SENO E COSENO

4 Febbraio 2021
seno e coseno

Seno e Coseno sono funzioni goniometriche.

…

Lo scopo di questi articoli è quello di (provare a) parlare di cose matematiche/geometriche/topografiche, a volte complesse, in modo semplice.
E questo incipit non funziona…

Devo fare un passo indietro, partendo da un po’ più lontano.

TRIGONOMETRIA PIANA

Tutto quello che hai imparato a scuola (media) su figure piane, perimetri, solidi, aree, volumi, il teorema di Pitagora, …, è importante male ma non ti aiuta nella pratica.
Parlando di poligoni, i teoremi e le relazioni delle geometria elementare legano tra loro SOLO i loro lati O i loro angoli.
Ed è un po’ limitante.

Sì perchè se cerchi di trovare gli angoli di un triangolo conoscendo i suoi lati, non ci riesci.
Fidati, è così…
Ok, non vale il caso del triangolo equilatero!
🙂

Serve qualcosa in più.
Ed ecco che arriva in soccorso la trigonometria piana.

La mission della trigonometria piana è quella di scovare come si relazionano tra loro i lati e gli angoli dei triangoli.

Potrei dire che la trigonometria è aperta di vedute.
Per lei vanno benissimo angoli con angoli, lati con lati e lati con angoli…

Ed anche se può sembrarti un po’ elitaria, chiamando in causa solo i triangoli, la puoi applicare ad ogni figura (piana).
L’area di ogni poligono infatti è sempre scomponibile, disegnando diagonali qua e là, in triangoli.

Ed il triangolo è una delle figure geometriche più potenti che ci sia.
Non so se è così per tutti ma per il topografo sicuramente è così!

Per poter passare di livello, sfruttando davvero la trigonometria piana, serve fare la conoscenza di alcuni nuovi protagonisti, alcune nuove funzioni: le funzioni goniometriche.

Seno, Coseno, Tangente, Arcoseno, Arcocoseno, Cotangete, Arcotangente, Cosecante, …
Sono tutte funzioni goniometriche.
E sono legate tra loro da un’entità geometrica fondamentale, l’angolo (orientato).

Si chiamano funzioni goniometriche proprio perchè sono legate alla misura degli angoli ed il goniometro è lo strumento che li misura (dal greco gonio + metron).

Qualcuno (non molti a dire il veo) le chiama anche funzioni circolari, perchè si costruiscono su una circonferenza particolare (il cerchio goniometrico che ti presento tra poco) o trigonometriche, perchè si usano in trigonometria.

Qui ti parlo di seno e coseno.

IL CERCHIO GONIOMETRICO

Ti dico subito che il cerchio goniometrico non è indispensabile per arrivare alle funzioni goniometriche.
Ma aiuta a capire che cosa sono.
Soprattutto per il seno ed il coseno.

Un cerchio goniometrico (o circonferenza trigonometrica) è un cerchio.
E fin qui tutto bene.
Il suo centro “O” è l’origine di una coppia di assi cartesiani, ortogonali tra loro: X e Y.
Il punto in cui l’asse Y e la circonferenza si intersecano è il punto “A” e da qui si iniziano a misurare gli angoli orientati.
Il lato OA (gli angoli hanno due lati) è il lato origine, quello che si muove attorno ad O .
Il cerchio goniometrico ha il raggio unitario, R=1
Sì ma “1” che cosa?
“1” unità di lunghezza.
Non sono metri, né centimetri.
Il raggio funziona da unità di misura dell’intero sistema cartesiano (anche se non è un granchè dire: “questa lunghezza misura 13 raggi”…)

cerchio goniometrico

Questo qui sopra è un cerchio goniometrico ed ora ti dico come da qui si può vedere, subito e graficamente, qual è il seno e quale in coseno.

Prendi il punto B.
B è un punto a caso sulla circonferenza.
Che però può stare solo sulla circonferenza, senza entrare dentro l’area del cerchio né andarsene in giro nell’infinito del piano che c’è all’esterno.

