FOTOGRAMMETRIA: NON SOLO NUVOLE DI PUNTI E MODELLI 3D

30 Luglio 2018
Immagine area della cava di marmo oggetto di rlievo e studio di approfondimento

In questo articolo puoi leggere alcuni risultati interessanti ed utili di un rilievo fotogrammetrico, oltre alla nuvola di punti ed al modello tridimensionale.

Torna a scrivere sulle pagine di questo blog, l’Ing. Paolo Rossi, del laboratorio di Geomatica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Tuttavia oggi non scrive, come di consueto da un po’ di mesi, di fotogrammetria con Photoscan (puoi leggere l’ultimo articolo della sua rubrica periodica a questo link), ma racconta della presentazione di un suo lavoro all’ultimo Convegno Nazionale SIFET (Società Italiana Fotogrammetria e Topografia).

In occasione di questo importante incontro scientifico (Giugno 2018), occasione di scambio di esperienze tra il mondo accademico e professionale del rilievo, della geomatica e della topografia, Paolo ha condotto e presentato uno studio dal titolo Esperienza di rilievo e monitoraggio multi temporale di una cava di marmo, dai punti di vincolo alle accuratezze ottenibili.

Dello studio esiste anche un articolo scientifico che tuttavia, al momento, non è divulgabile.
Se sarò reso pubblico inserirò il link per il download in questo post.

Paolo ha lavorato sui dati di un rilievo aerofotogrammetrico che avevo condotto nel Novembre 2016 in una cava di marmo del bacino Marmifero di Carrara, la cava N. 162 del Calagio.
Ho fatto il rilievo ben prima che conoscessi Paolo e gli scopi erano la ricostruzione di un modello tridimensionale ed il rilievo planoaltimetrico di tutta l’area in concessione alla proprietà per la stima di fine anno dei volumi estratti rispetto all’anno precedente.

L’area rilevata ha una conformazione particolare.
È divisa in tre parti:

  • la porzione superiore, dove avviene l’estrazione dei blocchi di marmo bianco, che è sagomata a gradoni e piazzali con un parete verticale a limitarne il confine di monte;
  • la parte centrale, dove avviene lo scarico degli scarti di lavorazione dei blocchi nel piazzale, caratterizzata da un’alta e complessa parete rocciosa verticale;
  • la zona di valle, dove corre la strada carrabile e dove avviene lo stoccaggio temporaneo dei blocchi, estratti e riquadrati, pronti per il trasporto alla lavorazione di valle (o al porto per l’imbarco).

Ho fatto il rilievo con un DJI Phantom 4, scattando quasi 1.000 foto.
Ho materializzato a terra 25 punti di controllo, rilevandone la posizione con antenna satellitare GNSS.
Per motivi di accessibilità alle aree ho fatto i sorvoli in due momenti differenti: prima la parte bassa e media, negli ultimi giorni di Novembre 2016, e poi la parte alta, nei prima giorni di Dicembre 2016.

Prima di lasciarti alle analisi tecniche, molto interessanti, di Paolo Rossi ti riporto qui sotto il modello 3D della Cava:

CAVA 162 CALAGIO – CARRARA (MS)
by paolocorradeghini
on Sketchfab

E qui invece c’è la planimetria finale restituita, risultato del rilievo topografico fotogrammetrico.

Immagine che rappresenta le restituzione plano-altimetrica di area di cava derivante da rilievo aerofotogrammetrico

Ora che sai qualcosa in più, ti lascio finalmente al contribuito dell’Ing. Paolo Rossi che, come sempre, ringrazio di cuore per la sua disponibilità.

RILIEVO E MONITORAGGIO DI UNA CAVA DI MARMO

In questo intervento condivido un’esperienza di rilievo e monitoraggio di una cava di marmo nella provincia di Massa Carrara.
Ringrazio Paolo per i dati forniti, che mi hanno permesso di generare i prodotti e le osservazioni che seguiranno, e mi complimento con lui per la bravura nell’esecuzione del rilievo.
Nonostante le condizioni impervie siamo stati in grado di ottenere prodotti di ottima qualità.
(ndr: grazie Paolo!)

