DTM vs DSM vs DEM

27 Dicembre 2017

In questo articolo ti parlo di DTM e DSM, di DEM e delle differenze tra questi modelli digitali di elevazione che spesso si confondono uno con l’altro.

DTM vs DSM vs DEM

DTM – DSM – DEM: se lavori un po’ con strumenti GIS, se ti sei mai addentrato nei portali cartografici online, da cui puoi consultare e scaricare i dati territoriali a varia scala locale (regionale, provinciale, comunale), se ti sei scontrato con  analisi cartografiche o hai ricevuto elaborazioni topografiche da rilievi fotogrammetrici o LiDAR avrai già sentito questi acronimi.

Ma che cosa significano?

DTM sta per Digital Terrain Model (Modello Digitale del Terreno);

DSM sta per Digital Surface Model (Modello Digitale della Superficie – o delle superfici);

DEM sta per Digital Elevation Model (Modello Digitale di Elevazione).

LE SUPERFICI STATISTICHE

Lo scopo di questo articolo è quello di dirti le differenze tra i tre modelli ma non posso non aprire questa parentesi.
Sarò breve.

DTM e DSM, così come il DEM, sono superfici statistiche.

“Una superficie statistica è una rappresentazione della distribuzione dei valori di un determinato fenomeno definito, per ogni coppia di coordinate (X, Y), da un valore di Z, misurato o calcolato” (Robinson et al., 1995; DeMers, 1997).

Le superfici statistiche più facili da capire sono quelle che si riferiscono alla topografia terrestre: entità geografiche che cambiano nello spazio: l’elevazione, la quota piezometrica di una falda o la superficie di scorrimento profonda di una frana…

Ma ci sono altri esempi di superfici statistiche: la rappresentazione delle temperature o delle precipitazioni su un’area, la diffusione di inquinanti, i parametri socio-demografici ed economici…

L’aspetto importante di queste superfici è l’aggettivo che le qualifica: statistico.

Il termine statistico, associato al concetto di superficie, deriva dal fatto che questo tipo di rappresentazione si ottiene attraverso la stima del valore di una variabile dove non è stata fatta nessuna misura.
Le tecniche statistiche di stima si usano quando una variabile è calcolata in ogni punto di una superficie a partire da dati misurati solo in alcune posizioni.
Per calcolare i punti sconosciuti ci si affida a processi di interpolazione o estrapolazione.
L’interpolazione usa algoritmi che calcolano i punti incogniti da misure esistenti attorno ad essi.
L’estrapolazione invece stima le informazioni oltre il limite dei dati disponibili.

Non ti aggiungo altro sui metodi statistici che si usano in questi campi perchè non sarebbe di valore per gli scopi di questo post.
Ti porto solo due casi di superficie statistica.

Un modello digitale che rappresenta la profondità di una falda nel sottosuolo è una superficie continua generata statisticamente dalle letture localizzate dei piezometri nell’area di indagine.
L’andamento dell’elevazione di un versante è calcolata interpolando le misure topografiche di un numero finito di punti al suo interno.

“Chiusa parentesi“.

I MODELLI DIGITALI DI ELEVAZIONE

DTM, DSM e DEM sono confusi uno con l’altro.

Anche se possono sembrare simili sono in realtà pittosto diversi tra loro.

Alcune persone utilizzano indistintamente le tre sigle per riferirsi alla solita cosa.

Ma non è proprio così…

DEM

Il Modello Digitale di Elevazione (Digital Elevation Model) – DEM – è una generica superficie statistica in cui ad un numero finito di coppie (X,Y) viene attribuita un’elevazione, una Z, corrispondente..

Nell’uso comune il DEM è riferito alla topografia terrestre ma può riguardare anche altre superfici.
Ti ho scritto poco prima della superficie piezometrica di una falda o del piano di scorrimento profondo di una frana ma ci sono anche la superficie delle chiome degli alberi di un bosco, il top o il bottom di un orizzonte stratigrafico.

Nel caso di applicazione del concetto di DEM alla superficie del suolo c’è un po’ di confusione sulla sua definizione.
Anche in letteratura.

I diversi significati che le parole inglesi ground, height, elevation, terrain possono assumere non aiutano davvero a fare chiarezza.

Se poi oltre a DEM si parla anche di DTM e DSM ti lascio immaginare il risultato…

DTM e DSM

DTM e DSM non sono la stessa cosa!
Prenderne uno per l’altro può portare ad errori grossolani.

