Fotogrammetria con Photoscan Parte 2 – Le Immagini

5 Gennaio 2018
Vista dell'ared di lavoro workspace e del photo panel del software Photoscan

In questo articolo si parla di fotogrammetria con Photoscan e delle operazioni preliminari al processing delle immagini.

Questa è la seconda parte della serie curata da Paolo Rossi (del laboratorio di Geomatica della facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia) sulla fotogrammetria moderna e sul software Agisoft Photoscan.

Trovi il primo articolo a questo link.

OPERAZIONI PRELIMINARI AL PROCESSING DELLE IMMAGINI

Iniziamo affrontando le questioni preliminari al processing delle immagini: dalla creazione del progetto, al caricamento delle fotografie digitali ed alle operazioni che ci si possono fare sopra, prima dell’allineamento.
Commenteremo la gestione delle immagini: chunks e grouped cameras e l’applicazione di maschere.

Come leggerai, per l’esecuzione delle operazioni rimanderò molto al manuale.
Preferisco infatti dare un idea di quello che si può fare con gli strumenti che il software offre, dirne il perché e provare a delineare un percorso da seguire nel processing delle immagini.
Il manuale è molto completo e chiaro, spiega tutte le funzioni ed i menu ma, a mio avviso, manca della definizione di una procedura e della descrizione dei legami tra le varie funzioni.

Condivido quello che ho imparato e capito in questi anni di attività e quello che, a mio avviso, sono un workflow completo ed aspetti importanti da considerare.

Mi farebbe piacere se anche tu condividessi le tue esperienze ed idee per poterne discutere ed imparare tutti delle cose nuove.

CREAZIONE DEL FILE DI PROGETTO

Alla realizzazione di un nuovo progetto, PhotoScan salva due cartelle nello spazio di lavoro:

  • una con estensione .PSZ, che sarà aperta dal software;
  • una con estensione .FILES, con i file essenziali per visualizzare e lavorare sul progetto. Navigando qui dentro trovi il quality report e sottocartelle legate alle operazioni eseguite nel progetto (nuvola di punti sparsa, nuvola di punti densa, modello, ortomosaico, …).

GESTIONE DELLE IMMAGINI

Per aggiungere delle foto ad un progetto si usa l’apposita voce “Add Photos“, nel menu Worflow.
Si cerca la cartella e si selezionano le immagini.
PhotoScan supporta tutti i principali formati immagine: jpg, tif, png, bmp, …
Un’immagine caricata può essere disabilitata o eliminata in un qualsiasi momento.

L’estrazione di fotogrammi (frame) da un video è un’opzione non supportata da PhotoScan fino alle versione 1.3.
Dalla versione 1.4 è stato implementato come già accade per altri software, come Pix4D e 3DF Zephir (grazie a Marco Picciau per la segnalazione nei commenti!).
Il video offre una successione di frame caratterizzati da un’elevata sovrapposizione, ma, tuttavia, con una qualità spesso inferiore rispetto alle immagini ferme (still images).
Può essere comunque utile usare il supporto video nel rilievo di oggetti complessi, dove è difficile garantire un’adeguata ridondanza (ad esempio le pareti di un edificio).

GRUPPI DI IMMAGINI

Vista della finestra di lavoro di Photoscan con la creazione di un gruppo all'interno delle immagini

Pannello di informazioni sulle immagini di Photoscan

Una volta caricate le immagini si possono creare dei gruppi: grouped cameras.
Nel workspace panel si clicca col tasto destro sull’immagine, si crea un nuovo camera group (Add Camera Group) e se ne sceglie la tipologia (informazioni più dettagliate si trovano sul manuale).

Ad un gruppo di immagini puoi associare una definizione specifica.
Crea il gruppo, poi fai tasto destro su di esso, scegli “Set Group Type” e metti la spunta su Folder o Station.

