiscono modelli tridimensionali estremamente realistici perchè ricreano una texture ad alta risoluzione dalle fotografie scattate;
  • il modello tridimensionale può essere condiviso con altre persone che esplorandolo è un po’ come se facessero un sopralluogo virtuale ma approfondito;
  • il modello tridimensionale è misurabile e può essere utilizzato per la progettazione di interventi di difesa e mitigazione del rischio ed una stima più precisa delle quantità delle opere da installare (metri quadrati di rete di placcaggio, altezza e lunghezza di barriere paramassi, …)
  • un rilievo aerofotogrammetrico necessita di misure topografiche a terra per l’orientamento, la scalatura e la georeferenziazione del modello;
  • se il versante e le falesia fossero state vegetate (alberi e cespugli) l’aerofotogrammetriche avrebbe faticato a ricavare il dato topografico del terreno e sarebbe stato meglio affidarsi ad un laser scanner aereo, affidabile ma più costoso;
  • la velocità di esecuzione di un rilievo aerofotogrammetrico lo rende replicabile nel breve, medio e lungo periodo per studiare l’evoluzione di un dissesto.

Ortofoto della Spiaggia di Punta Corvo

DSM della Spiaggia di Punta Corvo

Spero che questo articolo sul rilievo di una frana ti abbia interessato e ti abbia fornito informazioni utili sulle tecniche aerofotogrammetriche con l’utilizzo dei droni per mappare il territorio.

Se vuoi continuare l’elenco puntato qui sopra con tue osservazioni ed esperienze sentiti libero di farlo qui nei commenti.
Così come per ogni domanda o dubbio che ti viene in mente.

A presto!

Paolo Corradeghini

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LAVORI  / RILIEVI

Paolo Corradeghini

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
  • Paolo Corradeghini

    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
    Condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.

    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_PKkLQkItVpg In questo video ti condivido come poter fare per integrare un progetto di QGIS all'interno di un altro.

Può essere un'operazione utile nell'ambito di un gruppo di lavoro in cui i singoli lavorano su tematiche specifiche (viabilitò, ambiente, edificato) di un'area che poi devono essere riunite in un unico contenitore.

La procedura è semplice e nella seconda parte del video ti condivido anche come provare a risolvere alcuni problemi che potrebbero capitare, come la gestione di layer che hanno lo stesso nome.


A questo link puoi scaricare lo script di Python che ti mostro nel video: https://gist.github.com/3dmetrica/b854db28411daaa532f811bea9d5b99a


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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0:00 Intro
0:43 Perchè integrare?
1:53 Integro un nuovo progetto
3:27 Inserire i progetti ex novo
5:00 Dati collegati
6:26 QGIS in Azione
9:39 Gestire layer con lo stesso nome
11:06 Usare i file di definizione dei layer
14:03 Usare uno script di Python
17:45 Un progetto in QGIS
19:52 Progetto VS Geopackage
22:10 Outro
    In questo video ti condivido come poter fare per integrare un progetto di QGIS all'interno di un altro.

Può essere un'operazione utile nell'ambito di un gruppo di lavoro in cui i singoli lavorano su tematiche specifiche (viabilitò, ambiente, edificato) di un'area che poi devono essere riunite in un unico contenitore.

La procedura è semplice e nella seconda parte del video ti condivido anche come provare a risolvere alcuni problemi che potrebbero capitare, come la gestione di layer che hanno lo stesso nome.


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0:43 Perchè integrare?
1:53 Integro un nuovo progetto
3:27 Inserire i progetti ex novo
5:00 Dati collegati
6:26 QGIS in Azione
9:39 Gestire layer con lo stesso nome
11:06 Usare i file di definizione dei layer
14:03 Usare uno script di Python
17:45 Un progetto in QGIS
19:52 Progetto VS Geopackage
22:10 Outro
    La nuvola di punti è un oggetto che occupa lo spazio 3D ed è formato da tantissimi elementi, i punti, di cui Cloud Compare conosce tutte le coordinate in un sistema di riferimento cartesiano XYZ.

Per questo motivo puoi fare misure usando il software Cloud Compare.

Per misure di coordinate e distanze rettilinee 3D c'è lo strumento "Point Picking" mentre per misure di percorsi o di superfici serve fare qualche passaggio in più.
Per un percorso le cose sono ancora semplici e si risolvono usando una polilinea.
Le superfici invece creano qualche problema in più e bisogna affidarsi alle mesh.

Ti dico tutto in questo video che sperao possa esserti utile.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:26 Misura un punto
4:00 Etichette
5:42 Misura una distanza
8:22 Misura un triangolo
11:00 Annotare con le etichette
12:44 CloudCompare On Demand
13:40 Misura un dislivello
14:34 Misura un percorso
17:38 Misurare una superficie
21:32 Misurare una superficie con concavità
25:27 Misurare una superificie verticale
31:35 CloudCompare crash
32:40 Riprendo la misura del muro
33:28 Misurare superfici complesse
34:59 Misuro un volume???
36:50 Outro
    Lo strumento "Georeferenziatore" di QGIS ti permette di elaborare anche dati vettoriali.

