LA LUNGHEZZA FOCALE IN FOTOGRAMMETRIA

28 Agosto 2018
Immagine di un'ottica fotografica e indicazione della lunghezza focale

La lunghezza focale in fotogrammetria determina il Ground Samping Distance (GSD).
È un fattore importante!
In questo articolo ti parlo di lunghezza focale reale ed equivalente e quale di questi due valori devi prendere per calcolare il GSD.
Inoltre puoi scaricare gratuitamente un foglio di calcolo per passare da una all’altra in relazione alle caratteristiche dell’ottica della tua fotocamera.

GROUND SAMPLING DISTANCE (GSD)

Prima di parlarti di lunghezza focale, è necessario che ti dica qualcosa sul Ground Sampling Distance (GSD), un parametro importante in fotogrammetria.

Ne avevo scritto un articolo generico, che puoi leggere qui, ed uno un po’ più specifico per fare fotogrammetria su terreni inclinati, che trovi qui.

Se ti va di leggerli, puoi approfondire un po’ di più l’argomento (che è davvero importante nei rilievi fotogrammetrici!).
Qui ti scrivo solo poche cose, telegrafiche, sul GSD.

Il GSD influenza l’accuratezza di un rilievo aerofotogammetrico.

Il GSD è la distanza tra i punti centrali di due pixel vicini di un’immagine digitale, misurata sul terreno reale.
Il GSD ti dice quanto è grande un pixel misurato sul terreno.

Il GSD si misura in mm/pixel o cm/pixel.
Minore è il GSD e maggiori sono i dettagli rappresentati all’interno di un’immagine.

La formula per calcolarlo è questa:

GSD = (D x d) / f

D è la distanza tra fotocamera e terreno (in aerofotogrammeria nadirale equivale all’altezza di volo);
d è la dimensione del lato di un pixel (che ha forma quadrata) del sensore fotografico (dipende dalla dimensione del sensore e dalla sua risoluzione);
 f è la lunghezza focale dell’ottica.

Cambiando questi tre valori, cambia il GSD, secondo una legge di proporzionalità diretta per D e d, ed inversa per f.

Se allontano il drone da terra, D aumenta e il GSD fa lo stesso.
Se aumento la lunghezza focale, f cresce e il GSD decresce.

Ora posso dirti qualcosa sulla lunghezza focale.

LA LUNGHEZZA FOCALE

La lunghezza focale (che trovi anche come distanza focale, o solo focale – in inglese focal lenght) è una proprietà fisica di una lente.

Un fascio di raggi paralleli che attraversa una lente (convessa, come quelle delle ottiche fotografiche) vengono deviati tutti nello stesso punto, il fuoco dell’obiettivo.

La lunghezza focale è la distanza tra il centro della lente (il punto nodale) ed il suo fuoco e si misura in mm.

Una lente più curva ha una lunghezza focale inferiore rispetto ad una più piatta.

Lunghezza focale (da General Science di Bertha M. Clark)

Aumentando la lunghezza focale si passa da ottiche super grandangolari a teleobiettivi:

  • 16mm è un super grandangolo;
  • 24mm e 35mm sono grandangoli;
  • 50mm è un’ottica normale;
  • 70mm, 150mm, 300mm sono teleobiettivi.

immagine che rappresenta la lunghezza focale di un'ottica fotografica

La lunghezza focale influisce sulla distanza di messa a fuoco di un’ottica, sulla sua profondità di campo, sull’ingrandimento e sull’angolo di campo.

LUNGHEZZA FOCALE E MESSA A FUOCO

Non puoi prendere una fotocamera ed appiccicare l’estremità dell’ottica a quello che stai fotografando, sperando che sia a fuoco.
Non funziona così.
Ti devi allontanare un po’.
Per lunghezze focale grandi ti devi allontare di più rispetto a lunghezze focali piccole.

LUNGHEZZA FOCALE E PROFONDITÀ DI CAMPO

La profondità di campo è un indicatore di qual è la porzione di un’immagine che si può considerare a fuoco.
Dipende dall’apertura del diaframma, dalla distanza dell’oggetto ripreso e dalla lunghezza focale.
A diaframma e distanza costante, maggiore è la lunghezza focale, minore sarà la profondità di campo.

