Fotogrammetria con Photoscan Parte 2 – Le Immagini

5 Gennaio 2018
Vista dell'ared di lavoro workspace e del photo panel del software Photoscan

In questo articolo si parla di fotogrammetria con Photoscan e delle operazioni preliminari al processing delle immagini.

Questa è la seconda parte della serie curata da Paolo Rossi (del laboratorio di Geomatica della facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia) sulla fotogrammetria moderna e sul software Agisoft Photoscan.

Trovi il primo articolo a questo link.

OPERAZIONI PRELIMINARI AL PROCESSING DELLE IMMAGINI

Iniziamo affrontando le questioni preliminari al processing delle immagini: dalla creazione del progetto, al caricamento delle fotografie digitali ed alle operazioni che ci si possono fare sopra, prima dell’allineamento.
Commenteremo la gestione delle immagini: chunks e grouped cameras e l’applicazione di maschere.

Come leggerai, per l’esecuzione delle operazioni rimanderò molto al manuale.
Preferisco infatti dare un idea di quello che si può fare con gli strumenti che il software offre, dirne il perché e provare a delineare un percorso da seguire nel processing delle immagini.
Il manuale è molto completo e chiaro, spiega tutte le funzioni ed i menu ma, a mio avviso, manca della definizione di una procedura e della descrizione dei legami tra le varie funzioni.

Condivido quello che ho imparato e capito in questi anni di attività e quello che, a mio avviso, sono un workflow completo ed aspetti importanti da considerare.

Mi farebbe piacere se anche tu condividessi le tue esperienze ed idee per poterne discutere ed imparare tutti delle cose nuove.

CREAZIONE DEL FILE DI PROGETTO

Alla realizzazione di un nuovo progetto, PhotoScan salva due cartelle nello spazio di lavoro:

  • una con estensione .PSZ, che sarà aperta dal software;
  • una con estensione .FILES, con i file essenziali per visualizzare e lavorare sul progetto. Navigando qui dentro trovi il quality report e sottocartelle legate alle operazioni eseguite nel progetto (nuvola di punti sparsa, nuvola di punti densa, modello, ortomosaico, …).

GESTIONE DELLE IMMAGINI

Per aggiungere delle foto ad un progetto si usa l’apposita voce “Add Photos“, nel menu Worflow.
Si cerca la cartella e si selezionano le immagini.
PhotoScan supporta tutti i principali formati immagine: jpg, tif, png, bmp, …
Un’immagine caricata può essere disabilitata o eliminata in un qualsiasi momento.

L’estrazione di fotogrammi (frame) da un video è un’opzione non supportata da PhotoScan fino alle versione 1.3.
Dalla versione 1.4 è stato implementato come già accade per altri software, come Pix4D e 3DF Zephir (grazie a Marco Picciau per la segnalazione nei commenti!).
Il video offre una successione di frame caratterizzati da un’elevata sovrapposizione, ma, tuttavia, con una qualità spesso inferiore rispetto alle immagini ferme (still images).
Può essere comunque utile usare il supporto video nel rilievo di oggetti complessi, dove è difficile garantire un’adeguata ridondanza (ad esempio le pareti di un edificio).

GRUPPI DI IMMAGINI

Vista della finestra di lavoro di Photoscan con la creazione di un gruppo all'interno delle immagini

Pannello di informazioni sulle immagini di Photoscan

Una volta caricate le immagini si possono creare dei gruppi: grouped cameras.
Nel workspace panel si clicca col tasto destro sull’immagine, si crea un nuovo camera group (Add Camera Group) e se ne sceglie la tipologia (informazioni più dettagliate si trovano sul manuale).

Ad un gruppo di immagini puoi associare una definizione specifica.
Crea il gruppo, poi fai tasto destro su di esso, scegli “Set Group Type” e metti la spunta su Folder o Station.

