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COME ESPORTARE COORDINATE DA GOOGLE EARTH A EXCEL E VICEVERSA

12 Gennaio 2018
Immagine di finestre di lavoro aperte di Google Earth Pro ed Excel

In questo articolo ti spiego come puoi esportare coordinate da Google Earth a Excel e come fare anche il processo inverso: andare da Excel a Google Earth.

Nell’ultimo decennio (o forse anche qualcosa di più) le immagini satellitari, disponibili a tutti, hanno impattato in modo sensibile sulle nostre abitudini.
Le usiamo per seguire le indicazioni di un percorso sul navigatore o per le destinazioni delle prossime vacanze…

GOOGLE EARTH

Google Earth è stato tra i primi strumenti gratuiti che ha permesso di navigare il mondo, seduti con un computer connesso al web.
È un’applicazione grafica tridimensionale che crea immagini virtuali della Terra, con un dettaglio alto (e sempre crescente!), usando immagini satellitari, fotografie aeree e dati topografici.

Ma credo che tu sappia bene che cos’è Google Earth!
Non indugio oltre e ti aggiungo solo che da qualche anno è disponibile grauitamente la versione Pro per desktop a questo link.

Google Earth non è solo uno strumento per fare un giro del mondo virtuale.
Ci si possono fare parecchie altre cose ed è un ottimo supporto per applicazioni professionali.
Ti elenco alcuni usi che mi vengono in mente:

  • analisi idrauliche su corsi d’acqua e bacini idrografici;
  • individuazione di siti valanghivi;
  • valutazioni sulla copertura vegetazionale e sugli usi del suolo del territorio;
  • misure di distanze e superfici;
  • analisi dell’evoluzione della linea di riva di un litorale;
  • pianificazione urbanistica;
  • profili altimetrici e di elevazione;
  • studi agronomici su aree agricole;
  • piani di volo per operazioni con i droni.

Mi rendo conto che sono solo una piccola parte di quello che ci si può fare, ma è solo per darti un’idea.
Se hai sperimentato altri utilizzi segnalameli nei commenti qui sotto ed aggiornerò volentieri l’elenco!

LE COORDINATE IN GOOGLE EARTH

Google Earth ti dà le coordinate di un punto sulla superficie terrestre nel sistema di riferimento geografico basato sull’ellissoide WGS84.
Se metti un segnaposto in un punto ricevi in cambio Latitudine e Longitudine.

Se poi ti sposti con il cursore sulla mappa, vedrai che in basso a destra hai anche un’informazione sull’elevazione, sulla quota.
Google Earth ti mostra una rappresentazione tridimensionale del terreno usando un modello di elevazione DEM (Digital Elevation Model) proveniente dai data NASA della missione Shuttle Radar Topography Mission, integrati da ulteriori altri dati per migliorare la rappresentazione 3D.
È da qui che prende le quote.
E le quote sono quelle ortometriche (ho scritto un articolo sulle differenze tra quota ortometrica ed ellissoidica a questo link)

Immagine della finestra di Google Earth che permette di scegliere le coordinate da mostrareLatitudine e Longitudine sono angoli e puoi scegliere di leggerli come gradi sessagesimali o decimali.
Puoi anche chiedere di avere coordinate piane (cartografiche) ed in questo caso Google Earth te le darà secondo la Proiezione di Mercatore UTM e sempre riferite all’ellissoide WGS84 (a questo link trovi un articolo sulle coordiante geografiche e quelle piane).

Vai su “Strumenti–Opzioni” e nel riquadro “Visualizza Lat/Lon” scegli che coordinate vuoi sapere.

ESPORTARE LE COORDINATE DA GOOGLE EARTH

Potresti aver bisogno di esportare le coordinate di una serie di punti presi su Google Earth.
E potresti volerli organizzare in un foglio di calcolo, come Excel (ma va bene anche Calc del pacchetto open source Libre Office)

I motivi possono essere tanti e diversi.

Non è difficile, si fa abbastanza presto e ora ti spiego come fare.

SEGNA I PUNTI

Inizia col segnare i punti di cui vuoi estrarre le coordinate.
Lo puoi fare con CTRL+P per aggiungere un segnaposto, un pin.

Immagine di segnaposto in Google Earth

I segnaposto che hai messo, li vedi nella barra laterale, all’intero della cartella “i miei luoghi“.
Ti consiglio di creare una sottocartella relativa al progetto o al lavoro che stai facendo e trascinarci dentro tutti i punti che hai segnato.
Ti tornerà utile tra poco.

SALVA I PUNTI

Quando hai finito di segnare i punti e li hai sistemati nella cartella che hai creato, fai click con il tasto destro sulla cartella e scegli l’opzione “Salva luogo con nome…”

Seleziona il tipo file KML poi scegli nome del file, destinazione e salvalo.

