In questo articolo ospito il contributo di Flavio Angoli che ti parla di droni e sicurezza in volo.
Mi fa molto piacere che le pagine di questo blog si popolino di contenuti di altre “penne”, diverse dalla mia!
Dopo la rubrica su Fotogrammetria moderna e Photoscan di Paolo Rossi (ancora in corso!), Flavio Angoli si è offerto di fornire il suo contributo su un tema piuttosto delicato e di cui è un vero esperto: droni e sicurezza.
Flavio è pilota e istruttore APR, ha davvero tante ore di volo nelle mani e si occupa anche di fotogrammetria ed ispezioni con droni.
Ci siamo scambiati alcuni messaggi su Telegram (puoi iscriverti al Canale Telegram di 3DMetrica) e mi ha proposto un suo contributo a questo blog che ho accettato con grande entusiasmo e che ospito con grande onore!
DRONI O GIOCATTOLI?
Prima di lasciarti alle parole di Flavio, ci tengo a fare una riflessione personale su questo tema.
Parlando con alcune persone mi accorgo che spesso i droni sono considerati giocattoli.
Questo è dovuto al fatto che se ne vedono tanti sugli scaffali dei grandi store di elettronica e che molti droni sono facili da pilotare senza nessuna esperienza o capacità particolari.
Non ti nascondo che mia figlia, che ha nove anni, sa far decollare, volare ed atterrare (bene!) sia un DJI Phantom 4 che uno Spark.
Però i droni volano in aria (scusa l’ovvietà!) ed in aria ci sono anche altre “cose“: aerei, elicotteri, elettrodotti, …
Ed i droni possono volare sopra persone, strade, ferrovie, …
Capirai quindi senz’altro come l’uguaglianza drone = giocattolo debba necessariamente essere rivista.
Un drone che pesa 1.5 kg, in caduta libera da 25 m di altezza, sviluppa a terra un’energia di circa 30 kgf per metro.
Può ammaccare per bene il cofano di un’auto o far davvero male ad una persona colpita.
Se aumenti il peso e l’altezza di caduta le conseguenze potrebbero essere più gravi.
I droni non sono giocattoli e serve attenzione nel pilotarli!
E dopo questa introduzione ti lascio finalmente al contributo di Flavio!
DRONI E SICUREZZA
Sempre più spesso si sente parlare d’incursioni in spazi aerei (CTR, ATZ, Sentieri di Avvicinamento, Zone Regolamentate, etc.) da parte di droni, ma soprattutto di mancate collisioni, quindi potenziali incidenti, con altri aeromobili, come riportato dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV).
Qui sotto riporto la tabella riassuntiva delle segnalazioni di interferenze tra droni ed aeromobili del “RAPPORTO INFORMATIVO SULL’ATTIVITA’ SVOLTA DALL’ANSV E SULLA SICUREZZA DELL’AVIAZIONE CIVILE IN ITALIA – ANNO 2016”
È consultabile a questo link.
Un capitolo particolare del Rapporto in questione è tutto dedicato agli aeromobili a pilotaggio remoto (ma è meglio, più genericamente, definirli Droni perché APR definisce una tipologia di aeromobili precisa che qui risulta non specificata).
L’anno 2016 ha registrato 51 segnalazioni, rispetto alle 18 del 2015, quasi una triplicazione delle segnalazioni, registrate dall’ANSV, di interferenze da parte di droni nei confronti di aeromobili con equipaggio a bordo (manned).
La convivenza di più sistemi volanti nei nostri cieli sta creando non pochi problemi.
Basti vedere le interferenze sui mezzi di soccorso, in barba a chi dice: “Cosa vuoi che faccia il mio giocattolino?”
Giocattolino che operativamente può raggiungere gli 8200ft come mostrato nell’immagine sottostante presa dal web.
Qui sotto trovi il video (in rete si trovano numerosi video correlati).
Fortunatamente in questo caso non siamo in Italia!
COLLISIONE CON UN DRONE
Oltre alle tangenze raggiunte da questi mezzi volanti, che tipo di problemi potrebbero creare in caso di collisione con altri aeromobili?
Diversi studi sono stati condotti e tanti stanno andando avanti per garantire materiali costruttivi sempre più innovativi (per ovviare a problemi di questo tipo) e, soprattutto, per studiare sistemi più sicuri in caso d’incidente.
Essendo, chiaramente, un mondo principalmente nuovo, gli studi, i regolamenti e le leggi annesse vanno a cercare di migliorare ed eliminare le situazioni di pericolo e rischio, man mano che la tecnologia avanza.
Che tipo di danni può fare un drone ad una turbina di un aereo commerciale?
