TARGET ARTIFICIALI PER IL RILIEVO AEROFOTOGRAMMETRICO

30 Ottobre 2017
Immagine di target artificiali a terra in un rilievo aerofotogrammetrico

In questo articolo ti parlo dei target che uso nei rilievi aerofotgrammetrici e puoi scaricare gratuitamente i file per farli, se vuoi, anche tu.

Un rilievo aerofotogrammetrico ha bisogno di agganciarsi a punti di cui si conoscono le coordinate.
Immagina di avere un foglio, che è il rilievo, libero di muoversi nello spazio.
Se lo picchetti in alcuni punti, lo puoi stirare bene e vincolarlo a stare in una ed una sola posizione.

Questo processo è l’orientamento e la  georeferenziazione (ne avevo scritto alcune cose in questo articolo).

Quello che si fa in concreto è mettere a terra, prima di fare il volo e le fotografie aeree, dei marker, o target artificiali che si rilevano, con un GPS o una stazione totale.
Le loro coordinate sono poi inserite nel software che elabora i dati e restituisce il rilievo.

Fotografia di Paolo Corradeghini mentre rileva le coordinate di un target a terra con strumentazione GNSS

Per avere risultati robusti i punti dovrebbero essere distribuiti uniformemente sulla superficie del rilievo.

Se poi c’è anche uno sviluppo verticale non trascurabile (una parete rocciosa, una cava, un versante), bisognerebbe cercare di distribuirli anche sull’altezza.
A volte ci si riesce, altre volte è più difficile.
Se non si può fare, si cercano elementi ben visibili (uno spigolo roccioso o i segni di una venatura marcata nella pietra cavata) che vengono battuti con una stazione totale (senza prisma riflettente) da punti di coordinate note, ad esempio un target rilevato con il GPS (è quello che abbiamo fatto nel rilievo di una frana che ho raccontato in questo articolo).

CARATTERISTICHE DEI TARGET

I target devono avere principalmente due caratteristiche:

  1. alta visibilità: si devono vedere bene dalle fotografie scattate dal drone (anche a grande distanza);
  2. facile individuazione del loro centro, per attribuire con precisione, e nel posto giusto, le coordinate rilevate.

È opportuno poi che siano anche:

  • trasportabili facilmente nell’area del rilievo;
  • posizionabili agilmente a terra;
  • rimovibili, al termine delle operazioni;
  • leggeri;
  • adattabili alle caratteristiche del terreno.

I TARGET CHE STO USANDO

Nel momento in cui scrivo questo articolo, sto usando dei target quadrati grandi 80×80 cm.

Li ho preparati e fatti stampare, online, su PVC morbido ad alta resistenza, quello che vedi in giro negli striscioni e nei banner pubblicitari.
Ci ho fatto fare anche quattro occhielli rinforzati, uno per ogni angolo, per aiutare il fissaggio a terra.

Immagine di un target artificiale tipo GCP per rilievo aerofotogrammetrico

Immagine di un target artificiale tipo QCP per rilievo aerofotogrammetrico

PERCHÉ DUE TIPI DI TARGET?

Come vedi ho stampato due tipi di target diversi. Per semplificarmi un po’ il lavoro.

Per orientare, scalare e georeferenziare il rilievo uso i target gialli, i Ground Control Points (G.C.P.). Quelli rossi, i Quality Control Points (Q.C.P.), mi servono per verificare l’accuratezza della restituzione (avevo parlato della precisione di un rilievo con il drone in questo articolo).
Sul campo rilevo sia i G.C.P. che i Q.C.P.
Le coordinate dei G.C.P. le inserisco durante l’elaborazione del modello tridimensionale mentre le coordinate dei Q.C.P., misurate sul campo, le uso per calcolare gli errori tra coordinate misurate e coordinate restituite.

Target diversi e ben distinguibili per G.C.P. e Q.C.P. mi facilitano la distinzione tra uno e l’altro nell’elaborazione dei dati.

Ho stampato in tutto 15 G.C.P. gialli e neri con elementi di contrasto a triangoli e 10 Q.C.P. rossi e neri con elementi di contrasto a quadrati.

Fotografia di un target artificiale di tipo GCP a terra e palina per rilievo GPS

E visto che me li sono fatti da solo, li ho anche personalizzati con il logo di 3DMetrica e l’indirizzo web del blog!

