AEROFOTOGRAMMETRIA DA DRONE LUNGO LA COSTA LIGURE

2 Marzo 2018
Fotografia area da APR di litorale sabbioso alla foce del fiume Magra

In questo articolo ti parlo di un’applicazione dell’aerofotogrammetria da drone per l’analisi delle dinamiche di un litorale sabbioso: la stima del volume di detriti trasportati da una piena fluviale e l’evoluzione temporale della linea di riva.

L’ALLERTA METEOROLOGICA DI DICEMBRE 2017

Tra il 10 ed il 12 Dicembre 2017 l’Alta Toscana e la Liguria di levante hanno subito un’allerto idro-meteorologica rossa/arancione piuttosto intensa.
Nella provincia di La Spezia sono piovuti circa 150 mm di pioggia in 24 ore.
Se ti interessa approfondirla, trovi il rapporto ARPAL sull’evento a questo link.

Non è stato un evento eccezionale e l’emergenza è rientrata senza troppi danni o disagi.
Tuttavia tutti i corsi d’acqua si sono “gonfiati” e la piena del Magra, il fiume più grande di questo territorio (ha un bacino di 1.700 kmq ed è lungo 70 km), che nasce nell’Alta Lunigiana e termina al confine tra Liguria e Toscana, ha portato alla foce un bel po’ di materiale e di detriti, presi dalle golene e dalle fasce perifluviali, normalmente asciutte.

Tutto questo materiale è finito in mare e poi, trasportato da onde e correnti, sul litorale compreso tra la foce del fiume ed il porto di Carrara.
Gli accumuli maggiori erano vicino all’estuario e diminiuivano verso Sud.
Il 99% di materiale accumulato in spiaggia era legno, con una minima percentuale di altro materiale misto (plastiche, boe, bombole del gas e qualche barca di piccola taglia che ha rotto gli ormeggi nella piena).

Fotografia area da APR di litorale sabbioso alla foce del fiume Magra ed al confine tra Liguria e Toscana

L’AEROFOTOGRAMMETRIA DA DRONE

Poco prima di Natale, una decina di giorni dopo l’allerta, ho fatto un test sul campo per vedere se l’aerofotogrammetria da drone potesse essere utile nella stima dei volumi di sedimenti accumulati in spiaggia.
È stato solo un test!
L’ho fatto in totale autonomia, di mia iniziativa e senza alcun incarico da parte di terzi.
Riconosco che ho fatto alcune cose in modo poco rigoroso, ma ero interessato a capire le potenzialità dell’uso di un drone sugli scenari di litorale.
E, in effetti, ne ho trovate!

Condivido quindi qui con te “a cuore aperto” il metodo, i risultati e le mie considerazioni finali.
Mi farebbe davvero piacere avere un feedback, un parere, suggerimenti, consigli e perplessità.

L’AREA DI INDAGINE

Immagine satellitare con l'area oggetto di indagine con aerofotogrammetria da droneHo scelto di rilevare solo il litorale ligure, lasciando fuori il tratto toscano fino al porto di Carrara.
Non è stato per campanilismo regionale ma per tenere superfici e sviluppo lineare contenuti e limitare l’attività operativa di campo ad una sola mattina.

Immagine satellitare con l'indicazione del litorale oggetto di indagine con aerofotogrammetria da droneIl tratto di costa su cui ho volato va dalla foce del fiume Magra, località Fiumaretta, a quella del torrente Parmignola, località Marinella, che segna il confine tra Liguria e Toscana.

Amministrativamente questa zona compete ai Comuni spezzini di Ameglia e Sarzana e la zona fociva è sovraordinata dall’Ente Parco di Montemarcello-Magra e dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale (ex Autorità di Bacino del fiume Magra).

Il litorale sorvolato è lungo 2,5 km con sviluppo Ovest-Est.