IMPORTA I PUNTI IN EXCEL

Prendi il file KML che hai salvato e aprilo con Excel.
Attenzione: devi abilitare l’apertura di tutti i tipi di file e non solo quelli relativi ai file Excel!
Se non selezioni questa opzione, non riesci a vedere il file KML che hai salvato.

Quando apri il file KML riceverai una serie di messaggi da parte di Excel.
Dai sempre l’ok e ricorda di selezionare l’opzione apri il file come tabella XML.

Messaggio di allerta all'apertura di file kml in Microsoft Excel

Messaggio di apertura di file kml in Microsoft Excel

Messaggio di apertura di file kml in Microsoft Excel com tabella XML

Punti importati da Google Earth in ExcelTi troverai davanti ad un foglio di lavoro con un sacco di informazioni, di cui la maggior parte non ti sono utili.
Per arrivare alle celle che contengono le coordinate dei punti, naviga il foglio fino a trovare ns1:longitude e ns1:latitude.
Questi sono i valori delle coordinate geografiche in gradi sessadecimali.
Le puoi copiare ed incollare in un’altra area di lavoro, in un documento di testo o dove preferisci.

MANCA LA QUOTA!

Avrai notato che la colonna altitude è piena di zeri.
Questo metodo infatti non ti permette di esportare l’informazione della quota dei punti.

È una cosa che si può fare ma bisogna usare un’altra strada ed un software aggiuntivo.

ESPORTARE COORDINATE E QUOTA CON TCX CONVERTER

TCX Converter è un software italiano e gratuito con cui puoi fare conversioni tra parecchi formati di file che hanno al loro interno informazioni di posizionamento (TCX, GPX, FITLOG, KML, TRK, PLT).
Nasce per gli escursionisti e per i ciclisti che caricano le tracce dei percorsi nei loro palmari o nei dispositivi di allenamento.
È molto usato anche per la sua compatibilità con gli strumenti Garmin, molto diffusi tra gli sportivi (io stesso ho avuto alcuni Forerunner per la corsa, un Edge per la bicicletta ed ora uso uno smartwatch Vivoactive HR!).

TCX Converter lo scarichi a questo link e ti permette di esportare le coordinate da Google Earth a Excel mantenendo l’informazione della quota.

LAVORARE CON I PERCORSI

TCX converter non ti permette di importare e gestire punti isolati presi su Google Earth.
Devi lavorare usando lo strumento “percorso“.

Dalla voce di menu “Aggiungi” scegli “Aggiungi percorso“, o fai CTRL+P, e disegna un tracciato che comprenda i punti da esportare (nell’immagine qui sotto ne ho incluso solo uno…).

Io ho disegnato un percorso chiuso, ma non è necessario che punto di inizio e di fine coincidano.

Immagine di un percorso tracciato in Google Earth

Clicca con il tasto destro del mouse sul nuovo percorso che trovi sempre all’interno della cartella “i miei luoghi” nella barra laterale sinistra e seleziona di nuovo “Salva luogo con nome…“.

Scegli ancora il formato KML, decidi una destinazione, nomina il file e salvalo.

IMPORTARE UN PERCORSO IN TCX CONVERTER

Dopo avere installato e lanciato TCX Converter clicca sul pulsante “Apri”, in alto a sinistra, e cerca il file KML del percorso che hai tracciato in Google Earth.

Immagine di TCX converter schermata iniziale

Nella parte inferiore della finestra vedrai un elenco di punti con informazione di Latitudine (LAT) e Longitudine (LON).
Questi sono i vertici della spezzata del percorso.

Se il tuo scopo è prendere le coordinate di punti sparsi in un’area ti consiglio quindi di disegnare una spezzata dove ogni vertice corrisponde con un punto da esportare.
Se inserisci vertici in eccesso potresti infatti non essere più in grado di riconoscere i punti che vuoi salvare.

AGGIORNAMENTO DELLA QUOTA

Come vedi manca ancora però l’informazione della quota (ALT).
Ma se fai click sul pulsante “Aggiorna Altitudine” della palette “Modifica Traccia“, che sta nel riquadro di destra della finestra centrale, vedrai che, a patto che tu abbia una connessione internet attiva, le quote si aggiorneranno!

TCX converter funzione di aggiornamento dell'altitudine

Immagine che mostra l'aggiornamento della quota dei punti rilevatii con TCX converter

ESPORTAZIONE DEI DATI ED IMPORTAZIONE IN EXCEL

Immagine che mostra l'esportazione dei dati in formato CSV con TCX converterOra puoi esportare le coordinate e la quota dei punti in Excel.

Ancora dal riquadro di destra, seleziona la palette “Esporta” e scegli l’opzione “Salva come CSV…”

Apri il file CSV in Excel e troverai nelle colonne del foglio di lavoro le informazioni che ti servono: latitudine, longitudine e quota.

