FOTOGRAMMETRIA CON PHOTOSCAN PARTE 4 – ALLINEAMENTO DELLE IMMAGINI

9 Marzo 2018
Immagine che mostra linee di match che collegano punti omologhi nell'allineamento tra immagini in Agisoft Photoscan

In questo articolo si parla di fotogrammetria con Photoscan e del processo di allineamento delle immagini.

Questa è la puntata numero quattro a cura dell’Ing. Paolo Rossi,  sulla fotogrammetria con il software Agisoft Photoscan, e si affronta la fase di allineamento delle immagini.

Trovi il primo articolo a questo link.
Il secondo a questo.
Ed il terzo qui.

ALLINEAMENTO DELLE IMMAGINI

Nelle puntate precedenti abbiamo visto le operazioni preliminari da fare sulle immagini importate e le impostazioni della loro calibrazione.
In questo post ti spiego come funziona l’
allineamento delle immagini, la prima operazione che permette di ottenere un prodotto 3D dal rilievo!

L’allineamento serve a posizionare correttamente le immagini le une rispetto alle altre o, se sono già geolocalizzate, a calcolarne l’esatta posizione nello spazio reale.

Ma torniamo alle immagini.
Possono essere prive di localizzazione o avere, all’interno dell’EXIF file (metadati), informazioni sulla posizione di acquisizione.
Questo è frequente quando si usano smartphone o droni.
L’immagine geolocalizzata si riconosce in PhotoScan perché si vede a monitor associata ad un pallino blu e, nel reference panel-cameras, ad ogni ID di immagine sono affiancati numeri indicanti la posizione: le coordiante del punto di presa.

COME LAVORA L’ALLINEAMENTO?

Ma soprattutto, come funzionano gli algoritmi di  SfM (Structure from Motion)?

Prima di inizaire facciamo un po’ di chiarezza sulla terminologia:

  • spazio immagine: è la matrice che costituisce l’immagine acquisita, righe e colonne sono definite ξ ed η e delimitano i pixels;

  • spazio reale: è la dimensione 3D (x, y, z) in cui si fa rilievo e ricostruzione. Le coordinate dipendono dal sistema di riferimento che si sceglie (si può anche scegliere di lavorare in un sistema arbitrario ma scalato, o in un sistema totalmente arbitrario e svincolato dalla realtà).

Su ogni immagine lavora un algoritmo di features detection (Scale Invariant Features Transform o similari) che permette di identificare punti notevoli e caratteristici.
Un punto notevole, o descriptor (descrittore), per essere tale, deve essere stabile, rimanere identificabile e distinguibile al variare della scala di acquisizione, direzione di presa e condizioni di illuminazione.
Gli algoritmi di features detection sono il vero punto innovativo e chiave delle SfM e permettono di identificare in modo automatico migliaia di descrittori per ogni immagine, svincolandosi dal rigore delle geometrie di presa.
I descrittori costituiscono i punti di legame.

Per ogni immagine c’è un database contente tutti i descrittori trovati.
Ogni descrittore è univoco poiché caratterizzato dal comportamento radiometrico dell’immagine (e quindi della scena reale) nel suo intorno.
I descrittori delle varie immagini sono confrontati tra loro.
Gli omologhi costituiscono un legame tra le immagini e ne permettono il posizionamento reciproco.

Questa è la fase definita di matching: di ricerca e definizione di punti di legame tra le immagini costituenti il dataset.

Immagine che mostra il riconoscimento di punti omologhi tra due immagini nella fase di allineamento all'interno di Agisoft Photoscan

Nelle immagini qui sopra i pallini indicano i descrittori individuati nella foto (blu e bianchi se entro o oltre il limite imposto) e le linee sono i matches tra le immagini: la connessione tra lo stesso punto di legame sulle due immagini (in blu se corretti, in rosso se errati).

EQUAZIONI DI COLLINEARITÀ

Una volta determinati i punti di legame si possono impostare e risolvere le equazioni di collinearità.
Si imposta la collinearità lungo l’asse ottico tra:

  • centro di presa,
  • punti di legame
  • posizione 3D del punto di legame.