Gli scopi dell’articolo sono:

  • analizzare come cambia l’accuratezza metrica della nuvola di punti generata nel processo fotogrammetrico al variare del numero di punti di vincolo;

  • mostrare qualche risultato ottenibile da una ricostruzione tridimensionale;

  • calcolare le volumetrie movimentate utilizzando due rilievi successivi.

CAVE DI CARRARA E TECNICHE DI RILIEVO

Tutti conosciamo il distretto marmifero di Carrara.
Con i suoi 3,4 milioni di tonnellate di materiale estratto svolge un ruolo chiave in termini di occupazione e PIL per l’intera area dell’alta toscana.
Le cave di marmo sono arroccate sui pendii scoscesi delle Alpi Apuane.
Le pendenze elevate, l’inaccessibilità di alcune aree e i grandi carichi movimentati lo rendono un luogo pericoloso per gli addetti ai lavori ed a rischio crolli.
Il rilievo di queste aree è necessario per controlli di stabilità e per la produzione di mappe da inquadrare nella cartografia di riferimento, per la valutazione delle concessioni e per i computi metrici.

immagine che rappresenta l'inquadramentro del bacino marmifero di Carrara e della cava oggetto di rilievo

Condurre rilievi in queste zone è complesso: occorre valutare la tecnica e le strumentazioni da utilizzare in relazione alle caratteristiche dell’area ed ai prodotti richiesti dal committente.

Nella tabella che segue provo a schematizzare alcune riflessioni sulle principali tecniche topografiche impiegabili per il rilievo di una cava di marmo.

Stazione Totale GNSS Laser Scanner LiDAR/fotogrammetria da aereo
Costo strumentazione Medio Medio Medio-alto Alto
Densità punti Bassa
(approssimazione superfici)
Bassa
(approssimazione superfici)
Alta
(ottima descrizione delle superfici)
Alta
(buona descrizione delle superfici)
Accessibilità luoghi Se uso il laser e la riflessione senza prisma, non ho bisogno di accedere direttamente ai punti È un problema, in quanto devo posizionare la palina sul punto Non ho bisogno di accedere direttamente ai punti Non ho bisogno di accedere direttamente ai punti
Geometrie complesse Richiede punti di stazionamento aggiuntivi e il rilievo di molti più punti Causa l’incremento dei punti da rilevare Richiede punti di stazionamento aggiuntivi Pareti verticali sono difficilmente rilevabili
Tempo per il rilievo Alto Alto Medio Basso

Il rilievo fotogrammetrico da piattaforma UAV offre grandi potenzialità nel rilievo di aree complesse come le cave di marmo:

  • il punto di vista privilegiato permette il rilievo e la mappatura dell’intera area in modo veloce ed accurato,

  • la possibilità di acquisire fotogrammi obliqui ed anche frontali permette la ricostruzione delle pareti verticali,

  • la “bassa” quota di volo garantisce una sufficiente risoluzione al suolo.

Rimane il posizionamento e rilievo dei punti a terra da eseguire con tecniche tradizionali (GNSS o Stazione Totale), ma si tratta di pochi punti per ettaro.

NUMEROSITÀ DEI PUNTI DI VINCOLO E QUALITÀ DELLA RICOSTRUZIONE

I principalI dubbi che ci affliggono al termine di un rilievo da drone sono:

  • riuscirò ad allineare le immagini?
  • i puti di vincolo saranno sufficienti?

Già con l’orientamento delle immagini (step di allineamento) sappiamo se le immagini acquisite sono idonee alla ricostruzione.

Per i punti di vincolo invece non ci sono risposte così immediate.
Si può ottenere un modello 3D anche con nessuno (o pochi) punti a terra.
Ovviamente, ne risultano compromesse la georeferenziazione e l’accuratezza metrica.