LUNGHEZZA FOCALE E INGRANDIMENTO

La distanza di un oggetto da una lente determina l’ingrandimento dell’oggetto stesso.
Più l’oggetto si avvicina alla lente più la sua immagine diventa grande.

L’ingrandimento dipende non solo dalla distanza S dell’oggetto dal centro della lente ma anche dalla lunghezza focale f
Maggiore è la focale e maggiore è l’ingrandimento, secondo questa formula:

M = f / (f – S)

LUNGHEZZA FOCALE ED ANGOLO DI CAMPO

La lunghezza focale influisce su quanta parte di una scena inquadrata viene registrata in un’immagine.

Dalla lunghezza focale dipende l’angolo di campo, angolo di ripresa o Field of View (FOV), che si misura in gradi.

Un obiettivo con lunghezza focale corta rimpicciolisce gli oggetti  rispetto ad un obiettivo con lunghezza focale lunga che li ingrandisce ma cattura una parte più ampia della scena rispetto al secondo (focale lunga) che cattura una parte meno ampia.
Un grandangolo ha un FOV maggiore di un teleobiettivo.

Immagine che mostra il rapporto tra lunghezza focale ed angolo di campo per differenti ottiche

FOCALE FISSA E FOCALE VARIABILE (ZOOM)

Ci sono poi obiettivi che hanno una lunghezza focale fissa (monofocale) e obiettivi con lunghezza focale variabile (multifocale o zoom).
In uno zoom puoi ruotare una ghiera per cambiare in tempo reale la lunghezza focale dell’ottica che stai usando.

LUNGHEZZA FOCALE REALE E LUNGHEZZA FOCALE EQUIVALENTE

Quando si fotografava con fotocamere a pellicola, salvo poche eccezioni, la pellicola 35 mm era formata da “finestre” (che brutto termine!) di dimensione 36×24 mm.
Queste misure erano diventate un po’ lo standard in fotografia (escludendo le camera a medio e grande formato).

Era quindi piuttosto facile confrontare le caratteristiche di un obiettivo in base alla lunghezza focale.

La fotografia digitale ha cambiato un bel po’ le cose.
Le fotocamere montano sensori di dimensioni diverse e gli obiettivi hanno lunghezze focali molto differenti tra loro, a seconda alle camere su cui vengono montati.
Per fare ordine e far capire ai fotografi il tipo di obiettivo e le sue caratteristiche principali è stata inventata la “lunghezza focale equivalente”.
Essa rapporta la lunghezza focale reale di un obiettivo a quella di un equivalente obiettivo per fotocamere 35 mm o fullframe (una camera digitale con un sensore 36×24 mm, di dimensioni uguali a quelle del fotogramma della pellicola).

È stato così forte l’impulso della tecnologia digitale che quando acquisiti una fotocamera compatta o un’ottica è quasi più facile ed immediato trovare l’indicazione della lunghezza focale equivalente rispetto a quella reale.

Con i droni è senz’altro così!
Se leggi le specifiche delle fotocamere a bordo di molti droni della grande distribuzione (DJI, Yuneec, Parrot) trovi quasi esclusivamente i valori della lunghezza focale equivalente.

LUNGHEZZA FOCALE IN FOTOGRAMMETRIA

Per calcolare il Ground Sampling Distance e per programmare un rilievo fotogrammetrico devi usare la lunghezza focale reale.
Non devi considerare il valore equivalente.

La formula del GSD deriva da una similitudine geometrica tra triangoli.
Ti metto qui sotto l’immagine di riferimento.

Immagine che rappresenta lo schema di calcolo geometrico del Ground Sampling Distance

L’altezza del triangolo superiore è proprio la lunghezza focale reale.
Se la cambi con quella equivalente ottieni un valore del GSD sbagliato.

