FOTOGRAMMETRIA CON PHOTOSCAN PARTE 5 – PUNTI DI VINCOLO E OTTIMIZZAZIONE DEGLI ALLINEAMENTI

14 Aprile 2018
Immagine che mostra marker corrispondenti a punti di appoggio in Agisoft Photoscan

In questo articolo si parla di fotogrammetria con Photoscan, dei punti di vincolo e dell’ottimizzazione degli allineamenti delle immagini.

Prosegue con la puntata numero cinque la rubrica scritta dall’Ing. Paolo Rossi  sulla fotogrammetria moderna con il software Agisoft Photoscan.

Trovi i link a tutti gli articoli pubblicati sino ad ora in fondo alla pagina.

I PUNTI DI VINCOLO

I punti di vincolo, anche chiamati Ground Control Points (GCP), sono punti identificabili nelle immagini e dei quali sono note (perché misurate) le coordinate.
Questi punti hanno molte analogie con i PFA (Punti Fotogrammetrici di Appoggio) della fotogrammetria tradizionale.
La loro funzione è di restituire un modello scalato e georeferenziato.
Costituiscono anche un mezzo per vincolare il modello in fase di ricostruzione, riducendo le distorsioni indotte dalla concatenazione delle immagini.

IL RILIEVO

Il rilievo delle coordinate dei GCP è effettuato contestualmente al volo con il drone.
Prima del volo si posizionano i target nell’area di interesse.
Il centro dei target dovrà essere visibile ed identificabile nelle immagini acquisite (
dimensioni target legate alla quota di volo e fotocamera utilizzata).
La posizione del punto (posizione del centro del target) è spesso misurata con tecniche topografiche classiche come GNSS o stazione totale.

Alla domanda “ quanti target devo mettere..?” non esiste una risposta con validità generale e certa!

Qui entrano in gioco l’esperienza di chi fa il rilievo e una buona dose di buon senso.

I fattori che influenzano la scelta sono:

  • estensione dell’area
  • quota di volo
  • fotocamera
  • caratteristiche dell’area
  • complessità geometria della superficie (sia in termini planimetrici che altimetrici)
  • accuratezze che si vogliono ottenere

Una regola generale è che tali vincoli siano omogeneamente distribuiti in tutta l’area di interesse.
Vincoliamo le zone del bordo e posizioniamo alcuni punti al centro; se l’area presenta marcati dislivelli occorre posizionare punti alle diverse quote.

Qualche considerazione riguardo il numero dei vincoli

Se pensiamo ad un’operazione di georeferenziazione classica (roto-traslazione con variazione di scala), ci sono 7 parametri incogniti e servono le coordinate 3D di almeno 3 punti per avere una soluzione (meglio se 4 così si compensa).
Con le SfM valgono queste stesse osservazioni.
Se poi pensiamo ad un’area “tipo” quadrata, posizioneremo un target per ogni vertice più uno al centro, quindi 5 target totali.

Direi che 5-6 target è il minimo.
Aumentando si incrementano anche le accuratezze ottenibili..
Sopra una certa soglia i miglioramenti non sono più così marcati.

I MARKER IN PHOTOSCAN

In PhotoScan i punti di vincolo sono inseriti come marker.
Il processo di identificazione del target nelle immagini è chiamato collimazione.
Di solito la collimazione è fatta dopo l’allineamento, perché l’identificazione del target in immagini già posizionate è più veloce.

Immagine che mostra la finestra di inserimento dei marker in Agisoft Photoscan

  • Creare un nuovo marker, nel reference pane, alla finestra marker usare tasto destro del mouse.

  • Posizionare marker nella prima immagine, identificato il target, cliccare col tasto destro e posizionare il marker corrispondente.

  • Rifinire il posizionamento, in un qualsiasi momento il marker può essere selezionato e spostato nella posizione più opportuna. Il colore verde della bandiera indica “posizione manualmente rifinita dall’utente”.

