COME TRATTARE L’ERBA ALTA IN UNA NUVOLA DI PUNTI

12 Ottobre 2018
immagine in cui è rappresentato un campo erboso ed un albero

In questo articolo ti spiego come puoi trattare la presenza di erba e vegetazione (bassa) all’interno di una nuvola di punti con il software open source Cloud Compare.

LA FOTOGRAMMETRIA È UNA TECNICA PASSIVA

Se ti capita di dover elaborare una nuvola di punti di un rilievo aerofotogrammetrico, potresti trovarti di fronte ad un campo di erba alta o ad una piantagione di mais.
Se vuoi restituire la quota del terreno questo scenario potrebbe non essere banale da trattare.

La fotogrammetria è una tecnica di rilievo passiva e prende le informazioni, degli elementi da ricostruire, dalle fotografie.
Per questo motivo, se qualcosa è nascosto al sensore fotografico non viene rappresentato.

Se fai un volo fotogrammetrico sopra un campo d’erba, alta 50 cm, e poi elabori i dati in un software di fotogrammetria (ad algoritmi structure from motion), difficilmente riuscirai a sapere la quota del terreno che ci sta sotto.
Probabilmente otterrai una nuvola di punti che rappresenta piuttosto bene la parte superiore del manto erboso, non il terreno.
Ma è proprio il terreno quello che devi restituire quando fai un rilievo topografico.

Immagine che rappresenta un prato erboso ed un bosco in lontananza

HAI DUE POSSIBILITÀ

Se sei in un caso come quello che ti ho appena descritto hai due possibilità operative.
Una rigorosa.
E un’altra che lo è decisamente meno.

Questo articolo riguarda la tecnica meno rigorosa.
Quindi prima ti parlo, brevemente, di quella rigorosa, così ci sono più possibilità che tu la legga senza abbandonare l’articolo dopo aver imparato l’altro metodo.
😛

INTEGRARE IL RILIEVO TOPOGRAFICO

Il metodo corretto che si dovrebbe sempre seguire nel caso in cui ci siano zone coperte da vegetazione, in un’area su cui si fa un rilievo aerofotogrammetrico, è quello di integrare le misure topografiche, lì dentro, utilizzando strumenti di misura a terra.

Se hai un boschetto all’interno di un campo arato, o in un’area urbana, è una buona cosa battere un po’ di punti sotto gli alberi usando una stazione totale (perchè difficilmente un ricevitore GNSS funzionerà bene sotto le chiome).

Se invece hai un campo di mais alto due metri puoi battere un po’ di punti del terreno al suo interno con un ricevitore satellitare, magari alzando un più del solito la palina per fare uscire bene l’antenna dal mais.

E puoi fare lo stesso in un prato erboso o sul fondo di un torrente dove scorre l’acqua (sì, perchè anche l’acqua nasconde alle foto il terreno del fondo).

Batti tanti punti quanti te ne servono per descrivere e definire l’andamento del terreno.
Rileva i piccoli canali irrigui in un’area agricola, fossi e dune, irregolarità ed elementi notevoli.

Purtroppo non riuscirai ad uguagliare la densità di informazioni che ti fornisce un rilievo fotogrammetrico.
E probabilmente neppure ti ci avvicinerai.
Sarebbe folle battere un punto ogni 5 cm!
Ma almeno avrai dati coerenti per integrare il rilievo generale e restituire un risultato validabile e veritiero.

Quello che si fa operativamente nella fase di elaborazione e trattamento dei dati è “bucare” la nuvola di punti fotogrammetrica in corrispondenza della vegetazione.
I buchi li riempi poi con le misure, più discrete, rilevate a terra.

Ecco, questo è il metodo rigoroso.
Magari può essere uno spunto per un altro articolo approfondito su un caso reale.

Ed ora ti parlo di quello meno rigoroso!

ABBASSA LE QUOTE DEI PUNTI CHE CORRISPONDONO ALL’ERBA

Lo so che detta così può sembrare una soluzione un po’ estrema.
E non nego che lo sia.

Ma potresti non aver fatto tu il rilievo pur dovendoci mettere necessarimanete mano per il tuo lavoro e le tue esigenze.
Oppure sei in un caso in cui l’erba è tutta alla stessa altezza (con buona e ragionevole approssimazione).
O ancora, potresti aver bisogno di indicazioni di massima sulle quote del suolo per costruire un modello digitale del terreno, DTM, grossolano, utile, ad esempio, per analisi preliminari di deflussi idrici superficiali.

Insomma, ho provato a darti delle giustificazioni valide per applicare questo metodo.
Se ne hai altre scrivile nei commenti!

Se conosci in più punti l’altezza del manto erboso e non sei in un caso di terreno eccessivamente complesso, puoi sottrarre alla quota della nuvola di punti, che rappresenta la parte superiore dell’erba, l’altezza media del manto.
In questo modo ti avvicini un po’ alla quota del terreno.

Ora ti dico come puoi fare, velocemente, usando il software open source Cloud Compare.