Quindi, qual è il numero sufficiente di punti di vincolo per avere una ricostruzione metricamente accurata?

Per la cava di marmo in questione ho creato alcuni scenari variando il numero di punti di vincolo (GCPs) da 25 (il totale dei punti a terra disponibili) ad 11.
In particolare ho creato gli scenari:

  • 100% (25 GCPs);
  • 80% (20 GCPs);
  • 60% (15 GCPs);
  • 44% (11 GCPs).

Ho ridotto il numero dei vincoli seguendo alcune semplici regole:

  • mantenere una distribuzione omogenea su tutta l’area di indagine;

  • non dimenticare di vincolare zone marginali;

  • vincolare le zone a quote diverse;

  • posizionare il punto in modo che sia visibile da diverse direzioni ed inclinazioni.

Questa tabella riassume la qualità dei risultati ottenuti.

 

Scenario Punti di vincolo (GCPs)
Num errore [cm]
e(x) e(y) e(z) e(3D)
100% 25 1.3 2.0 2.9 3.8
80% 20 1.4 2.2 3.2 4.1
60% 15 1.5 2.2 3.3 4.3
44% 11 1.6 1.6 2.2 3.2

Scenario

Punti di controllo

Num

errore [cm]

e(x)

e(y)

e(z)

e(3D)

100%

0

–

–

–

–

80%

5

1.1

1.5

1.5

2.4

60%

10

1.2

1.9

2.6

3.4

44%

14

1.3

2.6

3.9

4.9

Come puoi vedere gli errori sui punti di vincolo rimangono pressoché costanti, le piccole oscillazioni (±5mm) sono probabilmente legate alla geometria di distruzione dei vincoli.

Invece sui punti di controllo, i Quality Control Point QCPs o Check Point (quelli non usati come vincolo nel processo fotogrammetrico), gli errori aumentano considerevolmente: dimezzando i vincoli (da 20 ad 11) gli errori raddoppiano (da 2.4 cm a 4.9cm)!

DISTORSIONI DEL MODELLO 3D IN RIFERIMENTO AI PUNTI DI VINCOLO.

Si possono fare analisi anche più areali, per valutare come si comporta il modello ricostruito al variare dei punti di vincolo.
Qui ti riporto il confronto tra scenario 100% (il riferimento) e scenario 44%, ottenuto calcolando la differenza tra nuvole di punti in CloudCompare.

Immagine che mostra l'analisi delle distorsioni di un modello 3D fotogrammetrico al variare dei punti di vincolo

Come vedi, le aree più marginali e meno vincolate sono soggette alle maggiori distorsioni rispetto al riferimento (vedi aree in rosso e blu)

Il numero di vincoli influenza l’accuratezza metrica di una ricostruzione con SfM.
Il come è legato alle caratteristiche del rilievo e dell’area.
È difficile trovare una regola generale, occorre garantire un’ottima distribuzione spaziale dei punti di vincolo all’interno dell’area di interesse e vincolare le porzioni a quote diverse.

I PRODOTTI OTTENIBILI DA UNA RICOSTRUZIONE 3D

Oltre agli output più “tradizionali”: nuvole di punti, modelli di superficie, ortofoto, è possibile creare altri prodotti utili per lo studio e l’analisi dell’area indagata.

Qui sotto vedi una mappa dell’assetto dei punti rispetto alla verticale.
In rosso vedi le zone piane ed orizzontali (le normali sono concordi alla verticale).
In verde invece vedi le superfici verticali.

Nell’immagine di destra è possibile effettuare un calcolo dei volumi dei blocchi stoccati nella zona di deposito/piazzale di valle.

Immagine che mostra l'analisi dell'assetto dei punti di un rilievo fotogrammetrico rispetto alla verticale e calcolo dei volumi

Qui sotto invece puoi vedere l’estrazione semiautomatica di linee di discontinuità per la generazione di file dxf, che costituiscono una vettorializzazione della cava.