  • Posizionare marker nella seconda immagine, in una qualsaisi altra immagine dove è presente il target noterete una linea tratteggiata bianco-rosso che indica la retta su cui si trova il target cercato. Questa retta nasce dalla geometria epipolare, tecnica che permette di ridurre ad una retta lo spazio per la ricerca di corrispondenze tra immagini allineate.

  • Posizionamento marker in ulteriori immagini, una volta collimato il target nella seconda immagine vedrete comparire bandiere grigie in tutte le immagini in cui il target è inquadrato. Bandiera grigia significa che il target è identificato automaticamente e che la collimazione non è usata per fini di processing. Io di solito vado a rifinire manualmente la posizione del target in tutte le immagini (mi aiuto con gli strumenti di filtraggio immagini). Rifinisco la posizione (bandiera grigia diventa verde) nel maggior numero possibile di immagini per vincolare al meglio il dataset, tralascio quelle in cui il centro del target non è ben visibile o si trova sul bordo immagine.

  • Export markers, terminata la fase di collimazione di tutti i markers è possibile salvarne la posizione in un file (.xml) ed esportarlo in modo da poterlo importare in altri progetti (vedi comando tools-export-export markers).

  • Inserimento coordinate, nel reference pane è possibile digitare le coordinate del punto e relativa accuratezza. In alternativa si possono importare i valori da un file txt opportunamente editato (import…).

SCALE BARS

In PhotoScan puoi lavorare anche con le Scale Bar.
Se non hai a disposizione le coordinate dei punti, ma solo delle distanze, puoi usare quest’ultime per vincolare il modello ed ottenere un prodotto scalato ma non georeferenziato. L’inserimento delle scale bar è simile a quello dei marker, infatti la scale bar non è altro che una distanza tra due marker (sul manuale trovi tutte le info a riguardo).

CODED TARGETS

Se lavori sempre con PhotoScan potresti essere interessato a provare i coded targets, sono target con una geometria particolare che il software è in grado di riconoscere automaticamente.
Questa scelta evita la collimazione manuale nelle immagini, quindi velocizza i tempi richiesti per il processing e migliora la precisione nell’identificazione del centro del target.

Io non li ho mai usati (lo farò presto!) ma ti condivido alcune riflessioni:

  • Benefici in termini di tempo e precisioni;

  • L’automatica identificazione ne permette l’utilizzo anche come punti di legame in fase di allineamento (I step);

  • Se il sistema di codifica non viene visualizzato correttamente e PhotoScan non riconosce il target la collimazione diventa molto difficoltosa (non ci sono numeri che possiamo riconoscere!). Questo potrebbe accadere se la risoluzione della camera è insufficiente, ci sono aberrazioni cromatiche o blurring.
    Anche il manuale, infatti, suggerisce l’utilizzo di coded targets in progetti di close range photogrammetry perché a maggiori distanze il target dovrebbe essere molto grande.

OTTIMIZZAZIONE

L’ottimizzazione degli allineamenti viene svolta sulla base dei dati “spuntati” all’interno del reference pane.
Si possono usare le info sulla posa dei fotogrammi e le coordinate dei marker.
Il manuale consiglia in questa fase di usare i soli marker, perché più accurati rispetto ai dati rilevati dai sistemi di posizionamento a bordo del drone.

L’ottimizzazione si lancia dal menu tools – optimize cameras, ed impiega alcuni minuti.
I parametri da ottimizzare sono scelti automaticamente al software in base al tipo di fotocamera utilizzata ed ai risultati della fase di allineamento (ad esempio: se p1 e p2 sono simili a 0, non si ottimizzano p3 e p4).

Al termine della riottimizzaione non sono creati nuovi output, ma “aggiornamenti” dei risultati già ottenuti.
Nel reference pane sono indicati gli errori sui marker inseriti (differenza tra coordinate inserite e stimate), la nuvola sparsa è georeferenziata, la posa e i parametri di calibrazione delle fotocamere sono aggiornati.
Nella finestra tools- camera calibration si possono vedere i nuovi grafici delle distorsioni e residui e i nuovi valori dei parametri adjusted.