OB è il segmento che lo unisce con il cerchio.
Ed è lungo quanto il raggio.
Siccome siamo in un cerchio goniometrico, ed il raggio è unitario, OB=1.

Qualsiasi posizione assuma B, questa dipenderà solo dall’angolo α.
È come se ci fosse un picchetto piantato in terra in corrispondenza di O a cui qualcuno ha legato una corda alla cui estremità c’è il punto B, che si muove mantenendola (la corda OB) sempre tesa.

La posizione di B dipende davvero solo da α.

E visto che il cerchio goniometrico crea in automatico un piano cartesiano, di centro O, la posizione di B è scomponibile nelle sue due coordinate, XB e YB.
Anche loro dipendono solo dall’angolo α.
È piuttosto evidente, credo…

SENO E COSENO

Ora sono pronto a dirti che cosa sono, matematicamente (e geometricamente) seno e coseno.

La prima cosa che c’è sa sapere che seno e coseno, così come tutte le funzioni trigonometriche, sono sempre legate agli angoli.
Esiste il seno di un angolo ma non troverai mai il coseno di una velocità…

Ora guarda l’immagine qui sopra ed il triangolo rettangolo OBC.

Il seno dell’angolo α è il rapporto tra il cateto BC e l’ipotenusa OB.

Il coseno di α invece è il rapporto tra l’altro cateto OC e, di nuovo, l’ipotenusa OB.

Quindi:

Senα = BC/OB

Cosα = OC/OB

Visto che OB è sì l’ipotenusa del triangolo rettangolo, ma è anche il raggio del cerchio, R, si può scrivere che:

Senα = BC/R

Cosα = OC/R

Ma qual è l’unità di misura di seno e coseno?
Non c’è.
Sono numeri puri, adimensionali, perchè vengono fuori dal rapporto di due lunghezze.

Dato che sei in un cerchio goniometrico, dove il raggio è l’unità di misura di riferimento di tutta la baracca, R=1, non fai nessun errore se scrivi che:

Senα = BC

Cosα = OC

Guardando al punto B nel piano cartesiano, BC è la sua ascissa e OC la sua ordinata. Sono, rispettivamente, la coordinata X e la Y.

Quindi:

Senα = XB

Cosα = YB

Attenzione però perchè queste ultime due relazioni valgono SOLO nella casa del cerchio goniometrico.

Tuttavia nella realtà seno e coseno sono sempre dei rapporti di segmenti (è per questo che ti ho scritto subito la loro definizione) e, come tali, esistono anche al di fuor del cerchio goniometrico.

SENO E COSENO DI ANGOLI “IMPORTANTI”

Non è che ci siano angoli più importanti di altri…
È che ce ne sono alcuni di cui è più facile ricordare quanto valgono seno e coseno.
O perchè sono 0, 1 o -1 o perchè sono numeri (decimali puri o misti – intero e radice quadrata) più archiviabili nella testa rispetto a 0,876475932….

Inizio dal primo gruppo…

Lavora sul cerchio goniometrico.
Il punto A è l’intersezione dell’asse Y con la circonferenza.
Il punto O è il centro del cerchio.
Il punto B si muove SOLO sulla circonferenza, in senso orario a partire da A.
Il punto C è le proiezione di B sull’asse Y.

Te lo ripeto un’altra volta, dipende tutto dall’angolo α.

Ed ecco che cosa succede aumentando α di 90°, partendo da 0°, ed arrivando gli angoli che determinano i 4 quadranti:

Visto che:

Senα = XB
Cosα = YB

Ecco una serie di valori, facili e facilmente memorizzabili, per seno e coseno.

Sen0° = 0
Cos0° = 1

Sen90° = 1
Cos90° = 0

Sen180° = 0
Cos180° = -1

Sen270° = -1
Cos270° = 0

RELAZIONE FONDAMENTALE DELLA GONIOMETRIA

Se guardi seno e coseno nel cerchio goniometrico ti accorgi subito che sono i cateti di un triangolo rettangolo che ha per ipotenusa il raggio R.