CLOUD COMPARE

Cloud Compare è un software open source per elaborare nuvole di punti.
Ne ho scritto ormai un po’ di articoli, non perchè sia uno sponsor di 3DMetrica ma perchè penso che sia un ottimo software, funzionale e piuttosto “potente”, che permette a chiunque di poter mettere mano alle nuvole di punti tridimensionali, senza ricorrere ad un software commerciale.

Senza annoiarti sui pregi di Cloud Compare, ti rimando a quello che ho già scritto e che trovi tra le pagine di questo blog:

Avevo  scritto due articoli su come usare Cloud Compare per fare delle sezioni da nuvole di punti.
Li trovi a questi link: una sezione da una nuvola di punti, sezioni con Cloud Compare.

Se vuoi sapere come generare un Modello Digitale di Elevazione e le curve di livello, l’ho scritto qui.

Qui invece ho scritto come pulire una nuvola di punti da vegetazione ed elementi antropici sul terreno.
Occhio però perchè questo metodo non funziona in casi di “tappeti” erbosi, boschi fitti o arbusti molto addensati.
È più indicato per vegetazione isolata e non funzionerebbe bene per gli scopi di questo articolo.

Infine qui ho scritto di come puoi alleggerire una nuvola densa di punti rendendola più gestibile anche usando un computer con hardware non eccessivamente performante.

LA FUNZIONE “APPLY TRANSFORMATION“

Il comando da usare per abbassare la quota ai punti di una nuvola è Apply Transformation e lo trovi nel menù Edit, oppure usando la combinazione di tasti CTRL+T.

IMPORTA LA NUVOLA DI PUNTI

Inizia con l’importare la nuvola di punti che vuoi trattare.

Immagine che raffigura una nuvola di punti densa in area agricola all'interno del software Cloud Compare

L’esempio di queste immagini non è molto azzeccato perchè l’erba che vedi è stata da pochissimo tagliata.
Ha la stessa quota dei campi arati lì intorno e non ha necessità reale di essere trattata ed abbassata.

Purtroppo non ho un dataset indicato per gli scopi di questo articolo.
Ti prego di prendere i contenuti che leggi come indicazioni per trattare il tuo caso specifico senza focalizzarti troppo sull’esempio che ti porto.
Guarda solo il metodo ed i passaggi.
E grazie mille per la comprensione!

SEPARA LA ZONA DA TRATTARE DAL RESTO DELLA NUVOLA

Se devi trattare solo una parte della nuvola di punti è necessario che tu faccia un importante passaggio preliminare: separare la nuvola da trattare da quella che rimarrà invariata.

Lo puoi fare usando il comando Segment, che trovi anch’esso nel menù Edit.

Quando lanci il comando hai la possibilità di perimetrare una porzione di nuvola che, nel passo successivo, verrrà separata dal resto.
È piuttosto semplice, ma comunque ne avevo parlato con maggiore approfondimento nell’articolo sulla pulizia delle nuvole.

Immagine che mostra il processo di segmentazione di una nuvola di punti in Cloud Compare Immagine che mostra la separazione di una nuvola di punti in Cloud Compare

Il risultato dell’operazione di segmentazione è la creazione di due nuvole di punti separate.
Una contiene i punti all’interno del contorno di segmentazione e l’altra la parte esterna, che rimane fuori.

Immagine che mostra il risultato della segmentazione di una nuvol di punti in Cloud Compare ossia due nuvole distinte

APPLY TRANSFORMATION

Ora puoi lanciare il comando Apply Transformation.
CTRL+T
Oppure Edit – Apply Transformation

Quello che vedrai è una finestra come quella nell’immagine qui sotto.

Immagine che mostra il comando Apply Transformation in Cloud Compare

Questo strumento ti permette di trasformare una nuvola di punti (in realtà anche altri elementi: polilinee e mesh) che hai selezionato.
E le trasformazioni possono essere, fondamentalmente, di due tipi: traslazione o rotazione.

Hai più scelte.

Puoi lavorare su una matrice di trasformazione.
Puoi scegliere di fare una rotazione, una traslazione o una combinazione delle due.
Puoi scegliere di lavorare sugli angoli Euleriani applicando anche un vettore di traslazione.

Puoi anche decidere di applicare la trasformazione inversa, mettendo una spunta in un apposito checkbox.

Attenzione perchè Apply Trasformation non ti crea una copia della nuvola di punti ma trasla l’entità che hai scelto di trattare!

Non entro nel dettaglio di tutti i parametri che puoi scegliere e vado dritto al punto per risolvere il problema di questo articolo.
Devi scegliere una traslazione lungo l’asse z.

Ovviamente i presupposti sono che la nuvola di punti sia correttamente orientata e georeferenziata, dove l’asse z è quello corrispondente alla verticale.

