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Un rilievo integrato

17 Gennaio 2020
Un rilievo integrato alle 5 Terre

Questo articolo è il racconto di un rilievo integrato dove sono state usate (quasi) tutte le tecniche topografiche:

  • Aerofotogrammetria da drone;
  • misure GNSS;
  • rilievo con Stazione Totale;
  • Laser Scanner.

NON ESISTE LO STRUMENTO “DEFINITIVO”

Eh già, non c’è (ancora) lo strumento topografico definitivo!
Quello che rileva le coordinate assolute, collima punti a chilometri di distanza, genera nuvole di punti densissime e colorate e scatta foto per poi coprire una mesh 3D (che ha calcolato dai punti) con il vestito della texture.

Nel 2020 io non l’ho ancora trovato.
Se c’è, ti prego, fammelo sapere!
E posta anche il link a cui trovarlo.
🙂

E allora credo che l’integrazione tra tecniche di rilievo diverse sia la migliore scelta per superare i limiti di ciascuno strumento di misura.
Ed ottenere i migliori risultati.

Non sono mai riuscito a usare tutte le tecniche di rilievo insieme.
Spesso non ce n’era necessità.
(E poi io non ho un laser scanner…).
Ma qui ce l’ho fatta!
E questo lavoro mi ha dato la prova concreta che l’integrazione porta grandi risultati.

…Questo concetto si potrebbe estendere anche alla società…
🙂

UN PROBLEMA DI “ATTRACCO“

Manarola è il secondo borgo delle 5 Terre che incontri camminando (o navigando) da Sud a Nord.
È piccolo, come tutte le altre 4 Terre.
Ma molto caratteristico.
Come tutte le altre 4 Terre

Si arrocca, in parte, su un promontorio roccioso che si allunga in mare, definendo la piccola baia e lo scalo marittimo.

Il turismo è la principale risorsa di questi posti.
E di turisti ne arrivano davvero tanti.
Da tutte le parti del mondo.
Ed in tutti i mesi dell’anno.

I “barconi”, battelli che d’estate navigano da un paese all’altro e li collegano con La Spezia, non riescono ad entrare in porto.
Non c’è spazio.
Ed allora, a Manarola, fanno sbarcare i passeggeri all’esterno della scogliera frangiflutti, su un banchina costruita per l’occasione.

I turisti percorrono poi, a piedi, cento metri che li portano in paese.

Scalo marittimo di Manarola

E proprio questi cento metri (in realtà sono un po’ meno) sono la causa del rilievo che ti racconto.

Sì, perchè il percorso è al piede di una falesa rocciosa, che in passato aveva già dato segni di crolli con annessa un po’ di caduta massi.
Ci sono opere di consolidamento e di protezione attiva e passiva: chiodi profondi, barriere paramassi e reti di placcaggio.
Ma le persone che ci passano, ogni giorno, tra maggio e settembre, sono davvero tante.
Ed il Comune di Riomaggiore, a cui fa capo Manarola, ha deciso di vederci chiaro, affidando l’incarico per uno studio di dettaglio delle criticità della parete di roccia.
Ed il progetto della messa in sicurezza delle aree dal dissesto idrogeologico.

Parete rocciosa nello scalo di Manarola

Io ho seguito il rilievo.
Un rilievo integrato.

In questo articolo ti racconto le attività di campo.
Ed anche un pochino di elaborazione dati.

AEROFOTOGRAMMETRIA DA DRONE

Un rilievo ha sempre un obiettivo.
In questo caso si trattava di caratterizzare la parete di roccia per permettere di:

  • misurarla e valutarne le dimensioni;
  • descriverla in modo accurato nella sua morfologia;
  • censire le opere di consoliadamento presenti;
  •  studiare i dissesti;
  • modellare la caduta massi;
  • progettare gli interventi di messa in sicurezza;
  • concretizzare un progetto esecutivo e permettere la cantierizzazione dei lavori.

Una volta centrati obiettivo e criticità si scelgono le tecniche operative e gli strumenti da usare in campo.

Tra questi ce n’è sempre uno/a che è il principale.
È preponderante rispetto agli altri.
E darà i risultati più rilevanti.

In questo caso si tratta dell’aerofotogrammetria da drone.

Ho scelto di affidarmici per costruire un modello tridimensionale del fronte, condito dalle informazioni delle fotografie digitali.
È una buona scelta per questo caso operativo.
Si tratta di roccia e di fabbricati, con una minima presenza di vegetazione bassa (per altro nella parte superiore, di contorno alla roccia).
Le foto avrebbero ripreso gli elementi effettivamente significativi per gli studi specialistici e per il progetto.
E sarei stato in grado di elaborarli per farne un modello 3D.
(In realtà, avrebbe fatto tutto il software!)

Ho scelto il drone!
Come, per altro, mi capita spesso…

Ma l’aerofotogrammetria da sola non ce la fa.
Non basta per dare risultati attendibili.
È per questo che questo articolo si chiama: un rilievo integrato.
Perchè si sono usate più tecniche e strumenti.
Ed ognuno ha messo in campo i suoi vantaggi.

La fotogrammetria è stata integrata con la misura satellitare GNSS, il rilievo con stazione totale ed il rilievo laser scanner.

Ma forse è meglio procedere con calma ed ordine!

SVEGLIA PRESTO!

Il rilievo è stato fatto a Luglio (2019).
Idealmente si sarebbe dovuto aspettare l’autunno, ma c’era urgenza (…come sempre…) e non c’è stato modo di attendere giorni migliori.

Se c’è sempre tanta gente alle 5 Terre, a Luglio e ad Agosto ce n’è di più.
Molta di più.
Durante i weekend la situazione rischia letteralmente di sfuggire di mano!

Per poter volare in tranquillità con un drone ed evitare un dispiego enorme di forze per bloccare tutti gli accessi ed impedire il transito alle persone, l’unico momento di calma sfruttabile è stato il mattino presto.
Molto presto.
Alle 6 ero in campo.
Ed avevo, al massimo, un paio d’ore per iniziare e finire i sorvoli.
I primi treni e battelli sarebbero arrivati intorno alle 8:00.

Ho scelto di utilizzare il DJI Phantom 4 Pro.
Non è un mezzo inoffensivo.
E non ci sarebbe dovuto essere nessuno intorno.
Meglio lavorare quando c’è pochissima gente e contrallarla con sofrzi minimi.

Inoltre, la parete da rilevare era esposta a Ovest.
Ad una certa ora (che in estate è “presto“) il sole sarebbe sorto da Est, alle spalle della falesia, rendendo problematiche le foto frontali per via della luce diretta in camera che crea i terribili (per la fotogrammetria) flare!

Insomma si doveva fare presto.

Caruggi del borgo di Manarola - 5 Terre

NOTA LOGISTICA

Lo scalo marittimo di Manarola non è assolutamente raggiungibile con i mezzi.
La macchina era parcheggiata un chilometro e 100 m di dislivello più a monte.
L’avvicinamento all’area del rilievo è avvenuto a mo’ di sherpa: con doppio zaino, tracolle, aste e appendini vari!

🙂

TARGET A TERRA

La prima attività in campo è stata quella di mettere a terra i target ad alta visibilità per i punti di appoggio e controllo del processo fotogrammetrico.