Ti condivido la procedura all'interno di questo video dove tratto un dato DXF,  insieme ad una lista di coordinate di punti noti.


Qui trovi un video dove ho usato il Georeferenziatore per sistemare un raster: https://youtu.be/p1pVECtsDPE 


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0:00 Intro
0:56 I dati
1:33 Il Georeferenziatore
2:30 Punti e coordinate
3:51 Assegnare le coordinate
5:30 Il processo di georeferenziazione
6:29 QGIS in Azione
7:38 Errori
8:52 I parametri di trasformazione
9:52 I dati georeferenziati
10:27 Considerazioni
11:02 GTER
12:33 Outro
    In questo video ti condivido un po' di informazioni su uno dei comandi principali e più importanti di CloudCompare: la Segmentazione.

Segmentare una nuvola di punti significa tagliarla/ritagliarla in relazione a quello vuoi mantenere, eliminare o separare.

Se dovessi elencare, in ordine di priorità, i tools più significativi di CloudCompare, la Segmentazione sarebbe nella top 3, combattendo seriamente per il primo posto.
E ti consiglio di farci un po' di pratica perchè permette di essere molto efficienti nella gestione delle nuvole di punti.

Spero che questo video possa aiutarti.


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0:00 Intro
0:40 Orientare la nuvola
1:18 Poligono di taglio
2:28 Segment In
3:30 Terminare il ritaglio
4:50 Segment Out
5:34 Eliminare i punti nascosti
6:34 Mettere in pausa
9:05 CloudCompare on Demand
10:00 Annullare un'azione
11:05 Selezione rettangolare
11:31 Ritagliare con una polilinea
13:19 Salvare il poligono di ritaglio
15:35 Come funziona la segmentazione
19:07 Usare le polilinee di segmentazione
21:00 Esportare una selezione
22:30 Rinominare i risultati
23:18 Riunire nuvola segmentate
24:47 Outro
    In questo video ti racconto il rilievo, l'elaborazione e la condivisione dei dati di un sito "mistico": il sito megalitico della Farfalla Dorata, nei Monti di San Lorenzo.

Ho scelto un approccio integrato usando un'antenna GNSS per battere le coordinate di target, necessari per la georeferenziazione (che è importante!), uno SLAM per acquisire una nuvola di punti (da cui estrarre informazioni a posteriori) ed una fotocamera per una presa fotogrammetrica.

Si è trattato di un "rilievo leggero".
La logistica mi ha richiesto di camminare su sentieri escursionistici e, pertanto, tutta la strumentazione è stata in uno zaino.

L'elaborazione ha preso tutti i dati in campo per creare un modello 3D, orientato, scalato, georeferenziato e texturizzato delle rocce di questo sito millenario.

Lo puoi esplorare qui: https://skfb.ly/pBKMO


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:28 La Farfalla Dorata
2:44 La logistica
3:30 I target e la misura GNSS
7:59 Il rilievo SLAM
11:19 Le fotografie
14:03 Fine del rilievo
14:20 Elaborazione SLAM
18:35 I punti per la fotogrammetria
20:04 La fotogrammetria
27:09 Confronto tra nuvole di punti
28:56 Gaussian Splatting
30:57 Outro
    C'è la possibilità di scaricare nel tuo QGIS i file vettoriali di Open Street Map.
Sono dati liberi, appartenenti ad un progetto grande e molto virtuoso e ci sono alcuni modi per poterli ottenere.

Quello che ti offre l'esperienza più ampia e completa è il plugin "Quick OSM (Open Street Map)".
Oltre a scaricare i dati organizzati in alcuni preset, puoi applicare dei filtri di ricerca molto avanzati per scaricare solo quello che ti interessa davvero.

Ti parlo di questo e di altri modi utilizzabili, oltre a dirti qualcosa sull'enorme progetto di Open Street Map, un database geografico mondiale aggiornato direttamente dagli utenti della comunity. 


Qui ci sono i link che ho citato nel video:
Open Street Map: https://www.openstreetmap.org/
Il Plugin Quick OSM: https://docs.3liz.org/QuickOSM/
Categorie e Tag di OSM (inglese): https://wiki.openstreetmap.org/wiki/Map_features
Categorie e Tag di OSM (italiano): https://wiki.openstreetmap.org/wiki/IT:Map_Features
Servizio online: https://extract.bbbike.org/


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Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak
Nel video dico, erroneamente, che i Geobreak sono settimanale ma in realtà hanno cadenza mensile!