Immagine che mostra il comando di traslazione lungo l'asse z in Cloud Compare

Scegli la finestra Axis, Angle.
Cerca la sezione relativa alle traslazioni e indica nel box della z il valore con segno negativo (perchè vuoi abbassare le quote dei punti) il cui valore assoluto corrisponde all’altezza del manto erboso che vuoi trattare.
Fai click su Ok e vedrai che la nuvola si traslerà del valore che gli hai imposto.

Puoi controllare quello che è successo alla nuvola anche nella finestra delle informazioni, nella parte sinistra dell’area di lavoro, in basso, dove trovi un box che sia chiama “Transformation History“.
Qui dentro hai traccia delle modifiche che hai fatto sulla nuvola di punti.

Immagine che mostra la visualizza la storia delle trasformazioni applicate in Cloud Compare

Immagine che mostra la matrice di trasformazione in Cloud Compare

Se poi vai ad esplorare la matrice di trasformazione vedrai la traslazione che hai appena applicato, così come ogni altra trasformazione che hai fatto sulla nuvola.
Insomma tiene traccia di tutto.

MIND THE GAP – OCCHIO ALLO SCALINO!

Ora che hai traslato la nuvola di punti devi stare attento allo scalino che ti si crea tra quello che hai traslato e quello che è rimasto in posto.

Se la traslazione è stata fatta bene, ossia se hai abbassato il manto erboso dell’altezza giusta, non dovresti avere degli scalini troppo evidenti.
Piuttosto, potresti avere qualche lieve “scollamento“.

Se invece qualcosa non è filato per il verso giusto, non hai fatto una selezione precisa della nuvola da trattare, hai inserito un valore sbagliato del vettore di traslazione o se il manto erboso non era proprio omogeneo, in termini di quota, potresti avere degli scalini vuoti, come quello dell’immagine che ti metto qui sotto.

Immagine che mostra i risultati della traslazione di una nuvola di punti

Se ti trovi in un caso come questo, non mi sento proprio di dirti di andare avanti.
Se hai applicato questo metodo con lo scopo di portare a livello del terreno la superficie del manto erboso, è evidente che questo risultato non può essere soddisfacente.

Se invece hai dei buchi piccoli e localizzati, che dipendono dalla specificità del caso che stai trattando, potresti optare per frammentare l’area da elaborare in tante sotto-nuvole e gestirle separatamente con traslazioni dedicate.
Potrebbe funzionare.

IN CONCLUSIONE

Ti lascio con due riflessioni/considerazioni in chiusura.

QUESTA TECNICA NON FUNZIONA CON I BOSCHI

Se ti stai chiedendo se puoi applicare questa tecnica anche per trattare le aree boscate, con alberi fitti, mi dispiace ma non puoi.

Gli alberi hanno una forma generalmente disomogenea, anche se appartengono alla solita specie.
Difficilmente un bosco avrà alberi tutti con la stessa chioma, alla stessa quota.
E questo non ti permette di poter trovare un’altezza media, valida per tutti gli alberi dell’area da applicare nel processo di trasformazione

Affinchè funzioni hai bisogno di superfici che siano le più omogenee possibili.
Le migliori sono i prati erbosi (non incolti, ma vagamente gestiti) o le aree agricole coltivate con colture che crescono in modo omogeneo su tutta la superficie.

E poi è importante che tu prenda un po’ di misure, distribuite, dell’altezza della vegetazione.
In questo modo puoi trattare la nuvola di punti in maniera coerente con le condizioni che effettivamente riscontri sul campo.

disegno di alberi di lato disegno di erba e prato erboso

NON ESAGERARE

E finisco con una raccomandazione, spassionata e personale: “non esagerare!”

Questo metodo ti può venire in aiuto in qualche situazione particolare ed è pensato per trattare piccole parti coperte da vegetazione all’interno di aree più grandi rilevate con l’aerofotogrammetria.
Non lo applicare su prati vasti o grandi coltivazioni di mais.
È già poco rigoroso di suo, non renderlo una forzatura esagerata!
🙂

In questi casi è meglio lasciar perdere la fotogrammetria e passare direttamente al rilievo terrestre tradizionale.

 

Spero di averti dato informazioni utili, in caso dovessi trovarti a trattare le nuvole di punti con l’erba.
Non in quel senso!!!
🙂

Lo spunto per scrivere questo articolo mi è arrivato da uno scambio di messaggi online con l’Arch. Riccardo Deregibus dello StudioR3D, che non posso far altro che ringraziare!

 

Se hai dubbi, domande, approfondimenti o osservazioni speficihe contattami!

Il metodo che preferisco è tramite messaggio o nota vocale di diretta su Telegram, a telegram.me/paolocorradeghini, ma va benissimo qualunque modo tu sceglierai per metterti in contatto con me: email o canali Social Network.
Il mio indirizzo email lo trovi nella sezione contatti di questo blog.
Tutti i miei collegamenti Social Network sono invece in fondo alla pagina chi sono.

Se ti va di seguirmi quotidianamente negli aggiornamenti che condivido online lo puoi fare sul canale Telegram di 3DMetrica che trovi a telegram.me/tredimetrica o direttamente a questo link.