Li avrei rilevati con un ricevitore GNSS.

Target artificiali per rilievo fotogrammetrico lungo banchina

Non c’era modo di metterli in posti diversi che non fossero lungo la banchina al piede della falesia.
Le altre aree non erano in alcun modo accessibili.

Questo presentava due problemi:

  1. Multipath nel calcolo delle coordinate dei punti con GPS (lo so, si dovrebbe dire GNSS…);
    La parete di roccia potrebbe sporcare la ricezione delle informazioni dai satelliti da parte del ricevitore con una serie di rimbalzi non controllati prima di raggiungere l’antenna.
  2. Carenza di vincoli al modello nell’elaborazione fotogrammetrica.
    Se devi ricostruire un elemento che si sviluppa, pevalentemente, in verticale, come questa falesia, avere dei punti noti solo alla base può innescare un “effetto bandiera” che potrebbe far allontanare i punti del modello 3D, lontani dalla base, dalla loro posizione reale, perchè non vincolati in nessun modo.

Il problema del Multipath è in parte mitigato dall’impiego di ricevitori satellitari a doppia frequenza (L1 e L2).
Ed inoltre ho fatto, per ogni punto, misure intervallate nel tempo ed acquisizione prolungata per ciascuna di esse.

Il problema dell’effetto bandiera si risolve integrando delle misure di punti noti sugli elementi verticali, da inserire durante l’elaborazione fotogrammetrica.
E qui entrerà in gioco un altro strumento.
Ma non bruciamo le tappe!
🙂

LA PRESA FOTOGRAFICA

La prima vera attività di acquisizione dati è stato il sorvolo con drone e la presa fotografica.

Drone DJI Phantom 4 Pro

Ho volato in manuale.
Le missioni di volo automatico non mi piacciono molto in questi casi.
E, parere mio, non sono molto efficaci.

Ho scattato fotografie nadirali, frontali ed oblique, inclinate di 45° rispetto all’orizzontale.
Più o meno sono sempre stato ad una distanza di circa 30 m dalla parete.
L’obiettivo dell’acquisizione era quello di rispettare un GSD (Ground Sampling Distance) di 1 cm/pixel.

In questo modo avrei avuto un dataset completo per tutti i settori della falesia e sufficientemente dettagliato per gli scopi del rilievo.

Ripresa aerea dello scalo marittimo di Manarola

Ho scattato 420 fotografie.

MISURE GNSS

Ho finito i voli prima dell’affluenza delle persone.
Ma ho ricevuto lamentele (giuste!) da parte di qualcuno che dormiva con le finestre aperte e che è stato svegliato con il rumore delle eliche del Phantom in volo al mattino presto.
Avete ragione!
Ma non potevo fare diversamente.
Mi dispiace!
🙁

Dopo i voli, sono passato alle misure delle coordinate dei punti a terra.
Le ho fatte con un ricevitore GNSS in modalità nRTK, con collegamento alle basi fisse della rete SmartNet di Leica (ex Italpos).

Ricevitore satellitare in misura di un GCP

Nonostante la collina alle spalle, avevo tutto libero a Sud (dove la concentrazione di satelliti è maggiore) e sono riuscito ad ottenere buone precisioni per le coordinate dei target: 3 cm nella misura orizzontale e 4 cm in quella verticale.
Sono valori del tutto accettabili con gli obiettivi della restituzione.
Non si trattava di un monitoraggio e non avevo bisogno di misurare i millimetri.

I punti non erano molto distanti tra loro ed ho fatto misure ripetute dei target.
Una volta battuti tutti una volta, sono ripartito dal primo e li ho rilevati di nuovo.
E così per un’altra volta.

In questo modo ho potuto controllare se ci fossero misure sballate per effetto del multipath.
Ad una certa distanza temporale una dall’altra.
Non è un modo molto rigoroso ma è comunque un controllo ulteriore che ho deciso di prendermi per evitare errori (anche decimetrici) di qualche misura.

Ho stazionato su ogni punto per un po’ di tempo, acquisendo fino a 300 epoche di misure dai satelliti, per rendere il dato non più preciso ma più affidabile.

Oltre ai target piazzati alla base della falesia ne ho posizionati altri 3 in altrettanti punti dello scalo.
Sarebbero serviti per orientare la stazione totale, che ora entra in gioco.

Ho lavorato con il mio rodato Geomax Zenith 20.
Da quanto mi pare di leggere online è fuori produzione, ma si comporta sempre molto bene!

STAZIONE TOTALE + LASER SCANNER

Foto: fatte.
Misure dei target al piede della parete: prese.

Dovevo ancora rilevare un po’ di punti nelle parti in elevazione della falesia, per avere un dei buoni vincoli anche in alto.

Non c’era modo di arrivarci, a piedi, con l’antenna del GPS.
L’unica cosa da fare era affidarsi alla misura celerimetrica fatta con stazione totale e collimare, senza l’uso del prisma, elementi che sarei poi stato in grado di ritrovare nelle fotografie del dataset scattato da drone.

E qui entra in gioco un nuovo strumento: la stazione totale SX10 di Trimble.

Era un po’ di tempo che volevo incontrarmi con Marco Pellegrino – Sales Engineer di Trimble – per provare con loro questo strumento, uscito da poco e molto promettente.
Non eravamo riusciti a coordinarci prima ed allora abbiamo sfruttato una sua demo a Genova, insieme a Luca Gusella, il giorno prima del mio rilievo, per trovarci finalmente in campo.

La SX10 è una stazione totale robotica e motorizzata che integra un laser scanner ed una serie di fotocamere.

Trimble SX10

STAZIONE TOTALE

Se mi chiedessi che cos’è prima di tutto, ti direi senza dubbio che la SX10 è una stazione totale.
Che poi è quello che era necessario usare in questo caso!

Lo è per quello che fa e per il suo approccio topografico (rigoroso).

Ha bisogno di essere orientata, preventivamente, per poterti dare misure che abbiano un senso con tutto il lavoro che stai facendo.
E l’abbiamo fatto sfruttando i target rilevati con l’antenna GNSS.

Puoi fare le classiche, ma robustissime, poligonali per collegare diversi punti di stazione tra loro e tutte le misure (o scansioni) che farai da ognuno di loro.

L’esperienza dell’utente è un po’ diversa dalla “classica” stazione totale.
Non c’è alcun oculare in cui guardare per collimare i punti.
Lavora sulla base di un grosso e pesante palmare/controller, che sembra il cockpit del Millenium Falcon, aiutato da cinque fotocamere che ti permettono di vedere ed agganciare tutto quanto, a livelli di zoom diversi (da grandangolo a super mega teleobiettivo).

All’inizio è un po’ strano.
Poi però ci si prende la mano e tutto funziona bene!

Con la SX10 abbiamo collimato una serie di punti ditribuiti sulla parete.
Ci siamo messi in una posizione vantaggiosa, da cui si poteva vedere bene tutto quanto.
Abbiamo scelto la passeggiata pedonale che chiude la baia di Manarola e sta proprio (quasi) di fronte alla parete da studiare.

Trimble SX10 a Manarola

Abbiamo rilevato gli spigoli delle cornici delle finestre delle abitazioni proprio sopra la falesia.
E poi abbiamo preso le misure delle coordinate dei chiodi di consolidamento in roccia.
Sono tutti elementi che sarei stato in grado di ritrovare nel dataset fotografico scattato da drone.