  • Il gruppo definito Type Folder serve per catalogare i diversi set di immagini: dividere i voli, distinguere datasets nadirali o obliqui.
  • Il gruppo definito Type Station è una catalogazione che agisce sul processing delle immagini.
    Il gruppo deve raccogliere tutte le immagini che sono state scattate dalla stessa posizione.
    A questo proposito il manuale specifica che le variazioni tra i centri di presa sono molto piccole se paragonate alla distanza camera-oggetto.
    Questa divisione è importante perché in fase di allineamento il software eviterà la ricerca di corrispondenze tra queste immagini (acquisite con una geometria sfavorevole) e permetterà l’estrazione di una panoramica della scena vista da questo punto di stazionamento.

I CHUNK

All’interno del progetto di PhotoScan si possono creare i chunk.
Il chunk identifica una porzione del progetto di PhotoScan e se ne possono creare vari all’interno dello stesso file PSZ.
Può essere utile dividere un progetto in più chunk quando, per esempio, si vogliono effettuare test di processamento su un set di immagini o quando la ricostruzione dell’oggetto in un’unica volta sia computazionalmente troppo onerosa in termini di risorse di calcolo.
Se ad esempio abbiamo un dataset con molte immagini, può essere utile dividerlo in chunk, elaborarli separatamente e ricombinare i risultati ottenuti. In questo caso usare i chunk permette di elaborare anche dataset con molte immagini e di farlo in modo veloce.

La fase critica è quella definita “merge chunks”: l’allineamento e la fusione dei risultati ottenuti nei diversi chunk.

L’allineamento si basa su alcuni metodi:

  • Point based: alcune matching photos fanno da “ponte” tra i chunk permettendone l’allineamento grazie all’identificazione di punti omologhi.
  • Marker based: marker posizionati dall’utente e comuni ai chunk sono usati per l’allineamento.
  • Camera based: la posizione e l’orientamento di alcune immagini sono usati per l’allineamento; le immagini devono avere lo stesso nome per poter essere riconosciute nei chunk.

E’ possibile settare l’accuratezza desiderata: higher per un allineamento più accurato, lower per uno veloce.

N.B.: se i chunk sono georeferenziati, si trovano nello stesso sistema di riferimento e non ne è necessario l’allineamento.

PROPRIETÀ DELLE IMMAGINI

Le immagini caricate nel progetto sono a disposizione per essere visualizzate ed analizzate.

Nel workspace panel c’è la suddivisione nei vari chunk, e per ciascuno di essi la cartella cameras, con le immagini caricate ed opportunamente raggruppate.

A fianco del nome dell’immagine si trova la dicitura:

  • NC, camera non calibrata (Not Calibrated) ossia non sono disponibili i parametri di calibrazione per l’immagine (si vedrà più  avanti);
  • NA, non allineata (Not Aligned – è un aspetto da valutare dopo l’esecuzione dell’allineamento).

Nel Photo Panel si può avere una visualizzazione delle anteprime delle immagini oppure un elenco con tutti i dettagli.
Per ogni immagine sono indicati: nome, dimensioni, focale, modello della fotocamera, informazioni relative all’acquisizione (ISO, tempo di scatto, apertura del diaframma…), image quality e path dell’immagine.

Pannello di informazioni sulle immagini di Photoscan

Pannello di informazioni sulle immagini di Photoscan

L’image quality è un valore che indica la qualità dell’immagine e varia tra 0 ed 1.
Immagini sfuocate o povere in contenuto (ad esempio uno sfondo omogeneo) possono peggiorare i risultati della successiva fase di allineamento.
PhotoScan offre un modo automatico per il calcolo di questo indice di qualità, nel manuale trovi come lanciare il calcolo (richiede alcuni minuti) e l’indicazione di disabilitare le immagini con valori inferiori a 0.5, in modo da escluderle dalle elaborazioni successive.
Io di solito seguo questa indicazione dello 0.5, ma valuto comunque che l’esclusione di alcune immagini non vada a compromettere la ridondanza di dato.
Se il dataset non è troppo grande, può essere utile “ perdere un po’ di tempo” per scorrere le immagini a monitor valutarne la qualità, eliminare quelle sfuocate, le sbilanciate, luminose o buie, quelle al di fuori dell’area di interesse e dopo aver fatto ciò eseguire la procedura automatizzata.