Ed infine puoi ascoltare le puntate del nuovo Podcast di 3DMetrica andando nella pagina PODCAST di questo blog.
O su Spreaker (che è il servizio che uso per pubblicare le puntate online).

 

Grazie ancora per avermi dedicato un po’ del tuo tempo.

A presto!

3Dapply transformationcloud comparecloudpointselaborazioneFotogrammetrialaser scannernuvola di puntisoftwaretutorial
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SOFTWARE  / TUTORIAL

Paolo Corradeghini

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
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    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_Jxzyzr-lAWI In questo video ti condivido come fare ad unire tutti i layer di un progetto di QGIS e salvarli in un unico file di formato Geopackage.
Si usa lo strumento "Package Layer" ed è piuttosto semplice.
Funziona con i vettori ma non con i raster e ti crea una copia dei file non permettendoti un'eventuale sincronizzazione dei layer con database esterni.

Il processo è molto veloce e quindi nella seconda parte del video ti dico qualcosa su: layer, vettori, raster e formati di file associati.
Inoltre ti faccio un confronto tra file geopackage e shapefile da cui spero che emergano i vantaggi di usare un geopackage e del perchè la tendenza generale sia quella di abbandonare gli shapefile.


"Package layer" lo trovi descritto qui: https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/processing_algs/qgis/database.html#package-layers


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica  
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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0:00 Intro
0:27 I dati di lavoro
0:53 Package Layer
2:56 Carico il file in QGIS
4:07 Due considerazioni sul processo
5:02 QGIS in Azione
7:46 Che cos'è un layer
8:43 Vettori e Raster
9:36 I formati di file
11:30 Shapefile VS Geopackage
15:43 Perchè ha senso raggruppare i layer
17:22 Gli svantaggi del geopackage
18:26 Non si impacchetta un raster
19:16 Geopackage VS Progetto di QGIS
19:51 Outro
    In questo video ti condivido come fare ad unire tutti i layer di un progetto di QGIS e salvarli in un unico file di formato Geopackage.
Si usa lo strumento "Package Layer" ed è piuttosto semplice.
Funziona con i vettori ma non con i raster e ti crea una copia dei file non permettendoti un'eventuale sincronizzazione dei layer con database esterni.

Il processo è molto veloce e quindi nella seconda parte del video ti dico qualcosa su: layer, vettori, raster e formati di file associati.
Inoltre ti faccio un confronto tra file geopackage e shapefile da cui spero che emergano i vantaggi di usare un geopackage e del perchè la tendenza generale sia quella di abbandonare gli shapefile.


"Package layer" lo trovi descritto qui: https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/processing_algs/qgis/database.html#package-layers


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4:07 Due considerazioni sul processo
5:02 QGIS in Azione
7:46 Che cos'è un layer
8:43 Vettori e Raster
9:36 I formati di file
11:30 Shapefile VS Geopackage
15:43 Perchè ha senso raggruppare i layer
17:22 Gli svantaggi del geopackage
18:26 Non si impacchetta un raster
19:16 Geopackage VS Progetto di QGIS
19:51 Outro
    Hai ricevuto una nuvola di punti un po' pesante e non sai se il tuo hardware sarà in grado di gestirla?
In questo video provo a darti delle indicazioni su come snellire il dato dentro il software open source Cloud Compare.

Ti faccio vedere:
Come dividere una nuvola .LAS (o .LAZ) in file contigui e più piccoli.
Rimuovere punti dalle nuvole attraverso il "sottocampionamento".
Eliminare parti che non ti interessano con il "ritaglio".
Togliere il rumore con i filtri "SOR" e "Noise".
Riunire tutte le nuvole elaborate in un unico elemento finale, da salvare.

Spero possa essere utile


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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0:00 Intro
1:03 Dividere la nuvola in input
3:20 Metto ordine nel DB Tree
4:34 Sottocampionare le nuvole
7:03 Eliminare parti di nuvole
9:44 Riunire le nuvole in una unica
11:40 Salvare la nuvola finale
12:19 Il progetto CC on Demand
13:26 Lavorare con TXT, PLY o E57
14:36 Rimozione del rumore
16:50 Attenzione alle versioni di CC
17:26 Un pensiero sulle nuvole di punti
18:36 Outro
    In questo video prendo una mappa raster, che non è georeferenziata e, usando QGIS, gli fornisco le informazioni di posizione.

Non ho punti di coordinate note e pertanto mi appoggio alle mappe accessibili online (Google, Bing, OSM, ...) ricercando punti omologhi che vedo nel dato da trattare e nella mappa di riferimento.

