COME RITOCCARE LE FOTOGRAFIE DIGITALI PER LA FOTOGRAMMETRIA

17 Giugno 2018
immagine che mostra il confronto tra il prima e dopo l'elaborazione fotografica per fotogrammetria di una foto aerea da drone

In questo articolo ti parlo del fotoritocco digitale delle immagini fotografiche per la fotogrammetria, ti dico perchè scatto fotografie in formato raw e di come le “tratto” per ottimizzarne l’elaborazione software e creare un buon modello tridimensionale.

La fotogrammetria nasce alla fine del 1800 ed è una tecnica che permette di determinare forma, dimensione e posizione di un elemento a partire dalle sue fotografie.
L’elemento (il terreno, un fabbricato o un oggetto) deve essere fotografato in almeno due immagini, prese da due punti di vista diversi.
Questo vale sia per la fotogrammetria classica, fatta con camere metriche e fotogrammi stampati su carta, che per la fotogrammetria moderna (non convenzionale) fatta con fotocamere e file digitali.
E tutto questo vale sia per la fotogrammetria terrestre che per l’aerofotogrammetria, che oggi si fa in gran parte con gli APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto), con i droni.

Anche se non si può fare fotogrammetria solo con le fotografie (servono anche le misure!), tutto parte dalle immagini ed è da qui che si prendono le informazioni da elaborare per ricostruire le informazioni digitali di quello che si rileva.

Scattare immagini di qualità è il primo passo per un buon rilievo fotogrammetrico.
Fotografie sfuocate, sovraesposte o sottoesposte complicano il lavoro dei software che le devono elaborare.
E per elaborazione intendo tutte le procedure di Structure from Motion che portano alla creazione di un modello tridimensionale di quello che avete fotografato, o rilevato.
Se vuoi approfondire questa parte ti rimando alla rubrica che sta conducendo Paolo Rossi (del laboratorio di Geomatica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia), nelle pagine di questo blog, sull’uso del software Agisoft Photoscan in fotogrammetria. Trovi la prima puntata della serie a questo link.

Ma c’è un altro aspetto importante, a volte sottovalutato (o anche dimenticato), che riguarda le fotografie di un rilievo.
Se ne tieni conto e ci lavori sopra puoi migliorarne l’elaborazione del modello tridimensionale.
Non è fondamentale come una corretta messa a fuoco o esposizione, ma dà il suo contributo per la buona restituzione di un lavoro.
Sto parlando della fotoritocco digitale delle immagini fotografiche per la fotogrammetria, dopo lo scatto e prima dell’elaborazione.

IO SCATTO IN RAW

Prima di trattare nei dettagli il processo di editing, post-produzione o ritocco fotografico digitale, devi sapere che (quasi) tutto quello che ti dirò vale per i file di immagini digitali in formato raw.

Sai che ci sono diversi tipi di file delle immagini digitali: raw, jpg, tif, png, psd, gif…
I più famosi in fotografia sono: raw, jpg e tif.
I più usati in fotogrammetria sono il raw e il jpg.
In funzione della marca della fotocamera che usi potresti trovare, al posto dell’estensione .raw, una cosa come .dng, .nef, .crw, .orf…
Non preoccuparti, sono formati proprietari, che ricadono tutti nella tipologia di file grezzi (la traduzione di raw dall’inglese all’italiano è proprio: crudo, grezzo).
Tutte le macchine fotografiche digitali scattano fotografie in formato jpg e molte le possono scattare anche in formato raw.

Il file raw è un’immagine che non subisce nessuna elaborazione da parte del processore della fotocamera digitale e può essere modificato, ancora, dopo lo scatto.
Se scatti una foto in formato in jpg, la macchina fotografica fa delle scelte per te, sulla base del suo cervello, e ti dà in output un file già un po’ modificato.
Lo potrai cambiare, ma non con la facilità e le possibilità a disposizione della stessa scena registrata in raw.

RAW e JPG

Pensa al rapporto tra raw e jpg come a quello che c’era tra negativo e foto stampata, in fotografia analogica.

Quanto portavi a sviluppare un rullino dal fotografo, insieme alle foto ti dava anche i negativi, quelle strisce che custodivano le esposizioni.
Dai negativi potevi fare copie delle stampe, o ingrandimenti, o modifiche stilitstiche della foto (anche se questo lo sa solo chi si sviluppava da solo le proprie fotografie) e tutto senza perdere qualità.
Quando facevo fotografia analogica, custodivo i negativi come il Sacro Graal!
Senza il negativo, invece, avevi solo la possibilità di fare una scansione ed una successiva stampa, ma questo causava un deterioramento dell’immagine (nei vari passaggi) e l’impossibilità di ottenere una foto più grande senza perdita di risoluzione.

In fotografia digitale sostituisci pellicola con sensore.
I dati catturati sono memorizzati in bit.
La macchina fotografica fa una prima traduzione della scena in bit, mescolando insieme, come in un pentolone, le informazioni cromatiche (RGB – rosso, verde, blu) e di luminosità (luminanza).
Se salvi in jpg (ma vale anche per il tif) avviene un secondo passaggio in cui i dati sono fissati, scartandone alcuni e scegliendone altri, per ottenere l’immagine giusta secondo il cervello della macchina fotografica, che si basa sulla lettura di nitidezza, bilanciamento del bianco, saturazione, …
Il file jpg viene poi anche immediatamente compresso (con un algoritmo di compressione che si chiama lossy) per avere un peso, in Megabyte, abbastanza piccolo, ma a scapito della perdita di informazioni (lossy deriva da loss che inglese vuol dire perdita).

Quando invece si scatta scegliendo di memorizzare i file grezzi (raw) ci si ferma subito dopo la conversione analogico-digitale.
La camera memorizza tutti i dati che il sensore ha catturato e ne salva i bit in un file, molto più pesante del jpg.
A questo punto però non hai ancora un’immagine, anche se nel display ne vediamo una preview, e prima di poterla vedere correttamente va sviluppata in camera chiara.
La camera oscura era quella dove si sviluppavano i negativi analogici, che si bruciavano se prendevano luce, e la camera chiara è il software in cui si sviluppano i negativi digitali e dove puoi lavorare con le luci accese!