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0:00 Intro
0:41 Il plugin Quick OSM
1:28 I preset di dati
3:05 I dati scaricati
4:59 QGIS in Azione e GTER
8:08 Le query di ricerca
8:40 Categorie a Tag dei dati
10:48 Cercare dati specifici
12:19 Intersezione di ricerca
14:16 Unione di ricerca
16:03 Open Street Map e i dati osm
18:49 Servizi online
20:10 Outro
    In questo video ti mostro come georeferenziare una nuvola di punti in Cloud Compare.

Devi avere due cose:
la nuvola di punti;
punti/elementi/cose riconoscibili nella nuvola di punti di cui conosci le coordinate nel sistema di riferimento di destinazione.

Si utilizza lo strumento di "allineamento tra nuvole di punti" anche se, di fatto, di nuvola di punti ne hai soltanto una.



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0:00 Intro
0:36 Dati
0:50 I punti noti
2:12 Allineamento
5:11 Gli errori
6:28 Alcuni suggerimenti
8:40 I risultati del processo
12:25 Informazioni extra del tool
13:43 I punti da usare
15:31 Outro
    In questo video porto in campo uno SLAM della categoria "Low Cost".
Si tratta del LiGrip O2 Lite (di GreenValley International) che monta il "famoso
LiVox Mid-360", comune ad altri sistemi simili (200.000 punti al secondo, portata 70 m, precisione del laser 2 cm).

L'ho usato per acquisire i dati all'interno di un bosco in cui è presente un vecchio fabbricato abbandonato, pericolante ed in parte inaccessibile.
Ho usato anche un'antenna GNSS, per acquisire le coordinate di alcuni target, e fornire un output georeferenziato.

Nella prima parte del video ti racconto la parte di campo oltre che le caratteristiche dello SLAM mentre nella seconda ti condivido i dati in output.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Lidar Italia https://www.lidar-italia.it/
Qui puoi iscriverti al Roadshow di Genova del 21 Ottobre 2025: https://tinyurl.com/bp7vkm2m


I DATI
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti attraverso questo link https://tinyurl.com/slamnelbosco


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

I modi più veloce per contattarmi sono questi:
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Qui trovi qualche informazione su Villa Volpara:
https://www.diaritoscani.it/2021/06/12/trekking-nella-storia-la-stamperia-clandestina-di-villa-volpara/


0:00 Intro
0:25 Strumenti leggeri
0:52 Lidar Italia
1:14 Il costo dello SLAM
1:31 Hardware
3:10 App di campo e controllo
4:26 Roadshow Lidar Italia
4:59 Villa Volpara (il Fodo)
5:50 I target e la misura GNSS
6:46 Le scansioni SLAM
9:37 Lidar360 MLS
11:24 La nuvola in output
13:47 Qualità e rumore
17:25 Dal 3D al 2D
18:56 Pregi
23:17 Difetti 
25:49 Outro
    Come si calcola la minima distanza tra le feature di due layer in QGIS?
Qual è la fermata dell'autobus più vicina agli edifici di una città?
Dove sono i parchi urbani più vicini alle scuole?
Quanto è distante il primo punto di raccolta della popolazione (per emergenze di protezione civile) rispetto alle abitazioni?

Questi sono problemi che si possono risolvere con il contenuto di questo video.
Almeno lo spero.

Ti mostro il lavoro (e le possibilità) dello strumento "Shortest lines between features" e si trova tra gli strumenti di analisi vettoriale.

Nella prima parte del video ti mostro come si usa mentre nella seconda parte faccio qualche passo in avanti, filtrando i risultati dell'algoritmo per ulteriori analisi.

Spero possa essere utile.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica  
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak
Nel video dico, erroneamente, che i Geobreak sono settimanale ma in realtà hanno cadenza mensile!


Se ti va di unirti alle discussioni su QGIS, puoi farlo in questo gruppo Telegram: https://t.me/+ZKm37iQHD083MTRk


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0:00 Intro
0:28 I dati
0:53 Shortest line between features
2:49 Lo schema di calcolo
3:33 Le opzioni del tool
5:10 Casi applicativi
6:44 QGIS in Azione e GTER
9:05 Lavorare con i centroidi
10:59 Un caso applicativo
14:51 Outro
    Hai ricevuto due nuvole di punti che riguardano lo stesso sito e che risalgono a due momenti diversi.
E quello è un sito in cui avvengono scavi o riporti o entrambe.

Se vuoi sapere qual è il volume che è stato movimentato puoi portare le nuvole di punti in Cloud Compare ed usare lo strumento per il calcolo del Volume 2.5D.