Te lo spiega bene l’immagine che ti metto qui sotto:

Immagine che riporta il confronto tra DTM e DSM

Con DSM (Digital Surface Model) si intende la superficie terrestre comprenstiva degli oggetti che ci stanno sopra: edifici, alberi ed altri manufatti.

Il DTM (Digital Terrain Model), rappresenta l’andamento della superficie del suolo senza gli elementi antropici e vegetazionli (gli oggetti che ti ho citato qui sopra).
Il DTM lo puoi trovare affiancato anche al termine bare earth (che vuol dire terra spoglia).

Capirai certamente che DTM e DSM sono piuttosto diversi uno dall’altro!

Qui sotto vedi in tratto nero continuo il DTM ed in tratto rosso tratteggiato il DSM.

Immagine che riporta il confronto tra DTM e DSM

DTM e DEM

Può capitare di leggere DEM e DTM con riferimento alla solita superficie.

Una parte della letteratura considera il DTM come un DEM a cui sono stati aggiunti particolari elementi morfologici (linee di scarpata e di impluvio, specchi d’acqua, …).
I DEM sarebbero quindi un sottoinsieme non interpretato dei DTM.
I DTM rappresenterebbero dunque la superficie terrestre in modo più naturale e accurato.

Un’altra interpretazione poi differenzia DTM e DEM in base alla struttura dei dati associando i DEM alla rappresentazione raster grid ed i DTM al dominio vettoriale, sotto forma di triangoli tridimensionali o punti nello spazio.
Masenza entrare nel merito di raster e vettori questa interpretazione crea, a mio avviso, ancora più confusione nell’utente medio non addetto ai lavori.

IN CONCLUSIONE

A conclusione di quello che ti ho scritto fino a qui ti dico come io interpreto i tre modelli digitali:

DEM – è un modello di elevazione generale che comprende DTM e DSM

DSM – è il modello che descrive l’andamento della superficie terrestre con gli oggetti che ci stanno sopra

DTM – è il modello della superficie terrestre filtrata dagli elementi antropici o vegetazionali

USARE DTM E DSM

I modelli digitali di elevazione (DEM) sono un dato sorgente potente e si usano in parecchie eleborazioni di analisi spaziale.
La maggior parte delle quali si può fare utilizzando un software GIS.

Ti elenco alcune applicazioni pratiche:

  • Elaborazione di carte di pendenza, curvatura ed esposizione dei versanti;
  • Generazione di profili topografici e curve di livello;
  • Analisi di visibilità;
  • Analisi volumetriche;
  • Analisi idrologiche e di geomorfologia fluviale;
  • Definizione delle carte di rischio (idraulico, geomorfologico, valanghivo, …)
  • Analisi vegetazionali e di uso del suolo;
  • Analisi di supporto alla pianificazione urbanistica e territoriale.

DTM E DSM IN PRATICA

Concludo questo articolo con un riferimento alle tecniche di rilievo usate dai topografia (avevo scritto un articolo sugli strumenti che si usano sul campo a questo link) avvicinandole a DTM e DSM.
Lascio stare il DEM che, per come lo intendo, include DTM e DSM.

STAZIONE TOTALE E GPS

Con una stazione totale puoi costruire un DTM stando attendo a battere punti che siano a terra.
Quindi niente palazzi!

Anche con i punti rilevatu da un ricevitore satellitare puoi fare un DTM.
Anche qui devi stare con l’asta del ricevitore rover, o il treppiedi dell’antenna, a terra.
Niente marciapiedi, pontili in legno e alzate di calcestruzzo.

(Qui un articolo sull’utilizzo del GPS nel rilievo topgrafico)

AERFOTOGRAMMETRIA E LiDAR

Nel rilievo aerofotogrammetrico ed in quello LiDAR (Laser Imaging Detection and Ranging), laser scanner, il rischio di male interpretaree DTM e DSM è maggiore…

Per il principio che sta alla base della fotogrammetra (informazioni da immagini) il dato grezzo che ottieni dall’elaborazione dei dati acquisiti è un DSM, un modello digitale della superficie, che ha dentro informazioni sul terreno, ma anche sugli alberi, edifici, tralicci, autovetture, …

Si può ottenere un DTM da un rilievo aerofotogrammetrico?
Sì ma non sempre.
Se gli elementi antropici e vegetazionali sono piuttosto isolati e le riprese fotografiche sono state fatte in modo accurato, si può filtrare la nuvola di punti per avere solo le informazioni sul terreno.
Se fai fare un volo aerofotogrammetrico sopra un bosco fitto ed esteso non puoi sperare di avere in output un DTM.