Con questi strumenti puoi cambiare tanti parametri di un file raw senza modificare mai veramente l’immagine.
Al termine dell’elaborazione si esporta il file in formato jpg o tif, per la stampa o per essere elaborato (come succede per l’elaborazione Structure from Motion), ma il file grezzo originale rimane sempre disponibile per altre elaborazioni, viraggi di colore, tagli, ingradimenti, modifiche stilistiche ecc…

Ultima informazione tecnica: la profondità di bit di un file raw varia da 12 a 14, mentre per i jpg è solo 8.
Questo è un dato importante (ma che vale forse di più per l’aspetto creativo-tecnico della fotografia in sé) che definisce quanti bit sono usati per creare un colore e quante saranno le sue sfumature.
Più bit = più sfumature di colore.
Quindi, se vuoi gestire l’intera gamma dinamica della fotocamera, è meglio sfruttare questo formato.

SVANTAGGI DI UN FILE RAW

Ma non ci sono solo vantaggi a scattare in raw!
Qualche inconveniente lo puoi trovare anche se, a mio avviso, la bilancia della convenienza pende sempre a favore dello scatto in raw vs scatto in jpg.

Un file raw è molto più pesante, in termini di Megabyte dell’analogo jpg.
Se scatti in raw ridurrai la quantità di foto immagazzinabili in una scheda di memoria oltre che la velocità di memorizzazione al momento dello scatto.
In pratica significa che dovrai avere schede di memoria di riserva e se fai un rilievo aereo cond drone devi limitare l’intervallo di scatto tra una foto e l’altra per dare il tempo alla scheda di memoria di registrare tutte le immagini.

In quanto grezzi, i file raw necessitano di una post produzione con qualche programma di fotoritocco.
C’è un anello in più nella catena del processo fotogrammetrico e di trattamento dei dati registrati sul campo: il software.
Io utilizzo il software della Adobe che si chiama Lightroom.
Non è l’unico né il migliore software che “sviluppa i file raw“, ce ne sono altri (Apple Aperture, Phase One Capture One, …), ma lo uso da tantissimi anni, ha un’interfaccia intuitiva e semplice e mi ci trovo molto bene.
Puoi acquistare una licenza di Adobe Lightroom e del più famoso Adobe Photoshop con 10€/mese, direttamente nello store di Adobe.

IL RAW NON FA MAGIE

Concludo questa parte sul file raw con un breve avvertimento: “scattare in raw non rimedia una foto sbagliata“.
Anche se il raw ha tutti i vantaggi che ti ho scritto prima e ti permette un bel po’ di libertà in post elaborazione, non puoi sperare di tirare fuori da un’immagine informazioni dove non ci sono.
Se scatti una foto decisamente sovraesposta, ci saranno dei pixel totalmente bianchi da cui non riuscirai a prendere le informazioni di quello che è stato fotografato.
La stessa cosa vale per i pixel neri di una zona in ombra in una foto troppo sottoesposta.
E, ancora, lavorare sul raw non ti permette di rendere nitida un’immagine sfocata.

Stai attento quindi ai parametri di scatto in una fotografia (tempi di scatto, apertura del diaframma, ISO) perchè il raw ti aiuta ma non è il Mago Merlino!
🙂

TRATTARE LE FOTOGRAFIE PER LA FOTOGRAMMETRIA

Dopo averti parlato del file raw ti faccio vedere i passaggi che seguo per il fotoritocco digitale delle immagini fotografiche per la fotogrammetria, prima dell’elaborazione all’interno del software Structure from Motion.

Ho scelto un’immagine scattata dalla fotocamera del mio drone, un DJI Phantom 4 Pro, (questo è un link di affiliazione di Amazon) durante un rilievo aerofotogrammetrico e che presenta alcune zone di ombra, altre in luce ed aree ricche di dettagli.
La foto è stata scattata a circa 70 m di altezza dal suolo con camera in presa nadirale (asse ottico diretto verticalmente verso il basso).
I parametri di scatto che governano l’esposizione sono: tempo di scatto 1/320 sec, apertura del diaframma f/5.6, ISO 100.
La scena è illuminata da luce solare diretta delle 13:00 di un giorno di metà Aprile.

Questa è l’immagine originale, senza alcuna regolazione:

immagine aerea di zona rurale scattata da drone in rilievo aerofotogrammetrico

Ora ti faccio vedere tutti i passaggi, con i relativi risultati, che faccio per arrivare alla foto finita, pronta per essere esportata.

ESPOSIZIONE, BILANCIAMENTO DEL BIANCO, LUCI E OMBRE

Il primo gruppo di azioni riguardano i valori di luminanza dell’immagine e la correzione delle dominanti di colore.

BILANCIAMENTO DEL BIANCO

Il cervello della macchina fotografica non funziona bene come il nostro, che si adatta ai cambi di luce e di scena molto rapidamente.
Una fotocamera non sa che tipo di luce colpisce una scena (luce del sole a mezzogiorno, luce del sole filtrata dalle nuvole, luce di una lampada) e può rappresentare in maniere sbagliata le tonalità di colore di una fotografia (ciascuna fonte luminosa ha una sua temperatura della luce).
Non entro nella trattazione del bilanciamento del bianco (White Balance) altrimenti questo articolo rischia di diventare davvero lungo, ma ti basti sapere che tramite lo strumento di selezione del bianco si dice al software qual è un elemento dell’immagine che ha tonalità neutra (bianca o grigia) e sulla base di quello lui adatta tutte le tonalità di tutti gli altri elementi ripresi.