🙂

CHE COSA USAVO PRIMA?

Quello che ti ho descritto, e che uso ora, è l’evoluzione del modello precedente!
Prima infatti usavo un altro tipo di target: fogli plastificati ad anima ondulata, sempre quadrati e di lato 60 cm.
Avevo comprato i fogli colorati (gialli, rossi e bianchi) nel Centro Brico qui vicino e, con una bombolette spray nera, avevo disegnato gli elementi di contrasto, triangolari e quadrati.

Fotografia di due target artificiali a terra, uno in PVC morbido 80x80 cm e l'altro in plastica rigida 60x60 cm

VECCHI E NUOVI TARGET A CONFRONTO

Dopo qualche test di campo ho gli elementi per un confronto tra i vecchi target e quelli nuovi.

Vado per punti.

  • I target nuovi si vedono meglio di quelli vecchi. Anche se la differenza lungo il lato del quadrato è di 20 cm, il 33% in più a favore dei target nuovi, quando si va sulla superficie totale la differenza si nota di più perchè i target nuovi sono quasi il doppio di quelli vecchi (1,8 volte più grandi). Nell’immagine qui sotto ho cerchiato in rosso i nuovi target ed in blu quelli vecchi. L’immagine è stata scattata dalla fotocamera del DJI Phantom 4 in volo a circa 50 m di altezza rispetto all’area centrale della foto.

Immagine nadirale da drone in cui sono visibili differenti tipi di target artificiali a terra in area terrazzata

  • I target nuovi sono più pesanti di quelli vecchi. Resistono bene a brezza e vento leggero. Però è anche più faticoso portarseli a spasso.Fotografia del picchettamento a terra di un target artificiale per rilievo aerofotogrammetrico
  • I target nuovi, con gli occhielli rinforzati, si fissano facilmente sul terreno usando una mazzetta e picchetti da campeggio. Ed altrettanto facilmente si rimuovono.
  • I target vecchi si sono rovinati nel tempo perdendo qua e là la pittura che gli avevo dato. La stampa dei target in PVC dovrebbe fare maggiore presa e durare più a lungo.
  • I target vecchi sono opachi mentre quelli nuovi hanno maggiore lucentezza. Questo implica che a volte, a seconda dell’incidenza dei raggi del sole, i target in PVC non siano bene individuabili perchè generano riflessi fastidiosi.
  • Anche se sono più pesanti, i target nuovi, proprio perchè flessibili, si arrotolano e si trasportano in una sacca, insieme ai picchetti ed alla mazza. Io uso una borsa per stativi fotografici (dal mio bagaglio di attrezzatura da fotografo!).
  • I target in PVC sono più costosi. Ho pagato ciascuna stampa 12€. Il foglio rigido con cui ho fatto i target vecchi costa circa 4€, a cui ci vanno aggiunte due o tre bombolette spray. E il tempo per farli.

Fotografia di target artificiali in PVC arrotolati e preparati per il trasporto all'interno di sacca

CONFRONTO IN VOLO

Se vuoi vedere in azione i target in PVC 80x80cm, affiancati a quelli rigidi 60×60 cm, puoi scaricare a questo link la cartella dove troverai al suo interno foto in alta risoluzione scattate dal DJI Spark a 10, 20, 30, 40, 50, 60, 70 e 80 m.

Immagine nadirale da drone in cui sono visibili differenti tipi di target artificiali a terra

STAMPA I TUOI TARGET!

Se vuoi stampare dei target simili ai miei, mi fa piacere renderti disponibili i file di stampa in formato pdf:
Questo è per i G.C.P.
E questo è per i Q.C.P.

Qui invece c’è il link allo store online da cui li ho fatti stampare: Pixartpring.
Non prendo un euro da loro, condivido solo la mia esperienza 🙂

Se invece sai lavorare un po’ con Photoshop, o con un altro editor di immagini (come l’open source Gimp), e vuoi personalizzare i tuoi target puoi scaricare qui i file PSD originali.

So che sarebbe stato più comodo lavorare in CAD e darti il file dwg ma i CAD non permettono di cambiare lo spazio colore (da RGB a CMYK) dei disegni e questa possibilità è importante per avere massima corrispondenza tra progetto a monitor e prodotto stampato.
Con Photoshop si può fare e visto che ci ho lavorato sopra parecchio sulle fotografie mi è risultato naturale usarlo anche qui.