Immagine di foglio di lavoro di Excel con i dati importati da TCX converter

DA EXCEL A GOOGLE EARTH

Potresti anche voler fare la strada inversa: importare in Google Earth le coordinate di uno o più punti, per vedere dove vanno a finire sulla mappa.

Se ne hai pochi il modo più semplice è quello di aggiungere un nuovo segnaposto ed incollare nel campo delle coordinate quelle che hai a disposizione.
Ma se i punti sono tanti può diventare un lavoro lungo, noioso e ripetitivo.
Uno di quei lavori dove la probabilità di distrarsi e sbagliare aumenta nel tempo…

C’è un modo automatico che ti permette di portare dentro Google Earth le coordinate che hai su un foglio Excel!

Punti all'interno di Excel per l'esportazione in Google EarthESPORTA LE COORDINATE DA EXCEL

Organizza le coordinate dei punti su due colonne, latitudine e longitudine e, per ciascuna colonna, indica nella prima riga l’attributo del dato.

Salva il file in formato CSV scegliendo la versione “comma delimited”.

IMPORTA LE COORDINATE IN GOOGLE EARTH

In Google Earth vai su “File” – “Apri” (CTRL+O), nel menù a tendina seleziona il tipo di file “Generic Text (CSV, HTML)“, cerca il file che hai appena salvato da Excel e conferma.

Ti si aprirà una finestra di importazione guidata del file.
E’ importante che tu faccia attenzione al separatore dei campi Latitudine e Longitudine.
Credo che ci sia una correlazione con le impostazioni generali del tuo sistema (separatore di decimali, raggruppamento delle migliaia, ecc…).
Comunque nel mio caso ho dovuto selezionare “Altro” ed indicare il “punto e virgola“.
Ti consiglio di fare qualche prova.
Ti accorgerai della scelta giusta perchè nella parte inferiore della finestra di importazione Latitudine e Longitudine saranno divise in due colonne separate.

Opzioni di importazione guidata di un file CSV in Google Earth

Andando avanti nella procedura avrai anche la possibilità di personalizzare icone, colore e testo dei segnaposti prima dell’importazione su mappa.
Alla fine puoi vedere i punti nella posizione giusta.

Importazione di punti da Excel e file CSV in Google Earth

GRADI SESSADECIMALI VS SESSAGESIMALI

Le procedure che ti ho spiegato funzionano usando come unità di misura di Latitudine e Longitudine i gradi sessadecimali, o gradi decimali.
Questi sono i gradi che avrai in output nell’esportazione da Google Earth e quelli che dovrai indicare in Excel nell’importazione sulla mappa.

Se devi lavorare con un’altra unità di misura dei gradi, che tipicamente sono i gradi sessagesimali (°gradi ‘primi “secondi), dovrai fare una conversione.

A questo scopo ti potrebbe tornare utile un file Excel che avevo fatto qualche tempo fa e che puoi scaricare liberamente e gratuitamente a questo link o nella colonna a destra di questo blog.

 

Spero che questo articolo possa esserti utile se dovrai esportare coordinate da Google Earth in Excel o viceversa.

Se hai dubbi o domande scrivile pure qui sotto nei commenti.

A presto!

Paolo Corradeghini

 

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Paolo Corradeghini

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12 Comments


Monica
28 February 2019 at 16:12
Reply

Ciao,
Vorrei sapere: c’è un numero massimo di punti importabili in excel? i punti del mio poligono sono circa 2000 ed excel mi comunica che i dati sono stati troncati in fase di importazione.
Grazie in anticipo!



    Paolo Corradeghini
    1 March 2019 at 9:20
    Reply

    Ciao Monica,
    c’è un limite ai campi di Excel ma è molto più alto rispetto al numero dei tuoi dati.
    Puoi inserire fino a circa un milione di righe e oltre 16000 colonne…

    Ciao
    Paolo

Roberto Ismari
7 March 2019 at 12:58
Reply

Ciao Paolo..innanzitutto complimenti per i tuoi tutorial chiari e precisi…però ti volevo chiedere se posso un’ info operativa su come importare i dati da Gogle Earth in Excel….al momento di aprire il file creato .kml il soft EXCEL (Formato per MAC release 16) non mi carica i dati dei punti forse perchè come tu dici necessita settare l’ apertura di questo tipo di file (kml) ma che non trovo nella mia versione… peccato perchè è un sistema molto utile per una prima analisi del sito…



    Paolo Corradeghini
    13 March 2019 at 17:24
    Reply

    Ciao Roberto, grazie del commento!
    Credo che il problema possa essere proprio nella gestione del file KML.
    Potresti provare ad usare il software open source Libre Office.
    Io mi ci trovo molto bene!
    Credo che ci sia la versione anche per IOS.
    A presto!

    Paolo

Domenico
6 April 2019 at 11:38
Reply

Ciao e complimenti per il bel lavoro.
quello che volevo chiederti è una conferma che l’ “aggiornamento altitudine” con tcx converter per i tratti/punti marini non funziona e come fare per ottenerlo.