La lunghezza focale f entra nella formula del GSD al denominatore.
C’è una legge di proporzionalità inversa tra di loro.
Se cala una, aumenta l’altro, e viceversa.
A meno di usare una camera full frame o medio formato, la lunghezza focale equivalente è sempre maggiore di quella reale.
Se usi il valore della lunghezza focale equivalente, inserisci, nella formula del GSD, un valore maggiore di quello effettivo.
Il GSD che calcoli sarà quindi più piccolo di quello reale.
E così baserai il tuo progetto fotogrammetrico su un’informazione sbagliata.
Che ti portare a risultati non corretti.

Infatti potresti essere portato a volare più in alto, ingannato da un GSD basso, convinto di scattare foto con sufficiente dettaglio per gli scopi del tuo lavoro.
Ma non sarà così, perchè il GSD reale è maggiore di quello che hai calcolato con la lunghezza focale equivalente.
Esso dipende infatti dalla lunghezza focale reale (che è più piccola).
E potresti non restituire un rilievo fotogrammetrico con il dettaglio e l’accuratezza richiesti.

DA LUNGHEZZA FOCALE EQUIVALENTE A LUNGHEZZA FOCALE REALE

Calcolare la lunghezza focale reale a partire da quella equivalente è semplice.
Si tratta di fare una divisione.
Ma per farla devi consocere le dimensioni del sensore fotografico (espresse in mm) per confrontarle con quelle di un sensore full frame o 35 mm.

Oppure ti potrebbe bastare conoscere un fattore che si chiama “Crop Factor” (fattore di ritaglio).
Il Crop Factor è un numero (adimensionale) che ti dice quanto è più grande la diagonale di un sensore full frame rispetto a quella del sensore della tua fotocamera.

Il Crop Factor cambia da sensore a sensore.
Se lo consoci puoi calcolare subito la lunghezza focale reale da quella equivalente.
Se non lo conosci devi calcolarlo a partire dalla dimensioni del sensore (larghezza B e altezza A).

La diagonale di un sensore B x A misura: Csensore = Radice Quadrata (A² + B²).

Il Crop Factor associato a quel sensore è CF = C35mm / Csensore.
Dove C35mm è la misura della diagonale del sensore full frame.

Il Crop Factor di un sensore full frame è 1.
Il Crop Factor di un sensore a medio o grande formato è minore di 1.
Il Crop Factor di tutte le altre fotocamere è maggiore di 1.
Più il Crop Factor è grande e più il sensore è piccolo.

Una vola che conosci il Crop Factor del tuo sensore, puoi calcolare la lunghezza focale reale dividendo la lunghezza focale equivalente proprio per il Crop Factor.

fr = fe / CF

Questo (fr) è il valore che devi inserire nella formula per il calcolo del Ground Sampling Distance.

Ti faccio due esempi sulla base degli strumenti che utilizzo in aerofotogrammetria.

Il DJI Phantom 4 Pro ha un sensore da 1″, a cui corrisponde un Crop Factor di 2.7.
L’ottica della fotocamera integrata ha una lunghezza focale equivalente di 24 mm.
La lunghezza focale reale da usare nel calcolo del GSD è f = 24 / 2.7 = 8.8 mm.

Il DJI Spark ha un sensore da 1/2.3″, Crop Factor di 5.64, ottica da 25 mm (equivalenti) e lunghezza focale reale di f = 25 / 5.64 = 4.4 mm.

UN FOGLIO DI CALCOLO PER LA LUNGHEZZA FOCALE

Anche se passare da lunghezza focale equivalente a reale, e viceversa, è davvero semplice, ho preparato un foglio di calcolo che potrebbe facilitarti i conti.

Lo scarichi gratuitamente a questo link, senza dovermi lasciare email, nome o contatto.

Il foglio è davvero semplice!

Nella prima parte ci sono due box per calcolare la lunghezza focale reale da quella equivalente, e viceversa.

Nella seconda parte c’è una tabella con le caratteristiche fisiche e dimensionali di tutti i sensori digitali più diffusi.
Ci trovi larghezza, altezza, diagonale, area e crop factor.
Prendi il Crop Factor del tuo sensore ed inseriscilo nei due box superiori per fare il passaggio tra lunghezze focali.