Quindi si può usare il Teorema di Pitagora per scrivere:

sen2α + cos2α = R

Ma visto che il Raggio vale 1:

sen2α + cos2α = 1

Questa qui sopra è una formula importante e si chiama relazione fondamentale della goniometria.

La somma dei quadrati di seno e coseno dello stesso angolo è sempre uguale a 1.

SENO E COSENO, FUNZIONI PERIODICHE

Seno e Coseno sono funzioni periodiche.
Si ripetono.
Ogni 360°.

Dopo un angolo giro, Seno e Coseno tornano ad assumere gli stessi valori.

ALTRI ANGOLI “COMODI“

Ci sono altri angoli comodi nel ricordarsi quanto vale il loro seno ed il loro coseno.

Sono 30°, 45° e 60°.

Si può dimostrare il risultato di seno e coseno di questi angoli, geometricamente, ed in tutti e tre i casi.
Non lo faccio.
Mi piacerebbe scrivertelo (in effetti sono un po’ un nerd delle dimostrazioni) e, per altro, si tratta di considerazioni molto semplici su triangoli rettangoli, equilateri e quadrati, ma ci metterei davvero tanto con questo editor di testo (devo trovare una soluzione perchè più avanti le cose si complicheranno…).

Ti chiedo quindi di fidarti se scrivo:

Sen30° = 1/2
Cos30° = √3/2

Sen60° = √3/2
Sen30° = 1/2

Sen45° = √2/2
Cos45° = √2/2

C’è un solo angolo per cui seno e coseno sono uguali, ed è 45°.
Per tutti gli altri angoli sono diversi.

LIMITI DI SENO E COSENO

È facile anche stabilire i limiti, massimo e minimo, di queste due funzioni.

Guardando il cerchio goniometrico e controllando i valori di seno e coseno per gli angoli che dividono i quadranti (0°, 90°, 180°, 270°) si vede che il valore massimo è 1 e quello minimo -1.

Per tutti gli altri angoli puoi prendere una calcolatrice scientifica e provare numeri a caso su cui calcolarci seno e coseno (anche se si vede direttamente dal cerchio goniometrico).
Troverai sempre che nessuno risultato sarà maggiore di 1 o minore di -1.

Quindi:

-1 ≤ Senα ≤ 1
-1 ≤ Cosα ≤ 1

GRAFICI DI SENO E COSENO

Hai mai sentito parlare di “sinuosoide“?
Eccola!

Sembrano la rappresentazione delle onde del mare che avanzano verso riva o quella delle frequenze di una trasmissione radio che si propagano nel vuoto.
E si ripetono…

Si chiama sinusoide perchè deriva proprio dal grafico della funzione “seno”.

Non è difficile crearlo (così come quello del coseno).
Basta un foglio di calcolo dove crei una colonna con gli angoli (da 0° a 360°) ed una con la formula per calcolare il seno.

Il risultato che trovi è questo questo:

Se lo fai per il coseno hai la curva qui sotto.
È fatta nello stesso modo (stessa ampiezza e stessa pendenza) ma anzichè partire da 0, inizia da 1 (perchè il coseno di 0° è 1).

Eccole tutte e due insieme!

Se invece di fermarti a 360° con gli angoli sull’asse della ascisse (come ho fatto io qui) decidi di andare avanti, la curva si ripete uguale all’infinito, creando la sinusoide.
Ed ecco confermata, ancora una volta, la periodicità di queste funzioni goniometriche.

ANGOLI COMPLEMENTARI, SUPPLEMENTARI ED ESPLEMENTARI

Finisco questo articolo con lo scriverti alcune relazioni che collegano seno e coseno di angoli complementari, supplementari ed esplementari.

Giusto per non lasciare niente indietro o al caso:
Due angoli sono complementari se la loro somma è l’angolo retto (90°);
Due angoli sono supplementari se la loro somma è l’angolo piatto (180°);
Due angoli sonoesplementari se la loro somma è l’angolo giro
(360°).