Uso il plugin QuickMapServices per sfruttare la base di Google, come riferimento per le coordinate https://plugins.qgis.org/plugins/quick_map_services/
E poi uso il "Georeferenziatore raster (Georeferencer)" per gestire la trasformazione, che può essere una semplice traslazione, una rototraslazione con o senza fattore di scala o trasformazioni con deformazione.
https://docs.qgis.org/3.40/en/docs/user_manual/managing_data_source/georeferencer.html

Nella seconda parte del video approfondisco un po' di più il funzionamento dello strumento di georeferenziazione, analizzando gli errori residuali, le varie tipologie di trasformazione ed i metodi di ricampionamento dell'immagine trasformata.


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0:00 Intro
0:52 QuickMapServices
1:38 Il dato da lavorare
1:58 Georeferenziatore raster
2:39 Scelta dei punti omologhi
4:27 Le informazioni di georeferenziazione
5:18 Avviare la trasformazione
6:33 QGIS in Azione e GTER
8:42 Salvare i GCP
10:36 Errori e dati di trasformazione
13:02 Ottimizzazione della trasformazione
14:47 La tipologia della trasformazione
17:47 I risultati delle trasformazioni
20:19 I metodi di ricampionamento
22:17 Altre impostazioni
23:39 Outro
    In questo video ti racconto come dividere una linea in parti uguali.
Utilizzo il plugin "Qchainage" per creare punti equidistanti lungo la linea e, successivamente, il plugin "Split lines by points" per dividere effettivamente la linea in features che hanno tutte la stessa lunghezza.

Nella seconda parte invece approfondisco un po' di più il funzionamento e le opzioni del plugin "QChainage".


Qchainage docs: https://plugins.qgis.org/plugins/qchainage/#plugin-about
Split Lines by Points - di cui ringraziamo l'autore Giulio Fattori - docs: https://plugins.qgis.org/plugins/SplitLinesByPoints/#plugin-about 


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0:00 Intro
0:24 Il plugin QChainage
2:02 Il plugin Split lines by points
3:35 Controllare i risultati
4:56 QGIS in Azione
6:54 Suddisione in lunghezza prescelta
7:50 Lavorare con un layer di punti
8:50 Editare sulle features di una linea
10:20 Le altre opzioni di QChainage
10:58 Le ultime note tecniche
13:32 Outro
    Quanto è accurato il rilievo fatto con uno SLAM low cost?
Te ne parlo in questo video in cui uso lo strumento @XGRIDS LixelKity K1 in un ambito urbano misto, per un'acquisizione con lo scopo di analizzare l'attendibilità della nuvola di punti 3D.

Nella prima parte del video c'è il rilievo in campo organizzato in:
1. preparazione del rilievo e individuazione dei punti di controllo;
2. rilievo GNSS dei punti a terra;
3. acquisizione SLAM.

Nella seconda parte ti condivido l'elaborazione dei dati (e la scelta delle impostazioni nel software di calcolo - Lixel Studio) oltre a fare un'analisi quantitativa dell'accuratezza della nuvola.
Questa si basa sul confronto tra le coordinate di punti discreti misurate in campo e la loro posizione tirata fuori dalla nuvola di punti dello SLAM.

I risultati sono interessanti!

È importante però distinguere accuratezza e qualità della nuvola SLAM ed allora ti condivido anche qualche considerazione su questo secondo aspetto.

Spero che possa essere interessante ed una utile integrazione al primo video che ho condiviso sulle applicazioni di questo strumento che trovi qui: https://youtu.be/MvGOkd_Q5vo

P.S.
In merito ad un problema di visualizzazione in tempo reale della nuvola di punti su smartphone è notizia recente (talmente recente che non sono riuscito ad inserirla nel video!) che a fine Agosto uscirà una nuova versione dell'app "Lixel Go", che supporterà i processori Samsung Exynos e la nuvola sarà visibile anche da smartphone Samsung che montano questo tipo di processore.


*LO SPONSOR*
Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


*I DATI*
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti di questo video, a questo link: https://bit.ly/3IZVEbl


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.

Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

I modi più veloce per contattarmi sono questi:
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0:00 Intro
0:35 Il video precedente
1:35 Lo sponsor
3:11 L'ambito operativo
6:26 I punti a terra
11:21 La misura GNSS dei punti
13:11 Il rilievo SLAM
18:22 Consigli per usare lo SLAM
22:59 La durata del rilievo
25:06 I dati elaborati
29:13 I parametri di elaborazione
39:09 Analisi dell'accuratezza
49:07 Analisi della qualità
58:43 Classificare la nuvola SLAM
1:00:31 Le facciate dei fabbricati
1:03:23 La presenza di acqua
1:04:47 La planimetria 2D
1:08:17 Outro
    Tra tutti gli strumenti del Geomatico, gli SLAM sono quelli che (nel momento in cui pubblico questo video - Luglio 2025) stanno vivendo un momento decisamente vivace.

Il mercato è attivissimo, ci sono diversi produttori che propongono le proprie soluzioni e stanno arrivando sistemi che sono caratterizzati da avere un prezzo inferiore rispetto ai primi prodotti o, comunque, agli SLAM di alta fascia.

