Puoi misurare la posizione dei chiodi di consolidamento di pareti rocciose con strumenti di misura diretta (stazione totale) oppure risalire alle loro coordinate interrogando una nuvola di punti o un modello 3D.
I chiodi sono barre d’acciaio che entrano nella roccia previa perforazione ed iniezione o sono barre “autoperforanti” che si aprono la via “da sole”.
Una volta in opera, vedi solo la testa della barra e la piastra in acciaio.
Può essere importante sapere dove sono, per avere idea dei consolidamenti che sono stati fatti o per prevedere eventuali manutenzioni.
Se hai a disposizione un rilievo fotogrammetrico fatto con immagini dall’alto dettaglio (basso GSD), puoi vederli piuttosto bene dalla texture applicata alla mesh.
Anche una nuvola di punti da laser scanner, sufficientemente densa, ti permette di trovarli in parete.
Oppure si può contare sulle misure di una stazione totale che, messa in posizione comoda e vantaggiosa (per vederli bene), li batte (senza usare prismi riflettenti) sfruttando la riflessione del laser che emette.
In tutti e tre i casi difficilmente si avrà la posizione millimetrica della testa del chiodo, o degli spigoli della piastra quadrata, ma sarà comunque un’informazione buona per definirne in modo sufficientemente accurato la loro posizione, uno rispetto all’altro ed all’interno dell’ammasso consolidato.
Può essere un’indagine che richiede poco tempo (specialmente se c’è disponibile un buon modello 3D), ma che fornisce un dato utile a tecnici e amministrazioni che spesso devono gestire studi e progetti legati al dissesto idrogeologico.
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