IL VOLO

Immagine di Agisfot Photoscan con la posizione delle immagini nadirali scattate durante il rilievo aerofotogrammatrico da droneHo volato con il mio drone DJI Phantom 4 (pro) ad una quota di 80 m AGL (Above Ground Level – sul livello del suolo) su sette missioni di volo che hanno coperto circa 400 metri di spiaggia ciascuna.
Ho scattato 217 foto nadirali con una sovrapposizione di circa l’80% tra foto consecutive.
Il GSD (Ground Sampling Distance) era di 2 cm/pixel.

Le operazioni di volo sono durate 3 ore (inclusi gli spostamenti nei vari punti di decollo).
Ho lavorato da solo.

Coppia di immagini riprese da APR di litorale sabbioso coperto da detriti legnosi

IL MODELLO TRIDIMENSIONALE E L’ORTOFOTO

Per la restituzione del modello tridimensionale non ho rilevato punti di aggancio a terra.
Lo so, avrei dovuto farlo, ma avrebbe implicato tempi più lunghi di campo e di elaborazione dati.

Ho orientano grossolanamente il modello con punti riconoscibili dalla CTR Regionale (in scala 1:5.000) e dalla restituzione aerofotogrammetrica del territorio del Comune di Sarzana (in scala 1:2.000).

La stima dell’errore globale è risultata essere di 1 m.
L’ho ritenuta sufficiente, per i miei scopi.

Il modello tridimensionale è formato da circa 31.000.000 di punti.

L’output principale che ho usato per stime, analisi e valutazioni è stata l’ortofoto.

Immagine di ortofoto realizzata con APR e aerofotogrammetria lungo litorale sabbioso alla foce del fiume Magra

CAMPIONAMENTI LOCALIZZATI SULLO SPESSORE DELLO STRATO DI DETRITI

Tra un volo e l’altro ho campionato con un’asta graduata lo spessore dello strato di detriti in punti significativi, per ricavarne un valore medio da usare nel calcolo del volume.
Considerando le aree a minore e maggiore accumulo i detriti avevano uno spessore medio di circa 70 cm.

Anche per la misura dello spessore, un metodo più rigoroso avrebbe richiesto una suddivisione delle aree in settori omogenei, per quantità e tipologia di materiale accumulato, e valutazioni localizzate e specifiche per ciascuno di essi.

IL VOLUME DEI DETRITI SULLA SPIAGGIA

Le caratteristiche di un’ortofoto (ne avevo scritto un articolo che trovi a questo link) la rendono misurabile.
La misura di una distanza sull’ortofoto corrisponde alla misura reale tra i punti, a meno degli errori nella ricostruzione del modello e quindi della stessa ortofoto.

Stimare i volumi di materiale accumulato in spiaggia diventa quindi un problema geometrico piuttosto semplice.
Si delimitano le superifici occupate dai detriti e si moltiplicano per lo spessore medio dalle misure di campo.

Ho diviso l’area indagata per la competenza dei due Comuni e una stima grossolana dei volumi depositati in spiaggia dice che:

  • nel tratto di litorale del Comune di Ameglia (lungo poco meno di 1 km) si sono accumulati circa 4.000 mc di materiale;
  • lungo la costa di Sarzana (1,6 km) ce n’erano circa 24.000 mc.

Immagine che mostra i risultati di analisi aerofotogrammetriche mediante APR per la stima dei sedimenti lungo litorale sabbioso - Comune di Ameglia (SP)

Immagine che mostra i risultati di analisi aerofotogrammetriche mediante APR per la stima dei sedimenti lungo litorale sabbioso - Comune di Sarzana (SP)

Puoi scaricare i pdf delle tavole che vedi qui sopra a questi link:
Litorale Comune di Ameglia
Litorale Comune di Sarzana

A CHI SERVE SAPERE IL VOLUME DI DETRITO SULLA SPIAGGIA?

Conoscere il volume di materiale che si è accumulato sul litorale dopo una piena è un dato che potrebbe essere utile alle Amministrazioni Locali, che si occupano della gestione della spiaggia, per stimare costi di movimentazione, trasporto e smaltimento.

