QUANTO è PRECISO UN RILIEVO CON IL DRONE

7 Luglio 2017
fotografia di drone in sorvolo a corniglia - 5 Terre

Se ti hanno detto che la precisione di un rilievo con il drone sarà millimetrica forse ti hanno detto una mezza verità. In questo articolo provo a darti degli strumenti per valutare l’affidabilità di un rilievo aerofotogrammetrico nei termini della sua accuratezza.

Diciamo subito che al posto di precisione si dovrebbe usare il termine accuratezza di un rilievo.
Lo so che è un po’ una “pippa mentale”, ma da ingegnere nato sotto il segno della Vergine tengo a dire accuratezza tanto quanto tengo a dire fondazioni invece che fondamenta!
La precisione deriva dalla teoria degli errori, che in topografia occupa una gran parte delle ore del corso universitario. Una misura è tanto più precisa quanto più è ripetibile con il minimo errore tra una misura e l’altra.
L’accuratezza invece si riferisce alla qualità di una misura eliminando, ad esempio, la presenza di errori sistematici.
A te interessa l’accuratezza.

Fatta questa precisazione, che forse non aggiunge valore per i tuoi scopi, parliamo precisione di un rilievo con il drone. Ah no, dell’accuratezza!

Fotografia nadirale di scogliera da drone

 

IL G.S.D.

Parametro importantissimo di un rilievo aerofotogrammetrico è la Risoluzione Spaziale che è definita dal G.S.D. (Ground Sampling Distance).
Il GSD è la distanza, misurata a terra, tra due pixel vicini dell’immagine.
In pratica, il GSD è la dimensione del pixel sul campo.
Se ingrandisci tantissimo un’immagine digitale ad un certo punto inizierai a vederla quadrettata. Vedrai tanti quadretti colorati. Quelli sono i pixel. Il GSD ti dice quanto misura sul campo il lato del pixel. Minore il GSD e maggiore è il dettaglio della fotografia.
Il GSD dipende dalla risoluzione della macchina fotografica a bordo del drone, dalla lunghezza focale della sua ottica e dall’altezza di volo.
Ad esempio, per avere dei pixel che corrispondano ad 1 cm sul campo con un drone “ready to fly” come il DJI Mavic Pro, devi scattare foto a 25 m dal suolo. Usando un’altra macchina fotografica (montata su altro drone) potresti avere la solita definizione volando a 50, 70 o anche 100 m dal suolo.

Ingrandimento di Target per Ground Control Point pixelato

 

Tuttavia, se le missioni di volo per un rilievo aerofotogrammetrico sono pianificate per un GSD di 1 cm non significa che l’accuratezza del rilievo restituito sia di 1 cm!

ACCURATEZZA RELATIVA ED ASSOLUTA

I droni sono equipaggiati con un GPS di bordo che facilita il lavoro dei software che incollano le immagini nella ricostruzione del modello 3D del territorio rilevato. Ma questi GPS non hanno una precisione sufficiente per piazzare il modello dove deve effettivamente stare e con un’accuratezza, ad esempio, centimetrica.

Sì, lo so, ci sono i droni che montano a bordo un sistema GPS RTK ad alta precisione per cui quello che ho appena scritto va un po’ in fumo, ma siccome sono ancora molto meno diffusi di un DJI Phantom o DJI Inspire li lascio da parte.

Potresti misurare la distanza tra due punti su un modello tridimensionale ricostruito e verificare che sia piuttosto vicina a quella misurata sul campo. Ma potresti poi accorgerti che i due punti sono ad 1 metro da dove dovrebbero effettivamente stare sulla superficie terrestre!

L’accuratezza di un rilievo aerofotogrammetrico può essere relativa o assoluta.
L’accuratezza relativa è la misura di come i punti sono posizionati relativamente uno con l’altro in un modello ricostruito (in un’ortofoto o in un D.S.M.).
L’accuratezza assoluta invece si riferisce alle differenze tra tra la posizione dei punti nel modello ricostruito e la loro effettiva posizione sulla terra.