Il path dell’immagine invece è il percorso che il software segue per trovarla sul computer.
Un progetto di PhotoScan non contiene al suo interno le immagini ma solo una loro preview a bassa risoluzione.
Ti accorgerai che se devi spostare un progetto PSZ, rinominarlo o rinominare la cartella in cui sono contenute le immagini otterrai un progetto che si apre e in cui puoi visualizzare i prodotti già generati, ma non puoi vedere le immagini a piena risoluzione o lanciare nuove elaborazioni. La procedura di aggiornamento del path è velocissima e il manuale fornisce tutte le informazioni a riguardo.

LE MASCHERE

Un’ulteriore operazione che si può effettuare sulle immagini caricate sono le maschere.
L’applicazione di maschere consiste nell’identificare e selezionare una porzione dell’immagine escludendo il resto dalle successive fasi di processing.
La maschera può essere applicata in diversi momenti del workflow di elaborazione delle immagini, a seconda delle necessità:

  • Allineamento – l’area mascherata è esclusa dalla ricerca di punti di legame tra le immagini e quindi non compete alla stima delle posizioni delle prese.
    E’ utile quando si rilevano oggetti posizionati su supporti rotanti e quando l’oggetto di interesse occupa una piccola porzione della scena.
    Sono casi in cui lo sfondo dell’oggetto non è di interesse e potrebbe peggiorare la qualità dell’orientamento.
  • Dense point cloud – l’applicazione di una maschera in questa fase è utile se si vogliono ridurre la complessità nella risultante nuvola di punti, aumentando la qualità nelle aree di interesse ed eliminando il resto.
  • Texture – anche in questa fase serve a migliorare la qualità del prodotto.

Le maschere possono essere create direttamente sulle immagine all’interno di PhotoScan (il manuale spiega in dettaglio la procedura da seguire) grazie ai metodi di selezione di aree, alcuni dei quali semi-automatici in grado di rilevare differenze cromatiche.
Le maschere si possono però anche caricare anche da fonti esterne, modificare e successivamente salvarle.

 

Nel prossimo articolo si parlerà di un altro processo preliminare sulle immagini: la calibrazione della fotocamera.
PhotoScan usa come input i parametri contenuti nell’exif file delle immagini (i metadati).
Questi costituiscono una sorta di prima approssimazione che serve al software per applicare il modello di calibrazione opportuno e ricalcolare i parametri durante la fase di allineamento.

Alla prossima puntata!

Paolo Rossi

 

Bene, spero che questo secondo articolo sulla fotogrammetria con Photoscan sia stato utile ed interessante.
Se hai dubbi o domande non esitare a scriverle nei commenti qui sotto.

A presto!

Paolo Corradeghini

 

 

fotografia dell'Ing. Paolo RossiPaolo Rossi, ingegnere e PhD in Ingegneria Industriale e del Territorio presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, attualmente lavora presso il Laboratorio di Geomatica del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, dove si occupa di ricostruzione 3D da immagini.

Laboratorio di Geomatica
Dipartimento di ingegneria Enzo Ferrari, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Via Pietro Vivarelli 10, Modena
Tel: 059 2056297
Cell: 3457054511
Email: paolo.rossi at unimore.it
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Ho pubblicato un video sul canale You Tube dove si parla proprio di immagini in Metashape (Ex Photoscan)

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Paolo Corradeghini

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13 Comments


Marco Picciau
9 June 2018 at 9:40
Reply

Scusate Se Mi Permetto Di Segnalarvelo ma Probabilmente il vostro articolo sulla gestione immagini è precedente alla versione 1.4, di Agisoft che consente di importare immagini dai formati video.



    Paolo Corradeghini
    10 June 2018 at 19:34
    Reply

    Ciao Marco, grazie mille della segnalazione!
    Sì, l’articolo sulla gestione delle immagini era precedente l’ultima versione 1.4
    L’ho aggiornato con il tuo contributo, grazie di nuovo!
    Paolo

Doanto
2 October 2018 at 12:41
Reply

Buongiorno,
molte volte mi succede che una volta caricate le foto nel chunk e aver iniziato con il workflow, il software non tiene conto di tutte le foto. Infatti di molte fotografie non mi viene fuori la camera corrispondente ( il rettangolo rosso, per intederci). Da cosa dipende? Grazie



