Potresti usare un drone e scattare foto aeree da allegare ad una pratica edilizia per il rilascio di un’autorizzazione paesaggistica.
Un fabbricato che sta sulla parte superiore di un versante sul mare, a meno di conformazioni particolari del territorio, ha poche possibilità di essere fotografato frontalmente, se non volando.
Se segui un intervento di ampliamento o sopraelevazione, un porticato, un parcheggio esterno o un’autorimessa, e sei in una delle tante zone di vincolo paesaggistico in Italia, dovrai fare una relazione per ottenere l’autorizzazione paesaggistica.
Anche se le commissioni dovrebbero valutare l’inserimento di un intervento nel contesto paesaggistico da punti di ripresa facilmente accessibili, spesso richiedono fotografie particolari ed esplicative che si possono fare solo volando sopra e davanti la zona di interesse.
In questa foto ti mostro un tipico esempio.
Qui siamo a Riomaggiore (SP) nel Parco Nazionale delle Cinque Terre: un’area naturale protetta sulla quale vigono normative stringenti ed i permessi di costruire per fabbricati oggetto di ristrutturazione necessitano di relazioni paesaggistiche con richieste specifiche come quella delle foto aeree.
Se il livello di dettaglio richiesto nelle immagini non è altissimo potresti usare un drone piccolo, che pesa meno di 300 grammi, certificato inoffensivo (perfetto per ambiti urbanizzati) e che non ti richiede l’attestato di pilota APR, ma solo la registrazione ENAC e l’assicurazione.
È un ottimo strumento che ti permette un lavoro egregio!
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