  • Il gruppo definito Type Folder serve per catalogare i diversi set di immagini: dividere i voli, distinguere datasets nadirali o obliqui.
  • Il gruppo definito Type Station è una catalogazione che agisce sul processing delle immagini.
    Il gruppo deve raccogliere tutte le immagini che sono state scattate dalla stessa posizione.
    A questo proposito il manuale specifica che le variazioni tra i centri di presa sono molto piccole se paragonate alla distanza camera-oggetto.
    Questa divisione è importante perché in fase di allineamento il software eviterà la ricerca di corrispondenze tra queste immagini (acquisite con una geometria sfavorevole) e permetterà l’estrazione di una panoramica della scena vista da questo punto di stazionamento.

I CHUNK

All’interno del progetto di PhotoScan si possono creare i chunk.
Il chunk identifica una porzione del progetto di PhotoScan e se ne possono creare vari all’interno dello stesso file PSZ.
Può essere utile dividere un progetto in più chunk quando, per esempio, si vogliono effettuare test di processamento su un set di immagini o quando la ricostruzione dell’oggetto in un’unica volta sia computazionalmente troppo onerosa in termini di risorse di calcolo.
Se ad esempio abbiamo un dataset con molte immagini, può essere utile dividerlo in chunk, elaborarli separatamente e ricombinare i risultati ottenuti. In questo caso usare i chunk permette di elaborare anche dataset con molte immagini e di farlo in modo veloce.

La fase critica è quella definita “merge chunks”: l’allineamento e la fusione dei risultati ottenuti nei diversi chunk.

L’allineamento si basa su alcuni metodi:

  • Point based: alcune matching photos fanno da “ponte” tra i chunk permettendone l’allineamento grazie all’identificazione di punti omologhi.
  • Marker based: marker posizionati dall’utente e comuni ai chunk sono usati per l’allineamento.
  • Camera based: la posizione e l’orientamento di alcune immagini sono usati per l’allineamento; le immagini devono avere lo stesso nome per poter essere riconosciute nei chunk.

E’ possibile settare l’accuratezza desiderata: higher per un allineamento più accurato, lower per uno veloce.

N.B.: se i chunk sono georeferenziati, si trovano nello stesso sistema di riferimento e non ne è necessario l’allineamento.

PROPRIETÀ DELLE IMMAGINI

Le immagini caricate nel progetto sono a disposizione per essere visualizzate ed analizzate.

Nel workspace panel c’è la suddivisione nei vari chunk, e per ciascuno di essi la cartella cameras, con le immagini caricate ed opportunamente raggruppate.

A fianco del nome dell’immagine si trova la dicitura:

  • NC, camera non calibrata (Not Calibrated) ossia non sono disponibili i parametri di calibrazione per l’immagine (si vedrà più  avanti);
  • NA, non allineata (Not Aligned – è un aspetto da valutare dopo l’esecuzione dell’allineamento).

Nel Photo Panel si può avere una visualizzazione delle anteprime delle immagini oppure un elenco con tutti i dettagli.
Per ogni immagine sono indicati: nome, dimensioni, focale, modello della fotocamera, informazioni relative all’acquisizione (ISO, tempo di scatto, apertura del diaframma…), image quality e path dell’immagine.

Pannello di informazioni sulle immagini di Photoscan

Pannello di informazioni sulle immagini di Photoscan

L’image quality è un valore che indica la qualità dell’immagine e varia tra 0 ed 1.
Immagini sfuocate o povere in contenuto (ad esempio uno sfondo omogeneo) possono peggiorare i risultati della successiva fase di allineamento.
PhotoScan offre un modo automatico per il calcolo di questo indice di qualità, nel manuale trovi come lanciare il calcolo (richiede alcuni minuti) e l’indicazione di disabilitare le immagini con valori inferiori a 0.5, in modo da escluderle dalle elaborazioni successive.
Io di solito seguo questa indicazione dello 0.5, ma valuto comunque che l’esclusione di alcune immagini non vada a compromettere la ridondanza di dato.
Se il dataset non è troppo grande, può essere utile “ perdere un po’ di tempo” per scorrere le immagini a monitor valutarne la qualità, eliminare quelle sfuocate, le sbilanciate, luminose o buie, quelle al di fuori dell’area di interesse e dopo aver fatto ciò eseguire la procedura automatizzata.