Immagine che riporta il confronto tra DTM e DSM

Da un rilievo LiDAR si può ricavare un DTM a condizione che lo strumento usato nelle misure possa registrare i diversi impulsi che provengono dai raggi laser riflessi da quello che incontrano.
Il primo impulso (first return) definisce il DSM, l’ultimo impulso (last return) il DTM.

Se un laser scanner è in grado di registrare solo il primo impulso è talvolta comunque possibile, con accorgimenti pratici durante il rilievo, fare più scansioni che permettano di acquisire informazioni ridondanti da usare per filtrare la nuvola di punti ed escludere gli elementi antropici o vegetazionali, ottenendo un DTM.

 

Spero che questo articolo ti abbia aiutato a fare chiarezza nelle differenze tra DTM, DSM e DEM.
Se pensi che possa essere di aiuto a qualche tuo collega mi fa piacere se vorrai condividerlo!

Per qualsiasi dubbio o chiarimento non esitare a contattarmi.

A presto!

Paolo Corradeghini

 

NOTA

I contenuti di questo articolo provengono, in parte, dal testo “GIS Open Source per geologia e ambiente – Analisi e gestione di dati territoriali con QGIS” di Valerio Noti, socio fondatore di Terre Logiche s.r.l.

 

Puoi ascoltare i contenuti di questo post anche in questa puntata del podcast di 3DMetrica!
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CARTOGRAFIA

Paolo Corradeghini

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5 Comments


Massimo Micieli
28 September 2018 at 23:43
Reply

Ciao Paolo, leggo i tuoi articoli con molto interesse. in questo caso non colgo la reale differenza tra DSM e DEM, in quanto il DSM contiene anch’esso il DTM, per cui a mio modesto parere DSM e DEM sono la stessa cosa. Se non concordi chiariscimi la questione ovvero cosa contiene il DEM in più rispetto al DSM e viceversa. Grazie e complimenti per l’interessante blog. saluti Massimo Micieli.



    Paolo Corradeghini
    30 September 2018 at 14:29
    Reply

    Ciao Massimo, grazie per il tuo commento.
    In effetti hai ragione il DEM contiene il DSM.
    Il DEM è la denominazione generale dei modelli digitali di elevazione.
    Pensalo come un contenitore dove dentro trovi il DTM ed altri Modelli Digitali che possono servire per vari scopi.
    Mi viene in mente la modellazione idraulica dove è importante avere le informazioni del terreno nudo, rimuovendo gli alberi ma, in alcuni casi, mantenendo gli edifici che sono un oggettivo ostacolo al deflusso dell’acqua.
    Un modello digitale di questo tipo sta a metà tra un DTM e un DSM. Non è né il primo, perchè ci sono gli edifici, né l’altro, perchè hai tolto le piante e magari anche le automobili.
    Per non complicare troppo i contenuti dell’articolo ho proprio scelto di paragonare principalmente DTM e DSM.
    Spero di averti risposto in maniera sufficientemente esaustiva.
    Per altri dubbi non esitare a scrivermi.
    Ciao e a presto!
    Paolo

Fabrizio BINDI
22 September 2019 at 18:05
Reply

Direi di riepilogarlo in questo modo, con diverse tecniche è possibile ottenere un DEM, questo prodotto è un DSM in seguito con particolari operazioni si sottrae tutto ciò che è sopra la superficie terrestre E SI ottiene un DTM.
Quindi direi che sia il DSM che il DTM sono da considerarsi DEM.



Fabrizio BINDI
22 September 2019 at 18:10
Reply

Ciao Paolo,
Direi di riepilogarlo in questo modo, con diverse tecniche è possibile ottenere un DEM, questo prodotto è un DSM che se lo si desidera con particolari operazioni gli si sottrae tutto ciò che è sopra la superficie terrestre E SI ottiene un DTM.
Quindi direi che sia il DSM che il DTM sono da considerarsi DEM.