 

Spero di averti potuto dare informazioni e strumenti utili.
Target artificiali come quelli che puoi scaricare qui si possono usare anche per altri scopi, diversi dall’aerofotogrammetria.
Magari stampati su altri supporti (alluminio, legno, …)

Se poi stai cercando di personalizzare i tuoi target ma proprio non riesci a lavorare sui file, fammelo sapere che, se posso, ti aiuto volentieri!

 

A presto!

Paolo Corradeghini

aerofotogrammetriaGCPGround Control Pointmarkerpunti di appoggioQCPQuality Control Pointrilievo aerofotogrammetricorilievo con dronetarget
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RILIEVI  / STRUMENTI

Paolo Corradeghini

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12 Comments


Paolo Pagani
18 May 2018 at 19:00
Reply

bell’articolo, io uso targhet gialli e neri come i tuoi di 80 cm di lato ma li ho fatti stampare su un supporto rigido, poi ho fatto un piccolo foro al centro dove inserisco un chiodo in ferro lungo 20cm . sulla testa appoggio la punta dell’asta del gps



    Paolo Corradeghini
    21 May 2018 at 15:53
    Reply

    Ciao Paolo, grazie per la condivisione dei tuo target.
    Mi sembra un’ottima idea quella del foro con il chiodo al centro.
    Io preferisco usare quelli flessibili perchè a volte gli spazi a disposizione sono un po’ sacrificati.
    Ciao!
    Paolo

Edu
4 July 2019 at 5:12
Reply

Ciao Paolo.
Thanks for The GCPs, I Downloaded the Photoshop file and fabricated 6 of them in vinyl. I have used them in 3 jobs already with success.

Cheers



    Paolo Corradeghini
    8 July 2019 at 14:00
    Reply

    Hi Edu,
    thanks for your feedback!
    I’m glad to konw that they’ve been usdeful.
    Cheers!
    Paolo

Vittorio
4 September 2019 at 11:18
Reply

Buongiorno, io ho usato delle lastre in polipropilene da 2.5 mm di colore nero, e la parte bianca l’ho fatta con una pellicola adesiva in PVC. Ho aggiunto anche i numeri adesivi per l’identificazione dei GCP. Con 30 € ne ho fatti 8. Viste le dimensioni delle lastre i marker sono venuti 50 x 50. non sono grandissimi però funzionano bene a 30 metri.



    Paolo Corradeghini
    4 September 2019 at 12:26
    Reply

    Ciao Vittorio, grazie per la condivisione dei tuoi target!
    La scelta della pellicola adesiva bianca su pannello nero è molto interessante e pratica!

    Le dimensioni in effetti sono da scegliere in funzione della distanza di presa delle fotografie.
    Concordo con te che 50×50 cm a 30m sono un’ottima scelta.
    Se la distanza di presa (altezza di volo in caso di drone) dovesse aumentare forse vale la pena scegliere dimensioni maggiori.
    Attualmente sto usando target 100x100cm che si vedono bene fino a 100m (con la fotocamera del DJI PHantom 4 Pro).

    A presto!

    Paolo

Massimo
7 November 2019 at 19:38
Reply

Ho fatto target da 80×80 pvc telo perfetti grazie consigli



    Paolo Corradeghini
    8 November 2019 at 9:26
    Reply

    Ciao Massimo,
    grazie del riscontro!

    Buon lavoro!

    Paolo

Alberto
24 April 2020 at 14:50
Reply

interessantissimo articolo, ho pesonalizzato i targhet ma con il sito che hai menzionato scarico il tamplete e non mi fa caricare la grafia…puoi aiutarmi?



    Paolo Corradeghini
    26 April 2020 at 10:56
    Reply

    Ciao Alberto,
    purtroppo non riesco ad aiutarti nelle procedure di upload dei file sul sito di riferimento.
    Dovresti seguire le istruzioni a video.
    Se incontri problemi puoi privare a sentire l’assistenza della piattaforma.
    Ciao!
    Paolo

domenico Santarsiero
17 July 2020 at 17:42
Reply

Più che target artificiali, li chiamerei TARGET FOTOGRAMMETRICI.
Gli altri normalmente si chiamano “punti notevoli”. Non voglio essere polemico, ma la fotogrammetria non è stata inventata ieri