EDITING DELLA NUVOLA SPARSA

Un’altra operazione utile da effettuare in fase di ottimizzazione degli allineamenti è l’editing della nuvola sparsa.

I punti che costituiscono questa prima ricostruzione della geometria sono stati scelti automaticamente dal software (possiamo settare dei limiti massimi in fase di allineamento, ma niente di più..).
Può essere utile eliminare alcuni di questi punti per migliorare gli allineamenti di tutto il dataset.

Il comando gradual selction permette di fare quest editing (lo trovi all’interno del menu edit, o model se hai una versione recente).

Vediamo i parametri che possono essere interrogati:

  • errore di riproiezione, i punti con alti valori sono stati mal localizzati nella fase di matching e spesso indicano matches errati;

  • incertezza della ricostruzione, alti valori indicano punti ricostruiti da immagini molto vicine tra loro e con baseline corta;

  • image count, questo valore indica il numero di immagini in cui il punto è inquadrato (i punti inquadrati in due sole immagini potrebbero non essere stati ben ricostruiti);

  • accuratezza della riproiezione, seleziona punti non ben localizzati a causa della scala a cui sono stati identificati.

Quello che faccio io, dopo aver ottimizzato gli allineamenti con i vincoli, è usare questi strumenti di editing e riottimizzare.

Utilizzo l’image count per eliminare i punti inquadrati in solo due immagini (è più probabile che questi siano effetti da errore), effettuo la riottimizzazione, poi seleziono i punti con alti valori di errori di riproiezione (errore di riproiezione), li elimino e rieffettuo l’ottimizzazione.
Lavoro solo con questi due filtri perché ho notato che anche gli altri valori si “sistemano” di conseguenza.
Uso valori di errore di riproiezione intorno al pixel (o di poco inferiori).
Questa è solo una indicazione perché la scelta deve essere legata alle accuratezze ricercate e alle dimensioni del pixel a terra.

Leggendo il forum di PhotoScan ho trovato alcune indicazioni secondo cui non bisogna eliminare più del 10-15% dei punti della nuvola sparsa, altrimenti si rischia una eccessiva riduzione ed un peggioramento dei risultati.

Con la costruzione della nuvola sparsa termina quel “pacchetto” di software chiamato SfM, che, come indica l’acronimo, ricostruisce la geometria dell’oggetto dal “movimento”. Abbiamo ottenuto infatti la nuvola sparsa, che descrive l’oggetto, e la posa delle prese fotografiche.

Nella fase di creazione della nuvola densa si utilizzano questi allineamenti per definire la posizione 3D pixel by pixel con gli algoritmi di Dense Image Matching.

Alla prossima!

Grazie a Paolo per il suo contributo che spero possa esserti utile.
Per dubbi o domande lo spazio per i commenti qui sotto è a tua disposizione!

A presto!

Paolo Corradeghini

 

 

 

fotografia dell'Ing. Paolo RossiPaolo Rossi, ingegnere e PhD in Ingegneria Industriale e del Territorio presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, attualmente lavora presso il Laboratorio di Geomatica del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, dove si occupa di ricostruzione 3D da immagini.

Laboratorio di Geomatica
Dipartimento di ingegneria Enzo Ferrari, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Via Pietro Vivarelli 10, Modena
Tel: 059 2056297
Cell: 3457054511
Email: paolo.rossi at unimore.it
Profilo Linkedin

 

Ho pubblicato un video sul canale You Tube dove parlo proprio dei punti di vincolo e dell’ottimizzazione degli allineamenti:

agisoft photoscanFotogrammetriaGround Control Pointphotoscanpunti di appoggiosoftwarestructure from motion
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SOFTWARE

Paolo Corradeghini

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9 Comments


francescantonio masi
15 April 2018 at 10:23
Reply

grazie per i tuoi professionali e preziosi suggerimenti, io ne faccio veramente tesoro, ed e’ apprezzabile quello che fai. da umile topografo di un paese della basilicata, io sono di avigliano in provincia di Potenza, mi sono avvicinato con tanta fatica al mondo dei droni gia da qualche anno , e non ti nego che ho avuto mille difficolta’ per capire i meccanismi , anche complessi relativi all’uso dei droni nel mondo della topografia. Molti u li usano e pubblicano veramente delle cose allucinanti, senza capire nulla di fotogrammetria e topografia. Caro ingegnere sono veramente contento e felice di trovare persone come lei che mettono a disposizione del pubblico notizie e suggerimenti acquisiti con tanti sacrifici , volonta’ e passione. . per ilo momento ti ringrazio e ti auguro una buona domenica.