In molti casi potrebbe non fregarti che i punti rilevati stiano proprio dove dovrebbero stare.
Misuri comunque volumi, distanze, dislivelli…
Però per fare le cose fatte bene, per monitoraggi, per rilievi di grandi estensioni, per l’uso dei dati in ambito GIS e dentro sistemi di riferimento, serve l’accuratezza assoluta.

I G.C.P. – Ground Control Points

Per andare nella direzione dell’accuratezza assoluta è necessario affidarsi ai Ground Control Points (G.C.P.).
Ne avevo scritto qualcosa in questo articolo su come si svolge un rilievo aerofotogrammetrico con il drone.
I GCP sono dei punti ben visibili a terra le cui coordinate sono note con elevata accuratezza perchè misurate con strumenti professionali come un ricevitore GSP RTK o una Stazione Totale.

L’accuratezza assoluta dell’intero rilievo aerofotogrammetrico non può essere maggiore di quella dei Ground Control Points!
Ed è importante che i GCP siano misurati con un’accuratezza superiore alla dimensione del pixel a terra, al GSD.

Fotografia nadirale di cava con Ground Control Points

Inoltre devi sapere che l’accuratezza assoluta dipende dall’accuratezza relativa del modello.
Possono dirti che rileveranno un sacco di punti di controllo a terra con una precisione millimetrica ma se il modello tridimensionale non è fatto bene il castello traballa…
La bontà di un modello 3D dipende da tanti fattori legati al volo del drone (condizioni meteorologiche, illuminazione, copertura GPS, velocità di crociera, stabilità) di cui però ora non ti parlo nel dettaglio per non mettere troppa carne al fuoco.
Capirai però che se il 50% delle foto scattate in volo sono risultate mosse non si può sperare di ottenere un bel modello tridimensionale.
E quindi niente accuratezza…

Dettaglio di fotografia nadirale di cava con GCP

CHE ACCURATEZZA PUOI ASPETTARTI DA UN RILIEVO CON IL DRONE

Stando ai dati di letteratura e un po’ alla mia esperienza sul campo puoi aspettarti un errore che va da una a tre volte la dimensione del pixel per l’accuratezza relativa su un modello tridimensionale ricostruito correttamete.
Con un GSD di 2 cm puoi avere accuratezza relativa di 2-6 cm.

Per l’accuratezza assoluta i valori vanno da una a due volte il GSD per le misure sul piano orizzontale e da una a tre volte il GSD per misure verticali.

Questi valori di accuratezza non sono però globali e costanti su tutto il territorio rilevato ma dipendono delle caratteristiche del terreno.
Potrebbero essere maggiori, ad esempio, in terreni irregolari con sensibili dislivelli…

Una buona pratica operativa è quella di verificare l’accuratezza di un rilievo rilevando le coordinate di più punti a terra, oltre ai GCP di cui abbiamo parlato prima usati per la modellazione tridimensionale. Con i punti in surplus si possono fare valutazioni e stime sugli errori di misura.

IN CONCLUSIONE

Se vuoi  verificare se la precisione di un rilievo con il drone che hai commissionato è verosimile puoi fare così

Chiedi al topografo di dirti qual è il GSD della campagna di rilievi.
Se ti dice che lo dovrà calcolare a lavoro finito, non gli credere!
Il GSD è definito in sede di pianificazione delle missioni di volo e dipende dalla quota di volo, quindi, se conosce la macchina fotografica lo deve poter calcolare.
Una volta che sai il GSD puoi considerare un’accuratezza media molto cautelativa di 3-4 GSD.

Assicurati che il topografo rilevi a terra un numero sufficienti di punti di controllo (GCP) uniformemente distribuiti sul territorio da rilevare ed in numero tale da permettere di ricostruire un modello tridimensionale  robusto (da 10 a 15 GCP) e permettere i controlli sull’accuratezza generale (circa 8-10 punti).

Assicurati che le misure sul campo siano fatte con strumenti topografici professionali e non con un metro da falegname, una cordella metrica o un distanziometro laser da pochi Euro.