In questo video ti racconto una delle soluzioni SLAM "low cost" attualmente disponibili in commercio: @XGRIDS  LixelKity K1 (https://xgrids.com/lixelk1)
Come altri suoi competitor sfrutta il sensore LiVox (MID360) attorno al quale costruisce un'unità completa di batterie, camere, sensori e (opzionale) modulo GNSS RTK.

Ti condivido le caratteristiche dell'hardware, le cose che si fanno in campo con l'app di acquisizione, LixelGo, per dispositivi mobili, Android e IOS, e il software di elaborazione dati Lixel Studio.

Nella seconda parte del video ti racconto poi un po' di esperienze che ho avuto con il K1, avendolo portato in diverse situazioni e ambiti: edifici, residenziale indoor, centro storico, ambito fluviale e boschi.

Ed infine ho fatto anche un confronto con i miei strumenti: un laser scanner statico ed un altro SLAM.

Spero che possa essere un video utile per aiutarti a capire se una soluzione di questo tipo può fare al caso tuo oppure no.
E spero che possa anche essere un'occasione per aprire una discussione, condividendo le proprie esperienze, legate al mondo SLAM: ne hai uno? di che tipo? ne hai provato qualcuno? in che ambito lavori? hai ricevuto dati presi da uno SLAM? ...
Se ti va di partecipare i commenti sono a tua disposizione.
Grazie!


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


I DATI
Se ti interessa scaricare qualche nuvola di punti, tra quelle che ho condiviso nel video, lo puoi fare sempre attraverso questo link: https://bit.ly/44uzrKW
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare tutte le nuvole di punti e lo puoi fare attraverso questo link: http://bit.ly/44OCuMG


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Ne sarei felice.


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0:00 Intro
0:28 Lo sponsor
1:54 Il mercato SLAM
4:05 SLAM low cost?
5:54 Le caratteristiche del K1
10:52 La scansione in campo
13:32 Il software Lixel Studio
17:25 I dati elaborati
24:00 Esperienze dal campo
26:16 Ambito residenziale outdoor
30:13 Un appartamento indoor
36:42 Le strade di un centro storico
43:55 Un ambito fluviale
55:23 Rilievo nel bosco
59:46 Dati grezzi VS dati elaborati
1:05:04 K1 e scanner statico
1:11:22 K1 e altro SLAM
1:19:21 K1 - un sistema completo
1:20:24 Gaussian Splatting e Lixel Cyber Color
1:28:39 Considerazioni finali
1:39:41 Outro
    Arrivati alla fine di questo percorso sui sistemi di riferimento ti condivido l'ultimo video in cui ti racconto che cos'è un Datum Geodetico.

È un concetto che si può scambiare con quello di Sistema di Riferimento e, se per Sistema di Riferimento intendi "regole condivise" allora in effetti sono due cose piuttosto vicine.
Ma se per Sistema di Riferimento intendi "semplicemente" Latitudine o Longitudine o Est e Nord, allora il Datum ha molto di più.

E poi ti dico come si fanno a distinguere tutti i Datum Geodetici che sono in uso per la nostra Terra.
E sono tanti.
Si usano i codici EPSG.
Te ne parlo qui e ti condivido le risorse online riguardo a questi codici oltre a dirti come sono catalogati i Datum che si sono succeduti in Italia, attraverso una nota ufficiale dell'IGM.

Spero che questo video ti sia utile e spero che l'intero percorso sui Sistemi di Riferimento (e sulle coordinate) abbia contribuito ad aggiungere anche solo un pochino di valore in più rispetto alle tue conoscenze su questo tema.

Grazie del tuo tempo!


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
13 - Proiezioni cartografiche: https://youtu.be/YETsGOCncJ8
14 - Datum Geodetici e Codici EPSG: https://youtu.be/31asvAltEUM


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Se vuoi aiutarmi puoi usare i commenti per darmi indicazioni su temi da trattare, cose rimaste oscure, suggerimenti sul taglio e sui contenuti dei video.
Ogni indicazione e critica costruttiva sono preziose.


Questo video è supportato da  @GterGeomatica 
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Vorrei provare a creare una piccola comunity attorno a questo tema.
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0:00 Intro
4:23 Lo sponsor
6:37 Il Datum Geodetico e i suoi ingredienti
17:26 Tipi di Datum
20:25 I Datum in Italia
23:14 Trasformazioni tra Datum
25:13 I codici EPSG
28:51 epsg.org
34:51 epsg.io
39:35 I codici EPSG in QGIS e Convergo
42:58 I codici EPSG in Italia e la nota IGM
51:07 La fine del percorso
52:47 Outro
    Qualche tempo fa ho condiviso un video che parlava di droni, di posizionamento GNSS RTK e dell'antenna DJI DRTK3.
Sono venute fuori alcune domande su temi che non avevo trattato e allora pubblico questo nuovo contenuto per provare a rispondere.