    Paolo Corradeghini
    17 April 2018 at 11:22
    Reply

    Ciao Francesantonio,
    grazie per il tuo commento.
    Mi fa piacere condividere le mie esperienze di lavoro!
    Creo che in questo modo ne traggano beneficio tutti quanti, io per primo che ho la possibilità di conoscere e fare rete con tante persone, tecnici e professionisti.
    A presto e buona giornata!
    Paolo

Michele
21 May 2018 at 10:31
Reply

Salve Paolo,
risparmio i bit per i complimenti dato che sn scontati.
una domanda. con il mio drone ho volato su 16 ettari di campo coltivato a grano per stimare l’allettamento. il mio obiettivo non era una ricostruzione 3d ma la vista di insieme del campo. non avendo sistemi di precisione per determinare la posizione di gcp mi sn solo affidato al tag geografico delle immagini.
il risultato finale, come immagine, e soddisfacente, ho però notato che la nuvola di punti ha assunto la forma di una calotta sferica con una curvatura molto dolce ma comunque non corrispondente alla morfologia del terreno (assolutamente piatto) in questo caso la presenza di GCP avrebbe eliminato questo risultato inatteso? e come fare a distribuire dei GCP su 16 ettari di campo. immagino che uno per i 4 vertici che marcano il terreno sono pochi e metterne qualcuno in mezo è impossibile…
grazie per le tue considerazioni
michele



    Paolo Corradeghini
    21 May 2018 at 15:58
    Reply

    Ciao Michele.
    Il risultato che hai ottenuto, o meglio gli errori sul risultato del tuo modello sono proprio dovuti alla mancanza di GCP che lavorano un po’ come se fossero delle punti che fermano il foglio sul tavolo.
    A volte capita di non avere deformazioni evidenti ma accorgersi che un terreno pianeggiante viene in realtà modellato in discesa!
    La disposizione sul terreno dei GCP (e anche dei CP ossia i punti di controllo) è tanto importante quanto la precisione del loro rilievo.
    Andrebbero distribuiti omogeneamente nella planimetria e nell’altimetria (se hai dislivelli) e purtroppo quattro sono davvero un numero basso per avere accuratezze elevate.
    Nel tuo caso, visto che non si tratta di un rilievo topografico potrei consigliarti di metterne una decina e oltre al perimetro dovresti cercare di metterne qualcuno anche nella zona centrale.
    In questo modo il risultato sarà sicuramente migliore!
    Ciao Michele e grazie del tuo commento!
    Paolo

michele
22 May 2018 at 11:28
Reply

Paolo scusami non riesco a fare reply… o non so se andrà come risposta.
cmq come dici tu il problema si è la mancanza di gcp ma se per alcuni (quelli perimetrali) non è un problema rilevarli quelli interni del campo non è semplice. mi permetto di inserire un link sul mio G-drive per farti vedere come affronterei il problema. GCP in verde sono quelli possibili mentre quelli in rosso molto difficili da rilevare.
https://drive.google.com/open?id=15VRWRBC6QiX6ORM4Pn30Lc0qAwFiC1pc

ho pensato anche di stimarli con il dem messo a disposizione della regione o anche come indicato da te in un articolo stimarli con TCX…
grazie complimenti per i podcast



    Paolo Corradeghini
    28 May 2018 at 10:11
    Reply

    Ciao Michele, la tua risposta è arrivata perfettamente e ti ringrazio per la pazienza nell’aspettare la mia.
    Ho visto i documenti che hai girato.
    La posizione dei punti di appoggio è perfetta nella tua disposizione e, se te lo posso chiedere, come mai è difficile rilevare quelli interni?
    Ci sono problemi di accesso in proprietà privata?