Il path dell’immagine invece è il percorso che il software segue per trovarla sul computer.
Un progetto di PhotoScan non contiene al suo interno le immagini ma solo una loro preview a bassa risoluzione.
Ti accorgerai che se devi spostare un progetto PSZ, rinominarlo o rinominare la cartella in cui sono contenute le immagini otterrai un progetto che si apre e in cui puoi visualizzare i prodotti già generati, ma non puoi vedere le immagini a piena risoluzione o lanciare nuove elaborazioni. La procedura di aggiornamento del path è velocissima e il manuale fornisce tutte le informazioni a riguardo.

LE MASCHERE

Un’ulteriore operazione che si può effettuare sulle immagini caricate sono le maschere.
L’applicazione di maschere consiste nell’identificare e selezionare una porzione dell’immagine escludendo il resto dalle successive fasi di processing.
La maschera può essere applicata in diversi momenti del workflow di elaborazione delle immagini, a seconda delle necessità:

  • Allineamento – l’area mascherata è esclusa dalla ricerca di punti di legame tra le immagini e quindi non compete alla stima delle posizioni delle prese.
    E’ utile quando si rilevano oggetti posizionati su supporti rotanti e quando l’oggetto di interesse occupa una piccola porzione della scena.
    Sono casi in cui lo sfondo dell’oggetto non è di interesse e potrebbe peggiorare la qualità dell’orientamento.
  • Dense point cloud – l’applicazione di una maschera in questa fase è utile se si vogliono ridurre la complessità nella risultante nuvola di punti, aumentando la qualità nelle aree di interesse ed eliminando il resto.
  • Texture – anche in questa fase serve a migliorare la qualità del prodotto.

Le maschere possono essere create direttamente sulle immagine all’interno di PhotoScan (il manuale spiega in dettaglio la procedura da seguire) grazie ai metodi di selezione di aree, alcuni dei quali semi-automatici in grado di rilevare differenze cromatiche.
Le maschere si possono però anche caricare anche da fonti esterne, modificare e successivamente salvarle.

 

Nel prossimo articolo si parlerà di un altro processo preliminare sulle immagini: la calibrazione della fotocamera.
PhotoScan usa come input i parametri contenuti nell’exif file delle immagini (i metadati).
Questi costituiscono una sorta di prima approssimazione che serve al software per applicare il modello di calibrazione opportuno e ricalcolare i parametri durante la fase di allineamento.

Alla prossima puntata!

Paolo Rossi

 

Bene, spero che questo secondo articolo sulla fotogrammetria con Photoscan sia stato utile ed interessante.
Se hai dubbi o domande non esitare a scriverle nei commenti qui sotto.

A presto!

Paolo Corradeghini

 

 

fotografia dell'Ing. Paolo RossiPaolo Rossi, ingegnere e PhD in Ingegneria Industriale e del Territorio presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, attualmente lavora presso il Laboratorio di Geomatica del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, dove si occupa di ricostruzione 3D da immagini.

Laboratorio di Geomatica
Dipartimento di ingegneria Enzo Ferrari, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Via Pietro Vivarelli 10, Modena
Tel: 059 2056297
Cell: 3457054511
Email: paolo.rossi at unimore.it
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Ho pubblicato un video sul canale You Tube dove si parla proprio di immagini in Metashape (Ex Photoscan)

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Paolo Corradeghini

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13 Comments


Marco Picciau
9 June 2018 at 9:40
Reply

Scusate Se Mi Permetto Di Segnalarvelo ma Probabilmente il vostro articolo sulla gestione immagini è precedente alla versione 1.4, di Agisoft che consente di importare immagini dai formati video.