Ogni volta che misuri un punto puoi dire alla stazione totale di scattare una foto, ad altissimo ingrandimento e risoluzione spinta, che rimane sempre consultabile nei dati tramite il software proprietario di elaborazione (te ne parlo brevemente dopo).

LASER SCANNER

Vista la posizione in cui abbiamo messo in stazione lo strumento, abbiamo sfruttato anche la tecnologia laser scanning.

La SX10 ha infatti uno scanner integrato (a tempo di volo) che ti permette di arrivare a precisioni decisamente spinte sui punti misurati.

Non ti aspettare però una valanga di punti al secondo.
Non li avrai.
Perchè lo strumento non li emette (e non li registra).
Se un laser scanner puro arriva a milioni di punti al secondo, la SX10 sta abbondantemente un ordine di grandezza indietro.
Si tratta di decine o centinaia di migliaria di punti (dipende dalla risoluzione).
Che non sono comunque pochi!

Il vantaggio, oltre alle precisioni, sta nell’approccio topografico dello strumento.
La nuvola di punti (colorata per via della presenza delle fotocamere di bordo) è gia orientata correttamente nello spazio 3D e più scansioni, fatte lungo le stazioni di una poligonale, non hanno bisogno di nessuna registrazione a posteriori.
Si agganciano immediatamente.
Coordinate e sistemi di riferimento lavorano per noi.

Scansione laser da Trimble SX10

Abbiamo lanciato due scansioni, dalla stessa posizionee:

  1. la prima, ad alta risoluzione, per la sola parete oggetto del rilievo;
  2. la seconda, a bassa risoluzione, a 360° intorno alla stazione per rilevare tutto quanto ed inquadrare l’intera baia nella nuvola di punti.

Le fotografie scattate dalle camere della SX10 si portano dietro l’informazione di posizione e si “spalmano” in automatico sul modello tridimensionale della nuvola di punti.
Questo ti permette di avere una sorta di foto 3D, misurabile ed interrogabile.

L’approccio topografico ti permette di vedere ed interrogare i dati, in tempo reale, direttamente in campo.

FINE LAVORI ED ELABORAZIONE DATI

Dopo le scansioni laser, il rilievo integrato si poteva dire concluso.

Erano le 10:30 del mattino.
E le persone iniziavano ad essere tante!
🙂

Da qui sarebbe inziata l’elaborazione dei dati.

WORKFLOW

Questo articolo non è il luogo ideale dove entrare nel dettaglio dell’elaborazione dati.
Diventerebbe lunghissimo!
Se hai curiosità scrivimi che possono nascere degli articoli Spin Off!

Però mi sembra giusto dirti, per punti sintetici, che cosa ho fatto indoor.

Quindi:

  1. Ho scaricato i file RAW delle fotografie e li ho importati nel software di sviluppo fotografico Adobe Lightroom.
  2. Li ho trattati, ottimizzandoli per il processo fotogrammetrico, e li ho esportati in formato JPG.
  3. Ho creato un nuovo progetto fotogrammetrico dentro il software Agisoft Metashape Pro.
  4. Ho caricato le foto ed ho lanciato l’allineamento per la generazione della nuvola sparsa.
  5. Ho scaricato i dati dal ricevitore GNSS relativi alle misure dei target.
  6. Ho trattato le coordinate con il software Convergo ed i grigliati IGM per passare da Latitudine, Longitudine e Quota Ellissoidica a Nord, Est e Quota Ortometrica (nel sistema di riferimento ETRF2000).
  7. Ho corretto (con il preziosissimo aiuto di Luca Gusella) l’orientamento della stazione totale sulla base delle coordinate dei punti, appena trattate, ed abbiamo aggiornato, automaticamente ed in pochissimo tempo, tutti i dati registrati dalla SX10 (misure topografiche e scansioni laser).
  8. Ho estratto dal software di elaborazione dei dati di Trimble (Trimble Business Center – te ne accenno tra poco) tutte le coordinate dei punti sulla parete rocciosa e sui fabbricati, che sarebbero diventati punti di vincolo del progetto fotogrammetrico.
  9. Ho inserito i punti di appoggio e di controllo nel software di fotogrammetria ed ottimizzato l’allineamento delle camere.
  10. Ho controllato le accuratezze in output (circa 5 cm) e lanciato la generazione della nuvola di punti densa.
  11. Ho generato il modello tridimensionale formato da mesh triangolare + texture.
  12. Ho esportato i dati, li ho condivisi online e li ho consegnati.

Fine del processo!

TRIMBLE BUSINESS CENTER

Credo di averlo usato (in versione trial) per il cinque per cento delle sue potenzialità.
Ma, per quel poco che ho potuto vedere, il software Trimble Business Center (TBC) mi è sembrato molto interessante.
È un programma che riceve, organizza ed integra tutti i dati derivanti da strumenti diversi.

Ho importato i dati della SX10 in TBC: scansioni laser, fotografie e misure celerimetriche.

Nuvola di punti da scansione laser in Trimble Business Center

Una volta lì dentro, si possono interrogare ed integrare in modo facile e molto efficiente.

Mettiamo che dalla nuvola di punti del laser scanner mi accorga di un punto interessante da integrare nel progetto fotogrammetrico.
Un nuovo GCP.
Tuttavia quel punto non l’ho battuto in campo, collimandolo con la stazione totale.
In TBC posso sfruttare i dati georeferenziati per snappare sulla nuvola di punti e generare un nuovo punto topografico che diventerà un nuovo punto di vincolo per la fotogrammetria.

Estrazioni di punti da Trimble Business Center

In TBC sono un sacco di altre funzioni, opzioni e processi che supportano il topografo.
Non posso raccontarteli perchè non li ho provati (ed il periodo di prova è finito).
Magari se ci saranno altre occasioni te ne riparlo…

RISULTATI

Per concludere il racconto di questo rilievo integrato ti condivido uno screenshot della nuvola di punti densa.

Screenshot della nuvola di punti densa di Manarola

Questa è la nuvola di punti caricata online per la condivisione dei dati e la sua lettura immediata tramite browser.
Purtroppo non posso incollarti il link “attivo“, per motivi legati all’incarico.

Posso però linkarti il modello 3D, mesh+texture, non misurabile, che ho caricato sull’account Sketchfab.


​

Manarola-Extended
by paolocorradeghini
on Sketchfab

INFINE…

Nessuno strumento è migliore di un altro.
Ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti.
Dove uno va alla grande, l’altro arranca e non ce la fa.
E viceversa.

Credo che l’approccio del rilievo integrato sia il migliore per affrontare un lavoro.

Non sarà il più comodo.
Gli strumenti pesano, ingombrano e vanno trasportati.

Né il più economico.
La tecnologia, le capacità, l’esperienza e le forze in campo si pagano.

Ma è sicuramente quello che ti permette di arrivare ai risultati migliori.
E per migliori non intendo “belli” ma affidabili, robusti, verificati e veificabili, solidi ed attendibili.

Dopo tutto stiamo parlando di rilievi topografici!

Spero che ti abbia fatto piacere leggere questo articolo.

Se ti va, fammelo sapere!

A presto!