    Paolo Corradeghini
    11 October 2019 at 18:59
    Reply

    Ciao Fabrizio,
    direi che la tua sintesi è perfetta!
    🙂
    Grazie!
    Paolo

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    Paolo Corradeghini immagine profilo
    Paolo Corradeghini, ligure, classe 1979, ingegnere per formazione, topografo di professione, sportivo per necessità e fotografo per passione. Fai click sulla mia faccia e scopri qualche informazione in più.
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    Topografia, rilievi, droni, gps, cartografia, geomatica e mappe.
    Condivido aggiornamenti, informazioni, contenuti, notizie, novità e dietro le quinte del mio lavoro.

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    Video YouTube UCi7FWlZ8-gdWbBqScaODajw_ZM_Iu_0NeQA Se ti sei mai chiesto come fa un sensore Lidar, trasportato da un drone in volo sopra un bosco, a darti informazioni del terreno e permetterti di generare un Modello Digitale del Terreno, provo a spiegartelo in questo video.

Usando il nuovo sensore DJI Zenmuse L3, ti condivido le caratteristiche tecniche che permettono la penetrazione della vegetazione:
- divergenza del laser ed echi di ritorno;
- frequenza e intensità del laser;
- dimensione e lunghezza d'onda;
- modalità di scansione.

E poi aggiungo altri aspetti che, nella programmazione di una missione di volo, possono essere rilevanti per penetrare al meglio la vegetazione:
- velocità di crociera;
- angolo di incidenza;
- sovrapposizione laterale;
- quota di volo e terrain follow.

Spero possa essere interessante.
Se pensi che questo video possa essere utile anche a qualcuno che conosci puoi condividerglielo.
Ne sarei felice.

Ho iniziato da poco a lavorare con il Lidar DJI Zenmuse L3 pertanto se hai aggiunte o correzioni da fare sono graditissime.
Se poi ti interessa vedere altre applicazioni specifiche fammelo sapere che ne prendo spunto per altri video come questo (che sono comunque in arrivo!).


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16:06 Angolo di attacco e Sovrapposizione
18:08 Tilt del sensore
18:57 Quota di volo
20:20 Terrain follow
21:34 Outro
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18:57 Quota di volo
20:20 Terrain follow
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    In questo video ti condivido un po' di cose sulle curve di livello in QGIS.

Come si creano a partire da un raster (DTM);
Come si smussano (se sono troppo nervose);
Come mostrare le quote (attraverso le etichette);
Come differenziare la rappresentazione in base alle quote;
Come allineare in modo ordinato le etichette delle curve;
Come trattare un dato per avere "davvero" le curve di livello.

Spero possa esserti utile.


Qui c'è l'articolo del blog pigrecoinfinito di Totò Fiandaca da cui abbiamo preso spunto per una parte del video: https://pigrecoinfinito.com/2020/01/31/qgis-come-allineare-le-etichette-delle-isoipse/


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
Se ti va di segnalarci un problema o qualche difficoltà che stai avendo nell'uso di QGIS ne prendiamo spunto per altri contenuti come questo o, se basta lo spazio di un commento, ti rispondiamo qui sotto.

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0:25 Visualizzazione del DEM
1:40 Creare le curve di livello
3:09 Smussare le curve
6:20 Mostrare le etichette
9:12 QGIS in Azione e GTER
11:41 Spunti dalla comunity
12:41 Rappresentare le curve
16:07 Sistemare le etichette
21:55 Curve di livello e terreno
23:50 Outro
    Vuoi crare facce triangolari 3D vettoriali, da una nuvola di punti, per portarle in un CAD?
Te lo condivido in questo video, usando il software CloudCompare.

Lavoro con punti del terreno, li sottocampiono e poi genero la mesh, che posso esportare in formato DXF, mantenendo le informazioni di georeferenziazione.

Ti faccio vedere due strade: la prima genera la mesh dalla nuvola (eventualmente pre-trattata) così com'è, mentre la seconda passa attraverso la rasterizzazione e crea facce triangolari tutte ugali.

L'esportazione è possibile solo in DXF che, pur essendo "il" formato di interscambio di dati vettoriali, è anche piuttosto vecchio e fatica a gestire dati pesanti con molti elementi.
Attenzione quindi a non esagerare con il numero di facce da esportare, anche in relazione al tuo pc.

Le facce 3D sono utili in software "CAD-based" per fare progettazione, computi di scavi e riporti, sezioni, modellazione idraulica, analisi di fenomeni gravitativi...