    Paolo Corradeghini
    2 October 2018 at 21:37
    Reply

    Ciao Donato,
    quello che scrivi potrebbe essere dovuto al fatto che vengono caricate immagini georeferenziate ed immagini prive di geotagging.
    Vedi comunque tutte le foto importate all’interno della finestra corrispondente?
    Che cosa succede dopo che fai l’allineamento delle immagini?
    Risultano allineate le foto che non vedevi, oppure non sono allineate?
    Forse queste domande aiutano meglio a capire l’eventuale problema.
    A presto!
    Paolo

Dante
30 June 2019 at 23:35
Reply

Buona sera paolo ho provato Metashape, eseguendo l’allineamento, il posizionamento dei marker point, la creazione della nuvola densa, il dem, e le curve di livello.
ho notato che esportando sia le curve che i marker point in dxf, il file è sformato e le quote in altezza sono differenti da quelle sull’asse x-y, ovvero l’altezza delle curve è corretta mentre le curve sono più piccole in pianta di c.a. 100000 volte, il tutto scalato e deformato,
da cosa può dipendere?



    Paolo Corradeghini
    1 July 2019 at 22:03
    Reply

    Ciao Dante, probabilmente il problema è legato ai sistemi di coordinate.
    Se in Metashape hai un progetto in coordinate geografiche (Latitudine e Longitudine) e lo porti in un CAD senza cambiare niente questo subisce delle deformazioni.
    Ciò è legato al fatto che il CAD ha un sistema di riferimento cartesiano e si aspetta di ricevere lunghezze metriche, non angoli.
    Ricevendo invece coppie di angoli prova a fare del suo meglio ma inevitabilmente deforma le curve di livello.
    Prova a generare un DEM in coordinate piane e poi ad esportare le curve relative in questo modo.
    Dovresti riuscire a risolvere il problema della deformazione.

    La scalatura potrebbe essere associata ad errori di scala sulle coordinate dei marker.
    Le hai verificate in tal senso?

    Spero di averti aiutato.
    Ciao Dante!

    Paolo

Tiziano Raponi
5 March 2020 at 9:59
Reply

Ciao Paolo,
Io ho riscontrato un problemino nel caricamento delle foto, ovvero le foto le carico tranquillamente ma sono tutte rosa ed il modello che poi viene fuori è rosa anch’esso, sapresti dirmi qual è il Problema?
Grazie



    Paolo Corradeghini
    7 March 2020 at 18:36
    Reply

    Ciao Tiziano,
    purtroppo non so aiutarti nella soluzione del tuo problema.
    È un caso che non mi è mai capitato di riscontrare…
    Credo che ci possa essere un problema nel file delle immagini ma ignoro quale possa essere.

    Se hai scattato anche immagini in formato RAW ti posso consigliare di confrontarle con i JPG per capire se può esserci stato un errore di scrittura del JPG.

    A presto!
    Paolo

Roberta
9 May 2020 at 22:24
Reply

Buonasera, dopo aver creato il mio modello 3d Con photoscan, quando provo ad esportare l’ortomosaico mi dà sempre la vista dall’alto, anche se ruoto la vista corrente. Come posso esportare le viste dei prospetti? Grazie



    Paolo Corradeghini
    16 May 2020 at 16:56
    Reply

    Ciao Roberta,
    dovresti cambiare la vista nelle impostazioni di generazione dell’ortomosaico passando a “vista corrente” e non più a “geografica”.

    Spero di aver risposto.
    Ciao!

    Paolo

BIELLA Roberto
15 June 2020 at 6:54
Reply

Salve sono un non professionista che si occupa di orienteering (rif. http://www.fiso.it) uno sport che si svolge solitamente nei boschi con carte topografiche molto dettagliate realizzate appositamente per questo sport derivanti da un rilievo in situ metro per metro da parte di un cartografo.
Il cartografo parte solitamente da una carta-base la cui qualità incide fortemente sui tempi e la qualità dei rilievi. Le maggiori problematiche richieste da risolvere sono le curve di livello (equidistanza 5 metri ma con dettagli con equidistanza 2,5 metri) e la densità della vegetazione.
Stiamo esplorando diverse possibilità di realizzare buone carte base con diverse metodologie.
Una ipotesi è quella di poter sfruttare gli algoritmi di ricostruzione 3D partendo da fotogrammetria, di cui il programma zephir sembra gestire in modo eccellente.
Volevo saper da voi se sia potenzialmente possibile realizzare questo utilizzando una videocamera 360° installata sopra la testa di un operatore (circa 2 mt dal livello del terreno) che cammina nel bosco secondo una maglia preordinata (grezza) di tragitto. La videocamera potrebbe essere il modello Garmin Virb 360 (5.7K/30Fps, 4K/30fps con stitching on camera, con GPS, Sensori ABC).