    Paolo Corradeghini
    10 April 2019 at 12:20
    Reply

    Ciao Domenico,
    TCX Converter non prende le quote negative.
    Tuttavia il modello di Google ha informazioni “batimetriche” che puoi visualizzare attivando l’opzione “rilievo” nella finestra dei livelli.
    Provo a fare una ricerca e, eventualmente, integro l’articolo se trovo qualcosa di interessante.
    Ciao!

    Paolo

Massimo
24 May 2019 at 18:59
Reply

complimenti Per l’utilissimo approfondimento tematico.
Pur avendo installato TCX Converter, caricato i punti come indicato, e premuto sul tasto “aggiorna Altitudine” i valori non compaiono.
MI sapresti dare qualche indicazione che mi possa aiutare per risolvere il problema?
Grazie e buon lavoro.
Massimo



    Paolo Corradeghini
    28 May 2019 at 21:32
    Reply

    Ciao Massimo,
    grazie del commento.
    Purtroppo non riesco a darti una risposta risolutiva.
    Non uso la procedura da un po’ di tempo e non vorrei che avessero aggiornato TCX cambiando qualche caratteristica del software.
    Mi spiace di non essere stato molto utile.
    Proverò ad aggiornare il software e rifare la procedura…
    Spero di poterti dare una risposta più concreta!
    🙂
    Ciao!
    Paolo

Karen Anyabolu
28 May 2019 at 17:21
Reply

ciao,
ho provato a seguire il procedimento…però le coordinate dei punti le trovo nel campo “coordinates” infatti nello screenshot lat e long si vede come i valori siano gli stessi per tutti i punti.
Il problema è che li esporta sempre in gradi, anche se imposto le coordinate UTM…
perchè?



stefano
14 June 2019 at 15:43
Reply

Ciao,
come si abilita l’apertura di tutti i tipi di file su excel?



    Paolo Corradeghini
    21 June 2019 at 16:55
    Reply

    Ciao Stefano,
    purtroppo non so darti una mano concreta perchè non seguo più Excel da anni.
    Utilizzo Libre Office, open source, con cui mi trovo molto bene.
    Prova ad elaborare i dati con quello.

    A presto!
    Paolo

Antonio umberto Tamponi
12 March 2020 at 12:01
Reply

Con TCX converter nella colonna delle altezza, dopo aver modificato la traccia, appare la scritta OCTYPE HTML PUBLIC “-//IETF//DTD HTML 2,0//EN”>
Ti ringrazio se mi dici cosa fare
Sono Ing. e lavoro in Sardegna (Olbia, SS)



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    Paolo Corradeghini immagine profilo
    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    tredimetrica

    Con lo strumento "Point List Picking" di Cloud Com Con lo strumento "Point List Picking" di Cloud Compare puoi selezionare diversi punti di una nuvola, da portare in planimetria.

Alla fine puoi creare un file di testo o una nuova nuvola di punti, fatta solo dai punti che hai selezionato.
O entrambe le cose.

In un software di topografia poi, i punti 3D si trasformano facilmente in punti "topografici" (anche se non derivano da una misura strumentale diretta) ai quali puoi assegnare uno stile del simbolo ed aggiungere diversi campi testuali.

#cloudcompare #nuvoledipunti #3d #pointlistpicking
    [Nuvole Lidar e classificazione automatica del ter [Nuvole Lidar e classificazione automatica del terreno - Prima di tutto togli (almeno) gli "Outliers"]
Prima di fare la classificazione automatica del terreno degli elementi di una nuvola di punti Lidar ti conviene pulirla un po' affinchè il risultato del processo sia buono.

Gli "outliers" sono i più insidiosi.
Se ad esempio ci sono punti isolati sotto il livello reale del piano campagna, questi possono dare indicazioni fuorvianti al classificatore.

Nelle immagini che condivido in questo post vedi:
1. una nuvola Lidar (completa e colorata);
2. la classificazione del terreno senza la preventiva rimozione degli outlier;
3. la nuvola vista di lato con evidenza degli outlier;
4. la classificazione del terreno dopo la pulizia.

#lidar #nuvoledipunti #3d
    [Stazione Totale - Misure di distanza - Coordinate [Stazione Totale - Misure di distanza - Coordinate proiettate e cose che non tornano]
Fai attenzione al fattore di scala dei sistemi di riferimento proiettati quando fai misure con la stazione totale.

La distanza diretta, misurata con stazione totale, tra due punti in campo è diversa tra la distanza proiettata sul piano e presa tra le coordinate Nord ed Est degli stessi punti misurati con un GPS.

Nel passaggio da un sistema di coordinate geografiche ad un sistema cartografico si applica un fattore di scala.
Nel sistema di riferimento ETRF2000-UTM, questo fattore di scala è 0.9996.