Te lo faccio vedere in questo video dove ti dico però anche come ottimizzare i dati che stai trattando (ritaglio, sottocampionamento e pulizia del rumore), prima del calcolo volumetrico, e come controllare la "stabilità" del risultato.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:43 I dati
1:15 Ritagliare le nuvole
3:03 Sottocampionare i dati
4:59 Filtrare il rumore
6:44 Ordinare i dati 
7:23 Calcola il volume
10:05 Analizzo i risultati
12:17 Stabilità dell'output
14:50 Esportare i risultati
18:26 Outro
    Se cerchi un'antenna GNSS che ti permetta di misurare la posizione di punti, con buona precisione, anche centimetrica, e che sia piccolo e performante, forse Trimble Catalyst DA2 può interessarti.

Costa poco, molto poco (520 €), ed è un ricevitore multicostellazione (GPS, Glonass, Beidou, Galileo, QZSS, ...) e multifrequenza (L1, L2, L5, ...), che pesa meno di 350 grammi e lo utilizzi attraverso il tuo smartphone (Android o IOS).

Per poterlo usare (a meno che tu non voglia usarlo in modalità "libera" e con precisioni metriche) è necessario attivare un abbonamento il cui costo mensile varia in relazione alla precisione offerta: 1 cm, 10 cm, 30 cm, 60 cm.

C'è tuttavia la possibilità di acquistare dei pacchetti orari, a costi molto interessanti (130 €/10ore), che ti permettono di avere precisioni centimetriche.
E questo lo rende molto interessante per chi ha bisogno "solo" di misurare coordinate di punti ma di poterci fare affidamento.

Ci sono alcune cose che non si possono fare con questa antenna:
- misura con asta inclinata (non c'è l'IMU);
- tracciamenti;
- rilievi statici per post elaborazione di dati grezzi;
- collegamenti base-rover via radio;
- fornire correzioni a droni RTK

Però con Catalyst si può sfruttare un servizio di Trimble, Trimble RTX, che ti permette di fare misure con precisioni centimetriche (o sub-decimetriche) anche in assenza di collegamento a reti di stazioni permanenti.

Personalmente l'ho consigliato a:
Geologi che fanno indagini in campo e hanno bisogno di localizzare i geofoni o in sondaggi;
Ingegneri o tecnici che lavorano nel dissesto idrogeologico e vogliono misurare la posizione in campo delle opere realizzate (paramassi, fermaneve, opere di consolidamento;
Agronomi o Forestali che censiscono il verde, alberi monumentali, boschi e parchi urbani;
Tecnici che lavorano nell'ambito della fotogrammetria aerea da drone e che vogliono contenere i costi di investimento iniziale avendo comunque a disposizione un'antenna GNSS che gli permette di misurare le coordinate dei target, con buona affidabilità.

Sicuramente dimentico qualcosa o qualcuno.
I commenti sono a tua disposizione!
:)


Qui sotto trovi un po' di link relativi a quello che ti ho raccontato nel video:
Trimble Catalyst DA2 https://geospatial.trimble.com/en/products/hardware/trimble-da2
Spektra e Catalyst https://www.spektra.it/catalyst/
Trimble RTX https://positioningservices.trimble.com/en/rtx


0:00 Intro
0:24 Il costo
0:49 La filosofia
1:12 I costi di abbonamento
1:53 Pay per use
2:54 I pregi di Catalyst
4:31 Catalyst e Smartphone
5:00 I difetti di Catalyst
6:10 Usare un servizio NTRP
6:47 Trimble RTX
7:39 Come usare Catalyst
8:59 Lavorare con altre app
10:40 La misura di un punto 
11:42 Software
12:24 Chi ne può beneficiare
15:07 Per chi (forse) non è indicato
16:09 Perchè uso Catalyst
17:31 Outro
    In questo video ti condivido come fare ad unire tutti i layer di un progetto di QGIS e salvarli in un unico file di formato Geopackage.
Si usa lo strumento "Package Layer" ed è piuttosto semplice.
Funziona con i vettori ma non con i raster e ti crea una copia dei file non permettendoti un'eventuale sincronizzazione dei layer con database esterni.

Il processo è molto veloce e quindi nella seconda parte del video ti dico qualcosa su: layer, vettori, raster e formati di file associati.
Inoltre ti faccio un confronto tra file geopackage e shapefile da cui spero che emergano i vantaggi di usare un geopackage e del perchè la tendenza generale sia quella di abbandonare gli shapefile.


"Package layer" lo trovi descritto qui: https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/processing_algs/qgis/database.html#package-layers


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica  
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0:00 Intro
0:27 I dati di lavoro
0:53 Package Layer
2:56 Carico il file in QGIS
4:07 Due considerazioni sul processo
5:02 QGIS in Azione
7:46 Che cos'è un layer
8:43 Vettori e Raster
9:36 I formati di file
11:30 Shapefile VS Geopackage
15:43 Perchè ha senso raggruppare i layer
17:22 Gli svantaggi del geopackage
18:26 Non si impacchetta un raster
19:16 Geopackage VS Progetto di QGIS
19:51 Outro
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