 

Spero di averti dato delle informazioni utili per valutare la precisione di un rilievo con il drone.
Ops! L’accuratezza!
Ora dovresti essere in grado di smaschera i venditori di rilievi topografici aerofotogrammetrici con precisione sub-millimetrica!!!

 

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A presto!

Paolo

 

Ho parlato di precisione e di accuratezza in una puntata del podcast che puoi ascoltare qui sotto:
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RILIEVI

Paolo Corradeghini

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6 Comments


Alessandro Moschetti
22 September 2019 at 11:04
Reply

Buongiorno Paolo, volevo chiederti se tra le tue esperienze di volo con APR hai avuto modo di comparare i droni Phantom 4 pro e mavic 2 pro. Te lo chiedo perché da quando utilizzo il mavic 2 pro per alcuni rilievi fotogrammetrici non riesco ad ottenere i risultati che invece mi garantiva il ph4pro. Hai qualche info in merito? grazie alessandro



    Paolo Corradeghini
    22 September 2019 at 15:51
    Reply

    Ciao Alessandro,
    purtroppo non so aiutarti in merito perchè non ho mai avuto occasione di usare il Mavic Pro.

    Il mio consiglio è quello di fare un test comparativo rigoroso tra i due droni nello stesso scenario operativo.
    Predisponi l’area del rilievo in cui farai due acquisizioni analoghi con uno e con l’altro drone.
    E poi elabori i dati.
    Attenzione a scattare le foto in modo da avere lo stesso GSD.
    In questo modo puoi avere un raffronto interessante tra i due sensori diversi.

    Buon lavoro!

    Paolo

Matteo
14 October 2019 at 10:48
Reply

Dove è possibile acquistare i pannelli GCP?



    Paolo Corradeghini
    14 October 2019 at 17:24
    Reply

    Ciao Matteo,
    sperando che ti possa essere utile ti segnalo un articolo dove parlo proprio dei target per la fotogrammetria, metto a disposizione i file e segnalo un link per la stampa online.

    A presto!
    Paolo

nICO
17 December 2019 at 12:10
Reply

Ciao Paolo, per verificare l’accuratezza del rilievo non sarebbe sufficiente leggere le scarto tra le coordinate del GCP post-restituzione e le coordinate rilevate con la strumentazione topografica, ed evitare così l’utilizzo dei QCP?



    Paolo Corradeghini
    20 December 2019 at 16:55
    Reply

    Ciao Nico,
    se inserisci le coordinate dei GCP, quei punti del modello avranno, necessariamente, le coordinate che hai rilevato.
    L’elaborazione non le cambierà, anzi.
    Le userà per scalare ed orientare il modello.
    Le coordinate dei GCP post restituzione sono le stesse del Pre.

    I QCP invece non intervengono nell’orientamento ed offrono un confronto valido (più sono e meglio è) per la stima dell’accuratezza.

    Ciao!

    Paolo

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    Paolo Corradeghini immagine profilo
    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
  • Paolo Corradeghini

    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
    Condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.

    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_0PF3y_NvL0w Lo strumento "Georeferenziatore" di QGIS ti permette di elaborare anche dati vettoriali.

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0:00 Intro
0:56 I dati
1:33 Il Georeferenziatore
2:30 Punti e coordinate
3:51 Assegnare le coordinate
5:30 Il processo di georeferenziazione
6:29 QGIS in Azione
7:38 Errori
8:52 I parametri di trasformazione
9:52 I dati georeferenziati
10:27 Considerazioni
11:02 GTER
12:33 Outro
    Lo strumento "Georeferenziatore" di QGIS ti permette di elaborare anche dati vettoriali.

Ti condivido la procedura all'interno di questo video dove tratto un dato DXF,  insieme ad una lista di coordinate di punti noti.