    Paolo Corradeghini
    9 July 2020 at 15:12
    Reply

    Ciao Roberto,
    grazie del messaggio (e della pazienza nell’aspettare la mia risposta!).

    Il tema di creazione di modello 3D da fotografie sferiche è abbastanza attuale ed interessante.
    Molti software specialistici (Zephyr è uno di questi) permettono di implementare foto sferiche ed usarle come sorgente per l’elaborazione.

    Il potenziale problema in un bosco sono i diversi piani di profondità della vegetazione.
    Mi immagino che ci siano alberi vicini, a media distanza e lontani.
    Questo mette un po’ in difficoltà l’algoritmo del software perchè i pixel dell’immagine sono tutti sul piano 2D.

    Mentre in una galleria è più “semplice” lavorare in questo modo, in un bosco i risultati potrebbero essere molto meno buoni…

    Spero di averti risposto.

    A presto!

    Paolo

Gioele
24 August 2020 at 16:58
Reply

buonasera, avrei una domanda in riferimento all’acquisizione delle fotografie di un oggetto tipo un vaso: per una migliore riuscita del modello 3d è possibile scattare le foto su uno sfondo a tinta unita come il green key ?



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    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_stgiQXuKJi0 In questo video ti condivido il modo per inserire, lungo una linea, dei punti ad una distanza, definita da te, dall'origine della linea.
Insomma si tratta di definire delle distanze progressive o delle "chilometriche".

Si usa il tool "punti casuali lungo una linea" e poi si sistemano le cose combinando qualche attributo con il calcolatore di campi.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica  
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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0:00 Intro
0:37 Casi applicativi
1:26 La lunghezza della linea
3:21 Punti arbitrari sulla linea
5:21 Applicare la distanza giusta
7:32 Il calcolatore di campi
10:20 Controllo del risultato
10:46 QGIS in Azione e GTER
14:08 Outro
    In questo video ti condivido il modo per inserire, lungo una linea, dei punti ad una distanza, definita da te, dall'origine della linea.
Insomma si tratta di definire delle distanze progressive o delle "chilometriche".

Si usa il tool "punti casuali lungo una linea" e poi si sistemano le cose combinando qualche attributo con il calcolatore di campi.


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3:21 Punti arbitrari sulla linea
5:21 Applicare la distanza giusta
7:32 Il calcolatore di campi
10:20 Controllo del risultato
10:46 QGIS in Azione e GTER
14:08 Outro
    In questo video ti faccio vedere come fare per calcolare il volume di un cumulo di materiale stoccato (terra, ghiaia, ...).

La procedura usa il tool "Volume Calculation" che prevede il passaggio attraverso un modello digitale di elevazione (rasterizzazione).

I casi concreti che ti possono capitare sono due.
1. Il cumulo è appoggiato su un piano orizzontale (un piazzale).
2. Il cumulo è appoggiato su un versante inclinato.

Nel secondo caso le cose sono un po' più complicate ma ti dico come poter fare.

Spero possa essere utile.

P.S.
In realtà ci sarebbe un altro caso, che non ho trattato nel video, e che non riguarda un vero e proprio cumulo quanto piuttosto del materiale "appoggiato" ad un versante.
Qui le cose sono ancora più complicate.
Magari ci faccio un altro video del progetto.
:)


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0:00 Intro
0:40 Cumuli su piazzale
3:00 Ritaglio la nuvola
5:29 Calcolo il volume
7:47 I risultati
11:22 Cloud Compare On Demand
12:02 Cumuli su versante inclinato
12:43 Creare un piano di riferimento
20:00 Il nuovo calcolo del volume
23:00 Un risultato non corretto
24:18 Outro
    Credo che, nel lavoro del tecnico geomatico (ma non solo in questo), le attività debbano essere svolte in modo efficiente: avendo chiaro il risultato da raggiungere e scegliendo gli strumenti adatti per minimizzare le risorse necessarie (tempo, denaro, persone, ...).