Imamgine che mostra l'estrazione semi-automatica di linee di doscontinuità per vettorializzazione di modello 3D fotogrammetrico

CALCOLO DEI VOLUMI MOVIMENTATI

Se effettuiamo ricostruzioni ad epoche successive possiamo identificare e misurare i cambiamenti avvenuti nel periodo considerato.
Si possono confrontare i modelli ottenuti e calcolare i volumi in gioco.
Quando si confrontano epoche differenti la georeferenziazione e l’accuratezza metrica delle ricostruzioni tridimensionali influenzano la qualità dei risultati ottenuti.

In questo caso, nella zona di valle sono stati spostati alcuni cumuli di pietrisco, il materiale è stato spostato ai lati del piazzale (epoca 0 in blu, epoca 1 in rosso).

Immagine che mostra l'analisi volumetrica sulla movimentazione di volumi in epoche diverse

In questo esempio si fa riferimento ad un volume movimentato di circa 370 m³.
Ne risulta anche una quota di -12 m³ che è un volume residuo corrispondente all’errore della metodologia adottata, intesa come ricostruzione tridimensonale + algoritmo di calcolo volumetrie.

L’errore nel calcolo dei volumi è difficile da prevedere o quantificare a priori in quanto dipende da accuratezza metrica e risoluzione dei due modelli, dalle caratteristiche dell’area indagata e del rilievo effettuato.
Occorre effettuare prove sperimentali per determinare tale errore, magari in aree non soggette a cambiamento oppure utilizzando volumi di controllo di dimensione nota.

Spero che questo contributo di Paolo Rossi sia stato utile per mostrarti quali sono dei possibili risultati interessanti ricavabili da un rilievo fotogrammetrico:

  • analisi di verticalità;
  • individuazione delle discontinuità e vettorializzazione del rilievo;
  • calcoli dei volumi.

Ed io aggiungo, anche se non se ne è parlato in questo articolo, analisi geomeccaniche e classificazioni delle famiglie di disconuità delle fratture rocciose e analisi di pendenza, esposizione e curvature orgografiche dei versanti.
Magari ne scrivo in qualche prossimo articolo.

 

Ti ricordo che puoi contattarmi quando e come vuoi su telegram cercando: paolocorradeghini.
E, sempre su Telegram, puoi iscriverti al Canale di 3DMetrica a  questo link.

 

Il podcast è online anche su Spotify e puoi ascoltare tutte le puntate, oltre che dalla pagina di questo blog, anche da lì.
Lo trovi su Spreaker, iTunes e Spotify.

 

Se preferisci la cara e vecchia email mi trovi a paolo.corradeghini @ 3dmetrica.it.
Qui su facebook, e qui su LinkedIn.

 

Insomma, sono un po’ dappertutto!
🙂

 

A presto!

Paolo Corradeghini

 

 

 

fotografia dell'Ing. Paolo RossiPaolo Rossi, ingegnere e PhD in Ingegneria Industriale e del Territorio presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, attualmente lavora presso il Laboratorio di Geomatica del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, dove si occupa di ricostruzione 3D da immagini.

Laboratorio di Geomatica
Dipartimento di ingegneria Enzo Ferrari, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Via Pietro Vivarelli 10, Modena
Tel: 059 2056297
Cell: 3457054511
Email: paolo.rossi at unimore.it
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Paolo Corradeghini

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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0:00 Intro
0:56 I dati
1:33 Il Georeferenziatore
2:30 Punti e coordinate
3:51 Assegnare le coordinate
5:30 Il processo di georeferenziazione
6:29 QGIS in Azione
7:38 Errori
8:52 I parametri di trasformazione
9:52 I dati georeferenziati
10:27 Considerazioni
11:02 GTER
12:33 Outro
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Ti condivido la procedura all'interno di questo video dove tratto un dato DXF,  insieme ad una lista di coordinate di punti noti.


