DRONI E SICUREZZA

4 Aprile 2018
Fotografia di drone in volo alle 5 Terre

In questo articolo ospito il contributo di Flavio Angoli che ti parla di droni e sicurezza in volo.

Mi fa molto piacere che le pagine di questo blog si popolino di contenuti di altre “penne”, diverse dalla mia!

Dopo la rubrica su Fotogrammetria moderna e Photoscan di Paolo Rossi (ancora in corso!), Flavio Angoli si è offerto di fornire il suo contributo su un tema piuttosto delicato e di cui è un vero esperto: droni e sicurezza.
Flavio è pilota e istruttore APR, ha davvero tante ore di volo nelle mani e si occupa anche di fotogrammetria ed ispezioni con droni.
Ci siamo scambiati alcuni messaggi su Telegram (puoi iscriverti al Canale Telegram di 3DMetrica) e mi ha proposto un suo contributo a questo blog che ho accettato con grande entusiasmo e che ospito con grande onore!

DRONI O GIOCATTOLI?

Prima di lasciarti alle parole di Flavio, ci tengo a fare una riflessione personale su questo tema.

Parlando con alcune persone mi accorgo che spesso i droni sono considerati giocattoli.
Questo è dovuto al fatto che se ne vedono tanti sugli scaffali dei grandi store di elettronica e che molti droni sono facili da pilotare senza nessuna esperienza o capacità particolari.
Non ti nascondo che mia figlia, che ha nove anni, sa far decollare, volare ed atterrare (bene!) sia un DJI Phantom 4 che uno Spark.

Però i droni volano in aria (scusa l’ovvietà!) ed in aria ci sono anche altre “cose“: aerei, elicotteri, elettrodotti, …
Ed i droni possono volare sopra persone, strade, ferrovie, …

Capirai quindi senz’altro come l’uguaglianza drone = giocattolo debba necessariamente essere rivista.

Un drone che pesa 1.5 kg, in caduta libera da 25 m di altezza, sviluppa a terra un’energia di circa 30 kgf per metro.
Può ammaccare per bene il cofano di un’auto o far davvero male ad una persona colpita.
Se aumenti il peso e l’altezza di caduta le conseguenze potrebbero essere più gravi.

I droni non sono giocattoli e serve attenzione nel pilotarli!

E dopo questa introduzione ti lascio finalmente al contributo di Flavio!

DRONI E SICUREZZA

Sempre più spesso si sente parlare d’incursioni in spazi aerei (CTR, ATZ, Sentieri di Avvicinamento, Zone Regolamentate, etc.) da parte di droni, ma soprattutto di mancate collisioni, quindi potenziali incidenti, con altri aeromobili, come riportato dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV).

Qui sotto riporto la tabella riassuntiva delle segnalazioni di interferenze tra droni ed aeromobili del “RAPPORTO INFORMATIVO SULL’ATTIVITA’ SVOLTA DALL’ANSV E SULLA SICUREZZA DELL’AVIAZIONE CIVILE IN ITALIA – ANNO 2016”
È consultabile a questo link.

Immagine del rapporto ANSV su avvistamenti di droni vicino ad aeroporti

Un capitolo particolare del Rapporto in questione è tutto dedicato agli aeromobili a pilotaggio remoto (ma è meglio, più genericamente, definirli Droni perché APR definisce una tipologia di aeromobili precisa che qui risulta non specificata).

L’anno 2016 ha registrato 51 segnalazioni, rispetto alle 18 del 2015, quasi una triplicazione delle segnalazioni, registrate dall’ANSV, di interferenze da parte di droni nei confronti di aeromobili con equipaggio a bordo (manned).

La convivenza di più sistemi volanti nei nostri cieli sta creando non pochi problemi.
Basti vedere le interferenze sui mezzi di soccorso, in barba a chi dice: “Cosa vuoi che faccia il mio giocattolino?”
Giocattolino che operativamente può raggiungere gli 8200ft come mostrato nell’immagine sottostante presa dal web.

Foto aerea ripresa da DJI Mavic Pro a quota 2500 m - 8200 ft

Qui sotto trovi il video (in rete si trovano numerosi video correlati).
Fortunatamente in questo caso non siamo in Italia!