Ecco i temi:
1. Misura con palina inclinata con l'antenna DRTK3;
2. Assegnare le coordinate alla DRTK3 quando lavora come base (anche in assenza di connessione dati);
3. Compatibilità tra DRTK3 e droni DJI Enterprise un po' più vecchiotti (Matrice 300, Mavic 3 Enterprise, ...)
4. Qual è il sistema di riferimento del posizionamento GNSS RTK
5. Qual è la precisione del posizionamento RTK del drone
6. Acquisizione statica e post processing di dati grezzi


N.B.
Il codice sconto che leggi nei primi minuti del video e che ti permette di risparmiare il 10% sull'acquisto di prodotti DJI Enterprise presso lo store di Personal Drones è sbagliato.
Quello giusto è questo: 3DM10DJIENT


Questo è il video in cui ho parlato di droni, RTK e dell'antenna DJI DRTK3: https://youtu.be/6pVXzMyTmmQ


Questo video è sponsorizzato da Personal Drones - https://www.personaldrones.it/
Hai la possibilità di beneficiare di uno sconto del 10% sui droni DJI della serie Enterprise e sui relativi accessori se usi questo codice sconto al momento del checkout: 3DM10DJIENT


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0:00 Intro
0:29 Lo sponsor
1:39 Misura inclinata
5:31 Assegnare coordinate alla DRTK3
10:45 Quota ellissoidica e ortometrica
13:38 Compatibilità con Matrice300 e Mavic 3 Enterprise
15:50 Sistema di riferimento RTK
18:19 La precisione dell'RTK
25:33 Acquisizione statica con DRTK3
25:53 Outro
    Se vuoi rappresentare le informazioni relative a punti della superficie terrestre su un piano ti scontri con un problema piuttosto ingombrante: la terra non è piatta e neppure la superficie che la approssima (l'ellissoide) ma lo è il piano su cui vuoi disegnare.

Questo è IL problema della cartografia e, a meno di situazioni particolari, non è superabile se non facendoci pace ed accettando dei compromessi.

In questo video di parlo di cartografia, di proiezioni cartografiche, di Mercatore, di Gauss e di Boaga, oltre che a condividerti quello che è successo in Italia e che usiamo attualmente per la rappresentazione cartografica.


La bibliografia di questo video è questa:
C. Monti - La Cartografia Moderna;
A. Riggio, R. Carlucci - Topografia di Basa;
A.M. Manzino - Quaderni di topografia Vol. 1
R. Cannarozzo, L. Cucchiarini, Meschieri - W. Misure, rilievo, progetto Vol. 2
C. Pigato - Topografia Vol. 2


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
13 - Proiezioni cartografiche: https://youtu.be/YETsGOCncJ8
14 - Datum Geodetici e Codici EPSG: https://youtu.be/31asvAltEUM


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Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto sul corso "Posizionamento GNSS con software open source" che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/


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0:00 Intro
3:30 Lo sponsor
5:07 Verso la rappresentazione piana
8:59 Il problema della cartografia
11:30 Sviluppare un cilindro e un cono
13:09 Le deformazioni
19:35 Tipologia di proiezione
23:32 La proiezione di Mercatore
28:06 La proiezione UTM (di Gauss)
33:48 I fusi di proiezione
38:58 La struttura del sistema UTM
45:12 Da coordinate geografiche a piane
47:25 La cartografia italiana
51:29 La proiezione di Gauss-Boaga
56:20 Fuso Ovest e fuso Est
1:01:21 La cartografia attuale UTM
1:04:46 Convergo e le proiezioni
1:06:07 Tasformazioni e conversioni
1:08:25 Convergo e i fusi
1:10:48 Fuso Italia e Fuso 12
1:13:54 Outro
    Che cosa succede ad un sistema di riferimento quando smette di essere il riferimento ufficiale per una nazione?
Decade, ma la transizione verso il nuovo non può essere breve.
È necessaria e può durare anni.
In Italia sono quasi 15 anni che stiamo passando da Roma 40 a ETRF2000.
:)

Nella coesistenza, all'interno dello stesso territorio, tra due sistemi di riferimento è necessario che si definiscano delle modalità per passare da uno all'altro, convertendo le coordinate dei punti.

Te ne parlo in questo video, raccontandoti di rototraslazioni, delle trasformazioni di Helmert, delle formule di Molodenskji e del lavoro dell'IGM che in Italia ha definito le griglie di trasformazione (grigliati) da usare all'interno di software specifici.

Ti mostro come funziona il software Convergo, dove trovare i grigliati IGM, come sfruttare servizi online per fare conversioni (PLANIMETRICHE) senza acquistare i grigliati ed un tool per convertire coordinate in tutto il mondo.