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6:29 QGIS in Azione
7:38 Errori
8:52 I parametri di trasformazione
9:52 I dati georeferenziati
10:27 Considerazioni
11:02 GTER
12:33 Outro
    In questo video ti condivido un po' di informazioni su uno dei comandi principali e più importanti di CloudCompare: la Segmentazione.

Segmentare una nuvola di punti significa tagliarla/ritagliarla in relazione a quello vuoi mantenere, eliminare o separare.

Se dovessi elencare, in ordine di priorità, i tools più significativi di CloudCompare, la Segmentazione sarebbe nella top 3, combattendo seriamente per il primo posto.
E ti consiglio di farci un po' di pratica perchè permette di essere molto efficienti nella gestione delle nuvole di punti.

Spero che questo video possa aiutarti.


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0:00 Intro
0:40 Orientare la nuvola
1:18 Poligono di taglio
2:28 Segment In
3:30 Terminare il ritaglio
4:50 Segment Out
5:34 Eliminare i punti nascosti
6:34 Mettere in pausa
9:05 CloudCompare on Demand
10:00 Annullare un'azione
11:05 Selezione rettangolare
11:31 Ritagliare con una polilinea
13:19 Salvare il poligono di ritaglio
15:35 Come funziona la segmentazione
19:07 Usare le polilinee di segmentazione
21:00 Esportare una selezione
22:30 Rinominare i risultati
23:18 Riunire nuvola segmentate
24:47 Outro
    In questo video ti racconto il rilievo, l'elaborazione e la condivisione dei dati di un sito "mistico": il sito megalitico della Farfalla Dorata, nei Monti di San Lorenzo.

Ho scelto un approccio integrato usando un'antenna GNSS per battere le coordinate di target, necessari per la georeferenziazione (che è importante!), uno SLAM per acquisire una nuvola di punti (da cui estrarre informazioni a posteriori) ed una fotocamera per una presa fotogrammetrica.

Si è trattato di un "rilievo leggero".
La logistica mi ha richiesto di camminare su sentieri escursionistici e, pertanto, tutta la strumentazione è stata in uno zaino.

L'elaborazione ha preso tutti i dati in campo per creare un modello 3D, orientato, scalato, georeferenziato e texturizzato delle rocce di questo sito millenario.

Lo puoi esplorare qui: https://skfb.ly/pBKMO


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:28 La Farfalla Dorata
2:44 La logistica
3:30 I target e la misura GNSS
7:59 Il rilievo SLAM
11:19 Le fotografie
14:03 Fine del rilievo
14:20 Elaborazione SLAM
18:35 I punti per la fotogrammetria
20:04 La fotogrammetria
27:09 Confronto tra nuvole di punti
28:56 Gaussian Splatting
30:57 Outro
    C'è la possibilità di scaricare nel tuo QGIS i file vettoriali di Open Street Map.
Sono dati liberi, appartenenti ad un progetto grande e molto virtuoso e ci sono alcuni modi per poterli ottenere.

Quello che ti offre l'esperienza più ampia e completa è il plugin "Quick OSM (Open Street Map)".
Oltre a scaricare i dati organizzati in alcuni preset, puoi applicare dei filtri di ricerca molto avanzati per scaricare solo quello che ti interessa davvero.

Ti parlo di questo e di altri modi utilizzabili, oltre a dirti qualcosa sull'enorme progetto di Open Street Map, un database geografico mondiale aggiornato direttamente dagli utenti della comunity. 


Qui ci sono i link che ho citato nel video:
Open Street Map: https://www.openstreetmap.org/
Il Plugin Quick OSM: https://docs.3liz.org/QuickOSM/
Categorie e Tag di OSM (inglese): https://wiki.openstreetmap.org/wiki/Map_features
Categorie e Tag di OSM (italiano): https://wiki.openstreetmap.org/wiki/IT:Map_Features
Servizio online: https://extract.bbbike.org/


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0:00 Intro
0:41 Il plugin Quick OSM
1:28 I preset di dati
3:05 I dati scaricati
4:59 QGIS in Azione e GTER
8:08 Le query di ricerca
8:40 Categorie a Tag dei dati
10:48 Cercare dati specifici
12:19 Intersezione di ricerca
14:16 Unione di ricerca
16:03 Open Street Map e i dati osm
18:49 Servizi online
20:10 Outro
    In questo video ti mostro come georeferenziare una nuvola di punti in Cloud Compare.