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3:51 Assegnare le coordinate
5:30 Il processo di georeferenziazione
6:29 QGIS in Azione
7:38 Errori
8:52 I parametri di trasformazione
9:52 I dati georeferenziati
10:27 Considerazioni
11:02 GTER
12:33 Outro
    In questo video ti condivido un po' di informazioni su uno dei comandi principali e più importanti di CloudCompare: la Segmentazione.

Segmentare una nuvola di punti significa tagliarla/ritagliarla in relazione a quello vuoi mantenere, eliminare o separare.

Se dovessi elencare, in ordine di priorità, i tools più significativi di CloudCompare, la Segmentazione sarebbe nella top 3, combattendo seriamente per il primo posto.
E ti consiglio di farci un po' di pratica perchè permette di essere molto efficienti nella gestione delle nuvole di punti.

Spero che questo video possa aiutarti.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:40 Orientare la nuvola
1:18 Poligono di taglio
2:28 Segment In
3:30 Terminare il ritaglio
4:50 Segment Out
5:34 Eliminare i punti nascosti
6:34 Mettere in pausa
9:05 CloudCompare on Demand
10:00 Annullare un'azione
11:05 Selezione rettangolare
11:31 Ritagliare con una polilinea
13:19 Salvare il poligono di ritaglio
15:35 Come funziona la segmentazione
19:07 Usare le polilinee di segmentazione
21:00 Esportare una selezione
22:30 Rinominare i risultati
23:18 Riunire nuvola segmentate
24:47 Outro
    In questo video ti racconto il rilievo, l'elaborazione e la condivisione dei dati di un sito "mistico": il sito megalitico della Farfalla Dorata, nei Monti di San Lorenzo.

Ho scelto un approccio integrato usando un'antenna GNSS per battere le coordinate di target, necessari per la georeferenziazione (che è importante!), uno SLAM per acquisire una nuvola di punti (da cui estrarre informazioni a posteriori) ed una fotocamera per una presa fotogrammetrica.

Si è trattato di un "rilievo leggero".
La logistica mi ha richiesto di camminare su sentieri escursionistici e, pertanto, tutta la strumentazione è stata in uno zaino.

L'elaborazione ha preso tutti i dati in campo per creare un modello 3D, orientato, scalato, georeferenziato e texturizzato delle rocce di questo sito millenario.

Lo puoi esplorare qui: https://skfb.ly/pBKMO


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:28 La Farfalla Dorata
2:44 La logistica
3:30 I target e la misura GNSS
7:59 Il rilievo SLAM
11:19 Le fotografie
14:03 Fine del rilievo
14:20 Elaborazione SLAM
18:35 I punti per la fotogrammetria
20:04 La fotogrammetria
27:09 Confronto tra nuvole di punti
28:56 Gaussian Splatting
30:57 Outro
    C'è la possibilità di scaricare nel tuo QGIS i file vettoriali di Open Street Map.
Sono dati liberi, appartenenti ad un progetto grande e molto virtuoso e ci sono alcuni modi per poterli ottenere.

Quello che ti offre l'esperienza più ampia e completa è il plugin "Quick OSM (Open Street Map)".
Oltre a scaricare i dati organizzati in alcuni preset, puoi applicare dei filtri di ricerca molto avanzati per scaricare solo quello che ti interessa davvero.

Ti parlo di questo e di altri modi utilizzabili, oltre a dirti qualcosa sull'enorme progetto di Open Street Map, un database geografico mondiale aggiornato direttamente dagli utenti della comunity. 


Qui ci sono i link che ho citato nel video:
Open Street Map: https://www.openstreetmap.org/
Il Plugin Quick OSM: https://docs.3liz.org/QuickOSM/
Categorie e Tag di OSM (inglese): https://wiki.openstreetmap.org/wiki/Map_features
Categorie e Tag di OSM (italiano): https://wiki.openstreetmap.org/wiki/IT:Map_Features
Servizio online: https://extract.bbbike.org/


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0:00 Intro
0:41 Il plugin Quick OSM
1:28 I preset di dati
3:05 I dati scaricati
4:59 QGIS in Azione e GTER
8:08 Le query di ricerca
8:40 Categorie a Tag dei dati
10:48 Cercare dati specifici
12:19 Intersezione di ricerca
14:16 Unione di ricerca
16:03 Open Street Map e i dati osm
18:49 Servizi online
20:10 Outro
    In questo video ti mostro come georeferenziare una nuvola di punti in Cloud Compare.