Con questo obiettivo in mente, ti condivido questo video dove ho utilizzato uno SLAM (Li Grip O2 Lite di @GreenValleyINTL  ) ed un'antenna GNSS  per mappare, nella maniera più completa possibile, un'area urbana, senza avere necessità di precisioni millimetriche (che poi non è che si ottengano così facilmente come magari ti senti dire!) o dettagli geometrici super definiti.

Ti racconto:
- dell'obiettivo del rilievo;
- dell'ambito in cui ho lavorato;
- degli strumenti che ho scelto;
- della programmazione delle attività;
- del rilievo;
- dei dati elaborati e della loro accuratezza;
- di alcune considerazioni sull'efficienza.

Spero che possa essere interessante.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con @lidaritalia https://www.lidar-italia.it/
Attraverso la loro homepage puoi iscriverti, gratuitamente, alle due date del roadshow sugli strument ed i software Greenvalley International


I DATI
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti attraverso questo link: https://tinyurl.com/slamefficiente 


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

I modi più veloce per contattarmi sono questi:
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0:00 Intro
0:45 Location
1:35 LiGrip O2Lite
4:17 Programmazione
8:15 I target e la misura GNSS
8:48 L'acquisizione SLAM
10:37 La nuvola di punti
13:55 Criticità della nuvola
16:17 Verifica dell'accuratezza
19:03 Considerazioni finali
22:41 Outro
    In questo video ti condivido come poter fare per integrare un progetto di QGIS all'interno di un altro.

Può essere un'operazione utile nell'ambito di un gruppo di lavoro in cui i singoli lavorano su tematiche specifiche (viabilitò, ambiente, edificato) di un'area che poi devono essere riunite in un unico contenitore.

La procedura è semplice e nella seconda parte del video ti condivido anche come provare a risolvere alcuni problemi che potrebbero capitare, come la gestione di layer che hanno lo stesso nome.


A questo link puoi scaricare lo script di Python che ti mostro nel video: https://gist.github.com/3dmetrica/b854db28411daaa532f811bea9d5b99a


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0:00 Intro
0:43 Perchè integrare?
1:53 Integro un nuovo progetto
3:27 Inserire i progetti ex novo
5:00 Dati collegati
6:26 QGIS in Azione
9:39 Gestire layer con lo stesso nome
11:06 Usare i file di definizione dei layer
14:03 Usare uno script di Python
17:45 Un progetto in QGIS
19:52 Progetto VS Geopackage
22:10 Outro
    La nuvola di punti è un oggetto che occupa lo spazio 3D ed è formato da tantissimi elementi, i punti, di cui Cloud Compare conosce tutte le coordinate in un sistema di riferimento cartesiano XYZ.

Per questo motivo puoi fare misure usando il software Cloud Compare.

Per misure di coordinate e distanze rettilinee 3D c'è lo strumento "Point Picking" mentre per misure di percorsi o di superfici serve fare qualche passaggio in più.
Per un percorso le cose sono ancora semplici e si risolvono usando una polilinea.
Le superfici invece creano qualche problema in più e bisogna affidarsi alle mesh.

Ti dico tutto in questo video che sperao possa esserti utile.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:26 Misura un punto
4:00 Etichette
5:42 Misura una distanza
8:22 Misura un triangolo
11:00 Annotare con le etichette
12:44 CloudCompare On Demand
13:40 Misura un dislivello
14:34 Misura un percorso
17:38 Misurare una superficie
21:32 Misurare una superficie con concavità
25:27 Misurare una superificie verticale
31:35 CloudCompare crash
32:40 Riprendo la misura del muro
33:28 Misurare superfici complesse
34:59 Misuro un volume???
36:50 Outro
    Lo strumento "Georeferenziatore" di QGIS ti permette di elaborare anche dati vettoriali.