Devi avere due cose:
la nuvola di punti;
punti/elementi/cose riconoscibili nella nuvola di punti di cui conosci le coordinate nel sistema di riferimento di destinazione.

Si utilizza lo strumento di "allineamento tra nuvole di punti" anche se, di fatto, di nuvola di punti ne hai soltanto una.



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0:00 Intro
0:36 Dati
0:50 I punti noti
2:12 Allineamento
5:11 Gli errori
6:28 Alcuni suggerimenti
8:40 I risultati del processo
12:25 Informazioni extra del tool
13:43 I punti da usare
15:31 Outro
    In questo video porto in campo uno SLAM della categoria "Low Cost".
Si tratta del LiGrip O2 Lite (di GreenValley International) che monta il "famoso
LiVox Mid-360", comune ad altri sistemi simili (200.000 punti al secondo, portata 70 m, precisione del laser 2 cm).

L'ho usato per acquisire i dati all'interno di un bosco in cui è presente un vecchio fabbricato abbandonato, pericolante ed in parte inaccessibile.
Ho usato anche un'antenna GNSS, per acquisire le coordinate di alcuni target, e fornire un output georeferenziato.

Nella prima parte del video ti racconto la parte di campo oltre che le caratteristiche dello SLAM mentre nella seconda ti condivido i dati in output.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Lidar Italia https://www.lidar-italia.it/
Qui puoi iscriverti al Roadshow di Genova del 21 Ottobre 2025: https://tinyurl.com/bp7vkm2m


I DATI
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti attraverso questo link https://tinyurl.com/slamnelbosco


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


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Qui trovi qualche informazione su Villa Volpara:
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0:00 Intro
0:25 Strumenti leggeri
0:52 Lidar Italia
1:14 Il costo dello SLAM
1:31 Hardware
3:10 App di campo e controllo
4:26 Roadshow Lidar Italia
4:59 Villa Volpara (il Fodo)
5:50 I target e la misura GNSS
6:46 Le scansioni SLAM
9:37 Lidar360 MLS
11:24 La nuvola in output
13:47 Qualità e rumore
17:25 Dal 3D al 2D
18:56 Pregi
23:17 Difetti 
25:49 Outro
    Come si calcola la minima distanza tra le feature di due layer in QGIS?
Qual è la fermata dell'autobus più vicina agli edifici di una città?
Dove sono i parchi urbani più vicini alle scuole?
Quanto è distante il primo punto di raccolta della popolazione (per emergenze di protezione civile) rispetto alle abitazioni?

Questi sono problemi che si possono risolvere con il contenuto di questo video.
Almeno lo spero.

Ti mostro il lavoro (e le possibilità) dello strumento "Shortest lines between features" e si trova tra gli strumenti di analisi vettoriale.

Nella prima parte del video ti mostro come si usa mentre nella seconda parte faccio qualche passo in avanti, filtrando i risultati dell'algoritmo per ulteriori analisi.

Spero possa essere utile.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica  
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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Nel video dico, erroneamente, che i Geobreak sono settimanale ma in realtà hanno cadenza mensile!


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0:00 Intro
0:28 I dati
0:53 Shortest line between features
2:49 Lo schema di calcolo
3:33 Le opzioni del tool
5:10 Casi applicativi
6:44 QGIS in Azione e GTER
9:05 Lavorare con i centroidi
10:59 Un caso applicativo
14:51 Outro
    Hai ricevuto due nuvole di punti che riguardano lo stesso sito e che risalgono a due momenti diversi.
E quello è un sito in cui avvengono scavi o riporti o entrambe.

Se vuoi sapere qual è il volume che è stato movimentato puoi portare le nuvole di punti in Cloud Compare ed usare lo strumento per il calcolo del Volume 2.5D.