COLLISIONE CON UN DRONE

Oltre alle tangenze raggiunte da questi mezzi volanti, che tipo di problemi potrebbero creare in caso di collisione con altri aeromobili?

Diversi studi sono stati condotti e tanti stanno andando avanti per garantire materiali costruttivi sempre più innovativi (per ovviare a problemi di questo tipo) e, soprattutto, per studiare sistemi più sicuri in caso d’incidente.
Essendo, chiaramente, un mondo principalmente nuovo, gli studi, i regolamenti e le leggi annesse vanno a cercare di migliorare ed eliminare le situazioni di pericolo e rischio, man mano che la tecnologia avanza.

Che tipo di danni può fare un drone ad una turbina di un aereo commerciale?

Gli studenti del Virginia Tech College CRASH Lab (College di ingegneria meccanica) guidati dal prof. Javid Bayandor hanno provato a dare una risposta a questo quesito tramite una simulazione dell’impatto.
La risposta dipende da diversi fattori, come la grandezza del drone, la forma, la massa ecc..
Con un drone di medie dimensioni, in questo caso un quadricottero del peso di poco più di 3,5Kg, all’interno di una turbina del diametro di poco più di 2,5mt la “frittata” è assicurata (ricordo, per esempio, che con un attestato L/Mc si possono portare APR dai 4Kg fino a 25Kg, quindi un bel peso!).

Immagine che mostra i danni alla turbina di aeromobile per collisione con drone

Qui sopra c’è un frame del video della simulazione di un drone all’interno di una turbina di un aereo nel quale si vede chiaramente una rottura della stessa dovuta all’impatto con il mezzo radiocomandato.
Qui trovi il link al video e, per chi mastica un po’ d’inglese, una piccola panoramica del progetto e dei risultati ottenuti (a questo link).

Dobbiamo, quindi, renderci conto che i nostri mezzi sono potenzialmente pericolosi, sia per le persone a terra che per il traffico aereo.
Non sono quindi giocattoli!

TECNOLOGIA GEOFENCING

Ecco che DJI ha introdotto la Geofencing Technology, un sistema che permette, tramite la geolocalizzazione, di capire quale sarà l’area dove il drone andrà a volare e autorizzare o meno il decollo e/o il volo.
Questo sistema vuole cercare di far rispettare il più possibile le attuali normative sull’utilizzo dei droni.

Immagine che riporta le zone di attenzione del programma di sicurezza DJI FlySafe

Come funziona il tutto?

È molto semplice!

Dji ha diviso lo spazio aereo in quattro zone:

  • Zona Verde: sono le zone libere da restrizioni di volo.
  • Zona Verde Avanzata: sono le zone libere da restrizioni di volo, ma nelle quali verrà richiesta (all’interno dell’app Dji Go) l’autorizzazione da parte del pilota per poter decollare e volare.
  • Zona Gialla: sono le zone con attive delle restrizioni al volo, per esempio vicino ad un aeroporto. Al pilota comparirà un messaggio dedicato e per volare bisognerà effettuare il login con le proprie credenziali Dji.
  • Zona Rossa Proibita: sono le zone colorate in rosso dove il volo è vietato. Il drone in questo caso non potrà volare, infatti tramite la geolocalizzazione del GPS il sistema riconosce di essere in una zona in cui il volo è vietato e non permetterà il decollo, a meno che non si abbiano le regolari autorizzazioni per volare.
    In possesso di regolari autorizzazioni al volo è necessario inviare tale documentazione a flysafe@dji.com al fine di poter effettuare il volo.

Il sistema è sicuramente da implementare e le aeree, per lo meno a livello italiano, sono da sistemare perché peccano un pochino in precisione.
Ricordo che per vedere gli spazi aerei e delineare di conseguenza le zone dove possiamo o non possiamo operare consiglio la consultazione delle carte ENR dell’AIP Italia sul sito dell’Ente Nazionale Assistenza al Volo (ENAV) (uniche carte con valore preciso e legale!).
Consiglio inoltre la registrazione ai servizi online del sito ENAV per avere le carte o i notam sempre aggiornati.

IN CONCLUSIONE

I droni, sia che essi vengano utilizzati per svago o per lavoro, sono potenzialmente pericolosi, quindi quando usi un drone usa anche la testa!