    Paolo Corradeghini
    10 June 2018 at 19:34
    Reply

    Ciao Marco, grazie mille della segnalazione!
    Sì, l’articolo sulla gestione delle immagini era precedente l’ultima versione 1.4
    L’ho aggiornato con il tuo contributo, grazie di nuovo!
    Paolo

Doanto
2 October 2018 at 12:41
Reply

Buongiorno,
molte volte mi succede che una volta caricate le foto nel chunk e aver iniziato con il workflow, il software non tiene conto di tutte le foto. Infatti di molte fotografie non mi viene fuori la camera corrispondente ( il rettangolo rosso, per intederci). Da cosa dipende? Grazie



    Paolo Corradeghini
    2 October 2018 at 21:37
    Reply

    Ciao Donato,
    quello che scrivi potrebbe essere dovuto al fatto che vengono caricate immagini georeferenziate ed immagini prive di geotagging.
    Vedi comunque tutte le foto importate all’interno della finestra corrispondente?
    Che cosa succede dopo che fai l’allineamento delle immagini?
    Risultano allineate le foto che non vedevi, oppure non sono allineate?
    Forse queste domande aiutano meglio a capire l’eventuale problema.
    A presto!
    Paolo

Dante
30 June 2019 at 23:35
Reply

Buona sera paolo ho provato Metashape, eseguendo l’allineamento, il posizionamento dei marker point, la creazione della nuvola densa, il dem, e le curve di livello.
ho notato che esportando sia le curve che i marker point in dxf, il file è sformato e le quote in altezza sono differenti da quelle sull’asse x-y, ovvero l’altezza delle curve è corretta mentre le curve sono più piccole in pianta di c.a. 100000 volte, il tutto scalato e deformato,
da cosa può dipendere?



    Paolo Corradeghini
    1 July 2019 at 22:03
    Reply

    Ciao Dante, probabilmente il problema è legato ai sistemi di coordinate.
    Se in Metashape hai un progetto in coordinate geografiche (Latitudine e Longitudine) e lo porti in un CAD senza cambiare niente questo subisce delle deformazioni.
    Ciò è legato al fatto che il CAD ha un sistema di riferimento cartesiano e si aspetta di ricevere lunghezze metriche, non angoli.
    Ricevendo invece coppie di angoli prova a fare del suo meglio ma inevitabilmente deforma le curve di livello.
    Prova a generare un DEM in coordinate piane e poi ad esportare le curve relative in questo modo.
    Dovresti riuscire a risolvere il problema della deformazione.

    La scalatura potrebbe essere associata ad errori di scala sulle coordinate dei marker.
    Le hai verificate in tal senso?

    Spero di averti aiutato.
    Ciao Dante!

    Paolo

Tiziano Raponi
5 March 2020 at 9:59
Reply

Ciao Paolo,
Io ho riscontrato un problemino nel caricamento delle foto, ovvero le foto le carico tranquillamente ma sono tutte rosa ed il modello che poi viene fuori è rosa anch’esso, sapresti dirmi qual è il Problema?
Grazie



    Paolo Corradeghini
    7 March 2020 at 18:36
    Reply

    Ciao Tiziano,
    purtroppo non so aiutarti nella soluzione del tuo problema.
    È un caso che non mi è mai capitato di riscontrare…
    Credo che ci possa essere un problema nel file delle immagini ma ignoro quale possa essere.

    Se hai scattato anche immagini in formato RAW ti posso consigliare di confrontarle con i JPG per capire se può esserci stato un errore di scrittura del JPG.

    A presto!
    Paolo

Roberta
9 May 2020 at 22:24
Reply

Buonasera, dopo aver creato il mio modello 3d Con photoscan, quando provo ad esportare l’ortomosaico mi dà sempre la vista dall’alto, anche se ruoto la vista corrente. Come posso esportare le viste dei prospetti? Grazie



    Paolo Corradeghini
    16 May 2020 at 16:56
    Reply

    Ciao Roberta,
    dovresti cambiare la vista nelle impostazioni di generazione dell’ortomosaico passando a “vista corrente” e non più a “geografica”.

    Spero di aver risposto.
    Ciao!

