In un rilievo aerofotogrammetrico con un drone equipaggiato con un GPS ad alta precisione, io scatto sempre una foto, a terra, su un punto noto.
Lo scopo è quello di confrontare la coordinata “precisa” della foto scattata con quella del punto e vedere se le cose tornano.
O meglio, se non torna qualcosa…
So che non è molto raffinato.
C’è uno scostamento planimetrico tra la posizione reale del punto (qui è il centro del target) e della fotografia.
E ce n’è un altro, ancora più marcato, che è quello altimetrico.
E non è neppure detto che se questa verifica è ok, lo sia anche per le altre foto del dataset.
Tuttavia lo trovo un indicatore veloce per scovare errori grossolani nel posizionamento del drone (oltre che un controllo extra dei dati acquisiti).
È utile sia nel caso che tu stia usando un posizionamento (del drone) RTK o PPK (come in questo caso).
Con un sistema RTK puoi valutarlo direttamente in campo.
Se scegli il PPK invece vedrai tutto quanto in ufficio, una volta elaborati i dati.
Io lo faccio all’inizio di ogni missioni di volo, prima del decollo.
Ogni cambio di batteria interrompe la registrazione dei dati grezzi del ricevitore e necessita di un’elaborazione specifica.
E di una nuova foto…
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