FOTOGRAMMETRIA: NON SOLO NUVOLE DI PUNTI E MODELLI 3D

30 Luglio 2018
Immagine area della cava di marmo oggetto di rlievo e studio di approfondimento

In questo articolo puoi leggere alcuni risultati interessanti ed utili di un rilievo fotogrammetrico, oltre alla nuvola di punti ed al modello tridimensionale.

Torna a scrivere sulle pagine di questo blog, l’Ing. Paolo Rossi, del laboratorio di Geomatica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Tuttavia oggi non scrive, come di consueto da un po’ di mesi, di fotogrammetria con Photoscan (puoi leggere l’ultimo articolo della sua rubrica periodica a questo link), ma racconta della presentazione di un suo lavoro all’ultimo Convegno Nazionale SIFET (Società Italiana Fotogrammetria e Topografia).

In occasione di questo importante incontro scientifico (Giugno 2018), occasione di scambio di esperienze tra il mondo accademico e professionale del rilievo, della geomatica e della topografia, Paolo ha condotto e presentato uno studio dal titolo Esperienza di rilievo e monitoraggio multi temporale di una cava di marmo, dai punti di vincolo alle accuratezze ottenibili.

Dello studio esiste anche un articolo scientifico che tuttavia, al momento, non è divulgabile.
Se sarò reso pubblico inserirò il link per il download in questo post.

Paolo ha lavorato sui dati di un rilievo aerofotogrammetrico che avevo condotto nel Novembre 2016 in una cava di marmo del bacino Marmifero di Carrara, la cava N. 162 del Calagio.
Ho fatto il rilievo ben prima che conoscessi Paolo e gli scopi erano la ricostruzione di un modello tridimensionale ed il rilievo planoaltimetrico di tutta l’area in concessione alla proprietà per la stima di fine anno dei volumi estratti rispetto all’anno precedente.

L’area rilevata ha una conformazione particolare.
È divisa in tre parti:

  • la porzione superiore, dove avviene l’estrazione dei blocchi di marmo bianco, che è sagomata a gradoni e piazzali con un parete verticale a limitarne il confine di monte;
  • la parte centrale, dove avviene lo scarico degli scarti di lavorazione dei blocchi nel piazzale, caratterizzata da un’alta e complessa parete rocciosa verticale;
  • la zona di valle, dove corre la strada carrabile e dove avviene lo stoccaggio temporaneo dei blocchi, estratti e riquadrati, pronti per il trasporto alla lavorazione di valle (o al porto per l’imbarco).

Ho fatto il rilievo con un DJI Phantom 4, scattando quasi 1.000 foto.
Ho materializzato a terra 25 punti di controllo, rilevandone la posizione con antenna satellitare GNSS.
Per motivi di accessibilità alle aree ho fatto i sorvoli in due momenti differenti: prima la parte bassa e media, negli ultimi giorni di Novembre 2016, e poi la parte alta, nei prima giorni di Dicembre 2016.

Prima di lasciarti alle analisi tecniche, molto interessanti, di Paolo Rossi ti riporto qui sotto il modello 3D della Cava:

CAVA 162 CALAGIO – CARRARA (MS)
by paolocorradeghini
on Sketchfab

E qui invece c’è la planimetria finale restituita, risultato del rilievo topografico fotogrammetrico.

Immagine che rappresenta le restituzione plano-altimetrica di area di cava derivante da rilievo aerofotogrammetrico

Ora che sai qualcosa in più, ti lascio finalmente al contribuito dell’Ing. Paolo Rossi che, come sempre, ringrazio di cuore per la sua disponibilità.

RILIEVO E MONITORAGGIO DI UNA CAVA DI MARMO

In questo intervento condivido un’esperienza di rilievo e monitoraggio di una cava di marmo nella provincia di Massa Carrara.
Ringrazio Paolo per i dati forniti, che mi hanno permesso di generare i prodotti e le osservazioni che seguiranno, e mi complimento con lui per la bravura nell’esecuzione del rilievo.
Nonostante le condizioni impervie siamo stati in grado di ottenere prodotti di ottima qualità.
(ndr: grazie Paolo!)

Gli scopi dell’articolo sono:

  • analizzare come cambia l’accuratezza metrica della nuvola di punti generata nel processo fotogrammetrico al variare del numero di punti di vincolo;

  • mostrare qualche risultato ottenibile da una ricostruzione tridimensionale;

  • calcolare le volumetrie movimentate utilizzando due rilievi successivi.