    Per quanto riguarda la possibilità di stimare le coordinate dagli strumenti cartografici messi a disposizione della Regione è sicuramente possibile per un posizionamento di massima ma c’è il rischio concreto di inserire delle coordinate con precisioni sulla misura molto inferiori rispetto a quelle dei punti presi con strumenti topografici, vanificandone la misura e l’accuratezza generale del modello e del rilievo restituito.

    Grazie per i complimenti per il podcast!
    🙂
    Ciao!
    Paolo

Michele
30 May 2018 at 11:18
Reply

grz paolo per la gentile risposta.
in effetti, sì, si tratta di stima e cmq il risultato ricercato non è il DEM ma il mosaico delle foto. sempre restando che i gCP sn necessari. le difficoltà di accesso non sn dovute alla proprietà, in quano è la stessa che mi chiede il servizio ma al fatto che per rilevare i punti interni bisogna farsi delle belle passeggiate dentro al campo di grano (16 ettari solo in foto ma 38 nel totale), cosa poco agevole e che comporterebbe dei danni… cosa che il proprietario vorrebbe evitare. altra questione è anche che per rilvare questi punti, dovrei appoggiarmi a un topografo/geometra che ne rilevi le coordinate esatte, dato che al momento l’acquisto di uno strumento adatto è fuori dal mio budget di attività che ha appena battuto il calcio di inizio e ho già dato fondo a tutte le riserve… ho valutato il noleggio ma con costi di cauzione pari al 50% del costo dello strumento + quota di nolo… l’affiancamento a un secondo professionista è l’unica soluzione…
grazie cmq per le tue considerazioni.
michele



Davide
11 February 2020 at 14:29
Reply

Ciao Paolo, Innanzitutto I Miei Più Sinceri Complimenti Per I Contenuti Portati Nei Tui Articoli.
Sono Un Geometra/Topografo E Vorrei Esporti Il Mio Problema:
In Fase Di Esportazione Della Nuvola Di Punti Da Photoscan (File – Export Point) Mi Viene Richiesto In Che Sistema Di Coordinate Voglio Esportare La Nuvola, Io Vorrei Esportarla Nel Sistema Geografico Cui Sono Georeferenziati I Marker Che Ho Misurato In Campagna Con Sistema GNSS In Modalità RTK E Successivamente Inserito In Photoscan Ma Non Riesco A Farlo, Ho Provato Ad Esportare Spuntando “Local Coordinates” Ma Niente, Quando Vado Ad Importare Poi La Nuvola Su Un Altro Software Topografico Questa me la ritrovo non georeferenziata secondo le coordinate dei marker.
Come Posso Fare? Ti Ringrazio Anticipatamente Per L’aiuto.



    Paolo Corradeghini
    25 February 2020 at 20:39
    Reply

    Ciao Davide,
    grazie per i tuoi complimenti.

    Quando imposti un progetto in Metashape/Photoscan dovresti scegliere qual è il sistema di riferimento del progetto, quello delle foto e quello dei marker.
    Ti consiglio di far sì che il riferimneto generale e quello dei marker coincidano.
    Non è necessario ma è più rigoroso.

    Dopo che hai fatto l’elaborazione e, soprattutto, aggiornato tutto quanto con le coordinate dei marker (ottimizzazione dell’allineamento) le coordinate dei punto dovrebbero essere calcolate conseguentemente.

    Quando esporti i dati dovrebbero poi essere sistemati nel riferimento che hai scelto.

    È piuttosto complicato aiutarti senza avere il progetto ed i dati sotto mano.
    Spero comunque di averti dato degli spunti utili!

    Ciao e a presto!

    Paolo

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
    Condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.