Paolo Corradeghini

GRAZIE A…

Marco Pallotta per l’opportunità di provare in campo la SX10 su un caso operativo e concreto;

Marco Pellegrino per il confronto, la disponibilità e gli aggiornamenti costanti e per aver accettato di raggiungermi a Manarola;

Luca Gusella per la guida operativa e le spiegazioni in campo e per la pazienza ed il costante supporto durante l’elaborazione dati rilevati.

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LAVORI  / RILIEVI

Paolo Corradeghini

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13 Comments


Maurizio
20 January 2020 at 10:49
Reply

Grazie per aver condiviso questa esperienza. Un rilievo veramente eccezionale. Immagino che poi con ClaudCompare si possa estrarre i dati geomeccanici della parete rocciosa
complimenti ancora



    Paolo Corradeghini
    20 January 2020 at 10:57
    Reply

    Grazie Maurizio!
    Non ne ho parlato in questo articolo perchè sono analisi e attività che fanno già parte dello studio della parete e delle attività di progettazione, ma con Cloud Compare si può senz’altro estrarre le informazioni geomeccaniche della roccia.
    Ciao!

    Paolo

Francesco
20 January 2020 at 11:26
Reply

rilievo dettagliatissimo…..ottima spiegazione……condivido per il volo libero con il drone(in verticale)…..magari si impegna un po più tempo ma a volte sul momento si fanno traiettorie che aiutano a coprire particolari che non si erano considerati



    Paolo Corradeghini
    21 January 2020 at 9:24
    Reply

    Grazie Francesco!
    In effetti nel volo verticale per la ricostruzioni di pareti dritte o facciate di edifici, a mio parere, il volo manuale è ancora la scelta più cautelativa.

    A presto!
    Paolo

Carlo
21 January 2020 at 8:58
Reply

E bravo Paolo! Non ti smentisci mai, sempre sul pezzo e sempre in modo professionale. Complimenti



    Paolo Corradeghini
    21 January 2020 at 9:23
    Reply

    Ciao Carlo,
    grazie!

    Paolo

Julien Crippa
21 January 2020 at 10:23
Reply

Ciao Paolo. molto interessante.
Non mi é chira una cosa nel tuo workflow… la nuvola di punti finale é un ”miscuglio” della nuvola della stazione trimble + dense cloud fotogrammetrica o solo quest’ultima?
Capisco che hai usato la stazione trimble per ottenere dei GCP aggiuntivi, ma non mi é chiaro come hai usato le due scansioni. grazie



    Paolo Corradeghini
    21 January 2020 at 16:09
    Reply

    Ciao Julien,
    grazie per il tuo commento.

    La nuvola di punti finale è solo quella fotogrammetrica.
    La nuvola di punti laser scanner è servita per avere a disposizione un dato denso e completo della parete da cui estrarre punti di controllo sulle parti verticali per il processo fotogrammetrico.

    Al fine di realizzare una scansione completa della parete, per poter essere utilizzata per studio e progettazione, avremmo dovuto fare diverse stazioni con la SX10, per evitare le “ombre” e, in alcuni casi, non si sarebbe riuscito a coprire tutto quanto.

    Ecco perchè la scelta dell’aerofotogrammetria da drone è stata la prima scelta per questo rilievo.

    Spero di averti risposto.

    A presto!

    Paolo

Julien Crippa
22 January 2020 at 9:46
Reply

Ciao Paolo,
Grazie per la risposta (non riesco a rispondere direttamente al tuo commento).
Hai mai provato ad utilizzare entrambe le nuvole di punti per creare una nuvola ancor più densa o semplicemente andando a integrare le mancanze dell’una con l’altra? Una specie di metodo ibrido a tutti gli effetti.
Io ho provato a combinare l’output di Photoscan con quello di scene(faro) direttamente in scene e/o in cloud compare e raffinato l’allineamento con un cloud to cloud. Era stato molto macchinoso.
Alcune volte abbiamo alte precisioni ma incompletezza e dobbiamo integrare con un rilievo aereo fotogrammetrico. Esempio: edificio il cui tetto é inaccessibile.
Mai provato? Idee? Fammi sapere.



    Paolo Corradeghini
    23 January 2020 at 10:44
    Reply

    Ciao Julien (devo decidermi a sistemare il sistema di risposta del blog!)

    Sì, mi è capitato di integrare la nuvola di punti laser scanner con quella fotogrammetrica.
    È un caso abbastanza tipico nella modellazione di fabbricati, come hai citato tu, dove lo scanner riesce a fare tutti i prospetti ma potrebbe non arrivare sul tetto.
    Ed allora si puà impiegare un drone e le tecniche aerofotogrammetriche per integrare la nuvola di punti.

    È importante che ci siano zone di sovrapposizione tra le due nuvole diverse per permettere la registrazione e sarebbe altrettanto opportuno che i sistemi di riferimento siano gli stessi.

    I risultati sono ottimi ed una tecnica completa i buchi dell’altra.

    Anche se non è un pratica che faccio molto spesso (non ho un laser scanner…) tendenzialmente esco da Metashape per queste procedure.
    Preferisco lavorare in un software specifico per la gestione delle nuvole di punti.
    Credo che funzionini meglio, essendo nati per quello.

    Spero di aver risposto alla tua domanda.

    A presto!

    Paolo

Umberto Guardascione
26 May 2020 at 0:41
Reply

Ciao Paolo,

ottimo rilievo ed ancor più bella la spiegazione.

Io mi sono ritrovato in una zona simile (Porto di Palinuro) a dover fondere dati MultiBeam con dati aerofotogrammetrici.

Il risultato è stato molto bello (ma io sono di parte 🙂 ).

Nel caso ti capiti mai un lavoro del genere sarei curioso di vedere il tuo approccio.

Quasi quasi ci scrivo un articolo su quel lavoro. Sei di ispirazione 😉



    Paolo Corradeghini
    9 July 2020 at 15:17
    Reply

    Ciao Umberto,

    mi piacerebbe molto avvicinare l’aerofotogrammetria con output di batimetrie MultiBeam, così come i risultati delle indagini geologiche 3D.

    Lavorare con nuvole di punti se georeferenziate permette di semplificare davvero molto il processo di gestione di dati da sensori diversi.

    Condividi il link al tuo articolo quando è pronto!
    😉

    Ciao!

    Paolo

gianfranco
23 August 2020 at 11:03
Reply

ciao Paolo, anche da neofita principiante evo dire che la tua sintesi sull’integrazione strumentale è da manuale. Complimenti. ma credo che per il 90% degli incarichi il laser scanner sia ridondante…



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    Condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.

    Paolo Corradeghini
    YouTube Video UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_9J3htcvTbHA Se utilizzi PointCab Origins per produrre output da elaborare in CAD, potresti volere un DWG già completamente in 2D, pronto nello spazio di lavoro per la vettorializzazione (o per altre cose).

In questo video ti faccio vedere dove intervenire (nelle opzioni legate alla creazione di Layout e Sections) e ti condivido anche come creare un PDF. 