Nell’ultima parte c’è una riga dove puoi calcolare il Crop Factor in caso in cui il tuo sensore non sia nella lista.
Per farlo però dovrai conoscerne le dimensioni (base ed altezza).

È davvero molto intuitivo e semplice!
Capisco che non è uno strumento rivoluzionario né innovativo, ma io lo uso spesso e lo trovo comodo ed abbastanza veloce.
Spero che possa tornare utile anche a te nel tuo lavoro.

E spero di averti dato anche qualche informazioni interessante sulla lunghezza focale in fotogrammetria.

Fammi sapere che cosa ne pensi!

Grazie davvero per avermi dedicato un po’ del tuo tempo nella lettura di questo articolo!

Se ti va di integrare i contenuti del foglio di calcolo che ho preparato mi fa molto piacere e sei il benvenuto.

Se vuoi contattarmi lo puoi fare su  Telegram cercando @paolocorradeghini, o via email a paolo.corradeghini at 3dmetrica.it

Scrivimi per dubbi, domande, approfondimenti, critiche o anche solo per un saluto!

A presto!

Paolo Corradeghini

Puoi ascoltare i contenuti di questo articolo in questa puntata del podcast di 3DMetrica:

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Paolo Corradeghini

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
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    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_ZSw4wipuSnw È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


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0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


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7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    In questo video ti mostro come creare un nuovo attributo che riporti, come valore, il nome del layer.
Detta così sembra facile.
Ed in effetti lo è, se hai uno o pochi layer.
Ma se di layer ne hai tanti, decine o centinaia, le cose potrebbero complicarsi un po' ed allora QGIS ti permette di farlo in modo efficace usando il "calcolatore di campi" ("field calculator") in modalità "batch".


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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0:00 Intro
0:40 I dati
1:27 Il caso di un layer
2:37 Se hai più layer
7:24 Batch process
10:33 I risultati
10:51 Unire i layer
12:36 QGIS in Azione e Gter
15:30 Outro
    In questo video ti condivido come fare una sezione di una nuvola di punti in Cloud Compare.

Lo strumento da usare si chiama "Cross Section" e ti permette di "affettare" la tua nuvola di punti secondo le tue necessità.
Viene usato un volume di taglio che mantiene visibile solo quello che è al suo interno.

Da qui si aprono molte possibilità.
In questo video ti mostro come generare una sola sezione, esportando una fetta di nuvola.
E la polilinea di inviluppo, che in alcuni casi può essere molto interessante e utile!

Nei prossimi video ti dirò qualcosa di più.


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0:00 Intro
0:38 Il tool Cross Section
4:25 Creo una sezione
11:11 Esportare i risultati
13:49 La nuvola di un appartamento
16:17 Altri tool dello strumento
19:19 La polilinea di inviluppo
24:49 Il DXF della linea di inviluppo
26:32 Countour/limiti
29:19 Outro
    L'Agenzia delle entrate ha reso disponibili, per tutti, la possibilità di scaricare lberamente e gratuitamente le mappe catastali di Italia, in formato vettoriali e georeferenziate.

In questo video ti mostro come fare.
Serve solo avere uno SPID (o una CIE/CNS).

I dati vettoriali sono in formato DXF e Geopackage (oltre ad altri formati meno "famosi") ed i sistemi di riferimento sono Cassini-Soldner (che è il sistema sorgente), Roma 40 e ETRF2000.

Nella seconda parte del video ti mostro anche come puoi fare per conoscere il foglio (o i fogli) di mappa che ti interessa acquisire.

Spero che possa essere utile.


A questo link puoi accedere al servizio dell'Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/vendita-della-cartografia-catastale/fornitura-dati-cartografici-online-professionisti

Qui trovi l'url del WMS catastale: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/consultazione-cartografia-catastale/servizio-consultazione-cartografia

Qui c'è Formaps: https://www.formaps.it/

E qui i limiti amministrativi ISTAT: https://www.istat.it/notizia/confini-delle-unita-amministrative-a-fini-statistici-al-1-gennaio-2018-2/



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0:00 Intro
0:58 Dove andare
1:53 Accedere al servizio
3:37 Selezionare i dati
5:03 Scaricare i risultati
6:44 Il file GeoJson
8:25 Come sapere il foglio di interesse
9:09 Uso ForMaps
10:56 Uso QGIS
15:47 Outro
    In questo video ti condivido come fare a creare etichette prendendo informazioni dagli attributi dei layer di QGIS e combinandoli tra loro.