Ti condivido la procedura all'interno di questo video dove tratto un dato DXF,  insieme ad una lista di coordinate di punti noti.


Qui trovi un video dove ho usato il Georeferenziatore per sistemare un raster: https://youtu.be/p1pVECtsDPE 


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
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0:00 Intro
0:56 I dati
1:33 Il Georeferenziatore
2:30 Punti e coordinate
3:51 Assegnare le coordinate
5:30 Il processo di georeferenziazione
6:29 QGIS in Azione
7:38 Errori
8:52 I parametri di trasformazione
9:52 I dati georeferenziati
10:27 Considerazioni
11:02 GTER
12:33 Outro
    In questo video ti condivido un po' di informazioni su uno dei comandi principali e più importanti di CloudCompare: la Segmentazione.

Segmentare una nuvola di punti significa tagliarla/ritagliarla in relazione a quello vuoi mantenere, eliminare o separare.

Se dovessi elencare, in ordine di priorità, i tools più significativi di CloudCompare, la Segmentazione sarebbe nella top 3, combattendo seriamente per il primo posto.
E ti consiglio di farci un po' di pratica perchè permette di essere molto efficienti nella gestione delle nuvole di punti.

Spero che questo video possa aiutarti.


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0:00 Intro
0:40 Orientare la nuvola
1:18 Poligono di taglio
2:28 Segment In
3:30 Terminare il ritaglio
4:50 Segment Out
5:34 Eliminare i punti nascosti
6:34 Mettere in pausa
9:05 CloudCompare on Demand
10:00 Annullare un'azione
11:05 Selezione rettangolare
11:31 Ritagliare con una polilinea
13:19 Salvare il poligono di ritaglio
15:35 Come funziona la segmentazione
19:07 Usare le polilinee di segmentazione
21:00 Esportare una selezione
22:30 Rinominare i risultati
23:18 Riunire nuvola segmentate
24:47 Outro
    In questo video ti racconto il rilievo, l'elaborazione e la condivisione dei dati di un sito "mistico": il sito megalitico della Farfalla Dorata, nei Monti di San Lorenzo.

Ho scelto un approccio integrato usando un'antenna GNSS per battere le coordinate di target, necessari per la georeferenziazione (che è importante!), uno SLAM per acquisire una nuvola di punti (da cui estrarre informazioni a posteriori) ed una fotocamera per una presa fotogrammetrica.

Si è trattato di un "rilievo leggero".
La logistica mi ha richiesto di camminare su sentieri escursionistici e, pertanto, tutta la strumentazione è stata in uno zaino.

L'elaborazione ha preso tutti i dati in campo per creare un modello 3D, orientato, scalato, georeferenziato e texturizzato delle rocce di questo sito millenario.

Lo puoi esplorare qui: https://skfb.ly/pBKMO


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:28 La Farfalla Dorata
2:44 La logistica
3:30 I target e la misura GNSS
7:59 Il rilievo SLAM
11:19 Le fotografie
14:03 Fine del rilievo
14:20 Elaborazione SLAM
18:35 I punti per la fotogrammetria
20:04 La fotogrammetria
27:09 Confronto tra nuvole di punti
28:56 Gaussian Splatting
30:57 Outro
    C'è la possibilità di scaricare nel tuo QGIS i file vettoriali di Open Street Map.
Sono dati liberi, appartenenti ad un progetto grande e molto virtuoso e ci sono alcuni modi per poterli ottenere.

Quello che ti offre l'esperienza più ampia e completa è il plugin "Quick OSM (Open Street Map)".
Oltre a scaricare i dati organizzati in alcuni preset, puoi applicare dei filtri di ricerca molto avanzati per scaricare solo quello che ti interessa davvero.

Ti parlo di questo e di altri modi utilizzabili, oltre a dirti qualcosa sull'enorme progetto di Open Street Map, un database geografico mondiale aggiornato direttamente dagli utenti della comunity. 


Qui ci sono i link che ho citato nel video:
Open Street Map: https://www.openstreetmap.org/
Il Plugin Quick OSM: https://docs.3liz.org/QuickOSM/
Categorie e Tag di OSM (inglese): https://wiki.openstreetmap.org/wiki/Map_features
Categorie e Tag di OSM (italiano): https://wiki.openstreetmap.org/wiki/IT:Map_Features
Servizio online: https://extract.bbbike.org/


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Nel video dico, erroneamente, che i Geobreak sono settimanale ma in realtà hanno cadenza mensile!