A questo link trovi il tutorial in formato PDF che racconta le opzioni di vista dell'output del file CAD: https://pointcab-software.com/wp-content/uploads/2021/01/EXPORT-LAYOUTS-SECTIONS-FOR-CAD%E2%80%8B.pdf

Ed a questa pagina trovi un po' di turorial sul software: https://pointcab-software.com/en/learn/


Il riferimento online per le informazioni sul software è questo: https://pointcab-software.com/en/

A questa pagina trovi già un sacco di tutorial fatti proprio da Pointcab Software   @PointCab  


Qui sotto ti metto tutti i link ai video della serie su PointCab Origins:
01 - Panoramica: https://youtu.be/fgKBT9pTfiE
02 - Piante e Sezioni: https://youtu.be/rXsVU3fms_8
03 - Facciata: https://youtu.be/SXvrsJZE4_s
04 - Esportare in 2D per il CAD e stampa PDF: https://youtu.be/9J3htcvTbHA


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

Il modo più veloce per contattarmi è tramite Telegram @paolocorradeghini
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    Se utilizzi PointCab Origins per produrre output da elaborare in CAD, potresti volere un DWG già completamente in 2D, pronto nello spazio di lavoro per la vettorializzazione (o per altre cose).

In questo video ti faccio vedere dove intervenire (nelle opzioni legate alla creazione di Layout e Sections) e ti condivido anche come creare un PDF. 


A questo link trovi il tutorial in formato PDF che racconta le opzioni di vista dell'output del file CAD: https://pointcab-software.com/wp-content/uploads/2021/01/EXPORT-LAYOUTS-SECTIONS-FOR-CAD%E2%80%8B.pdf

Ed a questa pagina trovi un po' di turorial sul software: https://pointcab-software.com/en/learn/


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Qui sotto ti metto tutti i link ai video della serie su PointCab Origins:
01 - Panoramica: https://youtu.be/fgKBT9pTfiE
02 - Piante e Sezioni: https://youtu.be/rXsVU3fms_8
03 - Facciata: https://youtu.be/SXvrsJZE4_s
04 - Esportare in 2D per il CAD e stampa PDF: https://youtu.be/9J3htcvTbHA


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    Quando porti una nuvola di punti dentro un software che la gestisce sei in grado di accedere a tutte le informazioni che ci sono racchiuse all'interno.

Se usi Cloud Compare, si crea una nuova "entità nuvola di punti" di cui puoi sapere le caratteristiche attraverso la finestra delle proprietà.

Te ne parlo in questo video, facendo un passaggio sulle varie sezioni delle proprietà, con un accenno anche a colore, unità di misura e matrice di trasformazione.


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Se sei già finanziatrice o finanziatore di 3DMetrica (livello alto), puoi scaricare la nuvola di punti che ho usato in questo video, qui: https://www.patreon.com/posts/video-cloud-di-89920425?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link


0:00 Intro
0:37 La nuvola di punti di un versante
1:45 Il colore dello sfondo
2:23 Entità nuvola di punti e DB Tree
3:22 La finestra delle proprietà
4:04 Il volume di inviluppo
5:02 Uno sguardo alla finestra delle proprietà
5:38 CC Object
6:36 Il colore della nuvola di punti
9:11 Colore e Scalar Field
10:54 Box, dimensioni e traslazione
12:41 Unità di misura in Cloud Compare
15:00 Settore Cloud
16:09 Dimensione dei punti
18:09 Le proprietà dei campi scalari
19:39 La matrice di trasformazione
23:38 Metadati del file
23:56 Outro
    Agisoft Metashape Standard non ti permette di creare un output affidabile ed utilizzabile per scopi tecnici, perchè la nuvola di punti (ma anche la mesh) non è né georeferenziata, né scalata, né orientata correttamente.

Tuttavia se hai dei punti di riferimento puoi esportare la nuvola di punti da Metashap Standard per “sistemarla” in qualche altro software, rendendola utilizzabile.

In questo video uso Cloud Compare per fare una rototraslazione rigida con applicazione di fattore di scala.


Qui c’è un video dove ti parlo delle differenze tra le versioni Standard e Professional di Metashape: https://youtu.be/Le2-6mw-jDY?si=FSmR-t_dY4kXLv9B


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0:00 Intro
0:43 Standard VS Pro
1:52 Due progetti fotogrammetrici
3:41 La calibrazione interna delle camere
4:52 Differenze di elaborazione
6:17 Esporto la nuvola di punti
7:05 I punti di riferimento
8:17 Uso il software Cloud Compare
9:02 I dati in Cloud Compare
10:04 Rototraslazione della nuvola di punti
11:00 Il Tool di allineamento
14:16 Scelta delle coppie di punti
17:07 L’errore di trasformazione
19:40 Il risultato del processo
21:08 Considerazioni finali sull’elaborazione
23:42 Outro
    Uno dei vantaggi di PointCab Origins è quello di creare, molto velocemente, degli output 2D a partire da nuvole di punti 3D anche molto complesse e pesanti.

In questo video ti faccio vedere come creare una “facciata” attraverso una nuova sezione.

Non si tratta di un fotopiano o di un ortomosaico (se conosci il processo fotogrammetrico) ma della proiezione dei punti di una porzione di nuvola su un piano.

Ti faccio vedere anche come modificare i parametri di esportazione per vedere un output colorato o con informazione di riflettività e come richiamare, nella vista, queste cose.


Il riferimento online per le informazioni sul software è questo: https://pointcab-software.com/en/

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Qui sotto ti metto tutti i link ai video della serie su PointCab Origins:
01 - Panoramica: https://youtu.be/fgKBT9pTfiE
02 - Piante e Sezioni: https://youtu.be/rXsVU3fms_8
03 - Facciata: https://youtu.be/SXvrsJZE4_s
04 - Esportare in 2D per il CAD e stampa PDF: https://youtu.be/9J3htcvTbHA


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0:00 Intro
0:50 Le viste Standard
1:39 Creo una sezione
2:45 Modifico la traccia
3:21 Controllo la direzione di proiezione
4:12 Aggiusto il volume di taglio
7:18 Faccio una prima elaborazione
8:42 E valuto i risultati
9:37 Riprocessare un lavoro già fatto
11:50 Vedere colore, riflettanza e ombreggiatura
14:26 Attivare la vista dei livelli/sheet
16:00 File di output
17:51 Modificare la risoluzione
20:09 Attenzione al volume di taglio
23:07 Outro
    Una nuvola di punti contiene un sacco di informazioni ma come puoi fare ad accedervi?

Il primo step credo che sia quello di sapere chi metterà mano alla nuvola di punti, quali siano le sue necessità ed i suoi strumenti: tecnico, amministratore, progettista, professionista in altri settori, ...

Dopo si tratta di scegliere tra un visualizzatore o un software.

Se è “sufficiente” ispezionarla ed indagarla (anche quantitativamente) la soluzione più efficiente è il visualizzatore.
Meglio se online in modo da non dover scaricare dati pesanti o installare applicazioni nel tuo computer.

Se invece c'è la necessità di metterci sopra le mani, di fare elaborazioni o altre cose per il tuo lavoro o per i tuoi approfondimenti dovrai orientarti sui software.
Le scelte sono diverse, ma su tutte ti consiglio di iniziare con Cloud Compare che è un progetto open source, fatto molto bene, completo e ricco di contenuti e tutorial online.