Alla fine poi affronto anche il tema del WGS84 che torna sempre fuori in ogni conversazione in cui si parli di Sistemi di Riferimento!
:P


La bibliografia di questo video è questa:
R. Maseroli - Geometrie della Terra


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
14 - Datum Geodetici e Codici EPSG: https://youtu.be/31asvAltEUM


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0:00 Intro
3:17 Lo sponsor
4:46 La fine di un sistema di riferimento
11:08 La rototraslazione
18:52 L'importanza dei punti doppi
22:41 Le trasformazioni di Helmert
27:19 Le formule di Molodenskji
29:44 Le trasformazioni in Italia
37:00 Il progetto Verto di IGM
44:45 Trasformazioni con EPN
48:09 Trasformazioni tra ITRF
49:34 Il software Convergo
56:23 I grigliati IGM
1:00:52 Conversioni con Verto On Line
1:06:48 Conversioni globali con TWCC
1:09:08 WGS84
1:21:04 La precisione
1:24:25 Outro
    Il sistema di riferimento ufficiale italiano è l'ETRS89, la sua materializzazione è l'ETRF2000 e l'epoca a cui sono riferite le posizioni delle stazioni delle Rete Dinamica Nazionale che lo realizza è l'anno 2008.

In questo video prosegueo il percorso sui sistemi e, finalmente, arrivo a raccontarti come si è arrivati all'attuale riferimento italiano, ufficializzato dal DPCM del 2011, partendo dall'ETRF89, passando per la rete IGM95 (che ne è un raffittimento) per arrivare alla Rete Dinamica Nazionale (necessaria per soddisfare le esigenze del rilievo GNSS nRTK) ed alla situazione attuale.

Spero possa esserti utile!


La bibliografia di questo video è questa:
R. Maseroli - Geometrie della Terra
L. Baratin, V. Grassi - Topografia


Le tappe di questo percorso sono qui:
01 - Che cosa sono i Sistemi di Riferimento: https://youtu.be/ZRgmo8c8v28
02 - La forma della Terra nella storia: https://youtu.be/JiUwssFlK3A
03 - Il Geoide e la forza di Gravità: https://youtu.be/C2JZzs1O6dM
04 - Rappresentare il Geoide: https://youtu.be/N_ip2Yj4SeM
05 - L'Ellissoide biassiale di rotazione: https://youtu.be/q72HXIMnIuk
06 - Coordinate e curvatura dell'ellissoide: https://youtu.be/JxXHmyCyZ9o
07 - Geodesia operativa: https://youtu.be/wd81wuL_SJY
08 - Sistemi planimetrici locali: https://youtu.be/FGzgkZw6LT4
09 - Sistemi altimetrici locali: https://youtu.be/pnLuF3_vyAE
10 - Sistemi globali: https://youtu.be/2DlJ03wYVa4
11 - Il sistema di riferimento italiano: https://youtu.be/TJd4BWQuTbk
12 - Trasformazioni tra sistemi di riferimento: https://youtu.be/XXSyNh-HMR8
13 - Proiezioni cartografiche: https://youtu.be/YETsGOCncJ8
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0:00 Intro
3:15 Sponsor
5:37 Un breve recap
7:51 ETRF89 e misure GPS
10:13 IGM95
26:33 L'impulso del nRTK
33:55 La Rete Dinamica Nazionale
40:46 ETRF2000
43:56 Il monitoraggio della rete
53:36 Informazioni sulla RDN
55:13 I punti IGM95
59:42 I vantaggi della RDN
1:08:27 Reti di stazioni permanenti
1:11:54 Outro
    Ti racconto il lavoro dietro ad un rilievo di una frana.
Si tratta di un versante, piuttosto acclive ma non super esteso, in cui si trova un'area in erosione che alimenta la discesa di materiale incoerente verso valle.

La zona è in parte vegetata ed al momento del rilievo (Aprile) le piante si stavano risvegliando dopo il letargo invernale ma la situazione era ancora ok per acquisire informazioni del terreno al di sotto delle chiome.

Ho usato un approccio integrato:
Lidar montato su drone per il rilievo generale del versante e la definizione di topografia e morfologia del terreno;
Fotogrammetria da UAV per l'ortomosaico generale e per caratterizzare nel dettaglio la nicchia di distacco della frana (cosa che il Lidar non riesce a fare benissimo);
Appoggio topografico con antenna GNSS RTK;
Scansione laser per poter verificare l'output in parti dell'area in cui mi era impossibile andare a mettere target e fare misure di controllo.

Alla fine della parte di campo ti condivido anche i risultati con qualche pensiero e considerazione durante alcune fasi dell'elaborazione.

Spero possa essere interessante.


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0:00 Intro
0:44 La logistica
1:56 Lo scopo del lavoro
3:29 L'approccio operativo
5:19 L'appoggio topografico
7:28 Il rilievo Lidar
11:58 Fotogrammetria per l'ortomosaico
15:09 Fotogrammetria di dettaglio
17:55 Scansione laser 3D
19:46 Elaborazione dati
20:29 Il dato Lidar
28:15 Le informazioni del terreno
32:43 Il controllo dei dati
46:12 Il dato fotogrammetrico M300 e P1
51:29 Un problema sulla quota
55:26 Il dato fotogrammetrico del Matrice4E
1:01:49 L'integrazione dei dati
1:08:35 Output
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