Ti faccio vedere le etichette semplici e quelle definite da delle regole che scegli tu.

Qui trovi la documentazione ufficiale di QGIS sulle etichette:
https://docs.qgis.org/3.40/it/docs/training_manual/vector_classification/label_tool.html


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0:00 Intro
1:28 Creare un'etichetta
2:22 Vederci meglio
3:33 Modificare le etichette
4:12 Sovrapposizione tra etichette
5:31 Etichette centrate
6:32 QGIS in azione e GTER
9:03 Rule based labeling
11:14 Etichette che spariscono
13:04 Etichette e HTML
14:35 Outro
    Come fai a sapere il volume di materiale inerte che è addossato ad un versante ed appoggiato ad un piazzale, avendo a disposizione una sola nuvola di punti, quella dello stato attuale?

Te lo condivido in questo video in cui uso il software open source CloudCompare e provo a ricostruire il versante al di sotto del materiale stoccato di cui vuoi sapere il volume.

Questo implica una grande incertezza nella sua determinazione perchè si interpreta, approssimando, qualcosa di sconosciuto.

Prendilo quindi come spunto per l'analisi dei tuoi dati avendo bene in mente le criticità del processo.

Spero possa esserti utile. 


Sei sei un Finanziatore o una Finanziatrice di 3DMetrica, puoi scaricare il progetto .bin qui: 
https://www.patreon.com/posts/il-volume-di-un-143769306

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0:00 Intro
1:11 Premesse
3:46 Il dato
4:40 Creo i piani di riferimento
14:00 Modifica un piano creato
18:14 Rifila i piani
28:29 Unisco i piani
29:55 Analisi volumetrica
34:29 Outro
    A Volta Mantovana c'è stato "CapoVolta 2025", il raduno internazionale di speleologia.
È un contesto unico, una grande festa, dalla mattina alla sera, a cui partecipano speleo (e non solo) da tutta Italia.

In questo video ti racconto di alcune attività che un gruppo di persone sta portando avanti da qualche anno e che riguardano i rilievi 3D impiegando, principalmente, il Lidar interno alle varie versioni dell'iphone pro.

Il gruppo si chiama Equipe Lidar ed è composto da ragazzi veneti del Gruppo Naturalistico Montelliano e di Treviso Sotterranea.

Dopo anni di tentativi, errori e chilometri di rilievi sotto terra hanno maturato un bel po' di esperienza e la Società Speleologica Italiana ha riconosciuto una nuova "Scuola di rilievo 3D con tecniche geomatiche".

Io ho la fortuna, il piacere e l'onore di supportarli e collaborare con loro per portare il mondo della Geomatica dentro ambienti complicati, stretti, bui e per niente banali.

Qui sotto trovi i riferimenti al gruppo: https://www.gnmnuvolegrotte.com/info/info.html
Questi sono i riferimenti al Gruppo Naturalistico Montelliano: https://www.gnmspeleo.it/
E a Treviso Sotterranea: https://www.trevisosotterranea.it/

Qui c'è il sito della Società Speleologica Italiana: https://speleo.it/site/
E questo è quello di Scintilena, notiziario di speleologia: https://www.scintilena.com/


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Questi sono i miei contatti preferiti:
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0:00 Intro
0:53 Perchè il Lidar
1:59 Come funziona
2:55 Le potenzialità del 3D
3:50 3D e catasto grotte
4:29 Il rilievo classico
5:46 Il soccorso in grotta
6:06 Affidabilità dei dati
6:46 Il cambiamento
7:14 Suggerimenti pratici
8:45 La scuola di rilievo
10:25 La forza della condivisione
12:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per condividere un layer, con tutte le sue informazioni di aspetto e rappresentazione, dentro QGIS.