Su 100 m lasci per strada 4 cm.
Su 3 km perdi 1.20 m!

Credo che questa sia un'informazione molto importante da gestire nei rilievi e nella restituzione.
    [Laser scanner e ombre] Il laser scanner è una m [Laser scanner e ombre]

Il laser scanner è una misura attiva ma i raggi emessi non distruggono gli oggetti che incontrano nel loro percorso!

Ci sono scanner che permettono di registrare più ritorni, per lo stesso raggio, ma se questo sbatte contro un muro, un tetto, un'auto o il terreno, non riesce ad andare oltre.
E meno male!

Al di là di questa introduzione, in una scansione terrestre (TLS) è molto probabile che ci siano ostacoli che fermano parte dei raggi e proiettano delle "ombre" nella nuvola di punti.
Lì non ci sono informazioni.

La forma e, soprattutto, la distanza dell'ostacolo dall'emettitore determinano la dimensione dell'ombra.

Anche se un elemento sembra poco rilevante rispetto alla scena da scansionare, la sua ombra potrebbe cancellare parecchi punti che, tradotti in superficie da rilevare, possono diventare parecchi metri quadrati.

Se non puoi liberarti dell'ostacolo l'unico modo per riempire le ombre è quello di fare più scansioni, da punti diversi, in modo che l'emettitore riesca a "vedere" oltre.

La programmazione di un rilievo laser scanner in campo tiene conto anche di questo.
Più stazioni fanno aumentare i tempi operativi di lavoro.
E con uno scanner ad approccio topografico le scansioni extra si fanno sentire nel budget finale delle ore in campo!

#laserscanner #3d #nuvoledipunti #pointcloud #trimble #trimblesx10
    [Aerofotogrammetria - Ortofoto sull'acqua] Si poss [Aerofotogrammetria - Ortofoto sull'acqua]
Si possono creare ortofoto d'acqua (ferma) anche se il modello 3D fotogrammetrico fa schifo ed è bucato.

Se la nuvola di punti o la mesh sono "bucate" è perchè il software non è stato capace di trovare punti di legame nell'allineamento delle immagini.
Ma non è detto che l'ortofoto non possa venire fuori ugualmente bene.
Par farlo succedere devi creare una superficie di riferimento, su cui "stendere" le fotografie, ortorettificate, priva di buchi.
Puoi usare il DEM o la Mesh.
Quando fai creare il DEM (Modello Digitale di Elevazione) hai la possibilità di dire al software di interpolare i buchi.

L'interpolazione della mesh non sempre va a segno al primo colpo (in realtà neppure quella del DEM) ma ci sono altri strumenti (più o meno avanzati) che ti vengono in aiuto.

L'accorgimento da prendere in fase di presa fotografica è di estendere la copertura delle fotografie ad un bel pezzo extra di riva, dove sei sicuro che il software fotogrammetrico lavorerà senza problemi nella creazione di nuvola di punti e mesh.

#ortofoto #fotogrammetria #aerofotogrammetria #3d #nuvoladipunti #mesh #dem
    [Rilievi di argini e vegetazione] Gli argini di c [Rilievi di argini e vegetazione]

Gli argini di canali artificiali, realizzati in terra, si prestano bene ad un rilievo aerofotogrammetrico ma, affinché il rilievo sia davvero efficace, andrebbe fatto dopo la pulizia dalla vegetazione.

Un sorvolo su un argine pulito permette di creare una nuvola di punti efficace da cui estrarre informazioni per tutta la lunghezza del tratto rilevato.

Se invece le sponde sono vegetate, il dato che si ottiene potrà essere buono qua e là ma sarà comunque globalmente più scarso rispetto alle condizioni ideali.

Lo sfalcio ed il decespugliamento sono attività che possono avere costi importanti.
Gli Enti locali hanno solitamente un piano di sfalcio sulle aree di competenza, specialmente se si tratta di zone frequentate, aree verdi, parchi e percorsi ciclopedonali.
Se hai tempo di aspettare, vale la pena coordinarsi in tal senso per andare in campo subito dopo le pulizie programmate.
Se invece hai fretta si devono accettare costi maggiori per lo sfalcio straordinario.

O si può andare in campo con la tecnologia LiDAR su drone per riuscire a penetrare la copertura vegetale.
Anche se non sempre si riesce a fare!

P.S.
Tutto questo vale per la parte emersa.
Per andare sott'acqua servono altri strumenti!
    [Monitoraggio e considerazioni sul tema] Prendend [Monitoraggio e considerazioni sul tema]

Prendendo spunto da una recente installazione di sistema di monitoraggio della falesia del Cimitero di Camogli (con tecnologia GNSS da parte di Gter e Yet It Moves) faccio alcune considerazioni sul tema.
Gli strumenti per monitorare possono essere tanti e quello che accumuna ogni situazione è la ripetizione nel tempo delle misure.