Si possono dimostrare anche tutte le cose che ora ti scrivo.
Non è difficile.
Basta lavorare, ancora, sul cerchio goniometrico.
Ma non lo faccio…

Quindi ti dico di getto che:

Sen (90° – α) = Cosα
Cos (90° – α) = Senα

Sen (180° – α) = Senα
Cos (180°- α) = – Cosα

Sen (360° – α) = – Senα
Cos (360° – α) = Cosα

PERCHÈ SENO E COSENO

Se sei un professionista che lavora con la misura avrò scritto delle banalità.

Se sei un ricercatore, un professore o un accademico, non sarai arrivato a queste righe finali.

Se sei uno studente, spero che queste righe ti possano tornare utili o, per lo meno, meno sterili di alcune definizioni e trafiletti dei libri di testo.

In ogni caso, seno e coseno sono fondamentali per risolvere i triangoli, che sono le figure geometriche fondamentali nella pratica topografica.
Ogni problema si può semplificare in triangoli.
E se li puoi risolvere riesci a venire a capo della matassa.

È vero che fogli di calcolo e software a bordo degli strumenti di misura fanno tutto per te senza che tu ti debba sbattere più di tanto.
Ma credo che sapere che cosa c’è dietro al risultato sia un’arma che ti porti in tasca e puoi sfoderare ogni volta che le cose si mettono male…

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TOPOGRAFIA

Paolo Corradeghini

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_ZSw4wipuSnw È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


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0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


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10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    In questo video ti mostro come creare un nuovo attributo che riporti, come valore, il nome del layer.
Detta così sembra facile.
Ed in effetti lo è, se hai uno o pochi layer.
Ma se di layer ne hai tanti, decine o centinaia, le cose potrebbero complicarsi un po' ed allora QGIS ti permette di farlo in modo efficace usando il "calcolatore di campi" ("field calculator") in modalità "batch".


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
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10:33 I risultati
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15:30 Outro
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Lo strumento da usare si chiama "Cross Section" e ti permette di "affettare" la tua nuvola di punti secondo le tue necessità.
Viene usato un volume di taglio che mantiene visibile solo quello che è al suo interno.

Da qui si aprono molte possibilità.
In questo video ti mostro come generare una sola sezione, esportando una fetta di nuvola.
E la polilinea di inviluppo, che in alcuni casi può essere molto interessante e utile!

Nei prossimi video ti dirò qualcosa di più.


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24:49 Il DXF della linea di inviluppo
26:32 Countour/limiti
29:19 Outro
    L'Agenzia delle entrate ha reso disponibili, per tutti, la possibilità di scaricare lberamente e gratuitamente le mappe catastali di Italia, in formato vettoriali e georeferenziate.

In questo video ti mostro come fare.
Serve solo avere uno SPID (o una CIE/CNS).

I dati vettoriali sono in formato DXF e Geopackage (oltre ad altri formati meno "famosi") ed i sistemi di riferimento sono Cassini-Soldner (che è il sistema sorgente), Roma 40 e ETRF2000.

Nella seconda parte del video ti mostro anche come puoi fare per conoscere il foglio (o i fogli) di mappa che ti interessa acquisire.

Spero che possa essere utile.


A questo link puoi accedere al servizio dell'Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/vendita-della-cartografia-catastale/fornitura-dati-cartografici-online-professionisti

Qui trovi l'url del WMS catastale: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/consultazione-cartografia-catastale/servizio-consultazione-cartografia

Qui c'è Formaps: https://www.formaps.it/

E qui i limiti amministrativi ISTAT: https://www.istat.it/notizia/confini-delle-unita-amministrative-a-fini-statistici-al-1-gennaio-2018-2/



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    In questo video ti condivido come fare a creare etichette prendendo informazioni dagli attributi dei layer di QGIS e combinandoli tra loro.

Ti faccio vedere le etichette semplici e quelle definite da delle regole che scegli tu.

Qui trovi la documentazione ufficiale di QGIS sulle etichette:
https://docs.qgis.org/3.40/it/docs/training_manual/vector_classification/label_tool.html


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9:03 Rule based labeling
11:14 Etichette che spariscono
13:04 Etichette e HTML
14:35 Outro
    Come fai a sapere il volume di materiale inerte che è addossato ad un versante ed appoggiato ad un piazzale, avendo a disposizione una sola nuvola di punti, quella dello stato attuale?