In questa foto ho detto a Lightroom di prendere come riferimento per i toni il grigio della strada asfaltata che vedi in alto a destra nell’immagine.
Il risultato è un’immagine dai toni più caldi:

immagine aerea di zona rurale scattata da drone in rilievo aerofotogrammetrico con applicazione del bilanciamento del bianco

ESPOSIZIONE

Se la tua foto è sottoesposta o sovraesposta puoi intervenire ora per regolarla.
Questa immagine non ha avuto bisogno di questo aggiustamento, ma nel caso di necessità si può lavorare prendendo come riferimento l’istogramma dell’immagine che ti dice come sono distribuite le informazioni di luminosità in tutti i pixel della foto (registrate da tutti i pixel del sensore).
immagine che rappresenta un istogramma di un'immagine digitaleIn genere (ma questo non è sempre vero) per una scena uniformemente illuminata, la curva dell’istogramma dovrebbe avere una gobba, un accumulo di informazioni, al centro, mentre per immagini sovraesposte o sottoesposte la curva si sposta, rispettivamente, a destra o a sinistra dell’area del grafico.

Tutti i programmi di ritocco dei file raw ti mostrano l’istogramma e puoi lavorare sull’esposizione per bilanciarlo.

CONTRASTO

Aumentare il contrasto aiuta a dare corpo all’immagine.
Io aumento sempre un pochino il contrasto, ma senza esagerare (qui ho dato +15).
Questa è l’immagine contrastata:

immagine aerea di zona rurale scattata da drone in rilievo aerofotogrammetrico con applicazione del bilanciamento del contrasto

LUCI, OMBRE, BIANCHI E NERI

Questa è, secondo me, la regolazione più importante per ottimizzare una fotografia per l’elaborazione fotogrammetrica!

In una giornata di sole è molto probabile ritrovarsi una fotografia con ombre scure e parti in luce piuttosto chiare.
Questo succede perchè la macchina fotografica ha una gamma dinamica limitata, molto più piccola di quella dell’occhio umano, e non può rappresentare, in termini di esposizione, tutto quello che c’è in una scena in maniera corretta.

Abbassare le luci permette di ridurre la luminosità nelle zone chiare (-100).

immagine aerea di zona rurale scattata da drone in rilievo aerofotogrammetrico con regolazione luci

Aumentare le ombre invece ti permette di tirare fuori informazioni nelle zone scure (+100).

immagine aerea di zona rurale scattata da drone in rilievo aerofotogrammetrico con regolazione ombre

Lavorare poi sui bianchi e sui neri permette di raffinare ancora un po’ questa ricerca di informazioni agli estremi della gamma dinamica della fotografia.
Io abbasso un po’ i bianchi (-20).

immagine aerea di zona rurale scattata da drone in rilievo aerofotogrammetrico con regolazione bianchi

Ed alzo i neri (+20).

immagine aerea di zona rurale scattata da drone in rilievo aerofotogrammetrico con regolazione neri

CHIAREZZA E RIMOZIONE FOSCHIA

La chiarezza è una misura del contrasto localizzato nell’immagine.
Aumentare la chiarezza significa aumentare il contrasto lavorando su piccole porzioni dell’immagine (per cui vengono calcolati i parametri di luce e di ombra) ma senza considerare l’illuminazione generale delle scena.
Io generalmente aumento un pochino la chiarezza (+20), ma mai molto perchè se eccedi con questa regolazione rischi di avere una foto artefatta.

immagine aerea di zona rurale scattata da drone in rilievo aerofotogrammetrico con regolazione chiarezza

Se hai scattato la foto in condizioni ambientali particolari o se percepisci al suo interno una leggera “patina nebbiosa” puoi intervenire anche sulla rimozione della foschia che lavora sul contrasto a media scala.

immagine aerea di zona rurale scattata da drone in rilievo aerofotogrammetrico con regolazione foschia

SATURAZIONE

Se pensi che la tua immagine abbia colori troppo vividi, o viceversa, troppo spenti, puoi intervenire sui parametri di vividezza e saturazione del progamma per modificarla come preferisci.
La vividezza aumenta o diminuisce la saturazione dei colori che sono poco saturi, mentre la saturazione agisce su tutti i colori in ugual misura.

Io generalmente aumento di poco la vividezza (+10) e riduco, sempre di poco, la saturazione (-10).

immagine aerea di zona rurale scattata da drone in rilievo aerofotogrammetrico con regolazione vividezza e saturazione

DETTAGLI

L’impostazione dei dettagli è l’altra regolazione che ritengo importante nel fotoritocco digitale delle immagini fotografiche per la fotogrammetria.
Per farti vedere come un editor di file raw lavora sui dettagli di un’immagine ti mostro un particolare della foto al 100% della sua dimensiona nativa.
Solo così riesci a valutare veramente il dettaglio.

Questa è la foto prima della regolazione dei dettagli:

immagine aerea di zona rurale scattata da drone in rilievo aerofotogrammetrico prima della regolazione del dettaglio

E questa è la stessa porzione dopo aver aumentato i dettagli:

immagine aerea di zona rurale scattata da drone in rilievo aerofotogrammetrico dopo la regolazione del dettaglio

Lavorando sui dettagli riesci a recuperare un sacco di informazioni preziose sulle immagini che il software di elaborazione fotogrammetrica usa per ricercare i punti comuni nella fase di allineamento delle immagini (creazione della nuvola sparsa) e nella fase di creazione della nuvola densa.

PRIMA E DOPO

Il processo di fotoritocco digitale è finito.

Ora puoi esportare l’immagine in jpg e procedere all’elaborazione successiva nel software SfM.

Ti faccio vedere due confronti tra prima e dopo il processo di fotoritocco.

In questa figura vedi come nelle zone d’ombra si riescano a recuperare informazioni e particolari altrimenti più difficilmente individuabili:

immagine che mostra il confronto tra il prima e dopo l'elaborazione fotografica per fotogrammetria con riferimento alle ombre

In questa immagine vedi invece come si sia potuto ridurre l’esposizione nelle zone di luce (cerchiate in rosso) ed aumentare il dettaglio generale (area cerchiata in giallo):

immagine che mostra il confronto tra il prima e dopo l'elaborazione fotografica per fotogrammetria con riferimento alle luci ed ai dettagli

A questi link puoi scaricare i file ad alta risoluzione dell’immagine, prima e dopo il trattamento:
Immagine di partenza
Immagine modificata

Tutto questo avvantaggia il software di elaborazione fotogrammetrica perchè gli dà un po’ di informazioni in più, per ciascuna immagine, su cui far lavorare gli algoritmi di calcolo che risolvono le equazioni di collinearità ed il processo structure from motion.

