Per rilevare le coordinate dei punti di appoggio di un rilievo fotogrammetrico non puoi usare le app topografiche disponibili per smartphone.
Questo perché le precisioni delle misure che sfruttano il GPS degli smartphone vanno da qualche metro, per le misure semplici e dirette (quelle di Google Maps), alle decine di centimetri, se scegli un’app che fa misure prolungate nel tempo e migliora la precisione della posizione (tipo LEMOn GPS).
Anche se 50 cm potrebbero essere sufficienti per gli scopi del tuo rilievo, utilizzando questo tipo di misure non riuscirai comunque a raggiungere questa precisione.
Ciascun punto rilevato può stare, in realtà, all’interno di una “circonferenza di incertezza“, così come ti mostro in questo schema.
Se la precisione di ciascuna misura è di 50 cm, quella di un rilievo fotogrammetrico restituito appoggiandosi a N punti, ciascuno con la stessa precisione, è molto superiore a 50 cm.
Infatti, l’errore su ogni coordinata si amplifica nell’elaborazione generale in cui entrano tutte le coordinate dei punti rilevati, affette da errore simile.
Mi è capitato di avere un errore generale di 3 m provando una decina di punti di appoggio, ciascuno con precisione di 40 cm sulla posizione.
Così, l’incertezza della misura influisce anche sull’orientamento delle foto e sulla bontà del modello tridimensionale ricostruito.
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