Assicurati di lavorare su una nuvola di punti i cui elementi siano solo i punti del terreno o comunque di quello che vuoi rappresentare con le facce 3D.

Spero ti sia utile.


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
1:36 Taglio la nuvola
2:08 Sottocampionamento
2:51 Creo la mesh
5:18 Esporto la mesh
7:30 CloudCompare on Demand
8:18 Rasterizzazione
10:17 Modifico la nuova mesh
13:36 Esportare le facce 3D
15:02 Sezioni dinamiche
16:09 Quale metodo preferire
17:45 Outro
    C'è uno strumento, nel software open source CloudCompare, che ti permette di generare sezioni trasversali, di un alveo fluviale o di una galleria stradale, lungo un profilo.

Le sezioni sono ortogonali al centro dell'alveo o all'asse stradale e vengono estratte, automaticamente, secondo la larghezza ed il passo di cui hai bisogno.

Puoi generare anche una polilinea che passi per i punti della nuvola di ogni sezione che è stata generata.
E così avrai le sezioni, vettoriali, dell'alveo o della galleria (completa) da elaborare in CAD o in un altro software che usi abitualmente.


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0:00 Intro
0:44 Lo strumento da usare
2:09 La nuvola di punti
3:17 Genera il profilo
4:20 Traccia delle sezioni
6:57 Creare sezioni e profili
9:40 Salvare la traccia
10:25 Vediamo i risultati
13:14 Esportarte in DXF 
16:00 Attenzione ai dati
16:38 CloudCompare on Demand
17:33 Il caso di una galleria
21:25 L'output della galleria
22:38 Outro
    Hai un file di testo con una serie di informazioni, oltre che di coordinate, legate ad una serie di punti e lo vuoi portare dentro QGIS?

Ti condivido come si fa, creando un nuovo layer a partire dal file TXT.

E dopo ti dico anche come si fa a rappresentare, visivamente, le informazioni extra (la quota, il nome, la descrizione, ...) nell'are di lavoro di QGIS.


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0:00 Intro
0:46 Il file di testo
1:13 Aggiungo il layer
7:48 Il layer in QGIS
8:13 Aggiungo la quota
10:59 Cambiare il simbolo
12:28 QGIS in Azione e GTER
15:30 Lavorare con più informazioni
18:22 Outro
    In questo video ti mostro come accedere alle ortofoto del territorio italiano.
Ce ne sono moltissime: coprono tutta l’Italia e diversi anni passati.

Il principale fornitore a livello nazionale è AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), che ogni anno effettua rilievi aerei sul territorio italiano, suddiviso in tre aree.
A questo si aggiungono le Regioni, che spesso producono ortofoto proprie con campagne di rilievo dedicate e con un dettaglio maggiore.

Tutte queste informazioni si possono visualizzare tramite i Geoportali Regionali e si possono caricare in un GIS attraverso i servizi WMS (Web Map Service).
Quasi mai, però, è possibile scaricare il dato nativo, originale e georeferenziato.

C’è comunque un modo per “ritagliarti” una porzione di ortofoto e salvarla come immagine georeferenziata nel tuo archivio digitale.
Si parte sempre dal WMS: importi l’ortofoto nel tuo GIS, imposti l’area che ti serve e poi esporti un’immagine georeferenziata dalla mappa che stai visualizzando.
Modificando la risoluzione di output, puoi ottenere un risultato molto vicino alla risoluzione originale.

Nel video ti faccio vedere tutto questo usando QGIS.

All’interno trovi anche:
Che cos’è un’ortofoto (proprietà, utilizzi, risoluzione, ecc.)
Come accedere alle ortofoto in Italia tramite i Geoportali Regionali
Come usare i servizi WMS per visualizzarle in GIS ed esportarne una parte sul tuo PC
Come importare un’ortofoto esportata dentro un CAD e georeferenziarla

Le ortofoto sono una risorsa potente e accessibile, utile per tanti professionisti (ma non solo).
In Italia la situazione dei dati geografici è ancora molto frammentata e spero che questo video possa aiutarti ad orientarti e trovare ciò che ti serve.

Ma soprattutto spero che possa stimolare una discussione e la condivisione di informazioni.
Se hai già esperienza, se hai scaricato ortofoto, se le usi nel tuo lavoro, se conosci risorse diverse da quelle che cito o se hai ulteriori suggerimenti, scrivilo nei commenti: contribuirai a creare ancora più valore, per tutti.