    Paolo

BIELLA Roberto
15 June 2020 at 6:54
Reply

Salve sono un non professionista che si occupa di orienteering (rif. http://www.fiso.it) uno sport che si svolge solitamente nei boschi con carte topografiche molto dettagliate realizzate appositamente per questo sport derivanti da un rilievo in situ metro per metro da parte di un cartografo.
Il cartografo parte solitamente da una carta-base la cui qualità incide fortemente sui tempi e la qualità dei rilievi. Le maggiori problematiche richieste da risolvere sono le curve di livello (equidistanza 5 metri ma con dettagli con equidistanza 2,5 metri) e la densità della vegetazione.
Stiamo esplorando diverse possibilità di realizzare buone carte base con diverse metodologie.
Una ipotesi è quella di poter sfruttare gli algoritmi di ricostruzione 3D partendo da fotogrammetria, di cui il programma zephir sembra gestire in modo eccellente.
Volevo saper da voi se sia potenzialmente possibile realizzare questo utilizzando una videocamera 360° installata sopra la testa di un operatore (circa 2 mt dal livello del terreno) che cammina nel bosco secondo una maglia preordinata (grezza) di tragitto. La videocamera potrebbe essere il modello Garmin Virb 360 (5.7K/30Fps, 4K/30fps con stitching on camera, con GPS, Sensori ABC).



    Paolo Corradeghini
    9 July 2020 at 15:12
    Reply

    Ciao Roberto,
    grazie del messaggio (e della pazienza nell’aspettare la mia risposta!).

    Il tema di creazione di modello 3D da fotografie sferiche è abbastanza attuale ed interessante.
    Molti software specialistici (Zephyr è uno di questi) permettono di implementare foto sferiche ed usarle come sorgente per l’elaborazione.

    Il potenziale problema in un bosco sono i diversi piani di profondità della vegetazione.
    Mi immagino che ci siano alberi vicini, a media distanza e lontani.
    Questo mette un po’ in difficoltà l’algoritmo del software perchè i pixel dell’immagine sono tutti sul piano 2D.

    Mentre in una galleria è più “semplice” lavorare in questo modo, in un bosco i risultati potrebbero essere molto meno buoni…

    Spero di averti risposto.

    A presto!

    Paolo

Gioele
24 August 2020 at 16:58
Reply

buonasera, avrei una domanda in riferimento all’acquisizione delle fotografie di un oggetto tipo un vaso: per una migliore riuscita del modello 3d è possibile scattare le foto su uno sfondo a tinta unita come il green key ?



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    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_kNa0L9LUHU0 Hai un file di testo con una serie di informazioni, oltre che di coordinate, legate ad una serie di punti e lo vuoi portare dentro QGIS?

Ti condivido come si fa, creando un nuovo layer a partire dal file TXT.

E dopo ti dico anche come si fa a rappresentare, visivamente, le informazioni extra (la quota, il nome, la descrizione, ...) nell'are di lavoro di QGIS.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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0:00 Intro
0:46 Il file di testo
1:13 Aggiungo il layer
7:48 Il layer in QGIS
8:13 Aggiungo la quota
10:59 Cambiare il simbolo
12:28 QGIS in Azione e GTER
15:30 Lavorare con più informazioni
18:22 Outro
    Hai un file di testo con una serie di informazioni, oltre che di coordinate, legate ad una serie di punti e lo vuoi portare dentro QGIS?

Ti condivido come si fa, creando un nuovo layer a partire dal file TXT.

E dopo ti dico anche come si fa a rappresentare, visivamente, le informazioni extra (la quota, il nome, la descrizione, ...) nell'are di lavoro di QGIS.


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12:28 QGIS in Azione e GTER
15:30 Lavorare con più informazioni
18:22 Outro
    In questo video ti mostro come accedere alle ortofoto del territorio italiano.
Ce ne sono moltissime: coprono tutta l’Italia e diversi anni passati.

Il principale fornitore a livello nazionale è AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), che ogni anno effettua rilievi aerei sul territorio italiano, suddiviso in tre aree.
A questo si aggiungono le Regioni, che spesso producono ortofoto proprie con campagne di rilievo dedicate e con un dettaglio maggiore.

Tutte queste informazioni si possono visualizzare tramite i Geoportali Regionali e si possono caricare in un GIS attraverso i servizi WMS (Web Map Service).
Quasi mai, però, è possibile scaricare il dato nativo, originale e georeferenziato.