Te lo condivido in questo video in cui uso il software open source CloudCompare e provo a ricostruire il versante al di sotto del materiale stoccato di cui vuoi sapere il volume.

Questo implica una grande incertezza nella sua determinazione perchè si interpreta, approssimando, qualcosa di sconosciuto.

Prendilo quindi come spunto per l'analisi dei tuoi dati avendo bene in mente le criticità del processo.

Spero possa esserti utile. 


Sei sei un Finanziatore o una Finanziatrice di 3DMetrica, puoi scaricare il progetto .bin qui: 
https://www.patreon.com/posts/il-volume-di-un-143769306

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0:00 Intro
1:11 Premesse
3:46 Il dato
4:40 Creo i piani di riferimento
14:00 Modifica un piano creato
18:14 Rifila i piani
28:29 Unisco i piani
29:55 Analisi volumetrica
34:29 Outro
    A Volta Mantovana c'è stato "CapoVolta 2025", il raduno internazionale di speleologia.
È un contesto unico, una grande festa, dalla mattina alla sera, a cui partecipano speleo (e non solo) da tutta Italia.

In questo video ti racconto di alcune attività che un gruppo di persone sta portando avanti da qualche anno e che riguardano i rilievi 3D impiegando, principalmente, il Lidar interno alle varie versioni dell'iphone pro.

Il gruppo si chiama Equipe Lidar ed è composto da ragazzi veneti del Gruppo Naturalistico Montelliano e di Treviso Sotterranea.

Dopo anni di tentativi, errori e chilometri di rilievi sotto terra hanno maturato un bel po' di esperienza e la Società Speleologica Italiana ha riconosciuto una nuova "Scuola di rilievo 3D con tecniche geomatiche".

Io ho la fortuna, il piacere e l'onore di supportarli e collaborare con loro per portare il mondo della Geomatica dentro ambienti complicati, stretti, bui e per niente banali.

Qui sotto trovi i riferimenti al gruppo: https://www.gnmnuvolegrotte.com/info/info.html
Questi sono i riferimenti al Gruppo Naturalistico Montelliano: https://www.gnmspeleo.it/
E a Treviso Sotterranea: https://www.trevisosotterranea.it/

Qui c'è il sito della Società Speleologica Italiana: https://speleo.it/site/
E questo è quello di Scintilena, notiziario di speleologia: https://www.scintilena.com/


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


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0:00 Intro
0:53 Perchè il Lidar
1:59 Come funziona
2:55 Le potenzialità del 3D
3:50 3D e catasto grotte
4:29 Il rilievo classico
5:46 Il soccorso in grotta
6:06 Affidabilità dei dati
6:46 Il cambiamento
7:14 Suggerimenti pratici
8:45 La scuola di rilievo
10:25 La forza della condivisione
12:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per condividere un layer, con tutte le sue informazioni di aspetto e rappresentazione, dentro QGIS.

Vediamo come funziona il file di defiinzione dei layer (QLR), che differenza c'è con il salvataggio di un progetto o con la creazione di un file geopackage e poi ti parlo anche del "file degli stili" applicato ad un layer.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
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0:00 Intro
1:19 File di definizione dei Layer
5:24 QGIS in Azione e GTER
8:36 Salvare un progetto
10:15 Salvare un Geopackage
14:21 Modificare il layer
15:43 Salvare il file degli stili
18:24 SLD
19:27 Outro
    In questo video ti faccio vedere come calcolare il volume del materiale, che costituisce una rampa, appoggiato a due bancate verticali in un'area di cava.

Ho disposizione una sola nuvola di punti e lavoro in Cloud Compare per creare una mesh chiusa dell'elemento che voglio misurare, per poi calcolarne il volume.

Il processo passa attraverso la creazione di piani di riferimento, che costituiscono i limiti del materiale, usando lo strumento "point list picking" e, successivamente, interpolando i nuovi punti con un piano.