 

A cura di Flavio Angoli

 

Spero che questo articolo di Flavio possa averti dati spunti di riflessione sul tema droni e sicurezza.
Se hai dubbi o domande da fare a Flavio scrivile qui sotto nei commenti, se riesce risponderà lui stesso oppure sarà mia cura girargliele.
Qui sotto ti metto una breve nota biografica dell’autore.

 

A presto!

Paolo Corradeghini

 

 

Fotografia di Flavio AngoliSono Flavio Angoli, lombardo (sebino per la precisione), classe 1994.
Da sempre affascinato dal mondo aeronautico, inizio dalle simulazioni di volo in cameretta per finire a conseguire un attestato di volo VDS a 19 anni.
Mi avvicino al mondo dei droni nel 2013 decidendo, dopo due anni di test, schianti, fallimenti e soddisfazioni, di fondare Zenith – Aerial Solutions un mio personale progetto lavorativo dove mi occupo principalmente di rilievi fotogrammetrici ed ispezioni.
Parallelamente avverto il bisogno di voler trasmettere la passione per i droni e la cultura aeronautica in genere agli altri (non smetterei mai di parlarne!) ed a Luglio 2017 divento Istruttore di volo.
Entusiasta delle nuove tecnologie e delle loro applicazioni, EXCELSIOR! è il motto che mi guida nella vita.
Attualmente continuo la mia esperienza lavorativa nel campo fotogrammetrico e collaboro con una scuola di volo come istruttore.

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Paolo Corradeghini

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
  • Paolo Corradeghini

    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
    Condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.

    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_ZSw4wipuSnw È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


Questi sono i miei contatti preferiti:
Linkedin - paolocorradeghini  
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Email - paolo.corradeghini@3dmetrica.it


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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.



0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
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Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
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0:44 Il contesto
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5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    In questo video ti mostro come creare un nuovo attributo che riporti, come valore, il nome del layer.
Detta così sembra facile.
Ed in effetti lo è, se hai uno o pochi layer.
Ma se di layer ne hai tanti, decine o centinaia, le cose potrebbero complicarsi un po' ed allora QGIS ti permette di farlo in modo efficace usando il "calcolatore di campi" ("field calculator") in modalità "batch".


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak


Se ti va di unirti alle discussioni su QGIS, puoi farlo in questo gruppo Telegram: https://t.me/+ZKm37iQHD083MTRk


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0:00 Intro
0:40 I dati
1:27 Il caso di un layer
2:37 Se hai più layer
7:24 Batch process
10:33 I risultati
10:51 Unire i layer
12:36 QGIS in Azione e Gter
15:30 Outro
    In questo video ti condivido come fare una sezione di una nuvola di punti in Cloud Compare.

Lo strumento da usare si chiama "Cross Section" e ti permette di "affettare" la tua nuvola di punti secondo le tue necessità.
Viene usato un volume di taglio che mantiene visibile solo quello che è al suo interno.

Da qui si aprono molte possibilità.
In questo video ti mostro come generare una sola sezione, esportando una fetta di nuvola.
E la polilinea di inviluppo, che in alcuni casi può essere molto interessante e utile!

Nei prossimi video ti dirò qualcosa di più.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:38 Il tool Cross Section
4:25 Creo una sezione
11:11 Esportare i risultati
13:49 La nuvola di un appartamento
16:17 Altri tool dello strumento
19:19 La polilinea di inviluppo
24:49 Il DXF della linea di inviluppo
26:32 Countour/limiti
29:19 Outro
    L'Agenzia delle entrate ha reso disponibili, per tutti, la possibilità di scaricare lberamente e gratuitamente le mappe catastali di Italia, in formato vettoriali e georeferenziate.

In questo video ti mostro come fare.
Serve solo avere uno SPID (o una CIE/CNS).

I dati vettoriali sono in formato DXF e Geopackage (oltre ad altri formati meno "famosi") ed i sistemi di riferimento sono Cassini-Soldner (che è il sistema sorgente), Roma 40 e ETRF2000.

Nella seconda parte del video ti mostro anche come puoi fare per conoscere il foglio (o i fogli) di mappa che ti interessa acquisire.

Spero che possa essere utile.