CAVE DI CARRARA E TECNICHE DI RILIEVO

Tutti conosciamo il distretto marmifero di Carrara.
Con i suoi 3,4 milioni di tonnellate di materiale estratto svolge un ruolo chiave in termini di occupazione e PIL per l’intera area dell’alta toscana.
Le cave di marmo sono arroccate sui pendii scoscesi delle Alpi Apuane.
Le pendenze elevate, l’inaccessibilità di alcune aree e i grandi carichi movimentati lo rendono un luogo pericoloso per gli addetti ai lavori ed a rischio crolli.
Il rilievo di queste aree è necessario per controlli di stabilità e per la produzione di mappe da inquadrare nella cartografia di riferimento, per la valutazione delle concessioni e per i computi metrici.

immagine che rappresenta l'inquadramentro del bacino marmifero di Carrara e della cava oggetto di rilievo

Condurre rilievi in queste zone è complesso: occorre valutare la tecnica e le strumentazioni da utilizzare in relazione alle caratteristiche dell’area ed ai prodotti richiesti dal committente.

Nella tabella che segue provo a schematizzare alcune riflessioni sulle principali tecniche topografiche impiegabili per il rilievo di una cava di marmo.

Stazione Totale GNSS Laser Scanner LiDAR/fotogrammetria da aereo
Costo strumentazione Medio Medio Medio-alto Alto
Densità punti Bassa
(approssimazione superfici)
Bassa
(approssimazione superfici)
Alta
(ottima descrizione delle superfici)
Alta
(buona descrizione delle superfici)
Accessibilità luoghi Se uso il laser e la riflessione senza prisma, non ho bisogno di accedere direttamente ai punti È un problema, in quanto devo posizionare la palina sul punto Non ho bisogno di accedere direttamente ai punti Non ho bisogno di accedere direttamente ai punti
Geometrie complesse Richiede punti di stazionamento aggiuntivi e il rilievo di molti più punti Causa l’incremento dei punti da rilevare Richiede punti di stazionamento aggiuntivi Pareti verticali sono difficilmente rilevabili
Tempo per il rilievo Alto Alto Medio Basso

Il rilievo fotogrammetrico da piattaforma UAV offre grandi potenzialità nel rilievo di aree complesse come le cave di marmo:

  • il punto di vista privilegiato permette il rilievo e la mappatura dell’intera area in modo veloce ed accurato,

  • la possibilità di acquisire fotogrammi obliqui ed anche frontali permette la ricostruzione delle pareti verticali,

  • la “bassa” quota di volo garantisce una sufficiente risoluzione al suolo.

Rimane il posizionamento e rilievo dei punti a terra da eseguire con tecniche tradizionali (GNSS o Stazione Totale), ma si tratta di pochi punti per ettaro.

NUMEROSITÀ DEI PUNTI DI VINCOLO E QUALITÀ DELLA RICOSTRUZIONE

I principalI dubbi che ci affliggono al termine di un rilievo da drone sono:

  • riuscirò ad allineare le immagini?
  • i puti di vincolo saranno sufficienti?

Già con l’orientamento delle immagini (step di allineamento) sappiamo se le immagini acquisite sono idonee alla ricostruzione.

Per i punti di vincolo invece non ci sono risposte così immediate.
Si può ottenere un modello 3D anche con nessuno (o pochi) punti a terra.
Ovviamente, ne risultano compromesse la georeferenziazione e l’accuratezza metrica.

Quindi, qual è il numero sufficiente di punti di vincolo per avere una ricostruzione metricamente accurata?

Per la cava di marmo in questione ho creato alcuni scenari variando il numero di punti di vincolo (GCPs) da 25 (il totale dei punti a terra disponibili) ad 11.
In particolare ho creato gli scenari:

  • 100% (25 GCPs);
  • 80% (20 GCPs);
  • 60% (15 GCPs);
  • 44% (11 GCPs).

Ho ridotto il numero dei vincoli seguendo alcune semplici regole:

  • mantenere una distribuzione omogenea su tutta l’area di indagine;

  • non dimenticare di vincolare zone marginali;

  • vincolare le zone a quote diverse;

  • posizionare il punto in modo che sia visibile da diverse direzioni ed inclinazioni.

Questa tabella riassume la qualità dei risultati ottenuti.