La precisione del controllo può già fare una discriminazione.

Il caso di Camogli pone poi l'attenzione sul "quante misure fare nel tempo".
Una rete GNSS che elabora dati in continuo permette di accedere alle letture dei singoli nodi con una frequenza alta (si che può arrivare ad essere anche di qualche ora).

A Camogli mi sono occupato dei rilievi fotogrammetrici e laser scanner di tutta la porzione di costa, in due momenti differenti, da cui si sono potuti misurare movimenti macroscopici che hanno permesso di fare valutazioni successive per la scelta dei punti di installazione dei sensori del monitoraggio di precisione.

Credo anche che sia rilevante l'aspetto della responsabilità di chi restituisce un dato da monitoraggio.
Questi dati servono per scelte progettuali, decisioni di sicurezza e protezione civile per niente banali.
Vale la pena "metterci la testa".

Io non sono un esperto di monitoraggi, anzi non lo sono per niente, ma il tema della misura legata, in qualche modo, alla "quarta dimensione", quella del tempo, mi affascina molto.
Se hai contributi, commenti o esperienza da condividere fallo assolutamente perchè il tema è interessante!
    Sono iniziati (in realtà già da qualche mese) i Sono iniziati (in realtà già da qualche mese) i lavori di messa in sicurezza dei versanti sopra la Via dell'Amore ed il ripristino della passeggiata, chiusa ormai da diversi anni).

Reti di placcaggio, barriere paramassi, nuove gallerie e rifacimento di tutto il percorso per un po' di milioni di euro ed almeno due anni di tempo.

Dovrei supportare i lavori con alcune "cose" dall'alto...

#viadellamore #parcocinqueterre  #lavori #roccia #drone
    [Laser scanner, nuvole colorate e fotocamere integ [Laser scanner, nuvole colorate e fotocamere integrate]

Per colorare una nuvola di punti da scansione laser servono delle fotografie.
Ci sono ormai parecchi scanner con fotocamera integrata, che semplificano il lavoro dell'operatore.

L'esposizione delle immagini deve essere la più "corretta" possibile per  riprodurre al meglio l'informazione colorimetrica nei punti della nuvola.

Non conosco il funzionamento specifico di ogni camera ma vale la pena dedicare un po' di tempo a capire come lavora l'esposimetro ed evitare così punti bianchi (per foto sovraesposte) o neri (per sottoesposizione).

Nel caso della SX10 di Trimble (l'unico caso che conosco), si può fissare un'esposizione costante ed è ok se l'illuminazione della scena scansionata non cambia.
I risultati sono scarsini se si passa da alte luci ad ombre e viceversa.

Nelle prime due immagini la nuvola è colorata da foto con esposizione fissa e presa ai due estremi delle zone di luminosità della scena scansionata.

L'altra opzione possibile è quella di scegliere un'esposizione automatica e variabile che permette di compensare i cambi di luce, per un risultato più armonico.

Occhio che l'angolo di campo dell'ottica incide parecchio.
È difficile avere tutto quanto esposto perfettamente in un'immagine sferica a 360°.
A meno di non sfruttare la tecnica dell'HDR (che alcuni scanner fanno)

Se poi c'è la possibilità di usare più camere (a lunghezza focale diversa) per scattare foto da usare nella colorazione della nuvola, quella a campo più stretto permette una lettura dell'esposizione più accurata rispetto alle panoramiche.
Ma servono più foto per coprire l'intera scena.
    [Fotogrammetria ed attenzione al colore] Spoiler: [Fotogrammetria ed attenzione al colore]
Spoiler: questo post non è interessante se ti occupi solo di fotogrammetria per il rilievo del territorio.
Ma se fai anche ricostruzioni 3D di edifici storici, beni culturali, monumenti ed opere d'arte di ogni forma e dimensione, credo che serva molta attenzione anche alla riproduzione fedele del colore nel processo fotogrammetrico.

Nella campagna di scatto è necessario utilizzare degli oggetti  che permettano di correggere le dominanti di colore in post elaborazione.
Si tratta generalmente di tabelle formate da quadrati colorati (in cui ogni colore è codificato).
In inglese si chiamano "color checker".
Li dovresti mettere nella scena e fotografare nelle stesse condizioni di illuminazione dell'oggetto del rilievo.

In post elaborazione poi si prendono le immagini in cui è presente il color checker e si applicano correzioni cromatiche sulla base del colore "letto" nell'immagine rispetto a quello che dovrebbe essere realmente (i valori codificati).

Tutto questo deve essere accompagnato da un altro paio di cose:
1. il controllo dell'illuminazione della scena;
2. un monitor calibrato (tutto passa attraverso i pixel del tuo schermo e se non sono "veritieri" il rischio di vanificare tutto il processo che ti ho raccontato, avendo una percezione sballata dei colori, è alto).