Devi avere due cose:
la nuvola di punti;
punti/elementi/cose riconoscibili nella nuvola di punti di cui conosci le coordinate nel sistema di riferimento di destinazione.

Si utilizza lo strumento di "allineamento tra nuvole di punti" anche se, di fatto, di nuvola di punti ne hai soltanto una.



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0:00 Intro
0:36 Dati
0:50 I punti noti
2:12 Allineamento
5:11 Gli errori
6:28 Alcuni suggerimenti
8:40 I risultati del processo
12:25 Informazioni extra del tool
13:43 I punti da usare
15:31 Outro
    In questo video porto in campo uno SLAM della categoria "Low Cost".
Si tratta del LiGrip O2 Lite (di GreenValley International) che monta il "famoso
LiVox Mid-360", comune ad altri sistemi simili (200.000 punti al secondo, portata 70 m, precisione del laser 2 cm).

L'ho usato per acquisire i dati all'interno di un bosco in cui è presente un vecchio fabbricato abbandonato, pericolante ed in parte inaccessibile.
Ho usato anche un'antenna GNSS, per acquisire le coordinate di alcuni target, e fornire un output georeferenziato.

Nella prima parte del video ti racconto la parte di campo oltre che le caratteristiche dello SLAM mentre nella seconda ti condivido i dati in output.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Lidar Italia https://www.lidar-italia.it/
Qui puoi iscriverti al Roadshow di Genova del 21 Ottobre 2025: https://tinyurl.com/bp7vkm2m


I DATI
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti attraverso questo link https://tinyurl.com/slamnelbosco


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


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Qui trovi qualche informazione su Villa Volpara:
https://www.diaritoscani.it/2021/06/12/trekking-nella-storia-la-stamperia-clandestina-di-villa-volpara/


0:00 Intro
0:25 Strumenti leggeri
0:52 Lidar Italia
1:14 Il costo dello SLAM
1:31 Hardware
3:10 App di campo e controllo
4:26 Roadshow Lidar Italia
4:59 Villa Volpara (il Fodo)
5:50 I target e la misura GNSS
6:46 Le scansioni SLAM
9:37 Lidar360 MLS
11:24 La nuvola in output
13:47 Qualità e rumore
17:25 Dal 3D al 2D
18:56 Pregi
23:17 Difetti 
25:49 Outro
    Come si calcola la minima distanza tra le feature di due layer in QGIS?
Qual è la fermata dell'autobus più vicina agli edifici di una città?
Dove sono i parchi urbani più vicini alle scuole?
Quanto è distante il primo punto di raccolta della popolazione (per emergenze di protezione civile) rispetto alle abitazioni?

Questi sono problemi che si possono risolvere con il contenuto di questo video.
Almeno lo spero.

Ti mostro il lavoro (e le possibilità) dello strumento "Shortest lines between features" e si trova tra gli strumenti di analisi vettoriale.

Nella prima parte del video ti mostro come si usa mentre nella seconda parte faccio qualche passo in avanti, filtrando i risultati dell'algoritmo per ulteriori analisi.

Spero possa essere utile.


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0:00 Intro
0:28 I dati
0:53 Shortest line between features
2:49 Lo schema di calcolo
3:33 Le opzioni del tool
5:10 Casi applicativi
6:44 QGIS in Azione e GTER
9:05 Lavorare con i centroidi
10:59 Un caso applicativo
14:51 Outro
    Hai ricevuto due nuvole di punti che riguardano lo stesso sito e che risalgono a due momenti diversi.
E quello è un sito in cui avvengono scavi o riporti o entrambe.

Se vuoi sapere qual è il volume che è stato movimentato puoi portare le nuvole di punti in Cloud Compare ed usare lo strumento per il calcolo del Volume 2.5D.