Questo rilievo si riferisce al mese di Dicembre (2017).
È inverno e ci sono ancora un po’ di mesi prima dell’inizio della stagione balneare.
Se oggi (ho scritto questo articolo il 3 Marzo 2018) fai una passeggiata sulla spiaggia troverai molto meno materiale di quello che vedi nelle foto e nei disegni qui sopra.
I gestori degli stabilimenti si sono attrezzati per toglierli in autonomia e poco alla volta.

Ma che cosa sarebbe successo se una piena del genere fosse avvenuta a fine della Primavera, a poche settimane dall’apertura della stagione balneare?
Se Maggio è un mese caldo ti assicuro che qui da noi al mare si sta bene e si fanno i primi bagni in mare.
Migliaia di metri cubi di detrito in spiaggia in questo periodo sarebbe un colpo durissimo per gli stabilimenti e le Amministrazioni dovrebbero provvedere con le loro risorse (economiche) per pulire il litorale e permettere l’apertura delle spiagge.
Con questa tecnica di rilievo saprebbero i costi ed avrebbero una stima dei tempi di intervento.

A questo proposito si potrebbe aprire una parentesi spinosa sul fatto che il materiale che finisce in spiaggia dopo una piena deve essere gestito da pochi comuni (qui Sarzana ed Ameglia) anche se (il legname) proviene da altri territori, altri Comuni, distanti chilometri dalla foce del fiume.
Ne avevo parlato con il mio amico Geologo Paolo Petri nell’ambito della gestione dei boschi, delle fasce perifluviali e delle aree incolte (della Lunigiana e della Val di Vara) ma non voglio scriverne oltre perchè non aggiungerebbe molta utilità ai contenuti di questo articolo.

L’EVOLUZIONE DELLA LINEA DI RIVA

Un aspetto interessante emerso dall’analisi dei dati riguarda l’evoluzione della linea di riva.

Sovrapponendo l’ortofoto del rilievo con la CTR regionale del 2000 sono davvero evidenti i movimenti della posizione della battigia dopo gli interventi strutturali lungo la costa (principalmente pennelli trasversali in scogli e massi) per evitare la tendenza erosiva della spiaggia e dopo una politica conservativa sulle escavazioni in alveo lungo il corso del fiume Magra.

Nell’immagini qui sotto puoi vedere le aree in accumulo (vicino alla foce del Magra), in equilibrio (nella parte centrale) ed in erosione (vicino al confine Liguria-Toscana).
La linea verde è la riva nel 2017 e quella rossa è del 2000.

Immagine che mostra i risultati dell'analisi dell'evoluzione della linea di riva mediante aerofotogrammetria da drone lungo litorale sabbioso

Puoi scaricare anche il pdf di questo file qui: Evoluzione della linea di riva

Credo che lo studio dell’evoluzione della linea di riva mediante aerofotogrammetria da drone possa essere davvero interessante per la programmazione dei ripascimenti stagionali sulla spiaggia, per la gestione del territorio lungo il corso di un fiume (il principale agente di trasporto sedimenti), e nello stesso alveo (dragaggi) e per la progettazione di inerventi strutturali nella costa (ripascimenti strutturali, opere trasversali e longitudinali).

QUALCHE CONSIDERAZIONE FINALE

Ti elenco, in ordine sparso, alcune considerazioni che ho fatto dopo questo lavoro:

  • La posizione della linea di riva la puoi misurare anche usando un’antenna GNSS e camminando lungo la battigia, ma con un drone ottieni anche l’informazione dell’ortofoto georeferenziata da usare all’interno di un GIS, o di un webGIS (portale cartografico territoriale);
  • Per avere maggiore confidenza del dato rilevato, la missione di volo del drone non dovrebbe essere condotta su un’unica strisciata che segue la costa ma lungo percorsi inclinati che permettono di fotografare più volte lo stesso punto;
  • Usare missioni di volo programmate rendono l’acquisizione delle foto ripetibile nel tempo in condizioni simili tra un rilievo e l’altro;
  • Le riprese nadirali sono sufficienti per la caratterizzazione di un litorale sabbioso come quello che ho indagato, per spiagge ai piedi di falesie penso che sia necessario acquisire anche un dataset di foto inclinate, per un modello più robusto;
  • Una restituzione più accurata si ottiene tramite il rilievo preciso dei punti di appoggio del rilievo aerofotogrammatrico (rilievo satellitare o celerimetrico);
  • Il campionamento localizzato dello spessore degli accumuli di detrito è migliore se fatto con un antenna GNSS (si battono punto a terra e parte sommitale dell’accumulo e per differenza si calcola lo spessore), ma penso che un’asta graduata faccia comunque bene il suo lavoro: per la scala generale dell’analisi (migliari di metri cubi) errori dell’ordine della decina di centimetri sono tollerabili;
  • Un rilievo finalizzato all’analisi specifica della linea di riva va fatto in condizioni di mare calmo per essere in grado di determinare precisamente la battigia sull’ortofoto (qui c’era un po’ di mare mosso);
  • Un’analisi precisa e veloce del volume di detriti si potrebbe fare avendo a disposizione un rilievo aerofotogrammetrico (preciso e georefenziato) della spiaggia libera da materiale, effettuando il rilievo (preciso e georefenziato) della spiaggia dopo una piena importante e confrontando i modelli tridimensionali nei tempi diversi per vederne le differenze (con Cloud Compare si fa davvero presto e facilmente);
  • Gli accumuli maggiori dopo la piena non li ho rilevati nella parte prossima alla foce (come invece ti ho scritto prima) ma nella porzione centrale del transetto che ho studiato. Questo è dovuto alla morfologia della costa rispetto alla foce del fiume, al moto ondoso incidente (mareggiate di Libeccio o di Scirocco) ed alle correnti litoranee;
  • Riducendo la quota di volo del drone (abbassando il GSD) le foto sarebbero ancora più dettagliate e l’ortofoto permetterebbe di fare analisi di altra natura più specifica come la discretizzazione di plastiche da legno sulla spiaggia, la stima della granulometria dei sedimenti o l’analisi speditiva delle scogliere in massi per un’eventuale manutenzioni di parti danneggiate dalle mareggiate più forti;
  • L’aerofotogrammetria da drone permette di rilevare un litorale davvero velocemente e con una densità di informazioni sensibilmente maggiori rispetto ad un rilievo tradizionale terrestre (GNSS e celerimetrico). Mi sento piuttosto confidente nel sostenere che una squadra di due persone potrebbe coprire l’intero litorale dalla foce del fiume Magra al porto di Carrara (4.5 km) in una giornata di campo (includendo i campionamenti localizzati sullo spessore dello strato di sedimenti ed il rilievo dei punti di appoggio per l’orientamento del modello restituito).

Fotografia area da APR di litorale sabbioso al confine tra Liguria e Toscana

Spero che questo articolo possa esserti utile o possa essere semplicemente anche solo uno spunto di riflessione ed approfondimento.
Mi farebbe davvero piacere avere un tuo parere e un tuo punto di vista: aspetti da approfondire, obiezioni, pregi e difetti…
Puoi scriverlo nei commenti qui sotto oppure puoi mandarmi un messaggio (testo o voce) su Telegram @paolocorradeghini.

A presto!

Paolo Corradeghini

P.S.
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LAVORI  / RILIEVI

Paolo Corradeghini

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2 Comments


laura
6 March 2018 at 10:41
Reply

BUONGIORNO PAOLO,
COMPLIMENTI PER L’ARTICOLO OTTIMO LAVORO, COME SEMPRE.
lAURA



    Paolo Corradeghini
    6 March 2018 at 15:58
    Reply

    Ciao Laura,
    grazie mille per il tuo commento!
    A presto!
    Paolo

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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Ti condivido come gestire un progetto, salvandolo in formato .BIN e mantenere ordine nei database dei layer.

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14:03 Non esiste il CTRL+Z
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17:14 Recap finale
19:19 Outro
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    Quando produci l'output di un rilievo (fotogrammetrico) ti assumi la responsabilità dei dati che condividi e che, spesso, saranno usati da altre persone per le loro elaborazioni, studi e progetti.