    Paolo Corradeghini
    17 July 2020 at 20:00
    Reply

    Ciao Domenico,
    grazie per il tuo commento.
    Non ho letto nessuna polemica nel tuo commento, anzi!
    🙂

    Li ho chiamati Target Artificiali per il rilievo Fotogrammetrico perchè sono “bersagli” dove il centro è ben indentificabile, sono fatti e messi da qualcuno e non già presenti in natura e perchè servono per la restituzione di un’elaborazione fotogrammetrica (che in realtà avrei dovuto chiamare “structure from motion”)
    Forse ho semplificato e forse usato termini poco rigorosi.
    Mi pongo sempre l’obiettivo di raggiungere anche le persone che non sono esperte del settore.
    Ma capisco che possa “perdermi un po’ per strada”!
    😉

    Grazie per la precisazione e per aver ricordato che la fotogrammetria è una tecnica che esiste da parecchi anni e non è nata con lo sviluppo recente dei droni e (meno recente) delle camere digitali.

    A presto!
    Paolo

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
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    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_ch53ozUXiLs In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:35 Preparo il lavoro
1:26 Ritaglio sulle estensioni
6:03 QGIS in Azione e GTER
7:55 Ritaglio su un poligono
13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


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6:03 QGIS in Azione e GTER
7:55 Ritaglio su un poligono
13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    Se ti è capitato di lavorare per un po' di tempo in CloudCompare e poi accorgerti di aver perso tutto per un crash o una chiusura accidentale del software allora questo video potrebbe aiutarti.

Ti condivido come gestire un progetto, salvandolo in formato .BIN e mantenere ordine nei database dei layer.

Nel video trovi anche informazioni su come CloudCompare tratta i file (in modo non distruttivo ma senza salvare file di backup) e sul fatto che non esista l'opzione di "annullamento dell'ultimo comando" ("undo" o "CTRL Z").

Spero possa essere utile per i tuoi lavori sulle nuvole di punti.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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0:00 Intro
0:40 La gestione dei file
4:36 Salvare un progetto
8:19 L'ordine dei layer
12:45 Aggiornare il progetto
14:03 Non esiste il CTRL+Z
15:55 Una panoramica sui file
17:14 Recap finale
19:19 Outro
    Quando produci l'output di un rilievo (fotogrammetrico) ti assumi la responsabilità dei dati che condividi e che, spesso, saranno usati da altre persone per le loro elaborazioni, studi e progetti.

È importante che l'accuratezza restituita sia in linea con gli obiettivi del lavoro e che le informazioni che trasmetti siano affidabili e attendibili
    Accuratezza e precisione sono due concetti spesso confusi nel mondo della misura e del rilievo.
Ma sono diversi.
Un output di un rilievo può essere molto preciso ma completamente sballato nella posizione (e quindi per niente accurato).

Mi capita di sentire spesso di rilievo aerofotogrammetrici fatti in assenza di punti misurati a terra, o sull'elemento da ricostruire, solo perchè si è usato un drone con antenna GNSS RTK.

Non usare punti di appoggio e controllo può essere molto pericoloso in relazione a quello che succederà con i dati del tuo rilievo fotogrammetrico.
    Accuratezza e precisione sono due concetti spesso confusi nel mondo della misura e del rilievo.
Ma sono diversi.
Un output di un rilievo può essere molto preciso ma completamente sballato nella posizione (e quindi per niente accurato).

Mi capita di sentire spesso di rilievo aerofotogrammetrici fatti in assenza di punti misurati a terra, o sull'elemento da ricostruire, solo perchè si è usato un drone con antenna GNSS RTK.

In questo video ti condivido i passaggi che faccio dentro il software di fotogrammetria (Agisoft Metashape Pro) per elaborare i dati, analizzare la precisione e controllare l'accuratezza degli output del processo.

Non si tratta di un "tutorial", quanto piuttosto di una condivisione di metodo di lavoro, sperando di poter accendere un riflettore sull'importanza del controllo dei dati e della loro attendibilità anche in considerazione delle conseguenze che un output fallace avrà su lavoro e decisioni di altri che seguiranno.