 

Scenario Punti di vincolo (GCPs)
Num errore [cm]
e(x) e(y) e(z) e(3D)
100% 25 1.3 2.0 2.9 3.8
80% 20 1.4 2.2 3.2 4.1
60% 15 1.5 2.2 3.3 4.3
44% 11 1.6 1.6 2.2 3.2

Scenario

Punti di controllo

Num

errore [cm]

e(x)

e(y)

e(z)

e(3D)

100%

0

–

–

–

–

80%

5

1.1

1.5

1.5

2.4

60%

10

1.2

1.9

2.6

3.4

44%

14

1.3

2.6

3.9

4.9

Come puoi vedere gli errori sui punti di vincolo rimangono pressoché costanti, le piccole oscillazioni (±5mm) sono probabilmente legate alla geometria di distruzione dei vincoli.

Invece sui punti di controllo, i Quality Control Point QCPs o Check Point (quelli non usati come vincolo nel processo fotogrammetrico), gli errori aumentano considerevolmente: dimezzando i vincoli (da 20 ad 11) gli errori raddoppiano (da 2.4 cm a 4.9cm)!

DISTORSIONI DEL MODELLO 3D IN RIFERIMENTO AI PUNTI DI VINCOLO.

Si possono fare analisi anche più areali, per valutare come si comporta il modello ricostruito al variare dei punti di vincolo.
Qui ti riporto il confronto tra scenario 100% (il riferimento) e scenario 44%, ottenuto calcolando la differenza tra nuvole di punti in CloudCompare.

Immagine che mostra l'analisi delle distorsioni di un modello 3D fotogrammetrico al variare dei punti di vincolo

Come vedi, le aree più marginali e meno vincolate sono soggette alle maggiori distorsioni rispetto al riferimento (vedi aree in rosso e blu)

Il numero di vincoli influenza l’accuratezza metrica di una ricostruzione con SfM.
Il come è legato alle caratteristiche del rilievo e dell’area.
È difficile trovare una regola generale, occorre garantire un’ottima distribuzione spaziale dei punti di vincolo all’interno dell’area di interesse e vincolare le porzioni a quote diverse.

I PRODOTTI OTTENIBILI DA UNA RICOSTRUZIONE 3D

Oltre agli output più “tradizionali”: nuvole di punti, modelli di superficie, ortofoto, è possibile creare altri prodotti utili per lo studio e l’analisi dell’area indagata.

Qui sotto vedi una mappa dell’assetto dei punti rispetto alla verticale.
In rosso vedi le zone piane ed orizzontali (le normali sono concordi alla verticale).
In verde invece vedi le superfici verticali.

Nell’immagine di destra è possibile effettuare un calcolo dei volumi dei blocchi stoccati nella zona di deposito/piazzale di valle.

Immagine che mostra l'analisi dell'assetto dei punti di un rilievo fotogrammetrico rispetto alla verticale e calcolo dei volumi

Qui sotto invece puoi vedere l’estrazione semiautomatica di linee di discontinuità per la generazione di file dxf, che costituiscono una vettorializzazione della cava.

Imamgine che mostra l'estrazione semi-automatica di linee di doscontinuità per vettorializzazione di modello 3D fotogrammetrico

CALCOLO DEI VOLUMI MOVIMENTATI

Se effettuiamo ricostruzioni ad epoche successive possiamo identificare e misurare i cambiamenti avvenuti nel periodo considerato.
Si possono confrontare i modelli ottenuti e calcolare i volumi in gioco.
Quando si confrontano epoche differenti la georeferenziazione e l’accuratezza metrica delle ricostruzioni tridimensionali influenzano la qualità dei risultati ottenuti.

In questo caso, nella zona di valle sono stati spostati alcuni cumuli di pietrisco, il materiale è stato spostato ai lati del piazzale (epoca 0 in blu, epoca 1 in rosso).

Immagine che mostra l'analisi volumetrica sulla movimentazione di volumi in epoche diverse

In questo esempio si fa riferimento ad un volume movimentato di circa 370 m³.
Ne risulta anche una quota di -12 m³ che è un volume residuo corrispondente all’errore della metodologia adottata, intesa come ricostruzione tridimensonale + algoritmo di calcolo volumetrie.