È importante che l'accuratezza restituita sia in linea con gli obiettivi del lavoro e che le informazioni che trasmetti siano affidabili e attendibili
    Accuratezza e precisione sono due concetti spesso confusi nel mondo della misura e del rilievo.
Ma sono diversi.
Un output di un rilievo può essere molto preciso ma completamente sballato nella posizione (e quindi per niente accurato).

Mi capita di sentire spesso di rilievo aerofotogrammetrici fatti in assenza di punti misurati a terra, o sull'elemento da ricostruire, solo perchè si è usato un drone con antenna GNSS RTK.

Non usare punti di appoggio e controllo può essere molto pericoloso in relazione a quello che succederà con i dati del tuo rilievo fotogrammetrico.
    Accuratezza e precisione sono due concetti spesso confusi nel mondo della misura e del rilievo.
Ma sono diversi.
Un output di un rilievo può essere molto preciso ma completamente sballato nella posizione (e quindi per niente accurato).

Mi capita di sentire spesso di rilievo aerofotogrammetrici fatti in assenza di punti misurati a terra, o sull'elemento da ricostruire, solo perchè si è usato un drone con antenna GNSS RTK.

In questo video ti condivido i passaggi che faccio dentro il software di fotogrammetria (Agisoft Metashape Pro) per elaborare i dati, analizzare la precisione e controllare l'accuratezza degli output del processo.

Non si tratta di un "tutorial", quanto piuttosto di una condivisione di metodo di lavoro, sperando di poter accendere un riflettore sull'importanza del controllo dei dati e della loro attendibilità anche in considerazione delle conseguenze che un output fallace avrà su lavoro e decisioni di altri che seguiranno.

Ti faccio vedere:
L'analisi preliminare dei dati
La definizione del sistema di riferimento
La scelta della quota di lavoro (ellissoidica o ortometrica)
La valutazione della precisione sui GCP
La verifica dell'accuratezza sui Check Point
Un controllo extra
La consegna dei risultati

Spero che questo video possa far comprendere l'importanza dell'attenzione che si deve porre nel condurre rilievi aerofotogrammetrici e nella responsabilità che si porta dietro la scelta di restituire un output che, si suppone, sia affidabile ed attendibile in relazione agli obiettivi del lavoro.

Se ti va di aiutarmi nella mia personale "missione responsabilità" potresti condividere questo video con chi si occupa di queste cose o con chi riceve dati da rilievi aerofotogrammetrici

P.S.
Il concetto di verifica, controllo, accuratezza, affidabilità e responsabilità vale per tutte le attività di misura e per le acquisizioni 3D attraverso laser scanning (statico, lidar e SLAM).



Questo video è sponsorizzato da Metashape Italia.
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0:00 Intro
1:41 Il contesto fotogrammetrico
2:06 Operazioni preliminari
2:48 La posizione delle immagini
4:42 Il Sistema di Riferimento
6:53 La quota di lavoro
11:19 L'allineamento delle immagini
13:27 I target
17:20 GCP e Check Point
18:52 Precisione e Accuratezza
21:58 Distribuzione degli errori
22:57 Lo Sponsor Metashape Italia
24:30 Esporto la nuvola densa
25:24 Classificazione della nuvola
25:57 Un controllo extra sulla quota
30:53 La relazione tecnica finale
31:17 Un recap finale
36:30 Outro
    Hai la possibilità di personalizzare la tua area di lavoro di QGIS attraverso l'utilizzo delle "decorazioni".

Te ne parlo in questo video facendoti vedere come inserire titoli, copyright, loghi, riferimento di orientamento, griglia di coordinate...

È molto semplice ma spero che possa essere utile per il tuo lavoro iun QGIS.


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0:00 Intro
0:32 Il titolo
3:02 La griglia
5:03 Il Nord
6:20 Righello e Copyright
6:51 Inserire un'immagine
7:53 QGIS in Azione e GTER
10:31 Decorazioni e layout
11:28 Decorazioni e progetto
11:52 Titoli concatenati
13:50 Outro
    Una cosa che capita spesso a chi elabora nuvole di punti, soprattutto di fabbricati, è allineare dati che provengono da acquisizioni diverse e che descrivono parti specifiche di una scena.