C’è comunque un modo per “ritagliarti” una porzione di ortofoto e salvarla come immagine georeferenziata nel tuo archivio digitale.
Si parte sempre dal WMS: importi l’ortofoto nel tuo GIS, imposti l’area che ti serve e poi esporti un’immagine georeferenziata dalla mappa che stai visualizzando.
Modificando la risoluzione di output, puoi ottenere un risultato molto vicino alla risoluzione originale.

Nel video ti faccio vedere tutto questo usando QGIS.

All’interno trovi anche:
Che cos’è un’ortofoto (proprietà, utilizzi, risoluzione, ecc.)
Come accedere alle ortofoto in Italia tramite i Geoportali Regionali
Come usare i servizi WMS per visualizzarle in GIS ed esportarne una parte sul tuo PC
Come importare un’ortofoto esportata dentro un CAD e georeferenziarla

Le ortofoto sono una risorsa potente e accessibile, utile per tanti professionisti (ma non solo).
In Italia la situazione dei dati geografici è ancora molto frammentata e spero che questo video possa aiutarti ad orientarti e trovare ciò che ti serve.

Ma soprattutto spero che possa stimolare una discussione e la condivisione di informazioni.
Se hai già esperienza, se hai scaricato ortofoto, se le usi nel tuo lavoro, se conosci risorse diverse da quelle che cito o se hai ulteriori suggerimenti, scrivilo nei commenti: contribuirai a creare ancora più valore, per tutti.

Grazie!

P.S.
Fai molta attenzione a quello che è possibile fare con i dati presenti online.
Le ortofoto disponibili sui geoportali sono liberamente visualizzabili e importabili nel tuo GIS.
Ma non è certo possibile usare il metodo che ti ho condiviso per crearti un database di immagini georeferenziate sul tuo PC e, magari, venderle.
Credo che sia ok farne un uso personale ma verfica sempre le possibilità operative in questo senso.


A questo link trovi un video che ti mostra come georeferenziare un'immagine in QGIS usando il Georeferenziatore: https://youtu.be/p1pVECtsDPE 


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


Questi sono i miei contatti preferiti:
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Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
1:47 Che cos'è una ortofoto
2:52 Orotofot VS Foto aerea
3:49 Meglio dire Ortomosaico
4:16 Perchè un'ortofoto
5:25 Risoluzione e GSD
7:19 Google Maps e Ortofoto
8:32 Ortofoto in Italia
12:00 Visualizzare ortofoto italiane
13:19 Il caso Veneto per scaricare ortofoto
15:39 Importare ortofoto in GIS
17:03 I WMS regionali
17:49 Ortofoto in GIS tramite WMS
21:33 Scarica un pezzo di ortofoto
24:10 Migliorare la risoluzione in output
26:23 Dislaimer Uso di QGIS e proprietà dei dati
28:02 Georeferenziare un'immagine in QGIS
28:47 Importare ortofoto in CAD
33:29 Outro
    In questo video ti condivido alcuni modi con cui puoi portare i tuoi dati vettoriali dal tuo CAD al GIS.
Nello specifico, QGIS.

Un'opzione è salvare i dati in CAD in DXF, che è un formato di interscambio per i dati vettoriali leggibile da QGIS.

C'è poi il modo di importare un file DWG/DXF attraverso l'importatore "nativo" dentro QGIS.

Ed infine potresti usare il plugin "Another DXF Importer" che ti aiuta a mantenere l'organizzazione dei layer.

Per ciascuno di questi modi operativi ti parlo anche di pregi e difetti per aiutarti, spero, a capire quale sia il metodo migliore per te.


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Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: patreon.com/3dmetrica 
È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
1:29 I dati in CAD
1:54 Usare il DXF
5:42 Importa DWG/DXF
11:16 Il plugin Another DXF Importer
14:54 QGIS in Azione e GTER
16:57 Georeferenziare dati vettoriali
19:53 Outro
    Lo strumento "Sezione" ("Cross Section") di CloudCompare può diventare il tuo migliore alleato quando devi pulire una nuvola di punti da elementi indesiderati (rumore) o da cose che non ti interessa mantenere (alberi, auto parcheggiate, ...).