L’errore nel calcolo dei volumi è difficile da prevedere o quantificare a priori in quanto dipende da accuratezza metrica e risoluzione dei due modelli, dalle caratteristiche dell’area indagata e del rilievo effettuato.
Occorre effettuare prove sperimentali per determinare tale errore, magari in aree non soggette a cambiamento oppure utilizzando volumi di controllo di dimensione nota.

Spero che questo contributo di Paolo Rossi sia stato utile per mostrarti quali sono dei possibili risultati interessanti ricavabili da un rilievo fotogrammetrico:

  • analisi di verticalità;
  • individuazione delle discontinuità e vettorializzazione del rilievo;
  • calcoli dei volumi.

Ed io aggiungo, anche se non se ne è parlato in questo articolo, analisi geomeccaniche e classificazioni delle famiglie di disconuità delle fratture rocciose e analisi di pendenza, esposizione e curvature orgografiche dei versanti.
Magari ne scrivo in qualche prossimo articolo.

 

Ti ricordo che puoi contattarmi quando e come vuoi su telegram cercando: paolocorradeghini.
E, sempre su Telegram, puoi iscriverti al Canale di 3DMetrica a  questo link.

 

Il podcast è online anche su Spotify e puoi ascoltare tutte le puntate, oltre che dalla pagina di questo blog, anche da lì.
Lo trovi su Spreaker, iTunes e Spotify.

 

Se preferisci la cara e vecchia email mi trovi a paolo.corradeghini @ 3dmetrica.it.
Qui su facebook, e qui su LinkedIn.

 

Insomma, sono un po’ dappertutto!
🙂

 

A presto!

Paolo Corradeghini

 

 

 

fotografia dell'Ing. Paolo RossiPaolo Rossi, ingegnere e PhD in Ingegneria Industriale e del Territorio presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, attualmente lavora presso il Laboratorio di Geomatica del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, dove si occupa di ricostruzione 3D da immagini.

Laboratorio di Geomatica
Dipartimento di ingegneria Enzo Ferrari, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Via Pietro Vivarelli 10, Modena
Tel: 059 2056297
Cell: 3457054511
Email: paolo.rossi at unimore.it
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Paolo Corradeghini

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
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    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_ZSw4wipuSnw È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


Questi sono i miei contatti preferiti:
Linkedin - paolocorradeghini  
Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
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0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    In questo video ti mostro come creare un nuovo attributo che riporti, come valore, il nome del layer.
Detta così sembra facile.
Ed in effetti lo è, se hai uno o pochi layer.
Ma se di layer ne hai tanti, decine o centinaia, le cose potrebbero complicarsi un po' ed allora QGIS ti permette di farlo in modo efficace usando il "calcolatore di campi" ("field calculator") in modalità "batch".


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak


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0:00 Intro
0:40 I dati
1:27 Il caso di un layer
2:37 Se hai più layer
7:24 Batch process
10:33 I risultati
10:51 Unire i layer
12:36 QGIS in Azione e Gter
15:30 Outro
    In questo video ti condivido come fare una sezione di una nuvola di punti in Cloud Compare.

Lo strumento da usare si chiama "Cross Section" e ti permette di "affettare" la tua nuvola di punti secondo le tue necessità.
Viene usato un volume di taglio che mantiene visibile solo quello che è al suo interno.

Da qui si aprono molte possibilità.
In questo video ti mostro come generare una sola sezione, esportando una fetta di nuvola.
E la polilinea di inviluppo, che in alcuni casi può essere molto interessante e utile!

Nei prossimi video ti dirò qualcosa di più.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:38 Il tool Cross Section
4:25 Creo una sezione
11:11 Esportare i risultati
13:49 La nuvola di un appartamento
16:17 Altri tool dello strumento
19:19 La polilinea di inviluppo
24:49 Il DXF della linea di inviluppo
26:32 Countour/limiti
29:19 Outro
    L'Agenzia delle entrate ha reso disponibili, per tutti, la possibilità di scaricare lberamente e gratuitamente le mappe catastali di Italia, in formato vettoriali e georeferenziate.

In questo video ti mostro come fare.
Serve solo avere uno SPID (o una CIE/CNS).

I dati vettoriali sono in formato DXF e Geopackage (oltre ad altri formati meno "famosi") ed i sistemi di riferimento sono Cassini-Soldner (che è il sistema sorgente), Roma 40 e ETRF2000.

Nella seconda parte del video ti mostro anche come puoi fare per conoscere il foglio (o i fogli) di mappa che ti interessa acquisire.