A questo link puoi accedere al servizio dell'Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/vendita-della-cartografia-catastale/fornitura-dati-cartografici-online-professionisti

Qui trovi l'url del WMS catastale: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/consultazione-cartografia-catastale/servizio-consultazione-cartografia

Qui c'è Formaps: https://www.formaps.it/

E qui i limiti amministrativi ISTAT: https://www.istat.it/notizia/confini-delle-unita-amministrative-a-fini-statistici-al-1-gennaio-2018-2/



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0:00 Intro
0:58 Dove andare
1:53 Accedere al servizio
3:37 Selezionare i dati
5:03 Scaricare i risultati
6:44 Il file GeoJson
8:25 Come sapere il foglio di interesse
9:09 Uso ForMaps
10:56 Uso QGIS
15:47 Outro
    In questo video ti condivido come fare a creare etichette prendendo informazioni dagli attributi dei layer di QGIS e combinandoli tra loro.

Ti faccio vedere le etichette semplici e quelle definite da delle regole che scegli tu.

Qui trovi la documentazione ufficiale di QGIS sulle etichette:
https://docs.qgis.org/3.40/it/docs/training_manual/vector_classification/label_tool.html


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0:00 Intro
1:28 Creare un'etichetta
2:22 Vederci meglio
3:33 Modificare le etichette
4:12 Sovrapposizione tra etichette
5:31 Etichette centrate
6:32 QGIS in azione e GTER
9:03 Rule based labeling
11:14 Etichette che spariscono
13:04 Etichette e HTML
14:35 Outro
    Come fai a sapere il volume di materiale inerte che è addossato ad un versante ed appoggiato ad un piazzale, avendo a disposizione una sola nuvola di punti, quella dello stato attuale?

Te lo condivido in questo video in cui uso il software open source CloudCompare e provo a ricostruire il versante al di sotto del materiale stoccato di cui vuoi sapere il volume.

Questo implica una grande incertezza nella sua determinazione perchè si interpreta, approssimando, qualcosa di sconosciuto.

Prendilo quindi come spunto per l'analisi dei tuoi dati avendo bene in mente le criticità del processo.

Spero possa esserti utile. 


Sei sei un Finanziatore o una Finanziatrice di 3DMetrica, puoi scaricare il progetto .bin qui: 
https://www.patreon.com/posts/il-volume-di-un-143769306

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0:00 Intro
1:11 Premesse
3:46 Il dato
4:40 Creo i piani di riferimento
14:00 Modifica un piano creato
18:14 Rifila i piani
28:29 Unisco i piani
29:55 Analisi volumetrica
34:29 Outro
    A Volta Mantovana c'è stato "CapoVolta 2025", il raduno internazionale di speleologia.
È un contesto unico, una grande festa, dalla mattina alla sera, a cui partecipano speleo (e non solo) da tutta Italia.

In questo video ti racconto di alcune attività che un gruppo di persone sta portando avanti da qualche anno e che riguardano i rilievi 3D impiegando, principalmente, il Lidar interno alle varie versioni dell'iphone pro.

Il gruppo si chiama Equipe Lidar ed è composto da ragazzi veneti del Gruppo Naturalistico Montelliano e di Treviso Sotterranea.

Dopo anni di tentativi, errori e chilometri di rilievi sotto terra hanno maturato un bel po' di esperienza e la Società Speleologica Italiana ha riconosciuto una nuova "Scuola di rilievo 3D con tecniche geomatiche".

Io ho la fortuna, il piacere e l'onore di supportarli e collaborare con loro per portare il mondo della Geomatica dentro ambienti complicati, stretti, bui e per niente banali.

Qui sotto trovi i riferimenti al gruppo: https://www.gnmnuvolegrotte.com/info/info.html
Questi sono i riferimenti al Gruppo Naturalistico Montelliano: https://www.gnmspeleo.it/
E a Treviso Sotterranea: https://www.trevisosotterranea.it/

Qui c'è il sito della Società Speleologica Italiana: https://speleo.it/site/
E questo è quello di Scintilena, notiziario di speleologia: https://www.scintilena.com/


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0:00 Intro
0:53 Perchè il Lidar
1:59 Come funziona
2:55 Le potenzialità del 3D
3:50 3D e catasto grotte
4:29 Il rilievo classico
5:46 Il soccorso in grotta
6:06 Affidabilità dei dati
6:46 Il cambiamento
7:14 Suggerimenti pratici
8:45 La scuola di rilievo
10:25 La forza della condivisione
12:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per condividere un layer, con tutte le sue informazioni di aspetto e rappresentazione, dentro QGIS.