Le equazioni di collinearità fanno da ponte tra lo spazio immagine (bidimensionale) e lo spazio reale (3D), mettendo in relazione:

  • posizione nello spazio immagine del punto di legame;
  • parametri di calibrazione della fotocamera;
  • parametri esterni della fotocamera (posa e orientamento);
  • coordinate nello spazio reale del punto di legame.

Immagine che mostra schema fotogrammetrico ed equazioni di collinearità

I principi base della fotogrammetria tradizionale ricordano che un generico punto P deve essere ritratto in almeno 2 immagini per poter essere ricostruito in 3D (quindi coordinate immagine note in due fotogrammi, 4 equazioni e le 3 coordinate incognite).

Nelle SfM questo sistema esplode in migliaia di equazioni:

  • uno stesso punto di legame P è visto in tante immagini (per l’elevata ridondanza di dato in fase di rilievo),
  • in ogni immagine sono identificati migliaia di punti di legame,
  • tutti i parametri interni ed esterni della fotocamera sono incogniti.

Il sistema di equazioni è risolto all’interno di uno step chiamato bundle adjustment, dove le soluzioni ottenute sono ottimizzate.
Gli output sono:

  • posizione e posa delle fotocamere,
  • parametri di calibrazione e distorsione della fotocamera,
  • nuvola sparsa, ossia le coordinate 3D dei punti di legame.

Gli output sono restituiti nel sistema di riferimento delle immagini importate, se queste erano geolocalizzate, altrimenti in un sistema di riferimento arbitrario e locale scelto dal software.

N.B: fino ad ora abbiamo ancora parlato di punti di vincolo e osservazioni a terra.

ALIGN PHOTO

Tutte le fasi descritte sopra si riassumono nel comando Align Photo di Photoscan, che contiene varie voci con parametri da settare in base al dataset a disposizione e i risultati che si vogliono ottenere.

Accuracy: è l’accuratezza nella stima della posizione delle camere e ricostruzione.
Da low ad highest aumentano i tempi richiesti dal processing perché aumenta la risoluzione delle immagini analizzate.
Questa voce fa riferimento alle dimensioni delle immagini in cui ricercare i descrittori:

  • high – immagini a scala originale;
  • highest – immagini a scala aumentata di un fattore 4 (2 per lato);
  • medium – immagini down scalate di fattore 4;
  • low – immagini down scalate di fattore 16 (4 per lato).

Pair selection: è la voce che riguarda il matching delle immagini dove si danno indicazioni sulle coppie di immagini tra cui ricercare le corrispondenze:

  • generic – si confrontano prima le immagini a bassa risoluzione per capire quali si sovrappongono e poi si passa alla risoluzione originale;
  • reference – si usa la posizione delle immagini, se nota da exif file.

Keypoint limit, Tie point limit: sono i valori che definiscono i limiti nella numerosità di punti notevoli da identificare nelle immagini, e sui punti di legame da usare nell’allineamento.
Il valore 0 indica che tutti i punti identificabili ed identificati sono utilizzati allo scopo.
Se ho impostato un limite sui punti di legame pari a 4.000, anche se per ogni immagine il software identifica 10.000 possibili punti di legame con le altre immagini, solo i 4.000 migliori, quelli con la maggior probabilità di dare un matching corretto, sono effettivamente utilizzati.
I valori di preset, a mio avviso, vanno bene.
Se siete consapevoli di avere un dataset particolare (scena uniforme e poco texturizzata, bassa ridondanza e qualità delle immagini, …) occorre fare alcune prove per modificare i valori dei parametri.

Constrain feature by mask: selezionare eventuali maschere create per escludere aree dalla procedura di allineamento.