Spero che possa essere utile.


A questo link puoi accedere al servizio dell'Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/vendita-della-cartografia-catastale/fornitura-dati-cartografici-online-professionisti

Qui trovi l'url del WMS catastale: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/consultazione-cartografia-catastale/servizio-consultazione-cartografia

Qui c'è Formaps: https://www.formaps.it/

E qui i limiti amministrativi ISTAT: https://www.istat.it/notizia/confini-delle-unita-amministrative-a-fini-statistici-al-1-gennaio-2018-2/



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0:00 Intro
0:58 Dove andare
1:53 Accedere al servizio
3:37 Selezionare i dati
5:03 Scaricare i risultati
6:44 Il file GeoJson
8:25 Come sapere il foglio di interesse
9:09 Uso ForMaps
10:56 Uso QGIS
15:47 Outro
    In questo video ti condivido come fare a creare etichette prendendo informazioni dagli attributi dei layer di QGIS e combinandoli tra loro.

Ti faccio vedere le etichette semplici e quelle definite da delle regole che scegli tu.

Qui trovi la documentazione ufficiale di QGIS sulle etichette:
https://docs.qgis.org/3.40/it/docs/training_manual/vector_classification/label_tool.html


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0:00 Intro
1:28 Creare un'etichetta
2:22 Vederci meglio
3:33 Modificare le etichette
4:12 Sovrapposizione tra etichette
5:31 Etichette centrate
6:32 QGIS in azione e GTER
9:03 Rule based labeling
11:14 Etichette che spariscono
13:04 Etichette e HTML
14:35 Outro
    Come fai a sapere il volume di materiale inerte che è addossato ad un versante ed appoggiato ad un piazzale, avendo a disposizione una sola nuvola di punti, quella dello stato attuale?

Te lo condivido in questo video in cui uso il software open source CloudCompare e provo a ricostruire il versante al di sotto del materiale stoccato di cui vuoi sapere il volume.

Questo implica una grande incertezza nella sua determinazione perchè si interpreta, approssimando, qualcosa di sconosciuto.

Prendilo quindi come spunto per l'analisi dei tuoi dati avendo bene in mente le criticità del processo.

Spero possa esserti utile. 


Sei sei un Finanziatore o una Finanziatrice di 3DMetrica, puoi scaricare il progetto .bin qui: 
https://www.patreon.com/posts/il-volume-di-un-143769306

Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
1:11 Premesse
3:46 Il dato
4:40 Creo i piani di riferimento
14:00 Modifica un piano creato
18:14 Rifila i piani
28:29 Unisco i piani
29:55 Analisi volumetrica
34:29 Outro
    A Volta Mantovana c'è stato "CapoVolta 2025", il raduno internazionale di speleologia.
È un contesto unico, una grande festa, dalla mattina alla sera, a cui partecipano speleo (e non solo) da tutta Italia.

In questo video ti racconto di alcune attività che un gruppo di persone sta portando avanti da qualche anno e che riguardano i rilievi 3D impiegando, principalmente, il Lidar interno alle varie versioni dell'iphone pro.

Il gruppo si chiama Equipe Lidar ed è composto da ragazzi veneti del Gruppo Naturalistico Montelliano e di Treviso Sotterranea.

Dopo anni di tentativi, errori e chilometri di rilievi sotto terra hanno maturato un bel po' di esperienza e la Società Speleologica Italiana ha riconosciuto una nuova "Scuola di rilievo 3D con tecniche geomatiche".

Io ho la fortuna, il piacere e l'onore di supportarli e collaborare con loro per portare il mondo della Geomatica dentro ambienti complicati, stretti, bui e per niente banali.

Qui sotto trovi i riferimenti al gruppo: https://www.gnmnuvolegrotte.com/info/info.html
Questi sono i riferimenti al Gruppo Naturalistico Montelliano: https://www.gnmspeleo.it/
E a Treviso Sotterranea: https://www.trevisosotterranea.it/

Qui c'è il sito della Società Speleologica Italiana: https://speleo.it/site/
E questo è quello di Scintilena, notiziario di speleologia: https://www.scintilena.com/


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


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0:00 Intro
0:53 Perchè il Lidar
1:59 Come funziona
2:55 Le potenzialità del 3D
3:50 3D e catasto grotte
4:29 Il rilievo classico
5:46 Il soccorso in grotta
6:06 Affidabilità dei dati
6:46 Il cambiamento
7:14 Suggerimenti pratici
8:45 La scuola di rilievo
10:25 La forza della condivisione
12:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per condividere un layer, con tutte le sue informazioni di aspetto e rappresentazione, dentro QGIS.