Vediamo come funziona il file di defiinzione dei layer (QLR), che differenza c'è con il salvataggio di un progetto o con la creazione di un file geopackage e poi ti parlo anche del "file degli stili" applicato ad un layer.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
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0:00 Intro
1:19 File di definizione dei Layer
5:24 QGIS in Azione e GTER
8:36 Salvare un progetto
10:15 Salvare un Geopackage
14:21 Modificare il layer
15:43 Salvare il file degli stili
18:24 SLD
19:27 Outro
    In questo video ti faccio vedere come calcolare il volume del materiale, che costituisce una rampa, appoggiato a due bancate verticali in un'area di cava.

Ho disposizione una sola nuvola di punti e lavoro in Cloud Compare per creare una mesh chiusa dell'elemento che voglio misurare, per poi calcolarne il volume.

Il processo passa attraverso la creazione di piani di riferimento, che costituiscono i limiti del materiale, usando lo strumento "point list picking" e, successivamente, interpolando i nuovi punti con un piano.

Potrebbe essere un workflow un po' intricato (e forse lo è, quindi se conosci altri metodi più efficienti scrivilo nei commenti!) ma spero che ci possa essere qualche informazione utile per i tuoi lavori in CloudCompare.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:43 Il caso
2:09 Inizio il processo
2:23 Nuvole di punti di riferimento
6:34 Genero piani dalle nuove nuvole
9:00 Creo il cuneo di riferimento
13:03 Tagliare gli elementi da misurare
22:27 Pulizia del DB Tree
23:10 Volume attravreso la mesh
28:37 Considerazioni finali
31:08 Outro
    In questo video ti condivido un'attività di campo in cui ho dovuto acquisire, velocemente, delle informazioni di un tratto stradale interessato da diversi accessi laterali.

E, altrettanto velocemente, ho elaborato i dati per soddisfare l'urgenza del committente.

Ho usato uno SLAM, XGrids Lixelkity K1, con il modulo GNSS RTK attivo, per acquisire una nuvola di punti, camminando dove potevo.
In campo ho preso anche le coordinate di un po' di punti della segnaletica orizzontale, per supportare e controllare l'output.

Ti condivido anche i dati che ho trasmesso in relazione alla richiesta.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


SCARICA LA NUVOLA DI PUNTI
Se sei un finanziatore o una finanziatrice di 3DMetrica (di livello alto) puoi scaricare la nuvola di punti che hai visto nel video qui: http://bit.ly/4nKGVzU


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:23 Il problema
1:20 L'ambito
2:05 Misure GNSS
3:50 Lo SLAM
4:47 Problemi di deriva
5:19 Tempi di campo
6:01 Dynatech
7:12 Considerazioni sul processo
10:28 La nuvola e i dati SLAM
16:07 Planimetria in CAD
16:55 PointCab Origins
17:50 La classificazione del terreno
18:28 Il modello 3DGS
20:09 Il controllo dei dati
20:49 Durata complessiva
23:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


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0:00 Intro
0:35 Preparo il lavoro
1:26 Ritaglio sulle estensioni
6:03 QGIS in Azione e GTER
7:55 Ritaglio su un poligono
13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    Se ti è capitato di lavorare per un po' di tempo in CloudCompare e poi accorgerti di aver perso tutto per un crash o una chiusura accidentale del software allora questo video potrebbe aiutarti.

Ti condivido come gestire un progetto, salvandolo in formato .BIN e mantenere ordine nei database dei layer.

Nel video trovi anche informazioni su come CloudCompare tratta i file (in modo non distruttivo ma senza salvare file di backup) e sul fatto che non esista l'opzione di "annullamento dell'ultimo comando" ("undo" o "CTRL Z").

Spero possa essere utile per i tuoi lavori sulle nuvole di punti.


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0:00 Intro
0:40 La gestione dei file
4:36 Salvare un progetto
8:19 L'ordine dei layer
12:45 Aggiornare il progetto
14:03 Non esiste il CTRL+Z
15:55 Una panoramica sui file
17:14 Recap finale
19:19 Outro
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