    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_ch53ozUXiLs In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:35 Preparo il lavoro
1:26 Ritaglio sulle estensioni
6:03 QGIS in Azione e GTER
7:55 Ritaglio su un poligono
13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


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1:26 Ritaglio sulle estensioni
6:03 QGIS in Azione e GTER
7:55 Ritaglio su un poligono
13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    Se ti è capitato di lavorare per un po' di tempo in CloudCompare e poi accorgerti di aver perso tutto per un crash o una chiusura accidentale del software allora questo video potrebbe aiutarti.

Ti condivido come gestire un progetto, salvandolo in formato .BIN e mantenere ordine nei database dei layer.

Nel video trovi anche informazioni su come CloudCompare tratta i file (in modo non distruttivo ma senza salvare file di backup) e sul fatto che non esista l'opzione di "annullamento dell'ultimo comando" ("undo" o "CTRL Z").

Spero possa essere utile per i tuoi lavori sulle nuvole di punti.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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0:00 Intro
0:40 La gestione dei file
4:36 Salvare un progetto
8:19 L'ordine dei layer
12:45 Aggiornare il progetto
14:03 Non esiste il CTRL+Z
15:55 Una panoramica sui file
17:14 Recap finale
19:19 Outro
    Quando produci l'output di un rilievo (fotogrammetrico) ti assumi la responsabilità dei dati che condividi e che, spesso, saranno usati da altre persone per le loro elaborazioni, studi e progetti.

È importante che l'accuratezza restituita sia in linea con gli obiettivi del lavoro e che le informazioni che trasmetti siano affidabili e attendibili
    Accuratezza e precisione sono due concetti spesso confusi nel mondo della misura e del rilievo.
Ma sono diversi.
Un output di un rilievo può essere molto preciso ma completamente sballato nella posizione (e quindi per niente accurato).

Mi capita di sentire spesso di rilievo aerofotogrammetrici fatti in assenza di punti misurati a terra, o sull'elemento da ricostruire, solo perchè si è usato un drone con antenna GNSS RTK.

Non usare punti di appoggio e controllo può essere molto pericoloso in relazione a quello che succederà con i dati del tuo rilievo fotogrammetrico.
    Accuratezza e precisione sono due concetti spesso confusi nel mondo della misura e del rilievo.
Ma sono diversi.
Un output di un rilievo può essere molto preciso ma completamente sballato nella posizione (e quindi per niente accurato).

Mi capita di sentire spesso di rilievo aerofotogrammetrici fatti in assenza di punti misurati a terra, o sull'elemento da ricostruire, solo perchè si è usato un drone con antenna GNSS RTK.

In questo video ti condivido i passaggi che faccio dentro il software di fotogrammetria (Agisoft Metashape Pro) per elaborare i dati, analizzare la precisione e controllare l'accuratezza degli output del processo.

Non si tratta di un "tutorial", quanto piuttosto di una condivisione di metodo di lavoro, sperando di poter accendere un riflettore sull'importanza del controllo dei dati e della loro attendibilità anche in considerazione delle conseguenze che un output fallace avrà su lavoro e decisioni di altri che seguiranno.

Ti faccio vedere:
L'analisi preliminare dei dati
La definizione del sistema di riferimento
La scelta della quota di lavoro (ellissoidica o ortometrica)
La valutazione della precisione sui GCP
La verifica dell'accuratezza sui Check Point
Un controllo extra
La consegna dei risultati

Spero che questo video possa far comprendere l'importanza dell'attenzione che si deve porre nel condurre rilievi aerofotogrammetrici e nella responsabilità che si porta dietro la scelta di restituire un output che, si suppone, sia affidabile ed attendibile in relazione agli obiettivi del lavoro.

Se ti va di aiutarmi nella mia personale "missione responsabilità" potresti condividere questo video con chi si occupa di queste cose o con chi riceve dati da rilievi aerofotogrammetrici

P.S.
Il concetto di verifica, controllo, accuratezza, affidabilità e responsabilità vale per tutte le attività di misura e per le acquisizioni 3D attraverso laser scanning (statico, lidar e SLAM).