Te lo faccio vedere in questo video dove ti dico però anche come ottimizzare i dati che stai trattando (ritaglio, sottocampionamento e pulizia del rumore), prima del calcolo volumetrico, e come controllare la "stabilità" del risultato.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
0:43 I dati
1:15 Ritagliare le nuvole
3:03 Sottocampionare i dati
4:59 Filtrare il rumore
6:44 Ordinare i dati 
7:23 Calcola il volume
10:05 Analizzo i risultati
12:17 Stabilità dell'output
14:50 Esportare i risultati
18:26 Outro
    Se cerchi un'antenna GNSS che ti permetta di misurare la posizione di punti, con buona precisione, anche centimetrica, e che sia piccolo e performante, forse Trimble Catalyst DA2 può interessarti.

Costa poco, molto poco (520 €), ed è un ricevitore multicostellazione (GPS, Glonass, Beidou, Galileo, QZSS, ...) e multifrequenza (L1, L2, L5, ...), che pesa meno di 350 grammi e lo utilizzi attraverso il tuo smartphone (Android o IOS).

Per poterlo usare (a meno che tu non voglia usarlo in modalità "libera" e con precisioni metriche) è necessario attivare un abbonamento il cui costo mensile varia in relazione alla precisione offerta: 1 cm, 10 cm, 30 cm, 60 cm.

C'è tuttavia la possibilità di acquistare dei pacchetti orari, a costi molto interessanti (130 €/10ore), che ti permettono di avere precisioni centimetriche.
E questo lo rende molto interessante per chi ha bisogno "solo" di misurare coordinate di punti ma di poterci fare affidamento.

Ci sono alcune cose che non si possono fare con questa antenna:
- misura con asta inclinata (non c'è l'IMU);
- tracciamenti;
- rilievi statici per post elaborazione di dati grezzi;
- collegamenti base-rover via radio;
- fornire correzioni a droni RTK

Però con Catalyst si può sfruttare un servizio di Trimble, Trimble RTX, che ti permette di fare misure con precisioni centimetriche (o sub-decimetriche) anche in assenza di collegamento a reti di stazioni permanenti.

Personalmente l'ho consigliato a:
Geologi che fanno indagini in campo e hanno bisogno di localizzare i geofoni o in sondaggi;
Ingegneri o tecnici che lavorano nel dissesto idrogeologico e vogliono misurare la posizione in campo delle opere realizzate (paramassi, fermaneve, opere di consolidamento;
Agronomi o Forestali che censiscono il verde, alberi monumentali, boschi e parchi urbani;
Tecnici che lavorano nell'ambito della fotogrammetria aerea da drone e che vogliono contenere i costi di investimento iniziale avendo comunque a disposizione un'antenna GNSS che gli permette di misurare le coordinate dei target, con buona affidabilità.

Sicuramente dimentico qualcosa o qualcuno.
I commenti sono a tua disposizione!
:)


Qui sotto trovi un po' di link relativi a quello che ti ho raccontato nel video:
Trimble Catalyst DA2 https://geospatial.trimble.com/en/products/hardware/trimble-da2
Spektra e Catalyst https://www.spektra.it/catalyst/
Trimble RTX https://positioningservices.trimble.com/en/rtx


0:00 Intro
0:24 Il costo
0:49 La filosofia
1:12 I costi di abbonamento
1:53 Pay per use
2:54 I pregi di Catalyst
4:31 Catalyst e Smartphone
5:00 I difetti di Catalyst
6:10 Usare un servizio NTRP
6:47 Trimble RTX
7:39 Come usare Catalyst
8:59 Lavorare con altre app
10:40 La misura di un punto 
11:42 Software
12:24 Chi ne può beneficiare
15:07 Per chi (forse) non è indicato
16:09 Perchè uso Catalyst
17:31 Outro
    In questo video ti condivido come fare ad unire tutti i layer di un progetto di QGIS e salvarli in un unico file di formato Geopackage.
Si usa lo strumento "Package Layer" ed è piuttosto semplice.
Funziona con i vettori ma non con i raster e ti crea una copia dei file non permettendoti un'eventuale sincronizzazione dei layer con database esterni.