Te lo faccio vedere in questo video dove ti dico però anche come ottimizzare i dati che stai trattando (ritaglio, sottocampionamento e pulizia del rumore), prima del calcolo volumetrico, e come controllare la "stabilità" del risultato.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:43 I dati
1:15 Ritagliare le nuvole
3:03 Sottocampionare i dati
4:59 Filtrare il rumore
6:44 Ordinare i dati 
7:23 Calcola il volume
10:05 Analizzo i risultati
12:17 Stabilità dell'output
14:50 Esportare i risultati
18:26 Outro
    Se cerchi un'antenna GNSS che ti permetta di misurare la posizione di punti, con buona precisione, anche centimetrica, e che sia piccolo e performante, forse Trimble Catalyst DA2 può interessarti.

Costa poco, molto poco (520 €), ed è un ricevitore multicostellazione (GPS, Glonass, Beidou, Galileo, QZSS, ...) e multifrequenza (L1, L2, L5, ...), che pesa meno di 350 grammi e lo utilizzi attraverso il tuo smartphone (Android o IOS).

Per poterlo usare (a meno che tu non voglia usarlo in modalità "libera" e con precisioni metriche) è necessario attivare un abbonamento il cui costo mensile varia in relazione alla precisione offerta: 1 cm, 10 cm, 30 cm, 60 cm.

C'è tuttavia la possibilità di acquistare dei pacchetti orari, a costi molto interessanti (130 €/10ore), che ti permettono di avere precisioni centimetriche.
E questo lo rende molto interessante per chi ha bisogno "solo" di misurare coordinate di punti ma di poterci fare affidamento.

Ci sono alcune cose che non si possono fare con questa antenna:
- misura con asta inclinata (non c'è l'IMU);
- tracciamenti;
- rilievi statici per post elaborazione di dati grezzi;
- collegamenti base-rover via radio;
- fornire correzioni a droni RTK

Però con Catalyst si può sfruttare un servizio di Trimble, Trimble RTX, che ti permette di fare misure con precisioni centimetriche (o sub-decimetriche) anche in assenza di collegamento a reti di stazioni permanenti.

Personalmente l'ho consigliato a:
Geologi che fanno indagini in campo e hanno bisogno di localizzare i geofoni o in sondaggi;
Ingegneri o tecnici che lavorano nel dissesto idrogeologico e vogliono misurare la posizione in campo delle opere realizzate (paramassi, fermaneve, opere di consolidamento;
Agronomi o Forestali che censiscono il verde, alberi monumentali, boschi e parchi urbani;
Tecnici che lavorano nell'ambito della fotogrammetria aerea da drone e che vogliono contenere i costi di investimento iniziale avendo comunque a disposizione un'antenna GNSS che gli permette di misurare le coordinate dei target, con buona affidabilità.

Sicuramente dimentico qualcosa o qualcuno.
I commenti sono a tua disposizione!
:)


Qui sotto trovi un po' di link relativi a quello che ti ho raccontato nel video:
Trimble Catalyst DA2 https://geospatial.trimble.com/en/products/hardware/trimble-da2
Spektra e Catalyst https://www.spektra.it/catalyst/
Trimble RTX https://positioningservices.trimble.com/en/rtx


0:00 Intro
0:24 Il costo
0:49 La filosofia
1:12 I costi di abbonamento
1:53 Pay per use
2:54 I pregi di Catalyst
4:31 Catalyst e Smartphone
5:00 I difetti di Catalyst
6:10 Usare un servizio NTRP
6:47 Trimble RTX
7:39 Come usare Catalyst
8:59 Lavorare con altre app
10:40 La misura di un punto 
11:42 Software
12:24 Chi ne può beneficiare
15:07 Per chi (forse) non è indicato
16:09 Perchè uso Catalyst
17:31 Outro
    In questo video ti condivido come fare ad unire tutti i layer di un progetto di QGIS e salvarli in un unico file di formato Geopackage.
Si usa lo strumento "Package Layer" ed è piuttosto semplice.
Funziona con i vettori ma non con i raster e ti crea una copia dei file non permettendoti un'eventuale sincronizzazione dei layer con database esterni.