Questo video è sponsorizzato da Metashape Italia.
Se ti interessa acquistare una licenza, seguire un corso o ricevere una consulenza specifica puoi usare questo link:
https://metashapeitalia.it/?coupon=3dmetrica


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

I modi più veloce per contattarmi sono questi:
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Telegram - https://t.me/paolocorradeghini
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0:00 Intro
1:41 Il contesto fotogrammetrico
2:06 Operazioni preliminari
2:48 La posizione delle immagini
4:42 Il Sistema di Riferimento
6:53 La quota di lavoro
11:19 L'allineamento delle immagini
13:27 I target
17:20 GCP e Check Point
18:52 Precisione e Accuratezza
21:58 Distribuzione degli errori
22:57 Lo Sponsor Metashape Italia
24:30 Esporto la nuvola densa
25:24 Classificazione della nuvola
25:57 Un controllo extra sulla quota
30:53 La relazione tecnica finale
31:17 Un recap finale
36:30 Outro
    Hai la possibilità di personalizzare la tua area di lavoro di QGIS attraverso l'utilizzo delle "decorazioni".

Te ne parlo in questo video facendoti vedere come inserire titoli, copyright, loghi, riferimento di orientamento, griglia di coordinate...

È molto semplice ma spero che possa essere utile per il tuo lavoro iun QGIS.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica  
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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
0:32 Il titolo
3:02 La griglia
5:03 Il Nord
6:20 Righello e Copyright
6:51 Inserire un'immagine
7:53 QGIS in Azione e GTER
10:31 Decorazioni e layout
11:28 Decorazioni e progetto
11:52 Titoli concatenati
13:50 Outro
    Una cosa che capita spesso a chi elabora nuvole di punti, soprattutto di fabbricati, è allineare dati che provengono da acquisizioni diverse e che descrivono parti specifiche di una scena.

Il caso tipico è unire una nuvola di punti, fatta con scansioni laser, dell'interno di un edificio, con quella della copertura, fatta attraverso l'uso di un drone.

Ti mostro come si fa dentro il software CloudCompare, attraverso lo strumento di "allineamento" che richiede, inevitabilmente, una sufficiente sovrapposizione tra di dati che tratti.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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0:00 Intro
0:37 I dati
1:23 Sovrapposizione tra dati
2:47 Allineamento tra nuvole
3:50 Operazioni preliminari
7:29 Analizzo le corrispondenze
9:05 Avvio il processo
14:08 Distribuzione dei punti
16:27 Controlli pre allineamento
18:40 Concludere il calcolo
20:27 Analisi del risultato
22:28 Unisci le nuvole allineate
24:03 Outro
    Nel mondo degli strumenti del Geomatico le cose cambiano velocemente.
Nuovi strumenti entrano nel mercato, permettendo attività prima difficilmente fattibili, soprattutto da parte di piccole realtà e professionisti.

Ed allora credo che possa essere molto utile partecipare ad un "Demo Day" in cui un brand (o un rivenditore) mostra i propri prodotti ed il loro uso, inclusi pregi e difetti.

In questo video ti condivido la prima data del Roadshow organizzato da @lidaritalia per i prodotti di @GreenValleyINTL tenutosi a Genova il 21 Ottobre 2025


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche scrivimi.

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0:00 Intro
0:20 Perchè un Demo Day?
2:09 I prodotti GVI
4:30 Vantaggi dello SLAM
5:05 I campi di applicazione
6:06 Il futuro della Reality Capture
7:40 Vale la pena partecipare?
9:03 Outro
    In questo video ti condivido il modo per inserire, lungo una linea, dei punti ad una distanza, definita da te, dall'origine della linea.
Insomma si tratta di definire delle distanze progressive o delle "chilometriche".

Si usa il tool "punti casuali lungo una linea" e poi si sistemano le cose combinando qualche attributo con il calcolatore di campi.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica  
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
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0:00 Intro
0:37 Casi applicativi
1:26 La lunghezza della linea
3:21 Punti arbitrari sulla linea
5:21 Applicare la distanza giusta
7:32 Il calcolatore di campi
10:20 Controllo del risultato
10:46 QGIS in Azione e GTER
14:08 Outro
    In questo video ti faccio vedere come fare per calcolare il volume di un cumulo di materiale stoccato (terra, ghiaia, ...).