Gli studenti del Virginia Tech College CRASH Lab (College di ingegneria meccanica) guidati dal prof. Javid Bayandor hanno provato a dare una risposta a questo quesito tramite una simulazione dell’impatto.
La risposta dipende da diversi fattori, come la grandezza del drone, la forma, la massa ecc..
Con un drone di medie dimensioni, in questo caso un quadricottero del peso di poco più di 3,5Kg, all’interno di una turbina del diametro di poco più di 2,5mt la “frittata” è assicurata (ricordo, per esempio, che con un attestato L/Mc si possono portare APR dai 4Kg fino a 25Kg, quindi un bel peso!).
Qui sopra c’è un frame del video della simulazione di un drone all’interno di una turbina di un aereo nel quale si vede chiaramente una rottura della stessa dovuta all’impatto con il mezzo radiocomandato.
Qui trovi il link al video e, per chi mastica un po’ d’inglese, una piccola panoramica del progetto e dei risultati ottenuti (a questo link).
Dobbiamo, quindi, renderci conto che i nostri mezzi sono potenzialmente pericolosi, sia per le persone a terra che per il traffico aereo.
Non sono quindi giocattoli!
TECNOLOGIA GEOFENCING
Ecco che DJI ha introdotto la Geofencing Technology, un sistema che permette, tramite la geolocalizzazione, di capire quale sarà l’area dove il drone andrà a volare e autorizzare o meno il decollo e/o il volo.
Questo sistema vuole cercare di far rispettare il più possibile le attuali normative sull’utilizzo dei droni.
Come funziona il tutto?
È molto semplice!
Dji ha diviso lo spazio aereo in quattro zone:
- Zona Verde: sono le zone libere da restrizioni di volo.
- Zona Verde Avanzata: sono le zone libere da restrizioni di volo, ma nelle quali verrà richiesta (all’interno dell’app Dji Go) l’autorizzazione da parte del pilota per poter decollare e volare.
- Zona Gialla: sono le zone con attive delle restrizioni al volo, per esempio vicino ad un aeroporto. Al pilota comparirà un messaggio dedicato e per volare bisognerà effettuare il login con le proprie credenziali Dji.
- Zona Rossa Proibita: sono le zone colorate in rosso dove il volo è vietato. Il drone in questo caso non potrà volare, infatti tramite la geolocalizzazione del GPS il sistema riconosce di essere in una zona in cui il volo è vietato e non permetterà il decollo, a meno che non si abbiano le regolari autorizzazioni per volare.
In possesso di regolari autorizzazioni al volo è necessario inviare tale documentazione a flysafe@dji.com al fine di poter effettuare il volo.
Il sistema è sicuramente da implementare e le aeree, per lo meno a livello italiano, sono da sistemare perché peccano un pochino in precisione.
Ricordo che per vedere gli spazi aerei e delineare di conseguenza le zone dove possiamo o non possiamo operare consiglio la consultazione delle carte ENR dell’AIP Italia sul sito dell’Ente Nazionale Assistenza al Volo (ENAV) (uniche carte con valore preciso e legale!).
Consiglio inoltre la registrazione ai servizi online del sito ENAV per avere le carte o i notam sempre aggiornati.
IN CONCLUSIONE
I droni, sia che essi vengano utilizzati per svago o per lavoro, sono potenzialmente pericolosi, quindi quando usi un drone usa anche la testa!
A cura di Flavio Angoli
Spero che questo articolo di Flavio possa averti dati spunti di riflessione sul tema droni e sicurezza.
Se hai dubbi o domande da fare a Flavio scrivile qui sotto nei commenti, se riesce risponderà lui stesso oppure sarà mia cura girargliele.
Qui sotto ti metto una breve nota biografica dell’autore.
A presto!
Paolo Corradeghini
Sono Flavio Angoli, lombardo (sebino per la precisione), classe 1994.
Da sempre affascinato dal mondo aeronautico, inizio dalle simulazioni di volo in cameretta per finire a conseguire un attestato di volo VDS a 19 anni.
Mi avvicino al mondo dei droni nel 2013 decidendo, dopo due anni di test, schianti, fallimenti e soddisfazioni, di fondare Zenith – Aerial Solutions un mio personale progetto lavorativo dove mi occupo principalmente di rilievi fotogrammetrici ed ispezioni.
Parallelamente avverto il bisogno di voler trasmettere la passione per i droni e la cultura aeronautica in genere agli altri (non smetterei mai di parlarne!) ed a Luglio 2017 divento Istruttore di volo.
Entusiasta delle nuove tecnologie e delle loro applicazioni, EXCELSIOR! è il motto che mi guida nella vita.
Attualmente continuo la mia esperienza lavorativa nel campo fotogrammetrico e collaboro con una scuola di volo come istruttore.
Lasciami un commento!
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