Adaptive camera model: opzione che permette di settare automaticamente i parametri interni della fotocamera da inserire nell’ adjustment in base alla loro affidabilità.
Se il dataset ha una geometria forte, questa opzione ottimizza più parametri, se la geometria è debole, aiuta a prevenire divergenze di alcuni parametri (ad esempio radial distortion se l’oggetto rilevato è piccolo ed al centro delle immagini, posizione del punto principale se le prese sono state effettuate su linee parallele).

Al termine dello step di allineamento si vedono nuvola sparsa e posizione delle fotocamere (rettangoli blu) nel model panel ed i valori adjusted dei parametri di calibrazione nel camera calibration tool.

Già dopo questa prima fase è possibile esportare alcuni risultati (comando export dal menu tools):

  • nuvola sparsa (coordinate dei punti, colore, normali),
  • cameras, posizione ed orientamento delle fotocamere e valori dei parametri di calibrazione interni,
  • tiepoints, i matches tra le immagini.

Una della potenzialità di PhotoScan è quella di offrire vari formati per l’espoertazione dei risultati, permettendo il dialogo con altri software

RIALLINEMANETO DELLA IMMAGINI

Può accadere che non tutte le immagini siano allineate, o allineate bene, ed in questi casi occorre procedere manualmente al riallinamento.
Le immagini non allineate correttamente si notano guardando il modello 3D.
Se vedi porzioni della scena staccate dal resto, in posizioni strane, o se noti immagini in posizioni che non hanno nulla a che vedere col rilievo che hai fatto, devi prendere nota del nome dell’immagine e resettarne l’allineamento (tasto dx sull’immagine e reset alignment).
In modo altrettanto semplice puoi identificare, nell’image panel, le prese che non sono state allineate nella procedura automatica.

Per riallineare un gruppo di immagini occorre:

  • posizionare almeno 4 markers in ognuna di esse,
  • proiettare questi markers in almeno 2 immagini del dataset allineato,
  • selezionare le immagini da allineare e procedere con l’allineamento dove il software userà i markers come punti di legame certi.

ONERI COMPUTAZIONALI

La fase di allineamento è computazionalmente onerosa, le operazioni da fare sono molte e richiedono un certo tempo macchina.
Stimare i tempi necessari è impossibile perchè entrano in gioco variabili legate alle caratteristiche del calcolatore, numero di immagini, set up.
Lo step di allineamento impiega risorse in termini di memoria e CPU.
In questa tabella il team di Agisoft collega il numero di immagini con la quantità di memoria RAM necessaria (la risoluzione delle immagini non incide in questa fase).

Photos

100

200

500

1000

2000

5000

10000

Memory consumption

500MB

1GB

2.5GB

5GB

10GB

25GB

50GB

In rete ho trovato altre indagini fatte da Puget System, un’azienda che si occupa di personalizzazione PC, che analizzano le prestazioni su un dataset campione al variare del numero di cores della CPU.

Nel prossimo articolo si parlerà di inserimento dei punti di vincolo, ottimizzazione degli allineamenti e strumenti di editing per la nuvola sparsa!

 

Spero che anche questo articolo di Paolo Rossi sull’ allineamento delle immagini per la fotogrammetria con Photoscan possa esserti utile.
Per dubbi o domande lo spazio per i commenti qui sotto è a tua disposizione!

A presto!

Paolo Corradeghini

 

 

fotografia dell'Ing. Paolo RossiPaolo Rossi, ingegnere e PhD in Ingegneria Industriale e del Territorio presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, attualmente lavora presso il Laboratorio di Geomatica del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, dove si occupa di ricostruzione 3D da immagini.

Laboratorio di Geomatica
Dipartimento di ingegneria Enzo Ferrari, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Via Pietro Vivarelli 10, Modena
Tel: 059 2056297
Cell: 3457054511
Email: paolo.rossi at unimore.it
Profilo Linkedin

 

Ho pubblicato un video sul Canale You Tube che parla proprio dell’allineamento delle immagini con Metashape (ex Photoscan):

aerofotogrammetriaagisoft photoscanFotogrammetriaphotoscansfmsoftwarestructure from motion
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SOFTWARE

Paolo Corradeghini

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4 Comments


Franco Gallo
3 May 2018 at 12:06
Reply

INTERESSANTE E BEN FATTO. HO LETTO ANCHE GLI ARTICOLI PRECEDENTI E LEGGERO’ I PROSSIMI. NE CONSIGLIO LA LETTURA.