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0:00 Intro
0:41 Il plugin Quick OSM
1:28 I preset di dati
3:05 I dati scaricati
4:59 QGIS in Azione e GTER
8:08 Le query di ricerca
8:40 Categorie a Tag dei dati
10:48 Cercare dati specifici
12:19 Intersezione di ricerca
14:16 Unione di ricerca
16:03 Open Street Map e i dati osm
18:49 Servizi online
20:10 Outro
    In questo video ti mostro come georeferenziare una nuvola di punti in Cloud Compare.

Devi avere due cose:
la nuvola di punti;
punti/elementi/cose riconoscibili nella nuvola di punti di cui conosci le coordinate nel sistema di riferimento di destinazione.

Si utilizza lo strumento di "allineamento tra nuvole di punti" anche se, di fatto, di nuvola di punti ne hai soltanto una.



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0:00 Intro
0:36 Dati
0:50 I punti noti
2:12 Allineamento
5:11 Gli errori
6:28 Alcuni suggerimenti
8:40 I risultati del processo
12:25 Informazioni extra del tool
13:43 I punti da usare
15:31 Outro
    In questo video porto in campo uno SLAM della categoria "Low Cost".
Si tratta del LiGrip O2 Lite (di GreenValley International) che monta il "famoso
LiVox Mid-360", comune ad altri sistemi simili (200.000 punti al secondo, portata 70 m, precisione del laser 2 cm).

L'ho usato per acquisire i dati all'interno di un bosco in cui è presente un vecchio fabbricato abbandonato, pericolante ed in parte inaccessibile.
Ho usato anche un'antenna GNSS, per acquisire le coordinate di alcuni target, e fornire un output georeferenziato.

Nella prima parte del video ti racconto la parte di campo oltre che le caratteristiche dello SLAM mentre nella seconda ti condivido i dati in output.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Lidar Italia https://www.lidar-italia.it/
Qui puoi iscriverti al Roadshow di Genova del 21 Ottobre 2025: https://tinyurl.com/bp7vkm2m


I DATI
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti attraverso questo link https://tinyurl.com/slamnelbosco


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


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Qui trovi qualche informazione su Villa Volpara:
https://www.diaritoscani.it/2021/06/12/trekking-nella-storia-la-stamperia-clandestina-di-villa-volpara/


0:00 Intro
0:25 Strumenti leggeri
0:52 Lidar Italia
1:14 Il costo dello SLAM
1:31 Hardware
3:10 App di campo e controllo
4:26 Roadshow Lidar Italia
4:59 Villa Volpara (il Fodo)
5:50 I target e la misura GNSS
6:46 Le scansioni SLAM
9:37 Lidar360 MLS
11:24 La nuvola in output
13:47 Qualità e rumore
17:25 Dal 3D al 2D
18:56 Pregi
23:17 Difetti 
25:49 Outro
    Come si calcola la minima distanza tra le feature di due layer in QGIS?
Qual è la fermata dell'autobus più vicina agli edifici di una città?
Dove sono i parchi urbani più vicini alle scuole?
Quanto è distante il primo punto di raccolta della popolazione (per emergenze di protezione civile) rispetto alle abitazioni?

Questi sono problemi che si possono risolvere con il contenuto di questo video.
Almeno lo spero.

Ti mostro il lavoro (e le possibilità) dello strumento "Shortest lines between features" e si trova tra gli strumenti di analisi vettoriale.

Nella prima parte del video ti mostro come si usa mentre nella seconda parte faccio qualche passo in avanti, filtrando i risultati dell'algoritmo per ulteriori analisi.

Spero possa essere utile.


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0:00 Intro
0:28 I dati
0:53 Shortest line between features
2:49 Lo schema di calcolo
3:33 Le opzioni del tool
5:10 Casi applicativi
6:44 QGIS in Azione e GTER
9:05 Lavorare con i centroidi
10:59 Un caso applicativo
14:51 Outro
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