Si possono creare ortofoto di specchi d’acqua (ferma) anche se il modello 3D (nuvola di punti e mesh) che viene fuori dall’elaborazione fotogrammetrica fa schifo ed è bucato.
Bisogna avere qualche accortezza durante lo scatto delle fotografie e smanettare un po’ sulla superficie di riferimento che userai per fare l’ortofoto (DEM o mesh).
Ricostruire, nello spazio 3D ed a partire da immagini (probabilmente prese da drone), la superficie di acqua ferma (come quella di un laghetto artificiale da escavazione che condivido in questo post), o di neve fresca, o di altri elementi totalmente privi di contrasto è un po’ complesso (se usi “comuni” software commerciali di fotogrammetria è molto difficile).
Se la nuvola di punti o la mesh sono “bucate” dove c’è l’acqua è perchè il software non è stato capace di trovare punti di legame nell’allineamento delle immagini.
Ma non è detto che l’ortofoto non possa venire fuori ugualmente bene.
Par farlo succedere devi creare una superficie di riferimento, su cui “stendere” le fotografie, ortorettificate, priva di buchi.
Puoi usare il DEM o la Mesh.
Quando fai creare il DEM (Modello Digitale di Elevazione) hai la possibilità di dire al software di interpolare i buchi.
Lui prenderà le informazioni che gli servono da quello (auspicabilmente buono) che c’è intorno al buco.
L’interpolazione della mesh non sempre va a segno al primo colpo (in realtà neppure quella del DEM) ma ci sono altri strumenti (più o meno avanzati) che ti vengono in aiuto.
Uno in particolare fa proprio quello che ti serve “riempie i buchi” della mesh, mettendo delle toppe al modello.
Dopo essere riuscito ad ottenere una superficie continua puoi generare l’ortomosaico.
Le foto sono ortorettificate sulla base della combinazione “sensore – ottica” che le ha scattate (recuperate nei parametri di orientamento interno) e sono poi appoggiate alla superficie, che hai appena sistemato, prima della proiezione del risultato nel piano 2D.
L’accorgimento da prendere in fase di presa fotografica è di estendere la copertura delle fotografie ad un bel pezzo extra di riva, dove sei sicuro che il software fotogrammetrico lavorerà senza problemi nella creazione di nuvola di punti e mesh.
In questo modo hai a disposizione dati “buoni” e solidi per intervenire sulle parti bucate con più confidenza.
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