    Paolo Corradeghini
    4 May 2018 at 9:18
    Reply

    Ciao Franco, grazie mille per il tuo commento!

Michele
28 June 2018 at 18:17
Reply

Salve Paolo,
riguardo l’allineamento delle immagini, non capisco perché photoscan si rifiuta di prendere in considerazione alcune foto. sono geotaggate, non sono sfocate, e se le prende in considerazione assegna un rollio di 60/70°. tu cosa ne pensi?



    Paolo Corradeghini
    29 June 2018 at 14:35
    Reply

    Ciao Michele,
    è possibile che siano immagini nella zona perimetrale dell’area rilevata?
    C’è sufficiente sovrapposizione con le altre immagini del dataset?
    Hai provato a riallinearle manualmente segnalando al software punti in comune a cui “agganciarsi”.
    A volte può capitare quello che hai segnalato, se le immagini non sono molte e te lo puoi permettere puoi eliminarle dall’elaborazione.
    Fammi sapere se riesci a risolvere il tuo problema.
    Ciao!
    Paolo

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    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    Paolo Corradeghini
    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_kNa0L9LUHU0 Hai un file di testo con una serie di informazioni, oltre che di coordinate, legate ad una serie di punti e lo vuoi portare dentro QGIS?

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0:00 Intro
0:46 Il file di testo
1:13 Aggiungo il layer
7:48 Il layer in QGIS
8:13 Aggiungo la quota
10:59 Cambiare il simbolo
12:28 QGIS in Azione e GTER
15:30 Lavorare con più informazioni
18:22 Outro
    Hai un file di testo con una serie di informazioni, oltre che di coordinate, legate ad una serie di punti e lo vuoi portare dentro QGIS?

Ti condivido come si fa, creando un nuovo layer a partire dal file TXT.

E dopo ti dico anche come si fa a rappresentare, visivamente, le informazioni extra (la quota, il nome, la descrizione, ...) nell'are di lavoro di QGIS.


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12:28 QGIS in Azione e GTER
15:30 Lavorare con più informazioni
18:22 Outro
    In questo video ti mostro come accedere alle ortofoto del territorio italiano.
Ce ne sono moltissime: coprono tutta l’Italia e diversi anni passati.

Il principale fornitore a livello nazionale è AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), che ogni anno effettua rilievi aerei sul territorio italiano, suddiviso in tre aree.
A questo si aggiungono le Regioni, che spesso producono ortofoto proprie con campagne di rilievo dedicate e con un dettaglio maggiore.

Tutte queste informazioni si possono visualizzare tramite i Geoportali Regionali e si possono caricare in un GIS attraverso i servizi WMS (Web Map Service).
Quasi mai, però, è possibile scaricare il dato nativo, originale e georeferenziato.

C’è comunque un modo per “ritagliarti” una porzione di ortofoto e salvarla come immagine georeferenziata nel tuo archivio digitale.
Si parte sempre dal WMS: importi l’ortofoto nel tuo GIS, imposti l’area che ti serve e poi esporti un’immagine georeferenziata dalla mappa che stai visualizzando.
Modificando la risoluzione di output, puoi ottenere un risultato molto vicino alla risoluzione originale.

Nel video ti faccio vedere tutto questo usando QGIS.

All’interno trovi anche:
Che cos’è un’ortofoto (proprietà, utilizzi, risoluzione, ecc.)
Come accedere alle ortofoto in Italia tramite i Geoportali Regionali
Come usare i servizi WMS per visualizzarle in GIS ed esportarne una parte sul tuo PC
Come importare un’ortofoto esportata dentro un CAD e georeferenziarla

Le ortofoto sono una risorsa potente e accessibile, utile per tanti professionisti (ma non solo).
In Italia la situazione dei dati geografici è ancora molto frammentata e spero che questo video possa aiutarti ad orientarti e trovare ciò che ti serve.