APPLICA LE REGOLAZIONI A TUTTE LE IMMAGINI

Se ti stai allarmando perchè pensi di dover fare tutti questi passaggi per ogni immagine di un rilievo fotogrammetrico (numero che supera spesso e facilmente il cetinaio!), ti tranquillizzo perchè la maggiore parte dei software che lavorano sui raw in questo modo ti permette di copiare le impostazioni di sviluppo di un’immagine ed applicarle a tutte le immagini di quel rilievo.
O, quantomeno, a tutte le immagini che hanno un’illuminazione simile.
Ci pensa il software e lo fa in pochi secondi, anche se hai fatto migliaia di fotografie.

Se tuttavia durante il rilievo hai avuto condizione di luce diversa, perchè magari il sole era spesso nascosto dalle nuvole, ti consiglio di raggruppare le immagini per condizioni di illuminazione e sviluppare le foto in sole pieno in modo leggermente diverso da quelle con cielo nuvoloso, mantenendo però sempre fermo lo scopo di recuperare più informazioni possibili in ogni immagine per ottimizzarne l’elaborazione.

ELABORAZIONE STRUCTURE FROM MOTION E FILE RAW

Alcuni software di elaborazione fotogrammetrica ad algoritmi structure from motion hanno implementato la possibilità di ricevere in input i file grezzi, raw.
Lo stesso Agisoft Photoscan, che è quello che uso io, lo fa.

Personalmente non mi trovo molto bene a lavorare con questi file perchè rallentano un po’ il lavoro del programma, richiedendo tempi di caricamento un po’ più lunghi, specialmente nella fase di inserimento e validazione delle coordinate dei punti di vincolo (che è già una parte che richiede un bel po’ di tempo!).

In rilievi dove il numero delle foto è alto preferisco lavorare esportando i file jpg delle immagini raw, sviluppate come ti ho mostrato.

 

Spero di averti dato informazioni utili sul fotoritocco digitale delle immagini fotografiche per la fotogrammetria, prima di elaborarle per creare il modello tridimensionale.
Non sono procedure necessarie ma ho trovato che siano utili per un modello tridimensionale più ricco di informazioni e più veloce nella sua creazione.
I parametri di regolazione che ti ho riportato durante la spiegazione degli step che seguo si riferiscono al software che uso (Adobe Lightroom) e possono variare da programma a programma e da scena a scena (una foto di una cava di marmo bianco in pieno sole ha parametri di regolazione diversi da un bosco in una giornata nuvolosa!).

Ti confesso che io sono sempre stato un nerd della fotografia, ancora prima di mandare per aria un drone a scattare foto per rilievi aerofotogrammetrici e tutti questi aspetti tecnici li ho sempre un po’ masticati.
Ho fotografato quando ancora si usavano le pellicole e ho lavorato parecchio nel mondo della fotografia.
Se vuoi curiosare tra le foto che ho scattato ne trovi una selezioni qui: www.paolocorradeghini.com

 

Se hai dubbi, domande, approfondimenti o osservazioni su questi temi contattami nei modi che preferisci.
Se non ti è chiaro qualcosa fammelo sapere, ti risponderò molto volentieri.
Trovi come raggiungermi nella pagina dei contatti di questo blog.
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Ed infine puoi ascoltare le puntate del nuovo Podcast di 3DMetrica andando nella pagina PODCAST di questo blog.
O su Spreaker (che è il servizio che uso per pubblicare le puntate online)

 

Grazie del tuo tempo e a presto!

Paolo Corradeghini

 

 

Ho pubblicato una puntata del podcast dove parlo della differenza tra RAW e JPG.
La puoi ascoltare qui:
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Paolo Corradeghini

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4 Comments


Marco
9 August 2018 at 14:41
Reply

Salve Paolo, io sono un geometra di Vicenza, mi sto avvicinando alla fotogrammetria aerea con drone (Phantom 4 pro, spark).
Sono anche io appassionato di fotografia e ho anche tenuto una “mini” conferenza sullo sviluppo delle immagini raw con darktable (eh si… sono anche utente linux…).
una domanda relativa alla post produzione degli scatti raw ai fini fotogrammetrici: ritieni possa essere utile applicare anche le correzioni della camera/lente in modo da “correggere” le deformazioni tipiche?
ti ringrazio per il blog, è veramente PREZIOSO!



    Paolo Corradeghini
    9 August 2018 at 19:07
    Reply

    Ciao MArco,
    grazie per il tuo commento.
    La tua domanda è molto interessante e vorrei fare dei test a riguardo.
    Attualmente non correggo in post produzione le deformazioni ottiche delle foto aeree.
    Lascio che sia il software di elaborazione a gestirle.
    Credo che sia la scelta tecnica più rigorosa perchè si lascia inalterato il lavoro delle lenti.
    Mi piacrebbe però fare dei test per vedere le differenze tra un’elaborazione con foto non corrette e una con foto corrette in post-produzione.
    Spero di poterla pubblicare presto qui sul blog!
    Ciao e grazie!
    Paolo

ezio
19 June 2019 at 11:58
Reply

Ciao Paolo, mi sembra di aver capito che usi litchi per pianificare i voli, e che usi gli scatti automatici, ma nelle impostazioni di litchi per usare le foto raw i’intervallo minimo di scatto è 5 secondi..in che modo gestisci questo lasso cosi lungo?
complimenti per il tuo blog e per gli articoli, davvero preziosi



    Paolo Corradeghini
    21 June 2019 at 16:54
    Reply

    Ciao Ezio,
    sì uso (anche) Litchi per pianificare i voli.
    Lo scatto automatico dei raw è permesso solo con un intervallo minimo di 5 secondi, come hai scritto correttamente.
    L’unico modo per poterlo utilizzare con sovrapposizioni alte a terra è limitare la velocità di crociera.
    Io tipicamente volo piano!
    🙂
    Questo mi comporta l’uso di batterie extra ma almeno mi garantisce la sovrapposizione corretta, lo scatto in raw e foto non mosse.
    A presto!

    Paolo

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    Paolo Corradeghini immagine profilo
    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
    Condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.