Vediamo come funziona il file di defiinzione dei layer (QLR), che differenza c'è con il salvataggio di un progetto o con la creazione di un file geopackage e poi ti parlo anche del "file degli stili" applicato ad un layer.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
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0:00 Intro
1:19 File di definizione dei Layer
5:24 QGIS in Azione e GTER
8:36 Salvare un progetto
10:15 Salvare un Geopackage
14:21 Modificare il layer
15:43 Salvare il file degli stili
18:24 SLD
19:27 Outro
    In questo video ti faccio vedere come calcolare il volume del materiale, che costituisce una rampa, appoggiato a due bancate verticali in un'area di cava.

Ho disposizione una sola nuvola di punti e lavoro in Cloud Compare per creare una mesh chiusa dell'elemento che voglio misurare, per poi calcolarne il volume.

Il processo passa attraverso la creazione di piani di riferimento, che costituiscono i limiti del materiale, usando lo strumento "point list picking" e, successivamente, interpolando i nuovi punti con un piano.

Potrebbe essere un workflow un po' intricato (e forse lo è, quindi se conosci altri metodi più efficienti scrivilo nei commenti!) ma spero che ci possa essere qualche informazione utile per i tuoi lavori in CloudCompare.


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0:00 Intro
0:43 Il caso
2:09 Inizio il processo
2:23 Nuvole di punti di riferimento
6:34 Genero piani dalle nuove nuvole
9:00 Creo il cuneo di riferimento
13:03 Tagliare gli elementi da misurare
22:27 Pulizia del DB Tree
23:10 Volume attravreso la mesh
28:37 Considerazioni finali
31:08 Outro
    In questo video ti condivido un'attività di campo in cui ho dovuto acquisire, velocemente, delle informazioni di un tratto stradale interessato da diversi accessi laterali.

E, altrettanto velocemente, ho elaborato i dati per soddisfare l'urgenza del committente.

Ho usato uno SLAM, XGrids Lixelkity K1, con il modulo GNSS RTK attivo, per acquisire una nuvola di punti, camminando dove potevo.
In campo ho preso anche le coordinate di un po' di punti della segnaletica orizzontale, per supportare e controllare l'output.

Ti condivido anche i dati che ho trasmesso in relazione alla richiesta.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


SCARICA LA NUVOLA DI PUNTI
Se sei un finanziatore o una finanziatrice di 3DMetrica (di livello alto) puoi scaricare la nuvola di punti che hai visto nel video qui: http://bit.ly/4nKGVzU


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:23 Il problema
1:20 L'ambito
2:05 Misure GNSS
3:50 Lo SLAM
4:47 Problemi di deriva
5:19 Tempi di campo
6:01 Dynatech
7:12 Considerazioni sul processo
10:28 La nuvola e i dati SLAM
16:07 Planimetria in CAD
16:55 PointCab Origins
17:50 La classificazione del terreno
18:28 Il modello 3DGS
20:09 Il controllo dei dati
20:49 Durata complessiva
23:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


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0:00 Intro
0:35 Preparo il lavoro
1:26 Ritaglio sulle estensioni
6:03 QGIS in Azione e GTER
7:55 Ritaglio su un poligono
13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    Se ti è capitato di lavorare per un po' di tempo in CloudCompare e poi accorgerti di aver perso tutto per un crash o una chiusura accidentale del software allora questo video potrebbe aiutarti.

Ti condivido come gestire un progetto, salvandolo in formato .BIN e mantenere ordine nei database dei layer.

Nel video trovi anche informazioni su come CloudCompare tratta i file (in modo non distruttivo ma senza salvare file di backup) e sul fatto che non esista l'opzione di "annullamento dell'ultimo comando" ("undo" o "CTRL Z").

Spero possa essere utile per i tuoi lavori sulle nuvole di punti.


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0:00 Intro
0:40 La gestione dei file
4:36 Salvare un progetto
8:19 L'ordine dei layer
12:45 Aggiornare il progetto
14:03 Non esiste il CTRL+Z
15:55 Una panoramica sui file
17:14 Recap finale
19:19 Outro
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