La procedura usa il tool "Volume Calculation" che prevede il passaggio attraverso un modello digitale di elevazione (rasterizzazione).

I casi concreti che ti possono capitare sono due.
1. Il cumulo è appoggiato su un piano orizzontale (un piazzale).
2. Il cumulo è appoggiato su un versante inclinato.

Nel secondo caso le cose sono un po' più complicate ma ti dico come poter fare.

Spero possa essere utile.

P.S.
In realtà ci sarebbe un altro caso, che non ho trattato nel video, e che non riguarda un vero e proprio cumulo quanto piuttosto del materiale "appoggiato" ad un versante.
Qui le cose sono ancora più complicate.
Magari ci faccio un altro video del progetto.
:)


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0:00 Intro
0:40 Cumuli su piazzale
3:00 Ritaglio la nuvola
5:29 Calcolo il volume
7:47 I risultati
11:22 Cloud Compare On Demand
12:02 Cumuli su versante inclinato
12:43 Creare un piano di riferimento
20:00 Il nuovo calcolo del volume
23:00 Un risultato non corretto
24:18 Outro
    Credo che, nel lavoro del tecnico geomatico (ma non solo in questo), le attività debbano essere svolte in modo efficiente: avendo chiaro il risultato da raggiungere e scegliendo gli strumenti adatti per minimizzare le risorse necessarie (tempo, denaro, persone, ...).

Con questo obiettivo in mente, ti condivido questo video dove ho utilizzato uno SLAM (Li Grip O2 Lite di @GreenValleyINTL  ) ed un'antenna GNSS  per mappare, nella maniera più completa possibile, un'area urbana, senza avere necessità di precisioni millimetriche (che poi non è che si ottengano così facilmente come magari ti senti dire!) o dettagli geometrici super definiti.

Ti racconto:
- dell'obiettivo del rilievo;
- dell'ambito in cui ho lavorato;
- degli strumenti che ho scelto;
- della programmazione delle attività;
- del rilievo;
- dei dati elaborati e della loro accuratezza;
- di alcune considerazioni sull'efficienza.

Spero che possa essere interessante.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con @lidaritalia https://www.lidar-italia.it/
Attraverso la loro homepage puoi iscriverti, gratuitamente, alle due date del roadshow sugli strument ed i software Greenvalley International


I DATI
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti attraverso questo link: https://tinyurl.com/slamefficiente 


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:45 Location
1:35 LiGrip O2Lite
4:17 Programmazione
8:15 I target e la misura GNSS
8:48 L'acquisizione SLAM
10:37 La nuvola di punti
13:55 Criticità della nuvola
16:17 Verifica dell'accuratezza
19:03 Considerazioni finali
22:41 Outro
    In questo video ti condivido come poter fare per integrare un progetto di QGIS all'interno di un altro.

Può essere un'operazione utile nell'ambito di un gruppo di lavoro in cui i singoli lavorano su tematiche specifiche (viabilitò, ambiente, edificato) di un'area che poi devono essere riunite in un unico contenitore.

La procedura è semplice e nella seconda parte del video ti condivido anche come provare a risolvere alcuni problemi che potrebbero capitare, come la gestione di layer che hanno lo stesso nome.


A questo link puoi scaricare lo script di Python che ti mostro nel video: https://gist.github.com/3dmetrica/b854db28411daaa532f811bea9d5b99a


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0:00 Intro
0:43 Perchè integrare?
1:53 Integro un nuovo progetto
3:27 Inserire i progetti ex novo
5:00 Dati collegati
6:26 QGIS in Azione
9:39 Gestire layer con lo stesso nome
11:06 Usare i file di definizione dei layer
14:03 Usare uno script di Python
17:45 Un progetto in QGIS
19:52 Progetto VS Geopackage
22:10 Outro
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