    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_p1pVECtsDPE In questo video prendo una mappa raster, che non è georeferenziata e, usando QGIS, gli fornisco le informazioni di posizione.

Non ho punti di coordinate note e pertanto mi appoggio alle mappe accessibili online (Google, Bing, OSM, ...) ricercando punti omologhi che vedo nel dato da trattare e nella mappa di riferimento.

Uso il plugin QuickMapServices per sfruttare la base di Google, come riferimento per le coordinate https://plugins.qgis.org/plugins/quick_map_services/
E poi uso il "Georeferenziatore raster (Georeferencer)" per gestire la trasformazione, che può essere una semplice traslazione, una rototraslazione con o senza fattore di scala o trasformazioni con deformazione.
https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/managing_data_source/georeferencer.html

Nella seconda parte del video approfondisco un po' di più il funzionamento dello strumento di georeferenziazione, analizzando gli errori residuali, le varie tipologie di trasformazione ed i metodi di ricampionamento dell'immagine trasformata.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak
Nel video dico, erroneamente, che i Geobreak sono settimanale ma in realtà hanno cadenza mensile!


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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
0:52 QuickMapServices
1:38 Il dato da lavorare
1:58 Georeferenziatore raster
2:39 Scelta dei punti omologhi
4:27 Le informazioni di georeferenziazione
5:18 Avviare la trasformazione
6:33 QGIS in Azione e GTER
8:42 Salvare i GCP
10:36 Errori e dati di trasformazione
13:02 Ottimizzazione della trasformazione
14:47 La tipologia della trasformazione
17:47 I risultati delle trasformazioni
20:19 I metodi di ricampionamento
22:17 Altre impostazioni
23:39 Outro
    In questo video prendo una mappa raster, che non è georeferenziata e, usando QGIS, gli fornisco le informazioni di posizione.

Non ho punti di coordinate note e pertanto mi appoggio alle mappe accessibili online (Google, Bing, OSM, ...) ricercando punti omologhi che vedo nel dato da trattare e nella mappa di riferimento.

Uso il plugin QuickMapServices per sfruttare la base di Google, come riferimento per le coordinate https://plugins.qgis.org/plugins/quick_map_services/
E poi uso il "Georeferenziatore raster (Georeferencer)" per gestire la trasformazione, che può essere una semplice traslazione, una rototraslazione con o senza fattore di scala o trasformazioni con deformazione.
https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/managing_data_source/georeferencer.html

Nella seconda parte del video approfondisco un po' di più il funzionamento dello strumento di georeferenziazione, analizzando gli errori residuali, le varie tipologie di trasformazione ed i metodi di ricampionamento dell'immagine trasformata.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
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0:00 Intro
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5:18 Avviare la trasformazione
6:33 QGIS in Azione e GTER
8:42 Salvare i GCP
10:36 Errori e dati di trasformazione
13:02 Ottimizzazione della trasformazione
14:47 La tipologia della trasformazione
17:47 I risultati delle trasformazioni
20:19 I metodi di ricampionamento
22:17 Altre impostazioni
23:39 Outro
    In questo video ti racconto come dividere una linea in parti uguali.
Utilizzo il plugin "Qchainage" per creare punti equidistanti lungo la linea e, successivamente, il plugin "Split lines by points" per dividere effettivamente la linea in features che hanno tutte la stessa lunghezza.

Nella seconda parte invece approfondisco un po' di più il funzionamento e le opzioni del plugin "QChainage".


Qchainage docs: https://plugins.qgis.org/plugins/qchainage/#plugin-about
Split Lines by Points - di cui ringraziamo l'autore Giulio Fattori - docs: https://plugins.qgis.org/plugins/SplitLinesByPoints/#plugin-about 


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:24 Il plugin QChainage
2:02 Il plugin Split lines by points
3:35 Controllare i risultati
4:56 QGIS in Azione
6:54 Suddisione in lunghezza prescelta
7:50 Lavorare con un layer di punti
8:50 Editare sulle features di una linea
10:20 Le altre opzioni di QChainage
10:58 Le ultime note tecniche
13:32 Outro
    Quanto è accurato il rilievo fatto con uno SLAM low cost?
Te ne parlo in questo video in cui uso lo strumento @XGRIDS LixelKity K1 in un ambito urbano misto, per un'acquisizione con lo scopo di analizzare l'attendibilità della nuvola di punti 3D.

Nella prima parte del video c'è il rilievo in campo organizzato in:
1. preparazione del rilievo e individuazione dei punti di controllo;
2. rilievo GNSS dei punti a terra;
3. acquisizione SLAM.

Nella seconda parte ti condivido l'elaborazione dei dati (e la scelta delle impostazioni nel software di calcolo - Lixel Studio) oltre a fare un'analisi quantitativa dell'accuratezza della nuvola.
Questa si basa sul confronto tra le coordinate di punti discreti misurate in campo e la loro posizione tirata fuori dalla nuvola di punti dello SLAM.

I risultati sono interessanti!

È importante però distinguere accuratezza e qualità della nuvola SLAM ed allora ti condivido anche qualche considerazione su questo secondo aspetto.

Spero che possa essere interessante ed una utile integrazione al primo video che ho condiviso sulle applicazioni di questo strumento che trovi qui: https://youtu.be/MvGOkd_Q5vo

P.S.
In merito ad un problema di visualizzazione in tempo reale della nuvola di punti su smartphone è notizia recente (talmente recente che non sono riuscito ad inserirla nel video!) che a fine Agosto uscirà una nuova versione dell'app "Lixel Go", che supporterà i processori Samsung Exynos e la nuvola sarà visibile anche da smartphone Samsung che montano questo tipo di processore.


*LO SPONSOR*
Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


*I DATI*
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti di questo video, a questo link: https://bit.ly/3IZVEbl


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.

Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:35 Il video precedente
1:35 Lo sponsor
3:11 L'ambito operativo
6:26 I punti a terra
11:21 La misura GNSS dei punti
13:11 Il rilievo SLAM
18:22 Consigli per usare lo SLAM
22:59 La durata del rilievo
25:06 I dati elaborati
29:13 I parametri di elaborazione
39:09 Analisi dell'accuratezza
49:07 Analisi della qualità
58:43 Classificare la nuvola SLAM
1:00:31 Le facciate dei fabbricati
1:03:23 La presenza di acqua
1:04:47 La planimetria 2D
1:08:17 Outro
    Tra tutti gli strumenti del Geomatico, gli SLAM sono quelli che (nel momento in cui pubblico questo video - Luglio 2025) stanno vivendo un momento decisamente vivace.

Il mercato è attivissimo, ci sono diversi produttori che propongono le proprie soluzioni e stanno arrivando sistemi che sono caratterizzati da avere un prezzo inferiore rispetto ai primi prodotti o, comunque, agli SLAM di alta fascia.

In questo video ti racconto una delle soluzioni SLAM "low cost" attualmente disponibili in commercio: @XGRIDS  LixelKity K1 (https://xgrids.com/lixelk1)
Come altri suoi competitor sfrutta il sensore LiVox (MID360) attorno al quale costruisce un'unità completa di batterie, camere, sensori e (opzionale) modulo GNSS RTK.

Ti condivido le caratteristiche dell'hardware, le cose che si fanno in campo con l'app di acquisizione, LixelGo, per dispositivi mobili, Android e IOS, e il software di elaborazione dati Lixel Studio.

Nella seconda parte del video ti racconto poi un po' di esperienze che ho avuto con il K1, avendolo portato in diverse situazioni e ambiti: edifici, residenziale indoor, centro storico, ambito fluviale e boschi.

Ed infine ho fatto anche un confronto con i miei strumenti: un laser scanner statico ed un altro SLAM.

Spero che possa essere un video utile per aiutarti a capire se una soluzione di questo tipo può fare al caso tuo oppure no.
E spero che possa anche essere un'occasione per aprire una discussione, condividendo le proprie esperienze, legate al mondo SLAM: ne hai uno? di che tipo? ne hai provato qualcuno? in che ambito lavori? hai ricevuto dati presi da uno SLAM? ...
Se ti va di partecipare i commenti sono a tua disposizione.
Grazie!


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


I DATI
Se ti interessa scaricare qualche nuvola di punti, tra quelle che ho condiviso nel video, lo puoi fare sempre attraverso questo link: https://bit.ly/44uzrKW
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare tutte le nuvole di punti e lo puoi fare attraverso questo link: http://bit.ly/44OCuMG


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


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0:00 Intro
0:28 Lo sponsor
1:54 Il mercato SLAM
4:05 SLAM low cost?
5:54 Le caratteristiche del K1
10:52 La scansione in campo
13:32 Il software Lixel Studio
17:25 I dati elaborati
24:00 Esperienze dal campo
26:16 Ambito residenziale outdoor
30:13 Un appartamento indoor
36:42 Le strade di un centro storico
43:55 Un ambito fluviale
55:23 Rilievo nel bosco
59:46 Dati grezzi VS dati elaborati
1:05:04 K1 e scanner statico
1:11:22 K1 e altro SLAM
1:19:21 K1 - un sistema completo
1:20:24 Gaussian Splatting e Lixel Cyber Color
1:28:39 Considerazioni finali
1:39:41 Outro
    Arrivati alla fine di questo percorso sui sistemi di riferimento ti condivido l'ultimo video in cui ti racconto che cos'è un Datum Geodetico.

È un concetto che si può scambiare con quello di Sistema di Riferimento e, se per Sistema di Riferimento intendi "regole condivise" allora in effetti sono due cose piuttosto vicine.
Ma se per Sistema di Riferimento intendi "semplicemente" Latitudine o Longitudine o Est e Nord, allora il Datum ha molto di più.

E poi ti dico come si fanno a distinguere tutti i Datum Geodetici che sono in uso per la nostra Terra.
E sono tanti.
Si usano i codici EPSG.
Te ne parlo qui e ti condivido le risorse online riguardo a questi codici oltre a dirti come sono catalogati i Datum che si sono succeduti in Italia, attraverso una nota ufficiale dell'IGM.

Spero che questo video ti sia utile e spero che l'intero percorso sui Sistemi di Riferimento (e sulle coordinate) abbia contribuito ad aggiungere anche solo un pochino di valore in più rispetto alle tue conoscenze su questo tema.

Grazie del tuo tempo!


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
13 - Proiezioni cartografiche: https://youtu.be/YETsGOCncJ8
14 - Datum Geodetici e Codici EPSG: https://youtu.be/31asvAltEUM


Se vuoi supportare questo percorso, puoi condividere questo video con chi pensi possa esserne interessato.
Se vuoi aiutarmi puoi usare i commenti per darmi indicazioni su temi da trattare, cose rimaste oscure, suggerimenti sul taglio e sui contenuti dei video.
Ogni indicazione e critica costruttiva sono preziose.


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Vorrei provare a creare una piccola comunity attorno a questo tema.
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0:00 Intro
4:23 Lo sponsor
6:37 Il Datum Geodetico e i suoi ingredienti
17:26 Tipi di Datum
20:25 I Datum in Italia
23:14 Trasformazioni tra Datum
25:13 I codici EPSG
28:51 epsg.org
34:51 epsg.io
39:35 I codici EPSG in QGIS e Convergo
42:58 I codici EPSG in Italia e la nota IGM
51:07 La fine del percorso
52:47 Outro
    Qualche tempo fa ho condiviso un video che parlava di droni, di posizionamento GNSS RTK e dell'antenna DJI DRTK3.
Sono venute fuori alcune domande su temi che non avevo trattato e allora pubblico questo nuovo contenuto per provare a rispondere.