Il caso tipico è unire una nuvola di punti, fatta con scansioni laser, dell'interno di un edificio, con quella della copertura, fatta attraverso l'uso di un drone.

Ti mostro come si fa dentro il software CloudCompare, attraverso lo strumento di "allineamento" che richiede, inevitabilmente, una sufficiente sovrapposizione tra di dati che tratti.


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2:47 Allineamento tra nuvole
3:50 Operazioni preliminari
7:29 Analizzo le corrispondenze
9:05 Avvio il processo
14:08 Distribuzione dei punti
16:27 Controlli pre allineamento
18:40 Concludere il calcolo
20:27 Analisi del risultato
22:28 Unisci le nuvole allineate
24:03 Outro
    Nel mondo degli strumenti del Geomatico le cose cambiano velocemente.
Nuovi strumenti entrano nel mercato, permettendo attività prima difficilmente fattibili, soprattutto da parte di piccole realtà e professionisti.

Ed allora credo che possa essere molto utile partecipare ad un "Demo Day" in cui un brand (o un rivenditore) mostra i propri prodotti ed il loro uso, inclusi pregi e difetti.

In questo video ti condivido la prima data del Roadshow organizzato da @lidaritalia per i prodotti di @GreenValleyINTL tenutosi a Genova il 21 Ottobre 2025


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche scrivimi.

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0:20 Perchè un Demo Day?
2:09 I prodotti GVI
4:30 Vantaggi dello SLAM
5:05 I campi di applicazione
6:06 Il futuro della Reality Capture
7:40 Vale la pena partecipare?
9:03 Outro
    In questo video ti condivido il modo per inserire, lungo una linea, dei punti ad una distanza, definita da te, dall'origine della linea.
Insomma si tratta di definire delle distanze progressive o delle "chilometriche".

Si usa il tool "punti casuali lungo una linea" e poi si sistemano le cose combinando qualche attributo con il calcolatore di campi.


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1:26 La lunghezza della linea
3:21 Punti arbitrari sulla linea
5:21 Applicare la distanza giusta
7:32 Il calcolatore di campi
10:20 Controllo del risultato
10:46 QGIS in Azione e GTER
14:08 Outro
    In questo video ti faccio vedere come fare per calcolare il volume di un cumulo di materiale stoccato (terra, ghiaia, ...).

La procedura usa il tool "Volume Calculation" che prevede il passaggio attraverso un modello digitale di elevazione (rasterizzazione).

I casi concreti che ti possono capitare sono due.
1. Il cumulo è appoggiato su un piano orizzontale (un piazzale).
2. Il cumulo è appoggiato su un versante inclinato.

Nel secondo caso le cose sono un po' più complicate ma ti dico come poter fare.

Spero possa essere utile.

P.S.
In realtà ci sarebbe un altro caso, che non ho trattato nel video, e che non riguarda un vero e proprio cumulo quanto piuttosto del materiale "appoggiato" ad un versante.
Qui le cose sono ancora più complicate.
Magari ci faccio un altro video del progetto.
:)


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:40 Cumuli su piazzale
3:00 Ritaglio la nuvola
5:29 Calcolo il volume
7:47 I risultati
11:22 Cloud Compare On Demand
12:02 Cumuli su versante inclinato
12:43 Creare un piano di riferimento
20:00 Il nuovo calcolo del volume
23:00 Un risultato non corretto
24:18 Outro
    Credo che, nel lavoro del tecnico geomatico (ma non solo in questo), le attività debbano essere svolte in modo efficiente: avendo chiaro il risultato da raggiungere e scegliendo gli strumenti adatti per minimizzare le risorse necessarie (tempo, denaro, persone, ...).