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Oppure trovi gli altri miei contatti li trovi sul blog di 3DMetrica: https://3dmetrica.it/

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Se sei già finanziatrice o finanziatore di 3DMetrica (livello alto), puoi farti un giro sulla nuvola di punti con il visualizzatore che ho mostrato in video qui: https://www.patreon.com/posts/gestire-le-di-o-89572596?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link


0:00 Intro
0:23 Che cos’è la nuvola di punti
1:08 L’utilizzo della nuvola
1:57 Perchè hai ricevuto la nuvola?
3:22 Il peso di una nuvola di punti
5:00 Un visualizzatore online
7:05 Interrogare la nuvola
10:19 I software
10:40 Lidar360
12:06 PointCab Origins
12:46 GIS & CAD
13:47 Un breve elenco di software
14:20 Cloud Compare
15:10 Download
16:12 Un giro per Cloud Compare
16:51 Outro
    Se non hai un computer super performante (ed hai una licenza Professional di Agisoft Metashape) puoi sfruttare "Agisoft Cloud", inviare i dati ai computer di Agisoft, e far processare i dati da loro.
È interessante il fatto che l'interfaccia operativa sia sempre Metashape.

Dopo aver fatto la registrazione al servizio, devi modificare un paio di opzioni nel software.
Da qui in avanti potrai scegliere se sfruttare le risorse del Cloud oppure quelle del tuo hardware.

Il collo di bottiglia di tutto quanto è la trasmissione dei dati attraverso la rete e se devi elaborare tanta roba potrebbe richiederti parecchio tempo.

Caricare i dati in cloud è anche un buon modo per condividere progetti e dati 3D attraverso la rete e l''uso di un browser.


A questo link trovi le informazioni per i servizi di Agisoft Cloud: https://www.agisoft.com/features/cloud/

Mentre qui ci sono un po' di informazioni e tutorial specifici: https://agisoft.freshdesk.com/support/solutions/folders/31000118608


Se sei una finanziatrice o un finanziatore di 3DMetrica (di livello alto) puoi trovare il progetto di Metashape Professional ed il link per navigare nei dati caricati in Cloud qui: https://www.patreon.com/posts/agisoft-cloud-89456359?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link


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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:36 Informazioni online su Agisoft Cloud
1:56 La gestione dei progetto in Cloud
2:42 Risorse online e tutorial
3:30 Il principio di lavoro
4:25 Impostazioni del software
6:42 Attenzione alla versione di Metashape
7:00 Allineamento di immagini
8:37 Il mio progetto in locale fatto in Cloud
9:21 Upload dei dati
10:32 Caricare dati nel Cloud da locale
11:13 Scaricare i dati dal Cloud in locale
11:31 Il progetto nel Cloud
13:31 Condividere informazioni
14:01 Misure e mesh
14:34 Gestione di elementi e layer
15:48 Inspection mode
17:50 Outro
    Una cosa molto facile da fare dentro il software PointCab Origins è creare output 2D a partire da una nuvola di punti.

In questo video ti faccio vedere come creare nuove proiezioni sul piano XY (piante, che il software chiama “Layout”) o nuove sezioni (section), lavorando sui parametri principali che governano la loro creazione, inclusa la gestione dei file.

P.S.
Al minuto 14:59 dico che si possono usare altre sezioni (diverse dalla viste Standard) per creare nuovi Layout.
È un errore perchè al momento della registrazione del video PointCab Origins ti permette di farlo solo appogiandoti alle viste Standard.


Il riferimento online per le informazioni sul software è questo: https://pointcab-software.com/en/

A questa pagina trovi già un sacco di tutorial fatti proprio da Pointcab Software  @PointCab  


Qui sotto ti metto tutti i link ai video della serie su PointCab Origins:
01 - Panoramica: https://youtu.be/fgKBT9pTfiE
02 - Piante e Sezioni: https://youtu.be/rXsVU3fms_8
03 - Facciata: https://youtu.be/SXvrsJZE4_s
04 - Esportare in 2D per il CAD e stampa PDF: https://youtu.be/9J3htcvTbHA


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Oppure trovi gli altri miei contatti li trovi sul blog di 3DMetrica: https://3dmetrica.it/

Se vuoi, puoi decidere di sostenermi diventando un finanziatore di 3DMetrica tramite la pagina di Patreon: https://www.patreon.com/3dmetrica
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0:00 Intro
0:14 La nuvola importata
1:18 Layout e Section
1:48 Creo una nuova sezione
2:15 Il volume di taglio
4:13 La direzione di proiezione ed il Job Editor
5:52 Stringere lo spessore della sezione
8:05 La gestione dei file
9:51 I file che vengono prodotti
11:01 Processing del lavoro
12:23 File dei risultati
14:29 Creo una nuova pianta
18:19 Outro
    Come nasce una nuvola di punti?
Come si fa a generare migliaia o milioni di punti nello spazio tridimensionale, magari colorati?

In questo video ti parlo dei metodi e delle tecnologie che servono proprio a questo: attivo VS passivo, fotogrammetria VS laser scanner.
Tutto in maniera semplice.


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Se sei già finanziatrice o finanziatore di 3DMetrica (livello alto), puoi scaricare le slide che ho usato e farti un giro sulla nuvola di punti che ho mostrato in video qui: https://www.patreon.com/posts/come-nasce-una-89207433?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link


0:00 Intro
0:15 Che cos’è una nuvola di punti
1:30 La posizione dei punti ed il rilievo discreto
2:59 Milioni di punti 3D
3:36 Tecniche attive e passive
5:13 Laser scanning
7:12 Laser scanner nella vita di tutti i giorni
8:46 Laser scanner a tempo di volo
9:58 Laser scanner a differenza di fase
11:13 Scansioni laser in movimento
13:29 Fotogrammetria
16:40 I dettagli di una nuvola di puntiInfl
17:55 Una nuvola di punti da scansione laser statica
19:51 Una nuvola di punti da SLAM
21:01 Colorare una nuvola di punti
21:57 Una nuvola di punti da Lidar da drone
22:40 Una nuvola di punti fotogrammetrica
23:27 Più dettagli in fotogrammetria
24:08 Nuvole di punti alla fine del rilievo
24:57 Outro
    Che cosa devi mettere dentro al tuo computer per poter fare elaborazioni fotogrammetriche?
O meglio, come entrano in gioco le componenti hardware di un pc per permettergli (e permetterti) di elaborare un dataset fotogrammetrico in maniera efficiente (cioè senza piantarsi ed in tempi ragionevoli)?

In questo video ti parlo, in maniera semplice, di CPU, RAM, Scheda Video, Hard Disk.

Prendo spunto dai contenuti già prodotti e pubblicati da Agisoft, per il loro software Metashape, ma spero che questo video possa essere utile anche per chi usa un programma diverso.

In coda faccio anche qualche considerazione su Laptop VS Desktop e sugli investimenti in questo campo.