Ecco i temi:
1. Misura con palina inclinata con l'antenna DRTK3;
2. Assegnare le coordinate alla DRTK3 quando lavora come base (anche in assenza di connessione dati);
3. Compatibilità tra DRTK3 e droni DJI Enterprise un po' più vecchiotti (Matrice 300, Mavic 3 Enterprise, ...)
4. Qual è il sistema di riferimento del posizionamento GNSS RTK
5. Qual è la precisione del posizionamento RTK del drone
6. Acquisizione statica e post processing di dati grezzi


N.B.
Il codice sconto che leggi nei primi minuti del video e che ti permette di risparmiare il 10% sull'acquisto di prodotti DJI Enterprise presso lo store di Personal Drones è sbagliato.
Quello giusto è questo: 3DM10DJIENT


Questo è il video in cui ho parlato di droni, RTK e dell'antenna DJI DRTK3: https://youtu.be/6pVXzMyTmmQ


Questo video è sponsorizzato da Personal Drones - https://www.personaldrones.it/
Hai la possibilità di beneficiare di uno sconto del 10% sui droni DJI della serie Enterprise e sui relativi accessori se usi questo codice sconto al momento del checkout: 3DM10DJIENT


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Ne sarei felice.


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0:00 Intro
0:29 Lo sponsor
1:39 Misura inclinata
5:31 Assegnare coordinate alla DRTK3
10:45 Quota ellissoidica e ortometrica
13:38 Compatibilità con Matrice300 e Mavic 3 Enterprise
15:50 Sistema di riferimento RTK
18:19 La precisione dell'RTK
25:33 Acquisizione statica con DRTK3
25:53 Outro
    Se vuoi rappresentare le informazioni relative a punti della superficie terrestre su un piano ti scontri con un problema piuttosto ingombrante: la terra non è piatta e neppure la superficie che la approssima (l'ellissoide) ma lo è il piano su cui vuoi disegnare.

Questo è IL problema della cartografia e, a meno di situazioni particolari, non è superabile se non facendoci pace ed accettando dei compromessi.

In questo video di parlo di cartografia, di proiezioni cartografiche, di Mercatore, di Gauss e di Boaga, oltre che a condividerti quello che è successo in Italia e che usiamo attualmente per la rappresentazione cartografica.


La bibliografia di questo video è questa:
C. Monti - La Cartografia Moderna;
A. Riggio, R. Carlucci - Topografia di Basa;
A.M. Manzino - Quaderni di topografia Vol. 1
R. Cannarozzo, L. Cucchiarini, Meschieri - W. Misure, rilievo, progetto Vol. 2
C. Pigato - Topografia Vol. 2


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
13 - Proiezioni cartografiche: https://youtu.be/YETsGOCncJ8
14 - Datum Geodetici e Codici EPSG: https://youtu.be/31asvAltEUM


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0:00 Intro
3:30 Lo sponsor
5:07 Verso la rappresentazione piana
8:59 Il problema della cartografia
11:30 Sviluppare un cilindro e un cono
13:09 Le deformazioni
19:35 Tipologia di proiezione
23:32 La proiezione di Mercatore
28:06 La proiezione UTM (di Gauss)
33:48 I fusi di proiezione
38:58 La struttura del sistema UTM
45:12 Da coordinate geografiche a piane
47:25 La cartografia italiana
51:29 La proiezione di Gauss-Boaga
56:20 Fuso Ovest e fuso Est
1:01:21 La cartografia attuale UTM
1:04:46 Convergo e le proiezioni
1:06:07 Tasformazioni e conversioni
1:08:25 Convergo e i fusi
1:10:48 Fuso Italia e Fuso 12
1:13:54 Outro
    Che cosa succede ad un sistema di riferimento quando smette di essere il riferimento ufficiale per una nazione?
Decade, ma la transizione verso il nuovo non può essere breve.
È necessaria e può durare anni.
In Italia sono quasi 15 anni che stiamo passando da Roma 40 a ETRF2000.
:)

Nella coesistenza, all'interno dello stesso territorio, tra due sistemi di riferimento è necessario che si definiscano delle modalità per passare da uno all'altro, convertendo le coordinate dei punti.

Te ne parlo in questo video, raccontandoti di rototraslazioni, delle trasformazioni di Helmert, delle formule di Molodenskji e del lavoro dell'IGM che in Italia ha definito le griglie di trasformazione (grigliati) da usare all'interno di software specifici.

Ti mostro come funziona il software Convergo, dove trovare i grigliati IGM, come sfruttare servizi online per fare conversioni (PLANIMETRICHE) senza acquistare i grigliati ed un tool per convertire coordinate in tutto il mondo.

Alla fine poi affronto anche il tema del WGS84 che torna sempre fuori in ogni conversazione in cui si parli di Sistemi di Riferimento!
:P


La bibliografia di questo video è questa:
R. Maseroli - Geometrie della Terra


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
14 - Datum Geodetici e Codici EPSG: https://youtu.be/31asvAltEUM


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0:00 Intro
3:17 Lo sponsor
4:46 La fine di un sistema di riferimento
11:08 La rototraslazione
18:52 L'importanza dei punti doppi
22:41 Le trasformazioni di Helmert
27:19 Le formule di Molodenskji
29:44 Le trasformazioni in Italia
37:00 Il progetto Verto di IGM
44:45 Trasformazioni con EPN
48:09 Trasformazioni tra ITRF
49:34 Il software Convergo
56:23 I grigliati IGM
1:00:52 Conversioni con Verto On Line
1:06:48 Conversioni globali con TWCC
1:09:08 WGS84
1:21:04 La precisione
1:24:25 Outro
    Il sistema di riferimento ufficiale italiano è l'ETRS89, la sua materializzazione è l'ETRF2000 e l'epoca a cui sono riferite le posizioni delle stazioni delle Rete Dinamica Nazionale che lo realizza è l'anno 2008.

In questo video prosegueo il percorso sui sistemi e, finalmente, arrivo a raccontarti come si è arrivati all'attuale riferimento italiano, ufficializzato dal DPCM del 2011, partendo dall'ETRF89, passando per la rete IGM95 (che ne è un raffittimento) per arrivare alla Rete Dinamica Nazionale (necessaria per soddisfare le esigenze del rilievo GNSS nRTK) ed alla situazione attuale.

Spero possa esserti utile!