Con questo obiettivo in mente, ti condivido questo video dove ho utilizzato uno SLAM (Li Grip O2 Lite di @GreenValleyINTL  ) ed un'antenna GNSS  per mappare, nella maniera più completa possibile, un'area urbana, senza avere necessità di precisioni millimetriche (che poi non è che si ottengano così facilmente come magari ti senti dire!) o dettagli geometrici super definiti.

Ti racconto:
- dell'obiettivo del rilievo;
- dell'ambito in cui ho lavorato;
- degli strumenti che ho scelto;
- della programmazione delle attività;
- del rilievo;
- dei dati elaborati e della loro accuratezza;
- di alcune considerazioni sull'efficienza.

Spero che possa essere interessante.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con @lidaritalia https://www.lidar-italia.it/
Attraverso la loro homepage puoi iscriverti, gratuitamente, alle due date del roadshow sugli strument ed i software Greenvalley International


I DATI
Se sei un finanziatore di 3DMetrica puoi scaricare la nuvola di punti attraverso questo link: https://tinyurl.com/slamefficiente 


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:45 Location
1:35 LiGrip O2Lite
4:17 Programmazione
8:15 I target e la misura GNSS
8:48 L'acquisizione SLAM
10:37 La nuvola di punti
13:55 Criticità della nuvola
16:17 Verifica dell'accuratezza
19:03 Considerazioni finali
22:41 Outro
    In questo video ti condivido come poter fare per integrare un progetto di QGIS all'interno di un altro.

Può essere un'operazione utile nell'ambito di un gruppo di lavoro in cui i singoli lavorano su tematiche specifiche (viabilitò, ambiente, edificato) di un'area che poi devono essere riunite in un unico contenitore.

La procedura è semplice e nella seconda parte del video ti condivido anche come provare a risolvere alcuni problemi che potrebbero capitare, come la gestione di layer che hanno lo stesso nome.


A questo link puoi scaricare lo script di Python che ti mostro nel video: https://gist.github.com/3dmetrica/b854db28411daaa532f811bea9d5b99a


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

Con il codice sconto 3DMETRICAGTER puoi usufruire del 20% di sconto su tutti i corsi della loro offerta formativa, che trovi qui: https://www.gter.it/formazione/online/

Qui c'è il canale Telegram di GTER per seguire i Geobreak: https://t.me/geobreak


Se ti va di unirti alle discussioni su QGIS, puoi farlo in questo gruppo Telegram: https://t.me/+ZKm37iQHD083MTRk


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0:00 Intro
0:43 Perchè integrare?
1:53 Integro un nuovo progetto
3:27 Inserire i progetti ex novo
5:00 Dati collegati
6:26 QGIS in Azione
9:39 Gestire layer con lo stesso nome
11:06 Usare i file di definizione dei layer
14:03 Usare uno script di Python
17:45 Un progetto in QGIS
19:52 Progetto VS Geopackage
22:10 Outro
    La nuvola di punti è un oggetto che occupa lo spazio 3D ed è formato da tantissimi elementi, i punti, di cui Cloud Compare conosce tutte le coordinate in un sistema di riferimento cartesiano XYZ.

Per questo motivo puoi fare misure usando il software Cloud Compare.

Per misure di coordinate e distanze rettilinee 3D c'è lo strumento "Point Picking" mentre per misure di percorsi o di superfici serve fare qualche passaggio in più.
Per un percorso le cose sono ancora semplici e si risolvono usando una polilinea.
Le superfici invece creano qualche problema in più e bisogna affidarsi alle mesh.

Ti dico tutto in questo video che sperao possa esserti utile.


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0:00 Intro
0:26 Misura un punto
4:00 Etichette
5:42 Misura una distanza
8:22 Misura un triangolo
11:00 Annotare con le etichette
12:44 CloudCompare On Demand
13:40 Misura un dislivello
14:34 Misura un percorso
17:38 Misurare una superficie
21:32 Misurare una superficie con concavità
25:27 Misurare una superificie verticale
31:35 CloudCompare crash
32:40 Riprendo la misura del muro
33:28 Misurare superfici complesse
34:59 Misuro un volume???
36:50 Outro
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