#fotogrammetria #colore #colorchecker
    [Lidar e software di elaborazione dei dati] Condiv [Lidar e software di elaborazione dei dati]
Condivido alcune caratteristiche che un software di elaborazione dati Lidar (da drone) dovrebbe avere.

1. Gestione dei dati grezzi della base GNSS di riferimento per il calcolo della traiettoria.

2. Aggiustare e/o correggere le traiettorie.

3. Dividere la traiettoria e, conseguentemente, la nuvola di punti.

4. Colorare la nuvola di punti e gestire problemi di "matching" tra immagine e traiettoria.

5. Gestione di datum, sistemi di riferimento e coordinate.

6. Misurare la nuvola di punti.

7. Visualizzare i punti secondo le informazioni dei campi scalari (intensità e numero di ritorni, tempo di acquisizione, ...)

8. Esportazione della nuvola in formati comuni.

Poi ce ne sono altri, non necessari, ma che possono aiutare l'elaborazione.

9. Segmentare, ritagliare ed eliminare parti della nuvola di punti.

10. Filtrare la nuvola per eliminare rumore ed outliers, oltre che sottocampionarla

11. Classificare i punti con algoritmi automatici.

12. Verificare l'accuratezza con punti di coordinate note.

13. Generare report di elaborazione.

Dimentico senz'altro qualcosa.
Se vuoi aggiungere, integrare o commentare in base alla tua esperienza sentiti davvero libero o libera.
È utile per tutti.

#lidar #nuvoledipunti #3d #pointcloud #software #editing #realitycapture
    Se sei in un posto aperto a misurare con il GPS pu Se sei in un posto aperto a misurare con il GPS puoi anche tenere la palina bassa, i satelliti si vedono ugualmente bene.

#gnss #gps #rilievo #topografia #misura
    È importante aggiornare i firmware degli strument È importante aggiornare i firmware degli strumenti di rilievo ed i software dei dispositivi che li controllano.

Credo che l'evoluzione tecnologica di quello che si usa in campo si porti con sé la necessità di una consapevolezza nuova sulla loro manutenzione.

Se prima gli aspetti legati alla taratura, al controllo delle parti meccaniche, ..., bastavano per permetterne il funzionamento, ora serve un'attenzione in più.

Non vale per ogni strumento che si vede in giro, ma credo che, piano piano, sarà un aspetto con cui tutti ci confronteremo.

Le case produttrici ti permettono di aggiornare continuamente una stazione totale o un laser scanner con nuovi firmware, che ne integrano funzionalità o correggono dei "bug".

E lo stesso succede per i software che girano sui dispositivi di controllo (smartphone, tablet, ...).

Nuove release migliorano la user experience o, anche qui, sistemano gli errori.

Se dopo un rilievo spari aria compressa e spennelli una stazione totale per togliere la polvere, prima di andare in campo dovresti controllare che software e firmware siano ok e tutto sia funzionante.

Usiamo strumenti tecnologicamente fantastici che tuttavia potrebbero incepparsi in campo per qualche "banale" conflitto software irrisolto.

#rilievo #strumenti #topografia #software #firmware
    La fotogrammetria non è la tecnica ideale per lav La fotogrammetria non è la tecnica ideale per lavorare con la vegetazione: copre il terreno che sta sotto (in una presa da drone) e non è facile ricostruirla.

Fotografie ad alta risoluzione, scattate da un sensore grande (full frame), possono avere problemi maggiori per ricreare nella nuvola di punti, le chiome di alberi.

Da quando ho iniziato ad usare una fotocamera più performante (full frame - 40 Megapixel) rispetto a quelle che ho usato in passato (1" - 24 Megapixel) sto verificando dei buchi nella nuvola di punti laddove ci sono alberi spogli.
Può sembrare controintuitivo ma è così.

Fotografie troppo dettagliate, di elementi molto complessi, porosi e con informazioni disposte su vari piani (tutta l'altezza degli alberi) non aiutano il software, anzi...

Per provare ad avere qualche informazione in più lì sopra,  puoi lanciare l'elaborazione della nuvola di punti ad una qualità inferiore.
Le immagini del dataset vengono sottocampionate (la risoluzione si riduce) ed il software structure from motion lavorerà con una minore quantità di dettagli descritti nei pixel.
Questo aumenta il numero di punti lungo gli alberi, anche se la loro confidenza (cioè l'attendibilità della posizione 3D) è piuttosto scarsa.
Oh, non è che il problema sia superato, anzi...
La nuvola di punti in effetti fa ancora piuttosto schifo.

La presenza di foglie aiuta il processo quindi se vuoi avere informazioni sulle altezza degli alberi è meglio acquisire i dati in estate.
Ed anche il tipo di albero (forma e dimensione) influenza il risultato...

#fotogrammetria #structurefrommotion #nuvoledipunti #3d #pointcloud
    Il back up dei dati subito dopo un rilievo, mette Il back up dei dati subito dopo un rilievo, mette al sicuro il lavoro della giornata.