Grazie!

P.S.
Fai molta attenzione a quello che è possibile fare con i dati presenti online.
Le ortofoto disponibili sui geoportali sono liberamente visualizzabili e importabili nel tuo GIS.
Ma non è certo possibile usare il metodo che ti ho condiviso per crearti un database di immagini georeferenziate sul tuo PC e, magari, venderle.
Credo che sia ok farne un uso personale ma verfica sempre le possibilità operative in questo senso.


A questo link trovi un video che ti mostra come georeferenziare un'immagine in QGIS usando il Georeferenziatore: https://youtu.be/p1pVECtsDPE 


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0:00 Intro
1:47 Che cos'è una ortofoto
2:52 Orotofot VS Foto aerea
3:49 Meglio dire Ortomosaico
4:16 Perchè un'ortofoto
5:25 Risoluzione e GSD
7:19 Google Maps e Ortofoto
8:32 Ortofoto in Italia
12:00 Visualizzare ortofoto italiane
13:19 Il caso Veneto per scaricare ortofoto
15:39 Importare ortofoto in GIS
17:03 I WMS regionali
17:49 Ortofoto in GIS tramite WMS
21:33 Scarica un pezzo di ortofoto
24:10 Migliorare la risoluzione in output
26:23 Dislaimer Uso di QGIS e proprietà dei dati
28:02 Georeferenziare un'immagine in QGIS
28:47 Importare ortofoto in CAD
33:29 Outro
    In questo video ti condivido alcuni modi con cui puoi portare i tuoi dati vettoriali dal tuo CAD al GIS.
Nello specifico, QGIS.

Un'opzione è salvare i dati in CAD in DXF, che è un formato di interscambio per i dati vettoriali leggibile da QGIS.

C'è poi il modo di importare un file DWG/DXF attraverso l'importatore "nativo" dentro QGIS.

Ed infine potresti usare il plugin "Another DXF Importer" che ti aiuta a mantenere l'organizzazione dei layer.

Per ciascuno di questi modi operativi ti parlo anche di pregi e difetti per aiutarti, spero, a capire quale sia il metodo migliore per te.


Questo video fa parte del progetto "QGIS in Azione" fatto in strettissima collaborazione con  @GterGeomatica 
Io ospito il progetto e provo a dare voce al loro vasto know how su QGIS, messo generosamente a disposizione.
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0:00 Intro
1:29 I dati in CAD
1:54 Usare il DXF
5:42 Importa DWG/DXF
11:16 Il plugin Another DXF Importer
14:54 QGIS in Azione e GTER
16:57 Georeferenziare dati vettoriali
19:53 Outro
    Lo strumento "Sezione" ("Cross Section") di CloudCompare può diventare il tuo migliore alleato quando devi pulire una nuvola di punti da elementi indesiderati (rumore) o da cose che non ti interessa mantenere (alberi, auto parcheggiate, ...).

Attraverso la possibilità di fare sezioni multiple, una attaccata all'altra, lungo una direzione, crei nuove nuvole di punti, affettate, dove, auspicabilmente, sei in grado di vedere meglio (e quindi rimuovere) quello che non ti interessa.

Te ne parlo in questo video ma ti avverto, il processo può essere lungo, in relazione alle caratteristiche della tua nuvola di punti ed a quello che vuoi rimuovere.
Potrebbe volerci tempo e pazienza.

Se ti imbarchi in questo "viaggio" ricordati di gestire i dati di CloudCompare in modo attento, salvando il progetto generale in formato .bin, evitando perdita di dati dopo ore di lavoro!


Questo video fa parte del progetto "Cloud Compare on Demand"
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0:00 Intro
0:42 La nuvola
1:59 Sezionare la nuvola
6:09 Pulire le sezioni
11:39 Il risultato
13:42 Outro
    È oggettivo che, oggi, nel mondo del rilievo si stia parlando moltissimo di rilievo 3D ma soprattutto di mobile mapping.

E i sistemi SLAM stanno prendendo una grande fetta del mercato della Geomatica.

Sono (relativamente) nuovi, sono piuttosto facili da usare, sono veloci nella creazione di nuvole di punti 3D, all'interno dell'ambito in cui li porti, e in alcuni casi sono anche economici.