Vediamo come funziona il file di defiinzione dei layer (QLR), che differenza c'è con il salvataggio di un progetto o con la creazione di un file geopackage e poi ti parlo anche del "file degli stili" applicato ad un layer.


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0:00 Intro
1:19 File di definizione dei Layer
5:24 QGIS in Azione e GTER
8:36 Salvare un progetto
10:15 Salvare un Geopackage
14:21 Modificare il layer
15:43 Salvare il file degli stili
18:24 SLD
19:27 Outro
    In questo video ti faccio vedere come calcolare il volume del materiale, che costituisce una rampa, appoggiato a due bancate verticali in un'area di cava.

Ho disposizione una sola nuvola di punti e lavoro in Cloud Compare per creare una mesh chiusa dell'elemento che voglio misurare, per poi calcolarne il volume.

Il processo passa attraverso la creazione di piani di riferimento, che costituiscono i limiti del materiale, usando lo strumento "point list picking" e, successivamente, interpolando i nuovi punti con un piano.

Potrebbe essere un workflow un po' intricato (e forse lo è, quindi se conosci altri metodi più efficienti scrivilo nei commenti!) ma spero che ci possa essere qualche informazione utile per i tuoi lavori in CloudCompare.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:43 Il caso
2:09 Inizio il processo
2:23 Nuvole di punti di riferimento
6:34 Genero piani dalle nuove nuvole
9:00 Creo il cuneo di riferimento
13:03 Tagliare gli elementi da misurare
22:27 Pulizia del DB Tree
23:10 Volume attravreso la mesh
28:37 Considerazioni finali
31:08 Outro
    In questo video ti condivido un'attività di campo in cui ho dovuto acquisire, velocemente, delle informazioni di un tratto stradale interessato da diversi accessi laterali.

E, altrettanto velocemente, ho elaborato i dati per soddisfare l'urgenza del committente.

Ho usato uno SLAM, XGrids Lixelkity K1, con il modulo GNSS RTK attivo, per acquisire una nuvola di punti, camminando dove potevo.
In campo ho preso anche le coordinate di un po' di punti della segnaletica orizzontale, per supportare e controllare l'output.

Ti condivido anche i dati che ho trasmesso in relazione alla richiesta.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


SCARICA LA NUVOLA DI PUNTI
Se sei un finanziatore o una finanziatrice di 3DMetrica (di livello alto) puoi scaricare la nuvola di punti che hai visto nel video qui: http://bit.ly/4nKGVzU


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:23 Il problema
1:20 L'ambito
2:05 Misure GNSS
3:50 Lo SLAM
4:47 Problemi di deriva
5:19 Tempi di campo
6:01 Dynatech
7:12 Considerazioni sul processo
10:28 La nuvola e i dati SLAM
16:07 Planimetria in CAD
16:55 PointCab Origins
17:50 La classificazione del terreno
18:28 Il modello 3DGS
20:09 Il controllo dei dati
20:49 Durata complessiva
23:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak


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0:00 Intro
0:35 Preparo il lavoro
1:26 Ritaglio sulle estensioni
6:03 QGIS in Azione e GTER
7:55 Ritaglio su un poligono
13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    Se ti è capitato di lavorare per un po' di tempo in CloudCompare e poi accorgerti di aver perso tutto per un crash o una chiusura accidentale del software allora questo video potrebbe aiutarti.

Ti condivido come gestire un progetto, salvandolo in formato .BIN e mantenere ordine nei database dei layer.

Nel video trovi anche informazioni su come CloudCompare tratta i file (in modo non distruttivo ma senza salvare file di backup) e sul fatto che non esista l'opzione di "annullamento dell'ultimo comando" ("undo" o "CTRL Z").

Spero possa essere utile per i tuoi lavori sulle nuvole di punti.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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0:00 Intro
0:40 La gestione dei file
4:36 Salvare un progetto
8:19 L'ordine dei layer
12:45 Aggiornare il progetto
14:03 Non esiste il CTRL+Z
15:55 Una panoramica sui file
17:14 Recap finale
19:19 Outro
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