Ma soprattutto spero che possa stimolare una discussione e la condivisione di informazioni.
Se hai già esperienza, se hai scaricato ortofoto, se le usi nel tuo lavoro, se conosci risorse diverse da quelle che cito o se hai ulteriori suggerimenti, scrivilo nei commenti: contribuirai a creare ancora più valore, per tutti.

Grazie!

P.S.
Fai molta attenzione a quello che è possibile fare con i dati presenti online.
Le ortofoto disponibili sui geoportali sono liberamente visualizzabili e importabili nel tuo GIS.
Ma non è certo possibile usare il metodo che ti ho condiviso per crearti un database di immagini georeferenziate sul tuo PC e, magari, venderle.
Credo che sia ok farne un uso personale ma verfica sempre le possibilità operative in questo senso.


A questo link trovi un video che ti mostra come georeferenziare un'immagine in QGIS usando il Georeferenziatore: https://youtu.be/p1pVECtsDPE 


Se pensi che questo video possa essere interessante anche per qualcuno che conosci, puoi condividerglielo. Ne sarei felice.


Questi sono i miei contatti preferiti:
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0:00 Intro
1:47 Che cos'è una ortofoto
2:52 Orotofot VS Foto aerea
3:49 Meglio dire Ortomosaico
4:16 Perchè un'ortofoto
5:25 Risoluzione e GSD
7:19 Google Maps e Ortofoto
8:32 Ortofoto in Italia
12:00 Visualizzare ortofoto italiane
13:19 Il caso Veneto per scaricare ortofoto
15:39 Importare ortofoto in GIS
17:03 I WMS regionali
17:49 Ortofoto in GIS tramite WMS
21:33 Scarica un pezzo di ortofoto
24:10 Migliorare la risoluzione in output
26:23 Dislaimer Uso di QGIS e proprietà dei dati
28:02 Georeferenziare un'immagine in QGIS
28:47 Importare ortofoto in CAD
33:29 Outro
    In questo video ti condivido alcuni modi con cui puoi portare i tuoi dati vettoriali dal tuo CAD al GIS.
Nello specifico, QGIS.

Un'opzione è salvare i dati in CAD in DXF, che è un formato di interscambio per i dati vettoriali leggibile da QGIS.

C'è poi il modo di importare un file DWG/DXF attraverso l'importatore "nativo" dentro QGIS.

Ed infine potresti usare il plugin "Another DXF Importer" che ti aiuta a mantenere l'organizzazione dei layer.

Per ciascuno di questi modi operativi ti parlo anche di pregi e difetti per aiutarti, spero, a capire quale sia il metodo migliore per te.


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0:00 Intro
1:29 I dati in CAD
1:54 Usare il DXF
5:42 Importa DWG/DXF
11:16 Il plugin Another DXF Importer
14:54 QGIS in Azione e GTER
16:57 Georeferenziare dati vettoriali
19:53 Outro
    Lo strumento "Sezione" ("Cross Section") di CloudCompare può diventare il tuo migliore alleato quando devi pulire una nuvola di punti da elementi indesiderati (rumore) o da cose che non ti interessa mantenere (alberi, auto parcheggiate, ...).

Attraverso la possibilità di fare sezioni multiple, una attaccata all'altra, lungo una direzione, crei nuove nuvole di punti, affettate, dove, auspicabilmente, sei in grado di vedere meglio (e quindi rimuovere) quello che non ti interessa.

Te ne parlo in questo video ma ti avverto, il processo può essere lungo, in relazione alle caratteristiche della tua nuvola di punti ed a quello che vuoi rimuovere.
Potrebbe volerci tempo e pazienza.

Se ti imbarchi in questo "viaggio" ricordati di gestire i dati di CloudCompare in modo attento, salvando il progetto generale in formato .bin, evitando perdita di dati dopo ore di lavoro!