Molti dispositivi di controllo sono palmari, smartphone o tablet, piuttosto avanzati, ma pur sempre a rischio di danneggiamento software o, peggio, furto o danno fisico.

Perdere i dati di una giornata di lavoro può avere conseguenze importanti.

Se hai rilevato qualcosa che non c'è più (scavo, abbancamento, demolizione) non potrai ripetere il rilievo.

Ci sono vari livelli di "sicurezza" per i dati di uno strumento.

Salvare i dati in una memoria interna (ad uno scanner o una stazione totale) ed in quella del controller ti permette di avere i file in due posti distinti.

Backuppare un lavoro in una chiave USB o in un hard disk esterno è un'altra opzione valida. Vale però per dispositivi dotati di porta USB.

Salvare i dati nel cloud è forse la scelta più sicura. Attivando un hot spot con lo smartphone riesci a mandarli in posti che sono a prova di furto o danno. Il cloud ti permette anche di essere molto efficiente se c'è qualcuno pronto a riceverli ed iniziare subito ad elaborarli.

Una volta ho temuto di aver perso i dati di un rilievo "un po' complicato".
Non ho passato una bella mezz'ora!
    [Laser scanner e traffico] Un camion che passa da [Laser scanner e traffico]

Un camion che passa davanti ad un laser scanner e è un ostacolo al rilievo.
A volte il traffico si riesce a gestire (movieri, gestione del cantiere o indicazioni specifiche, ...).
Altre volte no.
L'ideale immobilismo è, di fatto, irrealizzabile.

Alcuni scanner hanno la possibilità di mettere in pausa, una scansione per riprenderla una volta passato il mezzo.

Anche aumentare la qualità della scansione può aiutare.
Spesso una qualità maggiore significa effettuare la scansione, della stessa area, più volte.
Se i mezzi si muovono, ci sono buone probabilità che, se te li ritrovi tra i piedi al primo giro, non ci saranno più al secondo.

Fare scansioni da punti diversi aiuta.
Scegli punti di scansione in modo che si integrino uno con l'altro.

Oppure  puoi sempre considerare l'ipotesi di fare il rilievo di notte quando, auspicabilmente, il traffico è ridotto o assente.
    Un ponte può creare problemi ad un rilievo con Li Un ponte può creare problemi ad un rilievo con Lidar lungo un alveo

Manca il pezzo d'alveo sotto al ponte.
Non è sempre vero.
Ma può capitare.

Non c'è l'intradosso ed i dettagli non sono ricchissimi.

La classificazione del terreno può venire ingannata.
Non è facile per un software di classificazione automatica  distinguere il ponte dal terreno.
Se ci pensi ha la stessa quota del piano stradale.

Questi problemi si possono risolvere.

Una scansione con laser terrestre mette (forse) a posto i primi due punti 

Se c'è acqua o non riesci ad andare sotto all'impalcato puoi interpolare il terreno con le informazioni a monte ed a valle.
Se però c'è una soglia o un salto dovrai battere dei punti con una stazione totale.

Per la classificazione automatica l'intervento manuale è la soluzione migliore per garantire un risultato confidente.

Il Lidar da drone è molto efficace per acquisire dati in questi ambiti (occhio alla vegetazione!) ma l'integrazione strumentale è sempre la soluzione più efficiente.

#rilievo #rilievo3d #lidar #drone #lidardadrone #3d #realitycapture #alveo #idraulica #dtm #nuvoledipunti
    Non è detto che quello che ti serva sia un'ortofo Non è detto che quello che ti serva sia un'ortofoto di una facciata.
Potresti correggere la distorsione prospettica con software di fotoritocco e "raddrizzare" l'immagine (per i tuoi scopi).

Il punto di presa e la forma dell'oggetto fotografato deformano la rappresentazione secondo una vista prospettica.
Linee parallele nella realtà (muri verticali) sono convergenti nello spazio immagine.

Tutti i principali software di photoediting hanno strumenti di correzione della prospettiva.
Ci sono nel famoso Photoshop, nell'open source Gimp e nel "nuovo" ed economico Affinity Photo.

Funzionano più o meno nel solito modo.
Intervieni sulle immagini alterando i pixel e, aiutato da una griglia virtuale, allinei gli elementi dell'immagine alla maglia.
È veloce e non richiede hardware super.

La posizione reciproca tra punto di presa ed oggetto fa molto.
Così come la forma di quello che hai fotografato è rilevante.

È diverso dal fare un'ortomosaico.
Così come è diverso dall'usare, in campo, un obiettivo basculante e decentrabile ("tilt/shift") per le foto.
Ma è piuttosto pratico e può funzionare ugualmente.

Dopo tutto il raddrizzamento delle foto del costruito è una tecnica che gli architetti usano da parecchio tempo.
😉
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