Ti faccio vedere:
L'analisi preliminare dei dati
La definizione del sistema di riferimento
La scelta della quota di lavoro (ellissoidica o ortometrica)
La valutazione della precisione sui GCP
La verifica dell'accuratezza sui Check Point
Un controllo extra
La consegna dei risultati

Spero che questo video possa far comprendere l'importanza dell'attenzione che si deve porre nel condurre rilievi aerofotogrammetrici e nella responsabilità che si porta dietro la scelta di restituire un output che, si suppone, sia affidabile ed attendibile in relazione agli obiettivi del lavoro.

Se ti va di aiutarmi nella mia personale "missione responsabilità" potresti condividere questo video con chi si occupa di queste cose o con chi riceve dati da rilievi aerofotogrammetrici

P.S.
Il concetto di verifica, controllo, accuratezza, affidabilità e responsabilità vale per tutte le attività di misura e per le acquisizioni 3D attraverso laser scanning (statico, lidar e SLAM).



Questo video è sponsorizzato da Metashape Italia.
Se ti interessa acquistare una licenza, seguire un corso o ricevere una consulenza specifica puoi usare questo link:
https://metashapeitalia.it/?coupon=3dmetrica


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
1:41 Il contesto fotogrammetrico
2:06 Operazioni preliminari
2:48 La posizione delle immagini
4:42 Il Sistema di Riferimento
6:53 La quota di lavoro
11:19 L'allineamento delle immagini
13:27 I target
17:20 GCP e Check Point
18:52 Precisione e Accuratezza
21:58 Distribuzione degli errori
22:57 Lo Sponsor Metashape Italia
24:30 Esporto la nuvola densa
25:24 Classificazione della nuvola
25:57 Un controllo extra sulla quota
30:53 La relazione tecnica finale
31:17 Un recap finale
36:30 Outro
    Hai la possibilità di personalizzare la tua area di lavoro di QGIS attraverso l'utilizzo delle "decorazioni".

Te ne parlo in questo video facendoti vedere come inserire titoli, copyright, loghi, riferimento di orientamento, griglia di coordinate...

È molto semplice ma spero che possa essere utile per il tuo lavoro iun QGIS.


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0:00 Intro
0:32 Il titolo
3:02 La griglia
5:03 Il Nord
6:20 Righello e Copyright
6:51 Inserire un'immagine
7:53 QGIS in Azione e GTER
10:31 Decorazioni e layout
11:28 Decorazioni e progetto
11:52 Titoli concatenati
13:50 Outro
    Una cosa che capita spesso a chi elabora nuvole di punti, soprattutto di fabbricati, è allineare dati che provengono da acquisizioni diverse e che descrivono parti specifiche di una scena.

Il caso tipico è unire una nuvola di punti, fatta con scansioni laser, dell'interno di un edificio, con quella della copertura, fatta attraverso l'uso di un drone.

Ti mostro come si fa dentro il software CloudCompare, attraverso lo strumento di "allineamento" che richiede, inevitabilmente, una sufficiente sovrapposizione tra di dati che tratti.


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0:00 Intro
0:37 I dati
1:23 Sovrapposizione tra dati
2:47 Allineamento tra nuvole
3:50 Operazioni preliminari
7:29 Analizzo le corrispondenze
9:05 Avvio il processo
14:08 Distribuzione dei punti
16:27 Controlli pre allineamento
18:40 Concludere il calcolo
20:27 Analisi del risultato
22:28 Unisci le nuvole allineate
24:03 Outro
    Nel mondo degli strumenti del Geomatico le cose cambiano velocemente.
Nuovi strumenti entrano nel mercato, permettendo attività prima difficilmente fattibili, soprattutto da parte di piccole realtà e professionisti.

Ed allora credo che possa essere molto utile partecipare ad un "Demo Day" in cui un brand (o un rivenditore) mostra i propri prodotti ed il loro uso, inclusi pregi e difetti.

In questo video ti condivido la prima data del Roadshow organizzato da @lidaritalia per i prodotti di @GreenValleyINTL tenutosi a Genova il 21 Ottobre 2025


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche scrivimi.

I modi più veloce per contattarmi sono questi:
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0:00 Intro
0:20 Perchè un Demo Day?
2:09 I prodotti GVI
4:30 Vantaggi dello SLAM
5:05 I campi di applicazione
6:06 Il futuro della Reality Capture
7:40 Vale la pena partecipare?
9:03 Outro
    In questo video ti condivido il modo per inserire, lungo una linea, dei punti ad una distanza, definita da te, dall'origine della linea.
Insomma si tratta di definire delle distanze progressive o delle "chilometriche".