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
Se vuoi supportare il progetto puoi condividere il video con chi pensi possa essere interessato a questo argomento.


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0:00 Intro
0:42 La nuvola
1:59 Sezionare la nuvola
6:09 Pulire le sezioni
11:39 Il risultato
13:42 Outro
    È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


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0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    In questo video ti mostro come creare un nuovo attributo che riporti, come valore, il nome del layer.
Detta così sembra facile.
Ed in effetti lo è, se hai uno o pochi layer.
Ma se di layer ne hai tanti, decine o centinaia, le cose potrebbero complicarsi un po' ed allora QGIS ti permette di farlo in modo efficace usando il "calcolatore di campi" ("field calculator") in modalità "batch".


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
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Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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0:00 Intro
0:40 I dati
1:27 Il caso di un layer
2:37 Se hai più layer
7:24 Batch process
10:33 I risultati
10:51 Unire i layer
12:36 QGIS in Azione e Gter
15:30 Outro
    In questo video ti condivido come fare una sezione di una nuvola di punti in Cloud Compare.

Lo strumento da usare si chiama "Cross Section" e ti permette di "affettare" la tua nuvola di punti secondo le tue necessità.
Viene usato un volume di taglio che mantiene visibile solo quello che è al suo interno.

Da qui si aprono molte possibilità.
In questo video ti mostro come generare una sola sezione, esportando una fetta di nuvola.
E la polilinea di inviluppo, che in alcuni casi può essere molto interessante e utile!

Nei prossimi video ti dirò qualcosa di più.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
Se ti va di segnalarmi un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di Cloud Compare ne prendo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondo qui sotto.
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È grazie a chi supporta il progetto se posso fare questi video per tutti.


0:00 Intro
0:38 Il tool Cross Section
4:25 Creo una sezione
11:11 Esportare i risultati
13:49 La nuvola di un appartamento
16:17 Altri tool dello strumento
19:19 La polilinea di inviluppo
24:49 Il DXF della linea di inviluppo
26:32 Countour/limiti
29:19 Outro
    L'Agenzia delle entrate ha reso disponibili, per tutti, la possibilità di scaricare lberamente e gratuitamente le mappe catastali di Italia, in formato vettoriali e georeferenziate.

In questo video ti mostro come fare.
Serve solo avere uno SPID (o una CIE/CNS).

I dati vettoriali sono in formato DXF e Geopackage (oltre ad altri formati meno "famosi") ed i sistemi di riferimento sono Cassini-Soldner (che è il sistema sorgente), Roma 40 e ETRF2000.

Nella seconda parte del video ti mostro anche come puoi fare per conoscere il foglio (o i fogli) di mappa che ti interessa acquisire.

Spero che possa essere utile.


A questo link puoi accedere al servizio dell'Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/vendita-della-cartografia-catastale/fornitura-dati-cartografici-online-professionisti

Qui trovi l'url del WMS catastale: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/consultazione-cartografia-catastale/servizio-consultazione-cartografia

Qui c'è Formaps: https://www.formaps.it/

E qui i limiti amministrativi ISTAT: https://www.istat.it/notizia/confini-delle-unita-amministrative-a-fini-statistici-al-1-gennaio-2018-2/



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0:00 Intro
0:58 Dove andare
1:53 Accedere al servizio
3:37 Selezionare i dati
5:03 Scaricare i risultati
6:44 Il file GeoJson
8:25 Come sapere il foglio di interesse
9:09 Uso ForMaps
10:56 Uso QGIS
15:47 Outro
    In questo video ti condivido come fare a creare etichette prendendo informazioni dagli attributi dei layer di QGIS e combinandoli tra loro.

Ti faccio vedere le etichette semplici e quelle definite da delle regole che scegli tu.