La bibliografia di questo video è questa:
R. Maseroli - Geometrie della Terra
L. Baratin, V. Grassi - Topografia


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
13 - Proiezioni cartografiche: https://youtu.be/YETsGOCncJ8
14 - Datum Geodetici e Codici EPSG: https://youtu.be/31asvAltEUM


Se vuoi supportare questo percorso, puoi condividere questo video con chi pensi possa esserne interessato.
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0:00 Intro
3:15 Sponsor
5:37 Un breve recap
7:51 ETRF89 e misure GPS
10:13 IGM95
26:33 L'impulso del nRTK
33:55 La Rete Dinamica Nazionale
40:46 ETRF2000
43:56 Il monitoraggio della rete
53:36 Informazioni sulla RDN
55:13 I punti IGM95
59:42 I vantaggi della RDN
1:08:27 Reti di stazioni permanenti
1:11:54 Outro
    Ti racconto il lavoro dietro ad un rilievo di una frana.
Si tratta di un versante, piuttosto acclive ma non super esteso, in cui si trova un'area in erosione che alimenta la discesa di materiale incoerente verso valle.

La zona è in parte vegetata ed al momento del rilievo (Aprile) le piante si stavano risvegliando dopo il letargo invernale ma la situazione era ancora ok per acquisire informazioni del terreno al di sotto delle chiome.

Ho usato un approccio integrato:
Lidar montato su drone per il rilievo generale del versante e la definizione di topografia e morfologia del terreno;
Fotogrammetria da UAV per l'ortomosaico generale e per caratterizzare nel dettaglio la nicchia di distacco della frana (cosa che il Lidar non riesce a fare benissimo);
Appoggio topografico con antenna GNSS RTK;
Scansione laser per poter verificare l'output in parti dell'area in cui mi era impossibile andare a mettere target e fare misure di controllo.

Alla fine della parte di campo ti condivido anche i risultati con qualche pensiero e considerazione durante alcune fasi dell'elaborazione.

Spero possa essere interessante.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, approccio, strumenti o modi di fare qualcosa scrivimi.
Puoi usare i commenti qui sotto o contattarmi direttamente.
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0:00 Intro
0:44 La logistica
1:56 Lo scopo del lavoro
3:29 L'approccio operativo
5:19 L'appoggio topografico
7:28 Il rilievo Lidar
11:58 Fotogrammetria per l'ortomosaico
15:09 Fotogrammetria di dettaglio
17:55 Scansione laser 3D
19:46 Elaborazione dati
20:29 Il dato Lidar
28:15 Le informazioni del terreno
32:43 Il controllo dei dati
46:12 Il dato fotogrammetrico M300 e P1
51:29 Un problema sulla quota
55:26 Il dato fotogrammetrico del Matrice4E
1:01:49 L'integrazione dei dati
1:08:35 Output
    ITRS, ETRF, ITRF, ETRF...
Capisco che queste sigle, tutte per altro somiglianti tra loro, possano creare un po' di confusione e, perchè no, sconforto in chi si avvicina ai Sistemi di Riferimento.
Si tratta dei Sistemi di Riferimento globali che permettono di conoscere la posizione di punti sulla totalità della superficie della Terra e che sono nati sullo slancio della rivoluzione portata dalla geodesia spaziale, satelliti in orbita, stazioni radar a terra e centri di calcolo super potenti.

Te ne parlo in questo video in cui ti racconto dell'ITRS e della sua materializzazione ITRF, della necessità di aggiornare la posizione delle stazioni a terra per via del movimento delle placche tettoniche, e dell'ETRS, che nasce in Europa per cercare di tamponare un po' la deriva dei continenti...
:)


Qui ci sono un po' di informazioni sull'ITRS e sulle sue realizzazioni: https://itrf.ign.fr/
E questo è il riferimento online dell'EPN: https://www.epncb.oma.be/


La bibliografia di questo video è questa:
R. Maseroli - Geometrie della Terra
L. Baratin, V. Grassi - Topografia


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
13 - Proiezioni cartografiche: https://youtu.be/YETsGOCncJ8
14 - Datum Geodetici e Codici EPSG: https://youtu.be/31asvAltEUM


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Ogni indicazione e critica costruttiva sono preziose.


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0:00 Intro
3:22 Lo sponsor
5:31 I Sistemi di Riferimento globali
8:47 La Geodesia spaziale
12:05 Ellissoidi geocentrici
15:33 La quota ellissoidica
18:20 Misure satellitari
23:50 WGS84
30:27 GRS80
33:24 I parametri dinamici
36:45 ITRS
40:25 ITRS vs ITRF
44:36 La realizzazione dell'ITRS
57:14 ITRS e ITRF online
1:01:13 L'Euroa e l'ETRS89
1:07:47 ETRF online
1:14:19 Outro
    In questa tappa ti parlo di quota e di sistemi altimetrici (locali).

Nella definizione dei sistemi planimetrici locali (quelli che prendono un Ellissoide, lo portano vicino al Geoide e lo orientano per farlo tornare bene per il proprio territorio).

Riparto dal concetto di quota, ampliando il concetto di "distanza da una superficie di riferimento" ed abbracciando nuove cose tipo "quota normale", "quota dinamica", "numeri geopotenziali", di misura di quota attraverso dislivelli, di mare, di mareografo e di definizione e istituzione di un sistema altimetrico (che per l'Italia è il GE42).


Qui trovi il sito della Rete Mareografica Nazionale di ISPRA: https://www.mareografico.it/

E qui il sito ufficiale dell'IGM: https://www.igmi.org/


La bibliografia di questo video è questa:
R. Maseroli - Geometrie della Terra
A.M. Mazino - Quaderni di Topografia Vol. 1


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
13 - Proiezioni cartografiche: https://youtu.be/YETsGOCncJ8
14 - Datum Geodetici e Codici EPSG: https://youtu.be/31asvAltEUM


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0:00 Intro
3:07 Lo sponsor
4:55 I sistemi altimetrici
6:07 La quota
14:32 Livellazione e dislivelli
21:10 Quota bruta, dinamica e normale
39:48 Ricetta per un sistema altimetrico
41:28 Il Geoide come superficie di riferimento
46:20 Il livello del mare
54:05 Rete Mareografica Nazionale
57:33 Il sistema altimetrico italiano
1:09:20 Il modello di Geoide Italgeo 2005
1:17:08 Il sito dell'IGM e le monografie
1:20:06 Outro
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