Si usa il tool "punti casuali lungo una linea" e poi si sistemano le cose combinando qualche attributo con il calcolatore di campi.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica  
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0:00 Intro
0:37 Casi applicativi
1:26 La lunghezza della linea
3:21 Punti arbitrari sulla linea
5:21 Applicare la distanza giusta
7:32 Il calcolatore di campi
10:20 Controllo del risultato
10:46 QGIS in Azione e GTER
14:08 Outro
    In questo video ti faccio vedere come fare per calcolare il volume di un cumulo di materiale stoccato (terra, ghiaia, ...).

La procedura usa il tool "Volume Calculation" che prevede il passaggio attraverso un modello digitale di elevazione (rasterizzazione).

I casi concreti che ti possono capitare sono due.
1. Il cumulo è appoggiato su un piano orizzontale (un piazzale).
2. Il cumulo è appoggiato su un versante inclinato.

Nel secondo caso le cose sono un po' più complicate ma ti dico come poter fare.

Spero possa essere utile.

P.S.
In realtà ci sarebbe un altro caso, che non ho trattato nel video, e che non riguarda un vero e proprio cumulo quanto piuttosto del materiale "appoggiato" ad un versante.
Qui le cose sono ancora più complicate.
Magari ci faccio un altro video del progetto.
:)


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:40 Cumuli su piazzale
3:00 Ritaglio la nuvola
5:29 Calcolo il volume
7:47 I risultati
11:22 Cloud Compare On Demand
12:02 Cumuli su versante inclinato
12:43 Creare un piano di riferimento
20:00 Il nuovo calcolo del volume
23:00 Un risultato non corretto
24:18 Outro
    Credo che, nel lavoro del tecnico geomatico (ma non solo in questo), le attività debbano essere svolte in modo efficiente: avendo chiaro il risultato da raggiungere e scegliendo gli strumenti adatti per minimizzare le risorse necessarie (tempo, denaro, persone, ...).

Con questo obiettivo in mente, ti condivido questo video dove ho utilizzato uno SLAM (Li Grip O2 Lite di @GreenValleyINTL  ) ed un'antenna GNSS  per mappare, nella maniera più completa possibile, un'area urbana, senza avere necessità di precisioni millimetriche (che poi non è che si ottengano così facilmente come magari ti senti dire!) o dettagli geometrici super definiti.

Ti racconto:
- dell'obiettivo del rilievo;
- dell'ambito in cui ho lavorato;
- degli strumenti che ho scelto;
- della programmazione delle attività;
- del rilievo;
- dei dati elaborati e della loro accuratezza;
- di alcune considerazioni sull'efficienza.

Spero che possa essere interessante.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con @lidaritalia https://www.lidar-italia.it/
Attraverso la loro homepage puoi iscriverti, gratuitamente, alle due date del roadshow sugli strument ed i software Greenvalley International


I DATI
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti attraverso questo link: https://tinyurl.com/slamefficiente 


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:45 Location
1:35 LiGrip O2Lite
4:17 Programmazione
8:15 I target e la misura GNSS
8:48 L'acquisizione SLAM
10:37 La nuvola di punti
13:55 Criticità della nuvola
16:17 Verifica dell'accuratezza
19:03 Considerazioni finali
22:41 Outro
    In questo video ti condivido come poter fare per integrare un progetto di QGIS all'interno di un altro.

Può essere un'operazione utile nell'ambito di un gruppo di lavoro in cui i singoli lavorano su tematiche specifiche (viabilitò, ambiente, edificato) di un'area che poi devono essere riunite in un unico contenitore.

La procedura è semplice e nella seconda parte del video ti condivido anche come provare a risolvere alcuni problemi che potrebbero capitare, come la gestione di layer che hanno lo stesso nome.


A questo link puoi scaricare lo script di Python che ti mostro nel video: https://gist.github.com/3dmetrica/b854db28411daaa532f811bea9d5b99a


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0:00 Intro
0:43 Perchè integrare?
1:53 Integro un nuovo progetto
3:27 Inserire i progetti ex novo
5:00 Dati collegati
6:26 QGIS in Azione
9:39 Gestire layer con lo stesso nome
11:06 Usare i file di definizione dei layer
14:03 Usare uno script di Python
17:45 Un progetto in QGIS
19:52 Progetto VS Geopackage
22:10 Outro
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