Il processo è molto veloce e quindi nella seconda parte del video ti dico qualcosa su: layer, vettori, raster e formati di file associati.
Inoltre ti faccio un confronto tra file geopackage e shapefile da cui spero che emergano i vantaggi di usare un geopackage e del perchè la tendenza generale sia quella di abbandonare gli shapefile.


"Package layer" lo trovi descritto qui: https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/processing_algs/qgis/database.html#package-layers


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica  
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
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Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak
Nel video dico, erroneamente, che i Geobreak sono settimanale ma in realtà hanno cadenza mensile!


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0:00 Intro
0:27 I dati di lavoro
0:53 Package Layer
2:56 Carico il file in QGIS
4:07 Due considerazioni sul processo
5:02 QGIS in Azione
7:46 Che cos'è un layer
8:43 Vettori e Raster
9:36 I formati di file
11:30 Shapefile VS Geopackage
15:43 Perchè ha senso raggruppare i layer
17:22 Gli svantaggi del geopackage
18:26 Non si impacchetta un raster
19:16 Geopackage VS Progetto di QGIS
19:51 Outro
    Hai ricevuto una nuvola di punti un po' pesante e non sai se il tuo hardware sarà in grado di gestirla?
In questo video provo a darti delle indicazioni su come snellire il dato dentro il software open source Cloud Compare.

Ti faccio vedere:
Come dividere una nuvola .LAS (o .LAZ) in file contigui e più piccoli.
Rimuovere punti dalle nuvole attraverso il "sottocampionamento".
Eliminare parti che non ti interessano con il "ritaglio".
Togliere il rumore con i filtri "SOR" e "Noise".
Riunire tutte le nuvole elaborate in un unico elemento finale, da salvare.

Spero possa essere utile


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0:00 Intro
1:03 Dividere la nuvola in input
3:20 Metto ordine nel DB Tree
4:34 Sottocampionare le nuvole
7:03 Eliminare parti di nuvole
9:44 Riunire le nuvole in una unica
11:40 Salvare la nuvola finale
12:19 Il progetto CC on Demand
13:26 Lavorare con TXT, PLY o E57
14:36 Rimozione del rumore
16:50 Attenzione alle versioni di CC
17:26 Un pensiero sulle nuvole di punti
18:36 Outro
    In questo video prendo una mappa raster, che non è georeferenziata e, usando QGIS, gli fornisco le informazioni di posizione.

Non ho punti di coordinate note e pertanto mi appoggio alle mappe accessibili online (Google, Bing, OSM, ...) ricercando punti omologhi che vedo nel dato da trattare e nella mappa di riferimento.

Uso il plugin QuickMapServices per sfruttare la base di Google, come riferimento per le coordinate https://plugins.qgis.org/plugins/quick_map_services/
E poi uso il "Georeferenziatore raster (Georeferencer)" per gestire la trasformazione, che può essere una semplice traslazione, una rototraslazione con o senza fattore di scala o trasformazioni con deformazione.
https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/managing_data_source/georeferencer.html

Nella seconda parte del video approfondisco un po' di più il funzionamento dello strumento di georeferenziazione, analizzando gli errori residuali, le varie tipologie di trasformazione ed i metodi di ricampionamento dell'immagine trasformata.


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0:00 Intro
0:52 QuickMapServices
1:38 Il dato da lavorare
1:58 Georeferenziatore raster
2:39 Scelta dei punti omologhi
4:27 Le informazioni di georeferenziazione
5:18 Avviare la trasformazione
6:33 QGIS in Azione e GTER
8:42 Salvare i GCP
10:36 Errori e dati di trasformazione
13:02 Ottimizzazione della trasformazione
14:47 La tipologia della trasformazione
17:47 I risultati delle trasformazioni
20:19 I metodi di ricampionamento
22:17 Altre impostazioni
23:39 Outro
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