Potrebbe essere un workflow un po' intricato (e forse lo è, quindi se conosci altri metodi più efficienti scrivilo nei commenti!) ma spero che ci possa essere qualche informazione utile per i tuoi lavori in CloudCompare.


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0:00 Intro
0:43 Il caso
2:09 Inizio il processo
2:23 Nuvole di punti di riferimento
6:34 Genero piani dalle nuove nuvole
9:00 Creo il cuneo di riferimento
13:03 Tagliare gli elementi da misurare
22:27 Pulizia del DB Tree
23:10 Volume attravreso la mesh
28:37 Considerazioni finali
31:08 Outro
    In questo video ti condivido un'attività di campo in cui ho dovuto acquisire, velocemente, delle informazioni di un tratto stradale interessato da diversi accessi laterali.

E, altrettanto velocemente, ho elaborato i dati per soddisfare l'urgenza del committente.

Ho usato uno SLAM, XGrids Lixelkity K1, con il modulo GNSS RTK attivo, per acquisire una nuvola di punti, camminando dove potevo.
In campo ho preso anche le coordinate di un po' di punti della segnaletica orizzontale, per supportare e controllare l'output.

Ti condivido anche i dati che ho trasmesso in relazione alla richiesta.


Questo video è stato possibile grazie alla partnership con Dynatech - https://www.dyna-tech.it/
Tramite il link qui sotto puoi beneficiare di 3 mesi di licenza gratuita del software Lixel Cyber Color: https://bit.ly/44uzrKW


SCARICA LA NUVOLA DI PUNTI
Se sei un finanziatore o una finanziatrice di 3DMetrica (di livello alto) puoi scaricare la nuvola di punti che hai visto nel video qui: http://bit.ly/4nKGVzU


Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.


Se hai dubbi, domande, richieste specifiche su procedure, comandi o modi di fare qualcosa scrivimi ed io ne prendo spunto per un altro video come questo.

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0:00 Intro
0:23 Il problema
1:20 L'ambito
2:05 Misure GNSS
3:50 Lo SLAM
4:47 Problemi di deriva
5:19 Tempi di campo
6:01 Dynatech
7:12 Considerazioni sul processo
10:28 La nuvola e i dati SLAM
16:07 Planimetria in CAD
16:55 PointCab Origins
17:50 La classificazione del terreno
18:28 Il modello 3DGS
20:09 Il controllo dei dati
20:49 Durata complessiva
23:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per ritagliare un raster dentro QGIS.

Ti faccio vedere due modi.
Uno ritaglia il raster secondo le "estensioni" come, ad esempio, la copertura della tua area di lavoro di QGIS o un rettangolo che disegni tu
L'altro permette un lavoro più raffinato usando un poligono che crei o importi e scegli come "maschera di ritaglio".

Vale per modelli digitali di elevazione (come per il caso del video) ma anche per altri raster/immagini come le ortofoto...


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0:00 Intro
0:35 Preparo il lavoro
1:26 Ritaglio sulle estensioni
6:03 QGIS in Azione e GTER
7:55 Ritaglio su un poligono
13:02 Da linea a poligono
15:51 Tagliare un ortomosaico
16:24 Perchè tagliare un raster
17:16 Outro
    Se ti è capitato di lavorare per un po' di tempo in CloudCompare e poi accorgerti di aver perso tutto per un crash o una chiusura accidentale del software allora questo video potrebbe aiutarti.

Ti condivido come gestire un progetto, salvandolo in formato .BIN e mantenere ordine nei database dei layer.

Nel video trovi anche informazioni su come CloudCompare tratta i file (in modo non distruttivo ma senza salvare file di backup) e sul fatto che non esista l'opzione di "annullamento dell'ultimo comando" ("undo" o "CTRL Z").

Spero possa essere utile per i tuoi lavori sulle nuvole di punti.


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0:00 Intro
0:40 La gestione dei file
4:36 Salvare un progetto
8:19 L'ordine dei layer
12:45 Aggiornare il progetto
14:03 Non esiste il CTRL+Z
15:55 Una panoramica sui file
17:14 Recap finale
19:19 Outro
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