Qui trovi la documentazione ufficiale di QGIS sulle etichette:
https://docs.qgis.org/3.40/it/docs/training_manual/vector_classification/label_tool.html


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
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0:00 Intro
1:28 Creare un'etichetta
2:22 Vederci meglio
3:33 Modificare le etichette
4:12 Sovrapposizione tra etichette
5:31 Etichette centrate
6:32 QGIS in azione e GTER
9:03 Rule based labeling
11:14 Etichette che spariscono
13:04 Etichette e HTML
14:35 Outro
    Come fai a sapere il volume di materiale inerte che è addossato ad un versante ed appoggiato ad un piazzale, avendo a disposizione una sola nuvola di punti, quella dello stato attuale?

Te lo condivido in questo video in cui uso il software open source CloudCompare e provo a ricostruire il versante al di sotto del materiale stoccato di cui vuoi sapere il volume.

Questo implica una grande incertezza nella sua determinazione perchè si interpreta, approssimando, qualcosa di sconosciuto.

Prendilo quindi come spunto per l'analisi dei tuoi dati avendo bene in mente le criticità del processo.

Spero possa esserti utile. 


Sei sei un Finanziatore o una Finanziatrice di 3DMetrica, puoi scaricare il progetto .bin qui: 
https://www.patreon.com/posts/il-volume-di-un-143769306

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0:00 Intro
1:11 Premesse
3:46 Il dato
4:40 Creo i piani di riferimento
14:00 Modifica un piano creato
18:14 Rifila i piani
28:29 Unisco i piani
29:55 Analisi volumetrica
34:29 Outro
    A Volta Mantovana c'è stato "CapoVolta 2025", il raduno internazionale di speleologia.
È un contesto unico, una grande festa, dalla mattina alla sera, a cui partecipano speleo (e non solo) da tutta Italia.

In questo video ti racconto di alcune attività che un gruppo di persone sta portando avanti da qualche anno e che riguardano i rilievi 3D impiegando, principalmente, il Lidar interno alle varie versioni dell'iphone pro.

Il gruppo si chiama Equipe Lidar ed è composto da ragazzi veneti del Gruppo Naturalistico Montelliano e di Treviso Sotterranea.

Dopo anni di tentativi, errori e chilometri di rilievi sotto terra hanno maturato un bel po' di esperienza e la Società Speleologica Italiana ha riconosciuto una nuova "Scuola di rilievo 3D con tecniche geomatiche".

Io ho la fortuna, il piacere e l'onore di supportarli e collaborare con loro per portare il mondo della Geomatica dentro ambienti complicati, stretti, bui e per niente banali.

Qui sotto trovi i riferimenti al gruppo: https://www.gnmnuvolegrotte.com/info/info.html
Questi sono i riferimenti al Gruppo Naturalistico Montelliano: https://www.gnmspeleo.it/
E a Treviso Sotterranea: https://www.trevisosotterranea.it/

Qui c'è il sito della Società Speleologica Italiana: https://speleo.it/site/
E questo è quello di Scintilena, notiziario di speleologia: https://www.scintilena.com/


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0:00 Intro
0:53 Perchè il Lidar
1:59 Come funziona
2:55 Le potenzialità del 3D
3:50 3D e catasto grotte
4:29 Il rilievo classico
5:46 Il soccorso in grotta
6:06 Affidabilità dei dati
6:46 Il cambiamento
7:14 Suggerimenti pratici
8:45 La scuola di rilievo
10:25 La forza della condivisione
12:02 Outro
    In questo video ti condivido come fare per condividere un layer, con tutte le sue informazioni di aspetto e rappresentazione, dentro QGIS.

Vediamo come funziona il file di defiinzione dei layer (QLR), che differenza c'è con il salvataggio di un progetto o con la creazione di un file geopackage e poi ti parlo anche del "file degli stili" applicato ad un layer.


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0:00 Intro
1:19 File di definizione dei Layer
5:24 QGIS in Azione e GTER
8:36 Salvare un progetto
10:15 Salvare un Geopackage
14:21 Modificare il layer
15:43 Salvare il file degli stili
18:24 SLD
19:27 Outro
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