Se fai attenzione ad alcune cose, una su tutte "avere in mente come lavora lo SLAM per ricostruire nuvole di punti", possono essere tremendamente efficaci.
Negli ambiti "giusti" per loro.
E per i risultati che devi ottenere in output.

In questo video ti condivido l'applicazione del mobile mapping tramite SLAM in un ambito urbano misto, dove ho bisogno di avere una nuvola di punti che abbia al suo interno diversi dettagli situati sul piano stradale.

Spero possa essere interessante.


Questo video è il primo di una serie di contributi che condivederemo insieme a @Emesent 
Se hai dubbi, domande, curiosità su questa tecnologia (sia perchè sei interessato ad implementarla tra i tuoi strumenti o perchè richiedi servizi di questo tipo e vuoi rimanere sul pezzo, avendo consapevolezza della tecnologia) scrivimi nei commenti.
Magari puoi indicarmi degli scenari in cui vorresti vederla all'opera.
Se è nelle mie possibilità lo faccio volentieri e ne creiamo un altro contributo.


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0:00 Intro
0:44 Il contesto
1:16 Hovermap ST
5:18 Perchè uno SLAM
6:26 Drone vs SLAM
7:01 TLS vs SLAM
8:05 Un caso specifico
8:46 Verificare l'attendibilità
9:39 Consigli per il rilievo
10:58 SLAM sulle spalle
11:15 Considerazioni finali
12:15 Outro
    In questo video ti mostro come creare un nuovo attributo che riporti, come valore, il nome del layer.
Detta così sembra facile.
Ed in effetti lo è, se hai uno o pochi layer.
Ma se di layer ne hai tanti, decine o centinaia, le cose potrebbero complicarsi un po' ed allora QGIS ti permette di farlo in modo efficace usando il "calcolatore di campi" ("field calculator") in modalità "batch".


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0:00 Intro
0:40 I dati
1:27 Il caso di un layer
2:37 Se hai più layer
7:24 Batch process
10:33 I risultati
10:51 Unire i layer
12:36 QGIS in Azione e Gter
15:30 Outro
    In questo video ti condivido come fare una sezione di una nuvola di punti in Cloud Compare.

Lo strumento da usare si chiama "Cross Section" e ti permette di "affettare" la tua nuvola di punti secondo le tue necessità.
Viene usato un volume di taglio che mantiene visibile solo quello che è al suo interno.

Da qui si aprono molte possibilità.
In questo video ti mostro come generare una sola sezione, esportando una fetta di nuvola.
E la polilinea di inviluppo, che in alcuni casi può essere molto interessante e utile!

Nei prossimi video ti dirò qualcosa di più.


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0:00 Intro
0:38 Il tool Cross Section
4:25 Creo una sezione
11:11 Esportare i risultati
13:49 La nuvola di un appartamento
16:17 Altri tool dello strumento
19:19 La polilinea di inviluppo
24:49 Il DXF della linea di inviluppo
26:32 Countour/limiti
29:19 Outro
    L'Agenzia delle entrate ha reso disponibili, per tutti, la possibilità di scaricare lberamente e gratuitamente le mappe catastali di Italia, in formato vettoriali e georeferenziate.

In questo video ti mostro come fare.
Serve solo avere uno SPID (o una CIE/CNS).

I dati vettoriali sono in formato DXF e Geopackage (oltre ad altri formati meno "famosi") ed i sistemi di riferimento sono Cassini-Soldner (che è il sistema sorgente), Roma 40 e ETRF2000.

Nella seconda parte del video ti mostro anche come puoi fare per conoscere il foglio (o i fogli) di mappa che ti interessa acquisire.

Spero che possa essere utile.


A questo link puoi accedere al servizio dell'Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/vendita-della-cartografia-catastale/fornitura-dati-cartografici-online-professionisti

Qui trovi l'url del WMS catastale: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/consultazione-cartografia-catastale/servizio-consultazione-cartografia

Qui c'è Formaps: https://www.formaps.it/

E qui i limiti amministrativi ISTAT: https://www.istat.it/notizia/confini-delle-unita-amministrative-a-fini-statistici-al-1-gennaio-2018-2/



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0:00 Intro
0:58 Dove andare
1:53 Accedere al servizio
3:37 Selezionare i dati
5:03 Scaricare i risultati
6:44 Il file GeoJson
8:25 Come sapere il foglio di interesse
9:09 Uso ForMaps
10:56 Uso QGIS
15:47 Outro
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