Qui trovi le indicazioni di Agisoft sulle configurazioni hardware proposte per diverse prestazioni: https://www.agisoft.com/downloads/system-requirements/

A questo link trovi un articolo semplice ma abbastanza completo sulle componenti hardware: https://www.pugetsystems.com/solutions/photogrammetry-workstations/agisoft-metashape/hardware-recommendations/

Questo è un "white paper" dove puoi leggere i risultati di elaborazioni diverse (in termini di tempo) e di come interviene la RAM in tutto ciò: https://www.agisoft.com/pdf/tips_and_tricks/PhotoScan_Memory_Requirements.pdf

Ed infine un post dall'Helpdesk di Agisoft che mostra come variano i picchi di memoria (CPU) ed i tempi di calcolo al variare della qualità del processing: https://agisoft.freshdesk.com/support/solutions/articles/31000157329-memory-requirements-for-processing-operations


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0:00 Intro
0:46 Le indicazioni di Agisoft
2:05 Contenuti online sull’hardware per la fotogrammetria
2:35 La mia classifica dell’hardware
3:17 CPU
3:52 Core e frequenza di clock
5:07 GPU
6:06 Schede video per Metashape
7:09 RAM
8:32 Analisi della RAM in processi di elaborazione
9:17 La qualità dell’elaborazione dei calcoli
10:35 Hard Disk
11:16 Laptop VS Desktop
13:35 La mia configurazione hardware ed alcune considerazioni sull’investimento
17:29 Outro
    PointCab Origins è un software che tratta nuvole di punti.
Lavora con ogni tipo di nuvola (fotogrammetrica, Lidar, scanner terrestre, SLAM, ...) ed è molto orientato per la trasformazione da 3D a 2D, in modo semplice ed efficiente.

In questo video creo un nuovo progetto e ti faccio una panoramica del software spendendo qualche parola sul principio di funzionamento e sulla gestione dei file di progetto.


Il riferimento online per le informazioni sul software è questo: https://pointcab-software.com/en/

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01 - Panoramica: https://youtu.be/fgKBT9pTfiE
02 - Piante e Sezioni: https://youtu.be/rXsVU3fms_8
03 - Facciata: https://youtu.be/SXvrsJZE4_s


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0:00 Intro
0:29 L’interfaccia principale
1:08 Il sito pointcab software
2:17 Pointcab Origins - Geoslam e Stonex
3:07 La nuvola di punti
4:53 Un nuovo progetto
7:25 La cartella di lavoro
9:42 Le viste standard 2D
11:55 La vista 3D
13:40 Gestione delle finestre
13:57 Il principio dei lavori
14:34 La gestione dei file dei lavori
16:12 Esploro il file DWG di una pianta
19:14 Layout & Section - Piante e Sezioni
19:50 Outro
    Se hai sentito parlare di nuvole di punti ma non sai che cosa sono, provo a spiegartelo in questo video.
In modo semplice.
Molto semplice.

Proprio come una nuvola, una nuvola di punti è un ammasso (un insieme di tanti elementi vicini) di punti, ognuno con una posizione nello spazio tridimensionale.

Poi può esserci molto di più, ma nella sua natura più intima una nuvola di punti è questo.

Se crei nuvole di punti, questo video non è per te.
Se lavori sulle nuvole di punti che qualcun altro ha creato, questo video non è per te.
Ma se conosci qualcuno che non ha idea di che cosa sia una nuvola di punti magari glielo puoi segnalare.
Grazie!

P.S.
Lo so che nella copertina del video c'è scritto Cloud Compare, ma lo uso e non ne parlo mai...
Lo farò tra qualche video sempre sul tema delle nuvole di punti.


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0:00 Intro
0:12 Nuvola ed ammasso
1:18 Punto e posizione
2:59 Il mosaico: una nuvola di punti particolare
4:31 Una nuvola di punti in 2D
5:44 Le proprietà di una nuvola di punti
8:23 Ecco una nuvola di punti
9:46 Modello ed elementi discreti della nuvola
11:35 Coordinate dei punti e misure 3D
12:47 Usi, genesi ed affidabilità delle nuvole di punti
12:31 Outro
    Quali sono le differenze principali tra la versione Professional e quella Standard del software di Fotogrammetria Agisoft Metashape?

La prima e più evidente è il prezzo: ci sono 3000$ di differenza.
Ma la versione Standard non fa un sacco di cose rispetto a quella Pro e non ti permette di produrre in output una nuvola di punti (o una mesh) che sia affidabile e che possa essere usata confidentemente per scopi tecnici.
Infatti non è georeferenziata, scalata né ruotata.

A questo link trovi info sui prezzi delle due versioni: https://www.agisoft.com/buy/online-store/

Qui invece una lista di cose che possono o non possono fare: ttps://www.agisoft.com/features/compare/

Qui sotto c'è un video di @giampaolo-beretta che mostra come gestire la nuvola di punti prodotta dalla versione Standard in Cloud Compare: https://youtu.be/LofJDZW-t5w

E qui Fabio Guerra di @ThoposTV lo fa con il suo software di topografia Thopos: https://youtu.be/q0Kyxo0RFTQ?si=DFZCz6gNIRDXEryY


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I finanziatori di 3DMetrica possono scaricare i dati e gli output che mostro in questo video a questo link: https://www.patreon.com/posts/agisoft-pro-vs-88759184?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link


0:00 Intro
0:29 Quanto costano le versioni di Agisoft Metashape
1:03 Confronto tra le versioni del software
1:33 Puoi usare Metashape Standard per output affidabili?
3:11 Altre differenze tra le due versioni
3:50 Le due versioni a confronto
4:44 Il pannello delle Referenze nella versione Pro
6:28 La versione Standard ed il geotag delle immagini 
6:58 Altre differenze tra le due versioni
8:39 Come puoi usare Metashape Standard per scopi tecnici
9:32 Due nuvole di punti a confronto in Cloud Compare
10:40 Trasformare una nuvola di punti da Metashape Standard
12:31 Outro
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    [VIDEO - PointCab Origins - CAD in 2D e Stampa PDF [VIDEO - PointCab Origins - CAD in 2D e Stampa PDF]

Se utilizzi PointCab Origins per produrre output da elaborare in CAD, potresti volere un DWG già completamente in 2D, pronto nello spazio di lavoro per la vettorializzazione (o per altre cose).

In questo video ti faccio vedere dove intervenire (nelle opzioni legate alla creazione di Layout e Sections) e ti condivido anche come creare un PDF.

https://youtu.be/9J3htcvTbHA
    Quando porti una nuvola di punti dentro un softwar Quando porti una nuvola di punti dentro un software che la gestisce sei in grado di accedere a tutte le informazioni che ci sono racchiuse all'interno.

Se usi Cloud Compare, si crea una nuova "entità nuvola di punti" di cui puoi sapere le caratteristiche attraverso la finestra delle proprietà.

Te ne parlo in questo video, facendo un passaggio sulle varie sezioni delle proprietà, con un accenno anche a colore, unità di misura e matrice di trasformazione.

https://youtu.be/6gI38_ela40
    [Sezioni Idrauliche - Numerazione] Quando restitui [Sezioni Idrauliche - Numerazione]
Quando restituisci delle sezioni idrauliche (trasversali alla direzione della corrente di un corso d'acqua) assegna dei numeri che siano multipli di 10.
In questo modo ne puoi sempre aggiungere di nuove senza mandare all'aria la numerazione che hai già definito.

Di solito il nome delle sezioni segue la corrente.
Io parto da monte e vado a valle.
Così te le ritrovi ordinate anche lungo il profilo longitudinale dell'alveo.

Se usi una numerazione sequenziale 1, 2, 3, ... e devi aggiungere qualcosa tra le sezioni 2 e 3 (o perchè devi integrare il rilievo in campo o perchè vuoi estrarre qualcos'altro da un modello 3D continuo) può essere noioso.

