Stiamo per entrare nella stagione più favorevole all’uso di sensori Lidar “volanti” (trasportati da droni, aerei o elicotteri) per rilievi di aree boscate.
O, almeno, di boschi di alberi caducifoglie (quelli che perdono le foglie).
Non ci siamo proprio ancora dentro.,
Qui da me, con le temperature dell’ultimo mese, le foglie sono quasi tutte ancora sui rami.
Credo che il periodo migliore vada da Dicembre a Aprile.
Ma poi dipende anche da latitudine, temperature e quote.
C’è chi parte prima e chi arriva un po’ dopo.
Il Lidar, per sua natura (perchè è un principio “attivo” che invia raggi laser nello spazio a cercare cose da colpire) e per suo funzionamento (perchè ne emette molte migliaia e lo fa muovendosi), si presta bene a studiare il terreno sotto agli alberi di un bosco.
E se poi sono spogli ci riesce mooolto meglio!
Di sensori ce ne sono tanti.
Sono diversi per portata, numero di ritorni (quante registrazioni di un raggio che viene riflesso più volte durante il suo viaggio), tipo di emettitore (finestra, lanterna rotante), vettore (drone, aereo, elicottero) e prezzo.
Non tutti riescono bene ovunque.
Il mio, ad esempio, fatica un po’ a trovare la strada nei boschi estivi.
E non solo il mio.
(Spoiler, se ti hanno detto che tutti i Lidar passano la vegetazione ed arrivano a terra in ogni condizione e stagione, non è proprio così…)
Però in inverno è molto efficace.
Anche se le ore di luce sono di meno.
Perrò un sensore Lidar da solo non ti basta.
Serve anche un buon software per trattare i dati che sono ha registrato.
Se vuoi estrarre i punti del terreno da una nuvola di punti che contiene, oltre al terreno, tronchi, rami, case, auto, linee elettriche, vale la pena pensare anche a questo aspetto/strumento, perchè i software possono fare davvero molta differenza in termini di “ore spese davanti ad un monitoe a guardare puntini colorati nello spazio 3D”!
Scegliere le condizioni al contorno ideali per un’acquisizione Lidar (ma vale un po’ per tutte le acquisizioni dati) ti aiuta a raccogliere tutte le informazioni possibili da quel contesto.
Nel caso delle immagini che ti condivido si riescono a vedere, una volta estratti i dati del terreno dalla nuvola di punti, anche sentieri, piste di esbosco e tracciolini lungo i versanti.
L’Intelligenza Artificiale sta entrando dalla porta principale anche all’interno di software commerciali che gestiscono questi dati, soprattutto per la segmentazione/classificazione.
E credo che sarà sempre più presente.
Anche se, per ora, la presenza umana non è ancora stata sostituita.
🙂
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