Attraverso la possibilità di fare sezioni multiple, una attaccata all'altra, lungo una direzione, crei nuove nuvole di punti, affettate, dove, auspicabilmente, sei in grado di vedere meglio (e quindi rimuovere) quello che non ti interessa.

Te ne parlo in questo video ma ti avverto, il processo può essere lungo, in relazione alle caratteristiche della tua nuvola di punti ed a quello che vuoi rimuovere.
Potrebbe volerci tempo e pazienza.

Se ti imbarchi in questo "viaggio" ricordati di gestire i dati di CloudCompare in modo attento, salvando il progetto generale in formato .bin, evitando perdita di dati dopo ore di lavoro!


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


Se vuoi prenderti più spazio e tempo per contattarmi i modi migliori per farlo sono questi:
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0:00 Intro
0:42 La nuvola
1:59 Sezionare la nuvola
6:09 Pulire le sezioni
11:39 Il risultato
13:42 Outro
    È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


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0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    In questo video ti mostro come creare un nuovo attributo che riporti, come valore, il nome del layer.
Detta così sembra facile.
Ed in effetti lo è, se hai uno o pochi layer.
Ma se di layer ne hai tanti, decine o centinaia, le cose potrebbero complicarsi un po' ed allora QGIS ti permette di farlo in modo efficace usando il "calcolatore di campi" ("field calculator") in modalità "batch".


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
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0:00 Intro
0:40 I dati
1:27 Il caso di un layer
2:37 Se hai più layer
7:24 Batch process
10:33 I risultati
10:51 Unire i layer
12:36 QGIS in Azione e Gter
15:30 Outro
    In questo video ti condivido come fare una sezione di una nuvola di punti in Cloud Compare.

Lo strumento da usare si chiama "Cross Section" e ti permette di "affettare" la tua nuvola di punti secondo le tue necessità.
Viene usato un volume di taglio che mantiene visibile solo quello che è al suo interno.

Da qui si aprono molte possibilità.
In questo video ti mostro come generare una sola sezione, esportando una fetta di nuvola.
E la polilinea di inviluppo, che in alcuni casi può essere molto interessante e utile!

Nei prossimi video ti dirò qualcosa di più.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:38 Il tool Cross Section
4:25 Creo una sezione
11:11 Esportare i risultati
13:49 La nuvola di un appartamento
16:17 Altri tool dello strumento
19:19 La polilinea di inviluppo
24:49 Il DXF della linea di inviluppo
26:32 Countour/limiti
29:19 Outro
    L'Agenzia delle entrate ha reso disponibili, per tutti, la possibilità di scaricare lberamente e gratuitamente le mappe catastali di Italia, in formato vettoriali e georeferenziate.

In questo video ti mostro come fare.
Serve solo avere uno SPID (o una CIE/CNS).

I dati vettoriali sono in formato DXF e Geopackage (oltre ad altri formati meno "famosi") ed i sistemi di riferimento sono Cassini-Soldner (che è il sistema sorgente), Roma 40 e ETRF2000.

Nella seconda parte del video ti mostro anche come puoi fare per conoscere il foglio (o i fogli) di mappa che ti interessa acquisire.

Spero che possa essere utile.


A questo link puoi accedere al servizio dell'Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/vendita-della-cartografia-catastale/fornitura-dati-cartografici-online-professionisti

Qui trovi l'url del WMS catastale: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/consultazione-cartografia-catastale/servizio-consultazione-cartografia

Qui c'è Formaps: https://www.formaps.it/

E qui i limiti amministrativi ISTAT: https://www.istat.it/notizia/confini-delle-unita-amministrative-a-fini-statistici-al-1-gennaio-2018-2/



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0:00 Intro
0:58 Dove andare
1:53 Accedere al servizio
3:37 Selezionare i dati
5:03 Scaricare i risultati
6:44 Il file GeoJson
8:25 Come sapere il foglio di interesse
9:09 Uso ForMaps
10:56 Uso QGIS
15:47 Outro
    In questo video ti condivido come fare a creare etichette prendendo informazioni dagli attributi dei layer di QGIS e combinandoli tra loro.

Ti faccio vedere le etichette semplici e quelle definite da delle regole che scegli tu.