Il processo è molto veloce e quindi nella seconda parte del video ti dico qualcosa su: layer, vettori, raster e formati di file associati.
Inoltre ti faccio un confronto tra file geopackage e shapefile da cui spero che emergano i vantaggi di usare un geopackage e del perchè la tendenza generale sia quella di abbandonare gli shapefile.


"Package layer" lo trovi descritto qui: https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/processing_algs/qgis/database.html#package-layers


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0:00 Intro
0:27 I dati di lavoro
0:53 Package Layer
2:56 Carico il file in QGIS
4:07 Due considerazioni sul processo
5:02 QGIS in Azione
7:46 Che cos'è un layer
8:43 Vettori e Raster
9:36 I formati di file
11:30 Shapefile VS Geopackage
15:43 Perchè ha senso raggruppare i layer
17:22 Gli svantaggi del geopackage
18:26 Non si impacchetta un raster
19:16 Geopackage VS Progetto di QGIS
19:51 Outro
    Hai ricevuto una nuvola di punti un po' pesante e non sai se il tuo hardware sarà in grado di gestirla?
In questo video provo a darti delle indicazioni su come snellire il dato dentro il software open source Cloud Compare.

Ti faccio vedere:
Come dividere una nuvola .LAS (o .LAZ) in file contigui e più piccoli.
Rimuovere punti dalle nuvole attraverso il "sottocampionamento".
Eliminare parti che non ti interessano con il "ritaglio".
Togliere il rumore con i filtri "SOR" e "Noise".
Riunire tutte le nuvole elaborate in un unico elemento finale, da salvare.

Spero possa essere utile


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0:00 Intro
1:03 Dividere la nuvola in input
3:20 Metto ordine nel DB Tree
4:34 Sottocampionare le nuvole
7:03 Eliminare parti di nuvole
9:44 Riunire le nuvole in una unica
11:40 Salvare la nuvola finale
12:19 Il progetto CC on Demand
13:26 Lavorare con TXT, PLY o E57
14:36 Rimozione del rumore
16:50 Attenzione alle versioni di CC
17:26 Un pensiero sulle nuvole di punti
18:36 Outro
    In questo video prendo una mappa raster, che non è georeferenziata e, usando QGIS, gli fornisco le informazioni di posizione.

Non ho punti di coordinate note e pertanto mi appoggio alle mappe accessibili online (Google, Bing, OSM, ...) ricercando punti omologhi che vedo nel dato da trattare e nella mappa di riferimento.

Uso il plugin QuickMapServices per sfruttare la base di Google, come riferimento per le coordinate https://plugins.qgis.org/plugins/quick_map_services/
E poi uso il "Georeferenziatore raster (Georeferencer)" per gestire la trasformazione, che può essere una semplice traslazione, una rototraslazione con o senza fattore di scala o trasformazioni con deformazione.
https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/managing_data_source/georeferencer.html

Nella seconda parte del video approfondisco un po' di più il funzionamento dello strumento di georeferenziazione, analizzando gli errori residuali, le varie tipologie di trasformazione ed i metodi di ricampionamento dell'immagine trasformata.


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0:00 Intro
0:52 QuickMapServices
1:38 Il dato da lavorare
1:58 Georeferenziatore raster
2:39 Scelta dei punti omologhi
4:27 Le informazioni di georeferenziazione
5:18 Avviare la trasformazione
6:33 QGIS in Azione e GTER
8:42 Salvare i GCP
10:36 Errori e dati di trasformazione
13:02 Ottimizzazione della trasformazione
14:47 La tipologia della trasformazione
17:47 I risultati delle trasformazioni
20:19 I metodi di ricampionamento
22:17 Altre impostazioni
23:39 Outro
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