Con i multipli di 10 puoi infilare una nuova sezione 25, tra la 20 e la 30, in modo indolore.

Ok, non si tratta di un post che cambia il mondo del rilievo e della modellazione fluviale, né di qualcosa che possa invalidare un rilievo, ma mi fa piacere condividere anche questo, sperando che possa risparmiarti "la prima volta in cui ti renderai conto di non aver pensato alla numerazione delle sezioni".
:)
    Agisoft Metashape Standard non ti permette di crea Agisoft Metashape Standard non ti permette di creare un output affidabile ed utilizzabile per scopi tecnici, perchè la nuvola di punti (ma anche la mesh) non è né georeferenziata, né scalata, né orientata correttamente.

Tuttavia se hai dei punti di riferimento puoi esportare la nuvola di punti da Metashape Standard per “sistemarla” in qualche altro software, rendendola utilizzabile.

In questo video uso Cloud Compare per fare una rototraslazione rigida con applicazione di fattore di scala.

https://www.youtube.com/watch?v=4seaI0-f5FY&feature=youtu.be
    Mi è capitata "in mano" questa foto, rimasta nel Mi è capitata "in mano" questa foto, rimasta nel catalogo di Lightroom appartenente ad un rilievo fatto l'anno scorso al Colle dell'Agnello.

Si trattava di un lavoro per la generazione di un DTM di supporto a studi di dinamica di valanghe.

Guardandola penso che non esiste altro modo per acquisire dati da elaborare se non quello di "volarci" sopra,

Non deve essere per forza un drone.
Anzi!
Per aree molto grandi (ed in alta montagna) un multicottero può perdere di efficienza (perchè soffre la rarefazione dell'aria e le temperature basse).
Allora è meglio un aereo o un elicottero, entrambe equipaggiati con strumenti ad hoc.

Ma si potrebbero usare alla grande anche le immagini satellitari.
Se il DTM non ha bisogno di un passo spinto (ed in questi casi 1 m/pixel è un ottimo risultato), la risoluzione delle immagini satellitari commerciali (30 cm/pixel) è sufficiente a fare il lavoro.
L'importante è la descrizione della morfologia.

Qui, tra Lidar e Fotogrammetria, preferisco la fotogrammetria.
Un po' perchè mi piace di più come tecnica, processo e risultati, poi perchè riesce ad essere più economica e poi perchè non c'è un albero o un ostacolo che copre il terreno.
Ma anche il Lidar va benissimo.
Lo vedo meglio a bordo di aereo o elicottero perchè non servono un gran numero di passate per coprire l'area e si limita un po' di rumore generale (considerando anche l'altissima qualità dei Lidar che si montano su questi mezzi).

Un aspetto complesso è il controllo dell'accuratezza su punti noti.
Qui la fotogrammetria da drone, aiutata da una campagna di presa mista (non solo foto nadirali ma anche oblique per una buona triangolazione) e da sistemi di posizionamento RTK, dà una bella mano.
Si tratterebbe alla fine di prendere punti di controllo nelle aree (ragionevolmente) accessibili a piedi.
Cosa non sempre banale.

In estrema sintesi, in un posto così, la chiave di tutto è prendere dati dall'alto.
    Uno dei vantaggi di PointCab Origins è quello di Uno dei vantaggi di PointCab Origins è quello di creare, molto velocemente, degli output 2D a partire da nuvole di punti 3D anche molto complesse e pesanti.

In questo video ti faccio vedere come creare una “facciata” attraverso una nuova sezione.

https://youtu.be/SXvrsJZE4_s?si=7jh-bw53bWn318Tp
    Settembre, di solito, è il mese in cui Amminstraz Settembre, di solito, è il mese in cui Amminstrazioni Comunali, Regioni, Consorzi locali, Province ed altri soggetti (pubblici) programmano e fanno tagli “importanti” sulla loro rete idrica e di drenaggio superficiale (torrenti e canali).

Il motivo (credo) è quello di offrire meno resistenza al deflusso delle acque nel periodo autunnale (dove si presume pioverà di più ed il rischio idraulico è maggiore).
Non entro nel merito del fatto che questo sia corretto o meno né di come e quando si debbano fare questi interventi, anzi se vuoi condividere il tuo pensiero su questo tema (in ambito idraulico, forestale e climatico) ne sarei contento.

In ogni caso la pulizia dell’asta è evidente.

Per questo motivo il momento è buono anche per fare rilievi finalizzati ad aggiornare le conoscenze dell’alveo (e delle aree vicine) e supportare eventuali nuove modellazioni idrauliche per il deflusso delle portate e la determinazione delle aree esondabili.
Se vuoi darmi il tuo parere anche sul tema dell’aggiornamento degli studi idraulici in relazione agli eventi di pioggia intensa frequenti sarebbe fantastico!

Questi rilievi si possono fare anche in inverno, quando la crescita della vegetazione spondale è più lenta.
Tuttavia il rischio di avere presenza d’acqua è maggiore.
E l’acqua può complicare i lavori o, in alcuni casi (rilievi lidar) crare proprio un bel buco nei dati acquisiti.
In un bacino piccolo è probabile che l’alveo sia in secca per la maggior parte dell’anno ma quando le dimensioni (superfici e lunghezze) ed i tempi di corrivazione aumentano l’acqua potrebbe rimanere lì per parecchio tempo.

Della pulizia degli alvei ne beneficiano tutti i tipi di rilievo: con GNSS, con Stazione Totale, Aerofotogrammetrico ed anche Lidar…

Attenzione alle temperature, perchè se continuano a mantenersi alte la ricrescita vegetazionale sarà comunque veloce ed i tempi per organizzarsi (programmi, offerte, incarichi, rilievi, …) si riducono!
    Una nuvola di punti contiene un sacco di informazi Una nuvola di punti contiene un sacco di informazioni ma come puoi fare ad accedervi?

Se è “sufficiente” ispezionarla ed indagarla la soluzione più efficiente è il visualizzatore.

Se invece c'è la necessità di metterci sopra le mani dovrai orientarti sui software. Su tutte ti consiglio di iniziare con il progetto open source Cloud Compare.

Ne parlo in questo video: 
https://youtu.be/0VYUiX7174s
    [Post per “smanettoni” di Potree Converter - T [Post per “smanettoni” di Potree Converter - Trascina un file LAS su PotreeConverter.exe e generare anche il file HTML]

Se prendi una nuvola di punti e ne trascini il file LAS su PotreeConverter.exe, si creano tutte le cartelle da caricare online ma manca il file HTML.
Grazie all’email di Dario Candela ti scrivo come fare.

La soluzione è creare un link sul desktop a PotreeConverter.exe e nelle proprietà del link inserire questi parametri: "C:\Program Files\PotreeConverter_windows_x64\PotreeConverter.exe" "-p index -i"
Fatto ciò, una volta trascinato il file LAS sul link, Potree genererà la cartella con anche insieme al file index.html

Con lo stesso principio si possono aggiungere altri parametri ed istruzioni ma l'importante è che il parametro "-i" stia sempre alla fine.

Grazie di cuore a Dario per aver condiviso con me questa informazione e per aver acconsentito a condividerla qui con te.

#potree #geomatica #potreeconverter #potreeviewer #muvoledipunti
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