Qui trovi la documentazione ufficiale di QGIS sulle etichette:
https://docs.qgis.org/3.40/it/docs/training_manual/vector_classification/label_tool.html


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0:00 Intro
1:28 Creare un'etichetta
2:22 Vederci meglio
3:33 Modificare le etichette
4:12 Sovrapposizione tra etichette
5:31 Etichette centrate
6:32 QGIS in azione e GTER
9:03 Rule based labeling
11:14 Etichette che spariscono
13:04 Etichette e HTML
14:35 Outro
    Come fai a sapere il volume di materiale inerte che è addossato ad un versante ed appoggiato ad un piazzale, avendo a disposizione una sola nuvola di punti, quella dello stato attuale?

Te lo condivido in questo video in cui uso il software open source CloudCompare e provo a ricostruire il versante al di sotto del materiale stoccato di cui vuoi sapere il volume.

Questo implica una grande incertezza nella sua determinazione perchè si interpreta, approssimando, qualcosa di sconosciuto.

Prendilo quindi come spunto per l'analisi dei tuoi dati avendo bene in mente le criticità del processo.

Spero possa esserti utile. 


Sei sei un Finanziatore o una Finanziatrice di 3DMetrica, puoi scaricare il progetto .bin qui: 
https://www.patreon.com/posts/il-volume-di-un-143769306

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0:00 Intro
1:11 Premesse
3:46 Il dato
4:40 Creo i piani di riferimento
14:00 Modifica un piano creato
18:14 Rifila i piani
28:29 Unisco i piani
29:55 Analisi volumetrica
34:29 Outro
    A Volta Mantovana c'è stato "CapoVolta 2025", il raduno internazionale di speleologia.
È un contesto unico, una grande festa, dalla mattina alla sera, a cui partecipano speleo (e non solo) da tutta Italia.

In questo video ti racconto di alcune attività che un gruppo di persone sta portando avanti da qualche anno e che riguardano i rilievi 3D impiegando, principalmente, il Lidar interno alle varie versioni dell'iphone pro.

Il gruppo si chiama Equipe Lidar ed è composto da ragazzi veneti del Gruppo Naturalistico Montelliano e di Treviso Sotterranea.

Dopo anni di tentativi, errori e chilometri di rilievi sotto terra hanno maturato un bel po' di esperienza e la Società Speleologica Italiana ha riconosciuto una nuova "Scuola di rilievo 3D con tecniche geomatiche".

Io ho la fortuna, il piacere e l'onore di supportarli e collaborare con loro per portare il mondo della Geomatica dentro ambienti complicati, stretti, bui e per niente banali.

Qui sotto trovi i riferimenti al gruppo: https://www.gnmnuvolegrotte.com/info/info.html
Questi sono i riferimenti al Gruppo Naturalistico Montelliano: https://www.gnmspeleo.it/
E a Treviso Sotterranea: https://www.trevisosotterranea.it/

Qui c'è il sito della Società Speleologica Italiana: https://speleo.it/site/
E questo è quello di Scintilena, notiziario di speleologia: https://www.scintilena.com/


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0:00 Intro
0:53 Perchè il Lidar
1:59 Come funziona
2:55 Le potenzialità del 3D
3:50 3D e catasto grotte
4:29 Il rilievo classico
5:46 Il soccorso in grotta
6:06 Affidabilità dei dati
6:46 Il cambiamento
7:14 Suggerimenti pratici
8:45 La scuola di rilievo
10:25 La forza della condivisione
12:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per condividere un layer, con tutte le sue informazioni di aspetto e rappresentazione, dentro QGIS.

Vediamo come funziona il file di defiinzione dei layer (QLR), che differenza c'è con il salvataggio di un progetto o con la creazione di un file geopackage e poi ti parlo anche del "file degli stili" applicato ad un layer.


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1:19 File di definizione dei Layer
5:24 QGIS in Azione e GTER
8:36 Salvare un progetto
10:15 Salvare un Geopackage
14:21 Modificare il layer
15:43 Salvare il file degli stili
18:24 SLD
19:27 Outro
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